ITTV20100104A1 - Fanale automobilistico - Google Patents

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ITTV20100104A1
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light
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Franco Marcori
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Automotive Lighting Rear Lamps Italia S P A
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Description

“FANALE AUTOMOBILISTICOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un fanale automobilistico.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad un fanale posteriore per automobili, impiego a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come à ̈ noto, i fanali posteriori delle automobili sono solitamente composti da uno scafo posteriore rigido che à ̈ sagomato sostanzialmente a forma di vasca, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere stabilmente incassato in un vano appositamente realizzato nella parte posteriore della scocca del veicolo; da almeno un corpo a tazza a profilo sostanzialmente parabolico, che à ̈ posizionato all’interno dello scafo posteriore con la concavità rivolta verso l’imboccatura dello scafo, ed ha la superficie interna tratta a specchio in modo tale da riflettere la luce incidente verso l’imboccatura; da una sorgente luminosa che à ̈ collocata a ridosso del fondo del corpo a tazza, ed à ̈ strutturata in modo tale da emettere luce quando viene alimentata con energia elettrica; e da un semiguscio lenticolare anteriore che à ̈ realizzato almeno parzialmente in materiale plastico trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, ed à ̈ posto a chiusura dell’imboccatura dello scafo in modo tale da affiorare all’esterno della scocca del veicolo ed essere attraversato dalla luce emessa dalla sorgente luminosa sottostante.
Più in dettaglio, il semiguscio lenticolare anteriore à ̈ dotato di almeno una porzione trasparente o semitrasparente, solitamente colorata, che à ̈ posizionata immediatamente al disopra del corpo a tazza riflettente e, a seconda delle caratteristiche del fascio luminoso che il fanale deve emettere, può essere sagomata in modo tale da avere delle superfici terse che non modificano significativamente la propagazione della luce, e/o delle superfici ottiche aventi la funzione di diffondere o concentrare la luce prodotta dalla sorgente luminosa sottostante.
Nel corso degli ultimi anni, dopo aver integrato il fanale posteriore nel profilo esterno della carrozzeria del veicolo, alcuni produttori di automobili hanno deciso di montare, sui nuovi modelli di automobile, dei fanali posteriori che presentano, sulla faccia interna del semiguscio lenticolare o sulla superficie interna del corpo a tazza riflettente, dei motivi decorativi a rilievo che sono sagomati in modo tale da produrre, quando il fanale viene acceso, dei particolari giochi di luce che hanno la funzione di rendere unico ed immediatamente riconoscibile il fascio di luce emesso dal fanale. In questo modo, il modello di automobile che monta questo particolare tipo di fanale può essere facilmente individuato/identificato tra tutti i veicoli circolanti.
In altre parole, i giochi di luce prodotti dal fanale posteriore vengono utilizzati per conferire una maggior visibilità e capacità distintiva all’automobile che monta tale fanale.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un fanale posteriore per automobili, motoveicoli e similari, che sia in grado di produrre dei nuovi giochi di luce esteticamente più coinvolgenti ed innovativi di quelli attualmente conosciuti.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato un fanale automobilistico comprendente almeno un corpo a tazza principale che ha la superficie interna strutturata in modo tale da dirigere la luce incidente verso l’imboccatura del medesimo corpo a tazza principale, ed almeno una sorgente luminosa che à ̈ collocata all’interno del corpo a tazza principale, ed à ̈ strutturata in modo tale da emettere luce quando viene alimentata con energia elettrica; il fanale automobilistico essendo caratterizzato dal fatto di comprendere anche almeno due filtri ottici addizionali che sono realizzati in materiale trasparente o semitraspa-rente, e sono disposti in modo tale da essere attraversati in rapida successione dalla luce prodotta dalla sorgente luminosa; i due filtri ottici addizionali essendo entrambi dotati di una rispettiva superficie ottica la quale à ̈ strutturata in modo tale da presentare un motivo ottico decorativo che si ripete ciclicamente con una periodicità spaziale prestabilita; la forma e/o la periodicità spaziale del motivo ottico decorativo presente sul primo filtro ottico essendo diversa dalla forma e/o la periodicità spaziale del motivo ottico decorativo presente sul secondo filtro ottico, e tale da causare, nella luce in uscita dal corpo a tazza principale, un effetto interferometrico con deterioramento di Moiré che genera un motivo ottico decorativo virtuale diverso dai motivi ottico decorativi presenti sui due filtri ottici addizionali.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra in vista assonometria parzialmente esplosa, e con parti asportate per chiarezza, un fanale posteriore per automobili realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione del fanale posteriore illustrato in figura 1; mentre
