CH671199A5

CH671199A5 -

Info

Publication number: CH671199A5
Application number: CH5052/87A
Authority: CH
Inventors: Renzo Francioni
Original assignee: Cavanna Spa
Priority date: 1987-04-28
Filing date: 1987-12-23
Publication date: 1989-08-15
Also published as: FR2614603B1; ES2006262A6; NL8800079A; IT1208411B; DE3800943A1; GB2203987A; IT8767358A0; US4862673A; DE3800943C2; GB2203987B; JP2575774B2; GB8801101D0; JPS63272639A; FR2614603A1

Description

DESCRIZIONE

Il presente trovato si riferisce ai gruppi a ganasce rotative per macchine confezionatrici e riguarda in particolare un gruppo a ganasce rotative comprendente una coppia di ganasce definenti congiuntamente una zona di transito delle confezioni e provviste ciascuna di almeno un elemento attivo rotante intorno ad un rispettivo asse così da cooperare con un elemento attivo dell'altra ganascia per determinare la chiusura delle confezioni nella regione interposta fra i due elementi attivi cooperanti.

Gruppi a ganasce del tipo sopra specificato sono di impiego corrente nelle macchine confezionatrici destinate a realizzare, su un involucro tubolare continuo in cui sono inseriti con un passo determinato i prodotti da confezionare, le operazioni di chiusura e di taglio che portano alla formazione delle singole confezioni, ciascuna contenente un prodotto. Nell'impiego di tali ganasce rotative si ha modo di verificare che il livello qualitativo dell'operazione di saldatura va soggetto ad un graduale deterioramento all'aumentare della velocità o frequenza di funzionamento della macchina.

Nella più tipica soluzione di.impiego, in cui gli elementi attivi delle ganasce portano associati elementi riscaldatori destinati a produrre la fusione locale, con conseguente saldatura, di due porzioni dell'involucro tubolare premute l'una contro l'altra è immediato rendersi conto del fatto che l'aumentare della velocità o frequenza di funzionamento della ganascia rotativa comporta una conseguente riduzione dell'intervallo durante il quale gli elementi attivi della ganascia cooperanti agiscono sull'involucro, provocandone la saldatura.

Per cercare di rimediare a questo inconveniente è già stato proposto in passato di modificare la struttura delle ganasce rotative in modo tale per cui gli elementi attivi possano, per così dire, inseguire per un certo intervallo di tempo la confezione che avanza all'interno della ganascia, assicurando comunque la riuscita qualitativa dell'operazione di saldatura. Ad esempio, è stato proposto di montare gli elementi attivi delle due ganasce su guide estendentisi in direzione radiale rispetto alle ganasce stesse in modo tale per cui gli elementi attivi delle due ganasce, che orbitano intorno ai rispettivi assi di rotazione, si portino, durante l'operazione di saldatura, in rapporto di contrasto fra loro (coll'interposizione dell'involucro che viene chiuso e saldato) muovendosi quindi, mentre l'operazione di saldatura è in corso, secondo una linea cordale comune delle traiettorie di movimento intorno ai rispettivi assi di rotazione.

Questa soluzione si scontra però con difficoltà concreta di realizzazione, particolarmente per quanto riguarda la necessità di assicurare l'alimentazione elettrica degli organi riscaldanti montati sugli organi attivi, che devono essere capaci di muoversi in direzione radiale rispetto alle ganasce. Un'altra difficoltà è data, per esempio, dalla necessità di assicurare una certa quale lubrificazione del movimento degli elementi attivi rispetto alle ganasce. Va infatti ricordato che settori tipici di impiego delle macchine confezionatrici quali il settore alimentare o quello farmaceutico pongono serie limitazioni alla possibilità di impiego di lubrificanti nella zona destinata ad essere attraversata dai prodotti che vengono confezionati.

Il presente trovato si prefigge pertanto lo scopo di fornire un gruppo a ganasce rotative per macchine confezionatrici che, pur assicurando un costante livello qualitativo di funzionamento, non dia origine agli inconvenienti di attuazione sopra indicati.

