ITVE20080013U1 - ¿struttura di vetrocamera con veneziana integrata¿. - Google Patents

¿struttura di vetrocamera con veneziana integrata¿. Download PDF

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ITVE20080013U1
ITVE20080013U1 IT000013U ITVE20080013U ITVE20080013U1 IT VE20080013 U1 ITVE20080013 U1 IT VE20080013U1 IT 000013 U IT000013 U IT 000013U IT VE20080013 U ITVE20080013 U IT VE20080013U IT VE20080013 U1 ITVE20080013 U1 IT VE20080013U1
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electric motor
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IT000013U
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Adriano Torresan
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Adriano Torresan
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    • E06B9/00Screening or protective devices for wall or similar openings, with or without operating or securing mechanisms; Closures of similar construction
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    • E06B9/26Lamellar or like blinds, e.g. venetian blinds
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Description

TITOLO: ?STRUTTURA DI VETROCAMERA CON VENEZIANA INTEGRATA?.
D E S C RI Z I O N E
La presente domanda ha per oggetto una struttura di vetrocamera con veneziana integrata.
Oggigiorno ? noto realizzare dei vetrocamera costituiti usualmente da due lastre di vetro, a pianta tipicamente quadrata o rettangolare, interconnesse perimetralmente da un telaio distanziatore fissato alle stesse mediante sigillatura perimetrale, cos? da definire, tra tali lastre di vetro e telaio distanziatore, una camera a tenuta stagna.
La sigillatura perimetrale viene in genere attuata mediante l?applicazione, tra le lastre di vetro ed il telaio distanziatore, di uno strato di adesivo, costituito in genere da butile.
In alcuni casi sulla superficie interna delle lastre di vetro viene applicato un apposito strato di rivestimento, trasparente, atto a schermare i raggi ultravioletti.
E' anche noto collocare all'interno della camera stagna del vetrocamera una veneziana del tipo composta da un pacco di lamelle, le quali risultano interconnesse da almeno due scalette per il loro orientamento e da almeno due fettuccine per il loro sollevamento le quali risultano recuperabili su predisposti avvolgitori calettati su un albero poligonale contenuto entro un corpo scatolare posto entro la camera stagna del vetrocamera e fissato al traverso superiore del telaio distanziatore.
Un problema sentito nell'utilizzo di tali veneziane all'interno delle vetrocamere ? costituito dalla movimentazione che l'utilizzatore deve poter imporre alle veneziane stesse, tenendo presente che il vetrocamera risulta inoltre tipicamente collocato all'interno di un infisso.
A parziale soluzione di tale problema ? noto il brevetto n. 1293 156, in cui ? illustrato un dispositivo per la movimentazione di veneziane, composte da un pacco di lamelle, collocate aH'intemo di un vetrocamera inglobato in un infisso, ed internamente interconnesse da una coppia di fettuccine e da una coppia di cavetti recuperabili su avvolgitori calettati su un albero poligonale contenuto entro un corpo scatolare associato al traverso superiore del telaio distanziatore del vetrocamera.
Tale dispositivo ? costituito da almeno un elemento per il collegamento stagno tra l?albero poligonale e l'esterno del vetrocamera, presentante mezzi per la movimentazione girevole di tale albero, comandati tramite almeno un primo alberino, azionabile dall'estemo dell? infisso.
L?elemento di collegamento ? costituito da un corpo parallelepipedo, controsagomato ed inseribile in corrispondenza di una estremit? del corpo scatolare, circa perpendicolarmente al quale sporge una appendice inseribile a tenuta in corrispondenza di una sottostante controsagomata estremit? di un montante del telaio distanziatore del vetrocamera.
L'elemento di collegamento risulta internamente cavo e presenta una prima estremit?, interna al corpo scatolare, per il calettamento di una estremit? dell'albero poligonale; a quest'ultimo ? esternamente calettato un manicotto atto a conseguire una tenuta all'aria in corrispondenza di primi anelli di tenuta, o una boccola; una analoga tenuta viene fatta su secondi anelli di tenuta posti, unitamente ai primi, internamente e coassialmente all'elemento di collegamento, in corrispondenza di una prima sede assiale e di una contigua seconda sede assiale.
Ad almeno una estremit? del manicotto ? posta una sigillatura perimetralmente cos? da impedire il passaggio d'aria attraverso il gioco tra lo stesso e l'albero poligonale.
Contigua alla seconda sede assiale ? presente, in direzione dell'appendice, una terza sede assiale, internamente filettata, in cui ? amovibilmente associabile una controfilettata boccola; entro tale boccola risulta inseribile e fissabile il controsagomato gambo di un primo argano il cui corpo ? inseribile entro una controsagomata quarta sede assiale, contigua alla terza sede assiale, facendo il gambo ulteriore tenuta al passaggio dell'aria in corrispondenza del fondo della terza sede assiale stessa.