- le figure da 3 a 8 illustrano in modo schematico altrettante varianti del fanale posteriore illustrato in figura 1.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 à ̈ indicato nel suo complesso un fanale automobilistico appositamente strutturato per essere fissato sulla parte anteriore o posteriore della scocca di un’automobile o altro autoveicolo.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato il fanale automobilistico 1 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, strutturato per essere fissato sulla parte posteriore della scocca di un’automobile, e comprende:
- uno scafo posteriore 2 rigido che à ̈ sagomato sostanzialmente a forma di vasca, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere incassato in un vano appositamente realizzato nella scocca del veicolo (non illustrata);
- almeno un corpo a tazza 3, a profilo preferibilmente, ma non necessariamente, parabolico, che à ̈ posizionato all’interno dello scafo posteriore 2 con la concavità rivolta verso l’imboccatura 2a dello scafo posteriore 2, ed ha la superficie interna 3i struttura in modo tale da dirigere la luce incidente verso l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3, quindi, verso l’imboccatura 2a dello scafo posteriore 2; ed
- almeno una sorgente luminosa 4 che à ̈ collocata a ridosso del fondo del corpo a tazza 3, grosso modo al centro del medesimo, ed à ̈ strutturata in modo tale da emettere luce quando viene alimentata con energia elettrica.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la superficie interna 3i del corpo a tazza 3 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, metallizzata o, comunque, tratta a specchio in modo tale da riflettere la luce incidente verso l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3 e, quindi, verso l’imboccatura 2a dello scafo posteriore 2.
Il fanale automobilistico 1 à ̈ inoltre provvisto di un semiguscio lenticolare 5 anteriore che à ̈ realizzato almeno parzialmente in materiale trasparente o semitrasparente, ed à ̈ disposto a chiusura dell’imboccatura 2a dello scafo posteriore 2, in modo tale da affiorare all’esterno della scocca del veicolo (non illustrata) ed essere attraversato dalla luce emessa dalla sorgente luminosa 4. Il corpo a tazza 3 à ̈ quindi posizionato all’interno dello scafo posteriore 2 con l’imboccatura 3a rivolta verso il semiguscio lenticolare 5.
Più in dettaglio, il semiguscio lenticolare 5 à ̈ dotato di almeno una porzione trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorata, ed à ̈ posizionato a chiusura dell’imboccatura 2a dello scafo posteriore 2, in modo tale che la sua porzione trasparente o semitrasparente sia attraversata da almeno una parte della luce che viene emessa dalla sorgente luminosa 4 e viene riflessa verso l’imboccatura 2a dello scafo dal corpo a tazza 3.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il fanale automobilistico 1 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, dotato di un solo corpo a tazza 3 completamente incassato all’interno dello scafo posteriore 2; mentre il semiguscio lenticolare 5 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, realizzato interamente in materiale plastico trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, come ad esempio il policarbonato o il polimetilmetacrilato.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato, il corpo a tazza 3 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, realizzato in un materiale plastico opaco tramite un procedimento di stampaggio ad iniezione, ed ha la superficie interna 3i metallizzata a specchio in modo tale da riflettere la luce incidente. Il fondo del corpo a tazza 3 à ̈ inoltre ancorato al fondo dello scafo posteriore 2 in modo rigido tramite una serie di viti passanti che attraversano in rapida successione entrambi gli elementi.
Similmente, lo scafo posteriore 2 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, realizzato in materiale plastico opaco tramite un procedimento di stampaggio ad iniezione, ed à ̈ dotato di una serie di appendici sporgenti di staffaggio in materiale plastico e/o metallico.