Secondo il presente trovato, tale scopo viene raggiunto grazie un gruppo a ganasce rotative del tipo sopra specificato caratterizzato dal fatto che almeno una delle ganasce porta associata una struttura di sopporto oscillante suscettibile di impartire a detta una delle ganasce un movimento orbitale a va e vieni rispetto all'altra ganascia, per cui detta una delle ganasce è suscettibile di inseguire detta regione delle confezioni durante il transito attraverso il gruppo a ganasce rotative.

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Di preferenza, detto almeno un elemento attivo di detta altra ganascia presenta un raggio di rotazione maggiore del raggio di rotazione di detto almeno un elemento attivo di detta una delle ganasce.

L'adozione di una ganascia (di solito quella disposta in posizione inferiore) avente un raggio maggiore rispetto a quello dell'altra ganascia ha fondamentalmente lo scopo di evitare che la regione dell'involucro che viene serrata fra gli elementi attivi delle due ganasce e trattenuta all'interno delle stesse per un certo intervallo di tempo durante l'operazione di saldatura possa essere condotta istantaneamente lungo una traiettoria di movimento molto arcuata, con la conseguente applicazione all'involucro nel suo complesso di un movimento di scuotimento in direzione verticale.

Una scelta che si è dimostrata particolarmente vantaggiosa in tal senso è quella di scegliere il raggio di rotazione della ganascia inferiore pari a circa 1,5 volte il raggio di rotazione degli elementi attivi dell'altra ganascia.

Per conservare una buona facilità di sincronizzazione fra il movimento delle due ganasce, alla scelta di raggi di rotazione diversi si accompagna la scelta di un numero di elementi attivi diversi sulle due ganasce. Con riferimento al rapporto fra i raggi in precedenza citato, una scelta che si è dimostrata particolarmente vantaggiosa è stata quella di provvedere sulle due ganasce un numero di elementi attivi che stanno fra loro in un rapporto pari a quello dei raggi. Tipicamente, nel caso di un rapporto fra i raggi pari a 1,5, è vantaggioso montare sulla ganascia di maggior raggio tre elementi attivi, mentre sulla ganascia di raggio minore sono presenti due elementi attivi.

Di preferenza, alla struttura di sopporto oscillante che comanda il movimento a va e vieni di una delle ganasce rispetto all'altra sono associati mezzi motori suscettibili di comandare su detto movimento orbitale a va e vieni con velocità differenziate nei versi rispettivamente concorde ed opposto al verso di transito delle confezioni attraverso il gruppo a ganasce, con velocità di movimento maggiore durante il movimento in verso concorde al verso di transito delle confezioni. Tale movimento con velocità differenziate viene ottenuto muovendo detta struttura di sopporto oscillante attraverso un meccanismo a glifo.

Il trovato verrà ora descritto, a puro titolo di esempio non limitativo con riferimento ai disegni annessi, nei quali:

la figura 1 è una vista generale in prospettiva di una macchina confezionatrice su cui viene montato un gruppo a ganasce rotative scondo l'invenzione,

la figura 2 è una vista in prospettiva, con diverse parti rimosse e/o sezionate per chiarezza, di un gruppo a ganasce rotative secondo il trovato,

la figura 3 è una ideale vista in sezione verticale longitudinale del gruppo illustrato nella figura 2, e la figura 4 è un'altra vista in sezione in maggior scala della parte in alto a destra della figura 3 che illustra il principio di funzionamento di un gruppo a ganasce secondo il trovato.

Nella figura 1 è indicata nel complesso una macchina confezionatrice destinata a formare confezioni del tipo correntemente indicato come «flow-pack», ciascuna contenente un rispettivo prodotto. Le confezioni vengono formate a partire da un flusso continuo di prodotti P alimentato ad un'estremità di ingresso 2 della macchina 1 e da un foglio 3 di alluminio o materiale trasparente che si svolge in modo continuo dall'alto.

Secondo criteri ampiamente noti, a partire dal foglio 3, viene formato un involucro tubolare continuo all'interno del quale i prodotti P vengono alimentati con passo costante.

