ITUA20163690A1 - Apparato di dosaggio per prodotti in polvere. - Google Patents

Apparato di dosaggio per prodotti in polvere. Download PDF

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ITUA20163690A1
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IT
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metering
manifold
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ITUA2016A003690A
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Inventor
Claudio Trebbi
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I M A Industria Macch Automatiche S P A In Sigla Ima S P A
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Description

Apparato di dosaggio per prodotti in polvere
DESCRIZIONE
L’invenzione concerne apparati per dosare prodotti in contenitori ed in particolare riguarda un apparato di dosaggio disposto per dosare in una macchina automatica confezionatrice un prodotto in polvere all’interno di contenitori ed in grado di essere facilmente lavato e sterilizzato. L’invenzione concerne inoltre un metodo per pulire, in particolare lavare, il suddetto apparato di dosaggio.
Nelle macchine automatiche confezionatrici note ed utilizzate in campo farmaceutico, cosmetico ed alimentare per riempire contenitori con prodotti in polvere è noto l’impiego di apparati di dosaggio di tipo volumetrico provvisti di una coclea o vite di Archimede disposta per prelevare da un serbatoio, o tramoggia, il prodotto e dosarlo all’interno dei contenitori. La coclea presenta, infatti, lungo un rispettivo asse longitudinale di sviluppo una scanalatura elicoidale che definisce con condotto cilindrico passante, in cui detta coclea è inserita con gioco ridotto, una cavità di contenimento e di movimentazione del prodotto, avente un preciso e noto volume per unità di lunghezza o passo. In questo modo, ruotando la coclea attorno all’asse longitudinale di un stabilito angolo è possibile far avanzare linearmente di una corrispondente corsa una definita e precisa dose di prodotto, che fuoriesce attraverso un’apertura terminale del condotto cilindrico e cade all’interno di un sottostante contenitore.
Le dimensioni e la forma della coclea (diametri interno ed esterno, passo della scanalatura elicoidale) sono selezionate in base al dosaggio da effettuare nei contenitori e alla tipologia di prodotto in polvere da dosare.
Il moto di rotazione della coclea è generalmente intermittente e coordinato con il moto di avanzamento dei contenitori nella macchina confezionatrice.
La coclea è posta in rotazione, direttamente o mediante interposizione di un gruppo riduttore di velocità, da un motore rotativo, generalmente di tipo elettrico, posto all’interno dell’apparato di dosaggio oppure della macchina confezionatrice.
All’interno della tramoggia può essere previsto un elemento miscelatore che ruota attorno alla coclea e che provvede a miscelare e rendere quindi più scorrevole il prodotto in polvere che la coclea preleva e convoglia in uscita attraverso il condotto cilindrico passante. Nel caso di confezionamento di prodotti farmaceutici, in particolare ad uso parenterale, è necessario e richiesto dalle normative farmaceutiche che tutti gli elementi, componenti, parti e superfici dell’apparato di dosaggio che sono a contatto con il prodotto (coclea, condotto cilindrico, tramoggia, elemento miscelatore, ecc.) siano perfettamente puliti e sterilizzati al fine di non compromettere la sterilità del processo di dosaggio e di confezionamento. A tale scopo, al termine di ogni lotto di produzione, l’apparato di dosaggio deve essere adeguatamente lavato e sterilizzato, in particolare per eliminare ogni residuo o traccia del prodotto precedentemente confezionato.
Tipicamente l’apparato di dosaggio viene distaccato dalla macchina confezionatrice e trasportato all’esterno di essa dove viene smontato nelle sue singoli parti e componenti che possono essere così lavate e sterilizzate separatamente. L’apparato di dosaggio, una volta lavato e sterilizzato, viene poi rimontato sulla macchina confezionatrice.
Queste procedure risultano tuttavia molto complesse, laboriose e lunghe, soprattutto nel caso in cui la macchina confezionatrice sia provvista di un isolatore di contenimento che separa a tenuta un volume interno alla macchina, in cui si realizza il processo di riempimento e di confezionamento, da un ambiente esterno circostante, tale volume dovendo rimanere integro ed isolato anche durante la procedura di smontaggio/montaggio dell’apparato di dosaggio.
