ITTV20090117A1 - Modulo diagnostico di bordo programmabile, accoppiabile ad una presa diagnostica veicolare - Google Patents

Modulo diagnostico di bordo programmabile, accoppiabile ad una presa diagnostica veicolare Download PDF

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ITTV20090117A1
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diagnostic module
diagnostic
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board
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Description

DESCRIZIONE
“MODULO DIAGNOSTICO DI BORDO PROGRAMMABILE, ACCOPPIABILE AD UNA PRESA DIAGNOSTICA VEICOLAREâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un modulo diagnostico di bordo programmabile, il quale à ̈ accoppiabile ad una presa diagnostica veicolare per acquisire dei parametri di diagnosi relativi al funzionamento del veicolo.
Come à ̈ noto, gli autoveicoli di ultima generazione sono provvisti di un sistema elettronico di diagnosi di bordo comprendente una presa diagnostica veicolare realizzata secondo gli standard OBD (acronimo di On Board Diagnostic) o E-OBD (European OBD), la quale à ̈ strutturata in modo tale da poter essere accoppiata ad apparecchi di lettura esterni in modo tale da permettere a questi ultimi di comunicare con il sistema elettronico preposto al controllo delle emissioni del veicolo, così da poter ricevere da questo ultimo una serie di parametri diagnostici veicolari.
È noto inoltre che gli standard OBD o EOBD impongono dei vincoli comuni associati alla configurazione fisica della presa diagnostica, la quale à ̈ provvista di due file parallele di otto piedini affacciati a coppie tra loro, ma non presenta alcuna regola comune per quanto riguarda il protocollo di comunicazione dati da utilizzare con il sistema di diagnosi veicolare, e/o informazioni che identificano in modo comune i piedini da impiegare per avere accesso a specifiche tipologie di parametri diagnostici veicolari, non associati ad informazioni relative alle emissioni dei gas.
In particolare, ad oggi, le case costruttrici di autoveicoli impiegano dei protocolli di comunicazione “proprietari†differenti tra loro, i più comini dei quali sono ad esempio SAEJ1850 PWM/VPW, SAEJ2284 CAN-H/CAN-L, ISO9141-2, ISO14230, e contestualmente configurano il sistema di diagnosi dell’autoveicolo associato ai diversi sistemi elettronici di bordo non coinvolti nel controllo delle emissioni, stabilendo a piacere sia i piedini della presa diagnostica dedicati all’accesso di comunicazione ai vari sistemi, sia il protocollo di comunicazione software.
La suddetta differenziazione dei protocolli di comunicazione e delle funzioni di accesso ai dati assegnate ai piedini della presa diagnostica OBD causa sovente una “incompatibilità†alla lettura dei dati da parte degli apparecchi esterni i quali, pur essendo provvisti di una presa di collegamento OBD accoppiabile alla presa diagnostica veicolare, sono configurati per dialogare tramite un protocollo di comunicazione diverso da quello usato dal sistema di diagnosi veicolare, e/o presentano dei piedini con funzioni di accesso ai dati diverse dai corrispondenti piedini della presa diagnostica veicolare.
Il suddetto problema di incompatibilità alla lettura dati à ̈ particolarmente rilevante nei moduli diagnostici da utilizzare a bordo del veicolo che, come à ̈ noto, sono dei dispositivi portatili di dimensioni ridotte che vengono accoppiati alla presa diagnostica per svolgere una funzione di acquisizione e memorizzazione dei parametri diagnostici.
Ogni qual volta à ̈ necessario effettuare una elaborazione dei parametri veicolari per monitorare il funzionamento del veicolo, un sistema di elaborazione esterno provvede ad effettuare la lettura dei parametri veicolari memorizzati nel modulo diagnostico di bordo.
I moduli diagnostici di bordo di tipo noto comprendono tipicamente una unità di memoria, una presa di collegamento OBD accoppiabile alla presa diagnostica OBD, ed una unità di elaborazione, la quale à ̈ atta a comunicare con il sistema di diagnosi attraverso la presa di collegamento OBD per ricevere i parametri di diagnosi e memorizza i parametri acquisiti nell’unità di memoria.
