CH692009A5 - Macchina per legare automaticamente carne insaccata in un budello. - Google Patents
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Description
La presente invenzione concerne una macchina per legare automaticamente, mediante uno spago, la carne insaccata in un budello, come dal preambolo della rivendicazione 1. Sono noti, dalla pratica ed anche dalla letteratura brevettuale, due metodi fondamentali per legare automaticamente gli insaccati, quali salami, salsicce ecc. Il primo di tali metodi consiste nel fare dei nodi veri e propri nei punti di strozzatura del budello: questo metodo è quello usato dai salumieri nelle operazioni manuali, mentre meccanicamente esso è stato oggetto di diversi brevetti svizzeri degli stessi depositanti, portanti i numeri 579 351, 587 610. Questo metodo, indubbiamente ideale dal punto di vista della qualità dei nodi realizzati, ha lo svantaggio di non permettere alte produzioni, poiché le macchine annodatrici risultano complicate, delicate nella manutenzione e costose. L'altro metodo, oggi applicato comunemente, è quello di rinunciare ai nodi e di realizzare la suddivisione del budello in singoli segmenti, formando i salami e le altre salsicce note, mediante la semplice legatura, ossia disponendo nel punto di legatura un certo numero di spire di spago - di solito da 1 a più spire - che sono sufficienti per suddividere permanentemente il budello insaccato, soprattutto se le spire di spago vengono realizzate con budello e/o spago umido. La pratica dimostra che questa legatura "per spire" garantisce l'ottenimento di salumi di forma perfetta permanente, soprattutto se, come si usa fare, vengono realizzati due punti di legatura a breve distanza l'uno dall'altro - qualche millimetro - tra i quali il budello può venir tagliato per separare le singole salsicce. Le macchine note per legare automaticamente la carne insaccata in un budello lavoranti secondo questo ultimo metodo di lavoro descritto possiedono un rocchetto di spago che viene fatto circolare attorno al budello una o più volte, così da deporre una o più spire di spago nel punto sul quale il budello era preventivamente stato strozzato mediante appositi elementi strozzatori. Lo svantaggio di queste macchine note consiste nel fatto che la necessità di prevedere rocchetti di spago che eseguono rivoluzioni attorno al budello comporta la conseguenza di dover adottare rocchetti di spago di piccole dimensioni, onde limitare le forze legate alle accelerazioni e decelerazioni del rocchetto. Ciò fa sì che si è costretti a sostituire i rocchetti di spago ad intervalli brevi, con conseguente riduzione dell'efficienza e della produttività della macchina. Scopo della presente invenzione è di eliminare gli svantaggi dello Stato della Tecnica delle macchine legatrici di insaccati di carne o altro e di proporre una macchina in grado di superare i limiti di velocità, e dunque di produttività, imposti dalla tecnologia nota. In particolare si vuole ridurre la frequenza d'arresto della macchina per la sostituzione dei rocchetti di spago ed eliminare altresì i problemi di squilibratura dovuti alle forti masse ruotanti attorno al punto di legatura, con conseguente variazione delle forze agenti sugli organi della macchina e, infine, sulle condizioni di lavoro della stessa. L'invenzione si propone dunque di creare una macchina in grado di produrre un alto numero di legature per unità di tempo, di qualità costante e con ridotti compiti di manutenzione, in particolare per ciò che concerne la sostituzione dei rocchetti di spago. Questi compiti vengono risolti mediante una macchina per legare un budello di insaccato avente le caratteristiche della parte caratterizzante della rivendicazione 1. Grazie al fatto che il rocchetto portante lo spago di legatura è disposto coassial mente con l'asse di simmetria del budello insaccato e che quest'ultimo lo attraversa nel mezzo, si