ITTV940056A1 - Struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini. - Google Patents

Struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini. Download PDF

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    • A63C17/1436Roller skates; Skate-boards with brakes, e.g. toe stoppers, freewheel roller clutches contacting the ground

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Abstract

La presente domanda ha per oggetto una struttura di dispositivo frenante, particolarmente utilizzabile per pattini del tipo comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo, il quale risulta a sua volta associato ad un telaio a cui sono fulcrate due o più ruote.La struttura, che comprende inoltre un elemento astiforme associato al gambale e ad un supporto per un freno interagente con il terreno, presenta mezzi atti a compensare il disassamento del telaio rispetto alla calzatura o al gambale.

Description

"STRUTTURA DI DISPOSITIVO FRENANTE, PARTICOLARMENTE PER PATTINI"
RIASSUNTO
La presente domanda ha per oggetto una struttura di dispositivo frenante, particolarmente utilizzabile per pattini del tipo comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo, il quale risulta a sua volta associato ad un telaio a cui sono fulcrate due o pitiruote.
La struttura, che comprende inoltre un elemento astiforme associato al gambale e ad un supporto per un freno interagente con il terreno, presenta mezzi atti a compensare il disassamento del telaio rispetto alla calzatura o al gambale.
DESCRIZIONE
La presente domanda ha per oggetto una struttura di dispos tivo frenante, particolarmente utilizzabile per pattini.
Oggi giorno nei pattini a rotelle di tipo noto, siano essi costituiti da una calzatura associata ad un supporto per due coppie di ruote disposte parallelamente tra loro o da una calzatura associata ad un telaio di supporto per una o più ruote disposte in linea, risulta sentito il problema di conseguire la frenatura delle ruote stesse per potersi regolare la velocità del pattino medesimo.
E',noto quindi l'utilizzo di predisposti tasselli o tamponi, realizzati usualmente in gomma, i quali sono posizionati in corrispondenza della zona della punta o del tacco della calzatura; quando 1'utilizzatore impone una inclinazione alla calzatura, in avanti o all'indietro, si ha che l'estremità libera dei tasselli o tamponi viene ad interagire con il terreno e quindi si consegue la frenata.
Tali soluzioni però risultano essere non ottimali in quanto richiedono, da parte dell'utilizzatore, l'imposizione di una rotazione della calzatura, e quindi del telaio ad essa associata, in corrispondenza della punta o del tacco, ciò potendo essere causa di perdite di equilibrio con conseguenti cadute.
E' anche noto il brevetto US 1.402.010 in cui è illustrato un pattino a rotelle presentante una fascia, serrabile sulla gamba dell'utilizzatore al di sopra della zona dei malleoli, alla quale è interconnessa una astina.
Quest'ultima risulta avvolgere posteriormente la gamba ed quindi curvata ad interessare lateralmente la stessa sino ad essere alle estremità associata, nella zona dei malleoli, ad un leverisrno articolato ad una struttura sporgente dal telaio di supporto per le ruote.
Tale leverisrno sporge posteriormente al telaio ed è raccordato ad una piastra circa controsagomata alla curvatura di parte di una sottostante, ed affacciata, ruota.
Tale soluzione non è scevra da inconvenienti: innanzitutto si riscontra la definizione di un moto relativo tra la fascia e la gamba durante tutta la pratica sportiva, questo non rendendone confortevole l'impiego a causa del continuo sfregamento della fascia sulla gamba.
L'attivazione della piastra si consegue inoltre ogni qualvolta 1'utilizzatore piega la gamba all'indietro oltre un determinato angolo, senza effettive ed agevoli possibilità di variare tale condizione.
Ogni utilizzatore inoltre ha una sua determinata conformazione della gamba che comporta il conseguimento della frenata per angoli di rotazione diversi, a parità di lunghezza dell’astina.
Quest'ultima inoltre insiste nella zona dei malleoli, ciò potendo arrecare fastidio o potendo essere causa di urti accidentali durante la pratica sportiva.
Infine si riscontra una notevole usura della ruota con necessità di continua sostituzione della stessa e quindi con accrescimento dei costi.
A parziale soluzione di alcuni di tali inconvenienti è noto il brevetto americano US 4.275.895 nel quale è illustrato un freno per pattini, presentanti due coppie di ruote parallele tra loro, il quale agisce in corrispondenza delle ruote posteriori.