L’unità di elaborazione à ̈ tipicamente pre-programmata, ossia implementa un firmware specifico il quale prevede l’implementazione da parte dell’unità di elaborazione stessa di un protocollo di comunicazione prefissato attraverso piedini prestabiliti della presa di collegamento OBD.
È quindi evidente che il modulo diagnostico di bordo può essere compatibile unicamente con un sistema di diagnosi implementante sui corrispondenti piedini della presa OBD il medesimo protocollo di comunicazione, ma non può essere impiegato per la lettura di dati da sistemi di diagnosi “incompatibili†implementanti cioà ̈ protocolli di comunicazione differenti.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ pertanto quello di realizzare un modulo diagnostico di bordo di tipo programmabile, che sia cioà ̈ configurabile in modo semplice ed economico per acquisire parametri di diagnosi veicolare da un sistema di diagnosi veicolare.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un modulo diagnostico di bordo, come licitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 1.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 mostra schematicamente un modulo diagnostico accoppiabile alla presa diagnostica veicolare realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 mostra schematicamente il modulo diagnostico programmabile in una condizione di accoppiamento ad un apparecchio di test ed ad una unità di programmazione;
- la figura 3 mostra uno schema a blocchi del modulo diagnostico di bordo mostrato in figura 1;
- la figura 4 Ã ̈ un diagramma di flusso del funzionamento del modulo diagnostico di bordo mostrato in figura 1;
- la figura 5 mostra una variante del modulo diagnostico di bordo mostrato in figura 1; mentre
- la figura 6 mostra schematicamente un esempio realizzativo della matrice del modulo diagnostico veicolare mostrato in figura 5.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 à ̈ indicato nel suo complesso un modulo diagnostico autoveicolistico di bordo di tipo programmabile, il quale à ̈ configurato in modo tale da poter essere accoppiato in modo stabile, ma facilmente rimovibile, ad una presa diagnostica 2 di un sistema di diagnosi di bordo 3 di un veicolo terrestre, corrispondente in particolare ad un autoveicolo, in modo tale da poter acquisire dallo stesso una serie di parametri di diagnosi veicolare.
Il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 Ã ̈ inoltre configurato in modo tale da poter comunicare i parametri di diagnosi veicolare ad un apparecchio di test 4 esterno al veicolo, il quale ha funzione di elaborare i parametri di diagnosi veicolare per determinare informazioni relative al funzionamento del veicolo stesso.
Il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 à ̈ configurato in modo tale da comunicare con il sistema di diagnosi di bordo 3 così da acquisire i parametri di diagnosi veicolari, durante il funzionamento del veicolo, preferibilmente, ma non necessariamente, durante lo spostamento dello stesso, e di comunicare con l’apparecchio di test 4 per fornirgli i parametri di diagnosi acquisiti.
Il sistema di diagnosi di bordo 3 à ̈ installato nel veicolo e comprende: una serie di sensori 5 disposti nel veicolo 3 per misurare grandezze di diagnosi veicolare; e/o una o più centraline di controllo di bordo 6 atte a gestire l’acquisizione dei parametri di diagnosi veicolare ed a controllare il funzionamento degli organi/gruppi previsti nel veicolo, ad esempio gli organi di alimentazione/scarico, il gruppo motore, e/o gruppi/organi/dispositivi veicolari similari.
Il sistema di diagnosi di bordo 3 comprende, inoltre, oltre alla presa diagnostica veicolare 2, una serie di linee o bus di comunicazioni dati 8 che collegano la presa diagnostica veicolare 2 ai sensori 5 e/o le centraline di controllo di bordo 6 così da permettere la comunicazione esterna dei parametri veicolari.
In particolare, i parametri di diagnosi veicolare possono essere associati a varie tipologie di grandezze/informazioni, quali ad esempio: informazioni correlate al dosaggio aria/carburante motore, e/o ai guasti relativi all’impianto di accensione, e/o ai guasti motore, e/o ai guasti cambio e trasmissione e qualsiasi altra informazione veicolare similare.
Per quanto riguarda le centraline elettroniche di bordo 6 mostrate nell’esempio di figura 1, esse sono configurate in modo tale da poter controllare la comunicazione dei parametri di diagnosi veicolare con il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 attraverso la presa diagnostica 2, implementando dei protocolli di comunicazione prestabiliti. Nella fattispecie, le centraline elettroniche di bordo 6 possono essere in grado di implementare attraverso la presa diagnostica 2, uno o più dei seguenti protocolli di comunicazione dati: SAEJ1850 PWM/VPW, e/o SAEJ2284 CAN-H/CAN-L, e/o ISO9141-2 o ISO14230 o qualsiasi altro protocollo similare previsto dallo standard OBD.
