ITVR20130029A1 - Livellatore per piastrelle - Google Patents

Livellatore per piastrelle

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ITVR20130029A1
ITVR20130029A1 IT000029A ITVR20130029A ITVR20130029A1 IT VR20130029 A1 ITVR20130029 A1 IT VR20130029A1 IT 000029 A IT000029 A IT 000029A IT VR20130029 A ITVR20130029 A IT VR20130029A IT VR20130029 A1 ITVR20130029 A1 IT VR20130029A1
Authority
IT
Italy
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tiles
support
leveler
knob
guide
Prior art date
Application number
IT000029A
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English (en)
Inventor
Zeno Cipriani
Original Assignee
Dakota Group S A S
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Publication date
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04FFINISHING WORK ON BUILDINGS, e.g. STAIRS, FLOORS
    • E04F21/00Implements for finishing work on buildings
    • E04F21/0092Separate provisional spacers used between adjacent floor or wall tiles
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04FFINISHING WORK ON BUILDINGS, e.g. STAIRS, FLOORS
    • E04F21/00Implements for finishing work on buildings
    • E04F21/18Implements for finishing work on buildings for setting wall or ceiling slabs or plates
    • E04F21/1838Implements for finishing work on buildings for setting wall or ceiling slabs or plates for setting a plurality of similar elements
    • E04F21/1877Leveling devices
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04FFINISHING WORK ON BUILDINGS, e.g. STAIRS, FLOORS
    • E04F21/00Implements for finishing work on buildings
    • E04F21/20Implements for finishing work on buildings for laying flooring
    • E04F21/22Implements for finishing work on buildings for laying flooring of single elements, e.g. flooring cramps ; flexible webs

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  • Architecture (AREA)
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  • Structural Engineering (AREA)
  • Floor Finish (AREA)
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Description

“LIVELLATORE PER PIASTRELLEâ€
La presente invenzione si riferisce in generale ad un livellatore per piastrelle. In particolare si tratta di un livellatore che à ̈ in grado di portare allo stesso livello due o più piastrelle con cui à ̈ messo a contatto o nelle vicinanze.
Come noto, esistono in commercio diverse tipologie di livellatori per piastrelle, capaci di ottenere un buon livellamento di una pluralità di piastrelle con le quali vengono utilizzati.
Nel campo dell'edilizia, ed in particolare nella posa di pavimentazioni o pareti piastrellate, le piastrelle vengono incollate su supporti non sempre perfettamente planari.
Le maggiori difficoltà da affrontare durante la posa risiedono nella eliminazione dei dislivelli tra le piastrelle e nella realizzazione delle cosiddette "fughe", cioà ̈ lo spazio che separa una piastrella da quella adiacente.
I livellatori noti comprendono solitamente due elementi, ossia un supporto e un corpo pressore.
Il supporto presenta una base di appoggio e una struttura a portale protundente ortogonalmente alla base.
La base viene posata sul collante e su di essa vengono posizionate in parte due o più piastrelle.
Il posizionamento della base viene effettuato in modo tale che i bordi di due piastrelle adiacenti siano in battuta sulla parete della struttura a portale, così da restare separate ad una distanza desiderata, che corrisponde alla fuga.
Il corpo pressore presenta la forma di un cuneo, il quale viene fatto scorrere sulle piastrelle fino a quando una sua superficie di battuta non si impegna con la traversa della struttura a portale in modo da ottenere una spinta verso il corpo pressore, ovvero una spinta ortogonale al piano di posa delle piastrelle.
In questo modo le piastrelle vengono premute tra la base e il cuneo, consentendo il livellamento delle piastrelle stesse.
Una volta che il collante à ̈ essiccato, il cuneo viene rimosso e la struttura a portale viene eliminata forzandone la rottura. Tale rottura à ̈ generalmente facilitata dalla presenza di un invito di rottura predefinito, ricavato nella congiunzione tra la base e la struttura a portale.
In altre parole, il supporto à ̈ un elemento cosiddetto a perdere, in quanto una parte resta intrappolata tra le piastrelle e l'altra viene rimossa e non à ̈ più recuperabile.
Svantaggiosamente, uno scorrimento all’indietro del cuneo può causare un disallineamento delle piastrelle. Altro risultato indesiderato à ̈ lo sfregamento che si verifica tra il cuneo e le piastrelle con le quali entra in contatto, spesso per la presenza di polveri e altro ancora che rovinano la superficie e la finitura delle piastrelle, compromettendo la resa estetica finale del pavimento o della parete.
