ITTV20120031A1 - Metodo di controllo per emissione di dati informativi - Google Patents

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ITTV20120031A1
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Marco Baschiera
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    • G06Q30/02Marketing; Price estimation or determination; Fundraising
    • GPHYSICS
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    • G08G1/14Traffic control systems for road vehicles indicating individual free spaces in parking areas
    • G08G1/149Traffic control systems for road vehicles indicating individual free spaces in parking areas coupled to means for restricting the access to the parking space, e.g. authorization, access barriers, indicative lights
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Description

“Metodo di controllo per emissione di dati informativi”
DESCRIZIONE
L’invenzione si riferisce ad un metodo di controllo per remissione di dati informativi in dispositivi di regolazione e/o limitazione di accesso.
Sono noti sistemi e dispositivi per regolare e/o limitare l’accesso di persone e mezzi in aree destinate a particolare utilizzo quali ad esempio parcheggi auto. Spesso i dispositivi hanno un barriera sollevabile ed eventualmente una cassa automatica, e per fornire informazioni usano un display informativo principale che fornisce dettagli sull’operazione in corso o indicazioni fisse, come ad es. la scritta “premere il pulsante per un biglietto” o “avvicinare la tessera al lettore”.
In alcuni sistemi o dispositivi, il terminale comprende un secondo display sul quale sono presentate ciclicamente immagini pubblicitarie. Le immagini sono visualizzate ciclicamente per un breve e fisso intervallo di tempo da un hardware ed un software specificatamente dedicato.
II display principale è in genere di buona qualità e le informazioni per l’utente si limitano a spartani avvisi relativi all’operazione in corso sul terminale, come ad es. il resto in moneta, il contante versato, “utente riconosciuto o abilitato”, l’abbonamento in scadenza o un arrivederci.
In generale i sistemi noti sono limitati dal punto di vista informativo verso l’utente, anche perché forniscono le stesse informazioni a tutti gli utenti, indipendentemente che siano essi occasionali o abbonati o preferiti. Ad es. in sistemi con molti terminali interagenti tra loro, come parcheggi suddivisi in sotto-aree con accesso da autorizzare oppure parcheggi multipiano in cui ogni piano è riservato ad utenti diversi (il piano terra riservato ad utenti diversamente abili, il primo piano ad utenti preferiti, i piani superiori ad utenti occasionali con diversi livelli di costo), c’è l’esigenza di dare all’utente maggiori informazioni coordinate per guidarlo fino al posteggio assegnato o consentito, all’area riservata o all’uscita, ma anche di vietare l’accesso in aree non consentite (in un parcheggio multipiano il ticket richiesto permette l’apertura solamente della barriera del piano assegnato mentre le altre rimangono chiuse).
Inoltre i sistemi noti sono predisposti per mantenere distinte le funzioni di gestione e governo degli accessi dalle funzioni di informazione, perciò sono previsti software e hardware distinti e separati.
Energeticamente i noti sistemi sono sfavorevoli, perché tutte le interfacce sono attive indipendentemente dalla presenza di o dall’interazione con un utente.
Si desidera allora risolvere il problema della gestione e/o carenza di informazione per l’utente, o migliorarle, in sistemi come quelli sopra descritti, e/o il problema della gestione energetica poco intelligente.
In particolare si desidera consentire una diversa gestione di sistemi aventi più terminali operanti all’interno della medesima area (non limitata semplicemente da un terminale di ingresso ed uno di uscita).
Almeno uno dei problemi citati è risolto con un metodo o dispositivo secondo le rivendicazioni allegate.
In generale il metodo serve per controllare 1’emissione di dati informativi per un utente da un dispositivo atto a consentire o negare il passaggio in corrispondenza di un varco a transito controllato.
II metodo prevede la selezione di un dato (informazione o contenuto) da emettere in funzione di una o più condizioni programmabili, quindi si può rendere programmabile:
- il contenuto del dato emesso, e/o
- la tempistica con cui è emesso, e/o
- il destinatario (o particolari categorie o gruppi) cui è destinato.
Preferibilmente il metodo è implementato in un dispositivo che comprende:
- un’unità di elaborazione,
- una memoria (opzionale), e
- un apparato atto ad emettere un dato informativo per un utente (ad es. un display o una stampante o un generatore di suono),
ove l’unità di elaborazione seleziona il dato da emettere in funzione di una o più condizioni programmabili decise in base ad un valore ricevuto da un sensore che identifica un utente attualmente interagente con il dispositivo.
