ITGE20110030A1 - "mobile componibile" - Google Patents

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ITGE20110030A1
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seat
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IT000030A
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Inventor
Giovanni Bonzini
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Shaf S P A
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C13/00Convertible chairs, stools or benches
    • A47C13/005Modular seating

Landscapes

  • Chair Legs, Seat Parts, And Backrests (AREA)
  • Coupling Device And Connection With Printed Circuit (AREA)
  • Fittings On The Vehicle Exterior For Carrying Loads, And Devices For Holding Or Mounting Articles (AREA)
  • Input Circuits Of Receivers And Coupling Of Receivers And Audio Equipment (AREA)

Description

“Mobile componibileâ€
D E S C R I Z I O N E
In un suo aspetto più generale la presente invenzione si riferisce ad un mobile di tipo componibile.
Come à ̈ noto i mobili da arredamento vengono comunemente commercializzati sotto forma di parti staccate, che vengono poi assemblate dall’installatore o anche dall’utilizzatore finale.
Ciò vale soprattutto per i mobili quali armadi, credenze o anche letti, ma anche, sia pure meno diffusamente, per mobili quali poltrone, divani, dormeuse o altri simili articoli di mobilia, destinati alla seduta delle persone.
Il presente trovato riguarda in particolare questo tipo di mobile, nel quale le varie parti come lo schienale, i braccioli, il sedile ed altre, sono costituite da elementi staccati che vengono assemblati in fase di montaggio.
Come à ̈ noto la componibilità dei mobili consente di ridurre i costi di immagazzinamento e trasporto, dato che i vari elementi che li compongono possono essere agevolmente ordinati e conservati in modo razionale, sfruttando al meglio gli spazi disponibili.
Infatti à ̈ facilmente intuibile che lo spazio occupato da una poltrona o un divano può rendere difficoltoso non solo il suo trasporto su un furgone o altro mezzo, ma anche la sua movimentazione in ambienti stretti, come un ascensore o le scale di una casa dove essere consegnato.
Un esempio di mobile componibile realizzato secondo questi criteri viene descritto nel Brevetto americano N.3,973,800 a nome Kogan rilasciato nel 1976.
In tale documento à ̈ descritto un articolo di arredamento quale un divano oppure una poltrona, il quale à ̈ realizzato assemblando dei pannelli aventi dimensioni e spessori variabili a seconda che siano destinati a costituire il sedile, oppure i braccioli o la spalliera del divano.
Per il montaggio dei vari elementi che compongono il mobile, sono previsti dei mezzi di collegamento costituiti essenzialmente da delle staffe che si impegnano in corrispondenti sedi di aggancio; sia le staffe che le sedi sono realizzate sotto forma di accessori di ferramenta che vengono fissati ai pannelli mediante viti.
Questa soluzione à ̈ funzionale ma si adatta solo a mobili componibili realizzati con pannelli di un certo spessore e materiali resistenti; infatti le staffe devono essere avvitate su una superficie solida che permetta poi di resistere alle sollecitazioni che si possono produrre durante l’uso del divano o della poltrona; ciò implica che i pannelli descritti nel brevetto Kogan abbiano un telaio interno oppure siano realizzati con una struttura piena, ad esempio di legno.
Ne consegue che la struttura del mobile risulta piuttosto massiccia e di conseguenza anche pesante; essa à ̈ quindi adatta per applicazioni su mobili moderni, ad esempio quelli per ambienti esterni che devono vengono spostati in maniera più frequente che non quelli da ambiente domestico.
Sotto questo profilo, il mobile componibile descritto nella domanda di brevetto americana US 2010/0253127 a nome Keter rappresenta un miglioramento della tecnica nota.
Infatti, in questo documento à ̈ descritto un sistema di mobile modulare in cui i vari elementi assemblabili hanno forma di pannelli sottili, realizzati in materia plastica o similari; per il collegamento dei vari componenti sono utilizzati degli accessori di ferramenta quali staffe, tiranti, chiavi, dadi, viti ecc..
In particolare, alcuni di questi accessori sono applicati ad incastro in corrispondenti sedi o aperture dei pannelli, predisposte nelle zone di pertinenza, ad esempio lungo i bordi da collegare.
Questa soluzione presenta tuttavia l’inconveniente di avere un numero elevato di pezzi da usare per l’assemblaggio del mobile, i quali avendo dimensioni abbastanza ridotte possono essere facilmente persi durante il montaggio o essere soggetti a rimozione dalle sedi in cui sono impegnati.
