ITUA20164281A1 - Pannelli modulari per la realizzazione di una pavimentazione temporanea calpestabile componibile/scomponibile e metodo per realizzare detta pavimentazione - Google Patents

Pannelli modulari per la realizzazione di una pavimentazione temporanea calpestabile componibile/scomponibile e metodo per realizzare detta pavimentazione Download PDF

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Description

“PANNELLI MODULARI PER LA REALIZZAZIONE DI UNA PAVIMENTAZIONE TEMPORANEA CALPESTABILE COMPONIBILE/SCOMPONIBILE E METODO PER REALIZZARE DETTA PAVIMENTAZIONE”
La presente domanda di brevetto è relativa a dei pannelli modulari per la realizzazione di una pavimentazione temporanea calpestabile componibile/scomponibile e ad un metodo per realizzare la pavimentazione stessa.
In particolare, la presente invenzione riguarda dei pannelli modulari, che sono strutturati in modo tale da poter essere disposti in posizioni adiacenti e collegati tra loro in modo tale da formare una pavimentazione temporanea di protezione e copertura di una superficie di un ambiente/spazio interno o esterno destinato, ad esempio, ad ospitare un evento corrispondente ad una manifestazione musicale (un concerto), artistica, sportiva o qualsiasi manifestazione/evento similare; cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
È noto che per proteggere il manto erboso di uno stadio sportivo, ad esempio uno stadio da calcio, durante un evento, generalmente un evento musicale, viene posizionata temporaneamente una pavimentazione calpestabile al disopra del manto stesso per far si che il calpestio delle persone che partecipano all’evento non danneggi il manto stesso.
Questa tipologia di pavimentazione è generalmente componibile/scomponibile ed è provvista di una pluralità di pannelli modulari collegabili tra loro per formare un piano calpestabile che ricopre la superficie da proteggere. In uso, prima dell’evento, i pannelli vengono disposti in appoggio sulla superficie uno a fianco con i lati in battuta tra loro, e vengono e collegati reciprocamente così da poter essere poi smontati al termine dell’evento per liberare la superficie sottostante.
Il brevetto EP 0 861 351 B1 descrive, ad esempio, una pavimentazione provvista di pannelli di rinforzo del terreno di forma planare, in cui una coppia di bordi rettilinei paralleli di ciascun pannello sono dotati, l’uno, di elementi di bloccaggio femmina incassati e, l’altro, di corrispondenti elementi di bloccaggio maschio sporgenti nel piano del pannello per impegnare rimovibilmente, in direzione verticale al piano del pannello, gli elementi di bloccaggio femmina di un pannello adiacente in modo da non essere disimpegnabili dagli elementi di bloccaggio femmina nel piano orizzontale del pannello. Gli elementi di bloccaggio maschio e femmina del pannello sono realizzati, i primi, sotto forma di perni prismatici provvisti di alette e, i secondi, da corrispondenti recessi prismatici, e sono realizzati in modo tale da compiere, quando sono in impegno relativo, una rotazione relativa limitata attorno ad un asse parallelo ai lati adiacenti dei pannelli, in modo tale che questi risultino incernierati in modo asservito.
Se da un lato i pannelli sopra descritti sono vantaggiosi in quanto realizzano una pavimentazione temporanea che si adatta alle variazioni di pendenza della superficie di appoggio e consentono di eseguire in tempi rapidi e quindi a basso costo il montaggio/smontaggio dei pannelli, dall’altro essi presentano il problema tecnico di essere soggetti alla rottura/danneggiamento dei perni prismatici sporgenti. Ovviamente il danneggiamento di un singolo perno prismatico di un pannello compromette l’uso dell’intero pannello con conseguenti costi di sostituzione e smaltimento.
A questo riguardo, la Richiedente ha quindi condotto uno studio approfondito avente come scopo quello di individuare una soluzione che, da un lato, consenta di mantenere i vantaggi dei pannelli sopra descritti, ossia una elevata adattabilità alla superficie di appoggio e semplicità di montaggio/smontaggio, e dall’altro superi il problema tecnico degli stessi.
