ITTV20000049A1 - Struttura di occhiale del tipo a giorno, con mezzi a clip di unione del ponte e delle astine, alle lenti - Google Patents

Struttura di occhiale del tipo a giorno, con mezzi a clip di unione del ponte e delle astine, alle lenti Download PDF

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Brevetto per invenzione industriale
Titolo:
STRUTTURA DI OCCHIALE DEL TIΡΟ A GIORNO, CON MEZZI A CLIP DI UNIONE DEL PONTE E DELLE ASTINE, ALLE LENTI.
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una struttura di occhiale del tipo a giorno, con mezzi a clip di unione del ponte e delle astine, alle lenti.
La proposta, trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore della produzione e commercializzazione di occhiali ultraleggeri cosiddetti a giorno o glasant, ottenuti prevalentemente dalla lavorazione di filo metallico.
Sono note le montature per occhiali, le quali, si compongono principalmente di una parte atta al sostegno delle lenti, data da due telai oculari, uniti tra di loro da un ponte; dai naselli, che talvolta possono essere ottenuti monoliticamente con i detti telai oculari; ed infine da delle astine di sostegno. Queste astine, in talune soluzioni, possono prevedere dei dispositivi, cosiddetti flex, ottenuti in prossimità dell'incerieramento al frontale dell'occhiale, per consentire l'impegno elasticizzato della montatura. Tale funzione, ottenuta su entrambi i lati dell'occhiale, da un lato, ha il pregio di conferire una maggiore ergonomicità, consentendone anche l'adattamento alle diverse conformazioni anatomiche del viso di ogni soggetto portatore, dall'altro, ne renderebbe più agevole l’indossabilità.
Poiché il consumatore ha potuto apprezzare i pregi di queste proposte, che peraltro sono indubitabili, le aziende del settore, da tempo si sono orientate in tal senso, con lo scopo principale di ricercare delle soluzioni innovative e migliorative soprattutto dal punto di vista della funzionalità e del dimensionamento dei dispositivi.
Ad esempio, una tradizionale astina elasticizzata, che ha trovato un largo consenso nel pubblico consumatore, è costituita dalla domanda di brevetto europeo n.79400087.
Gli inconvenienti riscontrabili, genericamente, in questa ed altre tipologie comuni di occhiali, sono costituiti essenzialmente da una eccessiva complessità delle montature che tendono a rendere l'occhiale particolarmente vistoso, una caratteristica questa contraria all'attuale tendenza del mercato, ed anche piuttosto pesante, tale da essere difficilmente tollerato, soprattutto dai soggetti che per necessità sono costretti a portare regolarmente l'occhiale. Inoltre, alcuni problemi si sono riscontrati anche a carico dei dispositivi flex, i quali nonostante svolgano egregiamente il proprio compito, determinano non pochi problemi in fase esecutiva, da un lato per quanto riguarda la realizzazione degli innumerevoli componenti di precisione, dall'altro nel loro assemblaggio, in definitiva incidendo in misura considerevole sui costi.
A causa di queste ed altre problematiche, da alcuni anni, si è andata via via ad affermare sul mercato, una soluzione piuttosto accattivante, costituita dall'occhiale cosiddetto a giorno. Esso, in buona sostanza, richiama un occhiale privo di telaio, molto in voga agli inizi del secolo, e particolarmente apprezzato dal pubblico, in quanto dato da una struttura leggera e assai poco vistosa.
STATO DELL’ARTE
Unanimamente, la soluzione che ha contribuito più di tutte alla rinascita di questo tipo di occhiale, è costituita dalla proposta di cui al brevetto europeo n. 546 589 (Lindberg), avente per oggetto dei mezzi per il supporto delle lenti negli occhiali, particolarmente del tipo con montatura a giorno. La caratteristica principale di tale occhiale, consiste nel prevedere, in luogo del tradizionale dispositivo di elasticizzazione dell’astina, una modifica della conformazione della parte terminale dell'astina, in modo tale, da renderla, pur semplificata, ugualmente cedevole rispetto al musetto di impemiamento. Più in dettaglio, l'occhiale in questione si compone di due lenti, con montatura a giorno, ovvero del tipo prive di telaio. Conseguentemente, sempre le lenti, sono unite tra loro dal solo ponte, che nel caso di specie è ottenuto in filo, il quale opportunamente ripiegato, realizza degli anelli per l'impegno corrispondenti naselli. Il medesimo ponte in filo, sempre in virtù della particolare conformazione, prevede di lato ai naselli delle zanche d’ancoraggio, date dalle due estremità contrapposte del filo ripiegato. A questo punto, l'ancoraggio della singola lente viene ottenuto praticando dei piccoli fori necessari ad accogliere le estremità in filo del ponte.
