ITUD20130032U1 - Elemento d'arredo - Google Patents

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ITUD20130032U1
ITUD20130032U1 ITUD20130032U ITUD20130032U1 IT UD20130032 U1 ITUD20130032 U1 IT UD20130032U1 IT UD20130032 U ITUD20130032 U IT UD20130032U IT UD20130032 U1 ITUD20130032 U1 IT UD20130032U1
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IT
Italy
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traction
frames
housing seats
coupling
furnishing element
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English (en)
Inventor
Agostino Pettarini
Original Assignee
Viteria Pettarini S R L
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C4/00Foldable, collapsible or dismountable chairs
    • A47C4/02Dismountable chairs
    • A47C4/022Dismountable chairs connected by bars or wires
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
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    • A47C4/024Dismountable chairs having integral back-rest and rear leg

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  • Chair Legs, Seat Parts, And Backrests (AREA)
  • Radiation-Therapy Devices (AREA)

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
ELEMENTO D’ARREDO
CAMPO DI APPLICAZIONE
II presente trovato si riferisce ad un elemento d’arredo del tipo provvisto di gambe che sostengono un piano di supporto o d’appoggio, quale ad esempio, ma non solo, un elemento di seduta, in particolare una sedia, oppure un tavolo e simili.
In particolare, l’elemento d’arredo secondo il presente trovato è del tipo montabile e smontabile e non necessita, per il suo assiemaggio, dei normali elementi di fissaggio in ferramenta, tipo viti, bulloni e simili.
STATO DELLA TECNICA
È noto realizzare elementi d’arredo di tipo montabile e smontabile, tra cui, ad esempio, sedie, sgabelli, divani, poltrone, tavoli, scrivanie, banchi od altro. Gli elementi d’arredo che presentano un telaio in legno hanno i relativi componenti assemblati mediante reciproco accoppiamento geometrico e fissati l’uno all’altro per mezzo di viti, bulloni, od altri elementi di fissaggio in ferramenta.
Svantaggio di tali elementi d’arredo noti è l’utilizzo d’elementi di fissaggio in ferramenta, i quali possono essere costosi e complessi.
Da ciò deriva anche la possibilità che gli elementi di fissaggio si allentino nel tempo, con l’uso ripetuto dell’elemento d’arredo, a causa della relativa presa che la ferramenta ha sul legno e della possibilità di cedimento parziale a causa delle sollecitazioni derivanti dall’uso. Un inconveniente degli elementi di fissaggio noti è quello di richiedere tempi lunghi per il ripristino delle condizioni iniziali di trazione ottimale e conseguente stabilità dell’elemento d’arredo.
Altro inconveniente è la necessità d’utilizzo di utensili di montaggio che richiedono un determinato livello di perizia nel loro utilizzo. In correlazione a ciò, vi è l’ulteriore svantaggio dei lunghi tempi per il montaggio.
Sono noti elementi d’arredo che, pur non prevedendo l’utilizzo di ferramenta di fissaggio, richiedono l’utilizzo di almeno due tiranti telescopici posti in trazione da leve per mantenere assiemati in trazione i vari componenti. Tali soluzioni, tuttavia, hanno l’inconveniente di richiedere un elevato numero di elementi di bloccaggio ausiliari.
Sono anche noti elementi d’arredo nei quali un dispositivo di trazione include due elementi d’aggancio agenti su telai contrapposti dell’elemento d’arredo e posti in trazione mediante un elemento centrale di azionamento comune.
Tali elementi d’arredo, pur essendo facili da montare e veloci da ripristinare nel caso di allentamento, in seguito all’usura, della trazione esercitata dal dispositivo di trazione, possono presentare, tuttavia, un numero eccessivo di componenti necessari per il montaggio, sebbene tale numero sia ridotto rispetto alla tecnica nota ad essi antecedente.
Uno scopo del presente trovato è quello di ovviare ai predetti svantaggi realizzando un elemento d’arredo che sia agevole e rapido da montare, che non necessiti di elementi di fissaggio in ferramenta, e che utilizzi un numero di componenti limitato garantendo, nel contempo, la solidità e resistenza complessiva.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un elemento d’arredo che permetta di minimizzare le operazioni necessarie per la sua produzione e che quindi consenta una significativa riduzione dei costi di realizzazione.
Ulteriore scopo è quello di realizzare un dispositivo di trazione per un elemento d’arredo che permetta un montaggio facile, agevole e saldo di quest’ultimo, e che conferisca ad esso robustezza e sicurezza, e che sia facile e rapido da ripristinare nel caso si verifichino, nel tempo e con l’uso, allentamenti e parziali cedimenti.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un elemento d’arredo secondo il presente trovato, comprende almeno due telai di sostegno contrapposti ed un dispositivo di trazione configurato per essere interposto e collegato tra tali almeno due telai. Il dispositivo di trazione comprende almeno un elemento di azionamento intermedio, per definire una condizione di trazione ed ottenere un avvicinamento reciproco degli almeno due telai.