L’unità di elaborazione esegue le sue funzioni o tramite hardware a componenti discreti, o preferibilmente tramite l’esecuzione di un programma (caricato o residente).
Per sistema si intende l’insieme di due o più dispositivi qui definiti, che sono coordinati per regolare e/o governare l’accesso e/o la navigazione di utenti e/o veicoli all’interno di un’area in cui sono installati.
Il metodo, il sistema, o il dispositivo possono servire per regolare e/o limitare l’accesso di persone e mezzi in aree destinate a particolare utilizzo, quali ad es. parcheggi auto, zone di carico o scarico merci, aree private, aree o zone il cui accesso è consentito solamente ad alcune persone e/o mezzi.
Il medesimo programma software qui descritto può in generale gestire e comandare una cassa automatica, il sistema globale di due o più dispositivi e il dispositivo stesso, ad es. un terminale di sbarramento varco o controllo accessi.
Preferibilmente il metodo prevede che
con il dato ricevuto dal sensore l’unità di elaborazione identifichi l’utente, verifichi l’appartenenza dell’utente ad una classe di utenti e selezioni il dato informativo da emettere in funzione del gruppo di appartenenza, e/o
identificato l’utente e/o verificata l’appartenenza dell’utente ad una classe di utenti si prepari il dato informativo da emettere affinché contenga un percorso prestabilito all’interno di un parcheggio o un ambiente sorvegliato.
I vantaggi possono essere che:
- in ore prevedibilmente di scarso o nullo utilizzo il terminale, e/o l’intero sistema, è posto ad es. in “stand-by”, e/o si disabilita 1’emissione di ticket, e/o si spegne il display o se ne riduce l’area attiva, risparmiando così energia; o in generale viene lasciata solamente un’attività minima adatta al risveglio del terminale;
- acquisendo un dato relativo all’utente che sta in tempo reale presso il terminale, il sistema o il dispositivo può adattare o personalizzare l’informazione o il dato emessi. Nel caso ad es. di uno scontrino o segnaposto da stampare, l’identificazione dell’utente può evitarne 1’emissione superflua (la spesa è ad es. accreditata su carta di credito o RID), o ridurre le informazioni e i consumabili per la stampa, oppure determinare un messaggio speciale da comunicare (ad es. anche pubblicità o indicazioni personalizzate);
- il gestore del sistema può a suo piacimento inserire informazioni utili (attività promozionali, biglietti omaggio, lotteria) ed indirizzare tale informazioni solamente a un preciso utente o un gruppo di utenti. L’informazione in generale potrà essere comunicata utilizzando il mezzo più appropriato tra un’immagine nel display, un’immagine stampata assieme al biglietto emesso, un messaggio vocale.
- il gestore del sistema può programmare a piacimento l’attività di ogni terminale verso un utente;
- acquisendo in tempo reale un dato da un apposito sensore (ad es. un lettore di targhe) il sistema può attivare immediatamente i terminali del percorso assegnato all’utente affinché siano “aperti” qualche istante prima del suo effettivo arrivo. In questo modo ogni terminale diventa anche un indicatore di percorso, perché all’interno di un tragitto complesso l’utente trova i terminali già aperti secondo quanto previsto dal ticket (percorsi guidati);
- contando su o acquisendo in tempo reale un dato da un sensore (ad es. ambientale) si può associare al dato informativo un messaggio di allarme o avviso utile.
Opzionalmente si possono limitare i costi energetici o di materiale prevedendo che l’unità di elaborazione legga un dato da un file elettronico e da tale dato ricavi un valore numerico con cui
- temporizzare l’istante di inizio e/o la durata dell’emissione del dato informativo, e/o
- conteggiare le ripetizioni dell’emissione del dato informativo, e/o - selezionare il dato informativo da emettere.
Per facilitare la programmazione del sistema o del singolo dispositivo, le dette condizioni programmabili possono essere acquisibili0programmabili tramite un’interfaccia grafica o display. Raggruppando 1 dati acquisiti o programmati tramite l’interfaccia grafica o display in un archivio dati (memorizzabile in una memoria) si facilita la configurazione a distanza del sistema e/o l’archiviazione di configurazioni predefinite.
Nel metodo il dato ricevuto dal sensore può essere ottenuto da qualsiasi sistema o mezzi di identificazione di persone e cose, come ad es. dalla lettura di un codice a barre, una scheda RFID, o dalla scansione per riconoscimento di una targa di veicolo.