Il tubo continuo viene fatto avanzare verso una stazione di chiusura 5 la cui funzione è essenzialmente quella di appiattire l'involucro tubolare negli spazi compresi fra due prodotti P consecutivi, formando in tali spazi zone di saldatura destinate a separare a tenuta i singoli prodotti P. L'involucro viene quindi sottoposto ad un'operazione di taglio nella fase di saldatura con la conseguente separazione delle confezioni.

Il presente trovato riguarda in particolare la realizzazione della stazione di chiusura 5 della macchina 1.

Così come meglio visibile nelle viste delle figure 2 e 3 nella stazione 5 sono presenti due gruppi a ganasce rotative 6 e 7 disposti rispettivamente a monte ed a valle nel verso di avanzamento dei prodotti P attraverso la macchina 1.

Il gruppo a valle 7 è realizzato secondo una soluzione tradizionale. Esso comprende due ganasce rotative, rispettivamente superiore 8 ed inferiore 9, uguali fra loro.

Ciascuna ganascia si compone essenzialmente di un albero 8a, 9a trascinato in rotazione da mezzi motori (non illustrati) sul quale sono montati uno o più (due, nell'esempio illustrato) elementi attivi 8b, 9b portanti associati organi riscaldatori, non illustrati.

Nel caso specifico, entrambe le ganasce 8 e 9 sono provviste di una coppia di elementi attivi 8b, 9b, montati in posizioni diametralmente opposte fra loro, i quali portano alle loro estremità libere, genericamente arrotondate ed eventualmente provviste di scolpiture di presa sull'involucro, elementi di taglio (coltelli) 10 destinati a cooperare fra loro per tagliare la regione di saldatura fra confezioni successive formata nel gruppo a monte 6 così da separare le singole confezioni.

In modo noto, gli alberi 8a e 9a sono collegati fra loro da un ingranaggio che ne comanda la rotazione in versi opposti. Si determina così un movimento orbitale in versi opposti degli elementi attivi 8b, 9b, che porta di volta in volta uno degli elementi attivi 8b della ganascia superiore 8 ad abbassarsi per cooperare con un elemento attivo 9b della ganascia inferiore 9 che sale, producendo il taglio dell'involucro, con la separazione delle due confezioni. È a questo scopo che gli elementi attivi 8b e 9b sono provvisti dei coltelli 10. Questi ultimi, venendo in contatto fra loro, determinano il taglio dell'involucro, rammollito per effetto dell'azione degli organi riscaldanti delle ganasce.

La funzione del gruppo a ganascia a monte 6 è invece quella di formare preventivamente la regione di saldatura che viene tagliata nel gruppo 7. La regione di saldatura viene formata schiacciando l'involucro tubolare nella regione compresa tra due prodotti P e scaldando nel contempo l'involucro, così da -produrre la termosaldatura dei due rami dell'involucro schiacciati l'uno contro l'altro.

A questo scopo, il gruppo 6 comprende una ganascia superiore 11 ed una ganascia inferiore 12 costituite ciascuna da un albero rotativo Ila, 12a su cui sono montati rispettivi elementi attivi IIb, 12b, provvisti anch'essi di estremità libere arrotondate ed, eventualmente, di scolpiture di presa sull'involucro.

La ganascia superiore 11 del gruppo 6 è sostanzialmente uguale alle ganasce 8 e 9 del gruppo 7 con la differenza data dall'eventuale assenza, sulla ganascia 11 (così come nella ganascia 12) dei coltelli 10 presenti invece sulle ganasce del gruppo 7.

Gli elementi attivi IIb, 12b delle ganasce 11 e 12 sono anch'esse provviste di organi riscaldatori (non illustrati) il cui compito è quello di portare le porzioni degli elementi attivi IIb, 12b destinate ad agire sull'involucro ad una temperatura tale da produrre una fusione locale e la conseguente saldatura dei due rami dell'involucro che vengono presi fra le due ganasce 11 e 12 durante lo svolgimento dell'operazione di saldatura.

La ganascia superiore 11 del gruppo 6 presenta dimensioni praticamente uguali a quelle delle ganasce 8 e 9 del gruppo a valle 7.

