ITUB20154094A1 - Gruppo distanziatore per parapetti - Google Patents

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ITUB20154094A1
ITUB20154094A1 ITUB2015A004094A ITUB20154094A ITUB20154094A1 IT UB20154094 A1 ITUB20154094 A1 IT UB20154094A1 IT UB2015A004094 A ITUB2015A004094 A IT UB2015A004094A IT UB20154094 A ITUB20154094 A IT UB20154094A IT UB20154094 A1 ITUB20154094 A1 IT UB20154094A1
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parapet
positioning body
clamping head
group
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ITUB2015A004094A
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Inventor
Giancarlo Brun
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Mypro Res S R L
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Description

GRUPPO DISTANZIATORE PER PARAPETTI
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un gruppo distanziatore (o distanziale) per parapetti (e/o balaustre), specialmente parapetti realizzati in materiale vetroso di un certo spessore (stratificato), da applicare all'interno di edifici pubblici e privati (soprattutto abitazioni) o all'esterno degli stessi per delimitare zone di accesso relativamente complicate e pericolose conferendo, al contempo, un'elevata resistenza meccanica nonché un gradevole e pregiato impatto estetico.
Come noto, le balaustre in vetro e/o i parapetti, soprattutto in vetro temprato monolitico e stratificato per conferirne una connotazione non solo estetica ma anche strutturale che le rende autoportanti, sono strutture di arredamento che vengono sempre più spesso scelte dagli architetti come soluzioni per grandi ambienti pubblici quali centri commerciali, uffici, negozi, aeroporti e così via.
Gli architetti, i progettisti o anche gli stessi utenti finali, più esigenti e raffinati sotto il profilo dei gusti, scelgono, invece, tali strutture per rendere più luminosi i piani superiori nelle abitazioni a più livelli, provviste ad esempio di soppalchi, piani rialzati, solette, poggioli e così via che è necessario delimitare per rispondere alle norme in materia di sicurezza.
Le balaustre possono essere decorate con ogni tecnica ornamentale adatta al vetro oppure essere integrate su progetti che prevedono l'utilizzo di altri materiali in abbinamento quali, ad esempio l'acciaio, il ferro, il legno, la ceramica (per citare i principali).
Molto spesso il progetto delle balaustre e/o dei parapetti, specialmente in vetro, viene dimensionato in accordo con la tipologia di scale di cui sono dotati gli ambienti in cui tali strutture di arredamento devono essere poste in opera; se sono presenti scale in vetro, vengono studiate soluzioni in cui i parapetti e/o le balaustre si coordinano con le scale.
I tipici vantaggi associati alle balaustre e/o ai parapetti in vetro sono costituiti dalla semplicità e linearità estetica: infatti, già in presenza di decorazioni o disegni minimali, i pannelli in cristallo che compongono queste strutture di arredamento rendono l'ambiente semplice ed essenziale ma, al contempo, più luminoso e, grazie alla intrinseca trasparenza, danno alla persone il senso di ampliare gli spazi nelle quali sono installate.
In aggiunta, i parapetti e/o le balaustre in vetro presentano bassi costi di realizzazione e posa in opera: le balaustre sono particolarmente convenienti rispetto alle tipiche balaustre realizzate in muratura oppure mediante altri materiali e, una volta decise le misure dei pannelli che le compongono, determinano minimi rischi di errore nella posa; inoltre, i parapetti (e/o le balaustre) vengono realizzati ed installati in tempi rapidissimi, molto più rapidi di quelli di parapetti di altro tipo, e per di più sono collaudabili e certificabili.
I rischi residui di errore nella posa delle strutture di arredamento civile e/o privato qui considerate - parapetti e/o balaustre, specie in vetro, come sottolineato - derivano dal sistema meccanico con il quale esse vengono stabilmente installate dagli operatori alla superficie portante (scalinata, soletta, piano rialzato, soppalco, poggiolo o similari) e che prevede l'impiego di una pluralità di distanziali o gruppi distanziatori, realizzati in materiale metallico quale acciaio e prevalentemente interposti tra la superficie portante ed il parapetto (e/o balaustra) in genere in numero di quattro per ogni pannello che compone le strutture di arredamento stesse.
In particolare, i gruppi distanziatori sono installati a coppie il cui numero e la cui reciproca distanza dipendono dalle esigenze applicative, dalle scelte progettuali, dalla resistenza meccanica che si desidera associare alla balaustra (e/o parapetto), dalle normative di sicurezza che occorre soddisfare e rispettare e così via.
Solitamente, i gruppi distanziatori sono disposti in prossimità dei bordi laterali di ogni pannello che forma il parapetto ed in numero di quattro, distanziati verticalmente ed orizzontalmente secondo una configurazione del tipo a matrice geometrica in modo tale che essi siano a due a due paralleli tra loro lungo una prima direzione longitudinale sostanzialmente verticale e a due a due paralleli e maggiormente distanziati lungo una seconda direzione longitudinale sostanzialmente orizzontale.
Più in dettaglio, un gruppo distanziatore (o distanziale) di tipo noto per parapetti e/o balaustre comprende un corpo fisso di riscontro adatto ad essere stabilmente ancorato ad una superficie portante tramite mezzi di fissaggio (quali ad esempio una barra filettata che s'innesta in un tassello e/o in uno strato/ schiuma di sostanz a collante inseriti in un foro cieco praticato nella superficie portante) in modo da sporgere dalla superficie portante lungo un asse longitudinale ortogonale al piano definito dalla superficie portante stessa.
Un gruppo distanziatore appartenente all'arte nota per parapetti e/o balaustre comprende, altresì, un corpo mobile di posizionamento, solitamente tubolare e cilindrico, adatto a supportare direttamente il parapetto, sporgente assialmente, lungo il suddetto asse longitudinale, dal corpo fisso di riscontro al quale è accoppiato mediante mezzi di regolazione che sono manovrabili da un operatore per variare la posizione assiale del corpo mobile di posizionamento rispetto al corpo fisso di riscontro e, di conseguenza, la distanza del parapetto dalla superficie portante: tali mezzi di regolazione permettono, in sostanza, di modificare in profondità la posizione (ossia, la distanza) del parapetto e/o balaustra rispetto alla superficie portante .
Inoltre, un gruppo distanziatore di tipo noto, destinato alle applicazioni sopra evidenziate, include una testa di serraggio, stabilmente ed assialmente accoppiata tramite mezzi di collegamento al corpo mobile di posizionamento dalla parte opposta rispetto al corpo fisso di riscontro in maniera tale che, in condizioni applicative, essa si disponga a ridosso di una prima faccia laterale (rivolta verso l'ambiente principale) del parapetto che, sempre nelle condizioni applicative, risulta interposto tra il corpo mobile di posizionamento e la testa di serraggio, e sia adatta ad essere ruotata dall'operatore attorno al predetto asse longitudinale per bloccare stabilmente in posizione il parapetto.
