ITVI20090110A1 - Monile munito di un elemento decorativo intercambiabile - Google Patents
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Description
Descrizione
Il presente trovato riguarda un monile munito di un elemento decorativo intercambiabile, secondo la parte generale della rivendicazione 1.
Come è ben noto, nel campo della oreficeria e della bigiotteria i monili sono costituiti da un corpo in metallo prezioso o non prezioso, che funge da supporto ad un elemento decorativo costituito da una pietra, una gemma, una perla, un diamante o altri elementi consimili.
In particolare, la porzione del corpo del monile che accoglie l’elemento decorativo, chiamato castone, è costituito da una concavità con contorno in metallo; una volta inserito detto elemento decorativo all’ interno del castone, esso lo circonda, trattenendolo in modo stabile e definitivo.
Generalmente il castone è inoltre munito di graffe che, ripiegate, contribuiscono a trattenere ulteriormente l’elemento decorativo nella sua sede.
In questo modo ogni manufatto, sia esso un anello, un bracciale o un altro tipo di monile, presenta un’unica e ben precisa conformazione estetica, derivata primariamente dalle proprietà estetiche dell’elemento decorativo incastonato; ciò comporta, in modo svantaggioso, che l’utente, generalmente di sesso femminile, debba possedere numerosi monili per poter avere delle possibilità di scelta, affrontando quindi una notevole spesa per soddisfare le sue diverse necessità estetiche.
Allo stato attuale della tecnica sono noti dei monili che permettono la sostituzione dell’elemento decorativo da parte dell’utente; essi però presentano degli inconvenienti, sia costruttivi che operativi, che limitano fortemente la loro diffusione.
Scopo del presente trovato è la realizzazione di un monile dotato di un elemento decorativo, nel seguito identificato con il termine generico di “pietra”, sostituibile direttamente da parte dell’utente con un’operazione di incastonatura, che risulti più semplice e rapida rispetto alla medesima operazione necessaria nei prodotti consimili di tipo noto.
Tale scopo è ottenuto con un monile nel quale il castone è composto da due branche contrapposte, ognuna comprendente ima metà del castone, le quali sono disposte reciprocamente distanziate per permettere il posizionamento della pietra nell’incavo del castone; in seguito, tramite un’operazione manuale eseguita dall’utente, dette branche si richiudono reciprocamente per afferrare e trattenere in posizione la pietra incastonata. La movimentazione delle due branche avviene tramite un meccanismo posto al di sotto del castone, comandato dall’utente tramite la manovra di una porzione di detto meccanismo sporgente dal corpo del castone.
Il trovato verrà meglio definito mediante la descrizione di due sue possibili forme di realizzazione, rese a solo titolo di esempio non limitativo, con l’aiuto delle tavole di disegno allegate, dove:
- Le fìgg. 1, 2 (tav. I) rappresentano due viste frontali di una prima forma di realizzazione del monile di cui al trovato, in due condizioni, rispettivamente, precedente e successiva all’ incastonatura;
- Le figg. 3, 4 (tav. II) rappresentano due viste, rispettivamente, in pianta ed in elevazione frontale sezionata, del monile prima dell’incastonatura;
- Le figg. 5, 6 (tav. Ili) rappresentano due viste, rispettivamente, in pianta ed in elevazione frontale sezionata, del monile dopo l’incastonatura;
-. Le figg. 7, 8, 9, 10 (tav. IV) rappresentano due coppie di viste sezionate, rispettivamente in pianta ed in elevazione frontale, di una seconda forma di realizzazione del monile di cui al trovato, nelle due posizioni, rispettivamente, precedente e successiva all’incastonatura;
Come visibile nelle figure, il monile, costituito, ad esempio, da un anello, è munito di un castone, indicato complessivamente con il riferimento 1, costituito da due branche 2 e 3, disposte reciprocamente contrapposte e sporgenti dalla comune base di supporto 4.
Come visibile nelle figg. da 1 a 6, in una prima forma di realizzazione il castone 1 è costituito da una branca 2 collegata in modo rigido alla base 4, mentre l’altra branca 3 è collegata in modo elastico, ovvero può flettersi, in corrispondenza della linea di flessione “K” della suddetta base.
Come visibile nelle figg. 1-4, il monile, nella sua normale forma di realizzazione, presenta le due branche 2 e 3 reciprocamente distanziate, cosi da definire un incavo 5 atto ad accogliere la pietra “P”.