può prevedere un rocchetto di spago di dimensioni assai notevoli, con un diametro del foro interno limitato essenzialmente solo dalla necessità di lasciar passare il budello insaccato pieno e con un diametro esterno, nonché una lunghezza assiale, limitati unicamente da problemi di accelerazione e decelerazione delle masse, ma privi di ogni altro problema legato all'equilibratura della macchina. Il rocchetto di spago ruota concentricamente con il suo asse di simmetria e non provoca dunque la nascita di nessuna forza centrifuga, com'era invece il caso con i rocchetti dello Stato della Tecnica rivoluzionante attorno all'asse longitudinale del budello. Si ha dunque la possibilità di aumentare di molte volte (ordine di grandezza di 10 volte) la lunghezza di spago avvolta sul rocchetto di legatura, il che significa che la macchina deve venir arrestata molto meno sovente per sostituire il rocchetto. Inoltre la mancanza di forze centrifughe agenti sull'aggregato di legatura permette di incrementare la velocità di lavoro della macchina di dal 20 al 50% al minimo, senza provocare alcuna sovrasollecitazione dello spago di legatura e del budello legato. La macchina inventiva, grazie al pieno controllo delle condizioni di tensione dello spago, produce punti di legatura del budello insaccato di qualità costante e controllata, indipendentemente dal peso - variabile nel tempo - del rocchetto di spago impiegato. Le rivendicazioni dipendenti descrivono poi ulteriori caratteristiche della macchina inventiva, che verranno descritte più nei dettagli con l'aiuto di un esempio di realizzazione e che sono tutte tese a migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro, in particolare aumentandone la costanza, degli organi della macchina. L'invenzione viene ora descritta più nei dettagli con l'aiuto di un esempio pratico di realizzazione corredato dalle relative figure. Queste mostrano: la fig. 1 la macchina inventiva vista dall'alto in una rappresentazione schematica, la fig. 2 la macchina della fig. 1 vista in alzata laterale, la fig. 3 un dettaglio costruttivo, e più precisamente la leva che tiene bloccato il rocchetto sul canotto durante la rotazione di entrambi, la fig. 4 un altro dettaglio costruttivo, e più precisamente la levetta oscillante che guida lo spago nelle vicinanze delle ganasce d'entrata della fig. 6, la fig. 5 il dettaglio costruttivo che mostra la pinza d'uscita con ganasce a V, la fig. 6 il dettaglio costruttivo che mostra la pinza d'entrata con ganasce V, la fig. 7 un ulteriore dettaglio costruttivo del canotto sul quale è infilato il rocchetto di spago, la fig. 8 un dettaglio della fig. 7 per mostrare come si possa infilare il rocchetto sul canotto, la fig. 9 un dettaglio più ingrandito del freno dello spago montato sulla flangia 3, la fig. 10 mostra schematicamente la macchina inventiva in funzione, e la fig. 11 un dettaglio del tipo di legatura realizzato con la macchina inventiva. Le fig. 1 e 2 mostrano gli elementi costruttivi principali della macchina in due diverse vedute. Con il numero 1 è indicata un canotto montato su un cuscinetto a rotolamento 4 sostenuto da un supporto 20. Il canotto 1 porta una flangia 1a. Sul mozzo libero del canotto 1 viene infilato un rocchetto di spago 2, costituito preferibilmente da un materiale leggero, quale plastica, sul quale è avvolto in spire lo spago 28 per la legatura degli insaccati o altro. Il canotto 1, assieme al rocchetto di spago 2, viene posta in rotazione mediante un servo-motore brushless 12 ed una cinghia dentata 11 che è in presa con una puleggia 5 solidale con il canotto 1. Il servo-motore brushless 12 con puleggia 10 viene pilotato (con mezzi non mostrati) per far eseguire rotazioni precise di uno o più giri (normalmente 2 o 3 giri) al canotto 1, i quali si traducono in un corrispondente numero di spire di spago avvolte attorno al budello, come verrà sotto spiegato. Una