IT201800007770A1 - Dispositivo livellatore e distanziatore per elementi di pavimentazione - Google Patents

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IT201800007770A1
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IT
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Application number
IT102018000007770A
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English (en)
Inventor
Silvio Ferrari
Original Assignee
Polis Manifatture Ceram Spa
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04FFINISHING WORK ON BUILDINGS, e.g. STAIRS, FLOORS
    • E04F21/00Implements for finishing work on buildings
    • E04F21/0092Separate provisional spacers used between adjacent floor or wall tiles
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04FFINISHING WORK ON BUILDINGS, e.g. STAIRS, FLOORS
    • E04F15/00Flooring
    • E04F15/02Flooring or floor layers composed of a number of similar elements
    • E04F15/02005Construction of joints, e.g. dividing strips
    • E04F15/02022Construction of joints, e.g. dividing strips with means for aligning the outer surfaces of the flooring elements

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“Dispositivo livellatore e distanziatore per elementi di pavimentazione”
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo distanziatore e livellatore di elementi di pavimentazione, per la posa in opera di detti elementi di pavimentazione, che consente di semplificare lo svolgimento delle fasi di produzione dirette ad ottenere una perfetta planarità della superficie di pavimentazione e un perfetto distanziamento fra gli stessi elementi.
Come noto, sono molto diffusi pavimenti realizzati mediante una pluralità di elementi di pavimentazione, quali piastrelle, mattonelle, lastre o manufatti simili. Una delle esigenze in tali pavimenti è quella di ottenere una planarità ed un distanziamento perfetto fra tali elementi.
A tal fine una pluralità di elementi di pavimentazione viene posizionata su un collante in modo da assumere, durante la solidificazione di tale collante, una posizione operativa che coinciderà pertanto con quella definitiva. Pertanto in tale posizione operativa deve essere una posizione tale per cui gli elementi di pavimentazione sono il più possibile livellati e il più correttamente distanziati fra loro per ottenere gli scopi di cui sopra in termini di planarità e distanziamento fra gli elementi di pavimentazione stessi.
Inoltre, durante tale solidificazione, tale posizione operativa deve essere mantenuta con una certa stabilità per evitare che gli elementi di pavimentazione si muovano fra loro andando a pregiudicare l’ottenimento dei summenzionati scopi.
Esistono dei dispositivi che consentono di bloccare tale pluralità di elementi di pavimentazione nella loro posizione operativa durante la solidificazione del collante. Tali dispositivi possono essere denominati dispositivi livellatori e distanziatori di elementi di pavimentazione.
Il dispositivo livellatore distanziatore comprende una base che definisce una superficie di appoggio atta a ricevere in appoggio una pluralità di rispettive porzioni appartenenti ai suddetti elementi di pavimentazione rispettivamente.
Il dispositivo comprende una struttura distanziatrice la quale è preposta a mantenere distanziati fra loro gli elementi di pavimentazione una volta che gli stessi sono appoggiati con le suddette rispettive porzioni sulla suddetta superficie di appoggio.
Il dispositivo comprende un gambo che si erge dalla base ed è configurato per permettere ad un operatore di ottenere una condizione operativa di una manopola. Quando la manopola assume tale condizione operativa, mentre gli gli elementi della pavimentazione assumono la summenzionata posizione operativa, la stessa manopola preme sugli elementi di pavimentazione in contrasto alla suddetta superficie di appoggio, in modo da mantenere gli elementi di pavimentazioni bloccati nella suddetta posizione operativa.
Il dispositivo consente ad un operatore di rimuovere il gambo dopo che il collante si è sufficientemente solidificato. A tal fine il gambo comprende un corpo di impatto che può ricevere un colpo per determinare la separazione mediante rottura del gambo dalla base.
Un problema delle tipologie di tale dispositivo attualmente note è la difficoltà a fare in modo che tale rottura sia sufficientemente precisa da evitare che rimangano residui di materiale sporgenti dalla base.
Un dispositivo livellatore distanziatore di elementi di pavimentazione avente le caratteristiche di una qualsiasi o una qualsiasi combinazione di una o più delle rivendicazioni allegate, e/o in accordo alla presente descrizione, consente di effettuare il procedimento di posa di tali elementi di pavimentazione senza che vi sia il rischio della presenza, al termine di tale procedimento, di residui di materiale indesiderati sporgenti fra i suddetti elementi di pavimentazione.
Un sistema livellatore distanziatore di elementi di pavimentazione in accordo alla presente descrizione comprende un dispositivo livellatore distanziatore di elementi di pavimentazione in accordo alla presente descrizione ed una manopola.