Tale freno è costituito da una pattella associata posteriormente alla calzatura alla quale risulta posteriormente associata una lamina fulcrata in corrispondenza del telaio di supporto per la calzatura.
Tale lamina presenta, in corrispondenza dell'estremità libera, un elemento trasversale su cui è ricavata, alle estremità laterali,una coppia di elementi conformati a "C" i quali interagiscono, a seguito di una rotazione all'indietro imposta alla pattella, con le ruote posteriori ad essi affacciate nel senso di interagire con la superficie volvente delle medesime.
Anche tale soluzione presenta però,degli inconvenienti: essa risulta infatti strutturalmente complessa risultando quindi di difficile industrializzazione; inoltre la medesima prevede la presenza di predisposte molle atte a consentire il riposizionamento della pattella nella condizione di non interazione della coppia di elementi conformati a "C" con le ruote, ciò incrementando ulteriormente la complessità strutturale.
Inoltre la conformazione strutturale del freno fa si che la coppia di elementi a "C" vengano ad interagire con la ruota anche ad una minima rotazione all'indietro imposta alla pattella e quindi anche per movimenti involontari, ciò creando frenate non volute e quindi possibili situazioni di perdita di equilibrio o mancanza di coordinamento.
Infine, l'interazione dell'elemento a "C" in corrispondenza della superficie volvente delle ruote porta ad una rapida usura delle stesse e quindi ad un non ottimale rotolamento che comporta necessariamente una sostituzione continua delle stesse.
E' anche noto il brevetto US 4.300.781 inerente un dispositivo frenante per pattini comprendenti coppie di ruote disposte parallelamente tra loro.
E' quindi compreso un freno costituito da una lamina, trasversalmente fulcrata in corrispondenza dell'estremità posteriore del telaio di supporto per una calzatura, alle cui estremità sono associati dei tamponi affacciati alla superficie volvente della coppia di ruote posteriori.
La attivazione del freno avviene mediante l'utilizzo di un cavetto atto ad imporre una rotazione, in contrasto con una molla associata al supporto per la coppia di ruote anteriori, alla lamina cosi da portare i tamponi a contatto con la superficie volvente della coppia di ruote posteriori.
La attivazione di tale cavetto è possibile tramite degli anelli o maniglie associati ad una fascia che può essere posizionata, grazie alla presenza di mezzi di connessione temporanea sugli arti inferiori dell'utilizzatore.
Tale soluzione presenta però notevoli inconvenienti: innan -zitutto la attivazione del freno può portare a possibili perdite di equilibrio durante la pratica sportiva, in quanto l’utilizzatore non assume con il corpo una posizione idonea a controllare la repentina riduzione di velocità; infatti nell'attivazione del freno è interessata esclusivamente la mano del pattinatore.
Inoltre, dato che la pratica sportiva può avvenire calzando dei pantaloni, vi è la possibilità che all'atto della trazione operata sugli anelli la fascia scivoli sui pantaloni o trascini gli stessi a scorrere sulla gamba,vanificando l'azione di frenatura.
Inoltre si ha la presenza di un cavo, libero, che oltre ad essere di impaccio al pattinatore,può impigliarsi accidentalmente durante la corsa tanto più che la coordinazione del movimento braccio-gambe porta queste ultime a disporsi ritmicamente lateralmente verso la parte esterna.
E'anche noto il brevetta US 4.033.596 nel quale è illustrata una struttura di sci a rotelle presentante, oltre a dei mezzi di aggancio per la punta di una calzatura, dei mezzi per conseguire la frenata, i -quali sono essenzialmente costituiti da una barra, sporgente superiormente ad un telaio di appoggio per la calzatura nella zona posteriore della medesima, la quale risulta ad una estremità fulcrata trasversalmente a detto telaio e dall'altra presenta una piastra curva di appoggio per il polpaccio dell'utilizzatore.
Trasversalmente e posteriormente alla barra risulta associato un quadro che, una volta imposta una rotazione all’indietro alla barra stessa, risulta interagire con le superfici volventi di una coppia di ruote a loro volta fulcrate folli al telaio di appoggio per la calzatura.
Nella ipotesi si volesse utilizzare tale soluzione per i pattini a rotelle vi sarebbero gravi inconvenienti dovuti al fatto che la pratica sportiva che si effettua con un pattino comporta continue oscillazioni della gamba che possono portare ad attivazioni indesiderate dell'azione frenante.