flangia 3 con foro centrale 29 (si confrontino anche le fig. 7 ed 8) è fissata solidalmente, tramite due colonnine forate 18 nelle quali si infilano due perni 27 (fig. 8), alla flangia 1a del canotto 1, cosicché la flangia 3, allo stato montato, costituisce un tutto con il canotto 1 e la flangia 1a. Tuttavia la flangia 3 può venir staccata dalla flangia 1a, sfilando i perni 27 delle colonnine 18 previo allentamento di organi di fissaggio non mostrati, per poter infilare il rocchetto di spago 2 sul mozzo del canotto 1. Su almeno uno dei perni 27 (dei quali normalmente ne sono previsti almeno due disposti in posizione diametralmente opposta per poter garantire un fissaggio perfetto della flangia 3 sulla flangia 1a) sono previsti due fori di passaggio dello spago 26 (si vedano le fig. 7, 8 e 9), attraverso il primo dei quali lo spago 28 viene dapprima guidato in provenienza dalla superficie del rotolo di spago avvolto sul rocchetto, quindi deviato assialmente per un breve tratto e poi deviato radialmente attraverso il secondo foro 26, in un punto disposto a monte (rispetto al rocchetto 2) della flangia 3. Lo spago 28 (vedasi la fig. 7) viene quindi guidato verso il centro del canotto 1, attraverso il foro centrale 29 della flangia 3. Lungo il suo percorso tra i due fori di passaggio 26 lo spago viene frenato mediante un mezzo di frenatura regolabile a seconda della tensione necessaria per il prodotto. Questo è costituito da un piattello frenante 6 (si confronti anche la fig. 9, che ne mostra il dettaglio) fissato ad una leva oscillante 7 e premuto con tro il perno 27 mediante una molla premente 8. Si tratta dunque di un freno ad attrito che pinza lo spago 28 tra il piattello 6 ed il perno 27. Il freno succitato ha lo scopo di frenare lo spago durante l'operazione di legatura, che avviene mentre il canotto 1 ed il rocchetto 2 ruotano depositando sul budello le spire di spago di avvolgimento. Quando percontro l'operazione di avvolgimento delle spire è terminata e l'insaccato viene fatto avanzare di un tratto pari alla lunghezza della salsiccia o alla porzione che si vuol produrre, trascinando con sè un pezzo di spago di collegamento, questo spago non deve essere soggetto ad una tensione forte, poiché altrimenti c'è il pericolo che la salsiccia si curvi, sotto la tensione dello spago di collegamento, a forma di banana. Ciò non è desiderabile. Per questo motivo, durante le operazioni di avanzamento del budello tra una salsiccia e la successiva, operazione che si svolge con canotto fermo, il freno deve essere allentato: a questo scopo serve un pistone stazionario 9 che preme sulla estremità della leva 7 opposta a quella nella quale è situato il piattello frenante 6, vincendo la forza della molla 8 e liberando lo spago 28 dalla morsa del freno. È evidente che un unico dispositivo frenatore, in corrispondenza del perno 27 guida-spago, è sufficiente per realizzare il trovato. Nella fig. 1 si vede però che sono stati previsti due simili dispositivi frenanti, disposti in posizione diametralmente opposta sulle flange 1a e 3 del canotto 1. Ciò è dovuto unicamente ad un fatto di simmetria della costruzione, poiché il dispositivo frenante, costituendo una massa eccentrica, va equilibrato onde evitare squilibri durante la rotazione del canotto. Nulla di più semplice e sicuro che prevedere due dispositivi frenanti, i quali vengono poi vantaggiosamente tarati su due diversi tipi di spago o di tensione di legatura, così da poter realizzare sulla stessa macchina due tipi di insaccati diversi per caratteristiche di legatura senza dover registrare la macchina di nuovo. Basta scambiare il dispositivo frenante, passando dall'uno all'altro, per realizzare condizioni di legatura diverse. È tuttavia chiaro che questa caratteristica dei due (o più) dispositivi frenanti applicati sulla periferia delle flange 1a e 3 non costituisce una caratteristica inventiva fondamentale