IT201800005056U1 - Filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale - Google Patents

Filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale

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IT201800005056U1
IT201800005056U1 IT202018000005056U IT201800005056U IT201800005056U1 IT 201800005056 U1 IT201800005056 U1 IT 201800005056U1 IT 202018000005056 U IT202018000005056 U IT 202018000005056U IT 201800005056 U IT201800005056 U IT 201800005056U IT 201800005056 U1 IT201800005056 U1 IT 201800005056U1
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IT
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fluid
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chamber
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IT202018000005056U
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Guido Bossini
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Rbm Ibox S R L
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Descrizione della domanda di brevetto per modello di utilità dal titolo:
“FILTRO PER IL TRATTAMENTO DI UN FLUIDO IN UNA TUBATURA DI UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E/O RAFFRESCAMENTO, IN PARTICOLARE DI TIPO DOMESTICO E/O INDUSTRIALE”
DESCRIZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, secondo il preambolo della rivendicazione 1. Negli impianti di riscaldamento e/o di raffrescamento di tipo idronico, è prassi sempre più usuale mettere in opera tutte quelle azioni mirate a mantenere il più possibile pulito il fluido termovettore (che solitamente è costituito da acqua, eventualmente addizionata con glicole o sostanze simili) da impurità che, soprattutto nel caso di impianti datati, solitamente presentano una concentrazione molto elevata di particelle ferrose rilasciate dai componenti degli impianti, in particolare dalle tubature (solitamente in ferro) e dai termosifoni.
Tali impurità vengono messe in circolazione da una pompa presente nell’impianto e, pertanto, tendono ad inficiare il corretto ed efficiente funzionamento sia degli organi di regolazione (ad esempio comprendenti delle valvole), sia degli eventuali scambiatori presenti all’interno dei generatori (ad esempio caldaie, refrigeratori, pompe di calore, e così via).
Se tali impurità non vengono opportunamente rimosse, nel tempo possono ridurre l’efficienza dell’impianto e portare ad un danneggiamento degli organi in esso compresi, ad esempio di detti organi di regolazione, scambiatori e generatori.
Inoltre tali impurità possono portare alla perforazione delle tubature a causa della corrosione; infatti eventuali accumuli delle impurità, a contatto con l’ossigeno presente nell’acqua, tendono ad ossidare le parti di impianto dove si vanno a depositare e possono arrivare a causare la corrosione di tali parti, con la conseguente perforazione della tubatura.
Di conseguenza, esistono allo stato dell’arte diverse tecniche e metodologie per la rimozione delle impurità dal fluido presente nelle tubature di una rete idrica, in particolare un impianto di riscaldamento e/o di raffrescamento.
Una prima metodologia prevede l’utilizzo di additivi chimici atti a neutralizzare dette impurità presenti nel fluido; tuttavia, tale tecnica presenta notevoli problematiche, in quanto è necessario monitorare costantemente la presenza di detti additivi nel fluido ed effettuare un fermo impianto per reintegrare l’additivo nel caso in cui la sua concentrazione sia insufficiente e/o inferiore rispetto a quella prevista per ottenere una efficace rimozione delle impurità.
Secondo una ulteriore metodologia, è previsto l’utilizzo di almeno un filtro associato ad una tubatura dell’impianto di riscaldamento e/o di raffrescamento, in particolare detto filtro comprendendo almeno un elemento magnetico che permette di trattenere le impurità di tipo ferroso presenti nell’impianto.
Solitamente, detto filtro è associato ad una tubatura del circuito di ritorno dell’impianto a protezione del generatore di potenza (sia esso di tipo termico, ad esempio una caldaia, che frigorifero).
È chiaro che i filtri normalmente utilizzati a protezione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento devono essere periodicamente sottoposti ad interventi di manutenzione, in particolare al fine di effettuare la rimozione dei residui delle impurità che si sono accumulate a seguito di diversi passaggi del fluido termovettore al loro interno.
A tal proposito si è notato che i filtri noti allo stato dell’arte presentano degli inconvenienti, in quanto si è notato che i filtri noti allo stato dell’arte sono realizzati in modo tale per cui le operazioni di apertura e chiusura della camera interna di detto filtro sono sovente laboriose e non permettono di accedere agevolmente agli elementi filtranti posizionati in detta camera interna.
Inoltre, si è notato che nei filtri noti allo stato dell’arte anche la chiusura di detta camera interna a volte risulta essere poco sicura, in quanto può accadere che il corpo del filtro ed il tappo a cui esso è associato per la chiusura della camera interna possono essere separati anche involontariamente; è evidente che tale l’apertura involontaria del filtro può causare danni evidenti, come ad esempio lo svuotamento indesiderato dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, con tutte le conseguenti problematiche che possono derivare da tale svuotamento.
Inoltre, si è notato che in alcuni casi tali interventi di manutenzione possono essere effettuati solamente in modo molto laborioso effettuando uno svuotamento completo del liquido che circola all’interno dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento.
In altri casi, gli interventi di manutenzione possono essere effettuati mediante la previsione sia di una prima valvola di intercettazione associata all’impianto e posizionata a monte del filtro (in modo tale da permettere di bloccare il flusso di fluido verso il filtro), sia di una seconda valvola di intercettazione associata all’impianto e posizionata a valle del filtro, vale a dire tra il filtro ed il generatore di potenza (in modo tale da permettere di bloccare il flusso di fluido in uscita dal filtro), la previsione di dette prima e seconda valvola di intercettazione permettendo sostanzialmente di isolare il filtro dal resto dell’impianto per procedere alle operazioni di rimozione dei residui delle impurità che si sono accumulate al suo interno.
Tuttavia, anche tale soluzione presenta degli inconvenienti, in quanto l’associazione del filtro e delle valvole di intercettazione all’impianto è reso molto difficoltoso, ed a volte addirittura impossibile, dal limitato spazio a disposizione che viene previsto negli impianti di riscaldamento e raffrescamento odierni; da notare che tale inconveniente è particolarmente sentito nei contesti di appartamenti ed abitazioni in cui il generatore di potenza (la caldaia) viene posizionato in appositi pensili, che solitamente non lasciano uno spazio adeguato per il posizionamento contestuale di un filtro e delle relative valvole di intercettazione.