Inoltre, a seconda dello spessore delle piastrelle, varia l'altezza con cui sporge la traversa della struttura a portale. Di conseguenza il corpo pressore o cuneo, per poter essere utilizzato, dovrà essere impiegato con l'aggiunta di spessori, oppure dovranno essere impiegati supporti dedicati per ogni variazione di spessore delle piastrelle di volta in volta applicate. Questa varietà di elementi richiesti incide pesantemente nei costi di approvvigionamento.
Altri livellatori noti comprendono supporti che presentano una base dalla quale si diparte un elemento filettato all’estremità opposta rispetto alla base, così da poter essere avvitato al corrispondente filetto ricavato su di un elemento cilindrico che viene posto al di sopra delle piastrelle.
Tale elemento cilindrico, avvitandosi sull’elemento filettato, svolge la funzione di trazione della base che svolgeva il cuneo.
Anche in questo caso tuttavia persistono gli svantaggi legati al contatto diretto dell’elemento cilindrico che sfrega sulla superficie delle piastrelle.
Inoltre il carico à ̈ applicato in un solo punto corrispondente alla congiunzione dell'elemento filettato con la base, portando così a possibili errori di allineamento tra le piastrelle o altri problemi ancora.
Un’altra problematica dei livellatori noti à ̈ la difficoltà ad essere utilizzati sugli spigoli delle piastrelle in quanto negli stessi punti vengono solitamente impiegati dei distanziatori comunemente chiamati "crocette", per mantenere una corretta spaziatura tra una piastrella e l'altra.
Tali crocette sono un altro elemento a perdere, in quanto vengono posate agli incroci delle fughe per mantenere le corrette distanze tra le piastrelle e restano annegate nella posa.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un livellatore che riesca a superare le problematiche dei sistemi noti.
Altro scopo à ̈ quello di realizzare un livellatore che comprenda elementi che siano in grado di operare in modo più veloce e preciso.
Un altro scopo ancora à ̈ quello di evitare gli sfregamenti con la superficie delle piastrelle che resterà visibile dopo la posa.
Questi e altri scopi vengono tutti raggiunti, secondo l’invenzione, grazie ad un livellatore per la posa e livellamento di lastre, piastrelle e similari comprendente:
ï€ un supporto a sua volta comprendente:
ï€ una base atta a fornire appoggio a due o più piastrelle attigue, ï€ una o più gambe protundente da detta base e atta a poggiare su un fianco di dette due o più piastrelle così da definire una fuga tra dette due o più piastrelle e sviluppantesi per un'altezza superiore allo spessore delle due o più piastrelle,
ï€ due o più facce di riscontro sviluppantesi ad una distanza prestabilita da detta base, dette due o più facce di riscontro sporgendo lateralmente da detta una o più gambe;
ï€ una manopola comprendente un corpo principale di forma anulare e due o più rampe sporgenti dall’interno di detto corpo principale, dette due o più rampe essendo atte ad accoppiarsi con le due o più facce di riscontro del supporto quando detta manopola à ̈ accoppiata con il supporto;
Il livellatore si caratterizza per il fatto di comprendere inoltre una guida atta ad essere accoppiata al supporto e a essere interposta tra le due o più piastrelle e la manopola.
Grazie ad una siffatta costruzione, il livellatore secondo l’invenzione consente di interporre la guida tra la manopola e le due o più piastrelle da livellare, così da proteggere la superficie delle piastrelle e presentando una superficie regolare di accoppiamento tra guida e manopola.
Inoltre le due o più rampe della manopola possono essere inclinate in modo da essere scorrevolmente accoppiabili a dette due o più facce di riscontro del supporto, così che ad una rotazione della manopola corrisponda un avvicinamento o un allontanamento della base del supporto dalla stessa manopola. Variando l’inclinazione delle rampe lungo la loro lunghezza à ̈ possibile variare il comportamento del livellatore.
Vantaggiosamente il livellatore può comprendere una numerazione, che indica una serie di valori correlati alla distanza tra manopola e supporto, così che una data rotazione della manopola accoppiata al supporto, sia visibilmente correlabile alla distanza tra un punto della manopola e la base del supporto.