La presente invenzione si propone di migliorare questo stato della tecnica.
Pertanto il problema che à ̈ alla base del trovato à ̈ quello di predisporre un mobile componibile, in particolare ma non esclusivamente destinato alla seduta quale un divano, una poltrona o simili, con caratteristiche strutturali e funzionali tali da superare gli inconvenienti riscontrati nei mobili dello stato della tecnica sopra considerato. L’idea di soluzione di tale problema consiste nel predisporre un mobile i cui gli elementi da assemblare quali i braccioli, il sedile, lo schienale ed altri, sono costituiti da pannelli che possono essere uniti tra loro senza bisogno di particolari pezzi accessori esterni da applicare su di essi, e che potrebbero quindi andare persi durante il montaggio.
L’invenzione comprende altresì una struttura modulare di tale mobile, che permette di realizzare mobili di dimensioni maggiori replicando un modulo di base.
Le caratteristiche dell’invenzione sono enunciate specificamente nelle rivendicazioni annesse alla presente descrizione; tali caratteristiche e gli effetti che ne derivano, risulteranno maggiormente dalla spiegazione di un esempio preferito e non esclusivo di realizzazione del trovato, fatta con riferimento ai disegni allegati in cui:
Fig. 1 mostra una vista prospettica di una poltrona in accordo con l’invenzione;
Figg. da 2 a 8 mostrano rispettivi elementi assemblabili che compongono la poltrona di fig. 1;
Figg. da 9a a 9o mostrano rispettive fasi di assemblaggio della poltrona di fig.1;
Fig. 10 mostra una vista in prospettiva di un divano modulare realizzato in accordo con l’invenzione;
Fig. 11 mostra in dettaglio un elemento del divano di fig.10;
Figg. da 12a a 12p mostrano le rispettive fasi di montaggio del divano di fig.10;
Figg. da 13a a 13d illustrano una variante del sistema di aggancio degli elementi che compongono il divano di fig.10.
Con riferimento ai disegni appena elencati, in essi le figure da 1 a 9 riguardano una prima forma esecutiva del trovato relativa ad una poltrona componibile, indicata complessivamente con il riferimento numerico 1; tale poltrona comprende due sponde laterali 2, 3 che costituiscono ognuna un fianco della poltrona che incorpora il bracciolo della stessa e pertanto nel seguito verranno chiamate anche fianchi o semplicemente braccioli.
La poltrona 1 comprende inoltre uno schienale 4 ed un sedile 5, al di sotto del quale nella zona frontale à ̈ predisposta una traversa di tamponamento 6.
Gli elementi che compongono la poltrona 1 sono visibili separatamente nelle figure da 2 a 8 che mostrano, oltre a quelli appena menzionati, anche un quadro di tamponamento 7, un piano di seduta 8, un quadro di chiusura posteriore 10 e un pannello di schienale 11.
In accordo con una forma preferita di realizzazione del trovato, tutti gli elementi che compongono la poltrona sono assemblabili ad incastro tra loro; ulteriormente essi sono realizzati preferibilmente in materia plastica quale polipropilene, polietilene, poliuretano o similari. A tal fine la configurazione degli elementi 2-11 Ã ̈ tale per cui le persone esperte del ramo sanno come realizzarle mediante stampaggio della materia plastica.
In accordo con l’invenzione, i vari elementi 2-11 che compongono la poltrona 1 comprendono mezzi di collegamento ad incastro realizzati di pezzo, vale a dire non sottoforma di accessori sfusi.
Ad esempio, per quanto riguarda i fianchi 2 e 3 della poltrona, lungo i bordi verticali sono predisposti dei perni 40 e dei collari 41, destinati ad impegnarsi in elementi omologhi 60, 61 predisposti sulla traversa frontale 6 e 140, 141 disposti sul pannello di schienale 11.
Ulteriormente, i fianchi 2 e 3 della poltrona presentano delle guide 42, 43 che si estendono nel senso della profondità e sono destinate ad essere impegnate dal quadro di tamponamento 7 applicato sul lato interno dei fianchi 2 e 3, in corrispondenza della loro parte superiore che costituisce il bracciolo della poltrona.
Nella parte frontale del pannello dello schienale 11 si trovano degli incavi 142 che servono da invito per delle sporgenze 80 del piano di seduta 8; quest’ultimo à ̈ inoltre supportato tra i due fianchi 2, 3 da rispettive mensole 70 presenti su ciascun quadro di tamponamento 7 associato ad un fianco della poltrona.