Questo obbiettivo viene raggiunto dalla presente invenzione in quanto essa è relativa ad una pavimentazione modulare temporanea calpestabile e ad un metodo per realizzare detta pavimentazione modulare secondo quanto definito nelle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la Figura 1 è una vista schematica in pianta, con parti ingrandite per chiarezza, di una pavimentazione modulare temporanea componibile, realizzata secondo i dettami della presente invenzione;
- la Figura 2 è una vista prospettica, con parti ingrandite per chiarezza, di un pannello compreso nella pavimentazione modulare componibile mostrata in Figura 1;
- la Figura 3 è una vista schematica in pianta, in scala ingrandita, di una piastra di collegamento dei pannelli compresa nella pavimentazione modulare componibile mostrata in Figura 1;
- la Figura 4 è una sezione I-I longitudinale del pannello modulare mostrato in Figura 3;
- la Figura 5 è una sezione II-II trasversale del pannello modulare mostrato in Figura 3;
- la Figura 6 è una vista schematica dal basso della piastra di collegamento mostrata in Figura 3;
- la Figura 7 è una vista prospettica dal basso della piastra di collegamento mostrata in Figura 3;
- le Figure da 8 a 12 mostrano delle sezioni verticali, con parti ingrandite per chiarezza, di due pannelli adiacenti e della relativa piastra di collegamento, che illustrano le operazioni eseguite dal metodo per realizzare la pavimentazione secondo i dettami della presente invenzione;
- la Figura 13 mostra l’angolo di inclinazione di un pannello collegato ad un pannello adiacente tramite la piastra di collegamento;
- la Figura 14 mostra una vista in pianta di una piastra di collegamento realizzata secondo una variante della presente invenzione;
- la Figura 15 mostra una vista dal basso della piastra di collegamento mostrata in Figura 14;
- la Figura 16 è una sezione III-III della piastra di collegamento mostrata nella Figura 15;
- la Figura 17 è una sezione IV-IV della piastra di collegamento mostrata nella Figura 15;
- la Figura 18 mostra una vista prospettica della piastra di collegamento mostrata in Figura 15;
- la Figura 19 mostra una vista dall’alto, con parti ingrandite per chiarezza di una porzione di pavimentazione e di un pre-assemblato planare modulare utilizzato in una variante del metodo fornito secondo la presente invenzione.
La presente invenzione verrà ora descritta in dettaglio con riferimento alle Figure allegate per permettere ad una persona esperta di realizzarla ed utilizzarla. Varie modifiche alle forme di realizzazione descritte saranno immediatamente evidenti alle persone esperte ed i generici principi descritti possono essere applicati ad altre forme di realizzazione ed applicazioni senza per questo uscire dall’ambito protettivo della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate. Pertanto, la presente invenzione non deve essere considerata limitata alle forme di realizzazione descritte ed illustrate, ma le si deve accordare il più ampio ambito protettivo conforme ai principi e alle caratteristiche qui descritte e rivendicate.
Con riferimento alla Figura 1, con il numero 1 è indicato nel suo complesso un pavimento o pavimentazione temporanea modulare componibile/scomponibile (ossia di tipo facilmente rimovibile), calpestabile (mostrata solo parzialmente) preferibilmente impiegabile per eventi sportivi, musicali o qualsiasi evento/manifestazione similari, atta ad essere disposta su una superficie S da proteggere così da coprire/rivestire temporaneamente la stessa. La pavimentazione 1 è strutturata in modo tale da essere installata/montata, prima dell’evento, in appoggio sulla superficie S (suolo) in modo tale da coprire/rivestire la superficie S stessa così da proteggerla dal calpestio, per poi essere smontata, in seguito all’evento, per liberare/scoprire la superficie S precedentemente coperta. La pavimentazione 1 può essere preferibilmente usata per proteggere, ad esempio, una superficie presente in un impianto sportivo (non illustrato) quale ad esempio una superficie S rivestita da un manto erboso, o un parquet in legno, o una qualsiasi superficie similare che richieda una protezione temporanea per lo svolgimento di un evento e/o che risulti non idonea dal punto di vista della sicurezza ad essere calpestata da un numero considerevole/rilevante di persone.
È sottinteso che la pavimentazione 1 oggetto della presente invenzione non è limitata ad un impiego specifico per eventi, ma può essere applicata in una qualsiasi altra situazione in cui sia necessario coprire temporaneamente una superficie in modo tale da proteggere dal calpestio la superficie o altri elementi associati alla superficie stessa, quali ad esempio impianti di irrigazione e/o impianti di riscaldamento presenti immediatamente al disotto della superficie.