della presente invenzione, la quale abbisogna di un solo guida-spago e di un solo dispositivo frenante. Per assicurare il perfetto trascinamento del rocchetto 2 da parte del canotto 1 durante la fase di avvolgimento dello spago 28 attorno al budello, e d'altra parte per evitare che lo spago 28 sia soggetto ad una tensione troppo forte durante la succitata fase di avanzamento del budello da una salsiccia legata alla prossima, è preferibile prevedere, secondo una forma preferita di realizzazione dell'invenzione, dei mezzi per frenare, rispettivamente parzialmente bloccare, il rocchetto di spago 2 sul canotto 1. Un esempio di tali mezzi, mostrati nella fig. 2 e separatamente nella fig. 3, sono costituiti da una leva 21 prolungantesi nell'interno del foro del canotto 1 e portante alla sua estremità anteriore, corrispondentemente a quella d'entrata del budello nella macchina e contrassegnata dalla freccia f nelle fig. 1 e 2, una rotella 23, il cui asse di rotazione è parallelo all'asse di rotazione del canotto 1. La leva 21, fulcrata in un punto di ribaltamento 21 min , viene azionata tramite un pistone di azionamento 22 (ad esempio un pistone pneumatico) e preme dall'interno del suo foro il bordo anteriore (visto nel senso di spostamento f del budello) del rocchetto 2 verso l'esterno, così da farlo meglio aderire al canotto ruotante 1 sul lato opposto del foro ed assicurare il perfetto trascinamento del rocchetto 2 da parte del canotto 1. Si tenga presente che, per sfilare lo spago 28 dal rocchetto 2 attraverso il guida-spago costituito dai fori 26 applicati al perno 27 solidale con il canotto 1, è necessario far ruotare il rocchetto 2 rispetto al canotto 1, sicché l'attrito esistente tra il canotto 1 ed il rocchetto 2 coopera, assieme all'azione frenante del dispositivo frenatore 7-9, a determinare la sufficiente tensione dello spago al momento della formazione delle spire di avvolgimento. Percontro, come abbiamo visto, tale tensione deve essere minima - seppur mai nulla - durante la fase di avanzamento dell'insaccato da una salsiccia alla successiva, sicché, durante questa fase, è utile che anche l'attrito tra il rocchetto di spago 2 e il canotto 1 sia ridotto, ciò che si ottiene scaricando la pressione della leva 21 sul rocchetto (ossia scaricando il pistone di azionamento 22). Secondo una ulteriore forma di realizzazione preferita dell'invenzione, il dispositivo per stringere il budello nel punto di legatura e così formare la strozzatura del budello è costituito da due coppie di leve 13, 14 (si vedano anche i dettagli delle fig. 5 e 6). La pinza anteriore 13 (fig. 6) è definita anteriore poiché si trova a monte del punto di legatura nella direzione di spostamento del budello indicato con la freccia f. Essa è fissa nello spazio e viene azionata, per chiudersi verticalmente restringendo il budello tra le due parti a V della testa della pinza, tramite due pistoni di azionamento 17. Il restringimento della pinza 13 strozza il budello in un punto immediatamente a monte del punto di legatura. La pinza posteriore 14 (fig. 5) è definita tale poiché è posta a valle del punto di legatura: essa è costituita da due lunghi bracci diretti assialmente ed attraversanti il canotto 1, montati su un perno verticale. I pistoni di azionamento 19 provocano la chiusura della pinza 14 lungo un piano orizzontale, restringendo il budello tra le due superfici a V simili a quelle della pinza 13. Il meccanismo della pinza 14 è poi preferibilmente montato su un carrello 15 per spostare longitudinalmente la pinza 14 di un breve tratto. Questo spostamento, realizzato mediante un pistone di azionamento 16, viene eseguito dopo la formazione dell'avvolgimento di spago e con pinze 13, 14 ancora chiuse, così da provocare uno spostamento longitudinale corrispondente del budello insaccato e da creare le con dizioni per poter eseguire, mediante una successiva operazione di