ITVI20080282A1 - Apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali, in particolare, pelli di conceria e relativo metodo di lavorazione. - Google Patents

Apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali, in particolare, pelli di conceria e relativo metodo di lavorazione.

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ITVI20080282A1
ITVI20080282A1 IT000282A ITVI20080282A ITVI20080282A1 IT VI20080282 A1 ITVI20080282 A1 IT VI20080282A1 IT 000282 A IT000282 A IT 000282A IT VI20080282 A ITVI20080282 A IT VI20080282A IT VI20080282 A1 ITVI20080282 A1 IT VI20080282A1
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Description

APPARECCHIATURA PERFEZIONATA PER LA LAVORAZIONE DI SUPERFICI LAMINARI FLESSIBILI, QUALI, IN PARTICOLARE, PELLI DI CONCERIA E RELATIVO METODO DI LAVORAZIONE
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La presente invenzione si riferisce genericamente ad una apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, e, in particolare, riguarda un impianto di verniciatura delle pelli ed un metodo di lavorazione relativo.
Più nello specifico, l’invenzione riguarda una modalità completamente automatizzata di pulizia dell’impianto e delle pistole di spruzzatura che à ̈ possibile effettuare simultaneamente all’operazione di spruzzatura della vernice, riducendo così drasticamente i tempi di inattività dell’intera apparecchiatura.
Sono attualmente note le apparecchiature o macchine di spruzzatura per pelli di conceria, atte a spruzzare sulle pelli svariati prodotti di copertura, quali vernici, pigmenti, resine, oli, paraffine, colle, ecc. Esse comprendono essenzialmente un nastro trasportatore, che consente l’avanzamento delle pelli, una cabina chiusa, in cui, mediante relative pistole di spruzzatura, avviene la deposizione dei prodotti di copertura, ed un sistema di aspirazione ed abbattimento fumi, posto lateralmente alla cabina, mediante il quale vengono aspirate e filtrate le esalazioni dei prodotti di copertura che vengono depositati sulle pelli.
In particolare, nel caso di una apparecchiatura di verniciatura delle pelli, il sistema di aspirazione permette di abbattere i fumi derivanti dalla vernice in sospensione d’aria, mentre la cabina può essere di tipo rotativo (in cui un corpo rotativo, comunemente chiamato giostra, supporta, tramite rispettivi bracci, una serie di aerografi automatici o pistole di spruzzatura), di tipo alternativo o di tipo ellittico (che hanno, in alternativa al corpo rotativo, una guida sulla quale scorrono dei carrelli, che supportano gli aerografi di spruzzatura).
La verniciatura delle pelli consiste nella copertura del lato fiore con uno o più strati di materiale coprente e colorante, in forma di film elastico, sottile e uniforme ed in quantità più o meno elevata, in funzione della capacità coprente che si desidera ottenere.
Inoltre, il procedimento di verniciatura si realizza normalmente mediante corpi rotativi che includono solitamente una serie di bracci, normalmente 8 o 12, più o meno lunghi ed inclinati, sui quali vengono montate le pistole di spruzzatura.
Su ciascun braccio vengono solitamente montate due pistole di spruzzatura, che lavorano con rispettivi impianti, indipendenti ed in opposizione, in modo tale che se lavora uno dei due impianti e, quindi, la relativa pistola effettua la spruzzatura, l’altro impianto à ̈ fermo e dunque l’altra pistola à ̈ in posizione di riposo.
In particolare, una cabina di verniciatura rotativa di tipo tradizionale à ̈ indicata con 30 nella figura 1 allegata, mentre in figura 2 à ̈ mostrato un ingrandimento del dettaglio indicato con A in figura 1.
La cabina 30 comprende essenzialmente una pannellatura esterna 10, uno o più nastri trasportatori delle pelli 11, un sistema di aspirazione ed abbattimento dei fumi 12 ed un corpo rotativo 13, che porta una serie di bracci 14, più o meno lunghi ed inclinati, normalmente presenti in numero di 8 o 12 e disposti a raggiera all’interno della cabina 30, alle cui estremità sono installati gli aerografi automatici (pistole) 15A, 15B di spruzzatura, solitamente presenti in numero di due, che lavorano con due impianti indipendenti ed in opposizione (vale a dire o lavora l’impianto associato alla pistola 15A o quello associato alla pistola 15B).
In questo tipo di cabina 30, il diametro attorno al quale ruotano gli aerografi automatici 15A, 15B Ã ̈ maggiore della larghezza del nastro trasportatore 11, solitamente in un rapporto pari a 1,41.