Secondo una preferita forma realizzativa mostrata in Figura 1, la pavimentazione 1 comprende una pluralità di quadrotte o pannelli 2 di forma preferibilmente quadrata o rettangolare, i quali sono disposti sostanzialmente complanari uno a fianco all’altro in posizioni adiacenti con i lati sostanzialmente accostati, ossia in appoggio contro corrispondenti lati di pannelli 2 adiacenti e sono provvisti, su ciascuno dei quattro lati, di almeno un recesso 3 che definisce assieme ad un corrispondente recesso 3 realizzato sul lato di un pannello 2 adiacente, una sede 4. La pavimentazione 1 comprende inoltre una pluralità di piastre di collegamento 5, ciascuna delle quali è atta ad essere accoppiata in modo stabile, ma facilmente rimovibile, in una relativa sede 4, preferibilmente rettangolare, per realizzare il collegamento reciproco tra i due pannelli 2 adiacenti così da realizzare la pavimentazione 1.
Con riferimento alla Figura 2, ciascun pannello 2 è sostanzialmente planare, può avere una forma preferibilmente quadrata o rettangolare, e presenta un corpo piastriforme 6, la cui superficie piana superiore definisce (con gli altri pannelli) il piano superiore di calpestio della pavimentazione 1, ed una cornice perimetrale 7 esterna che si estende a sbalzo dal bordo perimetrale esterno del corpo piastriforme 6 in una direzione preferibilmente ortogonale al piano di giacitura dello stesso, ed è atta in uso a disporsi in appoggio sulla superficie S da coprire/proteggere.
Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 1 e 2, ciascun pannello 1 presenta preferibilmente su ciascuno dei quattro lati, due recessi 3, i quali sono distanziati tra loro lungo il lato comune di una distanza D prestabilita. Preferibilmente, nel caso in cui il pannello 2 abbia una forma quadrata come mostrato nell’esempio di Figura 1 e 2, le coppie di recessi 3 ricavati sui quattro lati presentano la medesima distanza D reciproca. In questo modo, quando durante il montaggio, due pannelli 2 vengono allineati ed affiancati tra loro, la coppia di recessi 3 presenti in un lato di un pannello 2 si auto-allinea convenientemente con la coppia di recessi 3 presenti in uno qualsiasi dei quattro lati di un pannello 2 adiacente, così da formare le relative sedi 4 senza richiedere specifici orientamenti dei pannelli 2, e semplificando quindi il montaggio degli stessi. È sottinteso che il numero di recessi 3 su ciascun lato può essere maggiore di due. È inoltre sottinteso che nel caso in cui il pannello 2 abbia una forma rettangolare, il numero e/o la distanza dei recessi 3 ricavati lungo i lati maggiori possono essere diversi dal numero e/o rispettivamente dalla distanza tra i recessi 3 ricavati lungo i lati minori del pannello 2.
Per quanto riguarda invece le piastre di collegamento 5, esse sono ad innesto “verticale” rispetto ad un piano di giacitura della pavimentazione 1 che in uso è sostanzialmente orizzontale in quanto corrisponde generalmente alla superficie S di appoggio.
Le piastre di collegamento 5 sono preferibilmente rettangolari e sono strutturate in modo tale da essere innestate manualmente in modo stabile, ma facilmente rimovibile (come mostrato nelle Figure 8-12 e come descritto dettagliatamente in seguito), nelle relative sedi 4 rettangolari lungo una direzione A sostanzialmente ortogonale al piano di giacitura del corpo piastriforme 6 e sono provviste di organi di accoppiamento a scatto 8, i quali sono strutturati, a loro volta, in modo tale da essere azionati, durante l’innesto, per realizzare un accoppiamento a scatto tra la piastra di ancoraggio 5 ed i due pannelli 2 adiacenti provvisti dei recessi 3 che formano la sede 4, cosi da realizzare l’accoppiamento tra i pannelli 2 stessi.
Secondo una preferita forma realizzativa mostrata nelle Figure 3, 5 e 6, ciascuna piastra di collegamento 5 comprende una lastra 9 piana di forma rettangolare che in uso, ossia in seguito all’accoppiamento della piastra di collegamento 5 nel recesso 3, giace nel medesimo piano di giacitura del corpo piastriforme 6 del pannello 2 in modo tale che la superficie superiore della piastra di collegamento 5 sia sostanzialmente complanare con la superficie superiore del pannello 2 cosi da formare la superficie di calpestio della pavimentazione 1.
Ciascuna piastra di collegamento 5 comprende inoltre una cornice perimetrale 10 esterna che circonda il bordo perimetrale esterno della lastra 9 e si estende a sbalzo dalla superficie inferiore di quest’ultima in modo tale da disporsi sostanzialmente ortogonale alla stessa, e preferibilmente delle costole di rinforzo che si estendono ortogonali alla lastra 9 e si sviluppano in direzioni preferibilmente parallele e/o ortogonali all’asse L.