Un'ulteriore caratteristica innovativa, rilevabile dalla proposta Lindberg, è riscontrabile nelle astine. Anche in tal caso, sono ottenute in filo metallico, opportunamente ripiegate e rispettivamente, da un lato, risvoltate verso il basso per avvolgere come consuetudine parte del padiglione auricolare, dall'altro, realizzando una spirale, dove la conformazione dell'avvolgimento si sviluppa ortogonalmente al tratto dell'astina. Il foro, ottenuto coassialmente alla spirale, costituisce mezzo femmina per l'incerieramento della stessa al musetto-perno associato ad ogni lente dell'occhiale. Più in particolare, una lente dell’occhiale, dal lato opposto di ancoraggio del nasello, prevede un foro che accoglie, passante trasversalmente, un tratto di filo ripiegato, da un lato ancorandosi lungo il bordo dell'occhiale, essendo ripiegato su se stesso, dall'altro protraendosi per un breve tratto in orizzontale seguito da un ulteriore tratto ripiegato a 90°, in modo tale da ottenere un perno disposto in verticale. Detto perno, viene quindi accolto coassialmente alla spirale, ottenendo l’incerieramento dell’astina. In definitiva, il cedimento elastico della stessa, è reso possibile dalla terminazione della spirale, la quale insiste, flettendo l'astina verso l'esterno, lungo il tratto orizzontale del mezzo maschio di incerieramento alla lente dell 'occhi ale.
Nel medesimo testo brevettuale, inoltre, vengono descritte de varianti tecniche, soprattutto per quanto riguarda la struttura di sostegno delle lenti, nel caso di specie, prevedendo la lavorazione del filo in modo tale da interessare la sola parte superiore in una prima soluzione, od alternativamente, la sola parte inferiore. Di conseguenza, si ottiene mediante opportune pieghe e risvolti dello stesso un'unica struttura che assolve alla funzione di musetto, ai lati dell'occhiale per l'incerieramento delle astine, e centralmente, di unione, mediante ponte, delle due lenti nonché costituendo mezzi di ancoraggio per i rispettivi naselli.
Gli inconvenienti che in passato si sono potuti riscontrare nella predetta soluzione, soprattutto con riguardo all'incerieramento, possono essere attribuiti alla complessità di lavorazione del filo, con particolare riferimento alla necessità di dovere ricorrere in prossimità delle terminazioni delle astine, all’ottenimento della spirale. In secondo luogo, non risulterebbe efficace nell'assicurare la tenuta tra il perno maschio, previsto nel musetto, e la sede ricettacolo della spirale, tendendo frequentemente a fuoriuscire dalla propria sede. Da ultimo, per effetto della precipua conformazione a spirale attuata sulla terminazione delle astine, parrebbe eccessivamente cedevole, diminuendo l'efficacia di tenuta sul viso.