Le due branche sono reciprocamente collegate tramite un meccanismo, indicato complessivamente con il riferimento 10 che, dopo aver posizionato la pietra “P” nell’incavo, viene azionato per richiudere le due branche e quindi bloccare la suddetta pietra nella sua sede (vedi figg. 2,6).
Come visibile nelle figg. 3-6, il meccanismo, posizionato e contenuto nella parte inferiore del castone, è costituito da due leve 11 e 12 calettate sulle due branche 1 e 2 e reciprocamente imperniate nei punti di snodo, rispettivamente, nelle due estremità 13 e 14 e nel punto di collegamento intermedio 15.
I tre punti di snodo 13, 14 e 15 sono disposti in modo tale che, dopo aver inserito nell’ incavo 5 la pietra “P”, con la rotazione angolare della leva 11, calettata sulla branca fissa 2, agendo sulla sua estremità 11.1 , si provoca la rotazione angolare dello snodo 15 e quindi lo spostamento verso l’interno della leva 12 la quale, di conseguenza, obbliga la branca elastica 3 a deformarsi e quindi a portarsi a contatto con la branca fissa contrapposta 2, ottenendo il bloccaggio della suddetta pietra nella sua sede.
Vantaggiosamente, come visibile in fig. 6, il punto di snodo intermedio 15, nella condizione di chiusura completa del castone 1, si trova posizionato al di fuori ed al di sopra della linea direttrice “Z” definita dai due ulteriori punti di snodo 13 e 14 e ciò comporta un aumento della forza di chiusura che, associata alla forza generata dalla deformazione elastica della branca 12, permette di mantenere chiuso il castone.
Come visibile nelle figg. da 7 a 10, in una seconda forma di realizzazione del monile il castone 1, sempre costituito da due branche 2 e 3, disposte reciprocamente contrapposte e sporgenti dalla comune base di supporto 4 e che sono reciprocamente distanziate, così da definire un incavo 5 atto ad accogliere la pietra “P”, presenta le due branche collegate in modo elastico, che possono entrambe flettersi in corrispondenza delle linee di flessione “Kl” della suddetta base.
Le due branche 11 e 12 sono reciprocamente collegate tramite un meccanismo, indicato complessivamente con il riferimento 20 che, dopo aver posizionato la pietra “P” nell’incavo, viene azionato per richiudere le due branche e quindi bloccare la suddetta pietra nella sua sede (vedi figg. 7,9).
Come visibile nelle figg. 7-10, il meccanismo 20, posizionato e contenuto nella parte inferiore del castone 1, è costituito da due forcelle 21 e 22, solidali alle due estremità alle corrispondenti branche 2 e 3 ; dette due forcelle sono disposte reciprocamente contrapposte ed imperniate su una camma 23, posizionata in modo coassiale con il centro dell’incavo 5 del castone.
Le due forcelle 21 e 22, per l’effetto elastico delle due branche 2 e 3 ad esse collegate, sono mantenute sempre a contatto con la camma 23, la quale ha un profilo a due risalti contrapposti per cui, all’atto pratico, una sua rotazione di 90° provoca il reciproco allontanamento delle due suddette forcelle e quindi, di contro, l’awicinamento delle due branche, ovvero la chiusura del castone (vedi figg. 7,9).
Operativamente, la rotazione angolare della camma 23 si realizza agendo sulle sporgenze 24, solidali con detta camma.
Da quanto sopra esposto si vede quindi come mediante il dispositivo di cui al trovato sia possibile risolvere in modo semplice ed efficace il problema che consiste nel desiderio di possedere dei monili con conformazioni estetiche nettamente diverse, pur affrontando una spesa ridotta, in quanto è sufficiente l’acquisto di un solo corpo munito di castone sul quale può venire incastonata, in modo intercambiabile, una pluralità di elementi decorativi acquistabili separatamente.
Si precisa che il presente trovato potrà assumere forme ed aspetti notevolmente diversi da quelli illustrati e descritti in precedenza, ferme restando le sue caratteristiche essenziali, senza per questo uscire dall’ambito delle successive rivendicazioni.
Sono in particolare possibili forme di realizzazione diverse da quelle descritte, in rapporto ai diversi tagli e conformazione dell’elemento estetico, quale pietra, diamante, perla, nonché alle diverse forme del corpo in metallo, prezioso e non, senza per questo uscire dall’ambito delle rivendicazioni, qui di seguito definite.