Le caratteristiche di un dispositivo livellatore distanziatore in accordo alla presente descrizione e di un sistema livellatore distanziatore in accordo alla presente descrizione saranno chiarite dalla descrizione dettagliata seguente relativa a rispettive realizzazioni esemplificative di tali dispositivo livellatore distanziatore e sistema livellatore distanziatore in accordo alla presente descrizione.
La descrizione dettagliata seguente si riferisce alle tavole di disegno allegate, in cui:
- le figure 1a, 1b, e 1c sono viste rispettivamente in prospettiva, da sopra e in sezione longitudinale di una prima possibile realizzazione di un dispositivo livellatore distanziatore in accordo alla presente descrizione; - le figure 2a, 2b, e 2c sono viste rispettivamente in prospettiva, da sopra e in sezione longitudinale di una seconda possibile realizzazione di un dispositivo livellatore distanziatore in accordo alla presente descrizione; - le figure 3a, 3b, e 3c sono viste rispettivamente in prospettiva, da sopra e in sezione longitudinale di una terza possibile realizzazione di un dispositivo livellatore distanziatore in accordo alla presente descrizione; - le figure 4a, 4b e 4c sono viste relative ad un primo istante di un procedimento di posa di una pluralità di elementi di pavimentazione mediante tale seconda realizzazione, nelle quali tale seconda realizzazione è visibile rispettivamente in prospettiva, da sopra e lateralmente;
- la figura 5 è una vista in prospettiva relativa ad un secondo istante di tale procedimento;
- la figura 6 è una vista in prospettiva relativa ad un terzo istante di tale procedimento;
- la figura 7 è una vista in prospettiva soltanto di una parte di tale seconda realizzazione, in tale terzo istante;
- la figura 8 è una vista in sezione longitudinale della parte di figura 7 in tale terzo istante;
- le figure 9, 10 e 11 sono viste in sezione longitudinale di una quarta realizzazione del dispositivo livellatore, di una quinta realizzazione del dispositivo livellatore, e di una sesta realizzazione del dispositivo livellatore, rispettivamente.
Nelle figure 1a-1c è mostrata una prima possibile realizzazione di un dispositivo in accordo alla presente descrizione. Tale prima realizzazione è indicata con 1. Nelle figure 2a-2c è mostrata una seconda possibile realizzazione di un dispositivo in accordo alla presente descrizione. Tale seconda realizzazione è indicata con 1’. Nelle figure 3a-3c è mostrata una terza possibile realizzazione di un dispositivo in accordo alla presente descrizione. Tale terza realizzazione è indicata con 1’’.
Il dispositivo è configurato per livellare e contemporaneamente distanziare elementi di una pavimentazione durante la posa in opera di tali elementi di pavimentazione. Tali elementi di pavimentazione possono essere mattonelle o piastrelle o lastre o simili.
Il dispositivo comprende una base. La base della prima realizzazione, la base della seconda realizzazione e la base della terza realizzazione sono indicate con 2, 2’ e 2’’ rispettivamente.
La base definisce una superficie di appoggio S. La superficie di appoggio della prima realizzazione, la superficie di appoggio della seconda realizzazione e la superficie di appoggio della terza realizzazione sono indicate con S, S’ e S’’ rispettivamente.
La superficie di appoggio S comprende una pluralità di porzioni superficiali.
Nella figura 1b tale pluralità di porzioni superficiali è considerata come comprendente, esemplificativamente e per motivi che saranno più chiari in seguito, due porzioni superficiali, indicate rispettivamente con S1 ed S2. Nella figura 2b tale pluralità di porzioni superficiali è considerata come comprendente, esemplificativamente e per motivi che saranno più chiari in seguito, quattro porzioni superficiali, indicate rispettivamente con S1’, S2’, S3’ ed S4’. Nella figura 3b tale pluralità di porzioni superficiali è considerata come comprendente, esemplificativamente e per motivi che saranno più chiari in seguito, tre porzioni superficiali, indicate rispettivamente con S1’’, S2’’, ed S3’’.
Tali porzioni superficiali sono adatte a riceve in appoggio rispettive porzioni di detti elementi, in modo che detti elementi possano assumere una posizione operativa. Tale posizione operativa della pluralità di elementi di pavimentazione corrisponde all’appoggio della rispettiva porzione di ciascuno di detti elementi su una rispettiva porzione superficiale di dette porzioni superficiali.