Pertanto, come visibile in dettaglio nelle figure 3 e 4 allegate, il ciclo di lavoro di ogni pistola di spruzzatura 15A, 15B, a partire dall’ingresso I della pelle sul nastro trasportatore 11 sino all’uscita U ed ipotizzando che sia S il senso di rotazione del corpo 13 (analogamente, il corpo o giostra 13 può ruotare anche in senso contrario), corrisponde, in sequenza, ad una prima zona o arco di lavoro 16 (durante il quale avviene la spruzzatura delle pistole 15A, 15B), ad un primo settore di inattività delle pistole 15A, 15B, indicato con 17 in figura 3, durante il quale avviene il lavaggio delle pistole 15A, 15B ed il circuito di spruzzatura à ̈ inattivo o a riposo, ad una seconda zona o arco di lavoro 18 (durante il quale riprendono a lavorare le pistole 15A, 15B) ed infine ad un secondo settore di inattività 19 di entrambi i circuiti di attivazione delle pistole 15A, 15B, che corrisponde ad un lato di accesso dell’operatore per effettuare le operazioni di manutenzione programmate.
Le zone di lavoro 16, 18 e di inattività 17, 19 presentano ognuna un’ampiezza pari a circa 90°.
Analogamente, le cabine ellittiche di tipo noto presentano, in alternativa al corpo rotativo 13, una guida sulla quale scorrono dei carrelli che supportano gli aerografi automatici 15A, 15B.
In questo caso, la guida non rimane sempre in posizione superiormente al nastro trasportatore 11, perché, in corrispondenza dei punti di inversione del moto trasversale, i carrelli tendono a rimanere troppo tempo sopra la pelle in lavorazione, creando disomogeneità di spruzzatura; dunque, anche nel caso di utilizzo di cabine ellittiche, si evidenziano zone di inattività delle pistole di spruzzatura 15A, 15B.
Sia nel caso di impiego di cabine rotative sia nel caso di impiego di cabine ellittiche, dunque, il processo di deposizione di prodotti di copertura in genere sulle pelli di conceria e, in particolare, il processo di verniciatura a spruzzo delle pelli sopra menzionato, comprende le seguenti fasi, che si susseguono durante la lavorazione giornaliera:
- preparazione del prodotto di copertura (ovvero la vernice da impiegare) ed avviamento dell’apparecchiatura con relativa regolazione delle velocità, degli impianti e delle pistole di deposito e/o spruzzatura;
- deposito e/o spruzzatura del medesimo prodotto di copertura (ovvero della medesima vernice o del medesimo colore) sui vari lotti prefissati delle pelli di conceria e contemporanea preparazione del successivo prodotto e/o colore per i lotti successivi;
- pulizia dell’impianto di deposito e/o spruzzatura utilizzato (quello afferente alla pistola 15A ovvero quello afferente alla pistola 15B) e delle pistole 15A e 15B;
- nuova regolazione delle velocità, degli impianti e delle pistole di deposito e/o spruzzatura;
- ripetizione delle fasi di deposito e/o spruzzatura del prodotto di copertura (vernice e/o colore) e di pulizia degli impianti di deposizione e/o spruzzatura come ai punti precedenti, fino al termine della lavorazione.
E’ chiaro da quanto descritto che sarebbe auspicabile ridurre i tempi di inattività dell’impianto di verniciatura di tipo tradizionale, tempi che corrispondono sostanzialmente alle zone di passaggio delle pistole di spruzzatura nei tratti ove inferiormente non à ̈ presente il nastro trasportatore delle pelli.
La presente invenzione intende, quindi, ovviare agli inconvenienti appena menzionati.
In particolare, scopo primario dell’invenzione à ̈ fornire un’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, ed indicare un metodo di lavorazione relativo, che permettano di ridurre drasticamente i tempi di inattività dell’impianto, sfruttando i settori di inattività dei dispositivi di deposizione e/o spruzzatura dei prodotti di copertura.
E’ un altro scopo della presente invenzione realizzare un’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, e, in particolare, quello di realizzare un impianto di verniciatura delle pelli all’interno di cabine di verniciatura, rotative o ellittiche, che impiegano corpi rotanti o traslanti, sui quali sono installati aerografi automatici (quali pistole di spruzzatura). E’ un ulteriore scopo della presente invenzione mettere a disposizione un’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, che consenta di effettuare interventi di manutenzione e pulizia degli impianti di lavorazione simultaneamente alle fasi di lavorazione dell’apparecchiatura.
E’ un non ultimo scopo dell’invenzione concretizzare un’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, che garantisca una alta affidabilità di funzionamento, il rispetto delle modalità operative e la sicurezza in genere, rispetto alle soluzioni tradizionali.
Gli scopi detti sono raggiunti da un’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, secondo la rivendicazione 1 allegata, e da un relativo metodo di lavorazione secondo la rivendicazione 11 allegata, alle quali si rinvia per brevità.
Altre caratteristiche tecniche di dettaglio dell’apparecchiatura perfezionata e del relativo metodo sono riportate nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
In modo vantaggioso, secondo l’invenzione, si riducono drasticamente i tempi di inattività dell’impianto, rendendo contemporanee le fasi relative alla deposizione del prodotto su alcuni lotti di pelli da trattare in modo analogo tra loro ed alla preparazione del prodotto di copertura per gli altri lotti di pelli con la fase di pulizia dell’impianto di deposizione e degli aerografi utilizzati, essendo in grado così di eseguire la pulizia degli impianti e delle pistole di spruzzatura in tempo mascherato.
