IT9053079U1 - Gruppo di attacco per circuiti di circolazione del liquido di raffredd amento del motore di un veicolo - Google Patents

Gruppo di attacco per circuiti di circolazione del liquido di raffredd amento del motore di un veicolo Download PDF

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Description

D E S C R I Z I O N E
del Modello industriale di utilità
La presente innovazione è relativa ad un gruppo di attacco per circuiti di circolazione del liquido di raffreddamento di un motore di un veicolo.
Nei circuiti di tipo noto vengono normalmente utilizzati dei tubi di gomma, i quali presentano porzioni di estremità collegate ad altri elementi o a gruppi distributori dell'impianto di raffreddamento, e sono fissate stabilmente agli stessi mediante fascette metalliche che per la loro chiusura e apertura necessitano però di un attrezzo, usualmente un cacciavite.
Tale tipo di collegamento presenta notevoli svantaggi, dal momento che i tubi di gomma tendono, con l'uso, a invecchiare, perdendo elasticità e modificando la propria sezione, ed a screpolarsi, in modo tale che nel tempo la pressione esercitata dalla fascetta non è sufficiente ad assicurare la tenuta di fluido tra il tubo e l'elemento collegato.
La presenza di vapori acidi, congiuntamente all'elevata temperatura presente nel vano del motore di un autoveicolo, favorisce inoltre il processo di corrosione delle fascette, che si possono danneggiare peggiorando le loro caratteristiche di tenuta .
Le fascette metalliche, inoltre, quando sono corrose, sovente non sono più facilmente eliminate e sostituite, dal momento che il rispettivo meccanismo di apertura e chiusura quando è arrugginito si inceppa.
Scopo delle presente innovazione è quello di realizzare un gruppo di attacco, il quale sia privo degli inconvenienti sopradescritti, connessi con l'utilizzazione delle fascette, e cioè consenta un attacco del tubo rapido e senza attrezzi, ed anche un facile smontaggio, e mantenga inalterate nel tempo le caratteristiche di tenuta del collegamento.
Il seguente scopo è ottenuto dalla presente innovazione che è relativa a un gruppo di attacco per circuiti di circolazione del liquido di raffreddamento del motore di un veicolo, e comprendente almeno un elemento tubolare atto ad essere accoppiato ad almeno un tubo di derivazione, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di collegamento a scatto e a tenuta di fluido interposti tra il detto elemento tubolare e detto tubo di derivazione.
L'innovazione verrà ora descritta con particolare riferimento ai disegni allegati che ne rappresentano due preferite forme di realizzazione non limitative, in cui:
la figura 1 illustra, in vista laterale e parzialmente in sezione, due elementi componenti e staccati di un gruppo di attacco realizzato secondo i dettami della presente innovazione;
la figura 2 illustra, in vista laterale e parzialmente in sezione, e con una porzione in scala ingrandita, i due elementi componenti di figura 1 accoppiati ;
la figura 3 illustra una sezione, secondo una linea di traccia III-III, di un elemento componente della figura 1;
la figura 4 illustra in vista laterale un elemento componente della figura 1;
la figura 5 illustra in vista laterale una variante dell'elemento componente della figura 4; la figura 6 illustra una sezione, secondo una linea di traccia VI-VI, dell'elemento componente della figura 5; e
la figura 7 illustra l'elemento componente della figura 5, secondo una vista laterale ortogonale.
Nella figura 1 con 1 è indicato nel suo complesso un gruppo di attacco per circuiti di circolazione del liquido di raffreddamento del motore di un veicolo; tale gruppo 1 comprende un primo corpo tubolare 2 di raccordo collegabile a scatto con un secondo corpo tubolare di raccordo 9 portato da un tubo 3 di derivazione. Tali corpi di raccordo 2 e 9 sono convenientemente realizzati in materiale plastico, ad esempio nylon.