Le figure 4a, 4b, 4c, 5-8, si riferiscono ad un esempio di procedimento di posa in opera di tali elementi mediante la seconda realizzazione 1’ del dispositivo in accordo alla presente descrizione. In tale esempio di procedimento, la pluralità di elementi di pavimentazione comprende un primo elemento di pavimentazione E1, un secondo elemento di pavimentazione E2, un terzo elemento di pavimentazione E3, ed un quarto elemento di pavimentazione E4.
Nelle figure 4a, 4b, 4c, 5, e 6, gli elementi di pavimentazione E1-E4 assumono la summenzionata posizione operativa. In tale posizione operativa, una porzione e1 del primo elemento E1 è appoggiata sulla prima porzione superficiale S1’, una porzione e2 del secondo elemento E2 è appoggiata sulla seconda porzione superficiale S2’, una porzione e3 del terzo elemento E3 è appoggiata sulla terza porzione superficiale S3’, e una porzione e4 del quarto elemento E4 è appoggiata sulla quarta porzione superficiale S4’. Nella figura 4b, nonostante sia visibile una parte estrema periferica della superficie di appoggio S’, la stessa porzione periferica non è indicata per ragioni di chiarezza della figura 4b.
La base 2 comprende una porzione di fondo 22. La porzione di fondo della prima realizzazione, la porzione di fondo della seconda realizzazione e la porzione di fondo della terza realizzazione sono indicate con 22, 22’ e 22’’ rispettivamente.
La porzione di fondo presenta una superficie esterna superiore. Tale superficie esterna superiore corrisponde a detta superficie di appoggio. La superficie esterna superiore della porzione di fondo, per quanto riguarda la prima realizzazione, la seconda realizzazione e la terza realizzazione, sono indicate con 221, 221’ e 221’’ rispettivamente.
La porzione di fondo della base presenta una superficie esterna inferiore. Tale superficie esterna inferiore è situata e rivolta dalla parte opposta di detta base rispetto a detta superficie superiore.
La superficie esterna inferiore della base, per quanto riguarda la prima realizzazione, la seconda realizzazione e la terza realizzazione, sono indicate con 222, 222’ e 222’’ rispettivamente.
Il dispositivo comprende un gambo 3. Il gambo 3 assume una condizione di fissaggio o unione alla base 2. Il gambo 3 è configurato per definire una condizione operativa di una manopola. Un esempio di tale manopola è indicato con 4 in figura 5. Il dispositivo è configurato affinché, mentre la pluralità di elementi assume la detta posizione operativa e la manopola 4 assume tale condizione operativa, la manopola 4 preme sulle rispettive porzioni degli elementi, in contrasto alle rispettive porzioni superficiali di detta superficie di appoggio S, in modo da bloccare gli elementi nella posizione operativa. La base 2 comprende una porzione indebolita. La porzione indebolita della prima realizzazione, la porzione indebolita della seconda realizzazione e la porzione indebolita della terza realizzazione sono indicate con 21, 21’ e 21’’ rispettivamente. Per quanto riguarda la seconda realizzazione 1’, la porzione indebolita 21’ è visibile ingrandita nella figura 8.
Tale porzione indebolita può essere considerata un indebolimento o un alleggerimento.
Nella figura 5, la manopola 4 assume la condizione operativa e preme la porzione e1 del primo elemento E1 sulla prima porzione superficiale S1’ della superficie di appoggio S’, la porzione e2 del secondo elemento E2 sulla seconda porzione superficiale S2’ della superficie di appoggio S’, la porzione e3 del terzo elemento E3 sulla terza porzione superficiale S3’ della superficie di appoggio S’, e la porzione e4 del quarto elemento di pavimentazione E4 sulla quarta porzione superficiale S4’ della superficie di appoggio S’. Nella figura 5, le porzioni della superficie di appoggio non sono visibili.
Il gambo 3 comprende una porzione o corpo di connessione 31. La porzione di connessione è atta a cooperare con detta manopola 4 per definire una condizione di connessione di tale manopola 4 al gambo 3. Tale condizione operativa della manopola 4 corrisponde a tale condizione di connessione della manopola 4 al gambo 3, nel senso che tale condizione operativa 4 coincide e/o si verifica mediante detta condizione di connessione della manopola 4 al gambo 3.
Il dispositivo 1 si estende lungo un asse di connessione X disposto trasversalmente a detta superficie di appoggio S. Nelle realizzazioni mostrate, l’asse di connessione X è ortogonale alla superficie di appoggio S.