È opportuno precisare che le centraline elettroniche di bordo 6 possono essere configurate per implementare dei protocolli di comunicazione aggiuntivi stabiliti da standard di diagnosi derivanti dal, o sostanzialmente equivalenti al, protocollo OBD, o al protocollo E-OBD, o al protocollo OBD-II, o a qualsiasi standard derivante da una evoluzione tecnica dello standard OBD.
Per quanto riguarda la presa diagnostica 2, nell’esempio illustrato, essa à ̈ posizionata preferibilmente, ma non necessariamente nell’abitacolo del veicolo, e presenta una configurazione fisica dei propri piedini 2a tale da soddisfare preferibilmente, ma non necessariamente, lo standard di diagnosi OBD.
Il sistema di diagnosi di bordo 2 implementante i protocolli di comunicazione OBD o similari sopra citati à ̈ noto e di conseguenza non sarà ulteriormente descritto se non per precisare che la presa diagnostica 2 OBD presenta un bordo laterale in rilevo di forma sostanzialmente trapezoidale ed à ̈ provvista di sedici piedini di diagnosi 2a, i quali sono disposti, a gruppi di otto, su due file parallele, e sono affacciati a coppie tra loro.
Con riferimento alle figure 2 e 3, il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 comprende una presa di collegamento 12, preferibilmente, ma non necessariamente OBD, accoppiabile alla presa diagnostica 2 e provvista di una pluralità di piedini di collegamento 13; un modulo di controllo 14 presentante a sua volta una pluralità di piedini di comunicazione 15, ciascuno dei quali à ̈ associato alla ricetrasmissione di dati; ed una matrice elettronica di configurazione 16 comprendente una pluralità di dispositivi di interconnessione selettiva 17 (solo alcuni dei quali per semplicità descrittiva sono mostrati in figura 3), ciascuno dei quali à ̈ azionabile per collegare ciascuno dei piedini di comunicazione 15 del modulo di controllo 14 ad uno qualsiasi dei piedini di collegamento 13 della presa di collegamento 12.
In particolare, nella forma realizzativa mostrata in figura 3, il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 à ̈ configurato in modo tale da poter essere riprogrammato così da poter collegare a piacere ciascun piedino di comunicazione 15 ad uno ed uno solo piedino di collegamento 13 della presa di collegamento 12.
Secondo una possibile forma realizzativa il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 à ̈ configurato in modo tale da poter essere riprogrammato così da poter collegare ciascun piedino di comunicazione 15 a più piedini di collegamento 13.
Secondo una possibile forma realizzativa il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 à ̈ configurato in modo tale da poter essere riprogrammato così da poter collegare a piacere ciascun piedino di collegamento 13 ad uno o più piedini di comunicazione 15.
Per quanto riguarda i dispositivi di interconnessione selettiva 17 della matrice elettronica di configurazione 16 mostrata in figura 3, essi sono azionabili in modo reversibile, attraverso rispettivi segnali COMi e possono comprendere dei microinterruttori azionabili a comando in apertura/chiusura.
Più in dettaglio, la matrice elettronica di configurazione 16 può essere convenientemente realizzata attraverso un circuito integrato miniaturizzato, ossia un microchip ed, in questo caso, i dispositivi di interconnessione selettiva 17 possono corrispondere a dei transistori MOSFET o transistori BJT o transistori similari.
Il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 comprende inoltre un modulo di memoria 7, un modulo di comunicazione 18, il quale à ̈ configurato per comunicare con una unità di programmazione 19 esterna attraverso un sistema di comunicazione 20 per ricevere dalla stessa un segnale di programmazione PRO contenente la configurazione degli azionamenti da comandare ai dispositivi di interconnessione selettiva 17 della matrice 16, ed un programma di acquisizione dati atto ad essere implementato dal modulo di controllo 14 per effettuare la lettura dei parametri dal sistema di diagnosi 3.