Entro il primo argano ? presente un rinvio a 90? e/o una coppia conica atta a trasformare un moto rotatorio, impresso in corrispondenza di un innesto ricavato su di una seconda estremit? del corpo dell?argano sporgente esternamente al corpo scatolare, in un moto rotatorio dell'albero; questo movimento viene comandato tramite un controsagomato primo alberino inseribile in corrispondenza di una predisposta quinta sede ricavata sull 'infisso entro cui ? posto il vetrocamera; tale primo alberino ? associato ad una placca vincolabile esternamente all'infisso e presentante un giunto cardanico a cui ? interconnessa una asta, impugnabile dall'utilizzatore per imprimere cos? la voluta rotazione all?albero poligonale.
Tale soluzione di tipo noto presenta tuttavia un inconveniente; infatti la tenuta tra il manicotto ed i primi anelli di tenuta risulta ridotta, in quanto la stessa interessa due superfici cilindriche mutuamente affacciate che ruotano l?una rispetto alTaltra, e che quindi sono sottoposte ad usura, con conseguente possibile perdita della ermeticit? e riduzione della durata di vita del dispositivo stesso.
Inoltre l?applicazione di tale dispositivo di tipo noto ad una veneziana collocata all? interno di un vetrocamera comporta il fissaggio di un manicotto coassialmente all?albero poligonale e la sigillatura dello stesso, ci? potendo risultare scomodo, e richiedendo inoltre un elevato tempo di esecuzione, ed una certa abilit? da parte dell?installatore.
Inoltre tale dispositivo di tipo noto risulta complesso e presenta quindi un costo elevato.
Ancora, tale dispositivo di tipo noto non risulta direttamente fissato al traverso superiore del telaio distanziatore, ci? potendo ridurre la resistenza meccanica di questo ultimo.
Inoltre la movimentazione della veneziana deve essere attuata manualmente da un utilizzatore, e pu? risultare difficoltosa, in particolare per persone disabili o anziane.
I vetrocamera di tipo noto oggigiorno in uso presentano inoltre un ulteriore inconveniente; infatti le lamelle della veneziana, in particolare durante le fasi di salita e di discesa delle stesse, possono riscontrare con le lastre di vetro, e danneggiare quindi l?eventuale strato di rivestimento atto a schermare i raggi ultravioletti applicato alla superficie interna delle stesse.
Tali vetrocamera di tipo noto presentano inoltre un altro inconveniente: infatti spesso lo strato di adesivo posto tra il telaio distanziatore e le lastre di vetro trafila nella zona del vetrocamera che risulta visibile in uso, ed incide quindi negativamente sull?estetica complessiva del vetrocamera.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda ? quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata e quindi escogitando una struttura di vetrocamera con tenda integrata che consenta di pervenire ad una rapida ed agevole movimentazione della veneziana, garantendo l?ermeticit? tra l?interno e l?esterno della camera stagna di tale struttura di vetrocamera.
Nell'ambito del compito sopra esposto un altro importante scopo ? quello di realizzare una struttura di vetrocamera con tenda integrata che permetta di mantenere tale ermeticit? per un tempo elevato, pur a seguito di un uso intensivo della veneziana.
Ancora un importante scopo ? quello di realizzare una struttura di vetrocamera con tenda integrata che non richieda particolare manutenzione e che sia affidabile e sicura nell'uso.
Un ulteriore scopo del trovato ? quello di risultare robusto e di presentate una durata di vita elevata.
Un altro scopo ancora ? quello di consentire la movimentazione della veneziana senza che le lamelle della stessa riscontrino con la superf?cie interna delle lastre di vetro e possano danneggiare l?eventuale rivestimento di queste ultime.
Un ulteriore scopo del trovato ? quello di impedire che l?adesivo che unisce il telaio distanziatore alle lastre di vetro possa trafilare in una zona del vetrocamera che risulta visibile in uso, rovinando 1 ? estetica del vetrocamera.
Non ultimo scopo ? quello di realizzare un trovato che risulti strutturalmente semplice e che presenti dei costi realizzativi contenuti.