Ancor più vantaggiosamente la numerazione può essere riportata sulla manopola e inoltre a ciascun elemento della numerazione può corrispondere un indice e/o un raggio in modo da migliorare la visibilità dello specifico elemento della numerazione al quale à ̈ prossimo.
Inoltre detta guida può comprendere una croce con un ramo principale nel quale à ̈ ricavato un incavo che consente il passaggio di detta una o più gambe e di dette due o più facce di riscontro quando la guida viene accoppiata al supporto con accoppiamento scorrevole. Con la forma a croce viene ridotto al minimo il materiale necessario per la costruzione della guida. L’accoppiamento scorrevole permette di mantenere con il corretto orientamento tutti gli elementi del livellatore durante le operazioni di livellatura.
Vantaggiosamente la guida può comprendere due o più denti sporgenti dalla croce in direzione radiale, in modo da essere maggiormente visibili e/o sporgenti in direzione ortogonale alla direzione radiale in modo da separare dette due o più piastrelle.
Ancor più vantaggiosamente la guida può comprendere tre denti quando il livellatore à ̈ posizionato in un punto dove concorrono tre piastrelle o alternativamente quattro denti quando il livellatore à ̈ posizionato in un punto dove concorrono quattro piastrelle. In questo modo si livellano in modo agevole anche i punti di incrocio delle piastrelle detti a T e i punti di incrocio di quattro piastrelle concorrenti.
Inoltre la guida può essere realizzata in una pluralità di colorazioni, ciascun numero di denti avendo una o più colorazioni univocamente ad essa collegate. Un operatore potrà così ancor più agevolmente distinguere le guide che presentano un diverso numero di denti.
Vantaggiosamente il supporto può comprendere una base e un arco, detto arco comprendendo a sua volta due gambe e una traversa, ai lati della quale sporgono due braccia sulle quali sono ricavate le due o più facce di riscontro.
Inoltre dette due o più rampe possono comprendere una porzione avente una inclinazione pari alla inclinazione delle due o più facce del supporto e una o più ulteriori porzioni che presenta una inclinazione diversa rispetto a detta una porzione. Si potranno così variare i rapporti tra rotazione della manopola e spostamento verticale della base del supporto.
Ulteriori caratteristiche e particolari potranno essere meglio compresi dalla descrizione che segue, data a titolo di esempio non limitativo, nonché dalle annesse tavole di disegno in cui:
le figg. 1 e 2 mostrano due viste assonometriche di un livellatore, realizzato secondo l’invenzione e disposto secondo diverse inclinazioni;
le figg. 3 e 4 mostrano un primo componente di un livellatore secondo l’invenzione disposto secondo una vista assonometrica e una vista in sezione. le figg. 5 e 6 mostrano due viste assonometriche di un secondo componente di un livellatore, realizzato secondo l’invenzione e disposto secondo diverse inclinazioni;
le figg. da 7 a 9 mostrano una vista in pianta del secondo componente delle figure 5 e 6, realizzato secondo alcune varianti dell’invenzione;
le figg. da 10 a 13 mostrano un terzo componente di un livellatore secondo l’invenzione, secondo quattro viste distinte;
la fig.14 mostra una vista esplosa di un livellatore secondo l’invenzione, in cui sono visibili i tre componenti separati;
le figg. da 15 a 17 mostrano un livellatore secondo l’invenzione accoppiato a una coppia di piastrelle e in tre configurazioni secondo le quali le due piastrelle passano da una configurazione disallineata, di fig. 15, ad una configurazione allineata di fig.17;
la fig. 18 mostra una pavimentazione composta da otto piastrelle alle quali sono applicati otto livellatori secondo l’invenzione.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con 10 Ã ̈ indicato un livellatore, comprendente una manopola 12, una guida 38 e un supporto 60.
Come visibile nelle figure 3 e 4, la manopola 12 à ̈ di forma anulare e comprende un corpo principale 14 al cui interno sporgono, in rilievo, due rampe 16 con simmetria centrale rispetto al centro della manopola 12. In particolare ciascuna rampa 16 si sviluppa a partire da una prossimità di una faccia inferiore 18 fino a giungere a una faccia superiore 20.