Per ottenere ciò, si sfruttano uno o entrambi i settori di inattività degli aerografi, vale a dire le zone di passaggio delle pistole di spruzzatura che non si trovano superiormente al nastro trasportatore delle pelli all’interno della cabina di trattamento, lavorando con uno degli impianti di trattamento delle pelli e procedendo, nello stesso tempo, alla pulizia dell’altro impianto.
Tutto ciò à ̈ realizzato intervenendo sulle modalità di lavorazione degli aerografi automatici.
Ulteriori scopi e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione che segue relativa ad una preferita forma esecutiva data a titolo indicativo, ma non limitativo, dell’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 à ̈ una vista prospettica dall’alto di una cabina di verniciatura rotativa di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, di tipo tradizionale;
- la figura 2 mostra un ingrandimento del dettaglio costruttivo indicato con A in figura 1;
- la figura 3 à ̈ una vista dall’alto schematica di una modalità di lavorazione e, in particolare, di verniciatura di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, all’interno della cabina rotativa di figura 1;
- la figura 4 mostra un ingrandimento del dettaglio costruttivo indicato con B in figura 3;
- le figure 5, 6 e 7 mostrano altrettante viste prospettiche schematiche di varie forme realizzative di pistola di verniciatura tradizionali impiegabili nella cabina di figura 1;
- la figura 8 mostra una prima soluzione circuitale di un impianto pneumatico ed idraulico utilizzato nell’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, secondo l’invenzione;
- la figura 9 mostra una variante di soluzione circuitale dell’impianto pneumatico ed idraulico utilizzato nell’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, secondo l’invenzione.
Si sottolinea sin da subito che, anche se le figure allegate si riferiscono ad una specifica tipologia di cabina per la spruzzatura di prodotti di copertura per pelli di conceria, e, in particolare, ad una cabina di verniciatura, atta ad impiegare corpi rotanti con bracci di spruzzatura disposti radialmente, il concetto innovativo descritto nell’invenzione può essere facilmente esteso a qualsiasi altra tipologia di apparecchiatura per il deposito in genere di prodotti di copertura su superfici laminari flessibili, quali pelli di conceria, che includa una cabina ove siano effettuate operazioni di applicazione di prodotti di copertura sulle pelli, mediante sistemi il cui funzionamento implichi intrinsecamente dei tempi e/o delle zone morte durante la lavorazione delle pelli. Per spiegare come ovviare a tale problematica dei tempi e/o delle zone morte durante la lavorazione delle pelli dal punto di vista impiantistico, à ̈ necessario fare alcune premesse sui cosiddetti aerografi automatici (o pistole di spruzzatura), con particolare riferimento alle figure 5, 6 e 7.
Sono tuttora note pistole di spruzzatura con forme di vario genere, che si dividono comunque in poche tipologie: pistole standard o tradizionali, pistole ad alta pressione, pistole HVLP (“High Volume – Low Pressure†), pistole “Airless†e pistole “Airmix†(o “Air-combi†).
Tali categorie di pistole differiscono tra loro per le sezioni di passaggio, per il grado di finitura ed altri aspetti riguardanti la qualità della lavorazione; in ogni caso, le pistole presentano un’asta di supporto 20, un ingresso colore 21, necessario per l’adduzione della soluzione da spruzzare, un ingresso di aria pilota (o aria ago) 22, che costituisce il comando pneumatico che apre e chiude l’ugello attraverso il quale viene spruzzato il colore, ed un ingresso di aria di polverizzazione 23, vale a dire l’aria che, tramite l’effetto Venturi, trascina e nebulizza il colore (tale ingresso 23 à ̈ presente su tutte le pistole tranne le pistole “Airless†o senza aria).
Le pistole standard, quelle ad alta pressione e quelle HVLP (“High Volume – Low Pressure†), il cui schema di principio à ̈ illustrato in figura 5, lavorano con pressioni del colore inferiori a 5 bar e necessitano quindi dell’aria di polverizzazione; le pistole “Airless†lavorano invece con il colore tra i 60 e gli 80 bar, così, appena il colore arriva all’ugello di uscita inferiore, si nebulizza senza l’ausilio di apposita aria, mentre le pistole “Airmix†hanno un funzionamento misto, in quanto lavorano sia con il colore, sopra 30 bar, sia con aria di polverizzazione. Ulteriori tipologie di pistole utilizzano un impianto di ritorno, intercettato o meno da valvole centralizzate o indipendenti.
L’impianto di ritorno, non presente nelle pistole “Airless†consiste in una seconda tubazione del colore, indicata con 25 nelle figure 6 e 7, che lavora parallelamente alla tubazione 26 ed all’ingresso 21 e che, all’occasione e dipendentemente dalle scelte effettuate, può anche diventare un secondo ingresso 24 (come mostrato in dettaglio in figura 6); tale secondo impianto può essere lasciato sempre aperto, per permettere il continuo ricambio di colore alla pistola, oppure chiuso ed utilizzato come impianto di lavaggio. All’occorrenza può essere installato un regolatore di portata del colore, simile ad una valvola di intercettazione 27, a comando pneumatico, installato sulla tubazione 25 di ingresso del colore (come mostrato in dettaglio in figura 7).
