IT201600069496A1 - Innesto e gruppo valvolare per camere d'aria - Google Patents

Innesto e gruppo valvolare per camere d'aria

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IT201600069496A1
IT201600069496A1 IT102016000069496A IT201600069496A IT201600069496A1 IT 201600069496 A1 IT201600069496 A1 IT 201600069496A1 IT 102016000069496 A IT102016000069496 A IT 102016000069496A IT 201600069496 A IT201600069496 A IT 201600069496A IT 201600069496 A1 IT201600069496 A1 IT 201600069496A1
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coupling
rim
compartment
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Adriano Barbieri
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Barbieri S N C Di Barbieri Nadia E Kalman
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Description

Titolo: INNESTO E GRUPPO VALVOLARE PER CAMERE D'ARIA
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un innesto e un gruppo valvolare per camere d'aria.
Come è noto, gli pneumatici sono involucri deformabili, tipicamente realizzati in mescola, che rivestono i cerchi rigidi di biciclette, motocicli e veicoli in genere.
Gli pneumatici sono mantenuti nella conformazione desiderata, nella quale riescono ad espletare le loro funzioni, grazie all'aria in pressione contenuta in un vano tubolare, direttamente o indirettamente delimitato dai pneumatici stessi, eventualmente in cooperazione con i rispettivi cerchi del veicolo.
Più precisamente, mentre sono note soluzioni realizzative (denominate "tubeless") in cui il vano è direttamente delimitato dall'involucro deformabile e dal cerchio, secondo altre modalità ormai consolidate il vano è interno ad una camera d'aria, un elemento tubolare destinato appunto a cooperare con il pneumatico.
In tale contesto, nel settore delle biciclette i pneumatici con camera d'aria si suddividono sostanzialmente in due tipologie, nelle quali sono soliti essere indicati con differenti denominazioni: copertoncini e tubolari.
Nel primo caso, la camera d'aria alloggia nell'intercapedine delimitata dall'involucro deformabile, a sezione trasversale anulare aperta, e il cerchio, mentre nei tubolari la camera d'aria è interamente alloggiata dall'involucro, che in questo caso presenta sezione trasversale circolare chiusa (e conformazione toroidale).
In entrambi i casi comunque, ad ogni pneumatico e alla relativa camera d'aria, è associato un rispettivo gruppo valvolare, attraverso il quale è possibile immettere o lasciar fuoriuscire aria nella camera, così da portare la pressione interna al vano al valore voluto.
Più in dettaglio, il gruppo valvolare comprende un corpo principale assialsimmetrico, attraversato da un condotto longitudinale e montato in direzione radiale: una prima estremità del corpo principale, e del condotto interno, è mantenuta affacciata al vano e sostanzialmente annegata nello spessore della camera d'aria, più precisamente nel bordo esterno di quest'ultima.
Il corpo è quindi inserito in uno più fori allineati realizzati lungo la superficie del cerchio e lasciato parzialmente fuoriuscire verso l'esterno, da parte opposta.
In questo modo, mentre una prima estremità del corpo è posta in comunicazione con il vano (laddove appunto il condotto è affacciato alla camera), da parte opposta, attraverso la corrispondente porzione terminale sporgente verso l'esterno, è possibile immettere aria nel vano interno alla camera d'aria.
Più in dettaglio, il condotto è normalmente richiuso da uno stantuffo supportato da uno spillo cavo internamente, a sua volta avvitato sulla testa del corpo, in corrispondenza dell'estremità della porzione sporgente. Quando si desidera gonfiare lo pneumatico, è possibile provocare il temporaneo spostamento dello stantuffo e immettere aria nello spillo mediante una pompa, da agganciare allo spillo stesso in corrispondenza della testa del corpo principale.
Tale soluzione realizzativa non è però priva di inconvenienti.
In fase di montaggio, dopo aver inserito il corpo nel/i foro/i del cerchio, dall'interno, e averlo fatto parzialmente fuoriuscire verso l'esterno, è necessario avvitare dall'esterno una ghiera filettata sulla porzione sporgente (filettata) del corpo principale. Ciò consente di forzare il bordo della camera d'aria, da cui sporge il corpo principale, in pressione contro l'interno del cerchio. Così, poiché contemporaneamente la ghiera preme contro l'esterno del cerchio, è possibile ottenere il desiderato accoppiamento ermetico stabile.