In secondo luogo la presenza della barra risulterebbe pericolosa per l'utilizzatore in quanto costituisce un corpo contundente completamente avulso dalla gamba e che potrebbe quindi essere pericoloso in caso di caduta.
Inoltre la soluzione illustrata non consente di pervenire ad una graduale azione frenante.
La medesima richiedente ha anche presentato un brevetto per modello di utilità n. TV92U000025 in data 29.04.1992 in cui è illustrata una struttura di dispositivo di frenatura, particolarmente per pattini 'Comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo associato ad un telaio di supporto per una o più ruote·.
Tale struttura risulta comprendere almeno un elemento astiforme, connesso al gambale e scorrevole rispetto allo scafo, tale· elemento astiforme presentando una estremità conformata a forcella interagente con una o più delle ruote oltre un predeterminani le angolo di rotazione all ' indietro del gambale.
Pur risultando tale soluzione indubbiamente migliorativa e valida, essa presenta alcuni piccoli inconvenienti legati al fatto che non è facilmente conseguibile una buona progressività nell ' azione frenante, essendo la stessa demandata principalmente alla abilità e sensibilità dell 'utilizzatore.
La medesima richiedente ha anche deposi tato in data 11.11.1992 una domanda N°TV92A000136 in cui si è illustrata una struttura di dispositivo di frenatura , particolarmente per pattini comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo a sua volta associato ad un telaio di supporto per una o più ruote, la cui peculiarità consiste nel fatto di comprendere almeno un elemento astiforme, scorrevole rispetto a detto scafo e ad una estremità fulcrato trasversalmente a detto gambale ed all'altra soprastante o associato ad un elemento frenante, articolato in modo oscillante a detto telaio e selettivamente interagente con il terreno.
Anche tale soluzione, pur indubbiamente valida, presenta un inconveniente che è quello di non consentire un ottimale allineamento del freno con il terreno quando lo scafo r traslato lateralmente rispetto al telaio; tale condizione attuata dall'utilizzatore, sia nel caso di pattini a rotelle da ghiaccio, qualora voglia conseguire una personalizzaz dell'assetto del pattino ad esempio al fine di migliorare la fase di spinta laterale e questo in funzione sia della pra sportiva praticata sia delle caratteristiche morfologiche del piede.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati eliminando gli inconvenienti,sopra lamentati in tipi noti e quindi escogitando un dispositivo frenante per pattini che permetta di conseguire una buona gradualità dell'azione frenante anche nella condizione in cui lo scafo risulti traslato lateralmente rispetto al telaio di supporto per le ruote.
Nell'ambito del compito sopra esposto un altro importante scopo è quello di realizzare un dispositivo frenante la cui attivazione ottimale, nelle possibili configurazioni dello scafo rispetto al telaio, avvenga in modo automatico senza quindi che 1'utilizzatore debba effettuare alcuna regolazione sul dispositivo frenante stesso.
Non ultimo scopo è quello di ottenere un dispositivo che alle caratteristiche precedenti accomuni quella di risultare strutturalmente semplice e di facile industrializzazione, il medesimo risultando affidabile e sicuro nell’uso e presentando costi realizzativi contenuti.
Il compito e gli scopi sopra accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito vengono raggiunti da una struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato uno scafo a sua volta associato ad un telaio a cui sono fulcrate due o più ruote ed un elemento astiforrae associato a detto gambale e ad un supporto, associato a detto telaio, per un freno interagente con il terreno ed azionato dal movimento di detto gambale o della gamba del pattinatore, che si caratterizza per il fatto di comprendere mezzi atti a compensare il disassamento di detto telaio rispetto a detta calzatura o gambale.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune particolari, ma non esclusive, forme di realizzazione, illustrate a titolo indicativo e non limitativo nelle allegate tavole di disegni in cui:
la fig.1 illustra, in una vista di tre quarti laterale, il pattino provvisto del dispositivo frenante;
la fig. 2 illustra il pattino in una vista posteriore nella condizione in cui si ha un allineamento tra il telaio, il supporto ed il gambale;
la fig. 3 illustra, in una vista analoga alla precedente, una condizione in cui si ha un disassamento verso destra tra il telaio e la calzatura;
la fig. 4 illustra, in una vista analoga alla precedente, una ulteriore condizione in cui si ha un disassamento verso sinistra tra il telaio e la calzatura;
la fig. 5 illustra, in una vista parzialmente sezionata, supporto per il freno;
la fig. 6 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata, una seconda forma realizzativa del dispositivo frenante;
le figg. 7 e 10 illustrano, in una vista posteriore parzialmente sezionata, il supporto di cui alla figura precedente;
la fig. 8 illustra, in un primo particolare, il supporto di cui alla figura precedente;
la fig. 9 illustra, in un secondo particolare, il supporto di cui alla figura precedente;
la fig. 11 illustra, in una vista laterale, una terza forma realizzativa nella condizione di compensazione dello spostamento laterale del gambale e dello scafo rispetto al telaio; la fig.12 illustra, in una vista analoga alla precedente, la condizione di rotazione del gambale rispetto allo scafo.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicato con il numero 1 un pattino del tipo comprendente una calzatura 2 composta da uno scafo 3 a cui risulta articolato, in corrispondenza di prime borchie 4a e 4b, almeno un gambale 5.