Ovviamente, in una diversa forma di realizzazione il corpo a tazza 3 può essere realizzato in pezzo unico con lo scafo posteriore 2 preferibilmente, ma non necessariamente, tramite un procedimento di stampaggio ad iniezione.
Con riferimento alla figura 2, la sorgente luminosa 4 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, costituita da una lampadina 4 ad incandescenza o similare, che à ̈ innestata in modo rimovibile su di uno zoccolo portalampade 6 che, a sua volta, à ̈ strutturato in modo tale da essere inserito e poi bloccato in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, all’interno di un foro passante 6a appositamente ricavato sul fondo del corpo a tazza 3, in modo tale da far sporgere il bulbo della lampadina 4 all’interno del corpo a tazza 3, mantenendo tale bulbo sostanzialmente coassiale all’asse A longitudinale del corpo a tazza 3.
Con riferimento alle figure 1 e 2, diversamente dai fanali automobilistici attualmente conosciuti, il fanale automobilistico 1 à ̈ provvisto anche di due filtri ottici 7 ed 8 neutri e di forma sostanzialmente lenticolare, che sono realizzati in materiale trasparente o semitrasparente, e sono posizionati uno al disopra dell’altro, immediatamente al disotto del semiguscio lenticolare 5, in modo tale da essere paralleli ed affacciati tra loro e da coprire parzialmente o completamente l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3, così da essere attraversati dalla luce che esce da quest’ultimo.
Nell’esempio illustrato, in particolare, i filtri ottici 7 ed 8 sono realizzati in materiale plastico trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato; giacciono su piani di riferimento localmente sostanzialmente perpendicolari all’asse A longitudinale del corpo a tazza 3; e sono dimensionati in modo tale da coprire complementare l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3, così da essere attraversati dalla totalità della luce che à ̈ generata dalla lampadina 4 e fuoriesce dal corpo a tazza 3.
Ciascun filtro ottico 7, 8 à ̈ inoltre strutturato in modo tale da avere, su una delle due facce, un motivo ottico decorativo preferibilmente, ma non necessariamente, realizzato in bassorilievo, che si ripete ciclicamente sulla superficie del filtro ottico 7 o 8 con una periodicità spaziale prestabilita. Il motivo ottico decorativo presente sul filtro ottico 7 ha però una forma/disegno e/o una periodicità spaziale leggermente diversa da quella del motivo ottico decorativo presente sul filtro ottico 8, in modo tale da causare, nella luce in uscita dal corpo a tazza principale 3, un effetto interferometrico con deterioramento di Moiré che genera un motivo ottico decorativo virtuale che ha una forma/disegno ed una periodicità spaziale completamente diverse da quelle dei due motivi ottici decorativi presenti sui filtri ottici 7 ed 8.
Il fanale automobilistico 1 à ̈ inoltre dotato di un dispositivo di movimentazione 9 ad azionamento elettrico, che à ̈ strutturato in modo tale da poter, a comando, muovere i due filtri ottici 7 ed 8 uno rispetto all’altro in modo tale da poter controllare il manifestarsi dell’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré, e/o regolare/ variare a comando l’intensità dell’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré.
Per spostamento dei due filtri ottici 7 ed 8 uno rispetto all’altro, si intende anche la deformazione elastica temporanea di uno due filtri ottici 7, 8, mentre l’altro filtro rimane preferibilmente, ma non necessariamente, sempre nella stessa forma.
Con riferimento alla figura 2, nell’esempio illustrato, in particolare, il filtro ottico 7 à ̈ costituito da un corpo discoidale in materiale plastico trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che ha una forma complementare a quella dell’imboccatura 3a del corpo a tazza 3, ed fissato in modo rigido sull’imboccatura del corpo a tazza 3, in modo tale da giacere su di un piano di riferimento localmente ortogonale all’asse A del corpo a tazza 3 ed essere attraversato dalla totalità della luce che esce dal corpo a tazza 3; mentre il filtro ottico 8 à ̈ costituito da un corpo discoidale in materiale plastico trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che fissato in modo assialmente girevole su di una ralla 10 anulare di supporto che, a sua volta, à ̈ fissata in modo rigido sull’imboccatura 3a del corpo a tazza 3, in modo tale da giacere su di un piano di riferimento localmente ortogonale all’asse A del corpo a tazza 3, e da essere coassiale all’asse A del corpo a tazza 3.