Tale operazione lascia però sporgente verso l'esterno una porzione del corpo di lunghezza di volta in volta differente, in funzione delle dimensioni e della sagoma trasversale del cerchio (variabili in funzione delle esigenze e/o dell'azienda costruttrice per esempio), e/o degli altri componenti associati.
Ciò si rivela assai sgradito, soprattutto in tutte le circostanze in cui la porzione sporgente ottenuta con il montaggio presenta lunghezza rilevante. Come già si è osservato infatti, per gonfiare lo pneumatico l'utilizzatore deve accoppiare una pompa in corrispondenza della testa del corpo principale, e quindi all'estremità della sua porzione sporgente. Pertanto, quando il corpo sporge in modo significativo, in fase di accoppiamento e successivamente durante le operazioni di gonfiaggio, non di rado l'utilizzatore sottopone il corpo a sollecitazioni che, per effetto del braccio elevato, determinano momenti flettenti e torcenti di intensità rilevante, che possono provocare rotture o indesiderate deformazioni.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un innesto e/o un gruppo che assicurino elevata resistenza alle sollecitazioni, scongiurando o quantomeno limitando il rischio di rotture e deformazioni indesiderate.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un innesto che consenta di montare un gruppo valvolare su uno pneumatico con camera d'aria, controllando la lunghezza della sua porzione esterna, sporgente dallo pneumatico stesso e dal cerchio.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un innesto e/o un gruppo valvolare versatili, facilmente adattabili a qualsiasi tipologia di pneumatico con camera d'aria e di pompa.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un innesto e un gruppo valvolare che assicurino un'elevata affidabilità di funzionamento, di costi contenuti, sicura applicazione e che risultino facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di proporre un innesto e un gruppo valvolare che adottino una architettura tecnica e strutturale alternativa a quelle dei gruppi di tipo noto.
Questo compito e questi ed altri scopi che risulteranno maggiormente chiari nel seguito vengono raggiunti da un innesto secondo la rivendicazione 1 e da un gruppo valvolare secondo la rivendicazione 9.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di due forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, dell'innesto e del gruppo secondo il trovato, illustrate a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra l'innesto e il gruppo secondo il trovato, in vista assonometrica esplosa, nella prima forma di esecuzione;
la figura 2 illustra l'innesto e il gruppo di figura 1 montati su uno pneumatico, in alzato frontale;
la figura 3 mostra l'innesto e il gruppo di figura 1 sezionati secondo un piano longitudinale, in vista parzialmente esplosa;
la figura 4 illustra l'innesto e il gruppo secondo il trovato, in vista assonometrica esplosa, nella seconda forma di esecuzione;
la figura 5 illustra l'innesto e il gruppo di figura 4 montati su uno pneumatico, in alzato frontale;
la figura 6 mostra l'innesto e il gruppo di figura 4 sezionati secondo un piano longitudinale, in vista parzialmente esplosa.
Con particolare riferimento alle figure citate, è indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un innesto per gruppi valvolari 100, che possono trovare tipica applicazione su pneumatici A comprendenti un involucro B (deformabile) posto a rivestimento di un cerchio rigido C di un veicolo.
Giova precisare sin da ora come nell'applicazione tipica lo pneumatico A è destinato a rivestire cerchi C di biciclette, sebbene possa essere utilizzato per cerchi C di altri veicoli.
Più in dettaglio, l'innesto 1 e il gruppo 100 sono impiegati per involucri B che, secondo modalità ben note, cooperano con una camera d'aria D che delimita internamente un vano E che può essere riempito con un gas in pressione (tipicamente aria).
Di fatto cioè, il trovato può trovare applicazione per pneumatici A (noti anche come "copertoncini") in cui la camera d'aria D alloggia nell'intercapedine delimitata dall'involucro B, che presenta in questo caso sezione trasversale anulare aperta, e il cerchio C. Tale condizione è quella schematicamente rappresentata nelle figure 2 e 3, in cui possono essere adottati un innesto 1 e un gruppo 100 del tipo di figura 1.
Inoltre, l'innesto 1 e il gruppo 100 possono essere validamente impiegati con pneumatici A (denominati anche "tubolari), in cui la camera D è interamente alloggiata nell'involucro B, che in questo caso assume conformazione toroidale e sezione trasversale circolare chiusa. Tale condizione è quella schematicamente rappresentata nelle figure 5 e 6, in cui possono essere adottati un innesto 1 e un gruppo 100 del tipo di figura 4. Non si esclude comunque l'impiego dell'innesto 1 e/o del gruppo 100 per differenti tipologie di pneumatici A e/o, come detto, di veicoli, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Secondo il trovato, l'innesto 1 comprende un primo elemento sostanzialmente tubolare 2, assialmente attraversato da un primo condotto passante 3, e un secondo elemento sostanzialmente tubolare 4, assialmente attraversato da un secondo condotto passante 5.