II compito e gli scopi sopra accennati, nonch? altri che pi? chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di vetrocamera con veneziana integrata, costituita da due lastre di vetro, interconnesse perimetralmente da un telaio distanziatore, fissato alle stesse mediante un apposito adesivo, che definisce, tra lo stesso e dette lastre, una camera stagna al cui interno ? collocato un pacco di lamelle, costituenti detta veneziana, interconnesse da almeno due scalette per il loro orientamento e da almeno due fettuccine per il loro sollevamento le quali risultano recuperabili su avvolgitori calettati su un albero, poligonale, contenuto entro un corpo scatolare posizionato in corrispondenza della estremit? superiore di detta camera stagna, detta struttura di vetrocamera comprendendo un elemento di collegamento tra detto albero e l'esterno di detta camera stagna, e presentando mezzi per la movimentazione girevole di detto albero, che si caratterizza per il fatto che tra detto albero e detti mezzi per la movimentazione girevole ? interposto un giunto per il mutuo accoppiamento girevole a tenuta stagna, che detti mezzi per la movimentazione girevole di detto albero sono costituiti da almeno un motore elettrico contenuto entro detto elemento di collegamento e dotato di mezzi atti a rilevarne due preimpostabili posizioni di finecorsa, che detto telaio distanziatore presenta mezzi atti a mantenere dette lamelle distanziate da dette lastre di vetro, e che detto telaio distanziatore presenta mezzi atti ad impedire la fuoriuscita di detto adesivo verso la zona di dette lastre che risulta visibile in uso.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare, ma non esclusiva, forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegni in cui:
la fig. 1 illustra, in una vista prospettica ed in un esploso, una struttura di vetrocamera secondo il trovato;
la fig. 2 ? un particolare ingrandito di figura 1 ;
la fig. 3 illustra una struttura di vetrocamera secondo il trovato in una vista frontale parzialmente sezionata ed in cui, per chiarezza espositiva sono stati indicati con linea tratteggiata alcuni particolari non in vista;
la fig. 4 ? un particolare ingrandito di figura 3;
la fig. 5 illustra, in una vista analoga alla precedente, una ulteriore forma realizzativa del trovato;
la fig. 6 illustra, in una sezione operata secondo un piano orizzontale, una struttura di vetrocamera secondo il trovato;
la fig. 7 ? un particolare ingrandito di figura 6.
Negli esempi di realizzazione che seguono, singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno in realt? essere intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre ? da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere gi? noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio ( disclaimer ) dalle rivendicazioni .
Con riferimento alle figure precedentemente citate si ? indicata con il numero 1 una struttura di vetrocamera con veneziana 2 integrata, costituita da due lastre 3 a, 3b, realizzate preferibilmente in vetro, interconnesse perimetralmente da un telaio distanziatore 4, fissato alle stesse mediante un apposito adesivo, indicato in figura 7 con il numero 5.
Vantaggiosamente il telaio distanziatore 4, definisce, tra lo stesso e le lastre 3a, 3b, una camera stagna 6, al cui interno ? collocato un pacco di lamelle 7, costituenti detta veneziana 2.
Vantaggiosamente entro la camera stagna 6 pu? essere immesso, dopo la chiusura della stessa, attraverso una apposita valvola, del gas atto ad incrementare l?isolamento termico della struttura di vetrocamera.
II telaio distanziatore comprende una coppia di montanti 8a, 8b ed un traverso inferiore 9a, costituiti preferibilmente da dei profilati cavi, a sezione sostanzialmente rettangolare, e un traverso superiore 9b, costituito opportunamente da un profilato conformato, in una sezione trasversale, circa ad U rovesciata; il traverso inferiore 9a ? raccordato ai montanti 8 a e 8b mediante un primo ed un secondo angolare, indicati con i numeri 10a, 10b, mentre uno di detti montanti ? collegato al traverso superiore 9b mediante un terzo angolare 10c.
Inferiormente al traverso superiore 9b, in corrispondenza della estremit? superiore delle camera stagna 6, ? inoltre associato, a scatto, un corpo scatolare 11 conformato, in una sezione trasversale, circa ad U, a definire una base 12, sostanzialmente piana, da cui sporgono, circa perpendicolarmente, due bracci 13a e 13b, circa paralleli tra loro, dalle cui estremit? libere sporgono, circa perpendicolarmente, verso l?interno del corpo scatolare 11, due alette longitudinali 14a, 14b.
AH?intemo del corpo scatolare 11 ? girevolmente alloggiato un albero 15, poligonale, in corrispondenza del quale risultano calettati due o pi? avvolgitori 16, ognuno racchiuso dentro una apposita scatola 17a, 17b inserita nel corpo scatolare 11, atti al recupero di fettuccine 18a, 18b, collegate alle lamelle 7 che costituiscono la veneziana 2, cos? da poter ottenere l?innalzamento o l?abbassamento di tali lamelle 7, e la conseguente apertura o chiusura della veneziana 2.
Tali lamelle 7 sono interconnesse anche da due o pi? scalette 19a, 19b atte a poter conseguire l?orientamento delle stesse.
La struttura di vetrocamera 1 comprende un elemento di collegamento 20 tra una estremit? dell?albero 15 e l'esterno della camera stagna 6, e presenta mezzi per la movimentazione girevole di detto albero 15, che saranno descritti nel seguito.