La porzione di connessione 31, nelle realizzazioni mostrate, si allunga lungo un suo asse di sviluppo coincidente con tale asse di connessione X. Tale condizione di connessione è ottenibile mediante almeno un movimento di detta manopola 4 su e rispetto a detta porzione di connessione 31. Tale movimento comprendendo almeno una componente traslatoria lungo detto asse di connessione X.
Nelle realizzazioni mostrate, la porzione di connessione 31 è filettata in modo che tale movimento sia un movimento di avvitamento di tale manopola 4 su tale porzione di connessione 31. Pertanto, nelle realizzazioni mostrate, tale movimento comprende anche, contemporaneamente a tale componente traslatoria, una componente rotatoria intorno a tale asse di connessione X.
Nella figura 5 la manopola 4 assume tale condizione di connessione al gambo 3.
Il gambo 3 comprende un corpo di impatto 32. Il corpo di impatto 32 è atto ad essere colpito da un utente per causare, mediante rottura, il passaggio di detto gambo 3 da detta condizione di fissaggio o unione alla base 2, ad una condizione di separazione rispetto a detta base 2. Tale condizione di fissaggio del gambo 3 alla base 2 corrisponde ad una condizione di fissaggio del corpo di impatto 32 all’indebolimento. Tale colpo potrebbe essere comunque applicato anche alla porzione di connessione 31.
Nella figura 6 il gambo non è mostrato in quanto, nella situazione di figura 6, il gambo 3 è stato separato dalla base 2’ mediante la summenzionata rottura. Nella figura 6 è indicata, per quanto riguarda il dispositivo, la sola base 2’, che è poco visibile. Nelle figure 7 e 8 è mostrata la sola base 2’, nella situazione in cui si trova la base 2 nella figura 6, e pertanto dopo che il gambo è stato separato dalla base 2.
Il dispositivo 1 o 1’ o 1’’ è configurato per mantenere distanziati fra loro tali elementi di pavimentazione, mentre assumono tale posizione operativa. Il dispositivo comprende una struttura distanziatrice fissata sulla superficie di appoggio in modo da definire la summenzionata pluralità di porzioni superficiali della superficie di appoggi. Mediante tale struttura distanziatrice gli elementi di pavimentazione sono mantenuti distanziati, mentre assumono detta posizione operativa, mediante interposizione di detta struttura distanziatrice. La struttura distanziatrice della prima realizzazione è indicata con 5 in figura 1a e in figura 1c. La struttura distanziatrice della seconda realizzazione 1’ è indicata con 5’ in figura 2a e in figura 2c. La struttura distanziatrice della terza realizzazione 1’’ è indicata con 5’’ in figura 3a e in figura 3c.
La struttura distanziatrice 5 praticamente è fissata su tale superficie di appoggio, in modo da sporgere e/o ergersi rispetto alla stessa superficie di appoggio, lungo una direzione parallela all’asse di connessione X, in modo da suddividere la stessa superficie di appoggio nelle summenzionate porzioni superficiali.
La struttura distanziatrice 5 della prima realizzazione 1 definisce le due porzioni superficiali s1 ed s2 indicate in figura 1b, in modo che la summenzionata pluralità di porzioni superficiali possa essere come comprendente tali due porzioni superficiali s1 ed s2.
La struttura distanziatrice 5 ‘della seconda realizzazione 1’ definisce le quattro porzioni superficiali s1’, s2’, s3’, ed s4’ in modo che la summenzionata pluralità di porzioni superficiali possa essere come comprendente tali quattro porzioni superficiali s1’, s2’, s3’ ed s4’.
La struttura distanziatrice 5’’ della terza realizzazione 1’’ definisce le tre porzioni superficiali s1’’, s2’’, ed s3’’, di figura 3b, in modo che la summenzionata pluralità di porzioni superficiali possa essere come comprendente tali tre porzioni superficiali s1’’, s2’’, ed s3’’.
Per quanto riguarda la seconda realizzazione 1’ e la terza realizzazione 1’’, la struttura distanziatrice 5’ o 5’’ fa parte della base 2’ o 2’’, la quale pertanto comprende tale struttura distanziatrice 5’ o 5’’. Per quanto riguarda la seconda realizzazione 1’ e la terza realizzazione 1’’, la condizione di fissaggio del gambo 3 alla base 2’ o 2’’ corrisponde ad una condizione di fissaggio del gambo 3 alla struttura distanziatrice 5’ o 5’’. In tal modo il gambo 3 si estende lungo l’asse di connessione X a partire dalla struttura distanziatrice 5’ o 5’’.