La configurazione degli azionamenti contenuta nel segnale di programmazione PRO da comandare alla matrice 16 comprende gli stati di apertura o chiusura da comandare ai microinterruttori 17 della matrice 16, mentre il programma di acquisizione dati contenuto nel segnale PRO comprende l’insieme di operazioni che il modulo di controllo 14 deve effettuare nel corso dell’acquisizione dei parametri veicolari ed il protocollo di comunicazione impiegabile dallo stesso.
Il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 comprende inoltre un modulo di comando 11 ricevente dal modulo di comunicazione 18 il segnale di programmazione PRO. In particolare il modulo di comando 11 provvede a generare i segnali COMi di apertura/chiusura dei dispositivi di interconnessione selettiva 17 in funzione del segnale di programmazione PRO, e provvede a memorizzare nel modulo di memoria 7 il programma di acquisizione dati destinato ad essere implementato dal modulo di controllo 14.
Il sistema di comunicazione 20 può corrispondere ad una rete wireless o ad una qualsiasi altra rete di comunicazione similare in grado di permettere lo scambio di dati tra due dispositivi, oppure può comprendere dei cavi elettrici di collegamento.
Per quanto riguarda il modulo di controllo 14, esso à ̈ configurato per implementare le operazioni previste dal firmware di acquisizione dati memorizzato nel modulo di memoria 7 ed il relativo protocollo di comunicazione così da poter effettuare l’acquisizione e la memorizzazione dei parametri di diagnosi veicolare determinati dal sistema di diagnosi veicolare 3.
Nell’esempio mostrato in figura 1, il modulo di controllo 14 presenta almeno sei piedini di comunicazione 15 dei quali una coppia di piedini di comunicazione à ̈ atta ad essere impiegata per lo scambio di dati/parametri codificati secondo un primo protocollo di comunicazione, preferibilmente il protocollo SAEJ1850 PWM/VPW; una coppia di piedini di comunicazione 15 à ̈ associata allo scambio di dati/parametri codificati sulla base di un secondo protocollo di comunicazione preferibilmente il protocollo SAEJ2284 CAN-H/CAN-L, mentre una coppia di piedini di comunicazione 15 à ̈ associata allo scambio di dati/parametri codificati secondo un terzo protocollo di comunicazione preferibilmente il protocollo ISO9141-2.
Più in dettaglio, due piedini di comunicazione 15 sono atti ad essere svolgere una funzione corrispondente alla funzione svolta dalle linee di comunicazione J1850 e rispettivamente -J1850 previste dal protocollo SAEJ1850 PWM/VPW; due piedini di comunicazione 15 sono atti a svolgere una funzione corrispondente alla funzione svolta dalle linee CAN-H e rispettivamente CAN-L previste dal protocollo SAEJ2284 CAN-H/CAN-L; mentre due piedini di comunicazione 15 sono atti a svolgere una funzione corrispondente alla funzione svolta dalle linee K ed L secondo quanto previsto dal protocollo di comunicazione ISO9141-2.
Con riferimento alle figure 2 e 3, l’unità di programmazione 19 à ̈ provvista di un modulo di memoria 22 contenente una pluralità di dati organizzati nel modo seguente. I dati comprendono una pluralità di tipologie di parametri di diagnosi veicolare ed una pluralità di tipologie di modelli di veicolo. A ciascuna coppia di dati formata da un tipo di parametro di diagnosi veicolare e da un modello di veicolo, à ̈ associata univocamente una configurazione degli azionamenti da impartire alla matrice di configurazione 16 ed un programma di acquisizione dati da far implementare al modulo di controllo 14. In altri termini selezionando il tipo di parametro veicolare da monitorare ed un modello veicolo viene ottenuta una corrispondente configurazione della matrice 16 ed un relativo programma di acquisizione dati.
L’unità di programmazione 19 comprende inoltre una interfaccia 21 atta a permettere ad un utente di selezionare la tipologia di parametro di diagnosi da acquisire ed il modello di veicolo sul quale à ̈ destinato ad essere accoppiato il modulo diagnostico autoveicolistico 1; una unità di comunicazione 23 atta a comunicare con il modulo diagnostico autoveicolistico 1 attraverso il sistema di comunicazione 20, ed una unità di controllo centrale 24 configurata per determinare nel modulo di memoria 22 la configurazione della matrice 16 ed il programma di acquisizione dati associati alla tipologia di parametro ed al modello di veicolo così da poter generare e trasmettere il segnale PRO al modulo diagnostico autoveicolistico 1.