Un ulteriore inconveniente dei filtri noti allo stato dell’arte è costituito dal fatto che essi non risultano essere versatili e non consentono ad un installatore di poter agevolmente e facilmente utilizzare il filtro stesso con differenti tipologie di generatori di potenza ed in diverse configurazioni di montaggio. In tale ambito, scopo principale del presente trovato è quello di indicare un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, realizzato in modo tale da superare gli inconvenienti presenti allo stato dell’arte.
In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di indicare un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, realizzato in modo tale da facilitare e semplificare le operazioni di apertura e chiusura della camera interna del filtro, in particolare detto filtro essendo tale da permettere di accedere agevolmente agli elementi filtranti posizionati in detta camera interna e di richiudere in maniera altrettanto agevole la camera interna una volta che siano state effettuate i necessari di interventi di manutenzione sugli elementi filtranti.
Un altro scopo del presente trovato è quello di indicare un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, realizzato in modo tale da ottenere una chiusura sicura della camera interna del filtro, vale a dire realizzato in modo tale da evitare che il corpo del filtro ed il tappo a cui esso è associato per la chiusura della camera interna possano essere separati in modo involontario ed in modo tale da evitare tutti i danni che possono essere causati da una apertura involontaria del filtro.
Un altro scopo del presente trovato è quello di indicare un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, realizzato in modo tale da poter essere agevolmente sottoposto ad interventi di manutenzione per la rimozione dei residui delle impurità che si sono accumulate a seguito di diversi passaggi al suo interno del fluido termovettore. Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di indicare un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, realizzato in modo tale da poter essere installato in maniera ottimale nel limitato spazio a disposizione che viene previsto negli impianti di riscaldamento e raffrescamento odierni.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di indicare un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, realizzato in modo tale da essere versatile e da consentire ad un installatore di poter agevolmente e facilmente utilizzare il filtro stesso con differenti tipologie di generatori di potenza ed in diverse configurazioni di montaggio.
Per raggiungere tali scopi, forma oggetto del presente trovato un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, incorporante le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, che formano parte integrante della presente descrizione.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dalle figure annesse, fornite a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
- la Figura 1 rappresenta una vista prospettica di un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, secondo il presente trovato;
- le Figure 2a e 2b rappresentano rispettivamente una vista laterale ed una vista laterale sezionata longitudinalmente del filtro secondo il presente trovato;
- la Figura 3 rappresenta una vista esplosa del filtro secondo il presente trovato;
- le Figure 4a e 4b rappresentano rispettivamente una vista laterale ed una vista laterale sezionata longitudinalmente del filtro in accordo con il presente trovato ed in una prima condizione operativa,
- le Figure 5a e 5b rappresentano rispettivamente una vista laterale ed una vista laterale sezionata longitudinalmente del filtro in accordo con il presente trovato ed in una seconda condizione operativa;
- le Figure 6a e 6b rappresentano una vista laterale rispettivamente di una prima e di una seconda variante del filtro in accordo con il presente trovato, - le Figure 7a e 7b rappresentano una vista dettagliata di alcuni componenti del filtro secondo il presente trovato,
- la Figura 8a rappresenta una prima vista prospettica del filtro secondo il presente trovato e la figura 8b rappresenta una vista ingrandita del particolare A di Figura 7a, mentre la Figura 9a rappresenta una seconda vista prospettica del filtro secondo il presente trovato e la figura 9b rappresenta una vista ingrandita del particolare B di Figura 7a.
Nelle figure allegate, con il numero di riferimento 1 viene indicato nel suo complesso un filtro per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, secondo il presente trovato.
Il filtro 1 comprende un corpo principale 10 comprendente al suo interno almeno una camera 10A.
Il filtro 1 è dotato poi di una prima imboccatura 11 e di una seconda imboccatura 12 comprendenti rispettivamente un primo condotto C1 ed un secondo condotto C2 che permettono l’ingresso e/o l’uscita del fluido rispetto alla camera 10A. In particolare, il primo condotto C1 ed il secondo condotto C2 sono adatti a mettere in comunicazione la camera 10A del filtro 1 con gli altri componenti dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare con le tubature.
Inoltre, il filtro 1 comprende un elemento filtrante 20 per il trattamento del fluido alloggiato almeno parzialmente in detta camera 10A, in particolare detto elemento filtrante 20 comprendendo almeno un elemento magnetico 21 adatto ad intercettare e trattenere le impurità di tipo ferroso presenti nel fluido da trattare. In una realizzazione preferita, detto almeno un elemento magnetico 21 presenta una conformazione sostanzialmente astiforme.
Il filtro 1 comprende un elemento di chiusura o tappo 30 atto ad accoppiarsi con il corpo 10 al fine di ottenere la chiusura della camera 10A.
Le Figure dalla 7a alla 9b mostrano differenti caratteristiche e particolari dell’elemento di chiusura o tappo 30 e del corpo 10 del filtro 1 secondo il presente trovato e che permettono il loro reciproco accoppiamento e bloccaggio al fine di ottenere la chiusura della camera 10A.
Dalle figure 7a e 7b si può notare che l’elemento di chiusura 30 ed il corpo 10 del filtro 1 sono realizzati in modo tale da comprendere un sistema di chiusura a baionetta per il loro accoppiamento e collegamento reciproco; in particolare, nella figura 7a l’elemento di chiusura 30 è disaccoppiato dal corpo 10, mentre nella figura 7b tali elementi sono mostrati in una condizione di accoppiamento. In accordo con il presente trovato, l’elemento di chiusura 30 comprende una porzione 31 sostanzialmente cilindrica avente una sezione leggermente inferiore rispetto a quella delle pareti interne del corpo 10 (vale a dire, le pareti che delimitano la camera 10A) in modo tale da poter essere inserito nel corpo 10, detta porzione 31 comprendendo almeno una aletta 32 atta ad essere alloggiata in almeno un vano 14 ricavato nel corpo 10 a seguito della rotazione di un determinato angolo dell’elemento di chiusura 30 all’interno del corpo 10. Da notare che l’inserimento dell’elemento di chiusura 30 nel corpo 10 e la sua successiva rotazione all’interno del corpo 10 possono essere facilitati dalla previsione di un elemento di presa 30A di cui l’elemento di chiusura 30 è preferibilmente dotato.