Ciascuna rampa 16 comprende tre porzioni aventi una diversa inclinazione tra loro e disposte ciascuna continua alla precedente. A partire dalla faccia inferiore 18, una prima porzione 24 presenta una prima inclinazione, ad esempio di venti gradi, rispetto alla faccia inferiore 18. Una seconda porzione 26 presenta una seconda inclinazione, ad esempio di dieci gradi, mentre una terza porzione 28 presenta una terza inclinazione, ad esempio uguale alla prima inclinazione.
La lunghezza della prima porzione 24 e della terza porzione 28 sono minori rispetto alla lunghezza della seconda porzione 26.
Naturalmente le inclinazioni e le lunghezze delle porzioni possono anche essere diverse da quanto descritto in precedenza.
All'esterno del corpo principale 14, in prossimità della faccia inferiore 18, sporge un bordo 22 sul quale sono riportati una prima parte di una numerazione 30. In corrispondenza di ciascun elemento della prima parte della numerazione 30 sporge un indice 32 dall’esterno del corpo principale 14.
Ad intervalli angolari regolari dall’esterno del corpo principale 14 sporgono dieci raggi 34 alla sommità dei quali sono riportati ulteriori elementi di una seconda parte della numerazione 30. La funzione della numerazione 30 à ̈ descritta in seguito.
Con riferimento alle figure da 5 a 6 si descrive la guida 38, comprendente una croce 40 dalla quale protrude una torre 42. Un foro centrale 44 attraversa la torre 42 e la croce 40.
La croce 40 comprende un ramo principale 46 che si presenta con simmetria centrale rispetto al foro centrale 44. Nel ramo principale 46 Ã ̈ ricavato un incavo 48 che percorre la maggior parte del ramo principale 46 stesso, estendendosi anche nella torre 42 come visibile in figura 6.
Alle sue estremità l’incavo 48 presenta due allargamenti 50 aventi anch’essi simmetria centrale rispetto al foro centrale 44. In prossimità di ciascun allargamento 50 sporge un dente 52. Ciascun dente 52 sporge dalla croce 40 sia in direzione opposta allo sviluppo della torre 42, sia al di fuori del perimetro della croce 40.
Un ramo secondario 54 presenta una forma similare a quella del ramo principale 46 e si sviluppa secondo una direzione ortogonale rispetto a quest’ultimo.
Alle estremità del ramo principale 46 e del ramo secondario 54 si sviluppano quattro bordature 56, di cui soltanto una indicata in figura 6.
La guida 38, come visibile in pianta in figura 7 secondo quanto descritto, può presentare alcune varianti costruttive.
Come visibile nelle figure 8 e 9, infatti, una guida 138 comprende tre denti 52, mentre una guida 238 comprende quattro denti 52, in entrambi i casi sporgenti dai rispettivi rami secondari.
La presenza di due, tre o quattro denti 52 consente di utilizzare rispettivamente la guida 38, la guida 138 o la guida 238 a seconda di dove si desideri posizionare il livellatore per ottenere una posa ottimale, come descritto in seguito.
Ai fini di distinguere più agevolmente guide diverse tra loro per il numero di denti che posseggono, ciascuna guida può essere realizzata con un materiale di colore particolare, diverso dalle altre guide, così da permettere una più rapida selezione della corretta guida da impiegare nella particolare situazione in cui un operatore si troverà ad operare la posa e il conseguente livellamento.
La realizzazione dei denti 52 in un numero superiore a due può essere agevolmente ottenuta con un unico stampo, grazie alla particolare posizione che consente di scegliere se realizzarli o meno grazie a tasselli mobili nello stampo.
Come da figure da 10 a 13, il supporto 60 comprende una base 62 dalla quale si eleva un arco 64 comprendente due gambe 66 e una traversa 68. Dal centro della traversa 68 si eleva una punta 70, mentre alle estremità laterali della stessa traversa 68 sporgono due braccia 72 aventi uno spessore maggiore rispetto alla traversa 68 e al resto dell’arco 64.
Una faccia 74 di ciascun braccio 72, rivolta verso la base 62, presenta una superficie inclinata di un angolo predeterminato, ad esempio la stessa seconda inclinazione della seconda porzione 26 della manopola 12, pari a dieci gradi. Naturalmente l’inclinazione delle facce 74 potrà variare a seconda delle esigenze.
Alle due estremità della base 62 prossime alle gambe 66 sporgono dei baffi 76. In prossimità delle gambe 62 ciascun baffo 76 à ̈ interrotto da una cava 78.