Come si comprende, dunque, tale tipologia di distanziale, oltre ad essere utile al sostegno ed alla posa in opera del parapetto, permette allo stato attuale all'operatore, se le circostanze lo richiedono, di regolare la distanza del parapetto medesimo dalla superficie portante, una volta che questo è già stato almeno parzialmente installato in opera: basilarmente, i mezzi di regolazione consentono di modificare la posizione del parapetto rispetto ad una prima direzione lineare che interseca ortogonalmente il piano definito dalla superficie portante (quale è per esempio la parete laterale in muratura di una scalinata), compensando ad esempio eventuali imperfezioni del profilo di quest'ultima, notoriamente riscontrabili in modo pressoché certo in un edificio.
In ogni caso, i distanziali (o gruppi distanziatori) della tecnica nota presentano alcuni riconosciuti inconvenienti, largamente noti nel settore in questione.
Il principale inconveniente dei gruppi distanziatori dell'arte nota, attualmente reperibili sul mercato, è costituito dalle oggettive difficoltà operative che incontrano gli addetti all'installazione nel momento in cui devono per forza regolare la distanza del parapetto dalla superficie portante per posizionarlo nella corretta posizione, specie dopo aver già tentato -invano o almeno senza ottenere la precisione richiesta ed attesa - di posizionarlo in opera, già supportato in modo stabile quantunque non definitivo da una pluralità di gruppi distanziatori (o distanziali) del tipo sommariamente sopra descritto.
Infatti, allo stato attuale dell'arte, per eseguire tale regolazione è necessaria la presenza di almeno due operatori che devono altresì, nell'ordine, in genere da una posizione chiaramente piuttosto rischiosa e pericolosa (ad esempio sopra una scala o una soletta):
• rimuovere mediante utensile una o più teste di serraggio dal corpo mobile di posizionamento e posizionarle a terra, all'interno di tasche della propria divisa da lavoro oppure ancora (nella peggiore delle situazioni) tenerle in mano;
• contestualmente, sempre rimanendo nella scomoda e pericolosa posizione prospiciente ad un ambiente libero sottostante, rimuovere dai vari gruppi distanziatori a cui è associato e sostenere a mano il pannello del parapetto da manovrare (ai fini della sua regolazione);
• regolare la posizione del corpo mobile di posizionamento rispetto al corpo fisso di riscontro, in genere ruotando il primo in senso orario o antiorario, a seconda delle esigenze, attorno all'asse longitudinale prima introdotto, sino a disporlo nella posizione ritenuta consona per un corretto posizionamento (allineamento) del pannello del parapetto.
Appare in tutta evidenza che tale metodologia operativa seguita per regolare la posizione dei vari pannelli modulari del parapetto (e/o balaustra) risulta alquanto laboriosa, complicata, difficoltosa, dispendiosa in termini di tempo e costi, faticosa e soprattutto rischiosa e pericolosa sia per l'incolumità fisica degli operatori sia per l'integrità strutturale del pannello che si sta movimentando e regolando in posizione.
Lo sforzo fisico che gli operatori devono mettere in campo per sostenere efficacemente il pannello (e che viene per lo più sopportato dalla schiena) risulta, infatti, piuttosto notevole o per lo meno non trascurabile, specie se il pannello da sostenere è realizzato in vetro stratificato come avviene nella maggioranza dei casi, con le negative conseguenze che questo determina nel tempo per la salute degli operatori.
Anche per ridurre l'impatto negativo di queste conseguenze, oltre che per oggettive esigenze pratiche operative, è necessaria la presenza di almeno due operatori durante la movimentazione ed il riposizionamento del pannello da regolare del parapetto e/o della balaustra, con gli evidenti svantaggi che questo comporta in termini di costi, oltre alla duplicazione dei rischi e dei pericoli appena indicati.
Partendo, dunque, dalla cognizione dei suesposti principali inconvenienti dell'arte anteriore, la presente invenzione si propone di superarli in modo compiuto ed effettivo.
In particolare, scopo principale della presente invenzione è fornire un gruppo distanziatore (o distanziale) per parapetti (e/o balaustre) che, all' occorrenza, consenta una regolazione di uno o più dei pannelli modulari che compongono i parapetti stessi più semplice, rapida ed economica nonché meno faticosa e pericolosa rispetto a quella ottenibile con distanziali equivalenti di tipo noto.
Nell'ambito di tale scopo, è conseguente compito dell'invenzione ideare un gruppo distanziatore per parapetti (e/o balaustre) che migliori le condizioni lavorative e, più in generale, la salute fisica degli operatori addetti all'installazione di un parapetto, specialmente quando esso è dotato di un certo peso.
E' un altro compito dell'invenzione fornire un gruppo distanziatore la cui regolazione per il corretto posizionamento del parapetto (e/o della balaustra) che supporta sia eseguibile al limite anche da un solo operatore in condizioni di sicurezza, in tempi comunque rapidi e senza eccessivi sforzi fisici.
E' un secondo scopo della presente invenzione concretizzare un gruppo distanziatore per parapetti che, quando necessario, permetta una regolazione micrometrica e molto precisa della posizione dei vari pannelli che formano un parapetto (o una balaustra).
Nella sfera cognitiva di questo secondo scopo, è compito dell'invenzione mettere a punto un gruppo distanziatore per parapetti (e/o balaustre) che determini per tale struttura di arredamento un impatto estetico più preciso, più lineare e più continuo, dunque più gradevole, rispetto a quello offerto dalle stesse strutture di arredamento che utilizzano tuttavia gruppi distanziatori della tecnica nota.
E' un non ultimo scopo dell'invenzione indicare un gruppo distanziatore per parapetti che riduca i rischi di danneggiare anche in modo serio ed irreparabile uno o più dei pannelli modulari che formano i parapetti, notoriamente delicati specie nel caso in cui siano realizzati in vetro temprato e stratificato.
Gli scopi detti sono raggiunti tramite un gruppo distanziatore per parapetti come alla rivendicazione 1 qui allegata, cui si rimanda per brevità di esposizione.
Ulteriori caratteristiche tecniche di dettaglio del gruppo distanziatore per parapetti sono riportate nelle relative rivendicazioni dipendenti.
Le suddette rivendicazioni, nel seguito specificatamente e concretamente definite, si intendono parte integrante della presente descrizione.
