CH654294A5 - Composti ad attivita bloccante del calcio a livello cardiaco e cerebrale, metodo per la loro preparazione e composizioni farmaceutiche. - Google Patents
Composti ad attivita bloccante del calcio a livello cardiaco e cerebrale, metodo per la loro preparazione e composizioni farmaceutiche. Download PDFInfo
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- CH654294A5 CH654294A5 CH3684/83A CH368483A CH654294A5 CH 654294 A5 CH654294 A5 CH 654294A5 CH 3684/83 A CH3684/83 A CH 3684/83A CH 368483 A CH368483 A CH 368483A CH 654294 A5 CH654294 A5 CH 654294A5
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Description
La presente invenzione ha per oggetto un composto N-metil--N-bis-(3,4-dimetossi-fenil-etil)ammina di formula (I)
ch.
och,
och.
ch, 0'
ch.—ch.
CH.
3
Il composto dell'invenzione è caratterizzato da una elevata attività bloccante l'entrata del calcio che, unita ad una tossicità molto bassa, ne consente l'impiego nella terapia di malattie cardiovascolari e di turbe della circolazione cerebrale.
Nel brevetto americano US no. 2 006 114, in Ber. 72b 18-28, 1939 e nel brevetto tedesco no. 617 647, Rosenmund Külz e Buth hanno descritto la sintesi di una serie di bis-fenil-etilammine dotate di proprietà papaverino-simili e spasmodiche, descrivendo anche PN-metil-N-bis-(3,4-dimetossi-fenil-etil)ammina. In realtà il composto citato da Rosenmund e altri (e per il quale i predetti autori non riportano alcun dato che ne dimostri la struttura) deve avere una struttura diversa da quella del composto rivendicato in questa invenzione, poiché per il sua cloridrato gli autori indicano un punto di fusione di 230°C e di 242°C, mentre il cloridrato del composto qui ottenuto (la cui struttura è viceversa dimostrata dai dati NMR), fonde a 18Q-185°C anche dopo ripetute cristallizzazioni e allo stato di alta purezza. Inoltre, come verrà detto in seguito, si è constatata una netta differenza anche nelle proprietà farmacologiche del composto secondo l'invenzione e il composto menzionato da Rosenmund e altri. Probabilmente, la diversa natura di quest'ultimo composto è da mettersi in relazione al fatto che la corrispondente ammina secondaria non N-me-tilata, è ottenuta secondo una reazione alquanto insolita, cioè la idrogenolisi di (3,4-dimetossi-fenetil)ammina con Ek su Pd/ BaSC>4 a temperature mólto elevate, secondo lo schema seguente
OCH
V~\ BaSO /H
2 ch30-<oVCH2-CM2NH2 >
OCH /0CH3
CHgO-^ÇÏN'-OHg-GH-j-NH-CH^-01^-^ "^3 '
Inoltre, il brevetto tedesco descrive la mediazione di detta ammina secondaria con formaldeide, in assenza di ogni agente riducente; nel brevetto US 2 006 114 questa mediazione è effettuata in presenza di acido formico, ma ciò nonostante il cloridrato è ancora più alto-fondente (242°C) del cloridrato di N-metil--N-bis-(3,4-dimetossi-fenil-etil)-ammina, la cui struttura, si ripe: te, è stata qui rigorosamente dimostrata. Al contrario, secondo gli insegnamenti dei brevetti sopra citati, si ottiene un composto diverso come è stato verificato ripetendo gli stessi metodi sperimentali ivi descritti. Di conseguenza, il compósto (I) deve essere considerato nuovo. Le proprietà farmacologiche del composto (I) non erano inoltre prevedibili dalla sua struttura correlata a quella della papaverina. È noto infatti che le azioni terapeutiche della papaverina sono messe in dubbio, tanto che nella sesta edizione del Goodman e Gilman's «Pharmacological Basis of The-rapeutics» McMillan, New York, 1089, Needleman e Johnson affermano che «non è stato dimostrato un valore terapeutico per la papaverina in nessuna condizióne». Uguali conslusioni sono ' state raggiunte da un comitato di esperti della U.S. Food and Drag Administration, che ha concluso che non vi sono «elementi a dimostrazione dell'efficacia della papaverina in nessuna delle indicazioni citate dai fabbricanti». Sulla base di queste affermazioni, la FDA ha proposto di togliere dal commercio la papaverina «FDA Drag Bull., 9, 26, 1979; Fed. Reg. 44: 30443, 1979». I composti descritti nei brevetti e nel riferimento sopra menzionati non furono pertanto impiegati in terapia e dagli insegnamenti della tecnica precedente non è possibile arguire indicazioni terapeutiche.