Il secondo elemento 4 è idoneo alla cooperazione con una valvola 101 (anche di tipo noto) che è compresa quantomeno nel gruppo 100 e che è in grado di chiudere in modo selettivo il secondo condotto 5, così appunto da impedire il passaggio di aria fino a quando non si desidera gonfiare o sgonfiare lo pneumatico A.
E' opportuno specificare sin da ora che la protezione qui rivendicata ricomprende innanzitutto innesti 1 in cui, come nelle figure allegate, la valvola 101 è un componente separato, distinto dal secondo elemento 4. In tal caso quindi, la valvola 101 non fa parte dell'innesto 1 secondo il trovato ma, come detto, è compresa nel gruppo 100, comunque oggetto della presente trattazione.
Parimenti, l'ambito di tutela qui delineato deve senz'altro intendersi esteso a innesti 1 comprendenti la valvola 101, in quanto essa è integrata nel secondo elemento 4 e può essere del tipo che verrà descritto nelle prossime pagine o anche differente, comunque in grado di impedire e selettivamente consentire il passaggio di aria.
Il primo elemento 2 può essere ancorato, con una sua prima estremità 2a, al bordo esterno della camera d'aria D, con orientamento radiale.
Di fatto cioè, il primo elemento 2 è affacciato al vano E interno alla camera D con la sua prima estremità 2a, e da lì si sviluppa radialmente verso l'esterno, così da poter interagire con il secondo elemento 4, nei modi che si vedranno in seguito.
A sua volta, il secondo elemento tubolare 4 può essere inserito in almeno un foro F realizzato lungo il cerchio C (al quale può essere allineato il primo elemento 2). Quando ciò si verifica, come nelle figure allegate, una porzione terminale 4a del secondo elemento 4 può liberamente e coassialmente inserirsi, a tenuta, nel primo condotto 3, ma solo fino ad una quota predefinita. Infatti, quando la porzione terminale 4a avanza fino alla quota predefinita, si raggiunge una configurazione operativa in corrispondenza della quale un organo di arresto ne impedisce automaticamente un ulteriore avanzamento, all'interno del primo condotto 3; inoltre, in tale condizione il secondo elemento 4 può essere bloccato sul cerchio C da rispettivi mezzi di ritegno 6.
Si osservi quindi, innanzitutto, come nella configurazione predefinita l'aria (o altro gas) possa entrare o uscire dalla camera D unicamente percorrendo il primo condotto 3 e il secondo condotto 5, che sono evidentemente allineati, come risulta per esempio dalle figure 3 e 6. Ciò consente di gonfiare o sgonfiare lo pneumatico A. Infatti, con l'inserimento della porzione terminale 4a nel primo condotto 3 si definisce un percorso per il gas (l'aria) tra il vano E e l'esterno, e poiché tale inserimento avviene a tenuta, risulta scongiurata la fuoriuscita di aria all'esterno della porzione terminale 4a (attraverso l'intercapedine tra quest'ultima e il primo elemento 2), né sussistono ulteriori possibilità per l'aria di fuoriuscire dalla camera D.
Nella configurazione operativa inoltre i mezzi di ritegno 6 assicurano il vincolo stabile del secondo elemento 4 al cerchio C e, poiché l'inserimento della porzione terminale 4a può avvenire solo fino ad una quota predefinita, scelta a priori, corrispondentemente il secondo elemento 4 sporge all'esterno del cerchio C per una dimensione fissa e definibile a sua volta a priori, con ciò conseguendo sin da ora la scopo prefissato.
In particolare, nella forma di realizzazione illustrata nelle figure allegate a scopo esemplificativo ma non limitativo dell'applicazione del trovato, l'organo di arresto è sostanzialmente costituito da un lembo intermedio 4b, a sezione trasversale maggiorata, del secondo elemento 4.
Grazie alla sezione trasversale maggiorata, quando la porzione terminale 4a si inserisce nel primo condotto 3 fino a raggiungere la quota predefinita, si verifica il desiderato arresto del secondo elemento 4, in quanto il lembo 4b si porta in battuta contro una superficie esterna del cerchio C, impedendo così automaticamente l'ulteriore inserimento del secondo elemento 4 nel foro F e della porzione terminale 4a nel primo condotto 3.