La porzione 31 sostanzialmente cilindrica dell’elemento di chiusura 30 è preferibilmente realizzata in modo tale da comprendere almeno una scanalatura 31A atta a ricevere almeno un elemento di tenuta (ad esempio, una guarnizione) al fine di ottenere una tenuta ottimale dall’accoppiamento tra il corpo 10 e l’elemento di chiusura 30 ed evitare eventuali trafilamenti del fluido presente all’interno del filtro 1 secondo il presente trovato.
In una realizzazione preferita, detta almeno una aletta 32 e detto almeno un vano 14 sono realizzati in modo tale da determinare una chiusura a scatto, in particolare l’aletta 32 comprendendo uno scalino 32A che si impegna (come mostrato in figura 7b) in un rispettivo intaglio 14A previsto nel vano 14.
Dalle figure dalla 8a alla 9b si può notare che il filtro 1 è realizzato in modo tale da comprendere una serratura di sicurezza (indicata nel suo complesso con il numero di riferimento 50 nelle figure 8a e 8b) atta ad evitare un disaccoppiamento indesiderato dell’elemento di chiusura 30 rispetto al corpo 10. In particolare, nella figura 8a l’elemento di chiusura 30 è accoppiato al corpo 10 e la serratura di sicurezza 50 è mostrata in una condizione di attivazione nel particolare A (mostrato ingrandito in figura 8b), mentre nella figura 9a l’elemento di chiusura 30 ed il corpo 10 sono mostrati in una condizione di disaccoppiamento e la serratura di sicurezza 50 è mostrata in una condizione di disattivazione nel particolare B (mostrato ingrandito in figura 9b).
In una realizzazione preferita, detta serratura di sicurezza 50 comprende un chiavistello 51 scorrevole in una sede 52 prevista sul corpo 10 in modo tale da passare vicendevolmente:
- da una prima posizione (mostrata nelle figure 8a e 8b) in cui il chiavistello 51 si impegna in una gola 31A prevista sull’elemento di chiusura 30, in modo tale da evitare che l’elemento di chiusura 30 possa essere ruotato e sfilato dal corpo 10;
- ad una seconda posizione (mostrata nelle figure 9a e 9b) in cui il chiavistello 52 si disimpegna dalla gola 31A prevista sull’elemento di chiusura 30, in modo tale da permettere che l’elemento di chiusura 30 possa essere ruotato e sfilato dal corpo 10.
È chiaro che la serratura di sicurezza 50 secondo il presente trovato può essere realizzata anche in modo differente rispetto a quanto mostrato nelle figure dalla 8a alla 9b.
In accordo con il presente trovato l’elemento filtrante 20 è accoppiato all’elemento di chiusura 30, in particolare detto elemento di chiusura 30 comprendendo un passaggio 33 adatto a permettere l’inserimento dell’elemento filtrante 20 nella camera 10A del corpo 10. In particolare, l’elemento filtrante 20 e l’elemento di chiusura 30 comprendono mezzi di accoppiamento reciproci, come ad esempio delle rispettive filettature che permettono l’avvitamento dell’elemento filtrante 20 nel passaggio 33 dell’elemento di chiusura 30.
In una realizzazione preferita, l’elemento di chiusura 30 comprende una guaina 34 atta ad alloggiare l’elemento filtrante 20.
Inoltre, l’elemento filtrante 20 comprende preferibilmente una cartuccia portamagnete 22 atta ad alloggiare detto almeno un elemento magnetico 21, in particolare detta una cartuccia portamagnete 22 essendo a sua volta alloggiata all’interno della guaina 34 dell’elemento di chiusura 30.
Come è mostrato nelle figure allegate, la cartuccia portamagnete 22 e la guaina 34 si sviluppano in modo tale da permettere il posizionamento di detto almeno un elemento magnetico 21 all’interno della camera 10A del corpo principale 10.
Da notare che detto almeno un elemento magnetico 21 presenta detta conformazione sostanzialmente astiforme ed il corpo principale 10 del filtro 1 presenta una forma sostanzialmente cilindrica; in tale forma realizzativa la cartuccia portamagnete 22, la guaina 34 e detto almeno un elemento magnetico 21 si sviluppano all’interno della camera 10A in una direzione parallela rispetto ad un asse A-A longitudinale del filtro 1.
La cartuccia portamagnete 22 è di tipo estraibile, essendo possibile separarla da detta guaina 34 e/o da detto almeno un elemento magnetico 21; inoltre, la cartuccia portamagnete 22 e la guaina 33 sono preferibilmente realizzate in materiale plastico. Tali previsioni permettono di facilitare la pulizia dei residui ferrosi catturati da detto almeno un elemento magnetico 21, tale pulizia non essendo altrimenti di agevole esecuzione in considerazione della notevole intensità del campo magnetico esercitato da detto almeno un elemento magnetico 21.
L’elemento di chiusura 30 del filtro 1 secondo il presente trovato può poi comprendere un dispositivo di sfiato 35.
In accordo con il presente trovato, il filtro 1 comprende almeno una valvola di intercettazione 41, 42 incorporata nella prima imboccatura 11 e/o nella seconda imboccatura 12 per selettivamente permettere o impedire al flusso di fluido di entrare o uscire dalla camera 10A attraverso il primo condotto C1 o attraverso il secondo condotto C2.
Come si può notare soprattutto dalle figure dalla 2b alla 5b, detta almeno una valvola di intercettazione 41, 42 comprende un elemento otturatore 43 dotato di un foro passante 43A, detto elemento otturatore 43 essendo atto a passare:
- da una prima posizione (mostrata in particolare nelle figure 2b, 4a e 4b), in cui il foro passante 43A è sostanzialmente allineato con il primo condotto C1 o con il secondo condotto C2 in modo tale da permettere al flusso di fluido di entrare o uscire dalla camera 10A,
- ad una seconda posizione (mostrata in particolare nelle figure 5a e 5b), in cui il foro passante 43A è disallineato e non comunica con il primo condotto C1 o con il secondo condotto C2 e l’elemento otturatore 43 impedisce al flusso di fluido di entrare o uscire dalla camera 10A, e viceversa (vale a dire, l’elemento otturatore 43 è altresì atto a passare dalla seconda posizione alla prima posizione).
