ITAN20090069A1 - Impianto per la messa in sicurezza delle gallerie stradali in caso di incendio. - Google Patents

Impianto per la messa in sicurezza delle gallerie stradali in caso di incendio. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
?IMPIANTO PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLE GALLERIE STRADALI IN CASO DI INCENDIO?.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un impianto per la messa in sicurezza delle gallerie stradali (o tunnel) in caso di incendio.
Come ? noto il principale fattore di rischio che si genera nell?utilizzo delle gallerie stradali ? legato alla possibilit? che all?interno delle stesse si sprigioni un incendio, magari per un?avaria o un incidente che coinvolgano uno o pi? autoveicoli in transito.
In una simile evenienza non sono soltanto le fiamme ad elevatissima temperatura a mettere a repentaglio l?incolumit? delle persone, ma anche lo sprigionarsi di correnti d?aria roventi, le esalazioni tossiche, nonch? la progressiva riduzione di ossigeno, dovuta proprio all?azione dell?incendio.
Tutto ci? fa s? ? soprattutto nel caso in cui la galleria sia di notevole lunghezza ? che molte persone, anche dislocate inizialmente a notevole distanza del punto in cui si sono sprigionate inizialmente le fiamme, possono facilmente perdere la vita per gli anzidetti effetti collaterali dell?incendio stesso.
A ci? si aggiunga che normalmente un incendio di notevole portata genera ingenti danni anche alla struttura portante della galleria coinvolta, in relazione al cosiddetto ?effetto forno? che si genera all?interno della stessa.
Le elevate temperature che si instaurano all?interno di una galleria, infatti, possono facilmente indebolire la struttura portante di quest?ultima, generando danni strutturali ingenti, ai quali talvolta consegue addirittura il crollo delle pareti laterali e della volta.
Gli studi finora compiuti in relazione ad un simile deprecabile fenomeno hanno portato alla messa a punto di soluzioni che tuttavia non meritano di essere considerate del tutto soddisfacenti.
Vi ? infatti chi ha provveduto a montare sull?interno delle gallerie dei rivestimenti protettivi ignifughi e chi, invece, ha pensato di realizzare, al fianco o al di sotto di una galleria stradale, uno o pi? tunnel paralleli di servizio, divisi da quella per il tramite di un cospicuo numero di porte-tagliafuoco di emergenza.
In tale ipotesi, insomma, le persone in fuga dovrebbero rifugiarsi, attraverso la porta pi? vicina, entro gli anzidetti tunnel di sicurezza e attraverso questi raggiungere l?uscita pi? vicina rimanendo al riparo dal fuoco, dai fumi, dall?elevata temperatura e dalla carenza di ossigeno.
Un?attenta valutazione di queste soluzioni tradizionali permette facilmente di comprendere che gli anzidetti rivestimenti ignifughi, se da un lato appaiono idonei a contenere il fronte dell?incendio e a salvaguardare le retrostanti strutture portanti della galleria, dall?altro non sembrano in grado di assicurare un?efficace prevenzione nei confronti dell?inevitabile propagazione delle correnti tossiche e roventi e nei confronti dell?esaurimento dell?ossigeno.
Da questo punto di vista dovrebbe essere considerata pi? efficace la soluzione legata alla creazione degli anzidetti tunnel paralleli di evacuazione, se non fosse che la stessa, oltre a rivelarsi estremamente onerosa e soprattutto non praticabile su gallerie gi? esistenti, non garantisce la messa in sicurezza delle strutture portanti della galleria principale.
Un?attenta riflessione su un simile stato dell?arte e sui suoi riferiti inconvenienti ha portato a concepire il nuovo impianto secondo il trovato, che sembra finalmente idoneo a soddisfare tutte le differenti aspettative legate ad un fenomeno potenzialmente disastroso come un incendio in una lunga galleria stradale.
L?impianto in parola, infatti, prevede costi di istallazione e di manutenzione assolutamente ragionevoli; esso inoltre ? in grado di essere posto in opera non solo su gallerie di nuova costruzione, ma anche su tunnel gi? esistenti ed infine si rivela capace di salvaguardare in maniera altrettanto efficace sia l?incolumit? delle persone, che quella delle strutture portanti della galleria coinvolta nell?incendio.
Va detto ancora che l?invenzione in parola ? stata messa a punto anche partendo dalla consapevolezza che, all?interno di una galleria, un incendio di grossa portata si rivela normalmente impossibile da domare per il tramite di un attacco diretto compiuto magari con liquido estinguente o acqua.