Secondo un aspetto caratteristico del presente trovato, il suddetto dispositivo di trazione comprende, inoltre, una pluralità di segmenti di aggancio previsti in posizione contrapposta da un lato e dall’altro rispetto all’elemento di azionamento. Inoltre, gli almeno due telai comprendono una pluralità di sedi di alloggiamento configurate per ricevere ciascuna, in una condizione agganciata, un rispettivo segmento di aggancio. Ciascuna delle sedi di alloggiamento è delimitata internamente almeno da una superficie di trattenimento configurata per essere almeno parzialmente interposta, nella condizione agganciata, tra il segmento di aggancio e Γ anzidetto elemento di azionamento, e per essere in battuta, nella condizione di trazione, con il rispettivo segmento di aggancio inserito nella rispettiva sede di alloggiamento.
In questo modo, si ottiene il vantaggio di poter ottenere l’assemblaggio ed il mantenimento saldo e sicuro della conformazione dell’elemento d’arredo solamente inserendo i segmenti di aggancio nelle rispettive sedi di alloggiamento ed azionando l’elemento di azionamento del dispositivo di trazione. L’azionamento di quest’ultimo, inoltre, può prevedere solamente una rotazione rispetto ad un proprio asse longitudinale e può essere effettuata sia per determinare la suddetta condizione di trazione al momento dell’assemblaggio, sia per ripristinare tale condizione nell’eventualità di un allentamento della trazione con l’utilizzo.
Le operazioni di aggancio ed azionamento sopra menzionate sono evidentemente semplici da effettuare e possono essere attuate anche da un utilizzatore finale dell’elemento d’arredo realizzato secondo il presente trovato.
Ciò rende facile, agevole e veloce il procedimento di assemblaggio dell’elemento d’arredo, ed ha anche la conseguenza vantaggiosa di non richiedere, se non in minima parte, fasi di pre-assemblaggio a carico del produttore, il quale può quindi contenere sia i tempi che i costi di realizzo dell’elemento d’arredo stesso.
Un ulteriore vantaggio, dovuto al fatto che il collegamento tra il dispositivo di trazione ed i telai di sostegno avviene tramite aggancio, risiede nella possibilità di semplificare le operazioni di realizzazione delle sedi di alloggiamento e del dispositivo di trazione, permettendo quindi un’ulteriore riduzione dei tempi e dei costi di produzione dell’elemento d’arredo, nonché evitando la necessità di utilizzare mezzi di fissaggio quali viti, bulloni, boccole, od altro materiale di ferramenta.
Secondo aspetti del presente trovato, il dispositivo di trazione è configurato per esercitare, nella condizione di trazione, e mediante azionamento dell’elemento di azionamento, una forza di trazione prevista lungo un primo piano di giacitura del dispositivo di trazione ed applicata trasversalmente ad un secondo piano di giacitura di ciascuno dei telai.
In questo modo, tramite la suddetta forza di trazione, è possibile mantenere i telai nella propria posizione e determinare un fissaggio saldo dell’elemento d’arredo sfruttando l’azione delle suddette superfici di trattenimento sia per avvicinare i telai che per evitare lo sfilamento degli elementi d’aggancio o l’allontanamento reciproco dei telai nel tempo.
In forme di realizzazione, le sedi di alloggiamento possono essere realizzate con un’unica operazione di fresatura, il che è indice della semplificazione che si può vantaggiosamente ottenere grazie al presente trovato.
In possibili soluzioni secondo il presente trovato, le sedi di alloggiamento possono essere ricavate in traverse di collegamento tra gambe dei telai.
In forme di realizzazione, le sedi di alloggiamento possono essere aperte verso una zona interna compresa tra i due telai e/o verso una zona compresa tra due gambe di ciascun telaio.
Ciò permete di facilitare Γ utilizzatore finale nell’assemblaggio dell’elemento d’arredo, fornendo, mediante tali aperture, un accesso comodo ed immediato dei segmenti di aggancio nelle sedi di alloggiamento.
Secondo aspetti del presente trovato, le sedi di alloggiamento possono essere definite da due porzioni aventi diverse altezze di penetrazione all’interno delle rispetive traverse nelle quali sono ricavate. In particolare, in forme di realizzazione, le sedi di alloggiamento includono una prima porzione, più esterna, ed una seconda porzione, più interna nello spessore della traversa, in cui la seconda porzione ha un’altezza di penetrazione maggiore rispetto a quella della prima porzione.