legatura, un secondo avvolgimento di spago 28 attorno al budello. Nella fig. 4 è poi rappresentato un ulteriore dettaglio costruttivo della macchina inventiva, che si vede montato anche nella fig. 2. Si tratta di una leva oscillante 24 collocata, con la sua parte anteriore che esegue un movimento di ribaltamento laterale, tra la pinza anteriore 13 e la pinza posteriore 14. La leva oscillante 24, azionata a ruotare attorno ad un'asse 24 min da un pistone 25, ha lo scopo di trattenere lo spago nelle vicinanze della pinza anteriore 13 dopo che è stata eseguita la prima legatura e durante la fase di arretramento della pinza posteriore 14 mediante il carrello 15. Questa leva oscillante 24 ha dunque il compito di posizionare lo spago nelle vicinanze della pinza anteriore 13 (evitando che esso possa spostarsi troppo all'indietro assieme alla legatura appena realizzata) così da garantire una seconda legatura 34 ad una distanza S dalla prima 33 (vedi la fig. 11) separata nettamente dalla prima. Le due legature separate sono importanti per poter poi separare le salsicce nel punto di restringimento tra due legature senza alcun pericolo di fuoriuscita di materiale insaccato. Il complesso rocchetto di spago 2, canotto ruotante 1 con flange 1a, flange 3 collegata alla flangia 1a tramite le colonnine 18 (delle quali una sola è visibile) ed i perni 27 nei quali sono presenti i fori 26 e sui quali è fissato il freno dello spago 6, 7, 8 è rappresentato separatamente nella fig. 7, mentre la fig. 8 mostra la flangia 3 smontata dalla flangia 1a per far meglio comprendere il sistema di fissaggio della stessa sulla flangia 1a. Secondo una ulteriore forma di realizzazione preferita dell'invenzione, il diametro del foro del rocchetto 2 portante lo spago è funzione del diametro massimo del budello di insaccato, mentre il diametro esterno D del rocchetto 2 è almeno doppio del diametro del budello. Ciò significa che il diametro del rocchetto 2, e quindi anche quello del canotto 1, viene preferibilmente adattato al diametro della salsiccia da realizzare, cercando di sfruttare al massimo il volume utile a disposizione sul rocchetto per avvolgere lo spago. Per lavoro con salsicce più piccole si adotteranno dunque rocchetti 2 con fori più stretti. Tuttavia l'invenzione offre, come uno dei suoi vantaggi principali, proprio la possibilità di lavorare con rocchetti si spago 2 di grande capienza, così da ridurre essenzialmente le frequenze di arresto della macchine per sostituire il rocchetto. Secondo una forma preferita di realizzazione della macchina, il rocchetto 2 ha un diametro esterno D maggiore di 15 cm, ciò che (rispetto ai rocchetti di spago oggi in uso sulle macchine dello Stato della Tecnica, che hanno un diametro di circa 10 cm al massimo) permette di incrementare essenzialmente la durata di funzionamento della macchina senza interruzione per la forzata sostituzione del rocchetto vuoto. La fig. 10 mostra schematicamente la macchina inventiva in funzione. Si distingue la insaccatrice 30, sul cui perno di iniezione 31 è infilato "a fisarmonica" un budello 32. La rotazione controllata del canotto 1 portante il rocchetto 2 di spago con ganasce 13 e 14 chiuse e filo frenato mediante il dispositivo frenatore 6, 7 e 8 permette di avvolgere un numero desiderato di spire di spago (determinato dalla registrazione del servo-motore brushless 12) sul budello ristretto a formare una strozzatura. Le spire vengono poi "depositate" accuratamente sul budello, senza alcun movimento relativo tra spago e budello, sicché non esiste alcuna possibilità di danneggiamento del budello 32. Quando è stata eseguita questa prima legatura e se si intende lavorare con doppia legatura (ciò che non sempre è necessario) si fa spostare il carrello 15 con la pinza posteriore 14 all'indietro di un tratto S (vedi la fig. 11), con pinze 13 e 14 ancora chiuse e previo ribaltamento in posi zione di lavoro