In una simile eventualit?, infatti, un intervento dei vigili del fuoco risulta sostanzialmente impossibile proprio per le alte temperature che si sprigionano nell?area dell?incendio, per la totale mancanza di visibilit? e per la notevole distanza che talvolta si stabilisce tra l?imboccatura della galleria ed il punto colpito dall?incendio.
Del resto un efficace intervento con sostanze estinguenti non potrebbe essere compiuto nemmeno per mezzo di eventuali impianti automatici antincendio, non soltanto a causa degli elevati costi di istallazione e di gestione richiesti, ma anche per il fatto che gli stessi, non potendo ragionevolmente garantire un?elevata portata di tali sostanze estinguenti, finirebbero ben presto per soccombere (nel senso di andare fuori uso) nei confronti delle fiamme e soprattutto dell?elevatissima temperatura, nell?ordine di 900? C, da queste sprigionata.
In virt? di tutte le precedenti considerazioni, l?idea di soluzione alla base della presente invenzione ? quella di attivare selettivamente, vale a dire nello specifico tratto del tunnel coinvolto nel incendio, l?estrazione per aspirazione delle fiamme e dei fumi sprigionatisi ed il successivo convogliamento in sicurezza degli stessi al di fuori della galleria.
A tale scopo ? previsto che le fiamme ed i fumi siano richiamati all?interno di un apposito condotto di evacuazione ove risultano peraltro sono soggetti all?azione di una serie di ugelli spruzzatori che le investono con rispettivi getti d?acqua.
Questi getti hanno la capacit? di abbattere la temperatura dei fumi fino a 100?C, vale a dire alla temperatura d?evaporazione dell?acqua.
In tal modo la temperatura che interessa l?anzidetta condotta di evacuazione, e pi? in generale l?intera struttura della galleria lungo la quale si sviluppa la condotta medesima, viene ad essere interessata da una temperatura comunque ?gestibile? e non tale da generare danni strutturali rilevanti.
Al tempo stesso l?impianto in parola prevede l?attivazione selettiva di ulteriori ugelli spruzzatori che hanno la funzione di erogare getti d?acqua in direzione delle pareti e della volta del tunnel, utili per mantenere anche la temperatura di questi all?anzidetta accettabile soglia di circa 100?C .
Va detto ancora che l?attivazione dell?anzidetta aspirazione dei fumi e delle fiamme (e della depressione che ne consegue) genera spontaneamente un richiamo d?aria esterna, attraverso l?imboccatura della relativa galleria, fino al punto in cui si ? sprigionato l?incendio.
Inutile dire che una simile corrente d?aria fresca ed ancora carica d?ossigeno garantisce un?elevata vivibilit? all?ambiente interno e consente alle persone presenti non soltanto di continuare a respirare normalmente, ma anche di orientarsi verso l?imboccatura del tunnel ai fini di una pi? rapida e sicura evacuazione, semplicemente dirigendosi in direzione contraria a quella del flusso di questa corrente d?aria proveniente dall?esterno.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 1 ? una vista schematica complessiva di una galleria corredata dell?impianto in questione, sezionata con un piano longitudinale;
- la figura 2 ? un tratto ingrandito di figura 1;
- la figura 3 ? una sezione con una piano trasversale dell?anzidetta galleria;
- la figura 4 mostra, con una rappresentazione prospettica, un tratto della medesima galleria.
Con riferimento alle figure allegate, l?impianto in questione comprende innanzitutto una serie di diaframmi a segmento circolare (1), preferibilmente metallici, destinati ad essere montati, in assetto verticale e ad intervalli regolari di spazio, in corrispondenza della sommit? della volta di una galleria stradale (G).
Naturalmente il bordo inferiore orizzontale di questi diaframmi (1) deve disporsi ad una quota superiore alla sagoma di massimo ingombro degli automezzi pesanti.
Simili diaframmi (1) hanno il compito di originare, per tutta la lunghezza della galleria (G), una successione di identici compartimenti (C), ciascuno delimitato da una coppia consecutiva degli stessi.
Va detto peraltro che tutti gli anzidetti diaframmi (1) recano centralmente un foro di notevole sezione, atto ad essere attraversato da un conforme condotto (2), preferibilmente metallico, che si estende per l?intera lunghezza della galleria (G).