Abbiamo ora sorprendentemente trovato che il composto di formula (I), è dotato di una forte attività calcio-antagonista, paragonabile a quella della Nifedipina, un farmaco calcio-antagonista noto e recente, e non correlata alle proprietà papaverino-simili. Infatti, le azioni della papaverina sullo iòne calcio sono complesse e caratterizzate da una stimolazione sui flussi di ione calcio per le concentrazioni più basse (Carpenedo et al., Journal Pharm. Pharmac., 1971, 23, 502-505) e di antagonismo e concentrazioni intorno a IO"4 molare (Sanguinetti e West, Journal Pharmacol. Exp. Ther», 219, 715, 1981). Questi ultimi autori hanno dimostrato che la papaverina e il verapamile, un noto calcio-antagonista, sono mutualmente antogonistici nei riguardi delle correnti lente di entrata sostenute da ioni calcio negli atrii isolati di cavia. La papaverina è pertanto totalmente priva di attività calcio-antagonistica e la stessa caratteristica dovrebbe anche essere aspettata per i composti strutturalmente correlati. Inoltre, la principale azione biochimica della papaverina e di alcuni suoi derivati è l'inibizione sulle fosfodiesterasi (Kukovetz e Pöch, Naunyn Schmiedebergs Arch. Pharmak., 267, 189-194, 1970). Al contrario, abbiamo sorprendentemente trovato che rN-metil-N-bis-(3,4-dimetossi-fenil-etil)ammina, oltre ad avere una forte attività calcio-antagonistica, è completamente priva di azione inibitoria sulle fosfodiesterasi. Il profilo terapeutico e farmacologico del composto dell'invenzione deve essere pertanto considerato imprevedibile, sulla base dei riferimenti sopra citati e della farmacologica della papaverina, nonostante le eventuali analogie strutturali. Il composto dell'invenzione è pertanto un nuovo agente terapeutico bloccante l'entrata del calcio, utile nell'ischemia miocardica e nelle malattie cerebro-vascolari provocate da oligoemia cerebrale.
II composto secondo l'invenzione si ottiene a partire dalla bis-[2-(3,4-dimetossifenil)etil]ammina per amminazione riducente, cioè per trattamento con formaldeide in ambiente riducente.
L'esempio che segue illustra il procedimento secondo l'invenzione, senza avere alcun carattere limitativo.
Esempio 1 a) 3,4-Dimetossifenilacetile cloruro
29,5 grammi di acido 3,4-dimetossifenil-acetico sciolti in
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
3
654 294
200 ml di cloroformio anidro privo di etanolo, sono addizionati di 23,8 g di cloruro di tionile. La miscela è scaldata a riflusso per 4 ore, poi si eliminano il solvente e l'eccesso di reagente a pressione ridotta. Il residuo oleoso viene distillato a pressione ridotta (10 mmHg) raccogliendo la frazione passante a 170-172°C. Si ottiene così il cloruro acilico puro (26 g; resa 81%).