Di fatto, la posizione assunta nella configurazione operativa dal secondo elemento 4 e, soprattutto, la lunghezza del suo tratto sporgente, dipendono unicamente da un parametro geometrico facilmente fissabile a priori (indipendentemente dalla tipologia di pneumatico A), ovvero la distanza tra il lembo intermedio 4b e la testa esterna 4c del secondo elemento 4, opposta alla porzione terminale 4a.
Giova precisare come qualsiasi conformazione assunta dal lembo intermedio 4b a sezione trasversale maggiorata sia da ritenersi compresa nell'ambito di protezione qui rivendicato.
Utilmente, in una scelta realizzativa di rilevante interesse pratico, proposta anche nelle figure allegate, il lembo intermedio 4b conforma una sorta di ghiera zigrinata 7, che può essere agevolmente serrata da un rispettivo utensile per la movimentazione facilitata del secondo elemento 4.
In una prima forma di realizzazione, illustrata nelle figure da 1 a 3 e preferibilmente ma non esclusivamente destinata ai pneumatici A noti anche come "copertoncini" (secondo la definizione di massima già fornita nelle precedenti pagine), i mezzi di ritegno 6 comprendono un cannotto 8 internamente filettato.
Il cannotto 8 può essere avvitato su un segmento esternamente filettato 4d del secondo elemento 4, che è posto in prossimità del lembo intermedio 4b e prossimo alla porzione terminale 4a. Così, quando il secondo elemento 4 è inserito nel foro F fino alla quota predefinita, il cannotto 8 può essere avvitato fino a portarsi in battuta contro una superficie interna del cerchio C, da parte opposta rispetto al lembo intermedio 4b, per ottenere il desiderato bloccaggio del secondo elemento 4 sul cerchio C nella configurazione operativa.
In una seconda forma di realizzazione, che non esaurisce le possibili scelte attuative comunque rientranti nell'ambito di protezione qui rivendicato, e che è illustrata nelle figure da 4 a 6, i mezzi di ritegno 6 comprendono inveisce una madrevite 9 stabilmente inseribile (in una fase preliminare) nel foro F del cerchio C.
Il cerchio C, che in questa soluzione è per esempio realizzato in fibra di carbonio, può essere già fornito della madrevite 9 o essa può essere aggiunta successivamente, inserendola stabilmente in un foro F.
Anche in questa forma di realizzazione il secondo elemento 4 presenta un segmento esternamente filettato 4d, del tutto analogo a quello già definito per la prima forma di realizzazione. In questo caso, il segmento filettato 4d può direttamente avvitarsi nel foro F, ottenendo comunque l'inserimento a tenuta della porzione terminale 4a nel primo condotto 3, fino alla quota predefinita. Al raggiungimento di tale quota, grazie appunto all'accoppiamento fra i filetti del segmento 4d e della madrevite 9, in cooperazione con il lembo intermedio 4b, si realizza anche il desiderato bloccaggio del secondo elemento 4 sul cerchio C.
Si osservi come entrambe le soluzioni realizzative del trovato sin qui descritte, corrispondenti rispettivamente a quanto illustrato nelle figure da 1 a 3, per la prima soluzione, e da 4 a 6, per la seconda, prevedano sostanzialmente i medesimi elementi 2, 4 e la medesima valvola 101, assicurando massima versatilità al trovato, adattabile a qualsiasi tipo di pneumatico A con camera d'aria D con minime modifiche (riguardanti perlopiù i mezzi di ritegno 6).
Giova specificare come la tenuta, in corrispondenza dell'inserimento della porzione terminale 4a del secondo elemento 4 nel primo condotto 3, possa essere ottenuta in vari modi, comunque rientranti nell'ambito di protezione qui rivendicato.
Parimenti, in una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico, il primo elemento 2 comprende un organo di tenuta, del tipo di un oring 10 o simili, che è alloggiato in una scanalatura circonferenziale 11 realizzata lungo il primo condotto 3, preferibilmente in corrispondenza della seconda estremità 2b del primo elemento 2, opposta alla prima estremità 2a. In tale forma di realizzazione, quando la porzione terminale 4a avanza nel primo condotto 3, scorre sull'o-ring 10 ed è proprio quest'ultimo che assicura l'inserimento a tenuta.