In particolare, il primo corpo tubolare 2 presenta un tratto 5 che si origina da una porzione 6 di un elemento componente il circuito del liquido di raffreddamento, e che può essere ad esempio una porzione di un radiatore, e all'estremità forma una porzione tubolare frontale 14, che è atta ad essere collegata a scatto con il secondo corpo tubolare di raccordo 9, come sarà descritto.
La porzione tubolare frontale 14 ha diametro maggiore rispetto a quello del tratto 5, ed è raccordata con quest 'ultimo con una parete troncoconica 16. Tale porzione 14, inoltre, definisce verso la sua zona inferiore esterna uno spallamento anulare 17, e presenta una porzione anteriormente 18 a spessore minore, così da definire una cavità tubolare interna 26 sagomata.
Il secondo corpo tubolare di raccordo 9 presenta una prima porzione tubolare 13 con diametro esterno pari al diametro interno del tubo 3, e la quale è inserita per un tratto entro una porzione di estremità del tubo 3 stesso, ed è solidamente fissata a quest'ultimo mediante un manicotto 22 di tenuta costampato sul tubo 3. In particolare, la porzione tubolare 13 presenta una flangia anulare 112, la cui funzione sarà chiarita in seguito, e tre risalti anulari tronco-conici 114 realizzati spaziati in una porzione compresa tra la flangia anulare 112 ed un bordo di estremità 118 della porzione tubolare 13 stessa, e rivolti con sezione crescente verso la flangia 112.
Il bordo frontale di estremità del tubo 3 è disposto a contatto con la flangia 112.
Il manicotto tubolare 22 è realizzato convenientemente in materiale plastico, ed è costampato sulla porzione di tubo 3 montata sulla porzione tubolare 13 del corpo tubolare di raccordo 9, e vincola così il tubo 3 sui risalti anulari 114. Il manicotto tubolare 22 presenta inoltre una porzione di testa 122 che è costampata su un breve tratto della parte scoperta della porzione tubolare 13, oltre la flangia anulare 112, e perciò impedisce lo scorrimento del manicotto 22 rispetto alla porzione tubolare 13, evitando un qualsiasi sfilamento del tubo 3.
Tale tubo 3 presenta convenientemente una pluralità di tratti in serie continui, rispettivamente lisci 128 ed ondulati 129, così da realizzare porzioni rispettivamente più rigide o più flessibili, per una conveniente configurazione sagomata del circuito del liquido di raffreddamento tra i vari elementi nel vano motore.
Il tubo 3 può essere realizzato con un'unica parete, convenientemente in materiale plastico (come rappresentato in figura), oppure può comprendere una prima parete interna ed una seconda parete esterna solidali tra di loro e realizzate in materiali diversi. Ad esempio la seconda parete esterna può essere realizzata in Nylon, e la prima parete interna può essere realizzata in polietilene.
Il corpo tubolare 9, meglio visibile anche nelle figure 3 e 4, è realizzato di un solo pezzo con due appendici elastiche 19 diametralmente opposte che si sviluppano da una porzione anulare esterna 20 in una zona intermedia del corpo tubolare stesso 9; tali appendici 19 presentano un primo tratto 21 parallelo al corpo 9, e un secondo tratto 31 successivo, anch'esso parallelo al corpo 9 ma radialmente più all'esterno, e originano alla loro estremità un corpo anulare 23, il quale è anularmente spaziato da un bordo anteriore 30 di estremità di una porzione tubolare frontale 34 del corpo 9 stesso.
Il corpo anulare 23 presenta in corrispondenza delle appendici 19 due porzioni 35 di maggior sezione, a forma sostanzialmente trapezoidale, la cui base maggiore definisce una rispettiva parete 24 la quale è atta ad accoppiarsi, con le modalità che saranno chiarite in seguito, con lo spallamento 17 per definire il collegamento a scatto tra i corpi tubolari 2 e 9.
La porzione frontale 34 del corpo 9 ha una sezione progressivamente decrescente e presenta un profilo esterno sostanzialmente con la stessa forma della cavità tubolare interna 26 definita dalla porzione tubolare 14, colla quale è atta ad accoppiarsi. Tale porzione 34 è inoltre provvista sulla sua superficie esterna di due scanalature anulari 27, le quali presentano sezione rettangolare e sono impegnate da rispettivi anelli elastici 28 per la tenuta di fluido.