Per quanto riguarda la prima realizzazione, il corpo di impatto 32 definisce e/o comprende la stessa struttura distanziatrice 5. Per quanto riguarda la prima realizzazione 1, la condizione di fissaggio del gambo 3 alla base 2 corrisponde ad una condizione di fissaggio del gambo 3 alla porzione di fondo 22 della base 2. In tal modo che il gambo 3 si estende lungo l’asse di connessione X a partire da detta porzione di fondo 22 della base 2.
La condizione di fissaggio del gambo alla base corrisponde ad una condizione di fissaggio del gambo alla summenzionata porzione indebolita della base, in modo che tale porzione indebolita guidi tale rottura e pertanto il passaggio del gambo 3 dalla condizione di fissaggio alla base 2 alla condizione di separazione dalla base.
Preferibilmente, il gambo 3 è in un pezzo unico con la base 2, prima che si verifichi tale rottura, in modo che tale condizione di fissaggio sia da intendere nel senso che il gambo 3 e la base 2 sono in un pezzo unico.. La porzione indebolita definisce un restringimento della area di sezione resistente della base, come si può notare nelle figure 1c, 2c, 3c, e 8. Tale restringimento è una riduzione della dimensione lungo l’asse di connessione X della suddetta area di sezione resistente.
In tal modo la porzione indebolita è configurata per guidare la summenzionata rottura, quando tale rottura avviene mediante una flessione corrispondente ad una curvatura dell’asse di connessione X. La summenzionata rottura avviene infatti mediante un colpo sul corpo di impatto, il quale colpo causa una deformazione flessionale di tale asse di connessione X, sufficiente da determinare e/o causare la summenzionata rottura.
In particolare la porzione indebolita è configurata affinché tale rottura avvenga mediante snervamento del materiale della zona di transizione fra gambo 3 e base 2, cosi che, a seguito di tale rottura, e pertanto a seguito del passaggio del gambo 3 dalla condizione di fissaggio alla condizione di separazione rispetto alla base 2, non rimangano residui o sporgenze di materiale indesiderati fra gli elementi di pavimentazione, che andrebbero rimossi successivamente. Grazie ad una modalità di rottura a snervamento del materiale di tale zona di transizione, l’effetto di guida della rottura stessa da parte della stessa porzione indebolita è molto più preciso, e tale da ottenere una planarità perfetta della superficie superiore della base 2, nella zona di rottura, come si può vedere in figura 7.
La porzione indebolita 21 comprende una cavità 211. La cavità della prima realizzazione, la cavità della seconda realizzazione e la cavità della terza realizzazione sono indicate con 211, 211’ e 211’’ rispettivamente.
Si può considerare una estensione del dispositivo lungo l’asse di connessione X.
Si può considerare una estensione della porzione di fondo della base lungo l’asse di connessione X. Tale estensione della porzione di fondo della base lungo tale asse di connessione X è da considerare come un settore, definito dalla porzione di fondo, della estensione del dispositivo lungo l’asse di connessione X. Tale settore definito dalla porzione di fondo può essere considerato come un primo settore della estensione del dispositivo lungo tale asse di connessione X. Tale primo settore è indicato con g1 solo in figura 8.
La cavità 211 o 211’ o 211’’’ attraversa almeno una parte di tale primo settore, e pertanto almeno una parte della summenzionata estensione della porzione di fondo 22 o 22’ o 22’’ lungo l’asse di connessione X.
Nella seconda realizzazione 1’ e nella terza realizzazione 1’’ del dispositivo, la cavità 211’ o 211’’ attraversa tutto il summenzionato primo settore, e pertanto tutta la suddetta estensione della porzione di fondo 22’ o 22’’ l’asse di connessione X. Ciò è visibile in particolare nelle figure 2c e 8, per quanto riguarda la seconda realizzazione 1’, e nella figura 3c, per quanto riguarda la terza realizzazione 1’’.
Si può considerare una estensione della struttura distanziatrice lungo tale asse di connessione X. Tale estensione della struttura distanziatrice lungo tale asse di connessione è da considerare come il settore, definito dalla struttura distanziatrice, della estensione del dispositivo lungo l’asse di connessione X. Tale settore definito dalla struttura distanziatrice può essere considerato come un secondo settore della estensione del dispositivo lungo tale asse di connessione X. Tale secondo settore è indicato con g2 solo in figura 8.Nella seconda realizzazione 1’ e nella terza realizzazione 1’’ del dispositivo, la cavità 211’ o 211’’ attraversa anche una parte di tale secondo settore, e pertanto anche una parte della estensione di detta struttura distanziatrice 5’ o 5’’ lungo detto asse X di connessione. In tal modo tale detto restringimento è anche un restringimento della area di sezione resistente di detta struttura distanziatrice 5’o 5’’. Tale restringimento è una riduzione della dimensione lungo l’asse di connessione X della suddetta area di sezione resistente della struttura distanziatrice 5’ o 5’’.