La cornice perimetrale 10 della piastra di collegamento 5, in uso, si dispone sostanzialmente a ridosso delle pareti 11 (verticali in Figura 2) dei recessi 3 che delimitano lateralmente la sede rettangolare 4, e con il bordo/spigolo inferiore in appoggio/battuta sulla parete di fondo 12 dei recessi 3 formanti la sede 4 stessa.
Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure da 3 a 6, gli organi di collegamento a scatto 8 di ciascuna piastra di collegamento 5 rettangolare comprendono due coppie di denti 13 laterali, che sporgono dalle superfici esterne di due lati paralleli della cornice perimetrale 10 della piastra di collegamento 5, e sono atti in uso ad accoppiarsi a scatto in due corrispondenti coppie di aperture 14 ricavate sulle pareti 11 parallele delle sedi 4 (Figura 2).
Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure da 3 a 6, le due coppie di denti 13 sono posizionate sui rispettivi lati maggiori opposti della piastra di collegamento 5 in modo speculare/simmetrico tra loro rispetto all’asse longitudinale L, così che ciascun dente 13 presente su un lato maggiore sia allineato con un dente 13 opposto presente nell’altro lato maggiore lungo un asse comune ortogonale all’asse L.
Nell’esempio illustrato, i due denti 13 presenti in ciascun lato maggiore della piastra di collegamento 5 sono disposti in corrispondenza circa delle estremità longitudinali opposte della piastra di collegamento 5 in modo tale che le coppie di denti 13 opposti ed allineati presenti alle estremità si innestino nelle rispettive coppie di aperture 14 presenti nei relativi due recessi 3 accostati formanti la sede 4.
Nell’esempio illustrato, ciascuna sede 4 comprende due coppie di aperture 14 che sono ricavate ciascuna su un relativo recesso 3 in modo tale da alloggiare i denti 13 opposti ed allineati presenti nell’estremità della piastra di collegamento 5. Preferibilmente, le pareti interne 11 di ciascun recesso 3 presentano una porzione interna che in uso è ortogonale all’asse L della piastra di collegamento 5 e due porzioni laterali parallele all’asse L ed affacciate tra loro sulle quali sono ricavate le due aperture 14 che alloggiano i denti 13.
Secondo una preferita forma realizzativa mostrata in Figura 5, i denti 13 possono avere una sezione ortogonale rispetto all’asse L circa triangolare, mentre, come mostrato nella Figura 3, sulla lastra superiore 9 può essere ricava in corrispondenza di ciascun dente 13, ossia in corrispondenza del bordo perimetrale, un’asola o feritoia 15 passante che si estende rettilinea preferibilmente parallela all’asse L ed è dimensionata per far si che, in uso durante una operazione di innesto, la porzione della cornice perimetrale che supporta il dente 13 fletta elasticamente verso l’interno della piastra di collegamento 5 sotto la spinta del dente 13 per poi riportarsi elasticamente nella posizione iniziale quando il dente 13 si innesta nell’apertura 14. È sottinteso che le quattro feritoie 15 definiscono convenientemente sulla cornice perimetrale 10 quattro rispettive alette flessibili che supportano i denti 13 e che consentono agli stessi di compiere un movimento limitato (di qualche millimetro) trasversale all’asse L che causa l’innesto nella corrispondente apertura 14.
È inoltre sottinteso che le feritoie 15 possono essere ricavate, in alternativa, o in aggiunta, sul corpo piastriforme 6 immediatamente al disopra delle aperture 14. In questo caso, durante l’innesto, la porzione di parete 11 presente in corrispondenza delle feritoie 15 al disopra dell’apertura 14 tende a flettere sotto la spinta del dente 13 facilitando maggiormente l’innesto dello stesso nell’apertura 14.
Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 1 e 2, i recessi 3 sono ricavati in corrispondenza del bordo perimetrale esterno del pannello 2 e sono provvisti di aperture circolari 16 passanti realizzate sulle pareti di fondo 12 dei recessi 3 per essere impegnate da corrispondenti steli o mozzi 18 delle piastre di collegamento 5. Le aperture circolari 16 passanti ed i corrispondenti mozzi 18 sono atti ad essere preferibilmente impegnati a loro volta da corrispondenti viti di serraggio 17 (mostrate nelle Figure 8, 11 e 12) che realizzano un fissaggio stabile e sostanzialmente rigido delle piastre di collegamento 5 ai pannelli 2.
Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 2, 4, 5 e 6, la piastra di collegamento 5 comprende due mozzi 18 che si estendono a sbalzo dalla superficie inferiore della lastra 9 lungo relativi assi ortogonali alla stessa in modo tale da disporre in uso le corrispondenti estremità libere in appoggio/battuta su corrispondenti collari 19 presenti sulla parete di fondo 12 dei recessi 3. Nell’esempio illustrato, i due mozzi 18 della piastra di collegamento 5 sono disposti paralleli tra loro ad una determinata distanza uno dall’altro in modo tale da giacere su un piano parallelo all’asse L, mentre ciascun collare 19 è disposto nella parete di fondo 12 del recesso 3 in una posizione coassiale con l’apertura circolare 16 in modo tale da poter essere attraversato, in uso, dallo stelo della vite di serraggio 17. Il collare 19 può avere inoltre preferibilmente una sagoma sostanzialmente troncoconica autocentrante strutturata per favorire il posizionamento del mozzo 18 nella concavità centrale del collare 19 così da far assumere alla piastra di collegamento 5 la corretta posizione di innesto nel recesso 3 ed allineare contestualmente il condotto interno, preferibilmente ma non necessariamente filettato, del mozzo 18 con l’apertura circolare 16.
Secondo una preferita forma realizzativa mostrata nelle Figure 1, 2, 5, 6 e 7, le piastre di collegamento 5 ed i recessi 3 sono inoltre provviste di organi di arresto 20, i quali sono atti ad impedire alla piastra di collegamento 5 di eseguire, quando è innestata nei recessi 3, degli spostamenti all’interno della sede 4 lungo una direzione parallela all’asse longitudinale L.
Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata in Figura 1, 2, 5, 6 e 7 gli organi di arresto 20 possono comprendere due coppie di elementi sporgenti ossia dei denti 23, preferibilmente rettangolari, i quali sono posizionati nella piastra di collegamento 5 preferibilmente in corrispondenza di rispettive estremità longitudinali opposte della piastra di collegamento 5, ossia in corrispondenza dei due lati minori di quest’ultima, e sono atti, in uso, a disporsi in battuta contro una rispettiva coppia di spallamenti 24 (mostrati nelle Figure 1 e 2) posizionati sulla parete di fondo 12 del recesso 3.
Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 1 e 2, i due spallamenti 24 si estendono a sbalzo dalla parete di fondo 12 e sono disposti in corrispondenza dell’apertura circolare 16 e del collare 19 da bande opposte ed in posizioni simmetriche rispetto al piano di mezzeria del recesso 3. Ciascun spallamento 24 può comprendere, ad esempio, un profilo sagomato sostanzialmente a forma di T, che presenta una porzione piastriforme minore sulla quale in uso si dispone in battuta una faccia di appoggio di un dente 23 del corpo piastriforme 6, ed porzione piastriforme maggiore che si estende centralmente dalla relativa porzione piastriforme minore lungo una direzione ortogonale alla stessa ed è atta a svolgere una funzione di rinforzo dello spallamento 24.
Nell’esempio illustrato le porzioni piastriformi minori dei due spallamenti 24 presenti nel recesso 3 possono giacere su un medesimo piano che risulta preferibilmente parallelo alla porzione interna delle pareti 11 delimitanti il recesso 3 in modo tale da disporsi in uso in battuta sulle facce interne dei denti 23.
Preferibilmente, per aumentare la semplicità del montaggio, la piastra di collegamento 5 ed i recessi 3 possono essere dimensionati in modo tale da far si che la larghezza del recesso 3 misurata lungo una direzione ortogonale all’asse L, approssimi per eccesso la larghezza della piastra di collegamento 5 misurata lungo una direzione ortogonale all’asse L, e la lunghezza complessiva di due recessi 3 accostati misurata lungo una direzione parallela all’asse L, approssimi per eccesso la lunghezza della piastra di collegamento 5 misurata lungo una direzione parallela all’asse L.
Le due aperture 14 del recesso 3 destinate ad ospitare i denti 13 sono ricavate sulle due relative pareti 11 del recesso 3 che si estendono parallele tra loro ed all’asse longitudinale L della piastra 5, in posizioni simmetriche rispetto al piano di mezzeria del recesso 3 in modo tale da essere affacciate tra loro.
Secondo una preferita forma realizzativa le aperture 14 hanno una forma sostanzialmente rettangolare e presentano una altezza misurata lungo una direzione ortogonale alla parete di fondo 12 che risulta essere maggiore dell’altezza del dente 13 misurata lungo una direzione ortogonale alla lastra 9. In questo modo il dente 13 può compiere degli spostamenti verticali millimetrici, ortogonali rispetto alla parete di fondo 12 del recesso 3, all’interno dell’apertura 14 rimanendo tuttavia intrappolato nella stessa. Preferibilmente ciascuna apertura 14 presenta una larghezza misurata lungo una direzione parallela all’asse L maggiore dello spessore del dente 13 misurato lungo la medesima direzione. In questo modo il dente 13 può compiere degli spostamenti longitudinali millimetrici all’interno dell’apertura 14 rimanendo tuttavia intrappolato all’interno della stessa. Preferibilmente le aperture 14 possono inoltre presentare i vertici superiori, opposti alla parete di fondo che risultano essere arrotondati per facilitare il disinnesto dei denti 13 dalle aperture 14 stesse.