Il modulo diagnostico autoveicolistico 1 può essere configurato in modo tale da implementare essenzialmente tre fasi operative: una fase di programmazione, in cui viene attuata una configurazione della matrice 16 così da predisporre il modulo diagnostico autoveicolistico 1 alla corretta lettura dei parametri dal modello del veicolo (come mostrato in figura 2); una fase di acquisizione dati, in cui il modulo diagnostico autoveicolistico 1 viene accoppiato alla presa diagnostica 2 per acquisire i parametri (come mostrato in figura 1); ed una fase di analisi dei dati, nel corso della quale il modulo diagnostico autoveicolistico 1 provvede a comunicare i dati acquisiti all’apparecchio di test 4.
Nella figura 4 sono riportate le operazioni implementate nel corso della fase di programmazione del modulo diagnostico autoveicolistico 1.
Inizialmente à ̈ prevista la fase di selezione della tipologia di parametri di diagnosi e del modello di veicolo (blocco 100) attraverso l’interfaccia utente 21 dell’unità di programmazione 19.
A questo punto, l’unità di controllo centrale 24 dell’unità di programmazione 19 determina nel modulo di memoria 22 la configurazione degli azionamenti e il programma di acquisizione dati in funzione della tipologia di parametri e del modello di veicolo selezionati (blocco 110). L’unità di controllo centrale 24 dell’unità di programmazione 19 comanda la trasmissione del segnale PRO contenente la configurazione degli azionamenti ed il programma di acquisizione dati determinati (blocco 120).
A questo punto il modulo diagnostico autoveicolistico 1 riceve il segnale PRO e provvede a generare in funzione dello stesso i comandi COMi che configurano la matrice 16 (blocco 130) determinando i collegamenti tra i piedini di comunicazione 15 con i piedini di collegamento 13 della presa di collegamento 12 (blocco 140). Il modulo diagnostico autoveicolistico 1 provvede inoltre a memorizzare ed a configurare il programma di acquisizione dati nel modulo di memoria 7 in funzione del segnale PRO (blocco 150) terminando in tal modo la propria programmazione.
Da quanto sopra descritto à ̈ opportuno precisare che la fase di programmazione può preferibilmente avvenire prima della fase di acquisizione dei dati. Tuttavia à ̈ possibile prevedere che ad ogni ricezione di un segnale PRO, il modulo diagnostico autoveicolistico 1 interrompa temporaneamente la fase di acquisizione dati in corso per attuare la suddetta fase di programmazione e riprendere successivamente l’acquisizione dei parametri secondo la nuova configurazione impostata. Questa procedura può permettere ad esempio l’acquisizione in tempo reale di nuove tipologie di parametri di diagnosi veicolare.
La fase di acquisizione dati prevede l’accoppiamento del modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 alla presa diagnostica 2 e la comunicazione dei dati con il sistema di diagnosi 3. In particolare, in questa fase, il modulo di controllo 14 provvede ad implementare il programma di acquisizione dati memorizzato. Nella fattispecie, il programma di acquisizione dati prevede di implementare un determinato protocollo di comunicazione attraverso uno o più piedini di comunicazione 15 così da poter effettuare correttamente la lettura dei parametri attraverso i piedini di collegamento 13 collegati dalla matrice 16 ai piedini di comunicazione 15 stessi.
Il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 provvede inoltre preferibilmente in seguito alla ricezione di un comando di richiesta dati, a comunicare i parametri acquisiti all’apparecchio di test 4.
Il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo sopra descritto à ̈ estremamente vantaggioso. Essendo programmabile, il modulo diagnostico autoveicolistico risulta essere compatibile per l’acquisizione dei parametri di diagnosi veicolare indipendentemente dal tipo di autoveicolo.
Risulta infine chiaro che al modulo di diagnosi autoveicolistico di bordo sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione definito dalle rivendicazioni allegate.
In particolare, la forma di attuazione mostrata nelle figure 5 e 6 à ̈ relativa ad un modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 25, il quale à ̈ simile al modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1, e le cui parti componenti verranno contraddistinte, ove possibile, con gli stessi numeri di riferimento che contraddistinguono corrispondenti parti del modulo 1 stesso.