In alternativa, la ralla 10 può anche essere fissata direttamente sullo scafo posteriore 2 o sul semiguscio anteriore 5, ovviamente sempre al disopra dell’imboccatura 3a del corpo a tazza 3.
Il filtro ottico 8 può quindi ruotare liberamente attorno all’asse A del corpo a tazza 3, immediatamente al disopra del filtro ottico 7, ed il dispositivo di movimentazione 9 dei filtri ottici à ̈ costituito da un piccolo motore elettrico 9 a magneti permanenti o similare, che à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, posizionato nell’intercapedine formata dal corpo a tazza 3 all’interno
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Matteo BELLEMO (Iscrizione Albo nr.842/B) dello scafo posteriore 2, in modo tale che il suo albero motore sporga a sbalzo oltre l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3, e possa ingranare su di una corona anulare 9a dentata appositamente ricavata sulla periferia del filtro ottico 8, così da poter ruotare il filtro ottico 8 attorno all’asse A all’interno della ralla 10, e conseguentemente variare, a comando, la posizione angolare del filtro ottico 8 rispetto al filtro ottico 7.
Ovviamente, l’asse di rotazione del filtro ottico 8 può anche essere parallelo e distanziato dall’asse A del corpo a tazza 3. Analogamente, il motore elettrico 9 può essere rimpiazzato da un altro tipo di attuatore elettromeccanico o piezoelettrico in grado di variare, a comando, la posizione angolare del filtro ottico 8 rispetto al filtro ottico 7.
Per quanto riguarda invece il motivo ottico decorativo presente sui filtri ottici 7 ed 8, la faccia esterna del filtro ottico 7 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, dotata di una serie di incavi trasversali a sviluppo radiale che sono angolarmente equispaziati attorno all’asse del filtro ottico, ossia attorno all’asse A del corpo a tazza 3, e si estendono lungo la periferia del filtro ottico 7 in modo tale da formare una corona anulare a profilo ondulato regolare, a sviluppo radiale.
La faccia esterna del filtro ottico 8, ossia la faccia rivolta verso il semiguscio anteriore 5, à ̈ invece à ̈ dotata di una seconda serie di incavi trasversali che sono localmente inclinati e disallineati rispetto agli incavi trasversali del filtro ottico 7 sottostante, e sono angolarmente equispaziati attorno all’asse di riferimento del filtro ottico, ossia attorno all’asse A del corpo a tazza 3, in modo tale da formare, lungo la periferia del filtro ottico 8, una seconda corona anulare a profilo ondulato regolare la cui forma differisce leggermente da quella della corona anulare presente sul filtro ottico 7.
Il funzionamento del fanale automobilistico 1 sopra descritto à ̈ facilmente desumibile da quanto sopra scritto, e non necessita di ulteriori spiegazioni. Se non per precisare che l’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré si manifesta quando i disegni ottici decorativi presenti sulle superfici dei due filtri ottici 7 ed 8 hanno una distribuzione spaziale ben determinata uno rispetto all’altro; e che l’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré permette all’osservatore esterno di visualizzare un motivo ottico decorativo virtuale che ha una forma ed una periodicità spaziale completamente diverse da quelle dei due motivi ottici decorativi presenti sui filtri ottici 7 ed 8.
In questo particolare contesto, il dispositivo di movimentazione 9 ha la funzione di disporre, a comando, i filtri ottici 7 ed 8 nella configurazione spaziale che provoca il manifestarsi dell’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré.
La trattazione matematica delle condizioni che portano all’insorgere dell’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré à ̈ stata già esposta in modo dettagliato in numerose pubblicazioni scientifiche, come ad esempio il trattato dal titolo “Analysis of the Superposition of Periodic Layers and Their Moiré Effects through the Algebraic Structure of Their Fourier Spectrum†che à ̈ stato pubblicato nel volume 8 del Journal of Mathematical Imaging and Vision del 1998, il cui contenuto viene incorporato nella presente domanda di brevetto per maggior completezza.