Per risolvere tale inconveniente, sono noti sistemi e procedure di lavaggio e sterilizzazione sul posto, cosiddetti processi CIP/SIP (Clean-In-Place / Sterization-In-Place) che prevedono l’immissione all’interno dell’apparato di dosaggio montato sulla macchina di fluidi di lavaggio e sterilizzazione in sequenza. Tuttavia questi sistemi risultano efficaci nel caso di apparati di dosaggio per prodotti liquidi, giacché con i prodotti in polvere anche se idrosolubili, per la presenza di elementi con geometrie e forme particolari quali coclee e miscelatori, la semplice immissione di fluidi di lavaggio/sterilizzazione non garantisce la necessaria pulizia e sterilità ed in particolare la completa rimozione di residui e tracce del prodotto. In effetti, durante il funzionamento, i prodotti in polvere tendono ad accumularsi ed agglomerarsi, aderendo alle superfici di parti e componenti dell’apparato, in particolare all’interno delle scanalature elicoidali delle coclee di dosaggio. Oltre a ciò, soprattutto nel caso di coclee di piccole dimensioni per micro-dosaggi, a causa del gioco molto ridotto tra coclea e rispettivo condotto cilindrico in cui essa è inserita, il passaggio dei fluidi di lavaggio è difficoltoso e quindi risulta difficile ottenere un’adeguata e corretta pulizia.
Uno scopo della presente invenzione è migliorare gli apparati di dosaggio noti associabili ad una macchina automatica confezionatrice per dosare un prodotto in polvere all’interno di contenitori.
Un altro scopo è realizzare un apparato di dosaggio per prodotti in polvere che possa essere pulito, in particolare lavato, in modo rapido, completo ed ottimale, senza necessità di essere rimosso dalla macchina confezionatrice e/o smontato anche parzialmente, in particolare sottoposto ad un processo di lavaggio sul posto cosiddetto CIP o WIP.
Un ulteriore scopo è fornire un apparato di dosaggio ed un metodo di pulizia che permettano di eliminare completamente il prodotto in polvere da parti, elementi e superfici interne dell’apparato, assicurando un lavaggio accurato e completo.
In un primo aspetto dell’invenzione è previsto un apparato di dosaggio secondo la rivendicazione 1.
In un secondo aspetto dell’invenzione è previsto un metodo di pulizia per un apparato di dosaggio secondo la rivendicazione 9.
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione, in cui:
- la figura 1 è una sezione trasversale dell’apparato di dosaggio dell’invenzione in una configurazione di pulizia;
- la figura 2 è un particolare ingrandito dell’apparato di figura 1 che illustra in particolare un collettore di lavaggio;
- la figura 3 è una sezione ingrandita di un elemento di connessione dell’apparato di figura 1.
Con riferimento alle figure da 1 a 3, è illustrato un apparato di dosaggio 1 disposto per dosare un prodotto in polvere all’interno di contenitori in una macchina automatica confezionatrice utilizzabile nel settore farmaceutico, cosmetico o alimentare.
L’apparato di dosaggio 1 comprende una tramoggia 2 provvista di una o più cavità interne 3, ad esempio due adiacenti ed affiancate, ciascuna delle quali disposta per contenere il prodotto in polvere e provvista di una porzione inferiore 4 avente un condotto di erogazione 5 dotato di un’apertura terminale 5a per la fuoriuscita del prodotto da erogare in un contenitore.
L’apparato 1 comprende, inoltre, una o più coclee di dosaggio 8, ad esempio due, ciascuna delle quali girevole attorno, ed estendentesi lungo, un rispettivo asse di rotazione X all’interno di una rispettiva cavità interna 3 e del corrispondente condotto di erogazione 5. Più precisamente, ciascuna cavità interna 3 della tramoggia 2 comprende una porzione superiore 6 di forma sostanzialmente cilindrica e la suddetta porzione inferiore 4 di forma pressoché conica e convergente verso il condotto di erogazione 5. Quest’ultimo include una sede passante interna 5b, in particolare cilindrica, disposta per ricevere un’estremità operativa 8a della coclea di dosaggio 8 e cooperante con quest’ultima per dosare il prodotto nei contenitori.