Considerando il fatto che, come detto in precedenza, la cabina di verniciatura 30 presenta delle zone di inattività (gli archi indicati con 17 e 19 nella figura 3 allegata), in corrispondenza dei lati della cabina 30 ove non scorre inferiormente il nastro trasportatore 11 delle pelli, la presente invenzione si propone l’intento di sfruttare il fatto che si utilizzano due pistole di spruzzatura 15A, 15B, montate su ciascun braccio 14 del corpo 13 (come mostrato nelle figure 1, 2, 3 e 4 allegate), in modo tale che, ad ogni rotazione o traslazione del corpo 13 di supporto delle pistole 15A, 15B, sia possibile effettuare la verniciatura delle pelli utilizzando, alternativamente, solo una delle pistole 15A, 15B, impiegando l’altra per lavare il proprio circuito di adduzione del colore, in automatico, in corrispondenza della zona prefissata indicata con 17 in figura 3, mentre in corrispondenza della zona indicata con 19 in figura 3 entrambi i circuiti delle pistole 15A, 15B rimangono inattivi.
In tal modo, à ̈ possibile ottimizzare i tempi di lavoro ed effettuare le lavorazioni a tempo debito, senza dover fermare l’impianto per un certo periodo di tempo (solitamente 15-20 minuti), nel caso in cui sia necessario cambiare il colore della verniciatura, al fine di pulire le pistole di spruzzatura impiegate in precedenza, svuotare l’intero impianto ed inserire il nuovo colore di adduzione alle pistole.
L’invenzione permette infatti di preparare e caricare un secondo circuito di colore (vale a dire un circuito di colore abbinato, per esempio, alla pistola di spruzzatura 15B), mentre sta ancora lavorando il primo circuito (abbinato, per esempio, alla pistola di spruzzatura 15A).
Tutto ciò à ̈ realizzabile mediante l’impianto pneumatico ed idraulico schematizzato nella figura 8 allegata, nel caso in cui si utilizzino pistole di spruzzatura 15A, 15B di tipo HVLP (“High Volume – Low Pressure†, mostrate in figura 5) o di tipo standard con impianto di ritorno (come quelle rappresentate schematicamente nelle figure 6 e 7), ovvero mediante l’impianto pneumatico ed idraulico schematizzato nella figura 9 allegata, nel caso in cui su ciascun braccio 14 sia installata una pistola di spruzzatura 15A di tipo standard o HVLP (“High Volume – Low Pressure†) senza impianto di ritorno ed una pistola di spruzzatura 15B di tipo “Airless†(vale a dire una pistola simile alla pistola HVLP di figura 5, ma mancante dell’ingresso di aria di polverizzazione 23).
Con particolare riferimento alla figura 8 allegata, con 31 à ̈ indicata una fonte di aria compressa in ingresso AI, con 32 à ̈ indicata una valvola a sfera del condotto principale, con 33 à ̈ indicato un riduttore di pressione dell’aria pilota AP, con 34 à ̈ indicato un riduttore di pressione di aria di servopilotaggio, con 35 à ̈ indicato un riduttore di pressione dell’aria di polverizzazione APL da inviare agli aerografi 15A, 15B (flussi indicati rispettivamente con APLA e APLB), con 36 à ̈ indicato un regolatore di pressione dell’aria per la regolazione di portata ARP, con 37 à ̈ indicata una valvola a sfera della pompa o membrana 39 di adduzione del colore dei rispettivi impianti 28, 29 associati rispettivamente agli aerografi standard o di tipo HVLP 15A e 15B di ciascun braccio 14 di lavorazione, con 38 à ̈ indicato un filtro riduttore di pressione della pompa 39, con 40 à ̈ indicato un serbatoio del colore, con 41 un serbatoio del colore in pressione, con 42 una valvola a sfera di scarico del serbatoio 41, con 43 una valvola a sfera di scarico (opzionale) per il ritorno del colore RCA, RCB, rispettivamente, dagli aerografi 15A, 15B, con 44 una valvola a sfera di mandata del colore MCA, MCB, destinata, rispettivamente, agli aerografi 15A, 15B, con 45 una valvola a sfera di doppia mandata del colore (opzionale), con 46 un albero di distribuzione del colore e dell’aria, con 47 un’elettrovalvola generale dell’aria pilota, con 48 un’elettrovalvola di selezione del circuito di aria polverizzata, con 49 un’elettrovalvola di consenso al funzionamento dell’aerografo 15A, 15B, con 50 un regolatore di portata di tipo pneumatico, mentre con 51 à ̈ indicata una elettrovalvola di consenso alla tubazione di ritorno per la doppia mandata dell’aerografo 15A, 15B.