Vantaggiosamente, il gruppo distanziatore (o distanziale) dell'invenzione, utilizzato per l'installazione di parapetti e/o balaustre non solo di grandi ambienti pubblici quali centri commerciali, uffici, negozi, aeroporti e similari ma anche di unità abitative, è di più agevole e rapida regolazione rispetto ai distanziali della tecnica nota ad esso paragonabili.
Ne conseguono costi per una definitiva, completa e precisa installazione di tali parapetti inferiori rispetto a quelli riscontrabili nell'arte nota (ovviamente a parità di costi per la manodopera, dei materiali impiegati e delle condizioni applicative affrontate), nonché una notevole riduzione rispetto allo stato attuale dell'arte degli sforzi fisici degli operatori ed una pressoché totale eliminazione dei rischi e dei pericoli per l'incolumità fisica degli operatori stessi assodati alla fase di regolazione di uno o più gruppi distanziatori con i quali i pannelli di un parapetto vengono assicurati ad una superfide portante.
Ciò deriva dal fatto che, nello spedfico, il gruppo distanziatore dell'invenzione indude mezzi ausiliari di regolazione, operativamente connessi al corpo mobile di posizionamento ed accessibili da un operatore da una posizione esterna e frontale alla testa di serraggio, mentre quest'ultima assume le condizioni applicative nelle quali è stabilmente accoppiata al corpo mobile di posizionamento stesso ed è disposta a ridosso di ima prima delle facce laterali del parapetto, in maniera tale che l'operatore agisca indirettamente sui mezzi di regolazione per modificare almeno la posizione assiale del corpo mobile di posizionamento rispetto al corpo fisso di riscontro, tramite la manovra di tali mezzi ausiliari di regolazione mediante un utensile di servizio esterno a sua disposizione, quale ad esempio una chiave meccanica di tipo tradizionale (tipicamente una chiave a brugola) .
Ancora vantaggiosamente, i suddetti benefici determinati dal gruppo distanziatore (o distanziale) dell'invenzione si riflettono in condizioni di lavoro per gli operatori più stimolanti, favorevoli, congeniali e sicure rispetto a quelle attuali, fattori che inevitabilmente sono garanzia di un lavoro di installazione eseguito con maggiore precisione e regola d'arte. Altrettanto vantaggiosamente, il gruppo distanziatore della presente invenzione consente anche ad un solo operatore di eseguire in modo preciso, corretto, efficace, rapido e soprattutto agevole, non faticoso, non laborioso e poco rischioso qualsiasi manovra di regolazione che modifica la distanza del parapetto dalla superficie portante, in quanto tale manovra di regolazione è opportunamente eseguita da uno o più operatori:
• da una posizione frontale al parapetto, mentre il parapetto è stabilmente supportato dal componente stesso;
• senza che sia necessario per gli operatori sostenere manualmente il parapetto;
• senza che gli operatori siano obbligati ad agire con difficoltà sui mezzi di regolazione da una posizione scomoda e poco funzionale (in sostanza, quando i mezzi di regolazione sono già interposti tra la superficie portante ed il parapetto),
come avviene invece, a vario titolo, nell'arte nota disponibile.
Ugualmente vantaggiosamente, il gruppo distanziatore dell'attuale invenzione consente una regolazione fine, graduale, infinitesimale e micrometrica almeno della distanza del parapetto (e/o della balaustra) dalla superficie portante a cui è associato mediante una pluralità di gruppi distanziatori dell'invenzione; dò grazie alla previsione di mezzi di regolazione molto predsi (nel caso si tratti di mezzi di regolazione del tipo a vite, come avviene di preferenza nell'invenzione, ciò si traduce in un passo di vite e madrevite di valore estremamente ridotto che permette una regolazione per rotazione del corpo mobile di posizionamento attorno all'asse longitudinale precedentemente dtato).
Gli scopi ed i vantaggi detti, così come altri che emergeranno più avanti nel corso dell'esposizione, appariranno in misura maggiore dalla descrizione che segue, relativa ad ima preferita forma esecutiva del gruppo distanziatore (o distanziale) per parapetti dell'invenzione data a titolo indicativo ed illustrativo, ma non limitativo, con riferimento alle allegate tavole di disegno in cui:
- la figura 1 è una vista assonometrica di una serie di gruppi distanziatori dell'invenzione in condizioni applicative, ossia destinati all'accoppiamento stabile di un parapetto ad una struttura portante alla quale sono fissati;
- la figura 2 è la vista esplosa di un assieme ingrandito di figura 1;
- le figure 3 e 4 sono due distinte viste assonometriche esplose del gruppo distanziatore di figura 1;
- la figura 5 è una vista assonometrica assemblata del gruppo distanziatore di figura 3 o 4; - la figura 6 è una vista frontale di figura 5;
- la figura 7 è la vista di figura 6 secondo il piano di sezione VII- VII;
- la figura 8 è una vista assonometrica di un primo particolare costruttivo delle figure 3-5; - la figura 9 è una vista frontale di figura 8;
- la figura 10 è la vista di figura 9 secondo il piano di sezione X-X;
- le figure 11 e 12 sono due distinte viste assonometriche di un secondo particolare costruttivo delle figure 3-5;
- la figura 13 è la vista in pianta dall'alto di figura 11 o 12;
- la figura 14 è una vista frontale di figura 11 o 12;
- la figura 15 è la vista di figura 14 secondo il piano di sezione X V-X V;
- la figura 16 è una vista assonometrica di un terzo particolare costruttivo delle figure 3-5; - la figura 17 è una vista laterale di figura 16;
- la figura 18 è una vista in pianta dall'alto di figura 16;
- la figura 19 è la vista di figura 18 secondo il piano di sezione XIX -XIX.
Il gruppo distanziatore dell'invenzione - particolarmente adatto per l'installazione di parapetti P su superfid portanti S quali, ad esempio e tipicamente, una parete in muratura di una scalinata, una soletta, un piano rialzato, un soppalco, un poggiolo o una qualsiasi struttura che, nell'ambito dell'edilizia e/o dell'arredamento, è opportuno se non necessario, per adempire ad obblighi normativi in tema di sicurezza per le persone, delimitare per limitare o scongiurare i rischi o i pericoli di caduta connessi al suo accesso - è illustrato in condizioni applicative alle figure 1 e 2 e a sé stante, secondo varie viste, alle figure 3-7 dove viene globalmente numerato con 1.