della leva 24. Questa trattiene dunque lo spago 28 nelle vicinanze della pinza anteriore 13, come sopra descritto. Quindi si esegue una seconda operazione di legatura, facendo ruotare un'altra volta il canotto 1 con il rocchetto 2 con un numero di giri predeterminato. Dopo di ciò si aprono le pinze 13 e 14, azionando i rispettivi pistoni di azionamento 17 e 19, e si fa ruotare la leva 24 in posizione di riposo. Anche la leva 21 torna nella sua posizione di riposo, mentre il pistone 9 scarica la leva del freno 7 che è venuto ad arrestarsi proprio nella sua posizione. Lo spago viene dunque allentato (rispettivamente rimane soggetto solo ancora ad una tensione ridotta) e l'insaccatrice può procedere ad insaccare il budello che si spinge liberamente in avanti trascinando con sè lo spago allentato, così che questo non esercita alcuna forza tirante sulla salsiccia in via di formazione. Quando la porzione della salsiccia ha raggiunto il valore richiesto, l'insaccatrice si arresta, le pinze 13 e 14 si stringono attorno al budello ripieno, strozzandolo e creando così le condizioni per la prima legatura. La leva 21 torna a bloccare il rocchetto 2 sul canotto 1, il motore 12 fa ruotare il tutto ed una nuova legatura viene realizzata sul budello. Il ciclo si ripete. La capacità di produzione della macchina è molto superiore a quella delle macchine legatrici conosciute, svantaggiate dalle grandi macchine eccentriche in rotazione, e permette di lavorare con rocchetti di spago molto più pesanti (fino a 10 volte) di quelli oggi usati sulle macchine note. Tutto ciò costituisce un considerevole risparmio economico, cui va aggiunta la semplicità di manutenzione conseguente essa pure della assenza di forze dinamiche eccessive. La macchina può lavorare budelli naturali o sintetici, mentre lo spago impiegato può essere secco o, preferibilmente, umido. L'uso di spago inumidito dà luogo a legature più solide. La macchina può inoltre essere dotata di un sistema di avanzamento dell'insaccato indipendente. Elenco delle figure 1. Canotto 1a. Flangia 2. Rocchetto di spago 3. Flangia 4. Cuscinetti a rotolamento 5. Puleggia 6. Piattello frenate 7. Leva oscillante 8. Molla premente 9. Pistone 10. Puleggia del motore 11. Cinghia dentata 12. Servo-motore brushless 13. Leva formante la pinza anteriore 14. Leva formante la pinza posteriore 15. Carrello per spostare la pinza 14 16. Pistone di spostamento del carrello 15 17. Pistone di azionamento della pinza 13 18. Colonnina forata 19. Pistone di azionamento della pinza 14 20. Supporto cuscinetto 4 21. Leva frena-rocchetto 22. Pistone di azionamento della leva 21 23. Rotella della leva 21 24. Leva oscillante 25. Pistone azionante la leva 24 26. Fori di guida dello spago nel perno 27 27. Perno 28. Spago 29. Foro della flangia 3 30. lnsaccatrice 31. Perno di iniezione 32. Budello 33. Legatura 34. Legatura 35. Salsiccia finita
Claims (10)
1. Macchina per legare automaticamente, mediante uno spago (28), la carne insaccata in un budello, con un rocchetto (2) portante lo spago (28) di legatura, un dispositivo per stringere il budello nel punto di legatura e formare la strozzatura del budello, un dispositivo per avvolgere almeno una spira di spago nel punto di strozzatura con budello fermo, caratterizzata dal fatto che il rocchetto (2) portante lo spago di legatura (28) è disposto coassialmente con l'asse di simmetria del budello insaccato ed è provvisto nel centro di un foro assiale sufficientemente grande per lasciarvi passare il budello insaccato, e che il rocchetto (2) di spago è infilato, opportunamente frenato, su un canotto ruotante (1) attorno al suo asse e provvisto di mezzi di guida (18, 26, 27) e di frenatura (6, 7, 8) dello spago (28), mediante i quali le spire (33, 34) di spago (28)
avvolte attorno al budello, durante la fase di rotazione del rocchetto (2) di spago, sono sottoposte ad una tensione controllata e costante.
2. Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che sono inoltre previsti dei mezzi per frenare, rispettivamente parzialmente bloccare, il rocchetto di spago (2) sul canotto ruotante (1) durante la fase di rotazione del canotto (1), costituiti da una leva (21) che spinge radialmente, in un punto, il rocchetto (2) dall'interno del suo foro, così da farlo meglio aderire al canotto (1) ruotante sul lato opposto del foro ed assicurare il perfetto trascinamento del rocchetto (2) da parte del canotto (1).
3.
Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il dispositivo per stringere il budello nel punto di legatura e formare la strozzatura del budello è costituito da due coppie di leve (13, 14) ciascuna delle quali forma una pinza (13, 14) con ganasce a V restringenti il budello quando vengono azionate per chiudersi, e che lo spago (28) viene avvolto attorno al budello in un punto di legatura compreso tra le due pinze (13, 14) chiuse.
4.
Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la pinza (14) a valle del punto di legatura è montata su un carrello (15) in grado di eseguire un movimento traslatorio nel senso dell'asse di simmetria del budello insaccato, movimento che viene eseguito dopo la formazione dell'avvolgimento di spago (28) e con pinze (13, 14) ancora chiuse, così da provocare uno spostamento longitudinale corrispondente del budello insaccato e da creare le condizioni per poter eseguire, mediante una successiva operazione di legatura, un secondo avvolgimento di spago (28) attorno al budello.
5.
Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i mezzi di guida dello spago (28) di cui è provvisto il canotto ruotante (1) sono costituiti da due flange (1a, 3) e da un guida-spago (18, 26, 27) fissato sulle flange (1a, 3) in un punto più esterno del diametro esterno del rocchetto (2) e che i mezzi di frenatura sono costituiti da un freno (6, 7, 8) a pinzaggio caricato a molla, fissato sul guida-spago e frenante lo spago (28) durante tutta la fase di rotazione del rocchetto (2) e di avvolgimento della spira di spago (28) sul budello, e che è previsto un organo di allentamento (9) del freno (6, 7, 8) che libera almeno parzialmente il freno (6, 7, 8) durante la fase di arresto del rocchetto (2), permettendo allo spago (28) di seguire gli spostamenti assiali del budello con una tensione ridotta.
6.
Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che sono previsti due guida-spago (18, 26, 27), ciascuno dotato di freno dello spago, disposti in posizione diametralmente opposta sulle flange (1a, 3), dove poi uno solo dei guida-spago (18, 26, 27) e dei freni (6, 7, 8) è in funzione, mentre il secondo serve da guida-spago e freno di riserva e di equilibratura.
7. Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il canotto ruotante (1) è dotato di un servo-motore brushless (12) in grado di posizionare il canotto (1) con precisione e pilotato per far eseguire al canotto (1), ad ogni ciclo di lavoro, un numero di rotazioni predeterminato corrispondente al numero di spire di spago (28) da avvolgere su ogni punto di legatura del budello.
8.
Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il diametro del foro del rocchetto (2) portante lo spago è funzione del diametro massimo del budello di insaccato, e che il diametro esterno (D) del rocchetto (2) è almeno doppio del diametro del budello.
9. Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il diametro esterno (D) del rocchetto (2) è maggiore di 15 cm.
10. Macchina per legare un budello insaccato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il rocchetto (2) portante lo spago (28) è fatto di un materiale leggero, preferibilmente di plastica.
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CH00384/97A CH692009A5 (it) | 1997-02-19 | 1997-02-19 | Macchina per legare automaticamente carne insaccata in un budello. |
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DE59802596T DE59802596D1 (de) | 1997-02-19 | 1998-02-11 | Maschine zum automatischen Abbinden von in einer Wursthaut eingefülltem Fleisch |
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