I pannelli 2 e le piastre di collegamento 5 possono essere preferibilmente realizzati/e in materiale plastico attraverso un processo di stampaggio ad iniezione, termoformatura o similari. Preferibilmente i pannelli 2 e le piastre di collegamento 5 possono essere realizzati/e ad esempio in polipropilene copolimero.
Con riferimento alle Figure da 8 a 12 verrà di seguito descritto il metodo per realizzare la pavimentazione 1. In particolare, per aumentare la chiarezza espositiva della presente invenzione verranno illustrate e descritte le fasi operative eseguite per accoppiare due pannelli 2 tramite una singola piastra di collegamento 5. È sottinteso che le medesime operazioni vengono reiterate nel medesimo modo anche durante l’innesto delle restanti piastre di collegamento 5 usate per realizzare la pavimentazione 1.
Con riferimento alla Figura 8, il metodo comprende le fasi di disporre almeno una coppia di pannelli 2 in appoggio sulla superficie S (orizzontale in Figura 8) in modo tale da posizionare il lato di un pannello 2 affiancato e preferibilmente in appoggio/battuta sul/contro il lato dell’altro pannello 2 per accostare i recessi 3 e formare la sede 4; posizionare la piastra di collegamento 5 al disopra della sede 4 formata dai due recessi 3 accostati mantenendo preferibilmente la piastra di collegamento 5 su un piano circa parallelo ai pannelli 2; spostare la piastra di collegamento 4, mantenendola preferibilmente sul piano parallelo ai pannelli 2, lungo una direzione A sostanzialmente ortogonale ai pannelli 2 in modo tale da far si che i mozzi 18 si dispongano in appoggio sui collari 19 e contestualmente le due coppie di denti 13 si innestino nelle corrispondenti coppie di aperture 14 presenti nei due recessi 4 accostati (Figura 12). Durante l’innesto della piastra di collegamento 5 nella sede 4, i denti 13 flettono leggermente verso l’interno della piastra di collegamento 5 grazie alle porzioni di alette presenti nella cornice 10 e si innestano a scatto nelle rispettive apertura 14 realizzando in tal modo il collegamento tra i due pannelli 2. In questa fase, i denti 23 della piastra di collegamento 5 si dispongono in battuta contro gli spallamenti 24 che ne contrastano lo spostamento longitudinale.
Preferibilmente, ma non necessariamente, il metodo comprende inoltre la fase di innestare lo stelo delle viti di serraggio 17 nelle aperture circolari 16 presenti nella parete di fondo 12 dei recessi 3 e di avvitare le stesse nei condotti interni dei mozzi 18 così da fissare stabilmente la piastra di collegamento 5 ai due pannelli 2 in modo tale da realizzare il collegamento stabile tra gli stessi.
Con riferimento alla Figura 13 è opportuno precisare che grazie alla possibilità dei denti 23 di potersi spostare nelle relative aperture ed al gioco presente tra la cornice perimetrale 10 della piastra e le pareti interne 11 della sede 4, la piastra di collegamento 5 può essere traslata longitudinalmente fino a quando i denti 23 si dispongono in battuta contro gli spallamenti 24 e può quindi compiere un movimento parziale di rotazione attorno all’asse passante per i due denti 23 allineati. In questo modo, la piastra di collegamento 5 consente ai pannelli 2 di poter essere inclinati uno rispetto all’altro di un angolo α prestabilito massimo senza causare il disinnesto della piastra 5 dalla sede. Preferibilmente l’angolo α prestabilito di inclinazione dei pannelli 2 adiacenti può essere compreso tra circa 7° e circa 12 ° preferibilmente 10°. Grazie a ciò la pavimentazione 1 è in grado convenientemente di adattarsi a profili superficiali irregolari.