Per ogni pannello modulare del parapetto P da supportare, sono previsti solitamente, sebbene non limitatamente, una prima coppia di gruppi distanziatori 1 tra loro allineati e distanziati lungo una prima direzione longitudinale Y, ed una seconda coppia di gruppi distanziatori 1 tra loro allineati e distanziati lungo ima seconda direzione longitudinale Y' parallela alla prima direzione longitudinale Y da cui è separata per una distanza prefissata D, stabilita in base alle esigenze operative, al carico da supportare - il pannello del parapetto P, costituito in genere e di preferenza da una lastra di vetro - e/o ai vincoli applicativi.
Si osserva che tale gruppo distanziatore 1 comprende:
- un corpo fisso di riscontro 2 adatto ad essere stabilmente ancorato ad una superficie portante S tramite mezzi di fissaggio in modo tale da individuare un asse longitudinale Z incidente, in genere ortogonalmente, il piano definito dalla superficie portante S (di preferenza, sebbene non esclusivamente, il corpo fisso di riscontro 2 sporge almeno parzialmente dalla superficie portante S stessa);
- un corpo mobile di posizionamento 3, adatto a supportare direttamente un parapetto P (comprendente uno o più pannelli modulari), sporgente assialmente, lungo l'asse longitudinale Z, dal corpo fisso di riscontro 2 al quale è accoppiato mediante mezzi di regolazione, nel complesso numerati con 4 e meglio visibili in figura 4 e 7, adatti a loro volta ad essere manovrati da un operatore per variare la posizione del corpo mobile di posizionamento 3 rispetto al corpo fisso di riscontro 2 e, di conseguenza, la distanza del parapetto P dalla superficie portante S (o la profondità dell'intercapedine I che si crea dall'installazione del parapetto P sulla superficie portante S);
- una testa di serraggio 5, stabilmente ed assialmente accoppiata tramite mezzi di collegamento, nell'insieme numerati con 6, al corpo mobile di posizionamento 3 dalla parte opposta rispetto al corpo fisso di riscontro 2 in maniera tale che, in condizioni applicative, la testa di serraggio 5:
• si disponga a ridosso di una prima faccia laterale F<?(in genere affacciata all'ambiente libero sottostante) del parapetto P che, nelle suddette condizioni applicative, risulta interposto tra il corpo mobile di posizionamento 3 e la testa di serraggio 5 medesima; • sia adatta ad essere ruotata dall'operatore attorno all'asse longitudinale Z per bloccare stabilmente in posizione il parapetto P.
Secondo l'invenzione, il gruppo distanziatore 1 include mezzi ausiliari di regolazione, nel complesso indicato con 7, operativamente connessi al corpo mobile di posizionamento 3 ed accessibili dall'operatore da una posizione esterna e frontale alla testa di serraggio 5, mentre la testa di serraggio 5 stessa si trova nelle condizioni applicative, stabilmente accoppiata al corpo mobile di posizionamento 3 e disposta a ridosso della prima faccia laterale Fe del parapetto P, in maniera tale che l'operatore agisca indirettamente sui mezzi di regolazione 4, per modificare la posizione (assiale e/o angolare) del corpo mobile di posizionamento 3 rispetto al corpo fisso di riscontro 2, tramite la manovra dei mezzi ausiliari di regolazione 7 mediante un utensile di servizio esterno.
Nell'esempio in fase di descrizione, i mezzi di fissaggio sono del tipo di per sé noto al tecnico esperto del settore e comprendono almeno un tassello (non visibile nelle figure allegate) inserito in un foro cieco (anch'esso non visibile) praticato nella superficie portante ed una barra filettata (essa stessa non visibile), innestata in tale foro cieco ed ingranante in una madrevite primaria passante 8 ricavata nel corpo fisso di riscontro 2, come ben visibile alle figure 3, 4 e 7 ed altresì alle figure 8-10 che mostrano nel dettaglio il corpo fisso di riscontro 2. In particolare, i mezzi ausiliari di regolazione 7 sono in questo caso disposti lungo l'asse longitudinale Z e sono nascosti alla vista pur essendo agevolmente accessibili dall'esterno (anche da un unico operatore non necessariamente esperto) del gruppo distanziatore 1 dell'invenzione mentre quest'ultimo è già installato ed esplica la sua funzione di supporto del parapetto P.
Più specificatamente, i mezzi ausiliari di regolazione 7 sono di preferenza accessibili tramite: - un foro passante assiale 9 ricavato nella testa di serraggio 5 lungo la sua massima lunghezza, come ben si ricava osservando la figura 7;
- un'apertura assiale 10, coassiale al foro passante assiale 9 e comunicante con i mezzi ausiliari di regolazione 7, ricavata in un blocchetto di supporto 11 sporgente lateralmente, da un primo bordo laterale 3a del corpo mobile di posizionamento 3 ed accoppiato alla testa di serraggio 5 tramite i mezzi di collegamento 6 già introdotti.
Le figure 5-7 evidenziano in dettaglio che il blocchetto di supporto 11 sporge dal corpo mobile di posizionamento 3 in corrispondenza del primo bordo laterale 3a rivolto verso la faccia interna 5a della testa di serraggio 5 alla quale è accoppiato in modo tale da definire una gola anulare 12 adatta ad alloggiare una corona delimitata C di un dato pannello del parapetto P.
Tale corona delimitata C circonda un foro passante B che è ricavato in tale pannello del parapetto P, come mostrano le figure 1 e 2: all'interno di tale foro passante B viene propriamente inserito il blocchetto di supporto 11 durante l'applicazione del parapetto P alla superficie portante S per mezzo del gruppo distanziatore 1 dell'invenzione affinché quest'ultimo sostenga il parapetto P.
Nelle figure sin qui citate si riscontra che il blocchetto di supporto 11 è preferibilmente ma non necessariamente realizzato in corpo unico con il corpo mobile di posizionamento 3 che tramite l'interposizione del blocchetto di supporto 11 è separato dalla testa di serraggio 5 di ima distanza assiale prestabilita D, come evidenziano le figure 5-7.
Come sarà chiarito più avanti, la distanza assiale prestabilita D è leggermente maggiore dello spessore del pannello modulare del parapetto P che viene accolto e successivamente vincolato nella gola anulare 12 per una porzione corrispondente alla sua corona delimitata C. Secondo la preferita forma esecutiva qui descritta dell'invenzione, i mezzi ausiliari di regolazione 7 comprendono, a titolo preferito ma non vincolante, una sede assiale interna 13, ricavata secondo l'asse longitudinale Z nel primo bordo laterale 3a del corpo mobile di posizionamento 3: essa è adatta ad accogliere il suddetto utensile di servizio (non raffigurato) impugnato dall'operatore durante le operazioni di regolazione della posizione del parapetto P rispetto alla superficie portante S.
