CH630108A5 - Procedimento per la preparazione di ossido di ferro pigmentario giallo. - Google Patents
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Description
La presente invenzione riguarda la preparazione di un pigmento giallo di idrossido di ferro, a partire da sali inorganici ferrosi, mediante un procedimento che comprende la contemporanea riduzione, mediante detti sali ferrosi, di ni-troderivati organici aromatici.
È nota nella tecnica la riduzione di composti aromatici azotati riducibili, mediante ferro metallico, in ambiente acido, con produzione delle corrispondenti ammine ed ottenimento di un precipitato costituito da ossidi di ferro con caratteristiche pigmentarie.
Tali procedimenti presentano essenzialmente gli inconvenienti derivanti dai fenomeni di corrosione delle apparecchiature, dovuti alla aggressività sia chimica, che fisica, delle soluzioni e sospensioni trattate.
È ancora nota la possibilità di produrre ammine aromatiche mediante riduzione con sali ferrosi di composti aromatici azotati riducibili.
Non sono state tuttavia trovate in detti procedimenti le condizioni nell'ambito delle quali precipitano ossidi di ferro con soddisfacenti caratteristiche pigmentarie, soprattutto non sono state trovate quelle condizioni che permettono di produrre il particolare pigmento desiderato in modo sicuro e riproducibile.
Tali inconvenienti vengono superati mediante il procedimento della presente invenzione secondo il quale alla riduzione dei nitroderivati aromatici mediante sali ferrosi, si accompagna la produzione di idrossido di ferro giallo ad elevate caratteristiche pigmentarie.
Più in particolare la presente invenzione riguarda la preparazione del pigmento idrossido di ferro FeOOH, di colore giallo, in forma aciculare con dimensioni medie degli aghi dell'ordine di 0,12 X 0,7 micron, a partire da solfato ferroso, da una base inorganica e da un nitroderivato organico aromatico, mediante un procedimento che comprende:
a) il porre a contatto in un primo stadio solfato ferroso in soluzione acquosa, ammoniaca acquosa ed un nitroderivato aromatico, con un rapporto molare tra l'ammoniaca ed il solfato ferroso inferiore a 1/1 e con un rapporto massimo tra le moli di detta ammoniaca ed il numero di nitro-gruppi di detto nitroderivato aromatico equivalente a o inferiore a 6/1 e l'operare ad una temperatura da 20° a 70°C, per un tempo almeno pari a quello richiesto per raggiungere un pH costante o sostanzialmente costante nel mezzo di reazione, così da formare una torbida di nuclei del pigmento idrossido di ferro FeOOH, con un contenuto in solidi valutati come FeOOH non superiore a 80 gr/lt;
b) il miscelare, in un secondo stadio di reazione, una soluzione acquosa di solfato ferroso, un nitroderivato organico ed i nuclei del pigmento idrossido di ferro dello stadio precedente e l'operare ad una temperatura da 20° a 70°C, alimentando a detta miscela ammoniaca acquosa fino ad un massimo di 2,5 moli per ogni mole di solfato ferroso, il rapporto molare tra l'ammoniaca ed il nitroderivato organico essendo compreso tra 6/1 e 12/1, detta alimentazione di ammoniaca avvenendo inoltre in modo lento e graduale per mantenere nel mezzo di reazione un pH pari o inferiore a 8,5, così da formare una torbida di pigmento idrossido di ferro FeOOH, con un contenuto in solidi valutato come FeOOH non superiore a 120 gr/lt, l'entità dei nuclei del primo sta5
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dio essendo inoltre da 8 a 20 parti in peso per ogni 100 parti in peso del precipitato nel secondo stadio;
c) il recuperare I'idrossido di ferro pigmentario e l'am-mina aromatica dai prodotti della reazione ottenuti nel secondo stadio.
Il sale inorganico utile per gli scopi della presente invenzione è il solfato ferroso.
È possibile utilizzare il solfato ferroso puro, oppure miscele che lo contengono, come quelle provenienti dalla produzione di titanio biossido con il procedimento al solfato.
Com'è noto tali miscele contengono quantità preponderanti di solfato ferroso nella sua forma eptaidrata e quantità minori di altri solfati come quelli di magnesio, alluminio, manganese, cromo e titanile.