Tale condotto (2) ? corredato di una serie equidistanziata di finestre con rispettivi portelli apribili (3); essendo previsto che ciascuna di tali finestre sia dislocata sostanzialmente al centro di uno degli anzidetti compartimenti (C) definiti da due esemplari consecutivi del diaframma (1).
All?interno del medesimo condotto (2) ? invece montata, anche questa ad intervalli regolari di spazio, una serie di ugelli (4) per l?erogazione forzata di acqua addotta da una relativa tubazione (5).
Tutti gli anzidetti diaframmi di sommit? (1) sono dotati di altri fori di minore sezione, destinati ad essere attraversati da ulteriori tubazioni (6) alimentate con acqua preferibilmente a pressione e corredate da rispettive serie di ugelli spruzzatori (7) rivolti verso le pareti e verso la volta della galleria (G).
A queste stesse tubazioni (6) ? collegata, mediante rispettive derivazioni (8) estendentesi verso la sede stradale (S), una pluralit? manichette (9), ciascuna destinata a costituire una postazione antincendio nell?ambito della quale risulta altres? compreso un adiacente serbatoio di schiumogeno estinguente (9a).
Nell?ambito di ciascuno degli anzidetti compartimenti (C) sono altres? installati alcuni sensori di tipo noto (10) atti alla rilevazione delle fiamme e dei fumi.
Sull?esterno di ciascuna delle estremit? di una simile galleria (G), l?anzidetto condotto principale (2) risulta innestato in un rispettivo gruppo di aspirazione (11), nelle vicinanze del quale risulta altres? previsto un rispettivo serbatoio d?acqua (12) associato ad un gruppo-pompe (13) destinato ad alimentare in pressione, con l?acqua attinta dal serbatoio medesimo (12), sia la prima tubazione (5), insediata all?interno del suddetto condotto principale (2), sia gli anzidetti esemplari delle seconda tubazione (6), quella prevista all?esterno di quest?ultimo.
Si avverte infine che il condotto di aspirazione (2) reca centralmente un setto di chiusura (20), che serve in pratica a realizzare, alla sua destra ed a alla sua sinistra, due semicondotti, ciascuno assistito da un rispettivo gruppo aspirante (11) e da un rispettivo gruppo-pompe (13).
Una volta descritta la struttura dell?impianto secondo il trovato, restano da chiarire le modalit? del suo funzionamento automatico, in occasione dello scoppio di un incendio.
Considerando che, grazie all?adozione degli anzidetti diaframmi (1), la galleria (G) risulta suddivisa negli anzidetti compartimenti consecutivi (C), ? facile comprendere come sia possibile riferire l?incendio anzidetto ad uno dei compartimenti medesimi (C).
Ebbene, a partire da questa considerazione, occorre segnalare che l?impianto secondo il trovato reagisce ad un simile evento nell?ambito dello specifico compartimento (C) direttamente coinvolto.
In particolare l?attivazione della procedura operativa di tale impianto si deve agli anzidetti sensori (10), nel momento in cui gli stessi rilevino fiamme e fumi nel rispettivo compartimento (C) di competenza.
Tali sensori (10) inviano questa informazione alla centrale di gestione e controllo dell?impianto secondo il trovato, la quale provvede istantaneamente ad abilitare, per il tramite di un opportuno attuatore, l?apertura del portello (3) del condotto (2) del solo compartimento (C) direttamente interessato dall?incendio.
Da parte loro tutti i portelli (3) degli altri compartimenti (C) della galleria (G) sono invece destinati a rimanere chiusi, aiutati in questo anche dalla depressione che si determina, in seguito all?apertura dell?anzidetto singolo portello, all?interno del condotto principale (2).
Contemporaneamente l?anzidetta unit? elettronica di gestione e controllo provvede a mettere in funzione uno dei due gruppi aspiranti (11) previsti all?esterno della galleria (G): pi? precisamente quello che si trova a minore distanza rispetto al compartimento (C) coinvolto nell?incendio
In tal modo il condotto (2), in virt? del combinato effetto dell?apertura dell?anzidetto portello (3) e dell?azionamento del gruppo aspirante (11) ad esso collegato, viene ad esercitare la funzione di una sorta di camino forzato (o cappa aspirante), nei confronti delle fiamme e dei fumi sottostanti.