Dalla figura 3 si può notare che l’elemento otturatore 43 ha una forma sostanzialmente cilindrica. In tale forma realizzativa, il foro passante 43A è realizzato in modo tale da attraversare trasversalmente detto elemento otturatore 43, vale a dire è realizzato in modo tale da essere ricavato sulle pareti laterali ed attraversare completamente il suo corpo dell’elemento otturatore 43 sviluppandosi parallelamente alle due estremità piane dell’elemento otturatore 43 a forma sostanzialmente cilindrica. Inoltre, il foro passante 43A presenta una ampiezza sostanzialmente corrispondente a quella del primo condotto C1 e del secondo condotto C2.
In tale forma realizzativa, il passaggio dell’elemento otturatore 43 dalla prima posizione alla seconda posizione, e viceversa, avviene mediante una rotazione di detto elemento otturatore 43 attorno ad un suo asse longitudinale (vale a dire, attorno un asse sostanzialmente perpendicolare rispetto alla direzione di sviluppo del foro passante 43A).
A tal proposito, l’elemento otturatore 43 è preferibilmente realizzato in modo tale da comprendere dei mezzi di azionamento 43B, quali ad esempio un rialzo (mostrato in figura 3) che permettono di agire sull’elemento otturatore 43 per farlo ruotare in modo tale da passare dalla prima posizione alla seconda posizione, e viceversa.
Dalla figura 3 si può anche notare che il filtro 1 comprende almeno un alloggiamento 11A, 12A ricavato sul corpo 10 del filtro in modo tale da comunicare con almeno una di dette prima imboccatura 11 e seconda imboccatura 12, detto almeno un alloggiamento 11A, 12A essendo atto ad alloggiare detta almeno una valvola di intercettazione 41, 42.
Da notare che il filtro 1 può comprendere almeno un elemento di tenuta (non mostrato dettagliatamente nelle figure allegate) per evitare possibili trafilamenti del fluido tra l’elemento otturatore 43 e detto almeno un alloggiamento 11A, 12A. In una realizzazione preferita, detto almeno un elemento di tenuta è realizzato in gomma e l’elemento otturatore 43 è realizzato in plastica, e detti componenti sono associati tra di loro mediante il costampaggio dell’elemento di tenuta in gomma sull’elemento otturatore 43 in plastica.
Dalla figura 3 si può poi ulteriormente notare che il filtro 1 comprende dei mezzi di accoppiamento 44, 45 atti a permettere il fissaggio di detta almeno una valvola di intercettazione 41, 42 in detto almeno un alloggiamento 11A, 12A.
In particolare, detti mezzi di accoppiamento possono comprendere un coperchio 44, in particolare di forma sostanzialmente anulare, per la chiusura di detto almeno un alloggiamento 11A, 12A, detto coperchio 44 essendo dotato di una apertura 44A per il passaggio dei mezzi di azionamento 43B.
Inoltre, i mezzi di accoppiamento possono comprendere almeno un elemento di fissaggio 45, ad esempio costituito da una vite, per fissare l’anello 44 al corpo 10 del filtro 1.
Il filtro 1 può poi comprendere dei mezzi di presa 46, ad esempio comprendenti una manopola, atti ad accoppiarsi ai mezzi di azionamento 43B per facilitare la movimentazione o rotazione dell’elemento otturatore 43 atta a farlo passare dalla prima posizione alla seconda posizione, e viceversa.
In una realizzazione preferita mostrata nelle figure allegate, il filtro 1 secondo il presente trovato comprende una prima valvola di intercettazione 41 incorporata nella prima imboccatura 11 ed una seconda valvola di intercettazione 42 incorporata nella seconda imboccatura 12 per selettivamente permettere o impedire al flusso di fluido di entrare ed uscire dalla camera 10A attraverso il primo condotto C1 ed il secondo condotto C2.
In sostanza, in accordo con tale realizzazione preferita, il filtro 1 comprende un primo alloggiamento 11A ricavato nella prima imboccatura 11 ed atto ad alloggiare la prima valvola di intercettazione 41 ed un secondo alloggiamento 12A ricavato nella seconda imboccatura 12 ed atto ad alloggiare la seconda valvola di intercettazione 42.
In sostanza, le previsioni del presente trovato permettono di indicare un filtro 1 per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, realizzato in modo tale da permettere di ottenere una rimozione ottimale delle impurità presenti in un fluido che scorre all’interno di detta rete idrica e di permettere, al contempo, di effettuare agevolmente interventi di manutenzione per la rimozione dei residui delle impurità che si sono accumulate a seguito di diversi passaggi del fluido termovettore.
Infatti, la previsione di almeno una valvola di intercettazione 41, 42 incorporata nella prima imboccatura 11 e/o nella seconda imboccatura 12 permette di isolare in maniera ottimale il filtro 1 dal resto dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento e permette di effettuare agevolmente interventi di manutenzione per la rimozione dei residui presenti nella camera 10A interna di detto filtro 1.
In particolare, nel caso in cui venisse incorporata una sola valvola di intercettazione 41, 42 nella prima imboccatura 11 o nella seconda imboccatura 12 del filtro 1, l’intervento di manutenzione si potrebbe effettuare mediante l’azionamento di un elemento di intercettazione solitamente già presente in alcune tipologie di generatori di potenza o caldaie, insieme con l’azionamento dell’unica valvola di intercettazione 41, 42 incorporata nel filtro 1 secondo il presente trovato.
Nel caso in cui venisse utilizzato un filtro 1 dotato di una prima valvola di intercettazione 41 incorporata nella prima imboccatura 11 e di una seconda valvola di intercettazione 42 incorporata nella seconda imboccatura 12, l’intervento di manutenzione si potrebbe effettuare mediante la chiusura di entrambe le valvole di intercettazione 41, 42 al fine di isolare il filtro 1 dal resto dell’impianto e poter procedere alla pulizia dell’elemento filtrante 20. Terminato l’intervento di manutenzione, l’apertura di entrambe le valvole di intercettazione 41, 42 sarebbe sufficiente per permettere di far tornare l’intero impianto nelle normali condizioni operative.