All’interno di ciascuna cavità interna 3 della tramoggia 2 è inoltre previsto un rispettivo elemento miscelatore 9, di tipo noto e non descritto quindi in dettaglio, che ruota attorno alla corrispondente coclea di dosaggio 8, in particolare coassialmente al suo asse di rotazione X, e che provvede a miscelare e rendere quindi più scorrevole il prodotto in polvere. L’apparato di dosaggio 1 comprende altresì un collettore di lavaggio 20 provvisto una o più aperture di ingresso 21, ad esempio due ed in numero pari al numero di coclee di dosaggio 8 e di relativi condotti di dosaggio 5, e contenente al suo interno un sonotrodo 50, di tipo noto e non illustrato in dettaglio nelle figure.
In una configurazione di pulizia C dell’apparato di dosaggio 1, il collettore di lavaggio 20 è collegato alla tramoggia 2, in particolare accoppiando a tenuta le aperture di ingresso 21 ai rispettivi condotti di dosaggio 5, in modo da ricevere e contenere un liquido di lavaggio 35 introdotto all’interno della tramoggia 2, in una procedura di pulizia, meglio descritta nel seguito della descrizione.
Il collettore di lavaggio 20 ha, ad esempio, forma sostanzialmente cilindrica allungata e comprende un vano interno 26 disposto per contenere il sonotrodo 50, che è attivabile nella procedura di pulizia per generare nel liquido di lavaggio 35, tramite onde di pressione alternate 31 che esso produce, bolle o cavità d’aria o vapore 30 di dimensioni microscopiche che si propagano verso le cavità interne 3 attraverso i condotti di dosaggio 5, e che implodendo distaccano e/o disgregano residui di prodotto in polvere che aderiscono a superfici interne dell’apparato di dosaggio 1, in particolare superfici della coclea di dosaggio 8, nella sua scanalatura elicoidale.
Un’unità di alimentazione 51 è connessa al sonotrodo 50 per trasferire a quest’ultimo una potenza oscillante. Nella forma di realizzazione illustrata, l’unità di alimentazione 51 è contenuta anch’essa all’interno del collettore di lavaggio 20 e comprende un generatore di onde elettriche ad alta frequenza ed un convertitore o trasduttore, ad esempio di tipo piezoelettrico, che trasforma le onde elettriche in oscillazioni o vibrazioni meccaniche ultrasoniche trasmesse alla parte vibrante o sonotrodo 50. Può anche essere previsto un amplificatore o booster interposto tra il convertitore e il sonotrodo 50 disposto per amplificare l’ampiezza delle oscillazioni meccaniche. Le vibrazioni meccaniche ultrasoniche del sonotrodo 50 generano nel liquido di lavaggio 35 le onde di pressione alternate 31.
Per accoppiare removibilmente ciascun apertura di ingresso 21 al rispettivo condotto di erogazione 5 nella configurazione di pulizia C è previsto un corrispondente elemento di connessione 10. Quest’ultimo comprende una prima sede 11 disposta per ricevere a tenuta un rispettivo condotto di erogazione 5 ed una prima porzione di accoppiamento 12 atta a riscontrare una seconda porzione di accoppiamento 22 di una corrispondente apertura di ingresso 21 del collettore di lavaggio 20. La prima sede 11 comprende sostanzialmente una cavità cilindrica passante provvista di una o più seconde sedi anulari 13 in grado di alloggiare rispettive guarnizioni di tenuta 28 disposte per riscontrare elasticamente una parete esterna 5c del condotto di erogazione 5 in modo da isolare a tenuta l’interno del collettore di dosaggio 20 e quindi della tramoggia 2 dall’ambiente esterno, quando il condotto di erogazione 5 è inserito nella prima sede 11 stessa e l’elemento di connessione 10 è fissato all’apertura d’ingresso 21.
Le porzioni di accoppiamento 12, 22 formano, ad esempio, una connessione nota del tipo “Tri-clamp” e sono tra loro reversibilmente bloccabili tramite un morsetto di chiusura 25. L’elemento di connessione 10 comprende, inoltre, un vano di raccolta 14 sostanzialmente disposto attorno alla sede 11 e provvisto di un’apertura di fuoriuscita 15 per le bolle d’aria 30, la quale è collegabile, nella configurazione di pulizia C, alle cavità interne 3 della tramoggia 2 tramite un tubo di raccordo 27.