Il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 25 differisce dal modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 1 in quanto i dispositivi di interconnessione selettiva 17, anziché essere azionabili in modo reversibile dal modulo di controllo 14, sono azionabili in modo irreversibile tramite una operazione esterna effettuata tramite l’unità di programmazione 19.
In particolare, il modulo diagnostico autoveicolistico di bordo 25 à ̈ provvisto di una matrice di configurazione 16 nella quale ciascun dispositivo di interconnessione selettiva 17 à ̈ atto ad essere programmato in apertura/chiusura una sola volta in modo permanente e definitivo tramite l’unità di programmazione 19.
Nell’esempio mostrato in figura 5, ciascun dispositivo di interconnessione selettiva 17 à ̈ del tipo “normalmente chiuso†, ed à ̈ atto a passare da una posizione di chiusura, in cui collega un piedino di comunicazione 15 ad uno o più piedini di collegamento 13 della presa di collegamento 12, ad una operazione di apertura ottenibile attraverso una operazione esterna, in cui interrompe il collegamento tra i piedini 12 e 13 stessi.
A questo scopo, i dispositivi di interconnessione selettiva 17 comprendono dei micro-fusibili 35 o qualsiasi altro tipo di interruttore ad azionamento irreversibile similare.
Con riferimento all’esempio realizzativo mostrato in figura 6, la matrice di configurazione 16 comprende una serie di terminali di programmazione 30 atti a permettere ad un utente di comandare l’apertura irreversibile dei microfusibili 35 tramite l’unità di programmazione 19.
Nella fattispecie, nell’esempio realizzativo mostrato in figura 5 e 6, la matrice di configurazione 16 comprende quattro terminali di programmazione 30, dei quali un primo terminale di programmazione à ̈ collegato ad un nodo intermedio 31 presente lungo una linea circuitale 32 di collegamento dei piedini 13 e 15. In particolare, il nodo intermedio 31 à ̈ collegato da un lato ad un piedino 15 attraverso una linea di condizionamento del segnale, e dall’altro ad un piedino 13 attraverso un due rami circuitali lungo i quali sono disposti corrispondenti microfusibili 35.
Un secondo terminale di programmazione 30 à ̈ collegato ad un nodo intermedio 31 presente lungo la linea circuitale di collegamento dei piedini 13 e 15. In particolare, il nodo intermedio 31 à ̈ collegato da un lato ad un piedino 15 attraverso una linea di condizionamento del segnale, e dall’altro a due piedini 13 attraverso due rami circuitali lungo i quali sono disposti corrispondenti microfusibili 35.
Un terzo terminale di programmazione 30 à ̈ collegato ad un nodo intermedio 31 presente lungo la linea circuitale di collegamento dei piedini 13 e 15. In particolare, il nodo intermedio 31 à ̈ collegato da un lato ad un piedino 15 attraverso una linea di condizionamento del segnale, e dall’altro a tre piedini 13 attraverso tre rami circuitali lungo i quali sono disposti corrispondenti microfusibili 35.
Il quarto terminale di programmazione 30 à ̈ collegato ad un nodo intermedio 31 presente lungo la linea circuitale collegamento dei piedini 13 e 15. In particolare, il nodo intermedio 31 à ̈ collegato da un lato ad un piedino 15 attraverso una linea di condizionamento del segnale, e dall’altro a sei piedini 13 attraverso sei corrispondenti rami circuitali lungo i quali sono disposti corrispondenti microfusibili 35.
Con riferimento alla figura 5, i quattro terminali di programmazione 30 sono disposti centralmente nella presa di collegamento 12 nello spazio compreso tra le due file di piedini 13, e sono configurati in modo tale da poter essere accoppiati a rispettivi piedini di programmazione 30 previsti nell’unità di programmazione 19.
In particolare, l’unità di programmazione 19 esterna comprende una presa di programmazione 27, la quale à ̈ sagomata in modo tale da presentare una forma sostanzialmente complementare alla presa di collegamento 12 così da poter essere accoppiata in modo stabile ma facilmente rimovibile alla presa di collegamento 12 stesso.
