ITPN970022A1 - Raccordo rapido per tubi flessibili di diametri diversi - Google Patents

Description

Descrizione

del brevetto per invenzione industriale avente per titolo

RACCORDO RAPIDO PER TUBI FLESSIBILI DI DIAMETRI DIVERSI’

La presente invenzione ha per oggetto un raccordo rapido per la connessione di tubi flessibili in particolare in materia plastica che consenta di collegare tubi aventi diametri e/o spessori di parete sensibilmente diversi

Un raccordo noto di questo tipo (brevetto GB 1 281 904) comprende un codolo d attacco formato da un corpo esternamente filettato e da un estremità tronco conica con superficie esterna corrugata, su cui viene infilata 1 estremità del tubo un elemento elastico che impegna la superficie esterna del tubo e una ghiera rigida esterna che avvitandosi sul corpo del codolo stringe assieme 1 elemento elastico il tubo ed il codolo Questo tipo di raccordo assicura un buon bloccaggio dell estremità del tubo flessibile ma non consente un efficace adattamento a tubi di diverso diametro e/o spessore di parete

Un successivo raccordo noto (brevetto GB 2 119 465) rappresenta un perfezionamento della soluzione precedentemente citata poiché permette una piu ampia variazione delle misure dei tubi che possono essere collegati evitando 1 inconveniente di eccessivi restringimenti dei tubi di diametro maggiore Questo raccordo e caratterizzato dal fatto che fra il codolo d attacco e la ghiera ammorsatrice rìgida è inserita una soia ghiera elastica quando occorre collegare un tubo di diametro massimo, mentre vengono inserite due o più ghiere elastiche in serie quando occorre collegare tubi di diametri minori. Questa soluzione risulta più efficace della precedente, ma ancora poco razionale; infatti, l’utilizzo di una pluralità di ghiere elastiche comporta non solo un dispendio di materiale ed una complicazione costruttiva e funzionale, ma anche l’inconveniente della possibile perdita di quelle ghiere che non vengono utilizzate e che devono essere conservate opportunamente.

Scopo della presente invenzione è quindi quello di realizzare un raccordo per tubi flessibili che consenta di collegare tubi di diametri e/o spessori di parete diversi, senza presentare le limitazioni e gli inconvenienti relativi ai raccordi noti precedentemente citati. In particolare, il nuovo raccordo deve essere privo di ghiere elastiche libere, cioè staccate dagli altri elementi costituenti il raccordo ed inseribili all’occorrenza.

Questo scopo viene raggiunto con un raccordo comprendente sempre un codolo d’attacco su cui viene infilata l’estremità del tubo da collegare, una ghiera elastica per impegnare la superficie esterna del tubo ed una ghiera rigida per stringere la ghiera elastica contro la superficie esterna del tubo, come nei raccordi noti. Il nuovo raccordo, però, si caratterizza principalmente per il fatto che la ghiera elastica è vincolata al codolo d’attacco mediante un impegno di scorrimento assiale, in modo da poter assumere posizioni diverse e atte a consentire l’inserimento di tubi di dimensioni diverse tra il codolo e la ghiera elastica.

Vantaggi e .particolari del raccordo secondo l’invenzione risulteranno più evidenti dalla descrizione che segue, a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:

- la Figura 1 mostra in sezione longitudinale un raccordo secondo l’invenzione con inserito un tubo di diametro e spessore maggiori;

- la Figura 2 mostra in sezione longitudinale il raccordo di Figura 1 con inserito un tubo di diametro e spessore minori;

- la Figura 3 mostra in vista prospettica un particolare del raccordo secondo l’invenzione.

Considerando in particolare le Figure 1 e 2, il raccordo secondo l’invenzione comprende un codolo d’attacco 10, sostanzialmente cilindrico, provvisto di nervature longitudinali 11 e nervature trasversali 12a, 12b, 12c, ed estendentesi con un prolungamento 13, sostanzialmente tronco-conico e con superficie esterna corrugata. Il codolo' 10 presenta, all’estremità opposta rispetto al prolungamento 13, un’imboccatura 14 opportunamente sagomata per l’inserimento del maschio (non mostrato) del raccordo. All’intemo del codolo 10 può essere ricavata una sede 15 per alloggiare, se richiesta, un’eventuale valvola di chiusura automatica (nota in sè e non mostrata) che impedisce perdite quando il raccordo è aperto.