La presenza di tali due porzioni permete sia di agevolare l’inserimento dei segmenti di aggancio nelle sedi di alloggiamento, sia di ricavare, mediante la profondità maggiore della seconda porzione, un ancoraggio ed un tratenimento saldo degli stessi segmenti di aggancio, anche nella suddetta condizione di trazione.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. 1 è una vista prospettica a parti separate di un elemento d’arredo secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista in pianta di una parte di fig. 1;
- la fig. 3 è una variante di fig. 2, illustrata in sezione secondo la linea III-III di fig. 2.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre fonne di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Con riferimento alla fig. 1, una sedia 10 può comprendere due telai di sostegno, ad esempio un telaio posteriore 11, di norma avente sviluppo essenzialmente verticale, ed un telaio anteriore 12, contrapposto al telaio posteriore 11 ed anch’esso a sviluppo essenzialmente verticale.
Il telaio posteriore 11 può essere provvisto di uno schienale 13 preassemblato.
In fonne di realizzazione, ciascun telaio, sia quello posteriore 11 che quello anteriore 12, può includere due gambe 14 di sostegno, collegate tra loro da una o più traverse orizzontali, o tressi, rispettivamente tressi posteriori 15a e tressi anteriori 15b.
I due telai 11 e 12 possono essere connessi tra loro da traverse laterali 16, che, in possibili implementazioni, possono essere montate perpendicolari rispetto ai telai 11 e 12.
Un dispositivo di trazione, quale un tirante 19, può essere previsto interposto e collegato tra i telai 11 e 12, in cooperazione con le traverse laterali 16 e con i tressi anteriori 15a e/o posteriori 15b, per conferire solidità e durevolezza al montaggio della sedia 10, come sarà chiaro nel seguito della presente descrizione.
In particolare, il tirante 19 è configurato per esercitare una forza di trazione lineare F sui due telai 11 e 12, la quale forza di trazione F giace su un primo piano di giacitura del dispositivo di trazione 19 stesso ed è applicata trasversalmente ad un secondo piano di giacitura di ciascuno dei due telai I l e 12.
Inoltre, la realizzazione di un collegamento per interferenza meccanica tra il tirante 19 ed i tressi posteriori 15a e/o anteriori 15b può permettere di ridurre la quantità e la complessità delle operazioni necessarie per la produzione della sedia 10, riducendo di conseguenza i costi di realizzo, e di renderne più semplice e veloce il montaggio.
In un caso esemplificativo, descritto con riferimento alla fig. 1, sono previste un’unica traversa orizzontale posteriore, o tresso posteriore 15a, che collega tra loro le due gambe 14 del telaio posteriore 11, ed un’unica traversa orizzontale anteriore, o tresso anteriore 15b, che collega tra loro le gambe 14 del telaio anteriore 12.
In ulteriori forme di realizzazione (non mostrate nei disegni) possono essere previste, per ciascuna coppia di gambe 14, una traversa orizzontale superiore ed una traversa orizzontale inferiore, tra loro sovrapposte e distanziate lungo lo sviluppo verticale delle gambe 14.
La fig. 1 è utilizzata per descrivere forme di realizzazione nelle quali è presente un’unica coppia di traverse laterali 16, posizionate sostanzialmente da parti opposte rispetto ad un asse mediano della sedia 10, in corrispondenza della disposizione delle gambe 14.
Ulteriori soluzioni possono prevedere due o più coppie contrapposte di traverse laterali 16.
La sedia 10 può convenzionalmente includere organi di collegamento 17 tra le traverse laterali 16 ed i telai 11 e 12.
La fig. 1 è utilizzata per descrivere forme di realizzazione nelle quali tali organi di collegamento 17 possono includere spine 17a, inserite in appositi fori ciechi 17b che fungono da sedi per le spine 17a e sono ricavati in ciascuna delle estremità delle traverse laterali 16 e nella zona di ciascun telaio 11, 12 adibita al collegamento delle stesse traverse laterali 16.
In possibili implementazioni, al posto delle spine 17a possono essere utilizzati tenoni ricavati di pezzo alle estremità delle traverse 16, e al posto dei fori ciechi 17b possono essere utilizzate corrispondenti mortase ricavate nei telai 11, 12, che fungono da sedi per i tenoni anzidetti.
I due telai 11 e 12 e le relative traverse laterali 16 sono configurati per definire, in condizione montata, una struttura di sostegno sulla quale può essere collocato ed eventualmente fissato, ad esempio mediante incastro o incollaggio, un piano d’appoggio, che nel caso specifico esemplificativo della sedia 10 è definito da una seduta 18.
La sedia 10 può includere, inoltre, un unico dispositivo di trazione, o tirante 19, che può essere disposto, ad esempio, giacente su un piano sostanzialmente ortogonale a quelli definiti dal telaio posteriore 11 e dal telaio anteriore 12, ad esempio su un piano orizzontale.