La cavità è ricavata a partire dalla superficie esterna inferiore 222222’, o 222’’ della porzione di fondo della base. Ciò semplifica l’ottenimento della porzione indebolita 21 o 21’ o 21’’.
Per quanto riguarda la seconda realizzazione e la terza realizzazione, la struttura distanziatrice 5’ o 5’’ comprende almeno un primo braccio 51 ed almeno un secondo braccio 52. Tali primo braccio 51 e secondo braccio 52 sono orientati su detta superficie di appoggio S’ o S’’ trasversalmente uno all’altro. La porzione indebolita 21’ o 21’’ è situata in una zona di intersezione fra tali primo braccio 51 e secondo braccio 52.
La porzione indebolita 21’ o 21’’ è situata in una zona di intersezione almeno fra tali primo braccio 51 e secondo braccio 52.
Nella terza realizzazione 1’’, la struttura distanziatrice 5’’ comprende anche un terzo braccio 53. Il terzo braccio 53 è disposto rispetto al primo braccio 51 e al secondo braccio 52 in modo che tali primo braccio 51, secondo braccio 52 e terzo braccio 53 definiscano una struttura distanziatrice 5’ a forma di T, in modo da suddividere la superficie di appoggio S’’ nelle prima porzione superficiale S1’’, seconda porzione superficiale S2’’, e terza porzione superficiale S3’’.
La porzione indebolita 21’’, nella terza realizzazione 1’’, è situata in una zona di intersezione fra tali primo braccio 51, secondo braccio 52 e terzo braccio 53.
Nella seconda realizzazione 1’, la struttura distanziatrice 5’ comprende il summenzionato terzo braccio 54 e anche un quarto braccio 54. Il quarto braccio 54 è disposto rispetto al primo braccio 51, al secondo braccio 52 e al terzo braccio 53 in modo che tali primo braccio 51, secondo braccio 52, terzo braccio 53 e quarto braccio 54 definiscano una struttura distanziatrice 5’ a forma di croce, in modo da suddividere la superficie di appoggio S’’ nelle prima porzione superficiale S1’, seconda porzione superficiale S2’, terza porzione superficiale S3’ e quarta porzione superficiale S4’.
La porzione indebolita 21’, nella seconda realizzazione 1’, è situata in una zona di intersezione fra tali primo braccio 51, secondo braccio 52, terzo braccio 53, e quarto braccio 54.
Un procedimento per la posa in opera di una pluralità di elementi di pavimentazione E1-E4 comprende una prima fase nella quale viene disposto il collante. Tale procedimento comprende una fase di predisposizione del dispositivo, ed una fase di ottenimento della posizione operativa degli elementi di pavimentazione E1-E4, in modo da giungere nella situazione di cui alle figure 4a, 4b e 4c.
Tale procedimento comprende una fase di ottenimento della condizione operativa della manopola 4, in modo da giungere nella situazione di figura 5. Tale procedimento comprende una fase di attesa durante la quale si attende che il collante si solidifichi. Tale procedimento comprende una fase di rimozione della manopola 4, mediante la quale si ritorna in una situazione analoga praticamente a quella delle figure 4a, 4b , e 4c, a meno della avvenuta solidificazione del collante.
Infine, il procedimento comprende la applicazione di un colpo al gambo 3, e preferibilmente al corpo di impatto 32, in modo che tale gambo 3 si separi dalla base, così da giungere alla situazione di cui alla figura 6.
Nelle figure 7 e 8 è mostrata solo la base 2’ della seconda realizzazione 1’, una volta che il gambo 3 è stato separato dalla base 2’.
Nella figura 7 sono visibili tutti i quattro bracci 51-54 della struttura distanziatrice 5’.
Nella seconda realizzazione1’ e nella terza realizzazione 1’’, la base 2’ o 2’’ può essere considerata come comprendente la struttura distanziatrice 5’ o 5’’.
Nella figura 8, è visibile la porzione indebolita 21’ della base 2, la quale porzione indebolita 21’ comprende la cavità 211’ e definisce un restringimento, lungo il summenzionato asse di connessione che non è indicato nella figura 8, della area di sezione resistente della base 2’ e/o della area della sezione resistente della struttura distanziatrice 5’.