b) N-[2-(3,4-Dimetossifenil)etilJ-3,4-dimetossifenilacetamide
21,7 grammi di 2-(3,4-dimetossifenil)etilammina sciolti in 150 mi di cloroformio anidro sono addizionati di 15,2 g di trietilammina anidra. Si raffredda la soluzione fra 5° e 10°C e, sotto agitazione, si addiziona il cloruro dell'acido preparato in a) (26 g) sciolto in 80 mi di cloroformio anidro. Si lascia salire la temperatura a quella ambiente, poi si scalda a riflusso per 8 ore. Dopo aver raffreddato la miscela aggiungendo altro cloroformio (200 mi) si lava la fase organica con acqua, poi con acido cloridrico al 5%, ancora acqua, poi con sodio idrossido al 5%, e infine con acqua. Si anidrifica la soluzione organica su solfato di sodio anidro e dopo filtrazione si evapora il solvente a pressione ridotta. Il solido ottenuto è cristallizzato da etanolo assoluto: si ottiene l'amide pura (36 g) con resa dell'84%. P.f. = 128°C. Macchia cromatografica unitaria (eluente etanolo).
c) Bis-[2-(3,4-dimetossifenil)etilJammina
37,7 grammi di sodio boroidruro sono sospesi in 1500 mi di tetraidrofurano anidro in atmosfera inerte di azoto. Alla sospensione si aggiungono 36 g di amide preparata in b), agitando la miscela e raffreddando a 10°C si addizionano anche 58 mi di acido acetico glaciale. Si scalda infine la miscela a riflusso per 4 ore. Al termine si evapora a pressione ridotta il solvente e si tratta il residuo con acqua e poi con acido cloridrico diluito sino a netta acidità. Alla miscela si aggiunge poi una soluzione di sodio idrossido sino a reazione alcalina e si estrae con dicloro-metano (300 mi per quattro volte). Si estrae la soluzione organica con acido cloridrico diluito, si lava la soluzione acida con di-clorometano, poi la si raffredda e la si alcalinizza con potassio carbonato e infine si estrae nuovamente con diclorometano (200 mi per quattro volte). La fase organica anidrificata su sodio anidro, filtrata ed evaporata lascia come residuo l'ammina grezza che viene cristallizzata da etanolo ottenendo prodotto puro (25,8 g, resa 75%) con p.f. 56-58°C, presentante una macchia unitaria in T.L.C, (eluente N-butanolo, etanolo, acido acetico, acqua 60 : 20 : 40 : 10). u Analisi elementare:
calc.% C 69,54 H 7,88 N 4,05 trov.% C 69,77 H 8,01 N 6,16
d) N-Metil-N-bis-(3,4-dimetossi-fenil-etil)ammina
10,4 grammi di ammina preparata in c) si sciolgono in 100 mi di metanolo si aggiungono poi 30 mi di formaldeide al 37%.
Agitando si fa bollire, la miscela per 40 minuti, poi si raffredda con bagno di ghiaccio fino a 0°C e si aggiungono a piccole porzioni 4 g di sodio boroidruro. Si continua l'agitazione a temperatura ambiente per un'ora e mezza e poi si evapora il metanolo a pressione ridotta. Si riprende il residuo con acqua e si acidifica nettamente con acido cloridrico, dopo aver agitato per alcuni minuti si raffredda e si alcalinizza nettamente con soluzione di sodio idrossido. Si estrae la soluzione alcalina con diclorometano, si isola la fase organica, la si lava con acquarla si anidrifica su Na2SC>4 e la si filtra, si evapora a pressione ridotta sino a secchezza.
Si cristallizza il residuo due volte con n-esano (100 mi per vòlta) ottenendo così prodotto puro (6,7 g, resa 62%) con p.f. 67-69°C che presenta un'unica macchia cromatografica in T.L.C, (eluente lo stesso che per l'ammina C).
Analisi elementare per C21H29 NO4 (P.M. = 359,47) calc.% C 70,16 H 8,13 N 3,89 trov.% C 70,23 H 8,17 N 3,85
Il composto ottenuto verrà d'ora in avanti indicato anche con la sigla YS 035, per brevità.