In uso, per collegare i corpi tubolari 2 e 9, come è illustrato in figura 2, la porzione tubolare frontale 14 del corpo 2 viene a risultare inserita tra il corpo anulare 23 e la porzione tubolare frontale 34 del corpo 9, ed il corpo tubolare 9 viene spinto verso il corpo 2, in modo tale che la porzione 34 penetra all'interno della cavità 26.
Durante questa operazione, la porzione 14 applica al corpo anulare 23 una forza sostanzialmente perpendicolare alla sua direzione di moto, e deforma elasticamente la porzione 23 stessa.
Lo scorrimento della porzione 14 rispetto alla porzione 34 è possibile fino a quando il bordo anteriore 18 della porzione 14 va a contatto della porzione anulare esterna 20 del corpo tubolare 9. In tale posizione le porzioni 35 scattano sulla porzione 14, in quanto le pareti 24 premono sullo spallamento 17 assicurando uno stabile collegamento tra i corpi 2 e 9.
In tale posizione di collegamento, inoltre, la superficie interna della cavità 26 della porzione 14 preme sugli anelli elastici 28 assicurando un collegamento a tenuta di fluido.
Per scollegare i corpi tubolari 2 e 9, un utensile a forcella (non rappresentato) viene inserito con i due bracci (indicati con 50 a tratteggio in figura 2) nei rispettivi spazi tra la porzione 14 e i tratti 31 delle due appendici elastiche 19, e tali due bracci 50 vengono divaricati (ad esempio introducendo maggiormente l'utensile se tali due bracci sono inclinati tra loro) per cui il corpo anulare 23 viene deformato elasticamente in senso radiale e le pareti 24 si disimpegnano dallo spallamento 17 sciogliendo il collegamento a scatto. Quando avviene tale apertura del collegamento a scatto, il corpo tubolare 9 viene tirato in modo da allontanarlo dal corpo 2, così che la porzione frontale 34 fuoriesce dalla cavità 26.
Nelle figure da 5 a 7 è illustrata una variante realizzativa del corpo tubolare 9, indicato ora con 9', in cui esso non presenta più il corpo anulare 23, e le estremità ora libere delle appendici elastiche 19 portano solo le porzioni 35. In corrispondenza dei tratti 31 delle due appendici elastiche 19 si originano inoltre integralmente verso l'esterno e verso la zona opposta alle porzioni 35, e parallelamente al corpo tubolare 9', rispettive alette 55 a sezione rettangolare e con una nervatura longitudinale assiale 56.
La fase di accoppiamento tra i corpi tubolari 2 e 9' avviene sostanzialmente in modo inalterato a quanto già descritto per il corpo tubolare 9 di figure da 1 a 4.
Nella fase di disaccoppiamento non è invece più necessario l'utensile a forcella, in quanto avvicinando al centro del corpo 9' le estremità delle alette 55, si allontanano di conseguenza le porzioni 35 dall'asse del corpo 9' stesso, e le pareti 24 si disimpegnano dallo spallamento 17 sciogliendo il collegamento a scatto.
Risulta chiaro da quanto sopra esposto che il gruppo di attacco della presente innovazione risolve gli inconvenienti dei dispositivi noti. In particolare, il collegamento a scatto tra i corpi tubolari 2 e 9 o 9' è semplice e rapido, non necessita di attrezzi per il vincolo, e nel caso del corpo tubolare 9' neppure per lo svincolo; inoltre assicura un'ottima tenuta poiché l'accoppiamento tra le porzioni frontali 14 e 34 si sviluppa per un tratto relativamente lungo, e gli anelli elastici 28 garantiscono tale tenuta; infine tali corpi tubolari 2 e 9 o 9' sono realizzati in materiale plastico e pertanto tali elementi di collegamento non sono soggetti ai fenomeni di degrado tipici delle fascette metalliche utilizzate nei gruppi di attacco di tipo noto.