Il collettore di lavaggio 20 comprende una prima apertura di scarico 23 per la fuoriuscita del liquido di lavaggio 35 durante e/o al termine della procedura di lavaggio dell’apparato di dosaggio 1 ed una seconda apertura di scarico 24 per la fuoriuscita dell’aria eventualmente presente nel collettore di dosaggio 20 durante un fase di riempimento dello stesso con il liquido di lavaggio 35. A tale scopo, la prima apertura di scarico 23 è realizzata in corrispondenza di un’estremità inferiore del collettore di lavaggio 20, sostanzialmente opposta alle aperture d’ingresso 21 in modo da consentire la fuoriuscita completa dei liquidi per gravità dal collettore di lavaggio 20 montando quest’ultimo sulla tramoggia 2 con un’inclinazione compresa tra 1° e 5°, in particolare 2°, rispetto ad un piano orizzontale. Differentemente, la seconda apertura di scarico 24 è realizzata in corrispondenza di un’estremità superiore del collettore di lavaggio 20 per consentire (con il collettore montato inclinato) la fuoriuscita di aria e impedire così la formazione di bolle o sacche d’aria all’interno del collettore di lavaggio 20 stesso durante il suo riempimento con il liquido di lavaggio 35.
Il sonotrodo 50 e l’unità di generazione 51 ad esso connesso sono completamente inseriti all’interno del vano interno 26 del collettore di lavaggio 20. In particolare, il sonotrodo 50 è disposto al di sotto dei condotti di dosaggio 5 e presenta un asse longitudinale Y trasversale all’asse di rotazione X della coclea di dosaggio 8. Preferibilmente, il sonotrodo 50 è disposto con il proprio asse longitudinale Y che giace su un piano verticale passante per l’asse di rotazione X della coclea di dosaggio 8. Nella realizzazione preferita illustrata nelle figure, che comprende due coclee di dosaggio 8, l’asse longitudinale Y del sonotrodo 50 giace su un piano verticale passante per gli assi di rotazione X delle due coclee 8. In generale, per apparati di dosaggio comprendenti una pluralità di coclee di dosaggio 8 e una corrispondente pluralità di aperture di ingresso 21, tali coclee di dosaggio 8 e aperture di ingresso 21 sono disposte al di sopra del sonotrodo 50, allineate lungo l’asse longitudinale Y del sonotrodo 50 stesso.
Il sonotrodo 50 ha dimensioni e/o è posizionato nel collettore di lavaggio 20 in modo tale che le onde di pressione 31 da esso generate, oscillanti con moto sinusoidale lungo l’asse longitudinale Y del sonotrodo 50, presentino picchi di pressione positiva in corrispondenza delle aperture d’ingresso 21 e quindi dei condotti di dosaggio 5 come illustrato in figura 2 e meglio descritto nel seguito della descrizione.
Il funzionamento dell’apparato di dosaggio 1 dell’invenzione prevede, in una procedura di pulizia o lavaggio al termine della produzione, il collegamento del collettore di lavaggio 20 alla tramoggia 2 nella configurazione di pulizia C delle figure 1-3. Tale collegamento viene realizzato accoppiando i condotti di dosaggio 5 della tramoggia 2 alle rispettive aperture di d’ingresso 21 del collettore 20 mediante gli elementi di connessione 10. Questi ultimi sono collegati a tenuta alle aperture d’ingresso 21 accoppiando le rispettive porzioni di accoppiamento 12, 22 e bloccandole in chiusura tramite un morsetto di chiusura 25.
Le apertura di uscita 15 degli elementi di connessione 10 sono quindi collegate alle cavità interne 3 della tramoggia 2 tramite i rispettivi tubi di raccordo 27.
In una fase di lavaggio ad ultrasuoni la tramoggia 2 ed il collettore sono riempiti completamente con un liquido di lavaggio 35. A tale scopo la prima apertura di scarico 23 del collettore 20 è chiusa, ad esempio da una rispettiva prima valvola non illustrata, per impedire la fuoriuscita del liquido mentre la seconda apertura di scarico 24 viene mantenuta aperta per il tempo necessario a consentire la fuoriuscita di aria dal collettore 20 e quindi chiusa tramite una rispettiva seconda valvola non illustrata.