Si fa notare come gli accoppiamenti del tipo vitemadrevite descritti nelle precedenti pagine (tra segmento filettato 4d e cannotto 8/madrevite 9) assicurino la necessaria tenuta (scongiurando indesiderati trafilamenti di aria) già a seguito di una breve corsa di avvitamento, così da impegnare reciprocamente alcune volute dei rispettivi filetti.
Parimenti, in una versione perfezionata, a ulteriore garanzia di funzionamento ottimale, almeno uno dei sopra menzionati componenti è preventivamente spalmato con una sostanza sigillante, del tipo di teflon (che è un marchio registrato) e simili.
A seguito dell'avvitamento infatti, la sostanza sigillante (sia essa teflon, che è un marchio registrato, o altro) riempe completamente le anche minime intercapedini che possono eventualmente formarsi tra i filetti, ostacolando anche il minimo passaggio di aria e quindi garantendo appunto una tenuta ottimale.
Opportunamente, la porzione terminale 4a del secondo elemento 4 presenta un settore terminale di ritenzione 12 (figure 3 e 6), a sezione trasversale ingrossata, per ostacolare per interferenza (in particolare in fase di montaggio) la completa fuoriuscita della porzione terminale 4a dal primo condotto 3.
Con ulteriore riferimento alle soluzioni rappresentate a scopo illustrativo e non limitativo nelle figure allegate, il primo elemento 2 è sostanzialmente costituito da un manicotto cilindrico, che può essere annegato nello spessore del bordo esterno della camera d'aria D, in corrispondenza della sua prima estremità 2a. Come già osservato, la prima estremità 2a viene comunque mantenuta affacciata al vano E della camera D stessa (per consentire il passaggio di aria); inoltre, essa presenta sezione trasversale aumentata (per favorire appunto l'accoppiamento stabile con il bordo della camera d'aria D).
Per incrementare la praticità d'uso dell'innesto 1 (e del gruppo 100) secondo il trovato, il secondo elemento 4 presenta un solco tangenziale 13, collocato preferibilmente in prossimità del lembo intermedio 4b e da parte opposta rispetto alla porzione terminale 4a, per l'accoppiamento con un cappuccio di protezione, collocabile a rivestimento del secondo elemento 4.
Si osservi come variando semplicemente il solco 13 (e quindi con minime modifiche al secondo elemento 4 e mantenendo lo stesso primo elemento 2) sia possibile adattare l'innesto 1 a differenti tipologie di cappuccio o comunque predisporlo all'accoppiamento con differenti strutture, assicurando elevata versatilità al trovato.
E' quindi oggetto della presente trattazione (e dell'ambito di protezione qui rivendicato) anche un gruppo 11, destinato a pneumatici A che, come si è già osservato, comprendono un involucro B posto a rivestimento di un cerchio C rigido di un veicolo. Il pneumatico A coopera con una camera d'aria D che delimita internamente un vano E sostanzialmente tubolare, che può essere a sua volta riempito con un gas in pressione.
Per quanto concerne l'estensione dell'ambito di applicazione, e della tutela, valgono evidentemente le medesime considerazioni espresse nelle precedenti pagine in relazione all'innesto 1.
Secondo il trovato, oltre ad un innesto 1 presentante una o più delle varie peculiarità espresse nelle precedenti pagine, il gruppo 100 comprende una valvola 101 di chiusura selettiva del secondo condotto 5.
Più precisamente, tale valvola 101 è normalmente posta in ostacolo al libero passaggio di gas attraverso il secondo condotto 5 (e il primo condotto 3), così da mantenere il desiderato valore di pressione nel vano E. La valvola 101 può inoltre essere selettivamente (e temporaneamente) disattivata per consentire l'immissione di gas nel vano E (tipicamente mediante una pompa) e/o la fuoriuscita di gas dal vano E (semplicemente lasciando aperto il passaggio e sfruttando la differenza di pressione con l'ambiente esterno). Si specifica come il gruppo 100 secondo il trovato possa innanzitutto comprendere (essere commercializzato con) tre componenti distinti, costituiti appunto dal primo elemento 2, dal secondo elemento 4 e dalla valvola 101.
Parimenti, il gruppo 100 può anche prevedere (essere commercializzato con) semplicemente un primo elemento 2 e un secondo componente, in cui sono integrati il secondo elemento 4 e la valvola 101 (del tipo che verrà di seguito illustrato o anche differente).