La figura 9 mostra, in una sezione longitudinale, una quarta realizzazione del dispositivo livellatore. Tale quarta realizzazione è indicata con 1A. Tale quarta realizzazione differisce della prima realizzazione mostrata nelle figure 1a, 1b, 1c, sostanzialmente solo per una diversa forma del corpo di impatto 32.
La figura 10 mostra, in una sezione longitudinale, una quinta realizzazione del dispositivo livellatore. Tale quinta realizzazione è indicata con 1A’. Tale quinta realizzazione differisce della seconda realizzazione mostrata nelle figure 2a, 2b, 2c, sostanzialmente solo per una diversa forma del corpo di impatto 32.
La figura 11 mostra, in una sezione longitudinale, una sesta realizzazione del dispositivo livellatore. Tale sesta realizzazione è indicata con 1A’’. Tale sesta realizzazione differisce della terza realizzazione mostrata nelle figure 3a, 3b, 3c, sostanzialmente solo per una diversa forma del corpo di impatto 32.
Un sistema livellatore e distanziatore in accordo alla presente descrizione comprende il dispositivo in accordo alla presente descrizione e la manopola.
Un dispositivo e/o un sistema in accordo alla presente descrizione consente di effettuare tutte le fasi di posa in opera di elementi di pavimentazione, ottenendo una perfetta planarità fra gli elementi di pavimentazione e un perfetto distanziamento fra gli stessi, evitando che, una volta rimosso il gambo che consentiva di ottenere la manopola per bloccare gli elementi nella posizione operativa, rimangano dei residui di materiale sporgenti dalla base, e in particolare fra gli stessi elementi di pavimentazione, i quali dovrebbero essere rimossi successivamente. Tali elementi di pavimentazione possono essere per esempio mattonelle o piastrelle o lastre o simili.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1, 1’, 1’’) per livellare e contemporaneamente distanziare elementi (E1, E2, E3, E4) di una pavimentazione quali piastrelle, mattonelle, lastre o simili, comprendente: - una base (2; 2’; 2’’) definente una superficie di appoggio (S, S’, S’’) che comprende una pluralità di porzioni superficiali di detta superficie di appoggio (S), dette porzioni superficiali essendo adatte a riceve in appoggio rispettive porzioni (e1, e2, e3, e4) di detti elementi (E1, E2, E3, E4), in modo che detti elementi (E1, E2, E3, E4) possano assumere una posizione operativa corrispondente all’appoggio della rispettiva porzione (e1; e2; e3; e4) di ciascuno di detti elementi (E1, E2, E3, E4) su una rispettiva porzione superficiale di dette porzioni superficiali; - un gambo (3) che assume una condizione di fissaggio a detta base (2; 2’; 2’’) ed è configurato per definire una condizione operativa di una manopola (4), nella quale detta manopola (4) preme su dette porzioni (e1, e2, e3, e4) di detti elementi (E1, E2, E3, E4) in contrasto alle rispettive porzioni superficiali di detta superficie di appoggio (S; S’: S’’), mentre detti elementi (E1, E2, E3, E4) assumono detta posizione operativa, in modo da bloccare detti elementi (E1, E2, E3, E4) in detta posizione operativa; in cui detto gambo (3) comprende una porzione di connessione (31) atta a cooperare con detta manopola (4) per definire una condizione di connessione di detta manopola (4) a detto gambo (3), ed un corpo di impatto (32) atto ad essere colpito da un utente per causare, mediante rottura, il passaggio di detto gambo (3) da detta condizione di fissaggio ad una condizione di separazione rispetto a detta base (2), detta condizione operativa della manopola (4) corrispondendo a detta condizione di connessione della manopola (4) al gambo (3); in cui detto dispositivo (1) è configurato per mantenere distanziati detti elementi (E1, E2, E3, E4), mentre assumono detta posizione operativa; caratterizzato dal fatto che detta base (2; 2’; 2’’) comprende una porzione indebolita (21; 21’; 21’’) che definisce un restringimento della area di sezione resistente di detta base (2), detta condizione di fissaggio del gambo (3) alla base (2; 2’; 2’’) corrispondendo ad una condizione di fissaggio di detto gambo (3) a detta porzione indebolita (21; 21’; 21’’), in modo che detta porzione indebolita (21; 21’; 21’’) guidi detta rottura.