Con il fine di ottimizzare la predetta soluzione, la domanda italiana n. TV95A0000105 (Carlon-Carraro), è stata proposta come variante, consistendo in una struttura di occhiale a giorno ed astina perfezionata così ottenuta, del tipo ricavata mediante del filo metallico ripiegato di sostegno delle lenti e comprendente; un ponte di collegamento al quale sono impegnati corrispondenti naselli, prevedendo sul lato esterno di un occhiale così assemblato, ovvero in prossimità del bordo di ogni singola lente, l’ancoraggio di un musetto monolitico di incerieramento dell'astina, essendo ottenuto anch'esso in filo, con da un lato, due estremità parallele e pressoché rettilinee, introdotte oblique attraverso la corrispondente lente, dall’altro prevedendo due anelli, uniti da un successivo tratto curvo; consentendo, all'intero dei detti anelli, l'introduzione dell'estremità maschio di una corrispondente astina, l'estremità, essendo essenzialmente conformata ad "L", ed in cui il tratto maggiore della detta astina dapprima si protrae rettilineo, poi da un lato è curvato dovendo risvoltare in prossimità del padiglione auricolare, mentre il lato interessato all'incerieramento, prevede un retto perpendicolare al tratto maggiore seguito da un breve tratto ripiegato sulla sommità a 90°, in modo tale che quest'ultimo, ruotando l'astina, interferisca, con una parte del detto musetto.
L’entusiasmo, dimostrato dai consumatori, nei confronti delle predette soluzioni, ha dato origine come conseguenza, ad una innumerevole quantità di varianti sul tema, senza tuttavia ancora risolvere l'inconveniente principale e assai comune alle stesse. Si tratta, più in particolare, del fatto che, tutte indistintamente, richiedono l'esecuzione di fori, praticati in prossimità del bordo lente, all'intero dei quali vengono ad essere introdotte le estremità di ancoraggio della corrispondente cerniera o del relativo ponte, diversamente conformati. In taluni casi, i fori, possono essere più d'uno in logica corrispondenza, dipendendo dalla configurazione della zanca di ancoraggio, e possono anche non presentare la classica sezione circolare. Queste circostanze originano un doppio ordine di problemi. In primo luogo, la difficoltà oggettiva di realizzazione, in quanto si richiede una certa abilità da parte del montatore anche se può avvalersi dell'ausilio di particolari attrezzature che ne facilitano il compito. E' altresì intuibile, che tale difficoltà comporta dei tempi di lavorazione, e dunque di montaggio dell'occhiale, decisamente eccessivi. In secondo luogo, poiché la sola introduzione, nei fori, delle estremità della cerniera o del ponte in filo, non è sufficiente per garantire una tenuta stabile nel tempo, attualmente, si suole utilizzare dei collanti. Il concorso di questi, tuttavia, non è ancora sufficiente per garantire un ancoraggio stabile nel tempo sia delle cerniere che del ponte, con la conseguenza che è assai frequente il distacco dalla lente.
Infine, un ulteriore e frequente inconveniente che il consumatore lamenta, consiste nel fatto che a causa della presenza dei fori, è sufficiente anche solo un urto accidentale, come la semplice caduta da una banale altezza, per determinare la rottura della lente dell'occhiale, ancorché localizzata lungo il bordo, imponendone la sostituzione.
La medesima tipologia di rottura, inoltre, può accadere a carico del montatore, durante l'esecuzione di fori, sia per effetto delle tensioni ma anche poiché essi attraversano la lente in prossimità del bordo, ciò che può provocare l'improvviso cedimento.
Ed è così che attualmente, talune imprese, hanno inteso indirizzare la propria ricerca nei confronti di quegli occhiali, del tipo glasant o "a giorno", di cui possa essere agevolato il montaggio delle lenti, riducendo i rischi di rottura e di conseguenza i costi di lavorazione.