Il numero di aerografi 15A, 15B può variare in funzione del numero di bracci 14 presenti nella cabina di lavorazione 30 ed in funzione della quantità di aerografi stessi richiesta per ogni braccio 14, mentre ciascuna elettrovalvola 49 à ̈ comandata da una centralina elettronica che la identifica individualmente e ne conosce la posizione.
Sempre in riferimento alla figura 8 allegata e considerando di utilizzare gli aerografi 15A ed il circuito a loro connesso in lavoro (con gli aerografi 15B ed il circuito a loro connesso inattivi), la procedura di cambio del colore avviene secondo le seguenti fasi:
- preparazione del colore per il circuito connesso agli aerografi 15B;
- scambio del flusso di aria di polverizzazione APL, che passa dal circuito degli aerografi 15A (flusso APLA) al circuito degli aerografi 15B (flusso APLB) mediante l’elettrovalvola 48;
- regoolazione delle pressioni adatte al circuito degli aerografi 15B, per mezzo dei riduttori 33, 34, 36, 38;
- inizio della lavorazione mediante gli aerografi 15B ed il circuito a loro collegato;
- apertura del circuito di ritorno collegato agli aerografi 15A (tratto RCA), mediante le elettrovalvole 51;
- sostituzione nel serbatoio 40 del circuito degli aerografi 15A del colore con una soluzione per la pulizia del circuito (generalmente composta da acqua se si usa vernice all’acqua e da diluente se si usa vernice al nitro);
- pompaggio della soluzione di pulizia nell’impianto degli aerografi 15A, in modo tale da pulire l’intero impianto sino agli aerografi 15A (che sono in una fase di inattività);
- apertura degli aerografi 15A senza aria di polverizzazione APLA, dopo tale fase di pulizia, in modo tale che i suddetti aerografi 15A abbiano un getto concentrato e non nebulizzato, in corrispondenza del settore indicato con 17 in figura 3 (agendo sulla pressione del prodotto da depositare sulle pelli, si inibisce quindi agli aerografi 15A di polverizzare, creando una zona di cattura dell’aria intrisa di vernice);
- disattivazione del circuito degli aerografi 15A e ritorno alla prima fase di preparazione del colore per il circuito connesso agli aerografi 15B.
Con particolare riferimento alla figura 9 allegata, i componenti uguali ed aventi la medesima funzione di quelli mostrati nella corrispondente figura 8 sono indicati con lo stesso riferimento, mentre con 55 à ̈ indicata un’elettrovalvola di selezione della pressione di pompaggio degli aerografi “Airless†15B, con 56 à ̈ indicato un filtro riduttore della pressione di pompaggio degli aerografi “Airless†15B in lavoro, con 57 à ̈ indicato un filtro riduttore della pressione di pompaggio degli aerografi “Airless†15B in fase di pulizia e con 15A sono indicati gli aerografi standard o HVLP (“High Volume – Low Pressure†).
Anche in questo caso, il numero di aerografi 15A, 15B può variare in funzione del numero di bracci 14 presenti nella cabina di lavorazione 30 ed in funzione della quantità di aerografi stessi richiesta per ogni braccio 14, mentre ciascuna elettrovalvola 49 à ̈ comandata da una centralina elettronica che la identifica individualmente e ne conosce la posizione. Ancora in riferimento alla figura 9 allegata e considerando di impiegare gli aerografi standard o di tipo HVLP 15A ed il circuito a loro connesso in lavoro e gli aerografi “Airless†15B ed il circuito a loro connesso inattivi, la procedura di cambio del colore avviene secondo le seguenti fasi:
- preparazione del colore per il circuito connesso agli aerografi 15B;
- chiusura dell’elettrovalvola di polverizzazione 48 ed interruzione del flusso di aria di polverizzazione APL agli aerografi 15A, 15B;
- regolazione delle pressioni adatte al circuito degli aerografi 15B, mediante i riduttori 33, 56;
- inizio della fase di lavorazione delle pelli mediante il circuito degli aerografi 15B;
- sostituzione nel serbatoio 40 del colore utilizzato negli aerografi 15A con una soluzione liquida per la pulizia del circuito (generalmente composta da acqua se si usa vernice all’acqua e da diluente se si usa vernice al nitro);
- pompaggio della soluzione liquida di pulizia nel circuito degli aerografi 15A, in modo da pulire tutto il circuito, compresi gli aerografi 15A (che sono in una fase di inattività);
- apertura degli aerografi 15A senza aria di polverizzazione APL, dopo tale fase di pulizia, in modo tale che i suddetti aerografi 15A abbiano un getto concentrato e non nebulizzato, in corrispondenza del settore indicato con 17 in figura 3 (agendo sulla pressione del prodotto da depositare sulle pelli, si inibisce quindi agli aerografi 15A di polverizzare, creando una zona di cattura dell’aria intrisa di vernice);
- disattivazione del circuito degli aerografi 15A e ritorno alla prima fase di preparazione del colore per il circuito connesso agli aerografi 15B.