I nitroderivati utili per gli scopi della presente invenzione sono quelli organici aromatici che contengono uno o più nitrogruppi legati ad un anello aromatico, oppure a più anelli aromatici condensati o meno.
Preferibilmente detti nitroderivati sono liquidi nelle condizioni in cui si opera e generalmente vengono scelti tra quelli per esempio definibili con le seguenti formule generali:
no _
2
(I)
dove Rj sono uguali o diversi e rappresentano l'idrogeno, l'alchile, l'alogeno o i gruppi seguenti: OH, OCH3, NH2, CHO, COOH, S020H e S02NH2;
no2
(ii)
no.
R
dove R2 è l'idrogeno o l'alchile;
(HI)
dove R3 sono uguali o diversi e rappresentano l'idrogeno o i gruppi N02, NH2, OH e S020H;
(IV)
dove R4 sono uguali o diversi e rappresentano l'idrogeno, F alogeno, o il gruppo S02OH.
Tra detti introderivati sono preferiti per gli scopi della presente invenzione: nitrobenzolo, p-nitrotoluolo, o-nitroto-5 luolo, p-cloronitrobenzolo, o-cloronitrobenzolo, 2,4-dimetil-nitrobenzolo, o nitroanisol, acido p-nitrobenzoico, acido m-ni-trobenzensolfonico, p-nitroanilina e 2,4-dinitrotoluolo.
Stadio a) Preparazione dei nuclei io Nello stadio di preparazione dei nuclei si opera con un rapporto molare tra l'ammoniaca ed il solfato ferroso inferiore a 1/1 e generalmente da 0,2/1 a 1/1.
Si è infatti trovato che la formazione dei nuclei idrossido di ferro FeOOH, decorre favorevolmente in un ambien-15 te nel quale il ferro viene precipitato solo parzialmente rispetto a quello presente nella soluzione.
D'altra parte non è conveniente operare una precipitazione inferiore al 10% circa e ciò anche per motivi di economicità, date le maggiori masse che si devono trattare per 20 produrre la stessa quantità di nuclei.
I migliori risultati vengono realizzati con rapporti molari tra l'ammoniaca ed il solfato ferroso da 0,4/1 a 0,6/1. Nella preparazione dei nuclei si opera in presenza di un nitroderivato aromatico scelto tra quelli già definiti ed in
25 particolare il rapporto tra le moli di ammoniaca ed il numero di nitrogruppi del nitroderivato aromatico assume valori pari o inferiore a circa 6/1, la quantità di nitroderivato aromatico essendo cioè almeno pari a quella stechiometrica richiesta per l'ossidazione del ferro precipitato. 30 È ovviamente possibile utilizzare quantità maggiori rispetto al valore stechiometrico e ciò per motivi di completezza della reazione.
In tal caso il nitroderivato aromatico non convertito passa al successivo stadio di preparazione del pigmento unita-35 mente alla torbida dei nuclei.
Allo stesso modo si utilizza il solfato ferroso non trasformato nello stadio di preparazione dei nuclei.
È importante il grado di diluizione del mezzo in cui si opera ed in pratica le condizioni vengono regolate in modo 40 che il contenuto in solidi valutati come FeOOH nella torbida prodotta non sia superiore a 80 gr/lt.
II limite inferiore della concentrazione non è critico, ma non è generalmente opportuno scendere al di sotto di 10 gr/lt e ciò per motivi di economicità.
45 I risultati migliori si realizzano quando il contenuto in solidi nella torbida è dell'ordine di 30 gr/lt.
Nella preparazione dei nuclei si opera a temperature che variano generalmente da 20° a 70°C, con valori preferiti da 35° a 65°C.
50 II pH del mezzo è generalmente compreso in un intervallo di valori da 3,0 a 5,8.
È tipico l'andamento del pH del mezzo che decresce gradualmente nel corso della reazione da un valore massimo (tipicamente dell'ordine di 5,5-5,8) fino ad un valore mini-55 mo (tipicamente dell'ordine di 3,0-3,5).
I tempi richiesti per raggiungere tale valore minimo del pH sono funzione della temperatura prescelta per la reazione.