Un dispositivo qui descritto può comprendere un terminale di varco avente una barriera sollevabile o una porta scorrevole o una barriera girevole, ed eventualmente una cassa automatica o manuale. Il dispositivo ad es. è piazzato all’ingresso e uscita di un parcheggio, all’ingresso e uscita di un villaggio turistico o residenziale, all’ingresso e uscita di un’azienda per il controllo di persone e mezzi anche all’interno degli uffici. Il dispositivo è dotato di generiche interfacce per identificare l’utente e altre interfacce per fornire comunicazioni, co, me ad es. un display informativo sul quale si possono mostrare informazioni relative all’operazione in corso o altro.
In generale un esempio di dispositivo secondo l’invenzione è atto a consentire o negare il passaggio in corrispondenza di un varco a transito controllato, e comprende:
un’unità di elaborazione,
una memoria (opzionale),
- un apparato atto ad emettere un dato informativo per un utente,
ove l’unità di elaborazione (è programmata per) seleziona(re) il dato da emettere in funzione di una o più condizioni programmabili decise in base ad un valore ricevuto da un sensore che identifica un utente attualmente interagente con il dispositivo.
In generale l’unità di elaborazione del dispositivo può eseguire una o ciascuna delle funzioni definite nel metodo sopra indicato.
Un altro aspetto dell’invenzione è un programma per microprocessore o generica unità di elaborazione atto a controllare 1’emissione di dati informativi per un utente di un dispositivo come sopra definito. Il programma realizza una o ciascuna delle funzioni definite nel metodo di cui sopra.
Un altro aspetto dell’invenzione è un supporto leggibile da microprocessore o generica unità di elaborazione o computer contenente il programma suddetto.
La seguente descrizione riguarda una preferita forma realizzativa di un metodo e/o di un dispositivo, ove si fa riferimento all’allegato disegno in cui
Fig. 1 mostra in vista prospettica un terminale di sbarramento per un varco,
Fig. 2 mostra in trasparenza il terminale di Fig. 1 con evidenziati schematicamente componenti interni.
Con 10 è indicato un terminale di sbarramento per un varco nella forma di una colonnina 20 dotata di sbarra girevole 12 (opzionale) per bloccare il transito attraverso il varco. Il terminale 10 è piazzato usualmente come elemento delimitatore all’ingresso o uscita di un parcheggio, o tra una o più sotto-aree di uno spazio da partizionare (ad es. per separare i parcheggi di diverse categorie di persone).
La colonnina 20 comprende un display 22, un lettore 24 di scheda RFID (o di codice a barre) e un sensore ottico 26 riconoscitore di immagini (ad es. via OCR per riconoscere le targhe di veicoli). Vantaggiosamente il lettore di targhe automobilistiche può essere integrato nel terminale oppure posizionato su un separato sostegno. Il display 22 (ad es. touch-screen), il lettore 24 e il sensore 26 sono collegati (v. frecce) ad un’unità logica 30, ad es. un PC o un microprocessore, in modo da essere pilotati o interrogati. L’unità 30 è anche collegata ad una memoria 40 in cui sono contenute
• le istruzioni di programma per il suo funzionamento,
• dati relativi alle informazioni da visualizzare tramite il display 22 (ad es. stringhe di testo, immagini, loghi o simboli) e • un file di configurazione 50.
Resta inteso che le funzioni o attività descritte per l’unità 40 vanno attribuite all’esecuzione del suo programma interno.
Dal file 50 l’unità 40 può estrarre dei parametri o dati per gestire il display 22 e/o i contenuti da visualizzare. Ad es. alcuni parametri o dati possono essere:
- una sequenza prestabilita di immagini (avvisi utili o pubblicità); - l’ora del giorno e/o i giorni in cui visualizzare una certa immagine o una sequenza;
- il destinatario/ i, utente/ i o gruppi a cui destinare la sequenza di immagini o avvisi o dati informativi;
- l’ora del giorno in cui solo alcuni utenti possono usufruire del servizio anche se il luogo è chiuso (parcheggio notturno o personale di pulizia);
- il valore di un contatore per stabilire l’occorrenza di uno o più contenuti.
II tipo di immagine o testo visualizzato ha una diretta ricaduta sull’energia elettrica impiegata per la visualizzazione. Ad es. impiegare immagini scure o nere o spegnere parti del display 22 in giorni di chiusura o poca affluenza contribuisce ad elevare il rendimento energetico complessivo del terminale 10, che diventa molto rilevante in sistemi comprendenti molti terminali.