In una realizzazione preferita, la prima imboccatura 11 presenta un primo asse longitudinale X e la seconda imboccatura 12 presenta un secondo asse longitudinale Y, in particolare la seconda imboccatura 12 essendo preferibilmente posizionata sul corpo principale 10 in modo tale da presentare il secondo asse Y longitudinale sostanzialmente perpendicolare rispetto al primo asse X longitudinale della prima imboccatura 11.
Come mostrato in Fig. 2a, la prima imboccatura 11 e la seconda imboccatura 12 sono posizionate sul corpo principale 10 in modo tale per cui il rapporto tra: - una prima distanza A, che intercorre tra il secondo asse Y ed una retta passante per una prima sezione di ingresso 11B della prima imboccatura 11, ed
- una seconda distanza B, che intercorre tra il primo asse X ed una retta passante per una seconda sezione di ingresso 12B della seconda imboccatura 12,
è compreso entro una scala di valori che vanno da un minimo di 0,8 ad un massimo di 1,2, in particolare dette prima distanza A e seconda distanza B essendo minori di 50 mm. In tale ottica, la compattezza e le dimensioni ridotte del filtro 1 secondo il presente trovato sono del tutto evidenti, a tutto vantaggio della comodità di utilizzo e della possibilità di installazione di detto filtro 1 nel limitato spazio a disposizione che viene previsto in prossimità del generatore di potenza (solitamente una caldaia) negli impianti di riscaldamento e raffrescamento odierni.
In una realizzazione preferita, la prima imboccatura 11 e la seconda imboccatura 12 sono posizionate sul corpo principale 10 in modo tale da giacere sostanzialmente su un medesimo piano longitudinale, detto piano longitudinale essendo parallelo ad un asse A-A longitudinale (visibile in Fig.2b) del filtro 1. Preferibilmente, il corpo principale 10 presenta una forma sostanzialmente cilindrica; in tale forma realizzativa, la prima imboccatura 11 è posizionata sulla superficie laterale del corpo principale 10, mentre la seconda imboccatura 12 è posizionata in corrispondenza di una estremità (o base) del corpo principale 10 a forma sostanzialmente cilindrica.
Sempre in accordo ad una realizzazione preferita, la prima imboccatura 11 e la seconda imboccatura 12 sono realizzate in modo tale da presentare sostanzialmente una medesima conformazione. In particolare, la prima imboccatura 11 e la seconda imboccatura 12 sono tra di loro realizzate in modo sostanzialmente corrispondente in termini di dimensioni e di forma. Da notare che, nelle figure allegate, la prima imboccatura 11 e la seconda imboccatura 12 sono mostrate accoppiate a rispettivi elementi di connessione (nel caso mostrato nelle figure allegate, detti elementi di connessione essendo costituiti da dadi filettati) per collegare dette imboccature 11, 12 alle tubature dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento. In tale ambito, la prima imboccatura 11 e la seconda imboccatura 12 comprendono mezzi di connessione tra di loro corrispondenti; ad esempio detti mezzi di connessione possono essere costituiti da uguali filettature presenti sulle fiancate di dette prima imboccatura 11 e di seconda imboccatura 12, vale a dire sulla superficie delle imboccature 11, 12 opposta rispetto a quella che si affaccia rispettivamente al primo condotto C1 ed al secondo condotto C2.
Le previsioni del presente trovato e relative alla prima ed alla seconda imboccatura 11, 12 permettono di aumentare notevolmente le potenzialità del filtro 1 secondo il presente trovato, dal momento che tali previsioni permettono di utilizzare il filtro 1 secondo il presente trovato indifferentemente in differenti configurazioni.
Infatti, il filtro 1 secondo il presente trovato può essere indifferentemente utilizzato:
- in una prima configurazione, in cui la prima imboccatura 11 è associata ad un condotto per la mandata del fluido verso un generatore di potenza ed in cui la seconda imboccatura 12 è associata ad un condotto di ritorno dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento;
- in una seconda configurazione, in cui la prima imboccatura 11 è associata ad un condotto di ritorno dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento ed in cui la seconda imboccatura 12 è associata ad un condotto per la mandata del fluido verso un generatore di potenza.
Da notare che, siccome il filtro 1 secondo il presente trovato viene solitamente utilizzato al di sotto di un generatore di potenza (o caldaia), quando detto filtro 1 viene utilizzato:
- nella prima configurazione, esso risulta essere montato in modo tale da presentare (come è mostrato nelle figure allegate) il primo asse X della prima imboccatura 11 posizionato in modo sostanzialmente verticale ed il secondo asse Y della seconda imboccatura 12 posizionato in modo sostanzialmente orizzontale;
- nella seconda configurazione, esso risulta essere montato in modo tale da presentare il primo asse X della prima imboccatura 11 posizionato in modo sostanzialmente orizzontale ed il secondo asse Y della seconda imboccatura 12 posizionato in modo sostanzialmente verticale.
Da notare altresì che nelle figure allegate non sono mostrati i componenti che fanno parte dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, vale a dire il condotto di mandata, il generatore di potenza ed il condotto di ritorno.
Le Figure 6a e 6b rappresentano una vista laterale rispettivamente di una prima e di una seconda variante del filtro in accordo con il presente trovato; da tali figure si può notare che il filtro 1 può essere realizzato in modo tale da presentare una terza imboccatura 13 comprendente un terzo condotto (non visibile nelle figure 6a e 6b) che permette l’ingresso e/o l’uscita del fluido rispetto alla camera 10A, in particolare detta terza imboccatura 13 essendo posizionata dalla parte opposta del corpo principale 10 rispetto alla prima imboccatura 11.
Nella forma realizzativa mostrata in Fig. 6a, la terza imboccatura 13 è posizionata sul corpo principale 10 in modo tale da presentare un asse X longitudinale sostanzialmente coincidente con il primo asse X della prima imboccatura 11; di conseguenza è chiaro che, nella vista in sezione di cui alla Fig. 2, i primi assi X longitudinali della prima imboccatura 11 e della terza imboccatura 13 sono rappresentati come un unico asse X.