L?elemento di collegamento 20 risulta sostanzialmente parallelepipedo e cavo, e presenta un tratto inferiore 21 ed un tratto superiore 22, delimitati da una coppia di scanalature longitudinali, di cui nelle allegate figure ne ? illustrata solamente una, indicata con il numero 23 a, ricavate sulle superfici laterali 24a, 24b di tale elemento di collegamento 20; tali scanalature presentano una profondit? circa pari alla larghezza delle alette longitudinali 14a e 14b del corpo scatolare 11.
II tratto inferiore 21 dell?elemento di collegamento 20 risulta circa controsagomato, in una sezione trasversale, al corpo scatolare 11, cos? da poter essere inserito assialmente a questo ultimo, con contemporaneo posizionamento delle alette longitudinali 14a e 14b nelle scanalature ricavate nelle superfici laterali 24a, 24b, e del tratto superiore 22 dell?elemento di collegamento 20 a ridosso della superficie delle alette longitudinali 14a e 14b rivolta da parte opposta alla base 12, come illustrato ad esempio in figura 4.
Vantaggiosamente da una prima estremit? 20a dell?elemento di collegamento 20, contigua, in uso, al corpo scatolare 11 sporge longitudinalmente, in corrispondenza del tratto superiore 22, una prima appendice 25, inseribile a tenuta in corrispondenza della affacciata e controsagomata estremit? del traverso superiore 9b del telaio distanziatore 4.
Dalla superf?cie inferiore dell?elemento di collegamento 20 sporge circa perpendicolarmente, in prossimit? di una seconda estremit? 20b dello stesso, posta da parte opposta al corpo scatolare 11, una seconda appendice 26 inseribile a tenuta in corrispondenza della sottostante controsagomata estremit? del montante 8a.
Vantaggiosamente, dalla superficie laterale interna del tratto inferiore 21 dell?elemento di collegamento 20 sporge circa perpendicolarmente un cordolo anulare 27, assialmente al quale ? definita una apertura 27 a.
II cordolo anulare 27 definisce, entro l?elemento di collegamento 20, una prima cavit? 28, compresa tra il cordolo anulare 27 e la seconda estremit? 20b, ed una seconda cavit? 29, compresa tra il cordolo anulare 27 e la prima estremit? 20a; tali prima e seconda cavit? comunicano tra loro in corrispondenza dell?apertura 27a definita assialmente al cordolo anulare 27.
Tra l?albero 15 e detti mezzi per la movimentazione girevole ? interposto un giunto 30 per l?accoppiamento girevole a tenuta stagna.
Vantaggiosamente il giunto 30 comprende un cuscinetto a sfere 31, conformato circa a cilindro cavo, posizionabile entro la seconda cavit? 29 dell?elemento di collegamento 20, ad un lato in impegno in battuta con il cordolo anulare 27, con l?interposizione di una guarnizione anulare 32, vantaggiosamente del tipo O-Ring.
Vantaggiosamente assialmente al cuscinetto a sfere 31 ? associato un elemento di raccordo e tenuta 33 conformato, in una sezione diametrale, circa a T, a definire una testa 34, preferibilmente cilindrica, almeno parzialmente alloggiata entro la seconda cavit? 29 e rivolta verso il corpo scatolare 11, entro cui ? assialmente ricavata una prima sede 35, controsagomata all?albero 15, entro cui questo ultimo risulta calettabile.
Dalla testa 34 sporge un gambo 36, preferibilmente cilindrico, inserito assialmente al cuscinetto a sfere 31 e sporgente dallo stesso cos? da posizionarsi, in uso, circa in corrispondenza dell?apertura 27a definita dal cordolo anulare 27.
Assialmente al gambo 36 ? ricavata una seconda sede 37, a pianta preferibilmente poligonale, entro cui ? calettabile un controsagomato albero rotante 38 azionato da detti mezzi di movimentazione girevole.
II giunto 30 assolve quindi alla duplice funzione di trasmettere la rotazione dall?albero rotante 38 all?albero 15, e di assicurare la tenuta stagna tra la prima cavit? 28 e la seconda cavit? 29, e quindi tra ? interno della camera stagna 6 e l?esterno.
Vantaggiosamente detti mezzi per la movimentazione girevole di detto albero 15 sono costituiti da almeno un motore elettrico 39 contenuto entro detto elemento di collegamento 20 e dotato di mezzi atti a rilevarne due preimpostabili posizioni di finecorsa, che saranno descritti nel seguito.
Vantaggiosamente l?albero del motore elettrico 39 costituisce l?albero rotante 38; tale motore elettrico 39 ? inseribile assialmente alla prima cavit? 28 dell?elemento di collegamento 20 fino a disporre l?albero rotante 38 entro ? apertura 27a definita assialmente al cordolo anulare 27, cos? da poter calettare tale albero rotante 38 entro la seconda sede 37 del giunto 30.