Al contrario, la ganascia inferiore 12 è provvista di elementi attivi 12b la cui altezza (misurata in direzione radiale rispetto all'albero 12a) è maggiore di quella degli elementi attivi delle altre ganasce e della ganascia 11 in particolare.

Secondo una soluzione che si è dimostrata particolarmente vantaggiosa, l'altezza degli elementi attivi 12b della ganascia 12

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viene scelta in modo tale per cui la traiettoria circolare lungo la quale le estremità libere degli elementi attivi 12b stessi ruotano per effetto della rotazione dell'albero 12a è pari a circa 1,5 volte il raggio della corrispondente traiettoria circolare descritta dalle estremità libere degli elementi attivi IIb della ganascia 11.

Una scelta dimensionale che si è dimostrata particolarmente vantaggiosa è quella di un raggio di rotazione pari a 5 cm per la ganascia superiore 11 e di un raggio di rotazione pari a 7,5 cm per la ganascia inferiore 12.

La ganascia inferiore 11 differisce dalle altre ganasce anche per il numero diverso degli elementi attivi 12b, scelti in numero di tre, disposti angolarmente spaziati di 120° l'uno rispetto all'altro.

È immediato osservare che il rapporto 3/2 tra il numero degli elementi attivi 12b della ganascia inferiore 12 e il numero degli elementi attivi IIb della ganascia superiore 11 corrispondente al rapporto di 1,5 fra i raggi di rotazione in precedenza richiamato.

Questa scelta permette di assicurare una precisa sincronizzazione fra i movimenti degli elementi attivi IIb e 12b conservando gli stessi valori di velocità angolare di rotazione per gli alberi Ila e 12a. Anche in questo caso il movimento sincrono ed in versi opposti delle ganasce 11, 12 viene ottenuto attraverso un ingranaggio, non esplicitamente visibile, mosso da un albero motore principale.

L'eventuale scelta, per la ganascia inferiore .12, di un raggio di rotazione degli elementi attivi 12b maggiorato rispetto a quello delle altre ganasce risponde ad un'esigenza che verrà meglio illustrata nel seguito.

Così come si può desumere dall'osservazione della figura 3, mentre le ganasce 8 e 9 del gruppo a valle 7 sono montate in posizione praticamente fissa rispetto all'incastellatura della macchina 1 (fatte naturalmente salve la possibilità di effettuare una regolazione precisa della posizione relativa delle ganasce stesse e la possibilità di stabilire una contenuta capacità di oscillazione relativa delle ganasce durante il movimento, onde evitare fenomeni di impuntamento), le ganasce 11 e 12 del gruppo 6 sono invece montate sull'incastellatura 1 con l'interposizione di una struttura di sopporto oscillante o pendolante 13 mossa da un meccanismo a glifo 14.

Con riferimento alla figura 3, con X12 è indicato l'asse orizzontale (o in generale parallelo agli assi di rotazione di tutte le ganasce della macchina) intorno alla quale la struttura 13 è in grado di compiere un movimento di pendolamento od oscillazione a va e vieni così come indicato dalla doppia freccia della figura. Tale asse coincide di fatto con l'asse X12 intorno al quale ruota la ganascia inferiore 12.

Con Xi 1 è invece indicata la posizione, rispetto alla struttura 13, dall'asse di rotazione della ganascia 11 sopportata dalla struttura 13 stessa.

All'atto pratico, la struttura 13 è costituita da due fianchi 15 montati su lati opposti della macchina 1 con capacità di oscillazione intorno all'asse X12.

Ad esempio i due fianchi 15 possono essere disposti a cavaliere dell'albero 12a o di un elemento equivalente e vengono trattenuti in tale posizione da una molla (non visibile nei disegni) che agisce tra l'elemento di sopporto ed un elemento trasversale 18 montato a chiusura di ciascun fianco 15 a collegamento di due estremità libere dello stesso, rivolte verso il basso.

Un dispositivo di regolazione a vite e cuneo (non visibile nei disegni) permette di regolare con precisione la posizione di montaggio dei fianchi 15.

È immediato rilevare che, per effetto dell'oscillazione dei due fianchi 15 intorno all'asse X12, la ganascia superiore 11 compie un movimento orbitale di oscillazione o pendolamento a va e vieni rispetto alla ganascia inferiore 12.