In tale ambito è evidente che, anche nel caso della terza imboccatura 13, la distanza A può anche essere una distanza che intercorre tra il secondo asse Y ed una retta passante per una terza sezione di ingresso (non mostrata) della terza imboccatura 13. Inoltre, detta distanza B può anche essere una distanza che intercorre tra il primo asse X della terza imboccatura 13 ed una retta passante per detta seconda sezione di ingresso 12B della seconda imboccatura 12, dal momento che la prima imboccatura 11 e la terza imboccatura 13 presentano primi assi X longitudinali tra di loro sostanzialmente coincidenti. Da notare che dette distanza A e distanza B sono quelle mostrate in Figura 2a in riferimento alla prima imboccatura 11 e seconda imboccatura 12.
Inoltre, nella forma realizzativa di Fig. 6a la terza imboccatura 13 è realizzata in modo tale da presentare sostanzialmente la medesima conformazione della prima imboccatura 11 e della seconda imboccatura 12; in sostanza, la superficie della prima imboccatura 11, della seconda imboccatura 12 e della terza imboccatura 13 esterne ai rispettivi condotti C1, C2 sono tra di loro realizzate in modo sostanzialmente corrispondente in termini di dimensioni e di forma.
Nella forma realizzativa mostrata in Fig. 6b, la terza imboccatura 13 è posizionata sul corpo principale 10 in modo tale da presentare un asse X longitudinale disassato rispetto al primo asse X della prima imboccatura 11; di conseguenza è chiaro che, nella vista in sezione di cui alla Fig. 6b, i primi assi X longitudinali della prima imboccatura 11 e della terza imboccatura 13 sono rappresentati come due differenti assi X.
In tale forma realizzativa, la distanza che intercorre tra il primo asse X della terza imboccatura 13 ed una retta passante per detta seconda sezione di ingresso 12B della seconda imboccatura 12la terza imboccatura 13 può essere inferiore o superiore rispetto alla distanza B mostrate in Figura 2a in riferimento alla prima imboccatura 11 e seconda imboccatura 12; di conseguenza, è chiaro che nella forma realizzativa mostrata in Fig. 6b la terza imboccatura 13 può essere posizionata in qualsiasi tratto del corpo 10 del filtro 1.
Inoltre, nella forma realizzativa mostrata in Fig. 6b la superficie esterna della terza imboccatura 13 può essere realizzata in modo differente o in modo sostanzialmente corrispondente in termini di dimensioni e di forma rispetto alle superfici esterne della prima imboccatura 11 e della seconda imboccatura 12. In entrambe le forme realizzative mostrate nelle figure 6a e 6b, la prima imboccatura 11, la seconda imboccatura 12 e la terza imboccatura 13 sono posizionate sul corpo principale 10 in modo tale da giacere sostanzialmente su un medesimo piano longitudinale, detto piano longitudinale essendo parallelo ad un asse A-A longitudinale (visibile in Fig. 2b) del filtro 1.
Preferibilmente, il filtro 1 comprende un secondo elemento filtrante 26, in particolare del tipo a maglia, realizzato in modo tale da presentare una forma sostanzialmente tubolare e posizionato nella camera 10A per effettuare una filtrazione di tipo meccanico sul fluido da trattare, in particolare al fine di trattenere impurità non ferromagnetiche presenti in detto fluido da trattare; di conseguenza, detto secondo elemento filtrante 26 permette di sottoporre il fluido ad una ulteriore azione filtrante al fine di trattenere le impurità non ferromagnetiche che potrebbero sfuggire all’azione del campo magnetico esercitato dall’elemento filtrante 20 di tipo magnetico.
Preferibilmente il secondo elemento filtrante 26 è posizionato in modo tale da abbracciare o contenere al proprio interno l’elemento filtrante 20, e preferibilmente in modo tale da abbracciare o contenere al proprio interno l’insieme costituito dall’elemento filtrante 20, dalla cartuccia portamagnete 22 e dalla guaina 34. In particolare, il secondo elemento filtrante 26 è posizionato in modo tale da circondare la porzione di ingresso del secondo condotto C2 nella camera 10A e da svilupparsi in modo parallelo all’asse A-A longitudinale (visibile in Fig. 2b) del filtro 1 fino a giungere a contatto con l’elemento di chiusura 30.
Vantaggiosamente il corpo principale 10 comprende una parete 15 (particolarmente visibile in figura 2b) che circonda la porzione di ingresso del secondo condotto C2 nella camera 10A e si sviluppa in modo parallelo all’asse A-A longitudinale del filtro 1) in modo tale da accoppiarsi ad un tratto del secondo elemento filtrante 26 e permetterne il corretto posizionamento all’interno della camera 10A.
In particolare, anche la parete 15 presenta una forma sostanzialmente tubolare e può presentare una sezione leggermente maggiore (come rappresentato in Fig. 2b) rispetto a quella del secondo elemento filtrante 26, in modo tale da essere calzato al di sopra del tratto iniziale del secondo elemento filtrante 26. Tuttavia, è chiaro che la parete 15 può anche essere realizzata in modo tale da presentare una sezione leggermente inferiore rispetto a quella del secondo elemento filtrante 26, in modo tale da poter essere inserita in un tratto iniziale del secondo elemento filtrante 26.
Inoltre, l’elemento di chiusura 30 può essere conformato in modo tale da comprendere un recesso (non mostrato nelle figure), in particolare di forma sostanzialmente circolare se visto frontalmente (vale a dire in una direzione parallela all’asse A-A del filtro 1), atto ad accogliere una porzione terminale del secondo elemento filtrante 26 e permetterne il corretto posizionamento all’interno della camera 10A, in particolare in cooperazione con la parete 15. Preferibilmente, il filtro 1 secondo il presente trovato è dotato di un terzo elemento filtrante 27 comprendente almeno un ulteriore elemento magnetico. Detto terzo elemento filtrante 27 di tipo magnetico può essere associato alla porzione 31 sostanzialmente cilindrica dell’elemento di chiusura 30; in alternativa, detto terzo elemento filtrante 27 di tipo magnetico può essere associato alla parete interna del corpo 10, vale a dire alla parete del corpo 10 rivolta verso la camera 10A.