In una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico, citata a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, la valvola 101 comprende un cilindro 102 attraversato assialmente da un canale passante. Grazie ad una filettatura esterna 103, il cilindro 102 può essere parzialmente avvitato nel secondo elemento 4 (nel secondo canale 5, a sua volta parzialmente filettato internamente), da parte opposta rispetto alla porzione terminale 4a.
All'interno del cilindro 102 è quindi scorrevole uno stantuffo 104, che, quando il primo è avvitato nel secondo elemento 4, può essere collocato a chiusura del secondo condotto 5, in almeno una posizione utile. Nella soluzione delle figure allegate, ciò è reso possibile dalla forma conferita alla parte terminale dello stantuffo 104, che replica quella di almeno uno spezzone del secondo condotto 5: nella configurazione operativa, lo stantuffo 104 è disposto in modo tale che la sua parte terminale viene a trovarsi in tale spezzone, ostruendo appunto completamente il secondo condotto 5.
Lo stantuffo 104 è quindi selettivamente movimentabile dalla configurazione operativa, per consentire l'immissione di gas nel vano E e/o la fuoriuscita di gas dal vano E stesso.
Come si evince anche dalle figure allegate, la movimentazione dello stantuffo 104, che consente di estrarlo almeno parzialmente dal secondo condotto 5, avviene preferibilmente agendo su un codolo 105 dello stantuffo 104 stesso, che sporge da parte opposta rispetto al cilindro 102 e che si mantiene quindi facilmente accessibile durante l'utilizzo.
Il montaggio e l'impiego dell'innesto e del gruppo secondo il trovato sono quindi i seguenti.
In fase di realizzazione, si prevede innanzitutto di predisporre l'accoppiamento fra primo elemento 2 e camera d'aria D, avendo cura di annegare la prima estremità 2a del primo elemento 2 nel bordo esterno della camera d'aria D, mantenendo nel contempo la prima estremità 2a stessa affacciata al vano E (per mantenere quest'ultimo in collegamento con il primo condotto 3).
Parimenti, il secondo elemento 4 può essere inserito dall'esterno nel foro F, fino a portare a battuta il lembo intermedio 4b.
Si noti come si è sempre fatto riferimento al cerchio C, ma si intende ricompresa nell'ambito di protezione qui rivendicato la possibilità che il lembo intermedio 4b e gli altri componenti coinvolti si riferiscano ad altre superfici al cerchio C associate.
Inoltre si precisa come, in funzione della conformazione del cerchio C e della sua sezione trasversale in particolare, si prevede di inserire il secondo elemento 4 non solo in un singolo foro F, ma anche in altri orifizi G ad esso allineati, comunque realizzati lungo il cerchio C (come appunto nelle figure allegate, che prevedono un orifizio G oltre al foro F).
L'inserimento del secondo elemento 4 nel foro F consente parimenti di inserire la porzione terminale 4a nel primo condotto 3, preventivamente allineato a sua volta al foro F.
Come si è visto, l'inserimento si arresta quando il lembo intermedio 4b si è portato a battuta. In tale condizione, il vano E è in comunicazione con l'esterno (unicamente) grazie al secondo condotto 5 allineato e comunicante con il primo condotto 3. Giova precisare come la scelta della lunghezza della porzione terminale 4a possa essere scelta sostanzialmente a piacere, non sussistendo particolari vincoli geometrici o costruttivi in tal senso. E' infatti sufficiente che la porzione terminale 4a sia in grado di inserirsi nel primo elemento 2 (per garantire la tenuta).
In ogni caso, in corrispondenza dell'inserimento a battuta, e quindi dell'ottenimento della configurazione operativa, in cui l'innesto 1 e il gruppo 100 possono espletare le loro funzioni, possono intervenire i mezzi di ritegno 6, per garantire l'accoppiamento stabile.
A tale proposito, si noti come nella soluzione realizzativa delle figure da 1 a 3, prima di accoppiare l'involucro B (con il primo elemento 2) al cerchio C, sia necessario avvitare dall'interno il cannotto 8 sul segmento filettato 4d del secondo elemento 4, fino a portare il cannotto 8 a premere contro il cerchio C e ottenere il desiderato bloccaggio.
Il montaggio può così essere completato accoppiando appunto l'involucro B al cerchio C, avendo cura di allineare il primo elemento 2 al secondo elemento 4, per permettere appunto il desiderato inserimento della porzione terminale 4a nel primo condotto 3.