La struttura del composto YS 035 è confermata dai dati spettroscopici.
Spettro H1 NMR (registrato in CDCI3, riferimento interno TMS, i valori degli spostamenti chimici dei protoni sono espressi in 8): 2,35 (s, 3B, N-CH3); 2,7 [s, 8H, N (CH2-CH2)2]; 3,8 [s,' 12H, 4 (OCH3)]; 6,7 (s, 6H aromatici).
Il cloridrato di YS 0,35 presenta un p.f. di 180-185°C.
Analisi elementare per C21H30NO4CI (P.M. = 395,93)
calc.% C 63,70 H 7,63 N 3,54
trov.% C 63,42 H 7,45 N-3,39
Il composto YS 0,35 è stato sottoposto a prove farmacologiche per saggiarne l'attività in confronto ai noti farmaci calcio-antagonisti Nifedipina e Nicardipina. I risultati ottenuti sono esposti qui di seguito.
Tossicità acuta di YS 035
La tossicità acuta è stata determinata per via orale e per via venosa nel ratto maschio secondo il metodo di Lichtfield e Wil-coxon (J. Pharm. Exp. Therap., 1949, 96, 99).
YS 035 ha mostrato una DL50 di 177,9 mg/kg per via orale e di 19 mg/kg per via venosa.
FARMACOLOGIA Attività calcio-antagonista
Inibizioni del Ca2+-uptake in sinaptosomi di cervello di ratto
I sinaptosomi venivano preparati da un omogenato di cervello di ratto per centrifugazione in gradiente di Filcoll, a 23 500 rpm per 30' e diluiti a 1,5 mg/ml in un medium costituito da:
NaCl
120
mM
KCl
30
mM
Mg SO4
1,2
mM
KH2PO4
0,4
mM
NaHC03
5
mM
TES
20
mM
Glucosio
10
mM
YS 035 e per confronto nifedipina e papaverina venivano aggiunti al medium ad una concentrazione di 250 |j,M finale.
Dopo 15' di preincubazione veniva aggiunto nel medium 45CaCl2 1 mM finale (0,2 jx Ci/ml).
Il primo prelievo era effettuato dopo 2' dall'aggiunta: le concentrazioni trovate venivano fissate come valori al tempo zero. Gli altri controlli erano effettuati a 5', 10' e 15'. A ciascun tempo la reazione veniva fermata per centrifugazione: veniva determinata la radioattività sia del supernatante sia del pellet; quest'ultimo era preventivamente denaturato con PCA, neutralizzato e successivamente centrifugato.
I risultati illustrati nella seguente tabella 1 sono espressi come quantità di Ca traslocata per mg di proteina al tempo di incubazione massimo di 15 min.
TABELLA 1
Composti Ca2+-uptake
(n g ioni/mg prot/15 min)
Controllo 80 ± 7
Papaverina (250 p.M) 79 ±5
Nifedipina (250 (xM) • 42 ± 5
YS 035 (250 fiM) 47 ±4
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
654 294
4
Dai dati tabulati si può vedere come l'attività inibitoria sull'uptake del Ca dimostrata dal nuovo composto YS 035 nei sinaptosomi di cervello di ratto è comparabile a quella svolta dalla nifedipina, mentre la papaverina è completamente priva di attività calcio-antagonista.
Inibizione del Ca2+-uptake in cellule di rene di criceto neonato
Le cellule di rene di criceto neonato venivano lavate più volte e successivamente risospese alle concentrazioni di 5,106/ml in un medium della seguente composizione:
NaCl KCl
Glucosio Na2HP04 NaHCOs MgCl2
TRIS.HCl a pH 7,4
120 mM 5,5 mM 5,5 mM 0,7 mM 25 mM 1,3 mM 10 mM
I risultati sono espressi in Tabella 3 come quantità di calcio traslocata per mg di proteine.
TABELLA 3
Composti
Ca3+-uptake (n g ioni/mg prot.)