La sede assiale 13, perfettamente visibile in figura 7 ma con più dettaglio nelle figure 12-15, presenta in sezione trasversale un profilo esagonale in modo tale che l'utensile di servizio accolto nella sede assiale interna 13 sia vantaggiosamente ed opportunamente costituito da una chiave meccanica a brugola in grado di trasmettere una coppia di serraggio (o momento meccanico) elevata.
Più in dettaglio, le figure già introdotte mostrano come la sede assiale 13 comunichi direttamente, da una parte, con l'apertura assiale 10 del blocchetto di riscontro 11 e, dalla parte opposta, con un alloggiamento interno 14 del corpo mobile di posizionamento 3 (che dunque presenta una forma sostanzialmente tubolare con sezione interna variabile quantunque simmetrica rispetto all'asse longitudinale Z) nel quale si innesta la porzione principale cilindrica 15 del corpo fisso di riscontro 2.
Per quanto concerne i mezzi di regolazione 4, in modo preferito, vantaggioso ma non vincolante, essi comprendono nel caso specifico:
- primi mezzi di regolazione, nel complesso numerati con 16 ed adatti a modificare la posizione assiale del corpo mobile di posizionamento 3 rispetto al corpo fisso di riscontro 2 permettendo così una regolazione della posizione del parapetto P lungo una prima direzione lineare parallela (in realtà, effettivamente coincidente) all'asse longitudinale Z in maniera da allontanare/avvicinare il parapetto P stesso alla superficie portante S in corrispondenza della porzione laterale PL del parapetto P interessata dal gruppo distanziatore 1 oggetto di regolazione da parte dell'operatore;
- secondi mezzi di regolazione, complessivamente indicati con 17 ed adatti a modificare la posizione angolare del corpo mobile di posizionamento 3 rispetto al corpo fisso di riscontro 2 permettendo così una regolazione della posizione del parapetto P lungo una seconda direzione lineare Y (o Y', coincidente comunque con le direzioni longitudinali prima citate) ortogonale alla prima direzione lineare Z in maniera da sollevare/abbassare il parapetto P in corrispondenza della porzione laterale PL del parapetto P interessata dal gruppo distanziatore 1 oggetto di regolazione da parte dell'operatore.
Si precisa che in altre varianti esecutive del gruppo distanziatore dell'invenzione, non illustrate nelle tavole di disegno allegate, i mezzi di regolazione potranno includere soltanto i primi mezzi di regolazione o soltanto i secondi mezzi di regolazione del tipo appena citato: ciò in base alle scelte costruttive del gruppo distanziatore dell'invenzione operate dal fabbricante.
A titolo preferenziale ma non limitante, i primi mezzi di regolazione 16 comprendono una vite 18, ricavata nella parete esterna 15a della porzione principale cilindrica 15 del corpo fisso di riscontro 2, ed una madrevite 19 (nella quale ingrana la vite 19) ricavata nella parete interna 3c del corpo mobile di posizionamento 3 in prossimità di un secondo bordo laterale 3b opposto al primo bordo laterale 3a nel quale, come detto, sono collocati i mezzi ausiliari di regolazione 7: ne consegue, dunque, che in condizioni di assemblaggio del gruppo distanziatore 1 dell'invenzione, il corpo fisso di riscontro 2 è, in questo caso e preferibilmente, almeno in parte alloggiato all'interno del corpo mobile di posizionamento 3. Di preferenza, i secondi mezzi di regolazione 17 che permettono la regolazione angolare suddetta, comprendono, invece, mezzi eccentrici, nel complesso numerati con 20 ed associati al corpo mobile di posizionamento 3.
Più in dettaglio, i mezzi eccentrici 20 comprendono in questo caso lo stesso blocchetto di supporto 11 che, come ben evidenziato alle figure 11, 13 e 14, è disassato rispetto al corpo mobile di posizionamento 3 dal quale sporge lateralmente secondo un asse di simmetria Z' distanziato e parallelo all'asse longitudinale Z individuato dal corpo fisso di riscontro 2 e dal corpo mobile di posizionamento 3 e rappresentante il fulcro F per la rotazione del blocchetto di supporto disassato 11.
Preferibilmente ma non necessariamente, il blocchetto di supporto disassato 11 coopera con mezzi di guida, complessivamente segnalati con 21, contenuti stabilmente nella gola anulare 12 dove formano un componente (o un assieme, a seconda della loro concezione costruttiva) strutturale fisso: in particolare, i mezzi di guida 21 sono mantenuti fissi nella gola anulare 12 dal corpo mobile di posizionamento 3, da un lato, e dalla testa di serraggio 5, dall'altro lato, che premono da parti opposte contro di essi, sebbene non entrandone direttamente in contatto, come si comprenderà a breve.
Più specificatamente, i mezzi di guida 21 includono, in maniera preferita ma non esclusiva, un collarino di riferimento 22, realizzato in materiale plastico autolubrificante (o a basso coefficiente di attrito, quali ad esempio polietilene, polietilentereftalato e similari) ed interposto tra il corpo mobile di posizionamento 3 e la testa di serraggio 5 e circondante il blocchetto di supporto 11, come ben si ricava dalle figure 5-7.
In particolare, la superficie esterna Ila del blocchetto di riscontro 11 coopera con la superficie interna 22a del collarino di riferimento 22 durante la rotazione eccentrica del blocchetto di supporto 11 stesso attorno al fulcro F costituito da detto asse longitudinale Z impressa dall'operatore mentre agisce sui mezzi ausiliari di regolazione 7 tramite l'utensile di servizio.
In effetti, le figure 1-7 illustrano la presenza opportuna quantunque non necessaria anche di una coppia di guarnizioni di protezione flessibili 23, 24, una prima delle quali interposta tra il corpo mobile di posizionamento 3 ed un bordo posteriore 22b del collarino di riferimento 22 ed una seconda delle quali interposta tra la testa di serraggio 5 ed un bordo anteriore 22c del collarino di riferimento 22: le guarnizioni di protezione flessibili 23, 24 hanno la funzione di evitare il contatto tra i componenti metallici del gruppo distanziatore 1 dell'invenzione -ossia il corpo fisso 2 ed il corpo mobile 3 -, in tal modo salvaguardando l'integrità strutturale ed estetica del parapetto P, come detto spesso realizzato in vetro e, dunque, piuttosto delicato in presenza di possibili scalfitture.