In aggiunta a quanto sopra scritto, prove sperimentali hanno evidenziato che l’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré si può manifestare anche quando i due motivi o disegni ottici decorativi che vengono sovrapposti, sono di identica forma, ma sono leggermente sfalsati e/o ruotati uno rispetto all’altro in modo tale da modificarne leggermente la periodicità spaziale.
I vantaggi derivanti alla particolare struttura del fanale automobilistico 1 sono numerosi. In primo luogo, l’utilizzo dell’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré consente al fanale automobilistico 1 di produrre dei giochi di luce a sviluppo tridimensionale virtuale, ossia virtualmente dotati di profondità, che sono radicalmente diversi, ed esteticamente molto più coinvolgenti, di quelli offerti dai fanali posteriori attualmente montati sulle automobili.
Inoltre, la notevole distanza esistente tra i due filtri ottici 7 ed 8 permette di sfruttare gli effetti di parallasse per rendere più realistica la “profondità†e tridimensionalità dei giochi di luce prodotti dal fanale.
Ed ancora, questa particolare struttura consente al fanale automobilistico 1 di cambiare aspetto quando la sorgente luminosa 4 viene accesa. Se à ̈ illuminato dall’esterno, infatti, il fanale automobilistico 1 mostra all’osservatore il solo filtro ottico 8 esterno, con il relativo motivo ornamentale.
Infine, il fanale automobilistico 1 ha dei costi di produzione che sono solo leggermente superiori a quelli di un fanale automobilistico tradizionale, con tutti i vantaggi commerciali che questo comporta.
Risulta infine chiaro che al fanale automobilistico 1 per automobili sopra descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, in una forma di realizzazione del fanale più sofisticata e non illustrata, il fanale automobilistico 1 può essere dotato di un terzo filtro ottico disposto in modo tale da essere attraversato dalla luce prodotta dalla sorgente luminosa 4, a monte od a valle dei filtri ottici 7 ed 8. Questo terzo filtro ottico sarà dotato di una superficie ottica strutturata in modo tale da presentare un terzo motivo ottico decorativo che si ripete ciclicamente con una periodicità spaziale prestabilita; la forma e/o la periodicità spaziale di questo terzo motivo ottico decorativo sarà diversa dalla forma e/o la periodicità spaziale dei motivi ottici decorativi presente sui filtri ottici 7 ed 8, in modo tale che la luce in uscita dal corpo a tazza 3 produca, sempre per effetto interferometrico con deterioramento di Moiré, un motivo ottico decorativo virtuale diverso dai motivi ottico decorativi presenti sui tre filtri ottici sopra menzionati.
La trattazione matematica delle condizioni che portano all’insorgere dell’effetto interferometrico con deterioramento di Moiré in presenza di tre o più filtri ottici à ̈ descritta in modo dettagliato nel volume “Periodic Layers†del trattato dal titolo “The Theory of the Moiré Phenomenon†scritto da Isaac AMIDROR e pubblicato dalla casa editrice SPRINGER nel 2009, il cui contenuto viene incorporato nella presente domanda di brevetto.
Ed ancora, in una seconda forma di realizzazione del fanale più sofisticata e non illustrata, la lampadina 4 ad incandescenza può essere sostituita da una serie di diodi ad emissione di luce che sono distribuiti su di una basetta di supporto ed alimentazione che, a sua volta, à ̈ posizionata all’interno del corpo a tazza 3, con i diodi rivolti verso l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3. In questo caso la superficie interna 3i del corpo a tazza 3 può anche non essere tratta a specchio.
Inoltre, il dispositivo di movimentazione 9 dei filtri ottici può essere anche strutturato in modo tale da poter ruotare, a comando ed in modo continuativo, uno qualsiasi dei due filtri ottici 7, 8 attorno all’asse A del corpo a tazza 3, in modo tale da muovere nello spazio senza soluzione di continuità e/o modificare nel tempo il motivo ottico decorativo virtuale generato per effetto interferometrico con deterioramento di Moiré.