Le reazioni che portano alla formazione dei nuclei si riso tiene siano le seguenti:
(I)
6FeS04 + 6NH40H + 6H20 6He(OH)2 + 6(NH4)HS04
(ii)
« 6Fe(OH)2 + ArN02 + 4H20 6Fe(OH)s + ArNH2
(III)
6Fe(OH)3 > 6FeOOH + 6H20
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dove Ar indica un radicale arilico.
La reazione (I) è in pratica istantanea, mentre le reazioni (II) e (III) richiedono un tempo relativamente lungo, tanto che il loro andamento può essere angevolmente seguito tramite misura del pH del mezzo.
La reazione globale è in ogni caso la seguente:
(IV) 6FeS04 + 6NH4OH + ArN02 + 4H20 -> 6(NH4)HS04 + ArNH2 + 6FeOOH
Al completamento di detta reazione il valore del pH del mezzo è costante, o sostanzialmente costante e non ha più luogo alcuna evoluzione dei nuclei precipitati.
Detti nuclei risultano costituiti all'analisi chimica da FeOOH e all'esame microscopico da aghi finissimi di spessore circa 1/10 rispetto a quello delle particelle pigmentarie. Detti aghi finissimi costituiscono i nuclei sui quali si sviluppano le particelle del pigmento.
Stadio b) Preparazione del pigmento
Secondo la presente invenzione viene preparata una miscela costituita da solfato ferroso in soluzione acquosa, da un nitroderivato aromatico e dai nuclei ottenuti nel primo stadio della reazione.
Il nitroderivato viene scelto per esempio tra quelli già descritti e può essere eguale oppure diverso da quello utilizzato nello stadio di preparazione dei nuclei. Questi ultimi possono essere utilizzati tal quali o preferibilmente si utilizza la relativa torbida, dato che in questo modo si recupera il solfato ferroso e l'eventuale nitroderivato che non hanno subito trasformazioni nel primo stadio del procedimento.
A detta miscela mantenuta ad una temperatura da 20° a 70°C e sotto efficace agitazione, viene aggiunta ammoniaca acquosa in modo lento e graduale, così da mantenere il pH il più possibile costante e ad un valore scelto nell'intervallo da 3,5 a 8,5. In pratica l'alimentazione dell'ammoniaca avviene con una velocità commensurabile a quella di formazione del pigmento, secondo le equazioni già riportate, in modo che la concentrazione di detta ammoniaca e dell'idrossi-do ferroso sia mantenuta ad ogni istante a valori trascurabilmente bassi. La quantità massima di ammoniaca che viene aggiunta è pari o di poco superiore a quella richiesta per la precipitazione del ferro e pertanto il valore massimo del rapporto molare ammoniaca/solfato ferroso, è 2,5/1.
Oltre tale limite il pH del mezzo tende ad aumentare in modo indesiderabile.
Il valore minimo del rapporto in discussione è dell'ordine di 0,5/1.
Non è conveniente scendere al di sotto di tale valore, sia per la scarsa utilizzazione del solfato ferroso, sia perché il precipitato che si forma non è sufficiente per la crescita dei nuclei fino alla grandezza richiesta per il pigmento. Ottimi risultati vengono ottenuti con rapporti molari ammoniaca/solfato ferroso da 0,9/1 a 2,2/1.
La quantità di nitroderivato presente nella miscela di reazione deve essere almeno pari a quella stechiometrica per la reazione (II) già riportata.
Il rapporto molare massimo tra le moli di ammoniaca ed il numero di nitrogruppi del nitroderivato aromatico è così pari a circa 6/1.
In questo modo si provoca la formazione di bisolfato di ammoniaca come appare dalle equazioni riportate.
È tuttavia possibile aggiungere altra ammoniaca fino a formare solfato neutro di ammonio, senza che venga in alcun modo compromesso l'andamento della reazione di formazione del pigmento. In tale circostanza il valore massimo del rapporto tra le moli di ammoniaca e quello del nitro-derivato arriva a 12/1.
Ovviamente si può operare con un eccesso di nitroderivato aromatico rispetto al valore stechiometrico, anche se ciò comporta il problema della sua separazione dagli altri prodotti della reazione.
Nella pratica si aggiunge ammoniaca acquosa al mezzo di reazione mantenendo il pH ad un valore il più possibile costante. La reazione ha termine quando detto pH tende ad aumentare oltre i livelli detti.