Nifedipina YS 035
14,3 9,5 11,0
YS 035 e nifedipina per confronto venivano aggiunte ad una concentrazione di 250 (J.M finale.
Dopo 15' di preincubazione a 30°C si faceva partire la reazione con l'aggiunta nel medium di 45CaCl2 1 mM (0,1 (xCi/ml). Le concentrazioni al tempo zero erano quelle determinate dopo 2' dall'aggiunta. Gli altri controlli erano effettuati a 5', 10', 20'. Per la determinazione del [Ca2+] si procedeva come nel caso precedente.
I risultati sono espressi nella Tabella 2 come quantità di Ca traslocata per mg di proteine (1 mg di proteine = 5,IO6 cellule) al tempo di incubazione massimo di 15'.
I risultati ottenuti evidenziano in questo modello sperimentale l'azione inibitrice sull'uptake del Ca dimostrata sia da YS 035 sia dalla nifedipina.
L'attività del nuovo composto, tuttavia, è in termini quantitativi, superiore a quella della nifedipina.
L'attività inibitrice di YS 035 sull'uptake del Ca in mitocondri di fegato di ratto è evidente da questi risultati, anche se in queste condizioni sperimentali risulta lievemente inferiore a 20 quella della nifedipina.
Studio sulCa2+-efflux in mitocondri di fegato di ratto
I mitocondri di fegato di ratto preparati come nel precedente esperimento venivano «caricati» di Ca e successivamente ri-25 presi in un medium privo di questo ione.
In presenza di un disaccoppiante o di «rosso rutenio» si ha efflusso dello ione Ca2+ dal mitocondrio nel medium.
YS 035 di nifedipina venivano aggiunti alle concentrazioni di 250 nM sia in presenza che in assenza dei due tipi di attivato-30 ri dell'efflusso di calcio.
I risultati, illustrati nella Tabella 4, sono espressi come in quantità di calcio traslocata fuori del mitocondrio per mg di proteine per minuto. Sulla base di questi dati è evidenziabile un effetto disaccoppiante della nifedipina ma non di 35 YS 035.
TABELLA 2
TABELLA 4
. 40 ■
Composti
Ca2+-uptake (n g ioni/mg prot/15')
Composti
Ca2+-efflux (n g ioni/min. mg/prot) indotto da:
YS 035 nifedipina
11,9
7,5 (—36,9% di inibizione) 7,9 (—36,6% di inibizione)
45
Inibizione del Ca2+-uptake in mitocondri di fegato di ratto
I mitocondri, preparati secondo le metodiche classiche, sono stati diluiti a 1,5 mg/ml in un medium di incubazione avente la composizione seguente:
50
rosso rutenio disaccoppiante
—
0,0
0,7
8,3
Nifedipina (250 jxM)
3,8
2,2
8,5
YS (250 nM)
0,0
0,6
5,4
Effetto antagonizzante la contrazione da acido arachidonico sull'aorta di coniglio
Saccarosio KCl
TRIS.HCl a pH 7,4
Succinato
Rotenone
200 mM 20 mM 10 mM 2 mM 1 (iM
55
Studio in vitro
YS 035 e la nifedipina per confronto venivano aggiunti al medium alla concentrazione di 250 jaM finale.
Dopo un tempo di preincubazione di 15' a 20°C veniva aggiunto 45CaCl2 (50 n mol/mg prot.).
Analogamente ai casi precedenti le concentrazioni al tempo zero erano quelle determinate al primo prelievo dopo 2'. Gli altri controlli era effettuati dopo 5', 10', 15'. Per la determinazione del Ca2+ si procedeva analogamente ai casi precedenti.