La previsione di un filtro 1 comprendente contemporaneamente un primo elemento filtrante 20 di tipo magnetico, un secondo elemento filtrante 26 di tipo meccanico (a maglia) ed un terzo elemento filtrante 27 di tipo magnetico permette di ottenere una filtrazione completa del flusso di fluido che transita all’interno della camera 10A.
A tal proposito, si noti che la filtrazione del flusso di fluido avviene in modo differente (ma comunque in modo ottimale) a seconda della configurazione in cui viene utilizzato il filtro 1 secondo il presente trovato.
Infatti, nella situazione in cui il filtro 1 secondo il presente trovato viene utilizzato in quella che è stata descritta come “prima configurazione” (vale a dire nella configurazione in cui la prima imboccatura 11 è associata ad un condotto per la mandata del fluido verso un generatore di potenza ed in cui la seconda imboccatura 12 è associata ad un condotto di ritorno dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento), il flusso di fluido subisce una prima filtrazione (magnetica) per mezzo del passaggio del fluido in prossimità del primo elemento filtrante 20, una seconda filtrazione (meccanica) per mezzo del passaggio del fluido attraverso il secondo elemento filtrante 26 a maglia (passaggio che avviene dall’interno verso l’esterno) ed una terza filtrazione (magnetica) per mezzo del passaggio del fluido in prossimità del terzo elemento filtrante 27.
Invece, nella situazione in cui il filtro 1 secondo il presente trovato viene utilizzato in quella che è stata descritta come “seconda configurazione” (vale a dire nella configurazione in cui la prima imboccatura 11 è associata ad un condotto di ritorno dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento ed in cui la seconda imboccatura 12 è associata ad un condotto per la mandata del fluido verso un generatore di potenza), il flusso di fluido subisce una prima filtrazione (magnetica) per mezzo del passaggio del fluido in prossimità del terzo elemento filtrante 27, una seconda filtrazione (meccanica) per mezzo del passaggio del fluido attraverso il secondo elemento filtrante 26 a maglia (passaggio che avviene dall’esterno verso l’interno) ed una terza filtrazione (magnetica) per mezzo del passaggio del fluido in prossimità del terzo primo filtrante 20.
È dunque evidente che la previsione dei tre gradi di filtraggio (magnetico/meccanico/magnetico) in accordo con le previsioni del filtro 1 secondo il presente trovato permettono di ottenere un filtraggio ottimale del flusso di fluido a prescindere dalla modalità con cui detto filtro 1 viene montato (orizzontalmente nella “prima configurazione” o verticalmente nella “seconda configurazione”).
Dalla descrizione effettuata risultano pertanto chiare le caratteristiche del filtro 1 secondo la presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi.
Infatti, le peculiari previsioni dell’elemento di chiusura 30 oggetto del presente trovato permettono di facilitare e semplificare le operazioni di apertura e chiusura della camera 10A del filtro 1, in particolare permettendo di accedere agevolmente agli elementi filtranti 20, 26, 27 posizionati in detta camera 10A e di richiudere in maniera altrettanto agevole la camera 10A una volta che siano state effettuate i necessari di interventi di manutenzione sugli elementi filtranti 20, 26, 27.
Da notare poi che la previsione della serratura di sicurezza 50 oggetto del presente trovato permette di realizzare il filtro 1 modo tale da ottenere una chiusura sicura della camera 10A del filtro 1, vale a dire realizzato in modo tale da evitare che il corpo 10 del filtro 1 ed il tappo 30 a cui esso è associato per la chiusura della camera 10A possano essere separati in modo involontario; ciò permette chiaramente di evitare tutti i danni che possono essere causati da una apertura del filtro causata da una involontaria separazione dell’elemento di chiusura 30 dal corpo 10.
Le previsioni del presente trovato permettono altresì di realizzare detto filtro 1 in modo tale da poter essere installato in maniera ottimale nel limitato spazio a disposizione che viene previsto negli impianti di riscaldamento e raffrescamento odierni.
Inoltre, le previsioni del presente trovato permettono di indicare un filtro 1 che risulta essere molto versatile, in quanto tali previsioni permettono ad un installatore di poter agevolmente e facilmente utilizzare il filtro 1 con differenti tipologie di generatori di potenza ed in diverse configurazioni di montaggio. Un ulteriore vantaggio del filtro 1 secondo il presente trovato è quello di permettere di ottenere una rimozione ottimale delle impurità presenti in un fluido che scorre all’interno di detta rete idrica e di permettere, al contempo, di effettuare agevolmente interventi di manutenzione per la rimozione dei residui delle impurità che si sono accumulate a seguito di diversi passaggi del fluido termovettore. In particolare, il filtro 1 secondo il presente trovato permette di isolare in modo agevole il filtro 1 stesso dall’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento; infatti, sarà sufficiente agire su detta almeno una valvola di intercettazione 41, 42 per isolare il filtro dall’impianto e scaricare solamente il fluido presente all’interno della camera 10A al fine di effettuare la pulizia di uno o più degli elementi filtranti 20, 26, 27 presenti in detta camera 10A. Di conseguenza, è evidente che le previsioni del presente trovato permettono di evitare di scaricare l’intero impianto qualora sia necessario effettuare un intervento di manutenzione per la rimozione dagli elementi filtranti 20, 26, 27 dei residui delle impurità che si sono accumulate a seguito di diversi passaggi del fluido termovettore.
Numerose sono le varianti possibili al filtro 1 per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, descritto come esempio, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell’idea inventiva, così come è chiaro che nella sua attuazione pratica le forme dei dettagli illustrati potranno essere diverse, e gli stessi potranno essere sostituiti con degli elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Filtro (1) per il trattamento di un fluido in una tubatura di un impianto di riscaldamento e/o di raffrescamento, in particolare di tipo domestico e/o industriale, detto filtro (1) comprendendo: - un corpo principale (10) comprendente al suo interno almeno una camera (10A), - una prima imboccatura (11) ed una seconda imboccatura (12) comprendenti rispettivamente un primo condotto (C1) ed un secondo condotto (C2) che permettono l’ingresso e/o l’uscita del fluido rispetto alla camera (10A), - un elemento filtrante (20) per il trattamento del fluido alloggiato almeno parzialmente in detta camera (10A), in particolare detto elemento filtrante (20) comprendendo almeno un elemento magnetico (21) adatto ad intercettare e trattenere le impurità di tipo ferroso presenti nel fluido da trattare, - un elemento di chiusura (30) atto ad accoppiarsi con il corpo (10) al fine di ottenere la chiusura della camera (10A), caratterizzato dal fatto che detto elemento di chiusura (30) e detto corpo (10) sono realizzati in modo tale da comprendere un sistema di chiusura a baionetta per il loro accoppiamento e collegamento reciproco.