Vantaggiosamente, il corpo mobile di posizionamento 3 comprende mezzi di riferimento, nel complesso numerati con 34, visibili dall'esterno da parte dell'operatore, adatti a segnalare a quest'ultimo la posizione dei mezzi eccentrici 20 rispetto all'asse longitudinale Z in modo tale da per facilitare la regolazione complessiva dei mezzi di regolazione 4: grazie ai mezzi di riferimento 34, infatti, l'operatore, conoscendo la posizione dei mezzi eccentrici 20 cui sono allineati, è in grado di valutare in anticipo, prima di eseguire la manovra di regolazione, se conviene ruotarli in senso orario o in senso antiorario per regolare l'altezza del parapetto P, riducendo così innanzitutto il movimento in avanti e indietro (o in profondità) di quest'ultimo pur regolandone l'altezza correttamente, secondo quanto desiderato, e, in secondo luogo, i tempi necessari per ottener tale regolazione.
I mezzi di riferimento 34 sono ricavati nel componente in vista del gruppo distanziatore 1 dell'invenzione che, in questo caso, come detto, è rappresentato dal corpo mobile di posizionamento 3 piuttosto che dal corpo fisso di riscontro 2, dato che quest'ultimo, in condizioni di assemblaggio, si innesta all'interno del primo.
A titolo preferito ma non limitativo, i mezzi di riferimento 34 comprendono un incavo aperto (o tacca) 35 ricavato nel secondo bordo 3b del corpo mobile di posizionamento 3.
Con specifico riferimento ai mezzi di collegamento 6 precedentemente introdotti, le figure 14-19 evidenziano che essi comprendono un gambo filettato 25, sporgente assialmente dalla faccia interna 5a della testa di serraggio 5 (visibile a sé stante alle figure 16-19) ed interessato dal foro passante assiale 9, ed una madrevite assiale 26 ricavata nell'apertura assiale 10 del blocchetto di supporto 11, nella quale tale gambo filettato 25 ingrana.
In aggiunta, nelle figure 17 e 18 si osserva che, in maniera preferita ma non limitativa, la testa di serraggio 5 presenta nella faccia esterna 5b una coppia di fori ciechi 27, 28 ricavati simmetricamente rispetto al foro passante assiale 9 ed adatti ad accogliere un utensile di movimentazione tramite cui l'operatore ruota lievemente la testa di serraggio 5 attorno all'asse longitudinale Z per forzarla contro prima faccia laterale Fe del parapetto P ed assicurare definitivamente in posizione al termine dell'installazione oppure per sbloccare parzialmente dalla relativa morsa prima della rimozione il parapetto P.
Vantaggiosamente ma non limitatamente, il gruppo distanziatore 1 dell'invenzione include anche un tappo di finitura 29, visibile sino alla figura 7, amovibilmente ed esternamente applicato alla faccia esterna 5b della testa di serraggio 5 tramite mezzi di accoppiamento meccanico, nel complesso numerati con 30, in maniera tale da nascondere qualsiasi punto di discontinuità strutturale (in particolare i fori ciechi 27, 28) della testa di serraggio 5.
Nello specifico, il tappo di finitura 29 è provvisto di un bordo perimetrale ripiegato 31 che coopera esternamente con una guarnizione di tenuta perimetrale 32 alloggiata in una gola perimetrale 33 ricavata nella parete laterale 5c della testa di serraggio 5.
I mezzi di accoppiamento meccanico 30 comprendono per esempio un accoppiamento per interferenza meccanica (o di precisione) che consente all' occorrenza di rimuovere il tappo di finitura 29 inserendo la punta di un apposito utensile nello spazio interstiziale tra il parapetto P e la testa di serraggio 5 e, facendo così leva sul fulcro che si genera osservando la massima cautela per non rovinare o danneggiare la prima faccia laterale Fe del parapetto P, spingere verso l'esterno il tappo di finitura 29.
Sotto il profilo operativo, l'installazione del parapetto P mediante il gruppo distanziatore 1 dell'invenzione diviene notevolmente più semplice, più rapida e più sicura rispetto allo stato attuale della tecnica.
Gli operatori, infatti, applicano alla struttura portante S l'assieme strutturale principale -comprendente il corpo fisso di riscontro 2 ed il corpo mobile di posizionamento 3 ad esso accoppiato tramite i mezzi di regolazione 4 - dei vari gruppi distanziatori 1 dell'invenzione necessari all'installazione dell'intero parapetto P e, successivamente accoppiano imo per volta i pannelli che formano il parapetto P ai rispettivi gruppi distanziatori 1 (che in questa fase non hanno ancora assunto la configurazione definitiva), inserendo ognuno di questi nel rispettivo foro passante B praticato in tali pannelli del parapetto P in modo tale una piccola porzione del blocchetto di riscontro 11 sporga esternamente dalla prima faccia laterale Fe del parapetto P e la parte rimanente del suddetto assieme strutturale principale sia disposta nell'intercapedine I che si crea tra la superficie portante S e il parapetto P.
Preventivamente a queste operazioni, il suddetto corpo fisso di riscontro 2 di tutti i gruppi distanziatori 1 dell'invenzione necessari al posizionamento del parapetto P è stato ovviamente ancorato alla struttura portante S mediante i mezzi di fissaggio.
La fase più critica, complicata, faticosa e pericolosa dell'installazione del parapetto P, costituita dal posizionamento dei suoi vari pannelli componenti sui vari distanziali 1 dell'invenzione, può dirsi a questo punto già conclusa, contrariamente a quanto avviene nell'arte nota.
Completato, infatti, l'accoppiamento dei vari pannelli del parapetto P all'assieme strutturale principale dei vari gruppi distanziatori 1 (o distanziali) 1 dell'invenzione, gli operatori (ma anche uno solo di essi) accoppiano la testa di serraggio 5 al corpo mobile di posizionamento 5 mediante i mezzi di collegamento 6, individuando così la configurazione e la composizione assemblata essenziale e funzionale di ognuno dei gruppi distanziatori 1 dell'invenzione, in condizioni applicative.
A quel punto gli operatori controllano che ogni panello del parapetto sia nella posizione corretta, allineato a quello adiacente in modo tale da formare una struttura di arredamento lineare in cui i punti di discontinuità, rappresentati dal bordo di contatto tra pannelli adiacenti, siano meno evidenti possibile e sfumati, quasi impercettibili: dò si ottiene con pannelli disposti tra loro complanari.