Lo studio è stato effettuato in confronto con la Nicar-dipina, usando del sangue antologous come liquido di perfusione. L'aggiunta di 0,1 mg di arachidonato.al liquido induce 60 una concentrazione isometrica dell'aorta che è registrata da un trasduttore. Dai risultati in Tabella 5 risulta che l'effetto inibitorio di entrambi i prodotti sulla contrazione da arachi-donato è comparabile poiché tutte le due le molecole possono indurre un «by pass» fra la sintesi del Tromboxano A2 e quella 65 della PGI2, il che è dimostrato dal rilassamento che segue l'aggiunta di arachidonato al sangue di perfusione. Questo effetto è rilevabile con 0,1 mg/kg di YS 035 e con 1 mg/kg di Nicardi-pina.
5
654 294
TABELLA 5
Prodotto
Contrazione del primo tratto di " aorta (mm) N=4
Contrazione del secondo e terzo tratto di aorta dose mg.Kg"1
N
%
Variazione
0,01
3
—42±31,0
(—60 ±29,3)
YS 035
48 ±6,7
0,1
4
—132± 16,1
1,0
1
—16
0,01
1
—6
Nicardipina
38 + 4,9
0,1
4
—48 + 15,5
1,0
3
(—84) -162
N = numero totale dei tratti di aorta in esame ( ) valori delle piccole contrazioni osservate talvolta prima di un rilassamento
Inibizione dell'attività fosfodiesterasica
Si è valutata l'inibizione dell'attività fosfodiesterasica di YS 035 e della papaverina secondo il metodo di K. G. Nair (Bio-chemistry, 5, 150, 1966).
Si è utilizzato un medium costituito da:
2,5 mi di tampone tris-HCl 0,1 M pH 7,4 50 ni di MgS04 . 7 H20 (10 fig/ml)
50 [il di CAMP «Sigma» (1 mg/ml)
5 |il di Adenosin deaminasi (2 mg/ml)
20 (xl di Fasfatasi alcalina «Sigma» (2,6 mg/ml)
15 |o.l di Fosfodiesterasi (10 mg/ml)
YS 035 è stato aggiunto ad una concentrazione finale di 100 mM mentre la papaverina ad una concentrazione di 10 mM.
I valori di ID5o (dose inibitoria del 50%) sono risultati pari a 0,04 mM per la papaverina, mentre per YS 035 non si è evidenziata alcuna attività inibitoria della fosfodiesterasi.
Studio ex vivo
Sia YS 035, sia la Nicardipina sono stati somministrati per os per tre giorni consecutivi per alcuni conigli in modo che l'ultima somministrazione di farmaco fosse fatta un'ora prima di sacrificare gli animali.
I tratti di aorta sono stati incubati sia in PRP sia nel liquido di Krebs-Henseleit.
I risultati ottenuti in seguito all'aggiunta di acido arachido-nico sono riportati nella tabella sottostante.
TABELLA 6
Questo studio dimostra come, sia YS 035, sia la Nicardipina, agiscano direttamente sulla sintesi delle Prostaglandine, principalmente sulla PGI2, a livello endoteliale aortico, piuttosto che agire sull'effetto vasocostrittivo del Tromboxano A2 5 sulle piastrine.
Effetto sull'infarto cerebrale multiplo nel ratto
L'iniezione intracarotidea di arachidonato sodico (0,1 mg) provoca nel ratto una reazione edematosa accompagnata dà un io accumulo di Ca++ nel tessuto cerebrale e da una caduta, invece, del tasso di colesterolo. YS 035, somministrato i.v. 15 minuti prima dell'infarto a dosi di 1, 3,3 e 10 mg/kg, riduce moderatamente l'entrata del Ca++ a 1 mg/kg, ma non possiede alcun effetto sugli altri cambiamenti a livello biochimico.