Con riferimento alla figura 3, in una prima variante realizzativa il filtro ottico 7 à ̈ costituito da un corpo lenticolare 7 in materiale trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che à ̈ fissato direttamente sul semiguscio lenticolare 5, al disopra dell’imboccatura 3a del corpo a tazza 3; mentre il filtro ottico 8 rimane fissato in modo assialmente girevole sulla ralla 10 anulare di supporto, in modo tale da essere ruotato attorno all’asse A del corpo a tazza 3 dal dispositivo di movimentazione 9.
Con riferimento alla figura 4, in una seconda variante realizzativa il filtro ottico 7 à ̈ costituito da un corpo a tazza 7 in materiale trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che à ̈ posizionato direttamente sul fondo del corpo a tazza 3, in modo tale da essere attraversato dalla luce emessa dalla lampadina 4 e riflessa verso l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3; mentre il filtro ottico 8 rimane fissato in modo assialmente girevole sulla ralla 10 anulare di supporto, in modo tale da essere ruotato, a comando, attorno all’asse A del corpo a tazza dal dispositivo di movimentazione 9. Il corpo a tazza 7 può essere eventualmente realizzato anche in pezzo unico con il corpo a tazza 3.
Con riferimento alla figura 5, in una terza variante realizzativa il filtro ottico 7 à ̈ invece costituito da una calotta 7 in materiale trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che ha forma sostanzialmente di campana cilindrica, si estende coassiale all’asse A del corpo a tazza 3, all’interno dello stesso corpo a tazza 3, ed à ̈ calzata direttamente sul bulbo della lampadina 4 in modo tale da essere attraversata per prima dalla luce emessa dalla lampadina 4. La calotta 7 in materiale trasparente o semitrasparente à ̈ inoltre fissata in modo rigido sullo zoccolo porta-lampade 6, e presenta sulla sua superficie laterale cilindrica esterna o interna un motivo ottico decorativo realizzato preferibilmente, ma non necessariamente, in bassorilievo, che ha una periodicità spaziale prestabilita.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la superficie laterale cilindrica esterna della calotta 7 ha un profilo ondulato regolare, in cui le creste delle onde sono parallele tra loro e parallele all’asse longitudinale della calotta 7, ossia parallele all’asse A del corpo a tazza 3.
La luce che attraversa la calotta 7, viene riflessa dalla superficie interna 3i del corpo a tazza 3, ed esce dall’imboccatura 3a del corpo a tazza 3 attraverso il filtro ottico 8, generando per effetto interferometrico con deterioramento di Moiré un motivo ottico decorativo virtuale che ha una forma/disegno ed una periodicità spaziale completamente diverse da quelle dei due motivi ottici decorativi presenti sui filtri ottici 7 ed 8.
In questa terza variante realizzativa, il filtro ottico 8 rimane preferibilmente, ma non necessariamente, fissato in modo assialmente girevole sulla ralla 10 anulare di supporto, in modo tale da poter ruotare attorno all’asse A del corpo a tazza 3 sotto la spinta del dispositivo di movimentazione 9.
Con riferimento alla figura 6, in una quarta variante realizzativa il filtro ottico 7 di forma lenticolare à ̈ fissato sull’imboccatura 3a del corpo a tazza 3, a chiusura della medesima; mentre il filtro ottico 8 à ̈ costituito da una calotta 8 in materiale trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che ha forma sostanzialmente di campana cilindrica, si estende coassiale all’asse A del corpo a tazza 3, all’interno del corpo a tazza 3, ed à ̈ calzata direttamente sul bulbo della lampadina 4 in modo tale da essere attraversata per prima dalla luce emessa dalla lampadina 4. La calotta 8 in materiale trasparente o semitrasparente presenta, sulla sua superficie cilindrica esterna o interna, un motivo ottico decorativo realizzato preferibilmente, ma non necessariamente, in bassorilievo, che ha una periodicità spaziale prestabilita; ed à ̈ fissata in modo assialmente girevole su di una ralla 11 anulare di supporto che, a sua volta, à ̈ fissata in modo rigido sullo zoccolo porta-lampade 6, coassiale all’asse A del corpo a tazza 3.
La calotta 8 à ̈ quindi attraversata dalla luce emessa dalla lampadina 4 ad incandescenza o similare, ed à ̈ in grado di ruotare attorno all’asse A del corpo a tazza 3.