Nel caso in cui tale complanarità sia ancora da ottenere, come spesso avviene, mediante l'utensile di servizio gli operatori intervengono dall'esterno e frontalmente alla testa di serraggio 5 di ogni distanziale 1 (ad esempio restando in piedi su una scala o su attrezzature usate per scopi simili nell'ambito dell'edilizia) per manovrare e ruotare i mezzi ausiliari di regolazione 7 attorno all'asse longitudinale Z: in tal modo, gli operatori attuano indirettamente sia i primi mezzi di regolazione 16, al fine di regolare la distanza del parapetto P dalla superfide portante S, sia i secondi mezzi di regolazione 17 al fine di regolare in altezza il parapetto P.
Ciò avviene senza vantaggiosamente dover toccare il parapetto P, lassandolo sempre nella posizione in cui è supportato dai vari gruppi distanziatori 1 dell'invenzione.
La regolazione permessa dai mezzi di regolazione 4 e dai mezzi ausiliari di regolazione 7 del gruppo distanziatore 1 dell'invenzione è micrometrica e pressa, così che è possibile correggere anche minime ed impercettìbili differenze di complanarità tra i pannelli del parapetto P: essa è eseguibile anche da un unico operatore che agisce in momenti diversi sui vari gruppi distanziatori 1 che interessano un dato pannello del parapetto P.
Terminata la fase di regolazione e raggiunta la complanarità desiderata per i pannelli del parapetto P, l'operatore (o gli operatori) agisce sulla testa di serraggio 5 inserendo nei fori ciechi 27, 28 l'utensile di movimentazione e ruotando lievemente in un verso la testa di serraggio 5 attorno all'asse longitudinale Z per assicurare definitivamente in posizione il parapetto P.
Naturalmente, tale operazione sarà ripetuta ma ruotando la testa di serraggio 5 in verso opposto al precedente quando l'operatore, per qualsivoglia ragione, dovrà sbloccare parzialmente il parapetto P dalla morsa cui è costretto, prima di procedere alla sua rimozione (ad esempio per sostituirlo).
Infine, l'operatore (o gli operatori) applica a pressione il tappo di finitura 29 opzionale esternamente alla testa di serraggio 5, completando così l'installazione che risulta efficiente anche sotto il profilo estetico.
In base alla descrizione appena fornita, si comprende, perciò, che il gruppo distanziatore per parapetti (e/o balaustre) della presente invenzione raggiunge gli scopi e realizza i vantaggi già precedentemente menzionati.
In fase esecutiva, potranno essere apportate modifiche al gruppo distanziatore della presente invenzione, consistenti, per esempio, in mezzi di regolazione ed in mezzi ausiliari di regolazione diversi per concezione costruttiva e collocazione da quelli descritti in precedenza con l'ausilio delle allegate tavole di disegno.
In aggiunta, ulteriori realizzazioni del gruppo distanziatore dell'invenzione, non raffigurate, potranno prevedere mezzi di collegamento tra l'elemento di serraggio ed il corpo mobile di posizionamento differenti da quelli evidenziati nella parte precedente della descrizione e nelle figure allegate.
Oltre a ciò, potranno sussistere altre soluzioni costruttive del gruppo distanziatore per parapetti (e/o balaustre) qui rivendicato in esclusiva in cui i mezzi di fissaggio del corpo fisso di riscontro alla superficie portante sono di tipologia diversa da quella sopra individuata, il che non inficia il vantaggio apportato dalla presente invenzione.
Si precisa che il gruppo distanziatore dell'invenzione potrà essere applicato ad un elemento modulare di parapetti, al fine di consentirne l'installazione su una generica superficie portante, in un numero qualsiasi di esemplari, quantunque la schematizzazione visibile alle figure 1 e 2 rappresenti la soluzione applicativa più tradizionale, congeniale ed usuale.
Si sottolinea, altresì, che il gruppo distanziatore per parapetti dell'invenzione potrà prevedere, in altre varianti applicative non raffigurate nelle tavole di disegno allegate, che il corpo fisso di riscontro sia totalmente annegato o incassato nella superficie portante (sia essa una parete in muratura, un cappotto edilizio e così via) dalla quale sporgerà parzialmente soltanto il corpo mobile di posizionamento movimentabile dall'operatore.
E' chiaro, infine, che numerose altre varianti possono essere apportate al gruppo distanziatore per parapetti in questione, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell'idea inventiva, così come è chiaro che, nella pratica attuazione dell'invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, e potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.
Ove le caratteristiche costruttive e le tecniche menzionate nelle successive rivendicazioni siano seguite da segni o numeri di riferimento, tali segni di riferimento sono stati introdotti con il solo obiettivo di aumentare l'intelligibilità delle rivendicazioni stesse e, di conseguenza, essi non presentano alcun effetto limitante sull'interpretazione di ciascun elemento identificato, a titolo puramente di esempio, da tali segni di riferimento.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo distanziatore (1) per parapetti (P), comprendente almeno: - un corpo fisso di riscontro (2) atto ad essere stabilmente ancorato ad una superficie portante (S) tramite mezzi di fissaggio in modo tale da individuare un asse longitudinale (Z) incidente il piano definito da detta superficie portante (S); - un corpo mobile di posizionamento (3), atto a supportare direttamente un parapetto (P), sporgente assialmente, lungo detto asse longitudinale (Z), da detto corpo fisso di riscontro (2) al quale è accoppiato mediante mezzi di regolazione (4) atti ad essere manovrati da un operatore per variare la posizione di detto corpo mobile di posizionamento (3) rispetto a detto corpo fisso di riscontro (2) e, di conseguenza, la distanza di detto parapetto (P) da detta superficie portante (S); - una testa di serraggio (5), stabilmente ed assialmente accoppiata tramite mezzi di collegamento (6) a detto corpo mobile di posizionamento (3) dalla parte opposta rispetto a detto corpo fisso di riscontro (2) in maniera tale che, in condizioni applicative detta testa di serraggio (5): • si disponga a ridosso di una prima faccia laterale (Fe) di detto parapetto (P) che, in dette condizioni applicative, risulta interposto tra detto corpo mobile di posizionamento (3) e detta testa di serraggio (5); • sia atta ad essere ruotata dall'operatore attorno a detto asse longitudinale (Z) per bloccare stabilmente in posizione detto parapetto (P), caratterizzato dal fatto di includere mezzi ausiliari di regolazione (7), operativamente connessi a detto corpo mobile di posizionamento (3) ed accessibili dall'operatore da una posizione esterna e frontale a detta testa di serraggio (5) mentre detta testa di serraggio (5) si trova in dette condizioni applicative, stabilmente accoppiata a detto corpo mobile di posizionamento (3) e disposta a ridosso di detta prima faccia laterale (Fe) di detto parapetto (P), in maniera tale che l'operatore agisca indirettamente su detti mezzi di regolazione (4), per modificare la posizione di detto corpo mobile di posizionamento (3) rispetto a detto corpo fisso di riscontro (2), tramite la manovra di detti mezzi ausiliari di regolazione (7) mediante un utensile di servizio esterno.