Va precisato altres? che insieme con l?attivazione del gruppo aspirante (11) si registra anche l?entrata in funzione dell?adiacente gruppo pompe (13), che attinge acqua dal rispettivo serbatoio (12) e la convoglia forzatamente entro l?anzidetta prima tubazione (5) prevista all?interno del condotto principale (2), s? da favorire l?erogazione di getti d?acqua ad elevata pressione in corrispondenza di tutti gli anzidetti ugelli spruzzatori (4).
Evidentemente questi getti d?acqua forzata hanno la capacit? di abbattere i fumi e la temperatura dei gas di combustione (sino alla soglia massima di 100? C che corrisponde ovviamente alla temperatura di evaporazione dell?acqua) richiamati nel condotto principale (2) attraverso l?anzidetto portello aperto (3).
Questo sostanziale abbattimento della temperatura (rispetto ai circa 900? C solitamente sprigionati dalle fiamme di un incendio) serve innanzitutto a tutelare la struttura del condotto principale (2) rispetto alle deformazioni indotte da un eccessivo calore e naturalmente a gestire meglio il flusso di fumi e gas nel corso della definitiva evacuazione dalla galleria (G).
A proposito di quest?ultima fase operativa, va precisato che ciascuno degli anzidetti gruppi aspiranti (11) ? corredato di una camera di aspirazione (11a) con bagno d?acqua verso cui sono effettivamente convogliati i fumi ed i gas estratti dalla galleria (G) ad opera del condotto (2) attraverso la sezione di passaggio liberata grazie all?apertura del portello (3).
Ebbene occorre sottolineare che in questa fase la medesima camera di aspirazione (11a) funge anche da ciclone di separazione nei confronti della miscela di vapore, acqua e fumi provenienti dall?interno del condotto (2).
Il bagno d?acqua presente all?interno della camera di aspirazione (11a) infatti trattiene tutte le particelle solide e nocive contenute nell?anzidetta miscela e le fa precipitare per gravit? sul fondo di tale bagno d?acqua, mentre la componente aeriforme, ormai depurata, pu? essere reimmessa senza pericoli nell?atmosfera attraverso appositi camini di evacuazione.
Occorre altres? sottolineare che il gruppo pompe anzidetto (13), oltre ad abilitare l?alimentazione della tubazione (5) contenuta nel condotto principale (2), provvede contemporaneamente ad attivare anche l?alimentazione delle tubazioni (6) che si trovano all?esterno del condotto principale medesimo (2).
In tal modo gli ugelli spruzzatori (7) innestati in queste seconde tubazioni (6) vengono indotti a loro volta ad erogare getti d?acqua ad elevata pressione in direzione della volta e delle pareti della galleria (G), certamente utili per ridurre la temperatura dell?una e delle altre e dunque per prevenire danni strutturali o addirittura crolli a carico di esse.
Tutte le anzidette condizioni che si instaurano a seguito dell?attivazione dell?impianto secondo il trovato assicurano che le zone della galleria (G) prossime all?incendio possano mantenersi ad una temperatura relativamente bassa e comunque vivibile, anche per il fatto che la galleria medesima (G) si trova ad essere investita da un significativo flusso d?aria fresca e pulita proveniente dall?esterno, richiamata attraverso la sua imboccatura pi? vicina grazie alla depressione che l?impianto medesimo crea al suo interno.
In effetti un simile flusso d?aria fresca contribuisce ad abbattere la temperatura dei gas di combustione ed impedisce il propagarsi sia dei fumi, che delle esalazioni tossiche lungo la galleria (G), s? da rendere possibile una sicura evacuazione delle persone ancora presenti nella galleria medesima (G) ed un agevole intervento dei vigili del fuoco.
Questi ultimi peraltro, una volta portatisi in prossimit? dei focolai dell?incendio ancora attivi, potranno utilizzare vantaggiosamente le anzidette manichette (9) e le adiacenti riserve di estinguente (9a) in dotazione alla galleria medesima (G).
Certamente la presenza di questi strumenti antincendio all?interno della galleria medesima (G) evita ai vigili del fuoco le difficolt? ed i rischi di trasportare dall?esterno un?adeguata attrezzatura, rendendo dunque possibile un intervento quanto mai efficace e tempestivo degli stessi, magari a bordo di semplici motociclette.
Con particolare riferimento alla figura 1, si consideri inoltre che l?anzidetto condotto di aspirazione (2) reca preferibilmente, a circa met? della sua lunghezza, un setto di chiusura (20), che serve a formare, alla sua destra ed a alla sua sinistra, due semicondotti indipendenti, ciascuno ovviamente assistito da un rispettivo gruppo aspirante (11) e da un rispettivo gruppo-pompe (13).