Inoltre, il tirante 19 può essere posizionato al centro rispetto ai telai 11 e 12 ed alle traverse orizzontali 16.
Il tirante 19 può essere posto al di sotto della seduta 18, in modo da risultare celato alla vista durante il normale uso della sedia 10.
Tale tirante 19 è posto in cooperazione con i due telai 11 e 12, per determinare, quando azionato, una voluta trazione di avvicinamento reciproco fra gli stessi due telai 11 e 12. Tale trazione di avvicinamento può essere esercitata dal tirante 19 lungo una direzione giacente sul proprio piano di giacitura.
In forme di realizzazione, descritte utilizzando la fig. 1, il tirante 19 può includere due barre di trazione, ad esempio una barra di trazione posteriore 20 ed una barra di trazione anteriore 21, entrambe collegate ad una manopola 22, che funge da elemento di azionamento del tirante 19.
L’azionamento della manopola 22 è inteso per determinare l’applicazione della forza di trazione F sui telai 11 e 12, e quindi per porre il tirante 19 in una condizione di trazione.
In possibili soluzioni realizzative, descritte ad esempio con riferimento alla fig. 1, le barre di trazione 20, 21, possono essere disposte reciprocamente coassiali e contrapposte rispetto alla manopola 22.
Le barre di trazione 20, 21 possono essere dotate di un’estremità filettata 20a, 2 la, e di un’estremità uncinata 20b, 21b, oppure ad occhiello, opposta rispetto alla rispettiva estremità filettata 20a, 2 la.
La manopola 22 può essere disposta in posizione sostanzialmente centrale tra le due barre di trazione 20, 21 e può essere cava con madrevite interna, per alloggiare almeno parzialmente le anzidette estremità filettate 20a, 2 la.
In forme di realizzazione, il tirante 19 può includere, inoltre, uno o più elementi d’aggancio ai telai 11 e 12, ad esempio un elemento d’aggancio posteriore 23 ed un elemento d’aggancio anteriore 24 che consentono, rispettivamente, il collegamento del tirante 19 con il telaio anteriore Il e con il telaio posteriore 12.
L’elemento d’aggancio posteriore 23 può includere due bracci 25 aventi ciascuno una propria estremità convergente verso un vertice 27 comune, a definire una geometria convessa, sostanzialmente a “V” dell’elemento di aggancio posteriore 23.
Analogamente, l’elemento di aggancio anteriore 24 può avere una forma a “V” definita da due bracci 26 convergenti verso un vertice 28 comune.
In forme di realizzazione, ogni braccio 25, 26 può presentare, all’estremità opposta rispetto al summenzionato vertice 27, 28, un’estremità ricurva 29. Tale estremità ricurva 29 può includere un segmento di aggancio 30 inclinato rispetto alla parte del rispettivo braccio 25, 26 compresa tra il vertice 27, 28 e Testremità ricurva 29.
In possibili implementazioni, il segmento d’aggancio 30 può avere un andamento sostanzialmente rettilineo lungo un asse longitudinale giacente sullo stesso piano o su un piano parallelo rispetto a quello di giacitura del tirante 19, oppure, in implementazioni alternative, tale asse longitudinale può giacere su un piano inclinato rispetto all’ anzidetto piano di giacitura del tirante 19.
La fig. 1 è utilizzata per descrivere forme di realizzazione nelle quali i segmenti di aggancio 30 dei bracci 25, 26 si sviluppano lungo assi longitudinali paralleli tra loro ed ai piani di giacitura dei telai 11 e 12, ed essenzialmente ortogonali al piano di giacitura del tirante 19 e sostanzialmente paralleli.
Gli assi longitudinali dei segmenti di aggancio 30 sono identificati nella fig.
1 con i riferimenti alfanumerici XI, X2, X3, X4.
Nei tressi posteriore 15a e anteriore 15b possono essere ricavate sedi di alloggiamento, rispettivamente sedi di alloggiamento anteriori 3 la e sedi di alloggiamento posteriori 3 lb, configurate per alloggiare ciascuna un segmento di aggancio 30 di un braccio 25 o di un braccio 26.
Il posizionamento dei segmenti di aggancio 30 nelle rispettive sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb determina una condizione agganciata del tirante 19. Le figg. 1 e 2 possono essere utilizzate per descrivere forme di realizzazione in cui ciascun tresso 15a, 15b è provvisto di due sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb rispettivamente.
In particolare, la fig. 2 è utilizzata per descrivere esemplificativamente sia la suddetta condizione agganciata (a sinistra in fig. 2) nella quale il segmento di aggancio 30 è inserito all’interno della sede di alloggiamento 3 la, 31b, sia una condizione non agganciata (a destra in fig. 2), nella quale la sede di alloggiamento 3 la, 3 lb è libera.