Nell’esempio illustrato in figura 5, la presa di programmazione 27 comprende venti pin di programmazione dei quali, sedici piedini 40a sono disposti su due file parallele affacciati a coppie tra loro secondo la medesima configurazione dei piedini di collegamento 13 della presa di collegamento 12, in modo tale da potersi accoppiare a questi ultimi, mentre i restanti quattro piedini di collegamento 40b sono atti ad accoppiarsi ai corrispondenti quattro piedini di programmazione 30 della matrice di configurazione 16.
L’unità di programmazione 19 à ̈ collegata alla presa di programmazione 27 ed à ̈ configurata in modo tale da far circolare a comando una sovracorrente attraverso un ramo circuitale compreso tra un piedino di collegamento 13 ed un piedino di programmazione 30, in modo tale da causare la bruciatura del microfusibile 35 disposto lungo il ramo circuitale stesso.
In particolare, ad esempio, l’unità di programmazione 19 può comandare l’apertura irreversibile del microfusibile 35 mediante l’applicazione di una tensione prestabilita tra il primo piedino di programmazione 30 ed il piedino di collegamento 13. In questo modo viene generata la sovracorrente prestabilita che circolando nel ramo circuitale causa la bruciatura e quindi l’apertura del microfusibile 35. È evidente che tale operazione può essere comandata per ottenere l’apertura di un qualsiasi dei restanti microfusibili.
La programmazione della matrice 16 del modulo diagnostico autoveicolistico 25 può essere effettuata analogamente alla programmazione del modulo diagnostico autoveicolistico 1, in funzione del modello di autoveicolo e/o dei parametri di diagnosi veicolare richiesti.
A questo scopo l’unità di programmazione 19 può essere provvista di un modulo di memoria contenente le informazioni relative alle diverse configurazioni della matrice organizzate in modo tutto analogo alle informazioni contenute nel modulo di memoria 22 sopra decritto. L’unità di programmazione 19 può essere inoltre provvista di una interfaccia utente 21 attraverso la quale un utente e in grado di impartire dei comandi di selezione del modello del veicolo e o dei parametri di diagnosi veicolare e/o dei comandi di attivazione della programmazione.
L’unità di programmazione 19 à ̈ quindi configurato per ricevere dall’utente modello di autoveicolo e/o dei parametri di diagnosi veicolare selezionabili dall’utente e determina attraverso il modulo di memoria la programmazione da attuare alla matrice 16.
In uso, la fase programmazione del modulo di diagnosi autoveicolistico 25 prevede di accoppiare la presa di collegamento 12 alla presa di programmazione 27. L’utente a questo punto seleziona attraverso l’interfaccia utente dell’unità di programmazione 19 il modello di veicolo e/o i parametri di diagnosi veicolari da acquisire dal sistema di diagnosi di bordo 3.
L’unità di programmazione 19 provvede ad individuare nel modulo di memoria 22 la configurazione da impartire alla matrice 16 in funzione del modello di veicolo e/o i parametri di diagnosi veicolari. Una volta individuata la configurazione, l’unità di programmazione 19 provvede a comandare l’apertura irreversibile dei microfusibili 35 secondo quanto previsto nella configurazione stessa. A questo punto il modulo di diagnosi autoveicolistico 25 termina la propria configurazione e può essere accoppiato nella presa diagnostica 2 del veicolo ed iniziare l’acquisizione dei parametri veicolari.

Claims (12)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Modulo diagnostico autoveicolistico di bordo (1) collegabile ad una presa diagnostica veicolare (2) di un sistema di diagnosi di bordo (3) di un veicolo per ricevere una serie di parametri di diagnosi veicolare; detto modulo diagnostico autoveicolistico di bordo (1) comprendendo una presa di collegamento (12) provvista di una pluralità di piedini di collegamento (13) atti ad essere accoppiati in modo stabile, ma facilmente rimovibile a corrispondenti piedini di diagnosi di detta presa diagnostica veicolare (2), e mezzi di controllo (14) provvisti di una pluralità di piedini di comunicazione (15) ciascuno dei quali à ̈ associato ad una comunicazione di parametri di diagnosi veicolare; detto modulo diagnostico autoveicolistico di bordo (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una matrice elettronica di configurazione (16) comprendente una pluralità di mezzi di interconnessione selettiva (17), ciascuno dei quali à ̈ azionabile per collegare ciascuno di detti piedini di comunicazione (15) di detti mezzi di controllo (14) ad uno qualsiasi di detti piedini di collegamento (13) di detta presa di collegamento (12).