A riempimento avvenuto e completato con il liquido di lavaggio 35, il sonotrodo 50 viene attivato per produrre all’interno del collettore 20 onde di pressione alternate 31 le quali generano nel liquido di lavaggio 35 per cavitazione bolle o cavità 30 di aria o di vapore che si propagano verso l’alto in direzione delle cavità interne 3 della tramoggia 2 attraverso i condotti di dosaggio 5. Le bolle d’aria 30 sono instabili ed in breve tempo implodono generando onde d’urto localizzate di forte intensità che sono in grado di distaccare e/o disgregare residui e/o agglomerati di prodotto aderenti alle superfici interne dell’apparato di dosaggio ed in particolare alle superfici delle coclee di dosaggio 8 e della sede passante interna 5b del condotto di erogazione 5.
Si noti che le dimensioni e/o la posizione del sonotrodo 50 all’interno del collettore di lavaggio 20 sono tali per cui le onde di pressione 31 generate dal sonotrodo 50 stesso e oscillanti con moto sinusoidale lungo un asse longitudinale Y di quest’ultimo, presentano picchi di pressione positiva in corrispondenza delle apertura d’ingresso 21 e quindi dei condotti di dosaggio 5. In altre parole, le coclee di dosaggio 8 (e conseguentemente rispettive aperture di ingresso 21) sono disposte verticalmente al di sopra di porzioni del sonotrodo 50 che generano i picchi di pressione positiva delle onde di pressione 31. In questo modo, l’effetto di cavitazione e la formazione delle bolle d’aria 30 sono molto più marcati in corrispondenza dei suddetti condotti di dosaggio 5 che sono quindi investiti durante il funzionamento da un flusso cospicuo delle suddette bolle d’aria 30.
Il vano di raccolta 14 all’interno di ciascun elemento di connessione 10, collegato tramite l’apertura di uscita 15 e il tubo di raccordo 27 alla cavità interna 3 della tramoggia, impedisce che si formi in corrispondenza dell’apertura terminale 5a del condotto di erogazione 5 una barriera o cuscinetto di bolle d’aria 30 che impedirebbe la risalita di queste ultime attraverso la sede passante interna 5b. Più precisamente, il vano di raccolta 14 convoglia verso la cavità interna 3 una parte delle bolle d’aria 30, la rimanente parte essendo così in grado di risalire verso l’alto attraverso il condotto di erogazione 5. All’interno del condotto di erogazione 5 una parte delle bolle d’aria 30 implode distaccando e disgregando grazie alle onde d’urto così generate i residui di prodotto eventualmente presenti sulle superfici della coclea 8 e della sede passante interna 5b. Una rimanente parte delle bolle d’aria 30 risale ulteriormente lungo il condotto di erogazione 5 nella rispettiva cavità interna 3 per implodere investendo una porzione centrale della coclea 8 ed una porzione terminale dell’elemento miscelatore 9.
Similmente le bolle d’aria 30 che giungono nella cavità interna 3 tramite il tubo di raccordo 27 investono ed implodono contro le pareti interne della cavità interna 3 e contro una porzione centrale dell’elemento miscelatore 9 contribuendo così a distaccare e/o disgregare residui di prodotto eventualmente presenti sulle superfici di tali elementi.
Per agevolare la risalita lungo il condotto di erogazione 5 delle bolle d’aria 30 generate dal sonotrodo 50, la rispettiva coclea di dosaggio 8 può essere posta in rotazione attorno al proprio asse di rotazione X con verso di rotazione opposto a quello utilizzato nel dosaggio del prodotto ossia tale da spingere le bolle d’aria 30 verso la cavità interna 3.
Per agevolare l’implosione delle bolle d’aria 30 generate nel liquido di lavaggio dal sonotrodo 50, la tramoggia 2 ed il collettore di lavaggio 20 sono isolati a tenuta dall’ambiente esterno e posti ad una pressione interna maggiore della pressione atmosferica.
Dopo un predefinito intervallo di tempo il sonotrodo 50 viene disattivato e la tramoggia 2 ed il collettore di lavaggio 20 sono svuotati aprendo la prima apertura di scarico 23 del collettore agendo sulla rispettiva prima valvola.