All'estremità delle gambe 66, nella zona di connessione alla base 62, sono ricavati degli inviti 80 per facilitare la rottura localizzata nelle ultime fasi di utilizzo del livellatore 10.
Si descrive di seguito un possibile utilizzo di uno o più livellatori secondo l’invenzione.
Come visibile in figura 14, un operatore può utilizzare il livellatore 10 per livellare due o più piastrelle (non visibili in figura), posizionando prima il supporto 60 e successivamente le due o più piastrelle, così che la base 62 del supporto 60 possa essere coperta dalle piastrelle stesse.
Il fianco delle piastrelle va a contatto con le due gambe 66 così da essere alla corretta distanza per ottenere le fughe desiderate. Dalle due o più piastrelle sporgono la punta 70 e le due braccia 72.
L'operatore quindi accoppia la guida 38 al supporto 60, mantenendo il corretto orientamento della guida 38 grazie alla presenza degli allargamenti 50 che consentono il passaggio delle braccia 72, impedendo diversi accoppiamenti. Se l'operatore provasse ad accoppiare la guida 38 in un altro modo con il supporto 60, le forme rispettive non lo permetterebbero. L'unico accoppiamento possibile risulta infatti essere quello descritto in precedenza, in cui la punta 70 viene inserita nel foro centrale 44 della guida 38, le braccia 72 vengono inserite negli allargamenti 50 e la traversa 68 del supporto 60 viene inserita nell'incavo 48.
In tal modo si ottiene l’inserimento dei denti 52 tra i fianchi delle piastrelle, così da mantenerle alla giusta distanza per ottenere delle fughe ottimali, cooperando così con le gambe 66 a tale scopo.
Si ottiene così la guida 38 poggiata sulle superfici esterne delle piastrelle e allo stesso tempo accoppiata con il supporto 60.
L'operatore accoppia ora la manopola 12 alla guida 38, cosicchà ̈ le prime porzioni 24 delle rampe 16 possano inserirsi tra le braccia 72 del supporto 60 e la croce 40 della guida 38. L'accoppiamento della faccia inferiore 18 della manopola 12 con le bordature 56 della guida 38 consente un corretto centraggio dei due elementi del livellatore 10.
Grazie alla numerazione 30 l'operatore conosce in ogni momento la distanza tra la base 62 e la croce 40 della guida 38. Come visibile in figura 14, infatti, in prossimità della prima porzione 24 della rampa 16 la numerazione comprende un numero sedici riportato sui raggi 34.
Grazie alla presenza della numerazione 30, l'operatore ruota in senso orario la manopola 12 portando di conseguenza le facce 74 delle braccia 72 del supporto 60 ad impegnarsi con le rampe 16 della manopola 12.
Al crescere della rotazione impartita alla manopola 12, cala la distanza tra la base 62 del supporto 60 e la croce 40 della guida 38, fino a raggiungere la condizione in cui la distanza suddetta à ̈ pari allo spessore delle piastrelle. L'operatore può verificare questa condizione grazie alla presenza della numerazione 30, regolando così in ogni momento la coppia che applica alla manopola 12 per ruotarla.
Grazie al dimensionamento delle rampe 16, con il livellatore 10 Ã ̈ possibile posare molte piastrelle aventi differenti spessori, semplicemente adattando la rotazione della manopola 12 allo spessore delle piastrelle con le quali l'operatore di volta in volta si trova ad operare.
Con il livellatore 10 à ̈ possibile operare con piastrelle che presentino spessori dai quattro ai sedici millimetri, ovvero la quasi totalità delle piastrelle disponibili nel settore dell'edilizia. Naturalmente tale dimensionamento non à ̈ limitativo ai fini dell'invenzione, in quanto al variare delle piastrelle utilizzate e dei loro spessori, si potrà realizzare un livellatore 10 dimensionato opportunamente.
Come visibile nelle figure da 15 a 17, il livellatore 10 Ã ̈ utilizzato per il livellamento di una prima piastrella P e di una seconda piastrella Q che si trova in una configurazione disallineata rispetto alla prima piastrella P, come da figura 15; Ã ̈ visibile la base 62 del supporto 60 a contatto con il fondo della seconda piastrella Q e allo stesso tempo distaccato dal fondo della prima piastrella P. Per mantenere la corretta vicinanza laterale tra la prima piastrella P e la seconda piastrella Q si interpongono i denti 52 della guida 38.