In questa quarta variante realizzativa, il dispositivo di movimentazione 9 dei filtri ottici à ̈ costituito da un piccolo motore elettrico 9 a magneti permanenti o similare, che à ̈ fissato sullo zoccolo porta-lampada 6, a fianco della lampadina 4, in modo tale che il suo albero motore sporga a sbalzo all’interno del corpo a tazza 3, e possa ingranare su di una corona anulare dentata appositamente ricavata sulla periferia della calotta 8, così da poter ruotare la calotta 8 all’interno della ralla 11 attorno all’asse A, e conseguentemente variare, a comando, la posizione angolare della calotta 8 rispetto al filtro ottico 7.
Anche in questo caso la superficie cilindrica esterna o interna della calotta 8 in materiale trasparente o semitrasparente à ̈ provvista di un motivo ottico decorativo realizzato preferibilmente, ma non necessariamente, in bassorilievo che à ̈ dotato di una periodicità spaziale prestabilita. Più in dettaglio, nell’esempio illustrato la superficie cilindrica esterna della calotta 8 ha un profilo ondulato regolare, in cui le creste delle onde sono parallele tra loro e leggermente inclinate rispetto all’asse longitudinale della calotta 8, ossia leggermente inclinate rispetto all’asse A del corpo a tazza 3.
La luce che attraversa la calotta 8, viene riflessa dalla superficie interna 3i del corpo a tazza 3, ed esce dall’imboccatura 3a del corpo a tazza 3 attraverso il filtro ottico 7, generando per effetto interferometrico con deterioramento di Moiré un motivo ottico decorativo virtuale che ha una forma/disegno ed una periodicità spaziale completamente diverse da quelle dei due motivi ottici decorativi presenti sui filtri ottici 7 ed 8.
Con riferimento alla figura 7, in una prima forma di realizzazione semplificata il filtro ottico 8 à ̈ costituito da un corpo a tazza 8 in materiale trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che à ̈ posizionato direttamente sul fondo del corpo a tazza 3, in modo tale da essere attraversato dalla luce emessa dalla lampadina 4 e riflessa verso l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3; mentre il filtro ottico 7 rimane a chiusura dell’imboccatura 3a del corpo a tazza 3.
In questa forma di realizzazione semplificata, ovviamente, il fanale automobilistico 1 Ã ̈ privo del dispositivo di movimentazione 9.
Con riferimento alla figura 8, in una seconda forma di realizzativa semplificata il filtro ottico 7 à ̈ costituito da un corpo a tazza 7 in materiale trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che à ̈ posizionato direttamente sul fondo del corpo a tazza 3, in modo tale da essere attraversato dalla luce emessa dalla lampadina 4 e riflessa verso l’imboccatura 3a del corpo a tazza 3; mentre il filtro ottico 8 à ̈ costituito da un corpo lenticolare 8 in materiale trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, che à ̈ fissato direttamente sul semiguscio lenticolare 5, al disopra dell’imboccatura 3a del corpo a tazza 3.
Anche in questa forma di realizzazione semplificata, ovviamente, il fanale automobilistico 1 Ã ̈ privo del dispositivo di movimentazione 9.

Claims (12)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Fanale automobilistico (1) comprendente almeno un corpo a tazza principale (3) che ha la superficie interna (3i) strutturata in modo tale da dirigere la luce incidente verso l’imboccatura (3a) del medesimo corpo a tazza principale (3), ed almeno una sorgente luminosa (4) che à ̈ collocata all’interno del corpo a tazza principale (3), ed à ̈ strutturata in modo tale da emettere luce quando viene alimentata con energia elettrica; il fanale automobilistico (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere anche almeno due filtri ottici addizionali (7, 8) che sono realizzati in materiale trasparente o semitrasparente, e sono disposti in modo tale da essere attraversati in rapida successione dalla luce prodotta dalla sorgente luminosa (4); i due filtri ottici addizionali (7, 8) essendo entrambi dotati di una rispettiva superficie ottica la quale à ̈ strutturata in modo tale da presentare un motivo ottico decorativo che si ripete ciclicamente con una periodicità spaziale prestabilita; la forma e/o la periodicità spaziale del motivo ottico decorativo presente sul primo filtro ottico (7) essendo diversa dalla forma e/o la periodicità spaziale del motivo ottico decorativo presente sul secondo filtro ottico (8), e tale da causare, nella luce in uscita dal corpo a tazza principale (3), un effetto interferometrico con deteriora mento di Moiré che genera un motivo ottico decorativo virtuale diverso dai motivi ottico decorativi presenti sui due filtri ottici addizionali (7, 8).