La rappresentazione schematica della figura 4 fa vedere alcune possibili posizioni assunte dalla ganascia superiore 11 rispettò alla ganascia inferiore 12 durante un movimento di pendolamento avente un'ampiezza a pari, ad esempio, a 60°, con caratteristiche di simmetria rispetto al piano verticale.

La funzione del meccanismo a glifo 14, che è collegato alla struttura di sopporto 13 attraverso un'asta di rinvio 20 agente su una mensola 21 sporgente dalla parte inferiore della struttura 13, è quella di comandare il movimento di pendolamento della struttura 13 (e della ganascia 11 rispetto alla ganascia 12) con velocità differenziate nei due versi di pendolamento.

In particolare, la posizione di montaggio dell'albero di oscillazione 22 e della forcella 23 del glifo è scelta, congiuntamente alla posizione ed al verso di rotazione dell'albero su cui è montata la ruota 24 che sopporta il perno 25 di azionamento del glifo, in modo tale per cui la velocità del movimento a pendolamento in avanti della struttura 13 (ovvero il movimento nel verso che porta la ganascia superiore 11 ad avvicinarsi al gruppo di taglio 7) risulti maggiore della velocità di pendolamento in verso opposto.

Il movimento di pendolamento della struttura 13 viene comandato alla stessa frequenza con la quale i prodotti P attraversano i due gruppi a ganasce 6 e 7 ossia in modo corrispondente alla velocità con la quale le ganasce 11 e 12 devono realizzare la saldatura delle confezioni.

Supponendo, per semplicità, di riferirsi al caso in cui si vogliano realizzare confezioni ciascuna delle quali contiene un unico prodotto P, verrà comandato un ciclo completo di pendolamento avanti-indietro della struttura 13 per ciascun prodotto P che viene confezionato.

Lo scopo del movimento di pendolamento è quello di permettere alla ganascia superiore 11 di «inseguire» la regione dell'involucro tubolare interposta tra due prodotti successivi P così da poter permanere in contatto con la stessa — in ogni condizione — per un intervallo di tempo sufficiente a consentire una corretta termosaldatura e chiusura dell'involucro.

In particolare, il movimento di pendolamento della struttura 13 viene sincronizzato (in modo di per sè noto) con la velocità di rotazione delle ganasce 11 e 12 in modo tale da realizzare, durante l'operazione di formazione di ciascuna zona di saldatura, la sequenza delle posizioni relative degli elementi attivi 1 lb e 12b delle due ganasce schematicamente illustrata nella figura 2.

Per chiarezza di riferimento, in tale figura si suppone che le confezioni avanzino tra le due ganasce 11 e 12 da destra verso sinistra, che la ganascia superiore 11 ruoti in senso orario e che la ganascia inferiore 12 ruoti in verso antiorario.

Il movimento di pendolamento della struttura 13 viene comandato in modo tale per cui ciascun elemento attivo IIb raggiunge la posizione iniziale di contatto con il corrispondente elemento attivo 12b della ganascia inferiore 12, avviando l'operazione di saldatura, esattamente quando la struttura 13 si trova nella posizione di massimo pendolamento all'indietro (ossia in allontanamento dal gruppo di taglio 7) così come schematicamente illustrata con linea a tratto e punto nella parte destra della figura 4.

Per effetto del movimento di rotazione delle due ganasce 11 e 12, a cui si sovrappone il movimento di pendolamento della struttura 13, gli stessi elementi attivi IIb e 12b proseguono l'operazione di saldatura portandosi nella posizione di allineamento verticale illustrata con linea piena nella figura 2.

Proseguendo il movimento di rotazione delle ganasce Ile 12 ed il movimento di pendolamento in avanti della struttura 13, gli stessi elementi attivi IIb e 12b completando l'operazione di saldatura portandosi infine nella posizione illustrata con linea a tratto e due punti nella parte di sinistra della figura 2. Si tratta della posizione in cui la struttura 13 ha raggiunto la posizione di massimo pendolamento in avanti mentre i due elementi attivi IIb e 12b si allontanano spostandosi l'uno (IIb) verso l'alto e l'altro (12b) verso il basso.