II motore elettrico 39 ? alimentato da almeno un apposito cavo di alimentazione 41, che fuoriesce dalla struttura di vetrocamera 1 attraverso un apposito coperchietto o passacavo 42, associato al telaio distanziatore 4 e/o all?elemento di collegamento 20.
Nell?esempio realizzativo illustrato nelle figure 3 e 4, detti mezzi atti a rilevare due preimpostabili posizioni di finecorsa del motore elettrico 39 comprendono almeno un apposito magnete 43, fissato al rotore, non illustrato nelle allegate figure, del motore elettrico 39, oppure ad un ingranaggio, ancora non rappresentato, di un eventuale riduttore che collega tale rotore all?albero rotante 38; poich? il rotore ? collegato all?albero rotante 38, conoscendo il numero di rotazioni effettuate dal rotore (o da un ingranaggio di un eventuale riduttore che collega questo ultimo all?albero rotante 38) ? possibile ricavare il corrispondente numero di rotazioni effettuate dall?albero rotante 38.
Tali mezzi comprendono inoltre un apposito sensore 44, associato ad una scheda elettronica 45 fissata entro l?elemento di collegamento 20, il quale ? posizionato in modo tale per cui il magnete 43, durante la rotazione del rotore o ingranaggio a cui tale magnete 43 ? associato, passa ciclicamente davanti al sensore 44, che rileva quindi il suo passaggio.
Ogni volta che il magnete 43 passa davanti al sensore 44, questo ultimo invia un apposito segnale elettrico alla scheda elettronica 45, la quale ? programmata in modo tale da contare il numero di tali segnali, che corrisponde al numero di giri compiuti del rotore o ingranaggio a cui ? fissato il magnete, cos? da poter ricavare il corrispondente numero di giri compiuti dall?albero rotante 38.
La scheda elettronica 45 ? programmata in modo da arrestare la rotazione del motore elettrico 39 al raggiungimento di un prefissato numero di rotazioni dell?albero rotante 38 in un determinato verso, che corrisponde al raggiungimento della voluta posizione di finecorsa, superiore o inferiore.
Nell?esempio realizzativo illustrato in figura 5, detti mezzi atti a rilevare due preimpostabili posizioni di finecorsa del motore elettrico 39 comprendono invece un finecorsa meccanico 46 comprendente vantaggiosamente un manicotto filettato 47, calettato coassialmente all?albero 15, a cui ? associato, per avvitamento, un controfilettato cursore 48, circa controsagomato, in una sezione trasversale, al corpo scatolare 11 , cosicch? tale cursore 48 non pu? ruotare rispetto a questo ultimo; portando in rotazione l?albero 15, e con esso il manicotto filettato 47, si ha che il cursore 48, non potendo ruotare rispetto al corpo scatolare 11, avanza longitudinalmente al manicotto 47, verso l?una o l?altra estremit? dello stesso, a seconda del verso di rotazione dell?albero 15.
L?avanzamento del cursore 48 ? limitato da due appositi blocchi 49a, 49, fissati in prossimit? delle estremit? del manicotto filettato 47, la cui distanza mutua pu? essere selettivamente preimpostata, cos? da limitare la corsa del cursore 48.
Quando il cursore 48 riscontra con uno dei due blocchi 49a o 49b, lo stesso si arresta, bloccando cos? la rotazione dell?albero 15, e dell?albero rotante 38 ad esso solidale nella rotazione.
L?arresto dell?albero rotante 38 provoca l?arresto del rotore del motore elettrico 39, il quale richiama quindi una maggiore corrente dal cavo di alimentazione 41; tale corrente ? costantemente rilevata da una schedina amperometrica 50, associata al motore elettrico 39, la quale provoca l?arresto di questo ultimo se la corrente da essa rilevata supera un preimpostato valore.
Vantaggiosamente il telaio distanziatore 4 presenta mezzi atti a mantenere dette lamelle 7 distanziate da dette lastre di vetro 2a, 2b; come illustrato ad esempio in figura 7, tali mezzi sono vantaggiosamente costituiti da due apposite ali 5 la, 5 lb circa parallele tra loro, sporgenti dalla superficie dei montanti 8 a e 8b rivolta verso ? interno della camera stagna 6, e posizionati in prossimit? dei due bordi longitudinali delle lamelle 7, cos? da impedire il contatto di queste ultime con le lastre 2a e 2b.
Vantaggiosamente il telaio distanziatore 4 presenta mezzi atti ad impedire la fuoriuscita di detto adesivo 5 verso la zona di dette lastre 3a, 3b che risulta visibile in uso; vantaggiosamente tali mezzi sono costituiti da due canali 52a, 52b ricavati longitudinalmente sulle pareti laterali 53a, 53b dei montanti 8a, 8b e del traverso inferiore 9a che risultano affacciate, in uso, alle lastre di vetro 2a e 2b, in prossimit? della parete interna 53c di tali montanti 8a, 8b e traverso inferiore 9a rivolte verso l?interno della camera stagna 6.