15 Effetto antagonizzante i disturbi biochimici e il deficit neurologico durante il periodo post-oligoemico nel ratto
L'oligoemia nel ratto è provocata con una contemporanea occlusione bilaterale delle arterie carotidi associata a una debole 20 diminuzione (8-9 kPa) della pressione sanguigna ed è mantenuta per 60 minuti. Dopo aver rimosso le occlusioni, il periodo post-oligoemico è seguito per vari giorni. In questo caso si è proseguita l'osservazione fino al terzo giorno, momento in cui l'accumulo cerebrale di Ca+ + ionrraggiunge il massimo. 25 Ai ratti sono stati sommonistrati YS 035 o la Nicardipina rispettivamente 1, 5, 18, 24, 42 e 71 ore dopo aver rimosso le occlusioni carotidee. I ratti sono stati sacrificati alla 72a ora e i tessuti rapidamente rimossi per poter determinare il loro contenuto in acqua, calcio e potassio. I risultati sono riassunti nella 30 tabella seguente. '
TABELLA 7
Ampiezza della contrazione (mm)
Prodotto
Dose
PRP
medium Krebs mg.Kg-' P.O.
Valori individ.
m±ES
Valori individ.
m±ES
+ 26
+ 4
+ 48
+ 25
+ 23
+ 12
Controllo
+ 20 + 35 + 37 + 36 + 16
30 ±8,0
+ 10 + 8 + 8 + 18 + 12
12±2,3
Nicardipina
1
+ 24 + 55
— .
—30 —10
—
YS 035
10
+ 28 + 28
— -
— 6 + 7
- —
mg.Kg"' P.O.
Concentrazione cerebrale in
Gruppi
N
H20
K+
Ca+ +
7x
%
mmol.Kg-1
di sost. secca
Controlli
36
—
78,7 ±0,05
499,3 ±3,45
4,4 ±0,20
Controlli post-Olige-mici (+72 h)
11
—
80,1 ±0,37 * 0,005
366,2 ±12,58 * 0,0001
28,2 ±3,22 * 0,0001
Nicardipina
4
3
79,2± 0,42 *NS **NS
368,5± 19,69 *0,01 **NS
19,3 ±4,62 *NS **NS
YS 035
8
3
79,0+0,44
*NS **0,0309
420,0± 11,85 *0,0000 **0,004
10,7 ±2,46 *0,0500 **0,0004
60
65
N = numero dei ratti per ciascun gruppo P 0,05 Secondo il t test di Stufdent o di Cochran * contro controlli ** contro controlli post-oligoemici
Dai risultati qui esposti risulta che YS 035 è capace di ridurre la gravità dell'edema cerebrale e soprattutto di ridurre nettamente l'accumulo intracellulare di ioni di Ca+ + .
Anche la Nicardipina sembra agire nello stesso modo, tuttavia la sua azione, specie nell'accumulo di ioni di Ca+ + , è molto meno significativa.
Effetti anti-aritmici ed anti-ischemici nel ratto ■
La legatura dell'arteria coronaria sinistra induce, nel ratto anestetizzato, un'aritmia precoce (30'), soprattutto battiti ec-tòpici, tachicardia ventricolare (VF), e fibrillazione centricola-re (VF) (Metodi de Selye 1960, Clark 1980 e Parratt 1982).
654 294
6
Iniettando YS 035 i.v. quindici minuti prima della legatura della coronaria a dosi comprese fra 0,156 mg/kg e 20 mg/kg si sono ottenuti i seguenti risultati.
TABELLA 8
Valori significativi per ciascun gruppo
Dose
N° Battiti
VT
VF
N° fasi
Tempo
%
Tempo la
Gruppi mg/kg
N
Ectopici sec.
sec.
VF
Latenza
Mortalità
tenza Morte
I.V.
(%)
VF
(min)
Controlli
—
12
1324
113
71
75
14
58
20
0,156
5
907
34
4
40
22
20
26
0,625
5
646
9
0
0
30
0
>30
1,25
5
684
29'
0
0
30
0
>30
YS 035
2,5
5
725
34
9
20
26
0
>30
5
2
1287
62
5
50
21
0
>30
10
3
474
9
0
0
30
0
>30
20
2
777 '
22
10
50
20
0
>30
Come si vede, la somministrazione per via endovenosa di YS 035 impedisce l'instaurarsi delle maggiori aritmie, come la VF e la VT, e la morte a dosi fra 0,625 e 10 mg/kg. Non esiste inoltre una relazione fra il dosaggio e l'effetto osservato, in quanto, sopra un certo dosaggio (10 mg/kg), c'è una progressione dei risultati.