Quando l'operatore pone in rotazione la manopola 12, gli accoppiamenti precedentemente descritti tra le rampe 16 della manopola 12 e le braccia 72 del supporto 60 consentono di sollevare la seconda piastrella Q così che la stessa si allinei sempre più con la prima piastrella P. Si passa così progressivamente alla configurazione visibile in figura 16, fino a giungere ad una configurazione allineata, come visibile in figura 17, in cui la prima piastrella P e la seconda piastrella Q sono mantenute nella configurazione allineata in quanto intrappolate tra la guida 38 e la base 62 del supporto 60.
Nel passaggio dalla configurazione disallineata di figura 15 alla configurazione allineata di figura 17, i baffi 76 del supporto 60 sono i primi ad entrare a contatto con il fondo delle piastrelle. In seguito i baffi 76 subiscono una deformazione tale da portare tutta la superficie della base 62 a contatto con il fondo delle piastrelle. I baffi 76 consentono in questo modo un avvicinamento graduale della base 62 al fondo delle piastrelle.
Il livellatore 10 viene mantenuto nella configurazione allineata di figura 17 fino a quando solidifica il collante con cui sono state posate le piastrelle o fino a quando si raggiungono le condizioni di fissaggio delle piastrelle in cui non sia più possibile modificarne la posizione.
È possibile quindi rimuovere il livellatore 10, dalla pavimentazione o parete appena realizzati, ruotando la manopola 12 nel verso opposto al verso impiegato precedentemente per livellare le piastrelle.
Sarà sufficiente applicare una lieve forza per far avvenire la rottura in corrispondenza degli inviti 80, così da poter lasciare nascosta la base 62, eliminando la parte appena separata del supporto 60.
Quando si debba operare il livellamento e il centramento di un insieme di piastrelle che presenti un numero maggiore a due piastrelle, ad esempio come visibile in figura 18 con quattro piastrelle P e quattro piastrelle S, à ̈ possibile utilizzare un numero di manopole 12 e di supporti 60 pari al numero di punti in cui si desidera un livellamento ottimale, accoppiandoli ad una delle varianti di guide precedentemente esposte, variando così il numero di denti 52 impegnati.
Lungo i fianchi delle quattro piastrelle P si utilizzano quattro livellatori comprendenti ciascuno una guida 38, ciascuna guida 38 essendo disposta con i rispettivi denti 52 lungo i fianchi delle quattro piastrelle P. La presenza dei denti 52 consente di ottenere una corretta spaziatura tra una piastrella e l’altra. Tali livellatori sono infatti utilizzati per livellare e distanziare due piastrelle affacciate.
All’incrocio delle fughe tra quattro piastrelle P e all’incrocio delle fughe tra due piastrelle P e due piastrelle S sono impiegati due livellatori comprendenti ciascuno una guida 238, cioà ̈ con quattro denti 52, garantendo anche in questo caso un livellamento ottimale e il contemporaneo mantenimento delle corrette distanze tra piastrelle, ottenendo le fughe di dimensioni corrette.
Infine, nel punto di incontro tra un fianco di una piastrella P e due piastrelle S, sono impiegati due livellatori comprendenti ciascuno una guida 138 avente tre denti 52. Tale punto di incontro viene comunemente definito come punto a T.
Grazie al livellatore secondo l’invenzione, un operatore può quindi agire in modo da livellare in modo agevole le piastrelle che posa e allo stesso tempo mantenere le distanze corrette tra una piastrella e l’altra ottenendo le fughe desiderate. Inoltre può essere evitato l’uso delle crocette della tecnica nota da annegare tra le fughe, con un considerevole risparmio.
Inoltre vengono evitati tutti gli sfregamenti sulle superfici delle piastrelle che si hanno impiegando i livellatori secondo la tecnica nota, in quanto l’accoppiamento tra supporto e guida realizzati secondo l’invenzione consente di avere un accoppiamento stabile e la rotazione della manopola avviene unicamente tra manopola e guida, senza avere sfregamento sulla superficie delle piastrelle, preservandone così l’estetica e la finitura superficiale.