Nel caso in cui l?adesivo 5, quale ad esempio del bufile, interposto tra le pareti laterali 53a, 53b del telaio distanziatore 4 e le lastre di vetro 2a, 2b, dovesse trafilare verso l?interno della camera stagna 6, lo stesso si immetterebbe in uno dei canali 52a o 52b, evitando quindi di fuoriesce nella zona di dette lastre 3a, 3b che risulta visibile in uso.
Vantaggiosamente le due lastre 2a e 2b sono fissate perimetralmente tra loro da almeno uno strato di sigillante 54, dal quale fuoriesce solamente il cavo di alimentazione 41 del motore elettrico 39.
L?utilizzo del trovato ? quindi il seguente: con riferimento alle allegate figure, azionando il motore elettrico 39 in verso opportuno, si ottiene la rotazione dell?albero rotante 38, che si trasmette, attraverso il giunto 30, all?albero 15, cos? da provocare la discesa, la salita o la rotazione delle lamelle 7 della veneziana 5.
La rotazione del motore elettrico 39 procede fino al raggiungimento di una delle due posizioni di finecorsa, che viene rilevato dai mezzi atti a rilevare due preimpostabili posizioni di finecorsa del motore elettrico 39.
Si ? cosi constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi sopra accennati, essendosi ottenuta una struttura di vetrocamera con veneziana integrata, che consente di pervenire ad una rapida ed agevole movimentazione di tale veneziana, garantendo il mantenimento dell? ermeticit? tra l?interno e ? esterno della camera stagna del vetrocamera, cos? da evitare la fuoriuscita dell?eventuale gas contenuto nella stessa, e da impedire l?ingresso nella medesima di aria, condensa, polvere, o altri corpi estranei..
Inoltre la tenuta effettuata dalla guarnizione anulare si attua tra superfici che risultano sostanzialmente f?sse tra loro, ci? incrementando la tenuta ed eliminando il problema dell?usura riscontrato nella tecnica nota citata, con conseguente incremento della durata di vita della struttura di vetrocamera secondo il trovato.
In pi?, grazie al fissaggio della prima e della seconda appendice del dispositivo rispettivamente al traverso superiore del vetrocamera e ad uno dei montanti, la solidit? del telaio distanziatore, e quindi della struttura di vetrocamera, risulta incrementata.
Inoltre nella struttura di vetrocamera secondo il trovato ? possibile sostituire il motore elettrico che aziona la veneziana, ad esempio in caso di malfunzionamento dello stesso, senza necessit? di aprire la camera stagna, evitando cos? la fuoriuscita o l?ingresso di gas, liquidi, polvere o alti corpi estranei nella stessa.
In pi?, grazie alla presenza delle ali sporgenti dai montanti del telaio distanziatore, le lamelle della veneziana non possono riscontrare con la superficie interna delle lastre di vetro, ci? eliminando il rischio che lo sfregamento tra tali lamelle e le lastre possa danneggiare l?eventuale rivestimento interno di queste ultime.
Ancora, la presenza dei canali sulla superficie laterale dei montanti e del traverso inferiore del telaio distanziatore impedisce che l?adesivo che unisce il telaio distanziatore alle lastre di vetro possa trafilare in una zona del vetrocamera che risulta visibile in uso.
Inoltre i costi di produzione della struttura di vetrocamera secondo il trovato si mantengono contenuti, essendo realizzata solamente con componenti di facile produzione e/o assemblaggio.
Naturalmente il trovato ? suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.
Naturalmente i materiali impiegati nonch? le dimensioni costituenti i singoli componenti il trovato potranno essere pi? pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.
I diversi mezzi per effettuare certe differenti funzioni non dovranno certamente coesistere solo nella forma di realizzazione illustrata, ma potranno essere di per s? presenti in molte forme di realizzazione, anche non illustrate.
Le caratteristiche indicate come vantaggiose, opportune o simili, possono anche mancare od essere sostituite da equivalenti.