Effetto sull'infarto miocardico in fase sub-acuta nel cane
La legatura dell'arteria coronaria interventricolare (tecnica di Harris) provoca i seguenti effetti:
a) caduta del flusso sanguigno coronarico b) aumento della resistenza vascolare coronarica c) diminuzione dell'indice di lavoro del ventricolo sinistro d) aumento del rapporto DPTI/TTI
e) diminuzione dell'indice di gettata aortica f) diminuzione del consumo di glucosio, ossigeno e lattato da parte del miocardio g) diminuzione dell'uptake degli acidi grassi liberi da parte del miocardio.
Il trattamento con YS 035 a 0,1 mg/kg i.v. effettuato dopo legatura dell'arteria coronaria e per tre volte entro la 48ma ora, alla stessa dose, ha fornito i seguenti risultati:
a) il flusso sanguigno coronarico rimane simile a quello del gruppo di controllo o al limite tende ad aumentare moderatamente durante l'esperimento;
b) le resistenze vascolari coronariche non solo si riducono, ma diventano inferiori a quelle del gruppo di controllo;
c) l'indice di lavoro del ventricolo sinistro è significativamente più alto di quello presente nei cani infartuati;
25 d) il rapporto DPTI/TTI non è modificato;
e) l'indice di gettata aortica non si modifica;
f) il consumo di glucosio nel miocardio non si modifica, mentre quello di ossigeno aumenta significativamente e quello di lattato tende a tornare alla normalità;
30 g) l'uptake degli acidi grassi liberi aumenta e raggiunge anche il valore doppio di quello basale misurato negli animali sani di controllo.
La presente invenzione si riferisce anche a tutti gli aspetti industrialmente applicabili connessi all'impiego dei composti di 35 formula I in terapia cardiovascolare.
Un aspetto essenziale dell'invenzione è pertanto costituito da composizioni farmaceutiche contenenti come principio attivo i composti di formula I eventualmente in associazione con gli eccipienti di impiego convenzionale in tecnica farmaceutica.
I composti dell'invenzione possono essere somminstrati per via orale o parenterale: nel caso di YS 035 la posologia media giornaliera per via orale compresa fra 20 e 150 mg, in due o tre somministrazioni. Il trattamento può essere continuato per periodi prolungati. In caso di crisi acute, YS 035 può essere somministrato per infusione venosa lenta a dosi comprese fra 10 e 20 ng/Kg.
Esempi non limitativi di composizioni farmaceutiche secondo la presente invenzione sono costituiti da:
— capsule di gelatina opercolate contenenti 10 mg di YS 035;
— compresse contenenti 20 mg di YS 035 oltre agli eccipienti di impiego convenzionale in tecnica farmaceutica;
— fiale sterilizzate per somministrazione parenterale contenenti 1 mg/ml di YS 035 cloridrato in acqua bidistillata sterile apirogena.
v
Claims (4)
- 654 294
- 2. Procedimento di preparazione del composto di formula (I), caratterizzato dal fatto che si sottopone la bis-[2-(3,4-di-metossifenil)etil]ammina a trattamento con formaldeide in ambiente riducente.2RIVENDICAZIONI 1. N-Metil-N-bis-(3,4-dimetossi-fenil-etil)ammina di formula (I)ch..och.ch2—ch2—^CHch,0"[—ch0—ch,och.e suoi sali di addizione con acidi farmaceuticamente accettabili.
- 3 . Procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che l'agente riducente è costituito da boroidruro di sodio.
- 4. Composizioni farmaceuticamente atte alla terapia di malattie cardiovascolari e di turbe della circolazione cerebrale, caratterizzate dal fatto che in quantità di principio attivo contengono uno o più composti di formula I.
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