Come si è visto, nella soluzione realizzativa delle figure da 4 a 6 invece, il foro F presenta una madrevite 9, nella quale si avvita il segmento filettato 4d. In questo caso quindi, l'avvitamento avviene quando cerchio C e involucro B sono già reciprocamente accoppiati (con allineamento tra primo elemento 2 e foro F), e quando si raggiunge la quota predefinita, il montaggio è già completato, in quanto la madrevite 9 stessa si incarica di mantenere in posizione il secondo elemento 4.
In ogni caso, in qualsiasi conformazione del cerchio C e/o della tipologia di pneumatico A, a montaggio terminato il secondo elemento 4 sporge esternamente per la medesima lunghezza, univocamente determinata dalla distanza fra lembo intermedio 4b e testa 4c, mentre da parte opposta la porzione terminale 4a può essere scelta lunga a piacere.
Come si è già osservato, il passaggio di aria è regolato dalla valvola 101, che si accoppia all'innesto 1 in corrispondenza della testa 4c del secondo elemento 4, sporgente esternamente, laddove peraltro si deve agganciare anche una pompa (secondo modalità di per sé note), quando si vuole gonfiare lo pneumatico A.
Mentre il corpo unico presente nei gruppi valvolari noti (sostituito nel gruppo 100 dall'innesto 1) sporge esternamente con una porzione di volta in volta differente, in funzione della conformazione del cerchio C e delle sue dimensioni, ciò non avviene ricorrendo all'innesto 1 secondo il trovato.
In previsione di cerchi C di grandi dimensioni, è sufficiente incrementare opportunamente la lunghezza della porzione terminale 4a, senza invece alterare il tratto opposto, al di là del lembo intermedio 4b.
Pertanto, è possibile dimensionare il secondo elemento 4 in modo tale che la porzione sporgente dell'innesto 1 presenti la lunghezza desiderata, sufficiente a consentire un pratico accoppiamento con la pompa (o altri dispositivi), ma non così elevata da determinare un braccio di leva significativo e quindi pericolosi momenti flettenti o torcenti, quando appunto l'utilizzatore accoppia la pompa alla valvola 101 e/ al secondo elemento 4.
Risulta così conseguito lo scopo prefissato, in quanto è possibile dimensionare il secondo elemento 4 in modo tale da scongiurare il rischio di sottoporre l'innesto 1 e il gruppo 100 (e il secondo elemento 4 sporgente in particolare) a eccessive sollecitazioni, rotture o deformazioni indesiderate.
Si è inoltre mostrato come l'innesto 1 e il gruppo 100 siano indubbiamente versatili, potendo essere impiegati o al più facilmente adattati a qualsiasi tipologia di pneumatico A con camera d'aria D, e di pompa.
Si è in pratica constatato come l'innesto e il gruppo secondo il trovato, assolvano pienamente il compito prefissato, in quanto il ricorso ad un secondo elemento sostanzialmente tubolare, presentante una porzione terminale che si inserisce in un primo elemento tubolare fino ad una quota predefinita corrispondente ad una configurazione operativa in cui un organo di arresto impedisce automaticamente un ulteriore avanzamento della porzione terminale e mezzi di ritegno bloccano il secondo elemento, assicura elevata resistenza alle sollecitazioni, scongiurando o quantomeno limitando il rischio di rotture e deformazioni indesiderate.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà sostituite con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Innesto per gruppi valvolari (100), per pneumatici (A) comprendenti un involucro (B) posto a rivestimento di un cerchio rigido (C) di un veicolo e cooperante con una camera d'aria (D) delimitante internamente un vano (E) sostanzialmente tubolare, riempibile con un gas in pressione, caratterizzato dal fatto che comprende un primo elemento sostanzialmente tubolare (2), assialmente attraversato da un primo condotto passante (3) e radialmente ancorabile con una sua prima estremità (2a) al bordo esterno della camera d'aria (D), e un secondo elemento sostanzialmente tubolare (4), assialmente attraversato da un secondo condotto passante (5) e idoneo alla cooperazione con una valvola (101) di chiusura selettiva di detto secondo condotto (5), compresa nel gruppo (100), a seguito dell'inserimento di detto secondo elemento (4) in almeno un foro (F) realizzato lungo il cerchio (C) una porzione terminale (4a) di detto secondo elemento (4) essendo liberamente e coassialmente inseribile a tenuta in detto primo condotto (3), fino ad una quota predefinita corrispondente ad una configurazione operativa in cui un organo di arresto impedisce automaticamente un ulteriore avanzamento di detta porzione terminale (4a) nel primo condotto (3) e detto secondo elemento (4) è bloccabile sul cerchio (C) da rispettivi mezzi di ritegno (6).