La calzatura 2 risulta inferiormente associata ad un telaio 6, presentante conformazione ad U tra le cui spalle 7a e 7b risultano fulcrate più ruote 8,disposte in linea tra loro.
La struttura di dispositivo frenante, indicata globalmente con il numero 9, risulta comprendere un elemento astiforme 10 ad una prima estremità 11 trasversalmente associata, mediante un primo perno 12, a detto gambale 5 e ad una seconda estremità trasversalmente associato, mediante un secondo perno 14, ad supporto 15 per un freno 16 interagente con il terreno 17.
Vantaggiosamente all'elemento astiforme 10 sono associati mezzi 22 di regolazióne della sua estensione longitudinale quali una manopola 23 girevolmente associata ad un primo corpo IOa, fulcrato al gambale, e presentante un gambo filettato interagente con un secondo corpo 10b, fulcrato al supporto 15.
La struttura comprende inoltre mezzi atti a compensare il disassamento di detto telaio 6 rispetto a detta calzatura 2 o gambale 5, detti mezzi essendo ricavati in corrispondenza di detto elemento astiforme 10, ed in particolare in corrispondenza della prima e seconda estremità.
Tali mezzi sono costituiti dalla prima sede 18 per il primo perno 12 e dalla seconda sede 19 per il secondo perno 14, dette prima e seconda sede presentando una conformazione troncoconica, specul-are rispetto all'asse medio longitudinale del supporto, con base maggiore rivolta verso il bordo perimetrale 20 dell’elemento astiforme 10 stesso.
E' cosi possibile conseguire per l'elemento astiforme 10 un movimento relativo rispetto al freno 16 ed al relativo supporto 15 per il medesimo; pertanto l'elemento astiforme può seguire lo spostamento laterale del gambale 5, che si muove solidalmente allo scafo 3, inclinandosi di un angolo a rispetto ad un asse 21 verticale al terreno 17 , nel mentre il supporto 15 rimane invariabilmente nella sua posizione.
Tale movimento relativo, che risulta sostanzialmente una oscill azione at torno al primo e al secondo perno incernieramento dell ' elemento astiforme 10 al gambale 5 e al supporto 15 , consente al f reno 16 di lavorare sempre perpendicolare al terreno 17 e quindi di usurarsi in maniera uniforme sulla sua superficie di contatto e fornendo la massima efficacia dell'azione frenante.
Si è cosi constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati, essendosi conseguita una struttura di dispositivo frenante che permette di conseguire per l'utilizzatore una ottimale progressività nella frenata anche nella condizione in cui lo scafo risulti traslato lateralmente rispetto al di supporto per le ruote
Il freno inoltre interagisce in modo ottimale con il terreno qualunque sia la posizione relativa tra la calzatura ed il telaio rispetto al telaio, l'elemento astiforme 10 adattandosi in modo automatico alle varie condizioni senza quindi che 1'utilizzatore debba effettuare alcuna regolazione sul dispositivo frenante stesso.
Inoltre si evidenzia come il supporto 15 non sia soggetto a carichi tensionali quando la calzatura e il gambale sono disassati rispetto al telaio; tali carichi, che si scaricano sul perno di collegamento del supporto al telaio, possono portare rapidamente a rottura il supporto stesso il perno suddetto, deteriorando anche la zona del telaio in corrispondenza della quale avviene il collegamento.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modiffiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.