Ciascuna sede di alloggiamento 3 la, 3 lb può essere ricavata nel corrispondente tresso posteriore 15a o anteriore 15b, ad esempio, mediante un’unica operazione di fresatura.
In forme di realizzazione, le sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb possono essere realizzate nella parte inferiore dei tressi 15 a, 15b, ed essere aperte su due lati, in particolare verso il basso e verso una zona della sedia 10 compresa tra il telaio posteriore 11 ed il telaio anteriore 12 ed eventualmente sottesa dalla seduta 18.
All’interno dei tressi 15 a, 15b, ciascuna delle sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb può estendersi, lungo una direzione parallela all’asse longitudinale XI -X4 del corrispondente segmento di aggancio 30 (verticale nel caso esemplificativo descritto con riferimento alla fig. 1), per un’altezza circa uguale alla lunghezza del sopraccitato segmento di aggancio 30.
Lungo una direzione parallela al piano di giacitura del tirante 19, ognuna delle sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb può avere una profondità all’ interno del rispettivo tresso 15 a, 15b, circa uguale alla lunghezza dell’estremità ricurva 29 del braccio 25, 26 di cui alloggia il segmento di aggancio 30.
Ciascuna sede di alloggiamento 3 la, 3 lb, inoltre, può avere un’ampiezza trasversale che, per almeno parte dell’anzidetta profondità, è almeno uguale allo spessore del segmento di aggancio 30 che deve alloggiare.
In alcune forme di realizzazione, tale ampiezza trasversale è costante lungo l’intera profondità della sede di alloggiamento 3 la, 3 lb.
In forme di realizzazione ulteriori, l’ampiezza trasversale summenzionata è variabile lungo la profondità della sede di alloggiamento 31 a, 3 lb.
In possibili implementazioni, per un tratto comunicante con l’esterno verso la zona di sedia 10 compresa tra i telai 11 e 12, l’ampiezza trasversale di ciascuna sede di alloggiamento 3 la, 3 lb può essere inferiore allo spessore del segmento di aggancio 30, e per il tratto interno rimanente può essere superiore a tale spessore.
Inoltre, le sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb possono avere andamento rettilineo ed essere inclinate rispetto ad una direzione perpendicolare al tresso 15 a, 15b e parallela alla direzione di applicazione della forza di trazione F, ossia ruotate su un piano sostanzialmente parallelo al piano di giacitura del tirante 19. Tale inclinazione, o rotazione, può essere definita da un angolo a compreso tra 30° e 180°.
In implementazioni descritte utilizzando le figg. 1 e 2, le sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb possono essere reciprocamente convergenti verso il centro della sedia 10.
Le sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb possono essere delimitate da una parete perimetrale avente almeno una superficie di trattenimento 32a, 32b interposta almeno parzialmente tra il segmento di aggancio 30 e la manopola 22, e contro la quale, in uso, ossia nella condizione di trazione, è in battuta il segmento di aggancio 30 per effetto della trazione operata dal tirante 19.
Ciascuna superficie di trattenimento 32a, 32b, può essere planare, oppure curva, ad esempio cilindrica, e svilupparsi lungo una direzione parallela all’asse longitudinale XI -X4 del segmento di aggancio 30 alloggiato nella corrispondente sede di alloggiamento 3 la, 3 lb.
Inoltre, ciascuna superficie di trattenimento 32a, 32b può essere inclinata, oppure sostanzialmente ortogonale, alla direzione di applicazione della forza di trazione F applicata sui tressi 15 a, 15b dal tirante 19 e quindi applicare sul segmento di aggancio 30 una forza di trattenimento avente direzione inclinata o parallela e verso opposto rispetto alla forza di trazione F.
In questo modo, ciascuna superficie di trattenimento 32a, 32b può trattenere il segmento di aggancio 30 all’interno della sede di alloggiamento 3 la, 3 lb. In possibili soluzioni realizzative della sedia 10, ciascun braccio 25, 26 può divergere dal corrispondente vertice 27, 28 del rispettivo elemento d’aggancio 23, 24 secondo un’inclinazione che può essere uguale all’anzidetto angolo a. In forme di realizzazione, ciascuna estremità ricurva 29 dei bracci 25, 26 può includere una porzione di collegamento 33, la quale collega il segmento di aggancio 30 alla parte rimanente del rispettivo braccio 25, 26 che si estende fino al vertice 27, 28 del corrispondente elemento d’aggancio 23, 24.
La porzione di collegamento 33 dell’ estremità ricurva 29 può essere complanare rispetto alla parte del braccio 25, 26 che si estende fino al rispettivo vertice 27, 28 ed inclinata rispetto a quest’ultima.