Facendo ulteriormente riferimento alla figura 9 e considerando adesso di impiegare gli aerografi “Airless†15B ed il circuito a loro connesso in lavoro e gli aerografi standard o di tipo HVLP 15A ed il circuito a loro connesso inattivi, la procedura di cambio del colore avviene secondo le seguenti fasi:
- preparazione del colore per il circuito connesso agli aerografi 15A;
- apertura dell’elettrovalvola di polverizzazione 48 ed azionamento del flusso di aria di polverizzazione APL agli aerografi 15A, 15B;
- regolazione delle pressioni adatte al circuito degli aerografi 15A, mediante i riduttori 33, 34, 36, 38; - inizio della fase di lavorazione delle pelli mediante il circuito degli aerografi 15A;
- sostituzione nel serbatoio 40 del colore utilizzato negli aerografi 15B con una soluzione liquida per la pulizia del circuito (generalmente composta da acqua se si usa vernice all’acqua e da diluente se si usa vernice al nitro);
- scambio dell’aria di alimentazione AP diretta agli aerografi “Airless†15B, mediante l’elettrovalvola 55, passando dal riduttore di pressione 56 al riduttore di pressione 57, mantenendo una pressione di lavaggio sufficientemente bassa da non permettere la polverizzazione;
- pompaggio della soluzione liquida di pulizia nel circuito degli aerografi 15B, in modo da pulire tutto il circuito, compresi gli aerografi 15B (che sono in una fase di inattività);
- apertura degli aerografi 15B, dopo tale fase di pulizia, in modo tale che i suddetti aerografi 15B si azionino in corrispondenza del settore indicato con 17 in figura 3;
- disattivazione del circuito degli aerografi 15B e ritorno alla prima fase di preparazione del colore per il circuito connesso agli aerografi 15A.
Si evidenzia, quindi, da quanto sopra descritto, che i procedimenti di pulizia e cambio colore risultano estremamente efficienti e rapidi, secondo la presente invenzione, in quanto solo le fasi di apertura/chiusura o scambio fra i circuiti degli aerografi 15A, 15B dell’aria di polverizzazione, di regolazione delle pressioni adatte ai circuiti degli aerografi 15A o 15B e di inizio della lavorazione con gli aerografi 15A o 15B prevedono il fermo macchina.
Tutte le altre fasi avvengono con l’impianto sempre in movimento e, in particolare, adottando le specifiche tipologie di impianto descritte, viene effettuata con macchina in movimento (e, quindi, in tempo mascherato) la procedura di lavaggio dei vari circuiti afferenti agli aerografi 15A o 15B, necessaria per il cambio colore durante la lavorazione delle pelli.
Dalla descrizione effettuata risultano, pertanto, chiare le caratteristiche tecniche dell’apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali in particolare pelli di conceria, oggetto della presente invenzione, così come chiari ne risultano i vantaggi.
In fase esecutiva, potranno essere apportate modifiche all’apparecchiatura perfezionata dell’invenzione consistenti, ad esempio, in un numero di dispositivi di deposito diverso da quello descritto ed illustrato nei disegni che seguono, il che non inficia il vantaggio apportato dalla presente invenzione.
E’ chiaro che numerose altre varianti possono essere apportate all’apparecchiatura perfezionata in esame, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell’idea inventiva, così come à ̈ chiaro che, nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, e potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura perfezionata per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali, in particolare, pelli di conceria, comprendente una cabina (30), all’interno della quale avviene la lavorazione di dette superfici laminari, dette superfici laminari essendo posizionate su almeno un nastro trasportatore (11) scorrevole inferiormente ad almeno una coppia di dispositivi di deposito (15A, 15B), atti ad applicare uno o più prodotti di copertura su porzioni prefissate di dette superfici laminari, caratterizzata dal fatto che all’interno di almeno un primo di detti dispositivi di deposito (15A, 15B) ed all’interno di almeno un relativo primo impianto di adduzione di detti prodotti di copertura, connesso a detto primo dispositivo, vengono fatti circolare uno o più prodotti di lavaggio per effettuare una pulizia di detto primo dispositivo e di detto primo impianto in intervalli di tempo prefissati, durante i quali detto almeno un primo dispositivo e detto primo impianto sono inattivi e, nello stesso tempo, almeno un secondo di detti dispositivi di deposito (15A, 15B) ed almeno un secondo impianto di adduzione di detti prodotti di copertura, connesso a detto secondo dispositivo, sono attivi ed in lavorazione.
  2. 2. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto che detta cabina (30) Ã ̈ una cabina di tipo rotativo, composta da un ambiente chiuso, da un sistema di aspirazione e di abbattimento di fumi (12) e da almeno un corpo rotativo o giostra (13), che supporta, per mezzo di relativi bracci (14), detti dispositivi di deposito (15A, 15B) di detti prodotti di copertura.