Una simile separazione del condotto di aspirazione (2) garantisce che in ciascuno di tali semicondotti (sinistro e destro) risulti ulteriormente favorito l?anzidetto effetto di aspirazione delle fiamme e dei fumi e siano ridotte le possibilit? di dannose perdite di carico lungo il condotto medesimo (2).
D?altro canto per ottenere il medesimo risultato tecnicofunzionale sarebbe possibile prevedere, in alternativa, due setti mobili (non rappresentati nelle figure allegate) in corrispondenza di ciascuna delle estremit? del condotto (2).
In tale ipotesi, qualora si verifichi realmente un incendio all?interno della galleria (G), sar? l?unit? elettronica che sovraintende al funzionamento dell?impianto secondo il trovato a stabilire quale, tra questi due setti mobili, dovr? restare aperto e quale invece dovr? essere condotto in assetto di chiusura, s? da occludere la sezione di passaggio del condotto anzidetto (2).
Evidentemente il setto mobile che dovr? essere mantenuto in assetto di apertura sar? quello che si trova in corrispondenza dell?estremit? del condotto (2) pi? prossima al punto dell?incendio; ci? al fine di garantire, anche in questo caso, la massima efficacia al flusso aspirante provocato dall?attivazione del gruppo di aspirazione (11) ad esso adiacente.
Sulla base di tali considerazioni ? facile comprendere come l?eventuale rinuncia all?adozione degli anzidetti setti di chiusura del condotto (2) potrebbe essere compensata ? ai fini della migliore efficacia dell?anzidetto effetto aspirante di fiamme e fumi ? attraverso la contemporanea attivazione di entrambi i gruppi aspiranti (11) dislocati alle due estremit? della galleria (G).
Inutile dire poi che tutti i componenti dell?impianto sinora descritti, cos? come tutti i necessari cablaggi non indicati espressamente, dovranno naturalmente essere realizzati secondo modalit? che ne assicurino il massimo livello di protezione e di resistenza in un ambiente tanto critico come quello rappresentato da un volume chiuso interessato da un incendio.
In una preferita forma di attuazione della presente idea inventiva, ? previsto ancora che l?intero ciclo di funzionamento dell?impianto in questione sia regolato in automatico da un?unit? elettronica di gestione e controllo, debitamente interfacciata con i sensori (10), con gli attuatori che comandano l?apertura dei portelli (3), con i gruppi aspiranti (11) e con i gruppi pompe (13).
Nulla vieta tuttavia che l?impianto medesimo possa avere anche un?attivazione sostanzialmente manuale, essendo previsto in questo caso che gli anzidetti sensori (10) abbiano soltanto il compito di segnalare quale sia lo specifico compartimento (C) interessato dalle fiamme; a seguito di tale segnalazione entrano in azione gli operatori che, in rapida successione, provvedono ad aprire il portello relativo (3) e ad attivare il gruppo aspiratore (11) ed il gruppo pompe (13) competenti.
Sempre restando nel presente concetto inventivo, ci si riserva infine di conferire al condotto di aspirazione (2) qualsiasi desiderata sezione e di installarlo, invece che in corrispondenza della sommit? della volta della galleria (G), in corrispondenza di una parete laterale della stessa, a condizione di rivolgerne le relative finestre di aspirazione selettiva verso la sommit? della medesima galleria.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Impianto per messa in sicurezza delle gallerie stradali in caso di incendio, caratterizzato per il fatto di comprendere: - un condotto (2) che si estende per tutta la lunghezza della suddetta galleria (G) in prossimit? della volta e che reca una serie di finestre corredate di rispettivi portelli (3) associati a rispettivi attuatori per la loro apertura e chiusura a distanza - una prima tubazione di adduzione dell?acqua (5), alloggiata entro l?anzidetto condotto principale (2), per tutta la lunghezza dello stesso, e corredata di una serie di ugelli spruzzatori (4) - uno o pi? esemplari di una seconda tubazione di adduzione dell?acqua (6) che si estendono per l?intera lunghezza della galleria (G) e che risultano corredati di rispettivi ugelli spruzzatori (7) orientati verso le pareti e verso la volta della medesima galleria (G) - pi? sensori di rilevazione (10) delle fiamme e dei fumi, ciascuno dei quali dislocato in prossimit? di una delle anzidette finestre del condotto (2) - due gruppi aspiranti (11), ciascuno dei quali montato all?esterno di un?estremit? della galleria medesima (G), in associazione con una rispettiva camera aspirante (11a), e connesso con la rispettiva estremit? dell?anzidetto condotto (2) - due gruppi pompe (13), ciascuno dei quali montato all?esterno di un?estremit? della galleria (G), in associazione con un rispettivo serbatoio (12), e connesso con le rispettive estremit? delle anzidette prima e seconda tubazione (5, 6) - un?unit? elettronica interfacciata con le anzidette unit? di rilevazione (10) del fuoco e dei fumi, atta ad inviare, in caso di incendio, un?istantanea segnalazione di allarme ad una stazione di sorveglianza.