Possono essere previste inoltre varianti da ritenere comprese nell’ambito dell’invenzione definito dalle seguenti rivendicazioni. Ad esempio, il livellatore secondo l’invenzione può comprendere un supporto con una base senza baffi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Livellatore (10) per la posa e livellamento di lastre, piastrelle e similari comprendente: ï€ un supporto (60) a sua volta comprendente: ï€ una base (62) atta a fornire appoggio ad almeno due piastrelle (P, Q, S) attigue, ï€ almeno una gamba (66) protundente da detta base (62) e atta a poggiare su un fianco di dette almeno due piastrelle (P, Q, S) così da definire una fuga tra dette almeno due piastrelle (P, Q, S) e sviluppantesi per un'altezza superiore allo spessore delle almeno due piastrelle (P, Q, S), ï€ almeno due facce (75) di riscontro sviluppantesi ad una distanza prestabilita da detta base (62), dette almeno due facce (75) di riscontro sporgendo lateralmente da detta almeno una gamba (66); ï€ una manopola (12) comprendente un corpo principale (14) di forma anulare e almeno due rampe (16) sporgenti dall’interno di detto corpo principale (14), dette due rampe (16) essendo atte ad accoppiarsi con le almeno due facce (75) di riscontro del supporto (60) quando detta manopola (12) à ̈ accoppiata con il supporto (60); caratterizzato dal fatto che comprende inoltre una guida (38; 138; 238) atta ad essere accoppiata al supporto (60) e a essere interposta tra le almeno due piastrelle (P, Q, S) e la manopola (12).
  2. 2) Livellatore (10) secondo la rivendicazione precedente, in cui dette almeno due rampe (16) della manopola (12) sono inclinate in modo da essere scorrevolmente accoppiabili a dette almeno due facce (75) di riscontro del supporto (60), così che ad una rotazione della manopola (12) corrisponda un avvicinamento o un allontanamento della base (62) del supporto (60) dalla stessa manopola (12).
  3. 3) Livellatore (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ compresa una numerazione (30), che indica una serie di valori correlati alla distanza tra manopola (12) e supporto (60), così che una data rotazione della manopola (12) accoppiata al supporto (60), sia visibilmente correlabile alla distanza tra un punto della manopola (12) e la base (62) del supporto (60).
  4. 4) Livellatore (10) secondo la rivendicazione precedente, in cui la numerazione (30) à ̈ riportata sulla manopola (12) e in cui a ciascun elemento della numerazione (30) corrisponde un indice (32) e/o un raggio (34) in modo da migliorare la visibilità dello specifico elemento della numerazione (30) al quale à ̈ prossimo.
  5. 5) Livellatore (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta guida (38; 138; 238) comprende una croce (40) con un ramo principale (46) nel quale à ̈ ricavato un incavo (48) che consente il passaggio di detta almeno una gamba (66) e di dette almeno due facce (75) di riscontro quando la guida (38; 138; 238) viene accoppiata al supporto (60) con accoppiamento scorrevole.
  6. 6) Livellatore (10) secondo la rivendicazione precedente, in cui la guida (38; 138; 238) comprende almeno due denti (52) sporgenti dalla croce (40) in direzione radiale, in modo da essere maggiormente visibili e/o sporgenti in direzione ortogonale alla direzione radiale in modo da separare dette almeno due piastrelle (P, Q, S).
  7. 7) Livellatore (10) secondo una delle rivendicazioni da 5 a 6, in cui la guida (138) comprende tre denti (52) quando il livellatore (10) Ã ̈ posizionato in un punto dove concorrono tre piastrelle (P, S) o alternativamente quattro denti (52) quando il livellatore (10) Ã ̈ posizionato in un punto dove concorrono quattro piastrelle (P, S).
  8. 8) Livellatore (10) secondo la rivendicazione precedente, in cui la guida (38; 138; 238) à ̈ realizzata in una pluralità di colorazioni, ciascun numero di denti (52) avendo almeno una colorazione univocamente ad esso collegata.
  9. 9) Livellatore (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il supporto (60) comprende una base (62) e un arco (64), detto arco comprendendo a sua volta due gambe (66) e una traversa (68), ai lati della quale sporgono due braccia (72) sulle quali sono ricavate le almeno due facce (75) di riscontro.
  10. 10) Livellatore (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui dette almeno due rampe (16) comprendono una porzione (26) avente una inclinazione pari alla inclinazione delle almeno due facce (75) del supporto (60) e almeno una ulteriore porzione (24, 28) che presenta una inclinazione diversa rispetto a detta una porzione (26).
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