  2. 2. Modulo diagnostico autoveicolistico di bordo secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuno di detti mezzi di interconnessione selettiva (17) Ã ̈ azionabile per collegare ciascuno detti piedini di comunicazione (15) di detti mezzi di controllo (14) ad uno ed uno solo di detti piedini di collegamento (13).
  3. 3. Modulo diagnostico autoveicolistico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di interconnessione selettiva (17) di detta matrice di configurazione (16) sono comandabili in apertura/chiusura in modo reversibile attraverso rispettivi segnali di comando (COMi).
  4. 4. Modulo diagnostico autoveicolistico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di interconnessione selettiva (17) comprendono dei transistori.
  5. 5. Modulo diagnostico autoveicolistico secondo la rivendicazione 3, comprendente mezzi di controllo (14) configurati in modo tale da generare detti segnali di comando (COMi) in funzione della tipologia dei parametri di diagnosi veicolare da acquisire e/o alla tipologia di veicolo da diagnosticare.
  6. 6. Modulo diagnostico autoveicolistico secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui ciascuno di detti mezzi di interconnessione selettiva (17) à ̈ programmabile in apertura in modo permanentemente irreversibile tramite un’operazione esterna.
  7. 7. Modulo diagnostico autoveicolistico secondo la rivendicazione 6, in cui detti mezzi di interconnessione selettiva (17) comprendono dei microfusibili (35).
  8. 8. Modulo diagnostico autoveicolistico secondo la rivendicazione 7, in cui detta presa di collegamento (12) comprende dei piedini di programmazione (30) i quali sono collegati a rispettivi microfusibili (35) attraverso una linea circuitale per permettere la bruciatura dei microfusibili (35) stessi.
  9. 9. Modulo diagnostico autoveicolistico secondo le rivendicazione 8, in cui ciascun piedino di programmazione (30) à ̈ collegato ad un piedino di collegamento (13) attraverso una linea circuitale lungo la quale à ̈ disposto un microfusibile (35); la circolazione di una corrente di programmazione tra detto piedino di programmazione (30) e detto piedino di collegamento (13) determinando l’apertura irreversibile di detto microfusibile (35).
  10. 10. Sistema di diagnosi veicolare comprendente mezzi di diagnosi veicolare provvisti di una presa diagnostica veicolare (2) installata sul veicolo ed un modulo diagnostico autoveicolistico di bordo (1) accoppiabile in modo stabile ma facilmente rimovibile a detta presa diagnostica veicolare (2) per ricevere una serie di parametri di diagnosi veicolare determinati da detti mezzi di diagnosi veicolare; detto sistema essendo caratterizzato dal fatto che detto modulo diagnostico autoveicolistico di bordo (1) Ã ̈ realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  11. 11. Sistema di diagnosi veicolare secondo la rivendicazione 10, comprendente una unità di programmazione (19) atta ad azionare detti mezzi di interconnessione selettiva (17) di detta matrice elettronica di configurazione (16) in funzione della tipologia di parametri di diagnosi da acquisire e della tipologia di modello di veicolo.
  12. 12. Sistema di diagnosi veicolare secondo la rivendicazione 11, in cui detta unità di programmazione (19) à ̈ configurata in modo tale da contenere una pluralità di tipologie di parametri di diagnosi veicolare ed una pluralità di tipologie di modelli di veicolo; a ciascuna coppia di dati formata da un tipo di parametro di diagnosi veicolare e da un modello di veicolo essendo associata univocamente una configurazione degli azionamenti da impartire a detta matrice di configurazione (16) ed un programma di acquisizione dati; detta unità di programmazione (19) essendo inoltre configurata in modo tale da determinare la configurazione degli azionamenti ed il programma di acquisizione dati in funzione del tipo di parametri di diagnosi e della tipologia di veicolo selezionata dall’utente; detta unità di programmazione (19) essendo inoltre configurata in modo tale da comandare a detta matrice (16) la configurazione degli azionamenti determinata, ed al detto modulo diagnostico (1) l’implementazione di detto programma di acquisizione dati.
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