I migliori risultati vengono ottenuti operando in un ambito di pH da 4 a 7,5 e di temperature da 35° a 65°C. Anche nello stadio di preparazione del pigmento è importante il grado di diluizione del mezzo in cui si opera ed in pratica le condizioni vengono regolate in modo che la torbida di pigmento prodotta possegga un contenuto in solidi valutati come FeOOH non superiore a 120 gr/lt, e più convenientemente da 45 a 65 gr/lt.
Un altro fattore importante consiste nella entità dei nuclei in relazione alla quantità di pigmento prodotto e ciò per una corretta crescita di detti nuclei fino alle dimensioni proprie del pigmento.
Più in particolare le condizioni sono regolate in modo che la quantità di nuclei prodotti nel primo stadio sia da 8 a 20 parti e preferibilmente da 10 a 15 parti in peso, per ogni 100 parti in peso del pigmento prodotto nel secondo stadio.
Stadio c) Separazione dei prodotti della reazione
I prodotti della reazione ottenuti nello stadio precedente sono una torbida di pigmento in una miscela liquida contenente l'ammina aromatica corrispondente al nitroderivato utilizzato, l'eventuale nitroderivato inalterato ed una soluzione acquosa contenente disciolto il solfato di ammonio e l'eventuale solfato ferroso inalterato.
La separazione di questa miscela nei singoli costituenti viene realizzata con le normali tecniche. Ad esempio si possono separare i costituenti organici mediante strippaggio con vapore. La sospensione residua viene filtrata per separare il pigmento e quest'ultimo viene sottoposto a lavaggio con acqua, specie acidulata ed infine essiccata.
La soluzione residua può essere trattata allo scopo di recuperare i sali inorganici in essa contenuti. Il pigmento così ottenuto è in ogni caso costituito da idrossido di ferro FeOOH, di colore giallo, di forma aciculare, con dimensioni medie degli aghi dell'ordine di 0,12 X 0,7 micron e con una ristretta distribuzione di dette dimensioni. In ogni caso detto pigmento presenta elevati valori di «tinting strength», quando questa caratteristica venga valutata secondo ASTM D 387-60, come apparirà evidente dagli esempi sperimentali che seguono.
Esempio 1 Formazione dei nuclei
Viene utilizzato solfato ferroso eptaidrato, ottenuto come sottoprodotto nella produzione di titanio biossido con il procedimento al solfato ed avente la seguente composizione espressa in percento in peso: FeS04. 7H20 88,5%; MgS04. 7H20 6,3%, A12(S04)3. 18H20 0,3%, Ti0S04 0,1%, MnS04 . 5H20 0,3%, H2S04 libero 0,5%, CaS04 . 2HaO 0,2%, H20 libera 3,5%.
Sono anche presenti tracce di V0S04 (50 ppm) e di Cr2(S04)3 (2 ppm).
314 grammi del solfato ferroso eptaidrato (contenenti ima mole di solfato ferroso) vengono disciolti in acqua fino ad una concentrazione di detto solfato ferroso pari a 0,68 moli/litro. Alla soluzione risultante mantenuta sotto agita5
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zione a 25°C, vengono aggiunte in 3 minuti 0,55 moli di ammoniaca in forma di soluzione acquosa con concentrazione 1,83 moli/litro, con conseguente formazione di idrossido ferroso che precipita in forma gelatinosa. Alla sospensione così ottenuta vengono aggiunte in 3 minuti 0,17 moli (21 grammi) di nitrobenzolo e la miscela risultante viene mantenuta sotto agitazione a 25°C. Subito dopo l'aggiunta del nitrobenzolo il pH è pari a 5,6 e diminuisce gradualmente nel tempo mentre il precipitato perde le sue caratteristiche colloidali ed il suo colore assume una tonalità gialla. Dopo 6 ore circa il pH raggiunge il valore costante di 3,5 e non si verifica alcuna ulteriore trasformazione delle particelle del precipitato. La torbida contiene una quantità di solidi valutati come FeOOH pari a 27 gr/lt.
Questi solidi all'anilisi chimica risultano costituiti da FeOOH e all'analisi microscopica da aghi finissimi di spessore circa 1/10 rispetto a quello delle particelle del pigmento.