Quest’ultima viene assemblata collegando gli elementi 2-11 sopra considerati con la serie di operazioni mostrate nelle figure 9a-9a, nelle quali con delle frecce sono stati indicati alcuni movimenti di assemblaggio; la comprensione di queste operazioni risulta abbastanza agevole dalle figure che spiegano meglio delle parole le modalità con cui gli elementi sono assemblati.
Vale solo la pena di evidenziare come, di fatto, la poltrona 1 venga ottenuta accoppiando tra loro gli elementi 2-11 senza bisogno di accessori di ferramenta sfusi, dato che i perni 40, 60, 140, i collari 41, 61, 141 e le mensole 70, sono tutti realizzati di pezzo con gli elementi stessi.
Ulteriormente si deve osservare come i perni 40, 60, 140 ed i collari 41, 61, 141 sono realizzati sugli elementi 2-9 lungo i relativi bordi, in modo da consentire il loro collegamento con movimenti lineari, verticali ed orizzontali, evidenziati dalle frecce nelle figure.
Ciò agevola il montaggio del mobile ed assicura anche stabilità alla sua struttura, dato che scegliendo opportunamente il movimento relativo di assemblaggio dei vari elementi 2-9, si ottiene una struttura di mobile stabile.
Così, ad esempio, per quanto riguarda la traversa frontale 6 sulla quale grava una parte del peso di una persona seduta sul sedile 5, per il montaggio à ̈ previsto un movimento di accoppiamento verticale discendente rispetto ai fianchi 2 e 3, come indicato in fig.
9d.
Analogamente, per il pannello dello schienale 11 oltre al movimento verticale à ̈ previsto anche un impegno frontale con i perni 40 e i collari 41 che sono lungo il bordo dei fianchi 2, 3.
Opzionalmente si potranno comunque prevedere dei mezzi destinati a stabilizzare la struttura assemblata della poltrona, ad esempio viti, che avranno però solo la funzione di mantenere l’accoppiamento delle varie parti e non sono quindi sollecitate quando la poltrona si trova in condizioni operative ordinarie. Una variante dotata di viti per la stabilizzazione sarà descritta più oltre.
Questi risultati vantaggiosi derivanti dalla eliminazione di accessori sfusi sono amplificati nel caso in cui invece di una singola poltrona si debba realizzare un divano. In questo caso infatti si avrebbe una duplicazione di tali accessori, così da acuire ulteriormente le problematiche sopra menzionate con riferimento allo stato della tecnica.
Un esempio di divano in accordo con l’invenzione à ̈ mostrato nelle figure 10, 12a-12p, nelle quali per comodità gli elementi uguali a quelli già visti in precedenza sono stati indicati con il medesimo numero di riferimento.
Ulteriormente, vista la modularità del divano che à ̈ ottenuto replicando la struttura della poltrona precedente, per semplicità le parti del secondo modulo sono contraddistinte con un apice.
Come si può capire agevolmente osservando le figure, in questo caso il divano 21 comprende in sostanza due strutture di poltrona unite insieme in corrispondenza della mezzeria.
A tal fine il divano comprende un setto centrale 20, realizzato con gli stessi criteri degli altri componenti, vale a dire con perni 40, 40’, collari 41, 41’, mensole 70, 71’, incorporati nella sua struttura.
Il setto centrale 20 à ̈ configurato simmetricamente rispetto al suo piano di giacitura ed i perni 40, 40’, i collari 41, 41’ e mensole 70, 70’ sono disposti da ambo i lati di esso, in modo da consentire l’impegno con le traverse frontali 6, 6’ ed i pannelli degli schienali 11, 11’.
Naturalmente con lo stesso principio sarà possibile realizzare dei divani modulari con un numero maggiore di posti (es. tre, quattro, ecc.), non solamente lineari ma anche ad angolo.
Ovviamente sono possibili anche altre varianti sia per quanto riguarda la poltrona che il divano dell’invenzione, rispetto a quelli considerati sopra; per esempio la forma dei fianchi e dei braccioli potranno subire variazioni, non essendo necessario che abbiano le forme squadrate visibili nei disegni; lo stesso potrà dirsi per gli schienali oppure per le traverse frontali, in cui diverso potrà essere il disegno.
Infine anche per quanto riguarda i mezzi di collegamento dei vari componenti potranno essere predisposte soluzioni differenti dai perni e dalle sedi considerati in precedenza; tuttavia ciò che rileva à ̈ il fatto che tali mezzi siano solidali con gli elementi (fianchi, schienale, ecc.) che compongono il mobile.