Una proposta, pubblicata dal gruppo De Rigo, sulla rivista "Ottica Italiana" ed. di Ottobre 1998, è consistita in un occhiale glasant, denominato "DR Hi-Tech", la cui caratteristica principale, è data dal fatto di prevedere, sia per l'ancoraggio della cerniera che fulcra la relativa astina, sia per il ponte che unisce le due lenti e supporta i naselli, un particolare ed innovativo dispositivo. Si tratta in dettaglio, di un blocchetto, di cui è parte una sorta di forcella, ottenuta da un lato della cerniera ed alle estremità del ponte, la quale si sovrappone da un lato e dall'altro al bordo lente, per consentire mediante relativo ammorsamento, attuato con un mezzo a vite, di essere convenientemente trattenuta. Poiché l'affidamento alla tenuta conferito dai soli dispositivi di ammorsamento, è apparso insufficiente, al fine di stabilizzare l'occhiale, si è ricorsi all'esecuzione di un canalino, perimetrale al bordo lente, ed all'interno del quale, viene ad essere disposto un filo di nylon, le cui estremità vengono poi fissate a delle ancorette quali appendici del cd. blocchetto d'ancoraggio. La soluzione si commenta da sola, nel senso che se è vero che è possibile prevedere la realizzazione di un occhiale, senza fori sulla lente, è anche vero che il montaggio non è affatto semplice, soprattutto in relazione alle difficoltà riscontrate dai tecnici del settore, nell’assicurare, in tensione, le terminazioni del filo di nylon che circoscrive il bordo lente così trattenendola. Oltre a ciò, si ravvisa comunque una certa complessità derivante dalla necessità di prevedere delle lavorazioni di minuteria assai particolari, quali nel caso di specie, i cd. blocchetti di ancoraggio. In definitiva, queste ed altre circostanze, inducono a ritenere che la soluzione sia tutt'altro che economica.
Infine, è anche nota la soluzione proposta dalla ditta Sichel & Sichel di Padova. Questa, si riferisce sempre a delle montature ultra-leggere, inserendosi come compromesso tra gli occhiali cd. a giorno e le montature tradizionali, e si propone validamente di ovviare al problema della esecuzione dei fori, per consentire una più agevole unione delle lenti nonché del relativo impegno delle astine. Ciò viene reso possibile, secondo la stessa, prevedendo una struttura elastica, che comprenda le sole due arcate superiori di una montatura, unite dal relativo ponte di collegamento, detta struttura, essendo ottenuta mediante la lavorazione speciale di acciaio armonico. All'estremità di ogni arcata, parrebbe essere ricavato un dentino, che essendo sporgente si sovrappone localmente e sull'estradosso, alla lente interessata. In questo modo, il bordo lente, risulta interposto tra l'arcata superiore ed il dentino sporgente, al quale per conferire una maggiore ritenuta, si è preferito ricorrere ad una incisione, praticata lungo il bordo lente ed in logica corrispondenza.
La soluzione ora esposta, non è affatto esente da problematiche. Questa, infatti, non è ancora in grado di conferire una sufficiente affidabilità al sistema di ancoraggio della lente alla struttura di montatura, con la conseguente possibilità di giungere rapidamente al distacco, anche solo come conseguenza di un banale urto accidentale. In secondo luogo, vi è una oggettiva limitazione dal punto di vista funzionale, nel senso che l'ancoraggio delle astine non può essere ottenuto se non con il concorso di una struttura superiore che comprenda le due arcate elastiche dell'occhiale. Queste oltretutto, hanno il difetto di appesantire l'occhiale anche dal punto di vista estetico.
Scopo del presente trovato è dunque quello di ovviare a tutti i succitati inconvenienti.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante una struttura di occhiale del tipo a giorno, con mezzi a clip di unione del ponte e delle astine, alle lenti, ricavata mediante del filo metallico ripiegato, comprendente un ponte di collegamento tra le due lenti al quale sono impegnati corrispondenti naselli, ed almeno una cerniera monolitica per lente, che fulcra la relativa astina anch'essa in filo, ancorata sull'intradosso in prossimità del bordo di ogni singola lente, in cui, sia il ponte di unione delle dette due lenti e di supporto del relativo nasello che la detta cerniera monolitica di incerieramento dell'astina, prevedono almeno una clip di ancoraggio a cavallo del bordo della relativa lente; detta clip essendo ottenuta:
o ripiegando una estremità del filo metallico secondo una conformazione ad "S", parzialmente accolta all'interno di una incisione praticata in logica corrispondenza sul bordo lente;
o mediante una porzione di filo metallico, che, sovrapposta sull’estradosso della lente ed intestandosi in una corrispondente sede, per poi essere ripiegata, ne interessa trasversalmente a vista lo spessore lungo il bordo lente, per poi essere ancora ripresa e ripiegata sull'intradosso della lente con la terminazione protesa verso l'estero a costituire porzione di cerniera finalizzata a fulcrare una relativa astina.