Formazione del pigmento 1256 grammi del solfato ferroso eptaidrato già descritto (contenente 4 moli di solfato ferroso) vengono disciolti in 4 litri d'acqua operando a 25°C. Alla stessa temperatura vengono aggiunti alla soluzione acquosa 0,67 moli (82,5 grammi) di nitrobenzolo. Alla miscela così ottenuta viene addizionata la torbida di nuclei la cui preparazione è stata descritta nella prima parte dell'esempio, e si riscalda il tutto a 60°C. Raggiunta questa temperatura vengono aggiunte gradualmente 4,45 moli di ammoniaca in forma di soluzione acquosa con concentrazione 1,85 moli/litro.
L'aggiunta della soluzione ammoniacale avviene in circa 19 ore e durante questo periodo il valore del pH viene mantenuto costantemente a 4,1-4,2. Precipita con il ferro sotto forma di FeOOH, la parte in peso del precipitato dovuto allo stadio di formazione dei nuclei, costituisce il 12% rispetto a quella di formazione del pigmento.
Alla fine dell'aggiunta della soluzione acquosa ammoniacale la torbida contenente 54 gr/litro di solidi espressi come FeOOH viene sottoposta a distillazione in corrente di vapor acqueo allo scopo di separare l'anilina prodotta.
Il residuo viene filtrato per separare il pigmento che, dopo lavaggio sotto agitazione con acqua acidulata con acido solforico fino al 2% in peso, viene sottoposto ad essiccamento.
Il pigmento di color giallo è FeOOH in cirstalli aciculari omogenei, con dimensione media 0,12 X 0,17 micron e con caratteristiche di «tinting strength» (ASTM D 387-60) pari a 112, posto pari a 100 il prodotto commerciale SIOF C 1015.
Esempi da 2 a 8 Si opera analogamente all'esempio 1 nella formazione dei nuclei variando i parametri operativi come riportato nella tabella 1. In particolare nella tabella vengono riportati i valori:
— della quantità (moli) e della concentrazione (moli/litro) del solfato ferroso (quest'ultimo è quello dell'esempio 1);
— della quantità (moli) e della concentrazione (moli/litro) dell'ammoniaca acquosa aggiunta alla soluzione acquosa del solfato ferroso;
— della quantità (moli) di nitrobenzolo aggiunto alla sospensione di idrato ferroso;
— il valore del pH subito dopo aggiunta del nitrobenzolo e quello finale;
— la temperatura alla quale si opera.
L'esempio 5 è riportato a scopo di confronto. In detto ■ esempio il precipitato idrato ferroso mantiene la sua natura gelatinosa e non può pertanto essere impiegato nella formazione del pigmento.
La torbida dei nuclei ottenuta negli esempi da 2 a 4 e da 6 a 8 viene utilizzata nella formazione del pigmento e nella tabella 2 vengono indicate le condizioni nell'ambito delle quali si opera. In particolare in detta tabella si riporta:
— la quantità (moli) e la concentrazione (moli/litro) del solfato ferroso;
— la quantità (moli) di nitrobenzolo;
— la quantità (moli) e la concentrazione (moli/litro) di ammoniaca;
— il valore del pH;
— la temperatura alla quale si opera.
L'esempio 4 è di confronto in quanto condotto al di fuori dell'ambito di temperature adatte per la formazione del pigmento.
Gli esempi 7 e 8 sono di confronto in quanto i nuclei contribuiscono al precipitato finale per una entità al di fuori dei limiti già descritti e più precisamente per il 22,5 % e rispettivamente per il 6,4%.
Negli esempi da 2 a 4 e 6 l'entità del precipitato dovuta allo stadio di formazione dei nuclei è il 12% rispetto alla precipitazione successiva.
Per quanto riguarda le caratteristiche del pigmento ottenuto:
negli esempi 2, 3 e 6 si ottengono cristalli aciculari gialli, simili a quelli dell'esempio 1, con valori di «tinting strength» pari a 115, 113 e rispettivamente 118, valutati in modo analogo all'esempio 1.
Negli esempi 7 e 8 si ottengono ancora cristalli aciculari gialli di forma piuttosto irregolare e con valori di «tinting strength» pari a 103 e 98 rispettivamente.
Nell'esempio 4 si ottengono cristalli arancio ed in miscela eterogenea relativamente alla loro forma (parzialmente aciculare e parzialmente sferica).