La procedura di lavaggio può prevedere, prima della fase di lavaggio ad ultrasuoni, una fase di lavaggio preliminare nella quale viene immesso il liquido di lavaggio all’interno della tramoggia 2, ad esempio tramite una o più sfere di spruzzatura (spray-ball) e fatto fluire attraverso le cavità interne 3, i condotti di erogazione 5 ed il collettore di lavaggio 20 dal quale fuoriesce attraverso la prima apertura di scarico 23 del collettore mantenuta aperta dalla prima valvola. Il flusso di liquido di lavaggio continua per un definito intervallo di tempo attraverso l’apparato di dosaggio 1 per rimuovere la maggior parte del prodotto in polvere residuale dopo il termine della produzione. In particolare, tale tipologia di lavaggio consente di rimuovere il prodotto dalle cavità interne 3 della tramoggia 2 e la maggior parte del prodotto all’interno delle scanalature elicoidali della coclee di dosaggio 8.
Terminata la fase di lavaggio ad ultrasuoni, altri cicli o fasi di lavaggio dell’apparato di dosaggio 1 possono essere eseguiti (ad esempio convogliando liquido di lavaggio attraverso la suddetta prima apertura di scarico 23 del collettore verso la tramoggia 2) per completare la procedura di lavaggio.
Al termine della procedura di lavaggio può essere eseguita una procedura di sterilizzazione (SIP), ad esempio con vapore, con modalità e sistemi di tipo noto.
L’apparato di dosaggio 1 dell’invenzione grazie all’impiego del collettore di lavaggio 20 provvisto al suo interno del sonotrodo 50 può quindi essere pulito, in particolare lavato, in modo rapido, completo ed ottimale, senza necessità di essere rimosso dalla macchina confezionatrice e/o senza essere smontato anche parzialmente. Il collettore di lavaggio 20 può essere infatti montato in modo rapido ed agevole alla tramoggia 2, in particolare inserendo i condotti di dosaggio 5 nelle sedi 11 dei rispettivi elementi di connessione 10 agganciati alle aperture d’ingresso 21 del collettore 20. I tubi di raccordo 27 sono anch’essi facilmente montati collegando le aperture di fuoriuscita 15 degli elementi di connessione 10 alle cavità interne 3 della tramoggia 2.
Lo smontaggio del collettore di lavaggio 20 dalla tramoggia 2 è altrettanto veloce ed agevole.
L’impiego del sonotrodo 50 permette di eliminare completamente il prodotto in polvere da parti, elementi e superfici interne dell’apparato, in particolare in corrispondenza delle coclee di dosaggio e dei relativi condotti di erogazione, assicurando così un lavaggio accurato e completo.
Il sonotrodo 50 quando attivato realizza infatti nel liquido di lavaggio all’interno del collettore 20 onde di pressione alternate 31 le quali generano sostanzialmente per cavitazione bolle o cavità 30 di aria o vapore che si propagano in particolare nei condotti di dosaggio 5 ove implodendo creano onde d’urto localizzate di forte intensità che sono in grado di distaccare e/o disgregare eventuali residui e/o agglomerati di prodotto che aderiscono sulle superfici interne dell’apparato di dosaggio ed in particolare sulle superfici delle coclee di dosaggio 8 e della sede passante interna 5b del condotto di erogazione 5.
Il metodo secondo l’invenzione per pulire l’apparato di dosaggio 1 sopra descritto comprende le seguenti fasi:
collegare il collettore di lavaggio 20 alla tramoggia 2 accoppiando a tenuta un condotto di erogazione 5 di quest’ultima ad una rispettiva apertura d’ingresso 21 del collettore di lavaggio 20;
riempire la tramoggia 2 e il collettore di lavaggio 20 con un liquido di lavaggio 35; attivare il sonotrodo 50 all’interno del collettore di lavaggio 20 per produrre onde di pressione alternate 31 in grado di generare nel liquido di lavaggio 35 bolle o cavità d’aria 30 che si propagano verso le cavità interne 3 della tramoggia 2 attraverso i condotti di dosaggio 5 e che implodendo creano onde d’urto in grado di distaccare e/o disgregare residui e/agglomerati di prodotto aderenti sulle superfici interne dell’apparato di dosaggio 1, in particolare sulle superfici delle coclee di dosaggio 8.
Il metodo prevede inoltre durante l’azionamento del sonotrodo 50 di mantenere la tramoggia 2 e il collettore di lavaggio 20 isolati a tenuta da un ambiente esterno ed a una pressione interna maggiore della pressione atmosferica per agevolare l’implosione delle bolle d’aria 30.