Cosi, ad esempio, nelle figure da 5 a 9 è illustrata una ulteriore forma realizzativa in cui la struttura di dispositivo frenante 109 risulta comprendere un elemento astiforme 110 presentante una prima estremità 111 da cui sporge assialmente una appendice 130 su cui è trasversalmente ricavata una prima sede 118 per un primo perno 112 di fulcraggio al gambale 105. L'elemento astiforme 110 presenta una seconda estremità 112 conformata essenzialmente a T la cui testa 124 è alloggiata, con un gioco atto a permettere di basculare od oscillare, in una terza sede 125 ricavata superiormente a detto supporto 115 per il freno 116.
Dalla testa 124 sporge, assialmente all'elemento astiforme 110 ed in direzione del supporto 115, un gambo 126 alloggiabile entro una controsagomata quarta sede 127 ricavata sul supporto 115, detto gambo presentando una seconda sede 119 trasversale per l'alloggiamento di un primo perno 112 il quale insiste alle estremità in predisposti fori 128a e 128b, aventi il medesimo asse, ricavati su detto supporto per il fulcraggio allo stesso.
La struttura comprendere mezzi atti a compensare il disassamento del telaio 106 rispetto a detta calzatura 102 o gambale 105, detti mezzi essendo ricavati in corrispondenza detto elemento astiforme 110, ed in particolare in corrispondenza della appendice 130 e del gambo 126 sporgenti da dette prima é seconda estremità.
Tali mezzi sono costituiti dalla prima sede 118 per il primo perno 112 e dalla seconda sede 119 per il secondo perno 114, dette prima e seconda sede presentando una conformazione troncoconica, speculare rispetto all'asse medio longitudinale del supporto, con base maggiore rivolta verso il bordo perimetrale 120 dell'elemento astiforme 110 stesso.
Anche in questo caso, analogamente alla precedente forma realizzativa, la conformazione della prima e della seconda sede, ed il gioco consentito alla testa 124 dell'elemento astiforme, permettono, grazie al fulcraggio tramite il primo ed il secondo perno, a detto elemento astiforme stesso un primo movimento secondo un piano verticale sostanzialmente longitudinale a detta calzatura ed un secondo movimento su di un piano verticale circa perpendicolare al precedente; è così possibile disporre di un dispositivo frenante a due gradi di libertà che permette sia di compensare lo spostamento laterale del gambale e dello scafo rispetto al telaio sia l'eventuale rotazione del gambale to allo scafo.
Una terza forma di realizzazione per un pattino illustrata nelle figure 11 e 12, in cui l'elemento astiforme 210, presenta una prima estremità 211 trasversalmente associata, me diante un primo perno 212, alle ali 229a e 229b di una piastri 231 a sua volta scorrevolmente connessa al gambale 205
un terzo perno 232 il quale insiste in corrispondenza di una predisposta asola 233 ricavata sulla base della piastrina 231 raccordante le ali 229a e 229b.
L'asola 233 è ricavata in corrispondenza di un asse circa parallelo a quello del primo perno 212.
L'elemento astiforme 210 risulta alla seconda estremità 213 trasversalmente associato al supporto 215 per il freno 216.
In tale soluzione è ancora consentito, come illustrato in fig. 11, uno spostamento laterale dello scafo 203 e del gambale 205 rispetto al telaio 206 a cui sono girevolmente associate le ruote 208; in tale soluzione la posizione dell'elemento astiforme 210 rimane sempre verticale rispetto al terreno 217 essendo consentita al gambale 205 una traslazione lungo l'asola 233.
Al pari, nella figura 12, è illustrata una condizione in cui in corrispondenza delle borchie 204a e 204b di fulcraggio del gambale 205 allo scafo 203 sono associati predisposti e noti mezzi atti a variare il posizionamento angolare del gambale rispetto allo scafo (canting).
A differenza delle precedenti, la forma realizzativa testé descritta presenta l'ulteriore vantaggio che l'elemento astiforme 210 lavora, in qualsiasi posizione del gambale o della calzatura rispetto al telaio, perpendicolarmente al terreno; il carico appi àcato durante l ' azione f renante risulta pertanto esclu issiivvaammeenntte verticale (carico di punta) , senza alcuna componente orizzontale che solleciterebbe a flessione l'elemento astiforme stesso, e che potrebbe provocare, a lungo andare, un certo deterioramento di quest'ultimo.