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TABELLA 1
Esempio
(moli)
FeSC>4 (moli/lt)
Nitrobenzolo (moli)
Ammoniaca (moli) (moli/lt)
(iniziale)
pH
(finale)
Temperatura (°C)
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TABELLA 2
Esempio solfato ferroso (moli) (moli/lt)
Nitrobenzolo (moli)
Ammoniaca (moli) (moli/lt)
pH
Temperatura (°C)
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0,67
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4,9 1,83
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4,2 1,83
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Claims (12)
1. Procedimento per la preparazione del pigmento idros-sido di ferro FeOOH, di colore giallo, in forma aciculare con dimensioni medie degli aghi dell'ordine di 0,12 X 0,7 micron, a partire da solfato ferroso, da una base inorganica e da un nitroderivato organico aromatico, caratterizzato dal fatto che:
a) si pone a contatto in un primo stadio solfato ferroso in soluzione acquosa, ammoniaca acquosa ed un nitroderivato aromatico, con un rapporto molare tra l'ammoniaca ed il solfato ferroso inferiore a 1/1 e con un rapporto tra le moli di detta ammoniaca ed i nitrogruppi di detto nitroderivato aromatico pari o inferiore a 6/1 e si opera ad una temperatura da 20° a 70°C, per un tempo almeno pari a quello richiesto per raggiungere un pH costante o sostanzialmente costante nel mezzo di reazione, così da formare una torbida di nuclei del pigmento idrossido di ferro FeOOH, con un contenuto di solidi, valutati come FeOOH, non superiore a 80 gr/lt;
b) si miscela in un secondo stadio di reazione una soluzione acquosa di solfato ferroso, un nitroderivato organico ed i nuclei del pigmento idrossido di ferro dello stadio precedente e si opera ad una temperatura da 20° a 70°C, alimentando a detta miscela ammoniaca acquosa fino ad un massimo di 2,5 moli per ogni mole di solfato ferroso, il rapporto molare massimo tra l'ammoniaca ed il nitroderivato organico essendo pari a 12/1, detta alimentazione di ammoniaca avvenendo inoltre in modo lento e graduale per mantenere nel mezzo di reazione un pH pari o inferiore a 8,5, così da formare una torbida di pigmento idrossido di ferro FeOOH con un contenuto in solidi valutato come FeOOH non superiore a 120 gr/lt, l'entità dei nuclei del primo stadio essendo inoltre da 8 a 20 parti in peso per ogni
100 parti in peso del precipitato nel secondo stadio;
c) si recupera l'idrossido di ferro pigmentario e l'ammi-na aromatica dai prodotti della reazione ottenuti nel secondo stadio.
2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui il solfato ferroso è costituito dal solfato ferroso eptaidrato ottenuto quale sottoprodotto nella preparazione di titanio biossido con il procedimento al solfato.
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RIVENDICAZIONI
3. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui il nitroderivato aromatico contiene uno o più nitrogruppi legati ad un anello aromatico, oppure a più anelli aromatici condensati o meno.
4. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui nel primo stadio si opera con un rapporto molare tra l'ammoniaca ed il solfato ferroso da 0,2/1 a 1/1 e preferibilmente da 0,4/1 a 0,6/1.
5. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui nel primo stadio si opera a temperature da 35° a 65°C.
6. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui nel primo stadio si opera ad un pH da 3,0 a 5,8.
7. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui la torbida di nuclei prodotta nel primo stadio possiede un contenuto in solidi, valutati come FeOOH, da 10 a 80 gr/lt e preferibilmente dell'ordine di 30 gr/lt.
8. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui nel secondo stadio si opera con un rapporto molare tra l'ammoniaca ed il solfato ferroso da 0,9/1 a 2,2/1.
9. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui nel secondo stadio si opera ad un pH da 3,5 a 8,5 e preferibilmente da 4 a 7,5.
10. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui nel secondo stadio si opera ad una temperatura da 35° a 65°C.
11. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui nel secondo stadio viene prodotta una torbida del pigmento avente un contenuto in solidi, valutati come FeOOH da 45 a 65 gr/lt.
12. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in, cui la quantità di nuclei prodotti nel primo stadio è da 10 a 15 parti in peso per ogni 100 parti in peso del pigmento prodotto nel secondo stadio.
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