Con riferimento alla Figura 19 il metodo può inoltre comprendere le fasi di: realizzare, prima della posa in opera della pavimentazione 1 sulla superficie S, dei preassemblati planari modulari 30 (uno dei quali mostrato in alto a sinistra nella Figura 19), ciascuno dei quali comprende una pluralità di pannelli 2, preferibilmente otto pannelli 2 disposti su due file parallele accostate da quattro pannelli 2 ciascuna in modo tale da formare un piano di calpestio rettangolare, ed una pluralità di prime piastre di collegamento interne indicate in Figura 19 con il numero 5’ che fissano stabilmente i lati affacciati/accostati dei pannelli 2 che formano il preassemblato planare modulare 30, attraverso le viti di serraggio 17, ed una serie di seconde piastre di collegamento indicate in Figura 19 con il numero 5’’ innestate e fissate stabilmente con le viti di serraggio 17 sui recessi 3 presenti in un lato maggiore esterno ed in un lato minore esterno del preassemblato. I due restanti lati maggiore e minore del preassemblato 30 presentando i recessi 3 liberi da piastre.
Il metodo comprende inoltre la fase di accostare il lato di un preassemblato planare modulare 30 che presenta le seconde piastre di collegamento 5’’ con il lato di un preassemblato planare modulare 30 adiacente presentante i recessi 3 liberi così da innestare a scatto in questi ultimi le estremità libere delle seconde piastre di collegamento 5’’, senza avvitare le viti di serraggio 17 nelle porzioni di quest’ultime che si innestano nei recessi 3. Preferibilmente, le seconde piastre di collegamento 5’’ possono essere realizzate in modo tale da essere visivamente distinte durante le operazioni di smontaggio. A questo scopo, come ad esempio mostrato in Figura 19, le seconde piastre di collegamento 5’’ possono essere realizzate con una finitura superficiale (ad esempio liscia o con dei rilievi) e/o un colore (ad esempio rosso) diverso dalla finitura e/o rispettivamente colore delle prime piastre di collegamento 5’.
Grazie alla presenza delle piastre di collegamento, la pavimentazione sopra descritta, da un lato, consente di aumentare la velocità di montaggio/smontaggio dei pannelli con conseguente riduzione dei costi, e dall’altro limita pesantemente i costi associati alla manutenzione/smaltimento dei pannelli in caso di rottura dal momento che essi sono limitati sostanzialmente alla sostituzione delle piastre di collegamento e non richiedono la sostituzione dell’intero pannello come previsto invece nelle soluzioni attualmente adottate.
Risulta infine chiaro che alla pavimentazione ed al metodo sopra descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione definito dalle rivendicazioni allegate.
La forma di attuazione illustrata nelle Figure da 14 a 18 è relativa ad una piastra di collegamento 40 che è simile alla piastra di collegamento 5 mostrata nelle Figure da 3 a 7 e le cui porzioni/componenti verranno contraddistinte, ove possibile, con gli stessi numeri di riferimento che contraddistinguono corrispondenti porzioni/componenti della piastra di collegamento 5 sopra descritta. La piastra di collegamento 40 differisce dalla piastra di collegamento 5 in quanto il corpo piastriforme 6 è suddiviso in due semi-porzioni 6a e 6b rettangolari sostanzialmente identiche le quali sono collegate centralmente, ossia lungo due lati accostati da una porzione centrale di piegatura 41 che si estende lungo un asse K ortogonale all’asse L in corrispondenza della zona centrale dell’elemento piastriforme di appoggio 6 ed è strutturato in modo tale da consentire alle due semi-semiporzioni 6a e 6b di ruotare parzialmente attorno all’asse W una rispetto all’altra così da aumentare l’angolo prestabilito α di inclinazione tra i pannelli 2. Preferibilmente la porzione centrale di piegatura 41 può presentare una striscia sottile di materiale deformabile/piegabile che si estende circa parallela alla superficie superiore delle due porzioni 6a e 6b lungo una direzione sostanzialmente ortogonale all’asse longitudinale L. È sottinteso che la pavimentazione 1 e/o i preassemblati planari modulari 30 possono comprendere una o più piastre di collegamento 5 e/o in aggiunta o in alternativa una o più piastre di collegamento 40.

Claims (11)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Pavimentazione (1) modulare temporanea componibile atta ad essere disposta in appoggio su una superficie (S) da proteggere così da coprire/rivestire temporaneamente la stessa, detta pavimentazione (1) comprendendo almeno due pannelli (2) i quali sono disposti uno a fianco all’altro in posizioni adiacenti e sostanzialmente complanari tra loro; detta pavimentazione (1) essendo caratterizzata dal fatto che: detti pannelli (2) sono provvisti sui relativi lati di almeno un recesso (3) che definisce con un corrispondente recesso (3) realizzato in un lato di un pannello (2) adiacente una sede (4), e dal fatto di comprendere almeno una piastra di collegamento (5) che è atta ad essere innestata nella detta sede (4) per realizzare l’accoppiamento reciproco dei detti pannelli (2).