Durante l’azionamento del sonotrodo 50 è altresì previsto di ruotare, attorno al proprio asse di rotazione X, ciascuna coclea di dosaggio 8 nel rispettivo condotto di erogazione 5 in modo da agevolare una risalita delle bolle d’aria 30 attraverso il condotto di erogazione 5 verso la corrispondente cavità interna 3.
Il metodo prevede anche di posizionare il sonotrodo 50 nel collettore di dosaggio 20, prima della sua attivazione, in modo tale che le onde di pressione generate dal sonotrodo 50 e oscillanti con moto sinusoidale lungo un asse longitudinale Y di quest’ultimo presentino picchi di pressione positiva in corrispondenza delle aperture d’ingresso 21 e dei condotti di dosaggio 5, così da avere una formazione di bolle d’aria 30 più marcata in corrispondenza dei suddetti condotti di dosaggio 5 e relative coclee di dosaggio 8.
Opzionalmente, secondo il metodo è previsto, prima del riempimento, far fluire un liquido di lavaggio attraverso la tramoggia 2 e il collettore di lavaggio 20 per lavare e rimuovere almeno parzialmente detti residui di prodotto in polvere.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato di dosaggio per dosare un prodotto in polvere all’interno di contenitori comprendente: - una tramoggia (2) provvista di una cavità interna (3) per contenere detto prodotto e comprendente una porzione inferiore (4) dotata di un condotto di erogazione (5) avente un’apertura terminale (5a) per la fuoriuscita di detto prodotto; - una coclea di dosaggio (8) girevole attorno, ed estendentesi lungo, un rispettivo asse di rotazione (X) all’interno di detta cavità interna (3) e di detto condotto di erogazione (5); caratterizzato dal fatto di comprendere un collettore di lavaggio (20) provvisto di un’apertura di ingresso (21) e contenente al suo interno almeno un sonotrodo (50) presentante un asse longitudinale (Y) trasversale all’asse di rotazione (X) di detta coclea di dosaggio (8), in una configurazione di pulizia (C) di detto apparato di dosaggio (1) detto collettore di lavaggio (20) essendo connesso a detta tramoggia (2), accoppiando detta apertura di ingresso (21) a detto condotto di erogazione (5), così da ricevere e contenere un liquido di lavaggio (35) introdotto in detta tramoggia (2), e detto sonotrodo (50) essendo attivato per produrre onde di pressione alternate (31) in grado di generare in detto liquido di lavaggio (35) bolle d’aria (30) atte a propagarsi verso detta cavità interna (3) attraverso detto condotto di erogazione (5), dette bolle d’aria (30) implodendo così creando onde d’urto atte a distaccare e/o disgregare residui di prodotto aderenti a superfici interne di detto apparato di dosaggio (1), in particolare superfici di detta coclea di dosaggio (8).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione precedente, comprendente un elemento di connessione (10) per accoppiare removibilmente detto condotto di erogazione (5) a detta apertura di ingresso (21) in detta configurazione di pulizia (C).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento di connessione (10) comprende una prima sede (11) per ricevere a tenuta detto condotto di erogazione (5) ed una prima porzione di accoppiamento (12) atta a riscontrare una seconda porzione di accoppiamento (22) di detta apertura di ingresso (21).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento di connessione (10) comprende una vano di raccolta (14) disposto attorno a detta prima sede (11) e provvisto di un’apertura di uscita (15) per dette bolle d’aria (30), detta apertura di uscita (15) essendo collegabile in detta configurazione di pulizia (C) a detta cavità interna (3) di detta tramoggia (2), in particolare tramite un tubo di raccordo (27).
  5. 5. Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto collettore di lavaggio (20) comprende un vano interno (26) disposto per contenere almeno detto sonotrodo (50), una prima apertura di scarico (23) per la fuoriuscita di detto liquido di lavaggio (35) e realizzata in corrispondenza di un’estremità inferiore di detto collettore di lavaggio (20), sostanzialmente opposta a detta apertura d’ingresso (21), ed una seconda apertura di scarico (24) realizzata in corrispondenza di un’estremità superiore di detto collettore di lavaggio (20) per consentire la fuoriuscita di aria da quest’ultimo.