In tali forme di realizzazione, descritte esemplificativamente utilizzando la fig. 1, i bracci 25, 26 possono divergere dal rispettivo vertice 27, 28 di un angolo maggiore rispetto a quello della suddetta porzione di collegamento 33. Di conseguenza, la porzione di collegamento 33 può definire una parziale chiusura della forma a “V” del rispettivo elemento d’aggancio 23, 24 verso la zona centrale del corrispondente tresso 15a, 15b.
In possibili implementazioni, Γ inclinazione della porzione di collegamento 33 rispetto ad una direzione ortogonale ai tressi 15a, 15b può essere uguale all’angolo a sopra menzionato.
La fig. 3 è utilizzata per descrivere forme di realizzazione, combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, nelle quali ciascuna sede di alloggiamento 3 la, 3 lb è formata da una prima porzione, o porzione esterna 13 la, 13 lb, avente una profondità, misurata in una direzione ortogonale al tresso 15a, 15b e parallela a quella di applicazione della forza F, almeno maggiore della metà dello spessore del tresso 15a, 15b, e da una seconda porzione, o porzione interna 23 la, 23 lb, avente, nella medesima direzione, una profondità almeno pari allo spessore di un segmento di aggancio 30.
In tali fonne di realizzazione, la porzione esterna 131 a, 13 lb può avere una prima altezza HI di penetrazione all’interno del tresso 15a, 15b, misurata rispetto alla superficie esterna 115a, 115b dello stesso tresso 15a, 15b lungo una direzione ortogonale a quella di applicazione della forza F ed essenzialmente parallela all’asse longitudinale X1-X4 del corrispondente segmento di aggancio 30, mentre la porzione interna 23 la, 23 lb può avere una seconda altezza H2 di penetrazione all’interno del tresso 15 a, 15b, maggiore dell ’ anzidetta prima altezza H 1.
In tali forme di realizzazione, la superficie di trattenimento 32a, 32b della sede di alloggiamento 3 la, 3 lb è parte della parete perimetrale che delimita la corrispondente porzione interna 23 la, 23 lb sopra descritta ed avvolge almeno parzialmente il segmento di aggancio 30, esercitando su di esso una forza di trattenimento avente direzione parallela e verso opposto rispetto alla forza di trazione F esercitata dal tirante 19.
In questo modo si ottiene il vantaggio di poter ancorare il tirante 19 ai telai posteriore 11 ed anteriore 12 solamente infilando i segmenti di aggancio 30 nelle rispettive sedi di alloggiamento anteriori 3 la e posteriori 31b.
Le superfici di trattenimento 32a, 32b permettono di mantenere nelle sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb i segmenti di aggancio 30 degli elementi d’aggancio 23, 24 anche, e soprattutto, quando il tirante 19 è posto in trazione.
Ne consegue, vantaggiosamente, che decade la necessità di effettuare deformazioni delle estremità degli elementi d’aggancio 23, 24 per potervi praticare dei fori in cui inserire viti a spina o bulloni di fissaggio. In aggiunta, non è previsto di praticare fori addizionali nei tressi 15a, 15b per il collegamento degli elementi d’aggancio 23, 24 tramite i summenzionati viti a spina o bulloni di fissaggio.
Risulta, quindi, che possono essere ridotte sia le tempistiche che i costi di produzione della sedia 10. Infatti, oltre ai fori ciechi 17b, o alle mortase degli organi di collegamento 17, le lavorazioni da effettuare sui componenti della sedia 10 comprendono solamente le fresature da cui ottenere le sedi di alloggiamento 3 la, 3 Ib.
La sedia 10 realizzata come sopra descritto ha anche il vantaggio, rispetto alla tecnica nota, di poter essere montata in modo facile ed agevole da parte dell’utente finale, senza che il produttore debba effettuare operazioni di preassemblaggio, le quali inciderebbero sul costo della sedia stessa.
Il montaggio della sedia 10 include, infatti, tutte operazioni effettuabili dall’utente finale.
Tali operazioni prevedono innanzitutto di collegare le traverse laterali 16 ai telai posteriore 11 ed anteriore 12 mediante gli organi di collegamento 17. È pure previsto di associare gli elementi di aggancio, posteriore 23 e anteriore 24, alle barre di trazione, posteriore 20 e anteriore 21, ad esempio inserendo i vertici 27 e 28 dei primi nelle rispettive estremità uncinate 2 la, 21b delle seconde.
Possono quindi essere inseriti i segmenti d’aggancio 30 nelle sedi di alloggiamento, posteriori 3 la ed anteriori 3 lb, e successivamente ruotata la manopola 22 per azionare il tirante 19 ed applicare una forza di trazione in avvicinamento reciproco del telaio posteriore 11 al telaio anteriore 12, e viceversa.