  2. 2. Pavimentazione secondo la rivendicazione 1, in cui detta piastra di collegamento (5) è sagomata in modo tale da essere innestata manualmente in modo stabile, ma facilmente rimovibile nella detta sede (4) lungo una direzione (A) sostanzialmente ortogonale al piano di giacitura dei pannelli (2) ed è provvista di organi di accoppiamento a scatto (8), i quali sono strutturati in modo tale da essere azionati, durante l’innesto, per realizzare un accoppiamento a scatto tra la piastra di ancoraggio (5) e detti pannelli (2).
  3. 3. Pavimentazione secondo la rivendicazione 2, in cui detti organi di collegamento a scatto (8) comprendono dei denti (13) atti in uso ad accoppiarsi a scatto in corrispondenti aperture (14) ricavate nella detta sede (4).
  4. 4. Pavimentazione secondo le rivendicazioni 2 o 3, in cui detti organi di collegamento a scatto (8) comprendono due coppie di denti (13), che sono posizionate sui rispettivi lati opposti della piastra di collegamento (5) in modo speculare/simmetrico tra loro, rispetto ad un asse longitudinale (L) della detta piastra di collegamento (5), così che ciascun dente (13) presente su un lato sia sostanzialmente allineato con un relativo dente (13) opposto presente nel lato opposto della piastra di collegamento (5) lungo un asse comune ortogonale al detto asse longitudinale (L).
  5. 5. Pavimentazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta piastra di collegamento (5) comprende due mozzi (18) che si estendono lungo rispettivi assi ortogonali alla stessa in modo tale da disporre, in uso, le rispettive estremità libere in appoggio/battuta su corrispondenti collari (19) presenti su una parete di fondo (12) dei detti recessi (3).
  6. 6. Pavimentazione secondo la rivendicazione 5, in cui detti recessi (3) sono provvisti di aperture circolari (16) passanti realizzate sulle dette pareti di fondo (2) dei detti recessi (3) per essere impegnate da detti mozzi (18) delle piastre di collegamento 5.
  7. 7. Pavimentazione secondo la rivendicazione 6, in cui le dette aperture circolari (16) passanti ed i corrispondenti mozzi (18) sono atti ad essere preferibilmente impegnati da corrispondenti viti di serraggio (17) che realizzano un fissaggio stabile e sostanzialmente rigido della piastra di collegamento (5) ai detti pannelli (2).
  8. 8. Pavimentazione secondo la rivendicazione 1, in cui la piastra di collegamento (5) ed i recessi (3) sono provviste di organi di arresto (20), i quali sono atti a limitare/arrestare lo spostamento della piastra di collegamento (5) all’interno della detta sede (4) lungo una direzione parallela all’asse longitudinale (L) della piastra di collegamento (5) stessa.
  9. 9. Pavimentazione secondo la rivendicazione 1, in cui la piastra di collegamento (5) presenta una porzione centrale di piegatura (41) che si estende lungo un asse di rotazione (K) ortogonale all’asse longitudinale (L) della piastra di collegamento strutturata in modo tale da consentire ad una prima porzione della piastra di collegamento (5) di ruotare parzialmente attorno all’asse di rotazione (W) rispetto ad una seconda porzione della piastra di collegamento (5) stessa.
  10. 10. Metodo per realizzare una pavimentazione modulare temporanea componibile atta ad essere disposta su una superficie (S) da proteggere così da coprire/rivestire temporaneamente la stessa, detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere la fasi di: predisporre almeno due pannelli (2) provvisti sui relativi lati di almeno un recesso (3); posizionare detti pannelli uno a fianco all’altro in appoggio sulla detta superficie (S) da proteggere in modo tale da far si che il recesso (3) realizzato in un lato di un pannello (2) si accosti ad un corrispondente recesso (3) realizzato in un lato di un pannello (2) adiacente così da definire una sede (4); innestare una piastra di collegamento (5) nella detta sede (4) per realizzare l’accoppiamento reciproco dei detti pannelli (2).
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 10, in cui detta piastra di collegamento (5) è provvista di organi di accoppiamento a scatto (8) i quali sono strutturati in modo tale da essere azionati, durante l’innesto, per realizzare un accoppiamento a scatto tra la piastra di ancoraggio (5) e detti pannelli (2); detto metodo comprendendo la fase di innestare detta piastra di collegamento (5) nella detta sede (4) lungo una direzione (A) sostanzialmente ortogonale al piano di giacitura dei pannelli (2).
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