Le figg. 13a-13d illustrano in successive fasi operative una variante costituita dall'impiego di viti 160 in aggiunta ai perni 40, 60, 140 ed ai collari 41, 61, 141 sopra descritti, destinate ad aumentare la stabilità del mobile componibile.
In questa variante, infatti, le viti 160 (illustrate nelle figg. 13c-13d) hanno solo la funzione di sicurezza, che in condizioni operative ordinarie (mobile assemblato) stabilizzano la struttura del mobile, ma non devono resistere a carichi, come ad esempio il peso di una persona. In parole semplici, le viti 160 servono a tenere insieme il mobile quando, ad esempio, viene sollevato o trascinato. Pertanto le viti 160 possono essere realizzate anch'esse in plastica, come il mobile, dato che non devono avere particolare resistenza, con ovvi vantaggi in termini di economia e di facilità di montaggio (non servono coppie di serraggio elevate). Inoltre, per agevolare ulteriormente il montaggio del mobile, le viti 160 hanno una testa di dimensioni tali da rendere possibile il serraggio manuale senza l'impiego di cacciaviti, chiavi, o altro. In condizione operativa, la vite 160 à ̈ inserita in un foro 150 posto sul bordo dell'elemento 11 e si innesta in una sede 50 parzialmente filettata, compatibile con tale vite.
Viste le scarse sollecitazioni a cui la sede filettata 50, la vite 160 e il bordo del foro 150 sono sottoposti, la sede filettata 50 può vantaggiosamente presentare una sede aperta su un lato, che ne rende agevole la realizzazione per stampaggio insieme al fianco 2, 3 del mobile su cui à ̈ disposta.
Tutte queste varianti rientrano comunque nell’ambito delle rivendicazioni che seguono.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Mobile componibile quale una poltrona, un divano e simili, comprendente una pluralità di elementi (2-9, 11) assemblabili tra loro per formare il mobile, caratterizzato dal fatto che detti elementi comprendono mezzi di collegamento (40, 41; 60, 61; 140, 141, 142) solidali con essi, atti ad impegnarsi reciprocamente ad incastro in modo da poter assemblare gli elementi (2-9) sostanzialmente senza accessori di collegamento sfusi.
  2. 2. Mobile secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di collegamento (40, 41; 60, 61; 140, 141, 142) sono realizzati di pezzo con gli elementi (2-9, 11) assemblabili.
  3. 3. Mobile secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui i mezzi di collegamento (40, 41; 60, 61; 140, 141, 142) si impegnano reciprocamente in seguito a movimenti di assemblaggio degli elementi (2-9, 11) sostanzialmente verticali e orizzontali.
  4. 4. Mobile secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di collegamento comprendono perni (40; 60; 140) e/o collari (41; 61; 141) sporgenti dai rispettivi elementi (2-9, 11) assemblabili.
  5. 5. Mobile secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui gli elementi assemblabili comprendono una coppia di fianchi (2, 3) contrapposti, sui quali à ̈ applicato un quadro di tamponamento (7) dotato di una mensola (70) che supporta un piano di seduta (8).
  6. 6. Mobile secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una traversa frontale (6) estesa tra i fianchi (2, 3), un piano di seduta (8), un pannello di schienale (11), formanti parte di un primo modulo collegato ad un secondo modulo comprendente elementi (6’, 8’, 11’) uguali.
  7. 7. Mobile secondo la rivendicazione 6, comprendente un setto centrale (20) di collegamento del primo e del secondo modulo, dotato di mezzi di collegamento (40, 41; 60, 61; 140, 141, 142) analoghi a quelli dei fianchi (2, 3) su entrambi i lati.
  8. 8. Mobile secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi destinati a stabilizzare gli elementi assemblabili (2-9, 11), aventi la funzione di mantenere il loro accoppiamento quando il mobile non si trova in una condizione operativa normale.
  9. 9. Mobile secondo la rivendicazione 8, i cui mezzi destinati a stabilizzare gli elementi (2-9, 11) assemblabili comprendono una sede filettata (50) e un foro (150) posizionati su due elementi (2-9, 11) distinti, nei quali viene inserita una vite (160) compatibile con la filettatura della sede (50).
  10. 10. Mobile secondo la rivendicazione 9, in cui la sede (50) Ã ̈ parzialmente aperta su un fianco.
  11. 11. Mobile secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui tutti gli elementi assemblabili (2-9, 11) sono realizzati in materia plastica stampata.
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