Le sedi di alloggiamento 3 la, 3 lb sono distanziate tra loro lungo la larghezza del tresso 15a, 15b nel quale sono ricavate affinché la forza di trazione sia distribuita uniformemente su tutto il rispettivo tresso 15a, 15b. I tressi 15a, 15b trasmettono la forza di trazione ai telai 11 e 12 per effetto del proprio fissaggio ad essi.
In particolare, la manopola 22 può ruotare attorno al proprio asse longitudinale, come indicato dalla freccia R di fig. 1. Tale rotazione può determinare l’avvitamento delle due estremità filettate 20a e 21a all 'interno della manopola 22 stessa.
Ne consegue un avvicinamento reciproco delle barre di trazione 20, 21 che, di conseguenza, può generare una trazione agente su entrambi gli elementi d’aggancio 23, 24 per effetto del collegamento tra i vertici 27, 28 e le estremità uncinate 20b, 21b.
Gli elementi d’aggancio 23, 24, a loro volta, tendono a spostare verso il centro della sedia 10 i due telai 11 e 12, e a determinarne avvicinamento reciproco.
Questo avvicinamento è contrastato dalle traverse laterali 16, che, così, si ancorano con forza ai telai 11 e 12, ponendo alla voluta tensione e stabilità la sedia 10. Infatti, lo spostamento dei telai 11 e 12 determina anche l’inserimento stabile delle spine 17a nei relativi fori ciechi 17b, in questo modo definendo una condizione montata stabile e sicura della sedia 10.
La manopola 22 e le due estremità filettate 20a e 21 a costituiscono, così, un efficace congegno di regolazione 40 della forza di trazione.
E’ chiaro che lo smontaggio della sedia 10 prevede un’operazione sostanzialmente inversa a quella sopra descritta.
Una variante di tale disposizione geometrica, non rappresentata nei disegni, prevede che i due bracci 25 e 26 siano sostanzialmente a “T”, cosicché complessivamente gli elementi d’aggancio 23, 24 ed il tirante 19 siano sostanzialmente a doppia “T”.
Come variante di soluzione non rappresentata, può essere previsto l’utilizzo del solo elemento d’aggancio posteriore 23, o del solo elemento d’aggancio anteriore 24. Questa variante può anche prevedere che, rispettivamente, la barra di trazione anteriore 21, o la barra di trazione posteriore 20 funga anche da elemento d’aggancio. In tale soluzione, la barra di trazione anteriore 21, o posteriore 20, può essere direttamente collegata al relativo tresso 15b, o 15a, ad esempio nel caso in cui la corrispondente estremità uncinata 21b, o 20b, presenti un segmento di aggancio 30 di fonna compatibile con Γ inserimento in una sede di alloggiamento 3 lb, o 3 la.
Secondo un’altra variante, non rappresentata, entrambe le estremità uncinate 20b e 21b possono presentare un segmento di aggancio 30 per essere direttamente collegate ai rispettivi tressi 15a, 15b, senza utilizzo d’elementi d’aggancio 23, 24 specifici, ma fungendo le stesse barre di trazione 21 e 20, da elementi d’aggancio.
In combinazione con le alternative sopra illustrate, è possibile che il tirante 19 abbia una sola parte filettata e la manopola 22 abbia un’unica estremità a madrevite, mentre l’altra estremità è collegata, girevolmente o rigidamente, alla corrispondente parte non filettata del tirante 19, ma non è attiva in trazione. In tal caso si ha una trazione asimmetrica e lo spostamento di uno solo dei telai 11 e 12 rispetto all’altro che rimane fermo.
Alternativamente, è possibile che la manopola 22 sia esternamente filettata e che le estremità filettate 20a e/o 21 a siano cave e filettate internamente, fungendo da madrevite.
Per quanto riguarda i materiali di costruzione, i telai 11 e 12, i tressi 15a e 15b, e le traverse laterali 16 sono preferibilmente in legno, il tirante 19 è preferibilmente in metallo, ma può avere parti di plastica o gomma. Ad esempio, la manopola 22, di forma ergonomica per facilitare la presa, può essere preferibilmente in gomma, ma può essere di plastica rigida con inserti di presa di gomma, oppure ancora può essere di metallo con rivestimento in gomma.
È chiaro che all’elemento d’arredo fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre fonile equivalenti di elemento d’arredo, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento d’arredo comprendente almeno due telai (11, 12) di sostegno contrapposti ed un dispositivo di trazione (19) configurato per essere interposto e collegato tra detti almeno due telai (11, 12) e che comprende un elemento di azionamento (22) intermedio, per definire una condizione di trazione ed ottenere un avvicinamento reciproco di detti almeno due telai (11, 12), caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di trazione (19) comprende una pluralità di segmenti di aggancio (30) previsti in posizione contrapposta da un lato e dall’altro rispetto all’elemento di azionamento (22) e che detti almeno due telai (11, 12) comprendono una pluralità di sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) configurate per ricevere ciascuna, in una condizione agganciata, un rispettivo segmento di aggancio (30), ciascuna delle sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) essendo delimitata internamente almeno da una superficie di trattenimento (32a, 32b) configurata per essere almeno parzialmente interposta, nella condizione agganciata, tra detto segmento di aggancio (30) e detto elemento di azionamento (22), e per essere in battuta, nella condizione di trazione, con il rispettivo segmento di aggancio (30) inserito nella rispettiva sede di alloggiamento (3 la, 3 lb).