  2. 2. Filtro (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’elemento di chiusura (30) comprende una porzione (31) sostanzialmente cilindrica avente una sezione leggermente inferiore rispetto a quella del corpo (30) in modo tale da poter essere inserito nel corpo (10), detta porzione (31) comprendendo almeno una aletta (32) atta ad essere alloggiata in almeno un vano (14) ricavato nel corpo (10) a seguito della rotazione di un determinato angolo dell’elemento di chiusura (30) all’interno del corpo (10).
  3. 3. Filtro (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta almeno una aletta (32) e detto almeno un vano (14) sono realizzati in modo tale da determinare una chiusura a scatto, in particolare l’aletta (32) comprendendo uno scalino (32A) che si impegna in un rispettivo intaglio (14A) previsto nel vano (14).
  4. 4. Filtro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto filtro (1) comprende serratura di sicurezza (50) atta ad evitare un disaccoppiamento indesiderato dell’elemento di chiusura (30) rispetto al corpo (10).
  5. 5. Filtro (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta serratura di sicurezza (50) comprende un chiavistello (51) scorrevole in una sede (52) prevista sul corpo (10) in modo tale da passare vicendevolmente: - da una prima posizione in cui il chiavistello (51) si impegna in una gola (31A) prevista sull’elemento di chiusura (30), in modo tale da evitare che l’elemento di chiusura possa essere ruotato e sfilato dal corpo (10); - ad una seconda posizione in cui il chiavistello (52) si disimpegna dalla gola (31A) prevista sull’elemento di chiusura (30), in modo tale da permettere che l’elemento di chiusura (30) possa essere ruotato e sfilato dal corpo (10).
  6. 6. Filtro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elemento filtrante (20) è accoppiato all’elemento di chiusura (30), in particolare detto elemento di chiusura (30) comprendendo un passaggio (33) adatto a permettere l’inserimento dell’elemento filtrante (20) nella camera (10A) del corpo (10).
  7. 7. Filtro (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che l’elemento di chiusura (30) comprende una guaina (34) atta ad alloggiare l’elemento filtrante (20) e l’elemento filtrante (20) comprende una cartuccia portamagnete (22) atta ad alloggiare detto almeno un elemento magnetico (21), in particolare detta una cartuccia portamagnete (22) essendo a sua volta alloggiata all’interno della guaina (34) dell’elemento di chiusura (30).
  8. 8. Filtro (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento magnetico (21) presenta una conformazione sostanzialmente astiforme ed il corpo principale (10) del filtro (1) presenta una forma sostanzialmente cilindrica, in particolare la cartuccia portamagnete (22), la guaina (34) e detto almeno un elemento magnetico (21) sviluppandosi all’interno della camera (10A) in una direzione parallela rispetto ad un asse (AA) longitudinale del filtro (1).
  9. 9. Filtro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la prima imboccatura (11) presenta un primo asse longitudinale (X) e la seconda imboccatura (12) presenta un secondo asse longitudinale (Y), in particolare la seconda imboccatura (12) essendo preferibilmente posizionata sul corpo principale (10) in modo tale da presentare il secondo asse (Y) longitudinale sostanzialmente perpendicolare rispetto al primo asse (X) longitudinale della prima imboccatura (11).
  10. 10. Filtro (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che la prima imboccatura (11) e la seconda imboccatura (12) sono realizzate in modo tale da presentare sostanzialmente una medesima conformazione, in particolare la prima imboccatura (11) e la seconda imboccatura (12) essendo tra di loro realizzate in modo sostanzialmente corrispondente in termini di dimensioni e di forma.
  11. 11. Filtro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto filtro (1) comprende un secondo elemento filtrante (26), in particolare del tipo a maglia, realizzato in modo tale da presentare una forma sostanzialmente tubolare e posizionato nella camera (10A) per effettuare una filtrazione di tipo meccanico sul fluido da trattare, in particolare al fine di trattenere impurità non ferromagnetiche presenti in detto fluido da trattare.
  12. 12. Filtro (1) secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che il secondo elemento filtrante (26) è posizionato in modo tale da abbracciare o contenere al proprio interno l’elemento filtrante (26), in particolare in modo tale da abbracciare o contenere al proprio interno l’insieme costituito dall’elemento filtrante (20), dalla cartuccia portamagnete (22) e dalla guaina (34).
  13. 13. Filtro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto filtro (1) comprende un terzo elemento filtrante (27) comprendente almeno un ulteriore elemento magnetico, in particolare detto terzo elemento filtrante (27) essendo associato alla porzione (31) sostanzialmente cilindrica dell’elemento di chiusura (30).
  14. 14. Filtro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto filtro (1) comprende almeno una valvola di intercettazione (41, 42) incorporata nella prima imboccatura (11) e/o nella seconda imboccatura (12) per selettivamente permettere o impedire al flusso di fluido di entrare o uscire dalla camera (10A) attraverso il primo condotto (C1) o attraverso il secondo condotto (C2).
  15. 15. Filtro (1) secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detta almeno una valvola di intercettazione (41, 42) comprende un elemento otturatore (43) dotato di un foro passante (43A), detto elemento otturatore (43) essendo atto a passare: - da una prima posizione, in cui il foro passante (43A) è sostanzialmente allineato con il primo condotto (C1) o con il secondo condotto (C2) in modo tale da permettere al flusso di fluido di entrare o uscire dalla camera (10A), - ad una seconda posizione, in cui il foro passante (43A) è disallineato e non comunica con il primo condotto (C1) o con il secondo condotto (C2) e l’elemento otturatore (43) impedisce al flusso di fluido di entrare o uscire dalla camera (10A), e viceversa.
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