  2. 2. Fanale automobilistico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprenderne anche mezzi di movimentazione (9) ad azionamento elettrico, i quali sono strutturati in modo tale da muovere, a comando, detti almeno due filtri ottici (7, 8) uno rispetto all’altro.
  3. 3. Fanale automobilistico secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti filtri ottici addizionali (7, 8) ha forma sostanzialmente lenticolare, ed à ̈ posizionato sostanzialmente in corrispondenza dell’imboccatura (3a) del corpo a tazza principale (3), in modo tale da essere attraversato dalla luce che esce da quest’ultimo.
  4. 4. Fanale automobilistico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che uno di detti filtri ottici (7, 8) à ̈ costituito da un corpo a tazza (7, 8) in materiale trasparente o semitrasparente, che à ̈ posizionato sul fondo del corpo a tazza principale (3).
  5. 5. Fanale automobilistico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che uno di detti filtri ottici (7, 8) à ̈ costituito da una calotta in materiale trasparente o semitrasparente (7, 8), che ha forma sostanzialmente di campana ed à ̈ calzata sulla sorgente luminosa (4) in modo tale da essere attraversata dalla luce emessa dalla medesima.
  6. 6. Fanale automobilistico secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta calotta in materiale trasparente o semitrasparente (7, 8) ha forma di campana sostanzialmente cilindrica, ed à ̈ disposta sostanzialmente coassiale all’asse longitudinale (A) del corpo a tazza principale (3).
  7. 7. Fanale automobilistico secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che i filtri ottici (7, 8) hanno forma sostanzialmente lenticolare, e sono posizionati uno al disopra dell’altro, in corrispondenza dell’imboccatura (3a) del corpo a tazza principale (3), in modo tale da essere localmente sostanzialmente perpendicolari all’asse longitudinale (A) del corpo a tazza principale (3) e da essere attraversati dalla luce in uscita dal corpo a tazza principale (3).
  8. 8. Fanale automobilistico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, caratterizzato dal fatto che uno di detti filtri ottici (7, 8) Ã ̈ in grado di ruotare attorno ad un asse di riferimento (A) prestabilito, e che i mezzi di movimentazione (9) sono strutturati in modo tale da ruotare tale filtro ottico (7, 8) attorno a detto asse di riferimento (A).
  9. 9. Fanale automobilistico secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto asse di riferimento (A) à ̈ localmente sostanzialmente coincidente con l’asse longitudinale (A) del corpo a tazza principale (3).
  10. 10. Fanale automobilistico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere anche: - uno scafo posteriore rigido (2) che à ̈ sagomato sostanzialmente a forma di vasca, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere incassato in un vano appositamente realizzato nella scocca del veicolo; ed - un semiguscio lenticolare anteriore (5) realizzato almeno parzialmente in materiale trasparente o semitrasparente, che à ̈ posizionato a chiusura dell’imboccatura (2a) dello scafo posteriore rigido (2); detto almeno un corpo a tazza principale (3) essendo posizionato all’interno dello scafo posteriore rigido (2), con l’imboccatura (3a) del corpo a tazza principale (3) rivolta verso il semiguscio lenticolare anteriore (5).
  11. 11. Fanale automobilistico secondo le rivendicazioni 3 e 10, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti filtri ottici addizionali (7, 8) ha forma sostanzialmente lenticolare, ed à ̈ fissato sul semiguscio lenticolare anteriore (5) immediatamente al disopra dell’imboccatura (3a) del corpo a tazza principale (3).
  12. 12. Fanale automobilistico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la superficie interna (3i) del corpo a tazza principale (3) à ̈ trattata a specchio in modo tale da riflettere la luce incidente verso l’imboccatura (3a) del medesimo corpo a tazza principale (3).
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