Nel contempo due altri elementi attivi si stanno muovendo

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l'uno (IIb) verso il basso e l'altro (12b) verso l'alto per portarsi in posizione di chiusura su un tratto successivo dell'involucro da chiudere. Il momentaneo divaricamento fra gli elementi attivi delle due ganasce 11 e 12 che si determina in tale fase è quello che consente al prodotto P inserito nella confezione di passare attraverso le due ganasce 11, 12 stesse. Sempre nella stessa fase, la struttura 13 viene fatta pendolare all'indietro così da ripristinare la posizione iniziale di funzionamento indicata con linea a tratto e punto nella parte di sinistra della figura 2.

Osservando tale figura è possibile notare che, con la soluzione secondo il trovato, l'involucro della confezione è sottoposto all'azione di riscaldamento e di saldatura degli elementi attivi delle due ganasce 11 e 12 per tutto l'intervallo compreso fra le posizioni d'estremità di destra (linea a tratto e punto) e di sinistra (linea a tratto e due punti) della figura 4.

La durata di tale intervallo è determinata dall'ampiezza dell'angolo a del movimento di oscillazione della ganascia 11 rispetto alla ganascia 12 e può quindi essere controllato con precisione quale che sia la velocità di funzionamento dell'apparecchiatura (frequenza di effettuazione delle operazioni di saldatura).

Durante il transito attraverso il gruppo a ganasce 6, gli involucri (o, più precisamente le regioni degli stessi sottoposte alle operazioni di saldatura) seguono una traiettoria corrispondente a quella indicata dalla linea a tratto e punto H nella figura 2. Si tratta di una traiettoria che, in corrispondenza del gruppo a ganasce 6, presenta un andamento genericamente arcuato il cui raggio è determinato dal raggio di rotazione degli elementi attivi 12b della ganascia inferiore 11.

Poiché tale traiettoria leggermente arcuata corrisponde ad una sorta di scossone verticale dato all'involucro ed ai prodotti P, è vantaggioso rendere il più ampio possibile il raggio di curvatura di tale sezione arcuata.

Questo risultato viene ottenuto aumentando in modo corrispondente, secondo i criteri descritti in precedenza, il raggio della ganascia inferiore 12.

L'impiego di due gruppi a ganasce rotative 6, 7 disposti in cascata fra loro costituisce una scelta preferenziale per quanto riguarda il livello qualitativo dell'operazione di saldatura e di taglio delle confezioni.

Nella soluzione descritta, il gruppo 6 realizza l'operazione di saldatura mantenendo un sicuro controllo sulle confezioni per 5 tutta l'estensione della traiettoria di transito delle confezioni attraverso il gruppo. Il gruppo 7, pur potendo essere attrezzato per svolgere un'ulteriore operazione di saldatura, è in generale destinato a svolgere principalmente l'operazione di taglio e di separazione delle confezioni successive.

io Naturalmente è anche possibile incorporare in un unico gruppo a ganasce avente la struttura del gruppo 6 in precedenza descritto entrambe le funzioni di saldatura e di taglio. In questo caso, sugli elementi attivi IIb e 12b delle due ganasce sarà necessario provvedere elementi a coltello del tutto analoghi agli i5 elementi 10 in precedenza descritti con riferimento al gruppo 7.

Di preferenza, nel caso in cui si utilizzano due gruppi di ganasce 6 e 7 in cascata è vantaggioso interporre fra i due gruppi stessi un gruppo di stabilizzazione 26 del movimento delle confezioni i cui bordi di estremità sono già stati saldati ma non an-20 cora tagliati.

Nell'esempio di attuazione illustrato, il gruppo 26 comprende un elemento inferiore 27 costituito da un trasportatore a catene o cinghie motorizzate avente un ramo attivo 28 allineato con il piano di scorrimento delle confezioni ed un elemento su-25 periore 29 costituito da un rullo montato folle su un albero orizzontale 30.