  2. 2. Gruppo (1) come alla rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che detti mezzi ausiliari di regolazione (7) sono accessibili mediante: - un foro passante assiale (9) ricavato in detta testa di serraggio (5) lungo la sua massima lunghezza; - un' apertura assiale (10), coassiale a detto foro passante assiale (9) e comunicante con detti mezzi ausiliari di regolazione (7), ricavata in un blocchetto di supporto (11) sporgente lateralmente, da un primo bordo laterale (3a) di detto corpo mobile di posizionamento (3) ed accoppiato a detta testa di serraggio (5) mediante detti mezzi di collegamento (6).
  3. 3. Gruppo (1) come alla rivendicazione 2), caratterizzato dal fatto che detto blocchetto di supporto (11) sporge da detto corpo mobile di posizionamento (3) in corrispondenza di detto primo bordo laterale (3a) rivolto verso la faccia interna (5a) di detta testa di serraggio (5) alla quale è accoppiato in modo tale da definire una gola anulare (12) atta ad alloggiare una corona delimitata (C) di detto parapetto (P) che circonda un foro passante (B) ricavato in detto parapetto (P), detto blocchetto di supporto (10) inserendosi in detto foro passante (B).
  4. 4. Gruppo (1) come alla rivendicazione 2) o 3), caratterizzato dal fatto che detto blocchetto di supporto (11) è realizzato in corpo unico con detto corpo mobile di posizionamento (3) dal quale sporge in modo tale da separarlo da detta testa di serraggio (5) di una distanza assiale prestabilita (D).
  5. 5. Gruppo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi ausiliari di regolazione (7) comprendono ima sede assiale interna (13), ricavata secondo detto asse longitudinale (Z) in un primo bordo laterale (3a) di detto corpo mobile di posizionamento (3), atta a ricevere detto utensile di servizio manovrato dall'operatore.
  6. 6. Gruppo (1) come alla rivendicazione 5), caratterizzato dal fatto che detta sede assiale interna (13) presenta in sezione trasversale un profilo esagonale in modo tale che detto utensile di servizio accolto in detta sede assiale interna (13) sia costituito da una chiave meccanica a brugola.
  7. 7. Gruppo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione (4) comprendono, in alternativa o in combinazione tra loro: - primi mezzi di regolazione (16) atti a modificare la posizione assiale di detto corpo mobile di posizionamento (3) rispetto a detto corpo fisso di riscontro (2) permettendo una regolazione della posizione di detto parapetto (P) lungo una prima direzione lineare parallela a detto asse longitudinale (Z) in maniera da allontanare/avvicinare detto parapetto (P) a detta superficie portante (S); - secondi mezzi di regolazione (17) atti a modificare la posizione angolare di detto corpo mobile di posizionamento (3) rispetto a detto corpo fisso di riscontro (2) permettendo una regolazione della posizione di detto parapetto (P) lungo una seconda direzione lineare (Y, Y') ortogonale a detta prima direzione lineare (Z) in maniera da sollevare/abbassare detto parapetto (P).
  8. 8. Gruppo (1) come alla rivendicazione 7), caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di regolazione (16) comprendono una vite (18), ricavata nella parete esterna (15a) di una porzione cilindrica (15) di detto corpo fisso di riscontro (2), ed una madrevite (19) ricavata nella parete interna (3c) di detto corpo mobile di posizionamento (3) in prossimità di un secondo bordo laterale (3b) opposto ad un primo bordo laterale (3a) nel quale sono disposti detti mezzi ausiliari di regolazione (7).
  9. 9. Gruppo (1) come alla rivendicazione 7) o 8), caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di regolazione (16) comprendono mezzi eccentrici (20) associati a detto corpo mobile di posizionamento (3).
  10. 10. Gruppo (1) come alla rivendicazione 9) quando la rivendicazione 7) dipende dalla rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che detti mezzi eccentrici (20) includono detto blocchetto di supporto (11) disassato rispetto a detto corpo mobile di posizionamento (3) dal quale sporge lateralmente secondo un asse di simmetria (Ζ') distanziato e parallelo a detto asse longitudinale (Z) definito da detto corpo fisso di riscontro (2) e da detto corpo mobile di posizionamento (3) e rappresentante il fulcro (F) per la rotazione di detto blocchetto di supporto (11).
  11. 11. Gruppo (1) come alla rivendicazione 10), caratterizzato dal fatto che detto blocchetto di supporto (11) coopera con mezzi di guida (21) contenuti stabilmente in detta gola anulare (12).
  12. 12. Gruppo (1) come alla rivendicazione 10) o 11), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida (21) includono un collarino di riferimento (22), interposto tra detto corpo mobile di posizionamento (3) e detta testa di serraggio (5) e circondante detto blocchetto di supporto (11) la cui superficie esterna (Ila) coopera con la superficie interna (22a) di detto collarino di riferimento (22) durante la rotazione eccentrica di detto blocchetto di supporto (11) attorno a detto asse longitudinale (Z).
  13. 13. Gruppo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 9) a 12), caratterizzato dal fatto che detto corpo mobile di posizionamento (3) comprende mezzi di riferimento (34) visibili dall'esterno da parte dell'operatore, atti a segnalare la posizione di detti mezzi eccentrici (20) rispetto a detto asse longitudinale (Z) .
  14. 14. Gruppo (1) come alla rivendicazione 2), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento (6) comprendono un gambo filettato (25), sporgente assialmente dalla faccia interna (5a) di detta testa di serraggio (5), ed una madrevite assiale (26) ricavata in detta apertura assiale (10) di detto blocchetto di supporto (11), nella quale detto gambo filettato (25) ingrana.
  15. 15. Gruppo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta testa di serraggio (5) presenta nella faccia esterna (5b) una coppia di fori ciechi (27, 28) atti ad accogliere un utensile di movimentazione tramite cui l'operatore ruota lievemente detta testa di serraggio (5) attorno a detto asse longitudinale (Z) per assicurare definitivamente in posizione, al termine dell'installazione, o sbloccare parzialmente dalla morsa prima della rimozione detto parapetto (P) .
  16. 16. Gruppo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un tappo di finitura (29) amovibilmente ed esternamente applicato a detta testa di serraggio (5) tramite mezzi di accoppiamento meccanico (30) in maniera tale da nascondere qualsiasi punto di discontinuità strutturale di detta testa di serraggio (5).
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