  3. 3. Apparecchiatura come alla rivendicazione 2) caratterizzata dal fatto che ciascun di detti bracci (14) di detto corpo rotativo o giostra (13) supporta almeno una coppia di detti dispositivi di deposito (15A, 15B) di detti prodotti di copertura.
  4. 4. Apparecchiatura come alla rivendicazione 2) caratterizzata dal fatto che detti bracci (14) sono disposti radialmente rispetto a detto corpo rotativo o giostra (13) e presentano una lunghezza maggiore della larghezza di detto nastro trasportatore (11).
  5. 5. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto che detta cabina (30) à ̈ una cabina di tipo ellittico, comprendente almeno una guida, sulla quale traslano, in direzione trasversale alla cabina (30), una pluralità di carrelli che supportano detti dispositivi di deposito (15A, 15B) di detti prodotti di copertura.
  6. 6. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto che detti primo e secondo impianto di adduzione di detti prodotti di copertura sono indipendenti ed attivabili alternativamente uno rispetto all’altro.
  7. 7. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto che detti intervalli di tempo prefissati corrispondono ad almeno una prima zona (17) di detta cabina (30) ove detto primo dispositivo e detto impianto sono inattivi e, nello stesso tempo, detto secondo dispositivo e detto secondo impianto sono attivi e in lavorazione, mentre in altri intervalli di tempo predeterminati, corrispondenti a determinate seconde zone (16, 18, 19) di detta cabina (30), detti primi e secondi dispositivi e detti primi e secondi impianti sono contemporaneamente attivi e in lavorazione ovvero sono contemporaneamente inattivi.
  8. 8. Apparecchiatura come alla rivendicazione 7) caratterizzata dal fatto che detta almeno una prima zona (17) ed almeno una di dette seconde zone (16, 18, 19) corrispondono a porzioni di detta cabina (30), ove transitano detti primi e secondi dispositivi di deposito, inferiormente alle quali manca detto nastro trasportatore (11).
  9. 9. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto che detti dispositivi di deposito (15A, 15B) comprendono una pluralità di aerografi automatici e, in particolare, pistole di spruzzatura di tipo HVLP e/o di tipo standard con o senza impianto di ritorno e/o di tipo “Airless†.
  10. 10. Apparecchiatura come alla rivendicazione 9) caratterizzata dal fatto che detti primo e secondo impianto di adduzione di detti prodotti di copertura comprendono almeno una fonte (31) di aria compressa (AI), almeno un riduttore di pressione (33) di aria pilota (AP) da inviare a detti aerografi automatici, almeno un riduttore di pressione (35) di aria di polverizzazione (APL, APLA, APLB) da inviare a detti aerografi automatici, almeno un regolatore di pressione (36) di aria di regolazione della portata (ARP) da inviare a detti aerografi automatici, almeno una pompa o membrana (39) di adduzione di detti prodotti di copertura, almeno un serbatoio (40, 41) di contenimento di detti prodotti di copertura, almeno una linea di mandata (MCA, MCB) di detti prodotti di copertura a detti aerografi automatici, almeno una linea di ritorno (RCA, RCB) di detti prodotti di copertura da detti aerografi automatici, almeno un albero di distribuzione (46) di detti prodotti di copertura e di aria pilota (AP), aria polverizzata (APL) e di aria di regolazione della portata (ARP), almeno un’elettrovalvola (49), comandata da una centralina elettronica di identificazione individuale e di posizionamento, atta a pilotare il funzionamento di ciascuno di detti aerografi automatici ed almeno un regolatore di portata (50) connesso a ciascuno di detti aerografi automatici, almeno una pompa (39), detto serbatoio (40, 41), detta linea di mandata (MCA, MCB) e detta linea di ritorno (RCA, RCB) essendo comprese all’interno di almeno un circuito idro-pneumatico (28, 29) appartenente a detto primo o secondo impianto di adduzione di detti prodotti di copertura.
  11. 11. Metodo per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali, in particolare, pelli di conceria, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno le seguenti fasi: - preparazione di uno o più prodotti di copertura da depositare su porzioni prefissate di dette superfici laminari; - azionamento di almeno un primo dispositivo di deposito, appartenente ad almeno una coppia di dispositivi di deposito (15A, 15B), atto ad applicare almeno un primo prodotto di copertura, proveniente da un primo impianto, su una prima serie di dette superfici laminari, contemporanea preparazione di almeno un secondo prodotto di copertura, proveniente da un secondo impianto, da depositare su una seconda serie di dette superfici laminari, e contemporanea pulizia, tramite almeno uno specifico preparato, di almeno un secondo dispositivo di deposito, appartenente a detta coppia di dispositivi di deposito (15A, 15B), e di detto secondo impianto; - regolazione delle velocità di movimentazione di detti dispositivi di deposito (15A, 15B) e dei flussi di detti prodotti di copertura; - ripetizione delle fasi contemporanee di azionamento di detto primo dispositivo, preparazione di detto secondo prodotto di copertura e pulizia di detto secondo dispositivo e di detto secondo impianto, fino al termine della lavorazione.