Secondo l’invenzione, sul codolo 10, e più precisamente sulle creste delle nervature longitudinali 11, è ricavata una filettatura 16 nella quale si impegna la corrispondente filettatura interna di una ghiera 17. La ghiera 17 può quindi essere avvitata sul codolo 10 in modo da essere spostata con continuità fra due posizioni estreme di massimo e minimo avvitamento, corrispondenti rispettivamente alla condizione di inserimento nel raccordo di un tubo T 1 di grande diametro e spessore (Figura 1) e di un tubo T2 di piccolo diametro e spessore (Figura 2). Le due posizioni estreme per la ghiera 17 sono definite, rispettivamente, dal contatto del bordo anulare interno 18 della ghiera 17 con la nervatura anulare 12a più lontana dal prolungamento 13 del codolo 10 e dal contatto di un risalto anulare 19 sulla superfìcie interna dèlia ghiera 17, con un bordo anulare di fine corsa 20, ricavato in corrispondenza delia nervatura anulare 12c più vicina al prolungamento 13 del codolo 10.

Dalla ghiera ) 17 si estendono griffe elastiche longitudinali 21, le cui estremità sono dotate di dentature 22 per impegnare la superfìcie esterna del tubo (Tl, T2). Sulla superficie esterna della ghiera 17 è inoltre ricavata una filettatura 23 nella quale si impegna la corrispondente filettatura intema di una ghiera rigida 24. L’avvitamento della ghiera 24 provoca la compressione delle griffe 21 contro il tubo (Tl, T2) e, conseguentemente, il serraggio dello stesso sul prolungamento 13 del codolo 10.

Per completare il raccordo, dal lato opposto al prolungamento 13 del codolo 10, è previsto il montaggio di un elemento elastico di aggancio 25 (Figura 3) formato da un anello 26 da cui si estendono, longitudinalmente rispetto all’asse del raccordo, una coppia di bracci piani contrapposti 27 ed una coppia di bracci contrapposti 28, dentati alle loro estremità. Sia i bracci piani 27 sia i bracci dentati 28 sono elasticamente deformabili. L’elemento elastico di aggancio 25 è fissato al codolo 10 mediante l’impegno a scatto dell’anello 26 con almeno due denti elastici 29 ricavati sul codolo 10.

L’elemento elastico 25 coopera con un anello 30 per lo sgancio del maschio del raccordo. L’anello 30, a tale scopo, è montato scorrevole assialmente sul codolo 10 ed è provvisto sulla sua superficie interna di opportune nervature 31 atte ad interagire con la coppia di bracci 27 dell’elemento elastico 25. In Fig. 2 tale interazione è mostrata con le nervature 31 ed i bracci 27 in linea tratteggiata.

Le estremità dentate della coppia di bracci 28 sono invece normalmente inserite in corrispondenti aperture 32 nel corpo 10 del raccordo e possono flettersi radialmente verso l’esterno quando nel corpo 10 viene inserito il maschio del raccordo.

L’anello 30 è scorrevole assialmente sul codolo 10, guidato dalla nervatura 12a, e può inserirsi in una sede 33 ricavata sulla superficie esterna del codolo 10, come mostrato nelle Figure 1 e 2. L’anello 30, dopo il montaggio, rimane vincolato al codolo 10 per effetto dell’impegno reciproco di un risalto anulare 34 con un risalto anulare 35, rispettivamente ricavati alle estremità dell’anello 30 e del codolo 10.

Il funzionamento del raccordo secondo Pinvenzione è semplice.