  2. 2. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di trazione (19) è configurato per esercitare, nella condizione di trazione e mediante azionamento selettivo dell’elemento di azionamento (22), una forza di trazione (F) prevista lungo un primo piano di giacitura del dispositivo di trazione (19) ed applicata trasversalmente ad un secondo piano di giacitura di ciascuno di detti almeno due telai (11, 12).
  3. 3. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti telai (11, 12) è provvisto di una coppia di gambe (14) di sostegno collegate tra loro da una o più traverse (15a, 15b), dette sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) essendo ricavate su dette traverse (15a, 15b).
  4. 4. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che dette sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) sono ricavate aperte su un lato della corrispondente traversa (15a, 15b) rivolto verso l’interno tra i due telai (11, 12).
  5. 5. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 3 o 4, caratterizzato dal fatto che dette sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) sono ricavate aperte su un lato della corrispondente traversa (15a, 15b) rivolto verso una zona compresa tra due gambe (14) di un rispettivo telaio (11, 12).
  6. 6. Elemento d’arredo come nelle rivendicazioni 2 e 4, o 2 e 5, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) comprende una prima porzione (13 la, 13 lb), avente una profondità, in una direzione parallela alla direzione di applicazione della forza di trazione (F), maggiore o uguale alla metà dello spessore della corrispondente traversa (15a, 15b), ed una seconda porzione (23 la, 23 lb), avente, in detta direzione, una profondità almeno pari allo spessore di un segmento di aggancio (30), detta seconda porzione (23 la, 23 lb) avente un’altezza (H2) di penetrazione all’ interno di detta traversa (15a, 15b) maggiore rispetto ad un’altezza (HI) di penetrazione di detta prima porzione (131 a, 131 b).
  7. 7. Elemento d’arredo come in una o l’altra delle rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzato dal fatto che dette sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) hanno andamento rettilineo e si sviluppano, in profondità, nella rispettiva traversa (15a, 15b), lungo una direzione parallela al primo piano di giacitura del dispositivo di trazione (19) ed inclinata rispetto ad una direzione ortogonale a detta traversa (15a, 15b) e alla direzione di applicazione della forza di trazione (F).
  8. 8. Elemento d’arredo come in una o l’altra delle rivendicazioni da 2 a 7, caratterizzato dal fatto che detti segmenti di aggancio (30) si estendono trasversali rispetto al primo piano di giacitura del dispositivo di trazione (19).
  9. 9. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti segmenti di aggancio (30) hanno uno sviluppo essenzialmente rettilineo lungo assi longitudinali (XI, X2, X3, X4) sostanzialmente perpendicolari al primo piano di giacitura di detto dispositivo di trazione (19) e alla direzione di applicazione della forza di trazione (F).
  10. 10. Elemento d’arredo come in una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette sedi di alloggiamento (3 la, 3 lb) sono ottenute mediante un’unica operazione di fresatura.
  11. 11. Elemento d’arredo come in una o l’altra delle rivendicazioni da 2 a 10, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di trazione (19) comprende almeno una barra di trazione (20, 21) provvista di un’estremità filettata (20a, 2 la) collegata a detto elemento di azionamento (22) e di un’estremità uncinata (20b, 21b), opposta rispetto a detta estremità filettata (20a, 2 la), almeno un elemento di collegamento (23, 24) provvisto di almeno un vertice (27, 28) verso cui convergono bracci (25, 26) inclinati rispetto alla direzione di applicazione della forza di trazione (F), detto almeno un vertice (27, 28) essendo connesso a detta estremità uncinata (20b, 21b) e definendo un’estremità di detti bracci (25, 26), in cui ciascuno di detti bracci (25, 26) comprende, opposta rispetto a detto vertice (27, 28), un’estremità ricurva (29) avente almeno uno di detti segmenti di aggancio (30) come parte terminale.
  12. 12. Elemento d’arredo come in una o l’altra delle rivendicazioni da 2 a 10, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di trazione (19) comprende almeno una coppia di barre di trazione (20, 21) contrapposte rispetto a detto elemento di azionamento (22), e ciascuna provvista di un’estremità filettata (20a, 21a) collegata a detto elemento di azionamento (22) e di un’estremità, opposta a detta estremità filettata (20a, 20b), nella quale è presente uno di detti segmenti di aggancio (30).
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