  2. 2) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto di comprendere altres? una serie di diaframmi a segmento circolare (1) atti ad essere montati esattamente, in assetto verticale e ad intervalli regolari di spazio, in corrispondenza della volta di una galleria stradale (G), ciascuno dotato di un foro centrale passante atto ad essere attraversato dall?anzidetto condotto (2); essendo previsto che ciascuna coppia consecutiva di tali diaframmi (1) sia atta a creare, in corrispondenza della volta della galleria medesima (G), un rispettivo compartimento (C) all?interno del quale trova dislocazione almeno una delle anzidette finestre del condotto medesimo (2).
  3. 3) Impianto secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che gli anzidetti diaframmi (1) recano ulteriori fori passanti destinati ad essere attraversati dagli anzidetti uno o pi? esemplari della seconda tubazione di adduzione dell?acqua (6).
  4. 4) Impianto secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto di comprendere altres? una serie di derivazioni verticali (8) innestate negli anzidetti uno o pi? esemplari della seconda tubazione (6), ciascuna delle quali terminante, in prossimit? della sede stradale (S), con una rispettiva manichetta antincendio (9).
  5. 5) Impianto secondo la rivendicazione 4, caratterizzato per il fatto di comprendere, nelle adiacenze di ciascuna delle anzidette manichette antincendio (9), un serbatoio di liquido estinguente (9a).
  6. 6) Impianto secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che il suo anzidetto condotto (2) reca almeno un setto verticale di chiusura (20) atto ad occluderne completamente la sezione.
  7. 7) Impianto secondo la rivendicazione 6, caratterizzato per il fatto che il condotto (2) adotta, a circa met? della propria lunghezza, un singolo setto fisso di chiusura (20) atto a dividerlo in due semicondotti indipendenti.
  8. 8) Impianto secondo la rivendicazione 6, caratterizzato per il fatto che il condotto (2) adotta, in corrispondenza delle due estremit? longitudinali, rispettivi esemplari mobili dell?anzidetto setto di chiusura, ciascuno associato ad un rispettivo attuatore per la propria apertura e chiusura a distanza.
  9. 9) Impianto secondo le rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato per il fatto che l?anzidetta unit? elettronica, al fine di realizzare la completa attivazione in automatico dell?impianto medesimo in conseguenza della rilevazione delle fiamme e dei fumi ad opera degli anzidetti sensori (10), risulta altres? interfacciata con gli attuatori che comandano l?apertura degli anzidetti portelli (3), con i gruppi aspiranti (11) connessi con il condotto principale (2) e con i gruppi-pompe (13) che alimentano a pressione le anzidette prima e seconda tubazione (5, 6); essendo previsto, in particolare, che tale unit? elettronica sia in grado di abilitare l?apertura del solo portello (3) che si trova in corrispondenza del punto in cui si ? sprigionato l?incendio e sia altres? capace di selezionare l?attivazione dello specifico gruppo aspirante (11) e dello specifico gruppo-pompe (13) che si trovano, sull?esterno della galleria (G), a minore distanza dal punto in cui si ? sprigionato l?incendio.
  10. 10) Impianto secondo una o pi? delle rivendicazioni 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 e 9, caratterizzato per il fatto che la sua anzidetta unit? elettronica risulta interfacciata anche con gli attuatori che comandano l?apertura e la chiusura degli anzidetti setti mobili montati alle due estremit? del condotto (2), avendo la capacit? di disporre in assetto di apertura il setto posizionato in corrispondenza dell?estremit? della galleria (G) che risulta pi? prossima al punto in cui si ? sprigionato l?incendio ed in assetto di chiusura il setto contrapposto.
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