Claims (1)
- Rivendicazioni - 1. MONILE MUNITO DI UN ELEMENTO DECORATIVO INTERCAMBIABILE, del tipo dove la porzione del corpo del monile, denominato castone, che accoglie l’elemento decorativo, quale una pietra, una gemma, una perla, un diamante o altri elementi consimili è costituito da una concavità con contorno in metallo essendo previsto che, una volta inserito in essa detto elemento decorativo, la suddetta sia destinata a circondarlo trattenendolo in modo stabile, detto monile caratterizzandosi per il fatto che il castone (1) è composto da due branche contrapposte (2, 3), ognuna comprendente una metà del castone e sporgenti da una comune base di supporto (4), le quali sono disposte reciprocamente distanziate, per permettere il posizionamento di una pietra (P) (o di un elemento decorativo in genere) nell’incavo (5) del castone e, tramite un’operazione manuale eseguita dall’utente, dette branche sono destinate a richiudersi reciprocamente per afferrare e trattenere in posizione l’elemento incastonato. - 2. MONILE, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il castone (1) è costituito da una branca (2) collegata in modo rigido alla base (4), mentre l’altra branca (3) è collegata in modo elastico, ovvero può flettersi, in corrispondenza di una linea di flessione (K), tramite un meccanismo (10) che, dopo aver posizionato la pietra (P) nell’incavo (5), viene azionato per richiudere le due branche e per bloccare quindi la suddetta pietra nella sua sede. - 3 MONILE, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il meccanismo (10), posizionato e contenuto nella parte inferiore del castone (1), è costituito da due leve (11, 12), calettate sulle due branche (1,2) e reciprocamente imperniate in tre punti di snodo disposti, rispettivamente, alle due estremità (13, 14) di dette leve e nel punto di collegamento intermedio (15) delle medesime. - 4. MONILE, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che i tre punti di snodo (13, 14, 15) sono disposti in modo tale che, dopo aver inserito nell’incavo (5) la pietra (P), con la rotazione angolare della leva (11), calettata sulla branca fissa (2), agendo sulla sua estremità (11.1) , si provoca la rotazione angolare dello snodo (15) e quindi lo spostamento verso l’interno della leva (12) la quale, di conseguenza, obbliga la branca elastica (3) a deformarsi e quindi a portarsi in contatto con la branca fissa contrapposta (2), ottenendo il bloccaggio della suddetta pietra nella sua sede. - 5. MONILE, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il punto di snodo intermedio (15), nella condizione di chiusura completa del castone (1), si trova posizionato al di fuori e al di sopra della linea direttrice (Z) definita da due ulteriori punti di snodo (13, 14) e ciò comporta un aumento della forza di chiusura che, associata alla forza generata dalla deformazione elastica della branca (12), permette di mantenere stabilmente chiuso il castone. - 6. MONILE, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il meccanismo (20), posizionato e contenuto nella parte inferiore del castone (1), è costituito da due forcelle (21, 22), solidali alle due estremità alle corrispondenti branche (2, 3), dette due forcelle essendo disposte reciprocamente contrapposte ed imperniate su una camma (23), posizionata in modo coassiale con il centro dell’incavo (5) del suddetto castone. - 7. MONILE, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che le due forcelle (21, 22), per l’effetto elastico delle due branche (2, 3) ad esse collegate, sono mantenute sempre a contatto con la camma (23), la quale presenta un profilo a due risalti contrapposti, per cui una sua rotazione di 90° provoca il reciproco allontanamento delle due suddette forcelle e quindi, di contro, ravvicinamento delle due branche, ovvero la chiusura del castone (1). - 8. MONILE, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che la rotazione angolare della camma (23) si realizza agendo su sporgenze (24), solidali con detta camma.
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FR2662058A1 (fr) * | 1990-05-18 | 1991-11-22 | Martin Henri | Bijou dont l'element decoratif, pierre fine ou autres elements decoratifs, peut etre monte amovible sur son support. |
US5727399A (en) * | 1996-01-31 | 1998-03-17 | Sandberg & Sikorski Diamond Corporati | Ring insert assembly |
FR2770100A1 (fr) * | 1997-10-29 | 1999-04-30 | Annie Busson | Bague a composant ornemental interchangeable |
US6490886B1 (en) * | 2000-05-31 | 2002-12-10 | Goldman Kolber, Inc. | Interchangeable ring |
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2009
- 2009-05-12 IT IT000110A patent/ITVI20090110A1/it unknown
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