Claims (15)

  1. R I VE N D I C A Z I O N I 1) Struttura di vetrocamera con veneziana integrata, costituita da due lastre di vetro, interconnesse perimetralmente da un telaio distanziatore, fissato alle stesse mediante un apposito adesivo, che definisce, tra lo stesso e dette lastre, una camera stagna al cui interno ? collocato un pacco di lamelle, costituenti detta veneziana, interconnesse da almeno due scalette per il loro orientamento e da almeno due fettuccine per il loro sollevamento recuperabili su avvolgitori calettati su un albero, poligonale, contenuto entro un corpo scatolare posizionato in corrispondenza della estremit? superiore di detta camera stagna, detta struttura di vetrocamera comprendendo un elemento di collegamento tra detto albero e l'esterno di detta camera stagna, e presentando mezzi per la movimentazione girevole di detto albero, che si caratterizza per il fatto che tra detto albero e detti mezzi per la movimentazione girevole ? interposto un giunto per il mutuo accoppiamento girevole a tenuta stagna, che detti mezzi per la movimentazione girevole di detto albero sono costituiti da almeno un motore elettrico contenuto entro detto elemento di collegamento e dotato di mezzi atti a rilevarne due preimpostabili posizioni di finecorsa, che detto telaio distanziatore presenta mezzi atti a mantenere dette lamelle distanziate da dette lastre di vetro, e che detto telaio distanziatore presenta mezzi atti ad impedire la fuoriuscita di detto adesivo verso la zona di dette lastre che risulta visibile in uso.
  2. 2) Struttura di vetrocamera con veneziana integrata, costituita da due lastre di vetro, interconnesse perimetralmente da un telaio distanziatore, fissato alle stesse mediante un apposito adesivo, che definisce, tra lo stesso e dette lastre, una camera stagna al cui interno ? collocato un pacco di lamelle, costituenti detta veneziana, interconnesse da almeno due scalette per il loro orientamento e da almeno due fettuccine per il loro sollevamento le quali risultano recuperabili su avvolgitori calettati su un albero, poligonale, contenuto entro un corpo scatolare posizionato in corrispondenza della estremit? superiore di detta camera stagna, detta struttura di vetrocamera comprendendo un elemento di collegamento tra detto albero e l'esterno di detta camera stagna, e presentando mezzi per la movimentazione girevole di detto albero, che si caratterizza per il fatto che tra detto albero e detti mezzi per la movimentazione girevole ? interposto un giunto per il mutuo accoppiamento girevole a tenuta stagna e che detti mezzi per la movimentazione girevole di detto albero sono costituiti da almeno un motore elettrico contenuto entro detto elemento di collegamento e dotato di mezzi atti a rilevarne due preimpostabili posizioni di finecorsa.
  3. 3) Dispositivo per la movimentazione di veneziane, composte da un pacco di lamelle collocate all'interno di un vetrocamera ed internamente interconnesse da almeno due scalette per il loro orientamento e da almeno due fettuccine per il loro sollevamento le quali risultano recuperabili su avvolgitori calettati su un albero, poligonale, contenuto entro un corpo scatolare associato al traverso superiore di un telaio distanziatore per detto vetrocamera, detto dispositivo comprendendo un elemento di collegamento tra detto albero e l'esterno di detto vetrocamera e presentando mezzi per la movimentazione girevole di detto albero, che si caratterizza per il fatto che tra detto albero e detti mezzi per la movimentazione girevole ? interposto un giunto per il mutuo accoppiamento girevole a tenuta stagna.
  4. 4) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come alla rivendicazione 1, o 2 o 3, in cui detto elemento di collegamento risulta cavo, dalla superficie laterale interna di detto elemento di collegamento sporgendo circa perpendicolarmente un cordolo anulare assialmente al quale ? definita una apertura, detto cordolo anulare definendo, entro detto elemento di collegamento, una prima cavit? rivolta, in uso, verso ? esterno di detto vetrocamera, ed una seconda cavit? rivolta, in uso, verso detto albero, dette prima e seconda cavit? comunicando tra loro attraverso detta apertura, che si caratterizza per il fatto che detto giunto comprende un cuscinetto a sfere posizionabile entro detta seconda cavit? di detto elemento di collegamento, ad un lato in impegno in battuta con detto cordolo anulare, con l?interposizione di una guarnizione anulare.
  5. 5) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come alla rivendicazione 4, che si caratterizza per il fatto che assialmente a detto cuscinetto a sfere ? associato un elemento di raccordo e tenuta conformato, in una sezione diametrale, circa a T, a definire una testa, preferibilmente cilindrica, almeno parzialmente alloggiata entro detta seconda cavit? e rivolta verso detto corpo scatolare, entro cui ? assialmente ricavata una prima sede, controsagomata a detto albero, entro cui questo ultimo risulta calettabile.
  6. 6) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come alla rivendicazione 5, che si caratterizza per il fatto che da detta testa sporge un gambo, preferibilmente cilindrico, inserito assialmente a detto cuscinetto a sfere e sporgente dallo stesso cos? da posizionarsi, in uso, circa in corrispondenza di detta apertura definita da detto cordolo anulare, detto gambo essendo associabile a detti mezzi per la movimentazione girevole.