Risulta infine chiaro che modifiche e varianti possono essere apportate alla presente innovazione senza peraltro uscire dall'ambito protettivo della stessa. Possono infatti essere diversamente realizzati tali mezzi di aggancio a scatto, sia come numero di porzioni di aggancio, e sia come forma e disposizione. Inoltre, gli elementi del circuito idraulico collegati a tali corpi tubolari 2 e 9 o 9' possono essere di tipo diverso, ad esempio anche il corpo tubolare 2 può essere collegato ad un tubo secondo il modo di collegamento illustrato per il vincolo del corpo tubolare 9 al tubo 3, oppure l'elemento 6 potrebbe essere una porzione di un elemento tubolare distributore a più vie.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.- Gruppo di attacco (1) per circuiti di circolazione del liquido di raffreddamento del motore di un veicolo, e comprendente almeno un elemento tubolare (2) atto ad essere accoppiato ad almeno un tubo di derivazione (3), caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di collegamento a scatto (35, 17) e a tenuta di fluido (28) interposti tra il detto elemento tubolare (2) e il detto tubo di derivazione (3). 2.- Gruppo di attacco secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di collegamento a scatto comprendono un primo corpo tubolare (9) comunicante col detto tubo di derivazione (3); ed un secondo corpo tubolare (14) comunicante col detto elemento tubolare (2); il detto primo (9) o secondo corpo tubolare (14) portando detti mezzi di accoppiamento a scatto (35, 17) rispettivamente col detto secondo (14) o primo corpo (9) tubolare. 3.- Gruppo di attacco secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento a scatto comprendono almeno un risalto (35) presente in detto corpo tubolare (9) atto ad alloggiarsi almeno parzialmente in una rispettiva cavità (17) dell'altro corpo tubolare (14). 4.- Gruppo di attacco secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento a scatto comprendono almeno una coppia di porzioni a risalto (35) portate da appendici (19) di detto corpo tubolare (9). 5.- Gruppo di attacco secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che dette porzioni a risalto (35) di detta coppia sono disposte diametralmente opposte. 6.- Gruppo di attacco secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che a dette porzioni a risalto (35) sono collegate rispettive alette (55) atte ad essere sottoposte ad azione manuale per variarne la posizione rispetto all'asse di una porzione principale (34) del detto corpo tubolare (9) e realizzare un'azione di sgancio dall'altro corpo tubolare (14). 7.- Gruppo di attacco secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che dette porzioni a risalto (35) sono collegate da un corpo anulare (23) elasticamente deformabile; il detto corpo anulare (23) essendo coassiale al detto corpo tubolare (9) e diametralmente spaziato da una porzione principale (34) del detto corpo tubolare (9). 8.- Gruppo di attacco secondo una delle rivendicazioni da 3 a 7, caratterizzato dal fatto che tra detta porzione a risalto (35) e una porzione principale (34) del detto corpo tubolare (9) è presente un vano atto ad accogliere una porzione principale (18) dell'altro corpo tubolare (14) in cui è realizzata detta cavità (17) di accoglimento di detto risalto (35). 9.- Gruppo di attacco secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che tra dette porzioni principali (18, 34) di detti due corpi tubolari (14, 9) sono alloggiati mezzi di tenuta (28). 10.- Gruppo di attacco secondo una delle rivendicazioni da 2 a 9, caratterizzato dal fatto che detti due corpi tubolari (9, 14) sono realizzati in materiale plastico. 11.- Gruppo di attacco secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo corpo tubolare (9) è accoppiato al detto tubo di derivazione (3) tramite un manicotto costampato (22). 12.- Gruppo di attacco secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto tubo di derivazione (3) comprende una pluralità di tratti in serie continui, rispettivamente lisci (128) ed ondulati (129) così da realizzare porzioni rispettivamente più rigide e più flessibili. 13.- Gruppo di attacco per circuiti di circolazione del liquido di raffreddamento del motore di un veicolo sostanzialmente come descritto con riferimento ai disegni allegati.
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