  12. 12. Metodo per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali, in particolare, pelli di conceria, attuato tramite un’apparecchiatura perfezionata secondo la rivendicazione 10, in cui una serie di primi aerografi automatici ed un primo impianto di adduzione dei prodotti di copertura, connesso a detti primi aerografi automatici, sono attivi e in lavorazione, mentre una serie di secondi aerografi automatici ed un secondo impianto di adduzione dei prodotti di copertura, connesso a detti secondi aerografi automatici, sono inattivi, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno le seguenti fasi: - preparazione di uno o più di detti prodotti di copertura per detto secondo impianto; - scambio del flusso di detta aria di polverizzazione (APL, APLA, APLB), che passa da detto primo impianto a detto secondo impianto; - regolazione delle pressioni adatte a detto secondo impianto; - attivazione di detto secondo impianto e di detti secondi aerografi automatici; - apertura di una linea di ritorno (RCA) che à ̈ collegata a detti primi aerografi automatici; - sostituzione, all’interno di detto serbatoio (40), appartenente a detto primo impianto di detti prodotti di copertura con una soluzione atta alla pulizia di detto primo impianto; - pompaggio di detta soluzione all’interno di detto primo impianto in modo tale da pulire interamente detto primo impianto e detti primi aerografi automatici, detti primi aerografi automatici essendo inattivi; - azionamento di detti primi aerografi automatici senza adduzione di detta aria di polverizzazione (APLA), in modo tale che detti primi aerografi automatici abbiano un getto concentrato e non nebulizzato, in corrispondenza di almeno un settore prefissato (17) di detta cabina (30); - disattivazione di detto primo impianto e ritorno a detta fase di preparazione di uno o più di detti prodotti di copertura per detto secondo impianto.
  13. 13. Metodo per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali, in particolare, pelli di conceria, attuato tramite un’apparecchiatura perfezionata secondo la rivendicazione 10, in cui una serie di primi aerografi automatici ed un primo impianto di adduzione dei prodotti di copertura, connesso a detti primi aerografi automatici, sono attivi e in lavorazione, mentre una serie di secondi aerografi automatici ed un secondo impianto di adduzione dei prodotti di copertura, connesso a detti secondi aerografi automatici, sono inattivi, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno le seguenti fasi: - preparazione di uno o più di detti prodotti di copertura per detto secondo impianto; - interruzione del flusso di aria di polverizzazione (APL) a detti primi e secondi aerografi automatici; - regolazione delle pressioni adatte a detto secondo impianto; - azionamento di detti secondi aerografi automatici; - sostituzione, all’interno di detto serbatoio (40), appartenente a detto primo impianto, di detti prodotti di copertura con una soluzione atta alla pulizia di detto primo impianto; - pompaggio di detta soluzione di pulizia all’interno di detto primo impianto in modo tale da pulire interamente detto primo impianto e detti primi aerografi automatici, detti primi aerografi automatici essendo inattivi; - azionamento di detti primi aerografi automatici, senza detta aria di polverizzazione (APL), in modo tale che detti primi aerografi automatici abbiano un getto concentrato e non nebulizzato, in corrispondenza di almeno un settore prefissato (17) di detta cabina (30); - disattivazione di detto primo impianto e ritorno a detta fase di preparazione di detti prodotti di copertura per detto secondo impianto.
  14. 14. Metodo per la lavorazione di superfici laminari flessibili, quali, in particolare, pelli di conceria, attuato tramite un’apparecchiatura perfezionata secondo la rivendicazione 10, in cui una serie di primi aerografi automatici ed un primo impianto di adduzione dei prodotti di copertura, connesso a detti primi aerografi automatici, sono inattivi, mentre una serie di secondi aerografi automatici ed un secondo impianto di adduzione dei prodotti di copertura, connesso a detti secondi aerografi automatici, sono attivi e in lavorazione, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno le seguenti fasi: - preparazione di uno o più di detti prodotti di copertura per detto primo circuito; - azionamento del flusso di detta aria di polverizzazione (APL) a detti primi e secondi aerografi automatici; - regolazione delle pressioni adatte a detto primo impianto; - azionamento di detto primo impianto e di detti primi aerografi automatici; - sostituzione, all’interno di detto serbatoio di contenimento (40) appartenente a detto secondo impianto, di detti prodotti di copertura con una soluzione atta alla pulizia di detto secondo impianto e di detti secondi aerografi automatici; - scambio del flusso di aria di alimentazione (AP) diretta a detti secondi aerografi automatici, a basse pressioni, in modo tale da evitare una polverizzazione di detti prodotti di copertura; - pompaggio di detta soluzione di pulizia all’interno di detto secondo impianto, in modo da pulire interamente detto secondo impianto e detti secondi aerografi automatici, detti secondi aerografi automatici essendo inattivi; - azionamento di detti secondi aerografi automatici, in corrispondenza di un settore prefissato (17) di detta cabina (30); - disattivazione di detto secondo impianto e ritorno a detta prima fase di preparazione di detti prodotti di copertura per detto primo impianto.
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