  7. 7) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detto motore elettrico ? inseribile assialmente in detta prima cavit? e presenta un albero rotante, a sezione trasversale preferibilmente poligonale, calettabile in una controsagomata seconda sede ricavata in detto gambo di detto elemento di raccordo e tenuta.
  8. 8) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo scatolare ? conformato, in una sezione trasversale, circa ad U, a definire una base, sostanzialmente piana, da cui sporgono, circa perpendicolarmente, due bracci, circa paralleli tra loro, dalle cui estremit? libere sporgono, circa perpendicolarmente, verso l?interno di detto corpo scatolare, due alette longitudinali, che si caratterizza per il fatto che detto elemento di collegamento presenta un tratto inferiore ed un tratto superiore, delimitati da una coppia di scanalature longitudinali ricavate sulle superfici laterali di detto elemento di collegamento, presentanti una profondit? circa pari alla larghezza di dette alette longitudinali di detto corpo scatolare.
  9. 9) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come alla rivendicazione 8, che si caratterizza per il fatto che detto tratto inferiore di detto elemento di collegamento ? circa controsagomato, in una sezione trasversale, a detto corpo scatolare, cos? da essere inseribile assialmente a questo ultimo, con contemporaneo posizionamento di dette alette longitudinali in dette scanalature, e di detto tratto superiore a ridosso della superficie di dette alette longitudinali rivolta da parte opposta a detta base.
  10. 10) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, in cui detto telaio distanziatore ? costituito da una coppia di montanti, raccordati inferiormente da un traverso inferiore, e da detto traverso superiore, collegato ad uno di detti montanti, che si caratterizza per il fatto che da una prima estremit? di detto elemento di collegamento, contigua, in uso, a detto corpo scatolare, sporge longitudinalmente, in corrispondenza di detto tratto superiore, una prima appendice, inseribile a tenuta in corrispondenza della affacciata e controsagomata estremit? di detto traverso superiore di detto telaio distanziatore.
  11. 11) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detto motore elettrico ? alimentato da almeno un cavo di alimentazione che fuoriesce da detta struttura di vetrocamera attraverso un coperchietto o passacavo, associato a detto telaio distanziatore e/o a detto elemento di collegamento.
  12. 12) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detti mezzi atti a rilevare due preimpostabili posizioni di finecorsa di detto motore elettrico comprendono almeno un magnete, fissato al rotore di detto motore elettrico o ad un ingranaggio di un eventuale riduttore che collega detto rotore a detto albero rotante, ed un sensore, associato ad una scheda elettronica fissata entro detto elemento di collegamento, posizionato in modo tale per cui detto almeno un magnete, durante la rotazione di detto rotore o ingranaggio a cui detto magnete ? associato, passa ciclicamente davanti a detto sensore, il quale rileva il suo passaggio ed invia un segnale a detta scheda elettronica, la quale ? programmata per contare il numero di tali segnali, ricavare il corrispondente numero di giri compiuti da detto albero rotante, ed arrestare la rotazione di detto motore elettrico al raggiungimento di un prefissato numero di giro compiuti in un determinato verso.
  13. 13) Struttura di vetrocamera e dispositivo, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detti mezzi atti a rilevare due preimpostabili posizioni di finecorsa di detto motore elettrico comprendono un finecorsa meccanico comprendente un manicotto filettato, calettato coassialmente a detto albero, a cui ? associato, per avvitamento, un controfilettato cursore, circa controsagomato, in una sezione trasversale, a detto corpo scatolare, cos? da non poter ruotare rispetto a questo ultimo e da avanzare longitudinalmente allo stesso alla rotazione del medesimo, la corsa di detto cursore essendo limitata dal riscontro con due blocchi, fissati in prossimit? delle estremit? di detto manicotto filettato, la cui distanza mutua ? selettivamente preimpostabile, a detto motore elettrico essendo associata una schedina amperometrica atta a rilevare costantemente la corrente assorbita da detto motore elettrico, e ad arrestare questo ultimo al superamento, per detta corrente, di un determinato valore.
  14. 14) Struttura di vetrocamera, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detti mezzi atti a mantenere dette lamelle distanziate da dette lastre sono costituiti da due ali, circa parallele tra loro, sporgenti dalla superficie di detti montanti rivolta verso ? interno di detta camera stagna, e posizionati in prossimit? dei due bordi longitudinali di dette lamelle, cos? da impedire il contatto di queste ultime con dette lastre.
  15. 15) Struttura di vetrocamera, come ad una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detti mezzi atti ad impedire la fuoriuscita di detto adesivo verso la zona di dette lastre che risulta visibile in uso sono costituiti da due canali ricavati longitudinalmente sulle pareti laterali di detti montanti e di detto traverso inferiore che risultano affacciate, in uso, a dette lastre di vetro, in prossimit? della parete interna di detti montanti e traverso inferiore rivolte verso ? interno di detta camera stagna.
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