  2. 2. Innesto, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto organo di arresto è sostanzialmente costituito da un lembo intermedio (4b), a sezione trasversale maggiorata, di detto secondo elemento (4), al raggiungimento di detta quota predefinita detto lembo (4b) portandosi in battuta contro una superficie esterna del cerchio (C), per impedire l'ulteriore inserimento di detto secondo elemento (4) nel foro (F) e di detta porzione terminale (4a) in detto primo condotto (3).
  3. 3. Innesto, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto lembo intermedio (4b) conforma una sorta di ghiera zigrinata (7), serrabile da un rispettivo utensile per la movimentazione facilitata di detto secondo elemento (4).
  4. 4. Innesto, secondo la rivendicazione 2 o la 3 caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritegno (6) comprendono un cannotto (8) internamente filettato, avvitabile su un segmento esternamente filettato (4d) di detto secondo elemento (4) fino a portarsi in battuta contro una superficie interna del cerchio (C), da parte opposta rispetto a detto lembo intermedio (4b), quando detto secondo elemento (4) è inserito nel foro (F) fino a detta quota predefinita, per il bloccaggio di detto secondo elemento (4) sul cerchio (C) in detta configurazione operativa.
  5. 5. Innesto, secondo la rivendicazione 2 o la 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritegno (6) comprendono una madrevite (9) stabilmente inseribile nel foro (F) del cerchio (C), detto secondo elemento (4) presentando un segmento esternamente filettato (4d), per il suo avvitamento nel foro (F) con conseguente inserimento a tenuta di detta porzione terminale (4a) in detto primo condotto (3), fino a detta quota predefinita.
  6. 6. Innesto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento (2) comprende un organo di tenuta, del tipo di un o-ring (10) o simili, alloggiato in una scanalatura circonferenziale (11) realizzata lungo detto primo condotto (3), per l'inserimento a tenuta di detta porzione terminale (4a) di detto secondo elemento (4) in detto primo condotto (3).
  7. 7. Innesto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione terminale (4a) di detto secondo elemento (4) presenta un settore terminale di ritenzione (12), a sezione trasversale ingrossata, per l'ostacolo alla completa fuoriuscita di detta porzione terminale (4a) da detto primo condotto (3).
  8. 8. Innesto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento (2) è sostanzialmente costituito da un manicotto cilindrico, annegabile nello spessore del bordo esterno della camera d'aria (D) in corrispondenza di una sua prima estremità (2a), mantenuta affacciata al vano (E) della camera (D) stessa e presentante sezione trasversale aumentata.
  9. 9. Gruppo valvolare, per pneumatici (A) comprendenti un involucro (B) posto a rivestimento di un cerchio (C) rigido di un veicolo e cooperante con una camera d'aria (D) delimitante internamente un vano (E) sostanzialmente tubolare, riempibile con un gas in pressione, caratterizzato dal fatto che comprende un innesto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti e una valvola (101) di chiusura selettiva di detto secondo condotto (5), normalmente posta a ostacolo del passaggio di gas in detto secondo condotto (5) e selettivamente disattivabile per consentire l'immissione di gas nel vano (E) e/o la fuoriuscita di gas dal vano (E) stesso.
  10. 10.Gruppo valvolare, secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta valvola (101) comprende un cilindro attraversato assialmente da un canale passante e parzialmente avvitabile in detto secondo elemento (4), da parte opposta rispetto a detta porzione terminale (4a), all'interno di detto cilindro essendo scorrevole uno stantuffo, collocabile, in almeno una posizione utile, a chiusura di detto secondo condotto (5), quando detto cilindro è avvitato in detto secondo elemento (4), detto stantuffo essendo selettivamente movimentabile da detta configurazione operativa per consentire l'immissione di gas nel vano (E) e/o la fuoriuscita di gas dal vano (E) stesso.
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Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US1426401A (en) * 1921-04-06 1922-08-22 Christian J Muller Replacement valve
US20020014293A1 (en) * 2000-08-03 2002-02-07 Campagnolo Srl Rim for a bicycle wheel with tubeless tyre

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