Il terminale 10 (opzionalmente) può vantaggiosamente visualizzare contenuti in modo interattivo, grazie al riconoscimento in tempo reale dell’utente che vi sosta attualmente davanti e/o lo sta usando. L’unità 30 acquisisce dal sensore 26 o dal lettore 24 dati identificativi dell’utente attuale, e può organizzare di conseguenza i dati visualizzati sul display 22, direttamente o caricando istruzioni o dati dal file 50 relativi a quell’utente. Alcune possibilità sono selezionare il tipo e/o il numero di immagini o informazioni in funzione:
(i) dell’utente riconosciuto (ad es. per dare informazioni dedicate o mantenere al minimo l’area attiva di visualizzazione sapendo che l’utente non è interessato), e/o
(ii) dell’ora e il giorno, e/o
(iii) di un gruppo o classe cui l’utente viene riconosciuto appartenere tramite opportuni confronti. Le classi possono essere definite e memorizzate ad es. nel file 50. E’ chiaro che un membro della classe “utente occasionale” ha bisogno di più informazioni (e quindi di più energia per fornirle) rispetto ad un membro della classe “utente abbonato”. La distinzione, ancora, può influire sul contenimento dei costi energetici e soprattutto del materiale consumabile.
Il terminale 10 è solo una delle possibili varianti di dispositivo. Un altro esempio è una cassa automatica per incassare contanti, con carta di credito o debito, per pedaggio o sosta (di veicolo), ad es. dotata di una stampante per scontrini o biglietti.
Gli stessi principi sopra descritti per il terminale 10 sono analogamente applicabili mutatis mutandis alla stampante o ogni altro apparato atto ad emettere un dato informativo per un utente. Nel caso della stampante ad es. la gestione delle informazioni emesse può comportare un risparmio di consumabili-^ soprattutto riconoscendo l’utente cui sono destinate.
In un sistema complesso l’identificazione dell’utente, in particolare durante una fascia oraria notturna, permette un elevato risparmio energetico poiché il sistema attiva solamente i dispositivi coinvolti nel percorso dell’utente lasciando in “stand-by” o spenti tutti gli altri (percorsi guidati) .

Claims (10)

  1. “Metodo di controllo per emissione di dati informativi” RIVENDICAZIONI 1. Metodo per controllare un dispositivo (10) atto a consentire o negare il passaggio in corrispondenza di un varco a transito controllato, il dispositivo comprendendo un’unità di elaborazione (30), un apparato (22) atto ad emettere un dato informativo per un utente, caratterizzato dal fatto che l’unità di elaborazione seleziona il dato da emettere in funzione di una o più condizioni programmabili decise in base ad un valore ricevuto da un sensore (24, 26) che identifica un utente attualmente interagente con il dispositivo.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui con il dato ricevuto dal sensore l’unità di elaborazione verifica l’appartenenza dell’utente ad una classe di utenti e seleziona il dato informativo da emettere in funzione del gruppo di appartenenza.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui verificata l’appartenenza dell’utente ad una classe di utenti si prepara il dato informativo da emettere affinché contenga un percorso prestabilito all’interno di un parcheggio o un ambiente sorvegliato.
  4. 4. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di elaborazione legge un dato da un file elettronico (50) e da tale dato ricava un valore numerico con cui temporizzare l’istante di inizio e/o la durata dell’emissione del dato informativo.
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di elaborazione legge un dato da un file elettronico (50) e da tale dato ricava un valore numerico con cui conteggiare le ripetizioni dell’emissione del dato informativo.
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di elaborazione legge un dato da un file elettronico (50) e da tale dato ricava un valore numerico casuale con cui selezionare il dato informativo da emettere.
  7. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette condizioni sono acquisibili o programmabili tramite un’interfaccia grafica o display (22).
  8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui si raggruppano i dati acquisiti o programmati tramite l’interfaccia grafica o display in un archivio dati (50) memorizzabile in una memoria (40).
  9. 9. Dispositivo (10) atto a consentire o negare il passaggio in corrispondenza di un varco a transito controllato, il dispositivo comprendendo un’unità di elaborazione (30), e un apparato (22) atto ad emettere un dato informativo per un utente, caratterizzato dal fatto che l’unità di elaborazione è programmata per eseguire il metodo di una delle rivendicazioni precedenti.
  10. 10. Programma per microprocessore (30) atto a controllare 1’emissione di dati informativi per un utente in un dispositivo (10) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di eseguire quando sta girando le funzioni del metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8.
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