La funzione del trasportatore motorizzato 27 è quella di guidare positivamente i prodotti inseriti nelle confezioni già saldate fra il gruppo di saldatura 6 ed il gruppo di taglio 7. 30 La funzione del rullo 29, costituito di solito di materiale a basso attrito quale politetrafluoroetilene, è essenzialmente quella di costituire una barriera di contenimento superiore destinata ad impedire un eccessivo incurvamento della catena dei prodotti confezionati fra i due gruppi 6 e 7. Di preferenza, la posizione 35 di montaggio dell'albero 30 ed il raggio del rullo 29 vengono scelti in modo tale per cui il rullo 29 stesso non entra normalmente in contatto con l'estremità superiore dei prodotti ma si limita semplicemente a contrastare fenomeni di sollevamento anomali.

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3 fogli disegni

Claims

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1. Gruppo a ganasce rotative (6) per macchine confezionatrici (1), comprendente una coppia di ganasce (11, 12) definenti congiuntamente una zona di transito delle confezioni e provviste ciascuna di almeno un elemento attivo (IIb, 12b) rotante intorno ad un rispettivo asse (Ila, 12a), così da cooperare con un elemento attivo dell'altra ganascia per determinare la chiusura delle confezioni nella regione interposta fra i due elementi attivi (IIb, 12b) cooperanti, caratterizzato dal fatto che almeno una (11) delle ganasce porta associata una struttura di sopporto oscillante (13) suscettibile di impartire a detta una (11) delle ganasce un movimento orbitale a va e vieni rispetto all'altra (12) ganascia, per cui detta una delle ganasce (11) è suscettibile di inseguire detta regione delle confezioni durante il transito attraverso il gruppo a ganasce rotative (6).

2. Gruppo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento attivo (12b) di detta altra ganascia (12) presenta un raggio di rotazione maggiore del raggio di rotazione di detto almeno un elemento attivo (IIb) di detta una (11) delle ganasce.

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RIVENDICAZIONI

3. Gruppo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento attivo (12b) di detta altra ganascia (12) presenta un raggio di rotazione pari a circa 1,5 volte il raggio di rotazione di detto almeno un elemento attivo (IIb) di detta una delle ganasce (11).

4. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detta altra ganascia (12) è provvista di elementi attivi (12b) in numero maggiore di detta una (11) delle ganasce.

5. Gruppo secondo la rivendicazione 2 e la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il rapporto fra il numero di elementi attivi (12b) di detta altra ganascia (12) ed il numero degli elementi attivi (IIb) di detta una (11) delle ganasce è circa pari al rapporto fra i rispettivi raggi di rotazione.

6. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 5, caratterizzato dal fatto che a detta struttura di sopporto oscillante (13) sono associati mezzi motori (14) suscettibili di comandare detto movimento orbitale a va e vieni con velocità differenziale nei versi rispettivamente concorde ed opposto al verso di transito delle confezioni attraverso il gruppo a ganasce rotative (6); la velocità essendo maggiore durante il movimento di oscillazione in verso concorde al verso di transito attraverso il gruppo a ganasce rotative (6).

7. Gruppo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi motori (14) comprendono un meccanismo a glifo (20 a 25).

8. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 7, caratterizzato dal fatto che comprende una prima (6) ed una seconda (7) coppia di ganasce rotative (11, 12; 8, 9) disposte rispettivamente a monte ed a valle rispetto al verso di transito delle confezioni e dal fatto che detta struttura di sopporto oscillante (13) è provvista soltanto per detta prima (6) coppia di ganasce (11, 12).

9. Gruppo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che le ganasce (8, 9) di detta seconda coppia (7) sono provviste di mezzi a coltello (10) per il taglio delle confezioni.

10. Gruppo secondo la rivendicazione 8 o la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che fra detta prima (6) e detta seconda (7) coppia di ganasce è interposto un gruppo di trascinamento (26) delle confezioni comprendente:

— un elemento convogliatore inferiore (27) ad anello continuo motorizzato con un ramo di trascinamento (28) delle confezioni sostanzialmente allineato con la direzione di detto movimento di transito delle confezioni stesse, e

— un elemento convogliatore superiore (29), liberamente girevole per effetto del contatto con le confezioni in transito.