Naturalmente i materiali utilizzati, nonché le dimensioni dei singoli componenti la struttura, potranno essere i più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo a sua volta associato ad un telaio a cui sono fulcrate due o più ruote ed un elemento astiforme associato a detto gambale e ad un supporto, associato a detto telaio, per un freno interagente con il terreno ed azionato dal movimento di detto gambale o della gamba del pattinatore, che si caratterizza per il fatto di comprendere mezzi atti a compensare il disassamento di detto telaio rispetto a detta calzatura o gambale.
  2. 2) Struttura come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che tra detto telaio o detto supporto per detto freno e detta calzatura o gambale è interposto un elemento, astiforme presentante mezzi cinematici atti a consentire l' niraento di due gradi di libertà.
  3. 3) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 2 che si caratterizza per il fatto che detti mezzi cinematici consentono a detto elemento astiforme un primo movimento secondo un piano verticale sostanzialmente longitudinale a detta calzatura ed un secondo movimento su di un piano verticale circa perpendicolare al precedente.
  4. 4) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che a detto elemento astiforme, realizzato in uno o più elementi tra loro associati e presentante una prima estremità trasversalmente associata, mediante un primo perno, a detto gambale ed una seconda estremità trasversalmente associata, mediante un secondo perno, ad un supporto per un freno interagente con il terreno, presenta mezzi atti a compensare il disassamento di detto telaio rispetto a detta calzatura o gambale, detti mezzi essendo ricavati in corrispondenza di dette prima e seconda estremità.
  5. 5) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 4 che si caratterizza per il fatto che detti mezzi sono costituiti da una prima sede per detto primo perno e da una seconda sede per detto secondo perno.
  6. 6) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto che dette prima e seconda sede presentano una conformazione troncoconica,speculare rispetto all'asse medio longitudinale di detto supporto, con base maggiore rivolta verso il bordo perimetrale di detto elemento astiforme 7) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni denti che si caratterizza per il fatto che detto elemento astiforme presenta una prima estremità da cui sporge assialmente una appendice su cui è trasversalmente ricavata una prima sede per detto primo perno di fulcraggio a detto gambale, detto elemento astiforme presentando una seconda estremità, conformata essenzialmente a T, la cui testa è alloggiata, con un gioco atto a permettere di basculare od oscillare, in una terza sede ricavata superiormente a detto supporto per detto freno. 8) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 7 che si caratterizza per il fatto che da detta testa sporge, assialmente a detto elemento astiforme ed in direzione di detto supporto, un gambo alloggiabile entro una controsagomata quarta sede ricavata su detto supporto, detto gambo presentando una seconda sede trasversale per l'alloggiamento di detto primo perno il quale insiste alle estremità in predisposti fori, aventi il medesimo asse, ricavati su detto supporto per il fulcraggio allo stesso. 9) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 8 che si caratterizza per il fatto che detti mezzi atti a compensare il disassamento di detto telaio rispetto a detta calzatura o gambale sono ricavati in corrispondenza di detto elemento astiforme ed in particolare in corrispondenza di dette appendice e gambo sporgenti da dette prima e seconda estremità. 10) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 9 che si carat terizza per il fatto che detti mezzi sono costituiti da detta prima sede per detto primo perno e da detta seconda sede per detto secondo perno, dette prima e seconda sede presentando una conformazione troncoconica, speculare rispetto all'asse medio longitudinale di detto supporto, con base maggiore rivolta verso il bordo perimetrale di detto elemento astiforme stesso. 11) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto elemento astiforme presenta una prima estremità trasversalmente associata, mediante un primo perno, alle ali di una piastrina a sua volta scorrevolmente connessa a detto gambale mediante un terzo perno il quale insiste in corrispondenza di una predisposta asola ricavata sulla base di detta piastrina raccordante dette ali. 12) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 11 che si caratterizza per il fatto che detta asola è ricavata in corrispondenza di un asse circa parallelo a quello di detto primo perno. 13) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 12 che si caratterizza per il fatto che detto elemento astiforme, a detta seconda estremità trasversalmente associato a detto supporto per detto freno, rimane nella posizione verticale rispetto al terreno essendo consentita a detto gambale una traslazione lungo detta asola. 14) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto gambale è articolato a detto scafo mediante una coppia di borchie presentante predisposti e noti mezzi atti a variare il posizionamento angolare di detto gambale stesso rispetto a detto scafo. 15) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.
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