  2. 2. Dispositivo (1, 1’, 1’’) secondo la rivendicazione 1, in cui: - detto dispositivo (1) si estende lungo un asse di connessione (X) disposto trasversalmente a detta superficie di appoggio (S), detta condizione di connessione essendo ottenibile mediante almeno un movimento di detta manopola (4) su detta porzione di connessione (31), detto movimento comprendendo almeno una componente traslatoria lungo detto asse di connessione (X); - detta base (2; 2’; 2’’) comprende una porzione di fondo (22; 22’; 22’’) che presenta una superficie esterna superiore (221; 221’; 221’’) corrispondente a detta superficie di appoggio (S; S’; S’’); - detta porzione indebolita (21; 21’; 21’’) comprende una cavità (211; 211’; 211’’) che attraversa almeno una parte della estensione di detta porzione di fondo (22; 22’; 22’’) lungo detto asse di connessione (X); - il dispositivo (1, 1’, 1’’) comprende una struttura distanziatrice (5; 5’; 5’’) fissata su detta superficie di appoggio (S; S’; S’’) in modo da definire detta pluralità di porzioni superficiali di detta superficie di appoggio (S; S’; S’’), così che detti elementi (E1, E2, E3, E4) siano mantenuti distanziati, mentre assumono detta posizione operativa, mediante interposizione di detta struttura distanziatrice (5; 5’; 5’’).
  3. 3. Dispositivo (1’, 1’’) secondo la rivendicazione 2, in cui: - detta struttura distanziatrice (5’; 5’’) fa parte di detta base (2’; 2’’) e detta condizione di fissaggio di detto gambo (3) a detta base (2’; 2’’) corrisponde ad una condizione di fissaggio di detto gambo (3) a detta struttura distanziatrice (5’; 5’’), in modo che detto gambo (3) si estenda lungo detto asse di connessione (X) a partire da detta struttura distanziatrice (5’; 5’’); - detta cavità (211’; 211’’) attraversa tutta l’estensione di detta porzione di fondo (22’; 22’’) lungo detto asse (X) ed una parte della estensione di detta struttura distanziatrice (5’; 5’’) lungo detto asse (X), in modo che detto restringimento sia un restringimento della area di sezione resistente di detta struttura distanziatrice (5’; 5’’).
  4. 4. Dispositivo (1’, 1’’) secondo la rivendicazione 3, in cui detta struttura distanziatrice (5’; 5’’) comprende almeno due bracci (51, 52) orientati su detta superficie di appoggio (S; S’; S’’) trasversalmente uno all’altro, detta porzione indebolita (21; 21’; 21’’) essendo situata in una zona di intersezione fra detti bracci (51, 52).
  5. 5. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto corpo di impatto (32) definisce detta struttura distanziatrice (5) e detta condizione di fissaggio di detto gambo (3) a detta base (2) corrisponde ad una condizione di fissaggio di detto gambo (3) a detta porzione di fondo (22) della base (2), in modo che detto gambo si estenda lungo detto asse (X) a partire da detta porzione di fondo (22) della base (2).
  6. 6. Dispositivo (1, 1’, 1’’) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 2 alla 5, in cui detta cavità (211; 211’; 211’’) è ricavata a partire da una superficie esterna inferiore (222; 222’; 222’’) di detta porzione di fondo (22; 22’; 22’’) della base (2), detta superficie esterna inferiore (222; 222’; 222’’) essendo situata e rivolta dalla parte opposta di detta base (2; 2’; 2’’) rispetto a detta superficie superiore (221; 221; 221’’).
  7. 7. Dispositivo (1, 1’, 1’’) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 2 alla 6, in cui detto restringimento è una riduzione della dimensione lungo detto asse di connessione (X) di detta area di sezione resistente
  8. 8. Dispositivo (1, 1’, 1’’) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 2 alla 7, in cui detti cavità (211, 211’, 211’’), struttura distanziatrice (5, 5’, 5’’) corpo di impatto (32) e porzione di connessione (31) sono disposti uno dopo l’altro lungo detto asse di connessione (X).
  9. 9. Dispositivo (1, 1’, 1’’) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 2 alla 8, in cui detti struttura distanziatrice (5, 5’, 5’’) corpo di impatto (32) e porzione di connessione (31) sono in un corpo unico.
  10. 10. Sistema per livellare e contemporaneamente distanziare elementi (E1, E2, E3, E4) di una pavimentazione quali piastrelle, mattonelle, lastre o simili, comprendente un dispositivo in accordo ad una o più delle rivendicazioni precedenti e detta manopola (4).
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