Quando occorre connettere un tubo di grandi dimensioni (Figura 1), la ghiera 17 deve essere avvitata a fondo sul codolo 10, cioè fino a portare l’estremità interna della stessa in battuta contro la nervatura anulare 12a dal lato di imboccatura del maschio. Inoltre, la ghiera di serraggio 24 deve essere allentata, cioè svitata, per consentire l’inserimento dell’estremità del tubo TI sul prolungamento 13 del codolo 10. Dato che il tubo TI è di grande diametro, la sua estremità sarà inserita a fondo, fino a fare battuta contro la nervatura radiale 12c più vicina al prolungamento 13. Per serrare il tubo nel raccordo, sarà sufficiente avvitare la ghiera 24 provocando la compressione delle griffe 21, con le loro dentature 22, contro la parete del tubo TI e, conseguentemente, la compressione del tubo stesso contro il prolungamento 13 del codolo 10.

Analogamente, quando occorre connettere un tubo di piccole dimensioni T2 (Figura 2), la ghiera 17 deve essere svitata rispetto al codolo 10 fino a portare il suo risalto anulare 19 in battuta contro il risalto di fine corsa 20 del codolo stesso. Si allenta quindi la ghiera 24, si inserisce l’estremità del tubo T2 e si serra infine la ghiera 24, come nel caso precedente.

Naturalmente, la ghiera 17, essendo avvitata sul codolo 10, si sposta con continuità lungo il codolo stesso, potendo così assumere qualsiasi posizione intermedia fra quelle estreme e consentendo quindi di connettere tubi di diametri e/o spessori di parete sensibilmente variabili. A titolo indicativo, il raccordo secondo l’invenzione può connettere tubi con diametro da 1⁄2 a 3⁄4 di pollice (da 12,7 a 19,05 mm.) con relativi spessori di parete.

Il raccordo secondo l’invenzione realizza quindi l’obiettivo principale di consentire un ampia adattabilità di collegamento per tubi aventi sensibili diversità dimensionali. Tale raccordo, inoltre, risulta compatto dal punto di vista costruttivo e molto comodo nell’uso, poiché non prevede parti staccate o staccabili a seconda del tipo di tubo da collégare.

Naturalmente, modifiche e varianti possono essere apportate all’esempio di realizzazione descritto senza uscire dall’ambito di protezione delle rivendicazioni. Per esempio, lo scorrimento assiale della ghiera elastica 17 sul codolo d’attacco 10 può anche essere realizzato mediante l’impegno di elementi sporgenti dalla ghiera con sedi sagomate sul codolo; in questo caso, la ghiera potrà assumere posizioni discrete rispetto al codolo, anziché spostarsi con continuità tra le due posizioni estreme sul medesimo.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1. Raccordo rapido per la connessione di tubi flessibili di diametri e/o spessori di parete diversi, comprendente un codolo d’attacco (10) dotato di un prolungamento tronco-conico (13) su cui viene infilata l’estremità del tubo (T1,T2) da collegare, una ghiera interna elastica (17) per impegnare la superfìcie esterna del tubo ed una ghiera esterna rigida (24) per stringere la ghiera elastica contro la superficie esterna del tubo e quest’ultimo contro il codolo d’attacco, caratterizzato per il fatto che la ghiera interna elastica (17) è vincolata al codolo d’attacco (10) mediante un impegno di scorrimento assiale tra due posizioni estreme, essendo atta ad assumere anche eventuali posizioni intermedie tra dette posizioni estreme.
2. 2. Raccordo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che detto impegno di scorrimento assiale fra la ghiera interna (17) ed il codolo(lO) è un impegno continuo a vite.
3. 3. Raccordo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato per il fatto che le due posizioni éstreme della ghiera (17) sul codolo (10) sono definite, rispettivamente, dall’impegno del bordo anulare interno (18) della ghiera (17) con una nervatura trasversale (12a) del codolo (10) e dall’impegno di un risalto anulare (19) sulla superficie, interna della ghiera (17) con un fine corsa anulare (20) sulla superfìcie esterna del codolo (10).
4. 4. Raccordo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che la ghiera esterna rigida (24) è vincolata alla ghiera interna elastica (17) mediante un impegno a vite.