  6. 6. Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un’unità di alimentazione (51) connessa a detto sonotrodo (50) per trasferire a quest’ultimo una potenza oscillante, detta unità di alimentazione (51) essendo contenuta in detto collettore di lavaggio (20).
  7. 7. Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto sonotrodo (50) ha dimensioni e/o è posizionato in detto collettore di lavaggio (20) in modo tale che onde di pressione (31) da esso generate, oscillanti con moto sinusoidale lungo un asse longitudinale (Y) di detto sonotrodo (50), presentino picchi di pressione positiva in corrispondenza di detta apertura d’ingresso (21) e di detto condotto di erogazione (5).
  8. 8. Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il sonotrodo (50) è disposto con l’asse longitudinale (Y) che giace su un piano verticale passante per l’asse di rotazione (X) della coclea di dosaggio (8).
  9. 9. Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralità di coclee di dosaggio (8) girevoli attorno, ed estendentesi lungo, rispettivi assi di rotazione (X) all’interno di rispettive cavità interna (3) e relativi condotti di dosaggio (5) di detta tramoggia (2), detto collettore di lavaggio (20) comprendendo una corrispondente pluralità di aperture di ingresso (21), ciascuna delle quali accoppiabile ad un rispettivo condotto di dosaggio (5) in detta configurazione di pulizia (C).
  10. 10. Apparato secondo la rivendicazione precedente, in cui le coclee di dosaggio (8) di detta pluralità di coclee di dosaggio (8) e le aperture di ingresso (21) di detta corrispondente pluralità di aperture di ingresso (21) sono disposte al di sopra del sonotrodo (50), allineate lungo l’asse longitudinale (Y) del sonotrodo (50) stesso.
  11. 11. Metodo per pulire un apparato di dosaggio (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti e comprendente una tramoggia (2) provvista di una cavità interna (3) per contenere un prodotto in polvere, una coclea di dosaggio (8) ed un collettore di lavaggio (20), detto metodo comprendendo: - collegare detto collettore di lavaggio (20) a detta tramoggia (2) accoppiando a tenuta un condotto di erogazione (5) di quest’ultima ad una rispettiva apertura d’ingresso (21) di detto collettore di lavaggio (20); - riempire detta tramoggia (2) e detto collettore di lavaggio (20) con un fluido di lavaggio (35); - attivare detto sonotrodo (50) all’interno di detto collettore di lavaggio (20) per produrre onde di pressione alternate (31) in grado di generare in detto liquido di lavaggio (35) bolle d’aria (30) atte a propagarsi verso detta cavità interna (3) di detta tramoggia (2) attraverso detto condotto di erogazione (5), dette bolle d’aria (30) successivamente implodendo così creando onde d’urto atte a distaccare e/o disgregare residui di prodotto in polvere aderenti a superfici interne di detto apparato di dosaggio (1), in particolare superfici di detta coclea di dosaggio (8).
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione precedente, comprendente, prima di detto riempire, far fluire detto liquido di lavaggio attraverso detta tramoggia (2) e detto collettore di lavaggio (20) per lavare e rimuovere almeno parzialmente detti residui di prodotto in polvere.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui, durante detto azionare detto sonotrodo (50), detta tramoggia (2) e detto collettore di lavaggio (20) sono isolati a tenuta da un ambiente esterno e posti a una pressione interna maggiore di una pressione atmosferica per agevolare l’implosione di dette bolle d’aria (30).
  14. 14. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 11 a 13, comprendente, almeno durante detto azionare detto sonotrodo (50), ruotare detta coclea di dosaggio (8) nel rispettivo condotto di erogazione (5) in modo da agevolare una risalita di dette bolle d’aria (30) attraverso detto condotto di erogazione (5) verso detta cavità interna (3).
  15. 15. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 11 a 14, comprendente, prima di detto azionare detto sonotrodo (50), posizionare detto sonotrodo (50) in detto collettore di lavaggio (20) in modo tale che le onde di pressione (31) generate da detto sonotrodo (50) e oscillanti con moto sinusoidale lungo un asse longitudinale (Y) di quest’ultimo, presentino picchi di pressione positiva in corrispondenza di detta apertura d’ingresso (21) e di detto condotto di erogazione (5).
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