VANTAGGI
In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti alcuni obiettivi.
Un primo scopo è stato quello di evitare l'esecuzione dei fori, lungo il bordo lente. Il fatto di non eseguire dei fori, ha inoltre ridotto in misura considerevole la possibilità di rottura della lente, sopperendo agli inconvenienti lamentati dal consumatore.
Un secondo scopo, è consistito nell'individuare una valida tecnica di ancoraggio, che non richiedesse il concorso di collanti al fine di assicurare le terminazioni in filo. In questo caso, la particolarità della clip, permette di ovviare all'impiego del collante, garantendo una inusuale tenuta, ed allo stesso tempo, prestandosi facilmente per intervenire rapidamente e con comodità, nel caso della sostituzione della lente.
Un terzo scopo, è consistito anche nel conseguire una buona stabilità strutturale dell'occhiale, soprattutto a fronte di deformazioni che solevano verificarsi, per effetto del progressivo cedimento, ancorché parziale dei singoli ancoraggi.
Un quarto scopo, ha inteso proporre dei miglioramenti alla cerniera, ottimizzando il fulcraggio dell’astina, alla corrispondente porzione di cerniera ancorata sul relativo bordo della lente. Esso inoltre, ha permesso delle migliorie anche nei confronti della capacità di estroflettere delle astine, rendendo la funzione maggiormente morbida, conferendo dei pregi inusuali sia nell'atto della calzata, sia durante l'utilizzo di detto occhiale.
Infine, altre peculiarità vantaggiose, possono essere riassunte nella leggerezza, nonché in una ricercata ergonomicità ed estetica.
Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei di segni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intenderà limitativi ma solo esemplificativi.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Figura 1. Rappresenta una vista in prospettiva di una metà dell'occhiale, nella fattispecie, di una sola delle due lenti interessate, alla quale da un lato è applicata l'astina con cerniera in filo metallico, mentre dall’altro, l'estremità del ponte di unione ad una lente analoga.
Figura 2. Rappresenta una vista in prospettiva di una sola, delle due lenti di un occhiale a giorno del tipo come da Figura 1.
Figura 3. Rappresenta una parziale vista in sezione trasversale della Figura precedente, e di un particolare ingrandito della lente.
Figura 4. Rappresenta una vista in sezione del particolare di cui alla Figura 3., previsto lungo il bordo della lente, presa secondo l'asse A-A.
Figura 5. Rappresenta una vista in prospettiva del particolare di cui alle Figure 3. e 4.
Figura 6. Rappresenta, una vista dall'alto di un primo tipo di cerniera con relativa clip di aggancio al bordo lente.
Figura 6.1. Rappresenta, una vista laterale della cerniera di cui in Figura precedente, con relativa clip di aggancio.
Figura 7. Rappresenta una vista in prospettiva della sola terminazione di una astina da unire alla rispettiva cerniera di cui alle Figg. 6. e 6.1, con relativa clip di aggancio al bordo lente.
Figura 8. Rappresenta una vista laterale del trattò terminale di una astina, incernierato alla rispettiva cerniera di cui alle Figg. 6. e 6.1.
Figura 9. Rappresenta una vista parziale e di lato di un ponte per l’unione delle due lenti, comprensivo di nasello.
Figura 10. Rapresenta una variante, vista dall’alto, di una cerniera con relativa clip di aggancio al bordo lente.
Figura 11. Rappresenta schematicamente l'unione di una variante di astina ad una relativa cerniera con clip di aggancio al bordo lente.
Figura 12. Rappresenta una vista dall'alto, ed in sezione di una particolare fresatura predisposta per accogliere la clip di ancoraggio monofilo.
Figura 13. Rappresenta, vista dall’alto, una clip di aggancio al bordo lente di cui in Figura 12.
Figura 14. Rappresenta, sempre in vista dall’alto, una diversa conformazione di clip di aggancio al bordo lente di cui in Figura 12.
Figura 15. Rappresenta l’assieme di una lente con relativo particolare, ed una astina, alla quale è stata applicata una diversa conformazione di clip di aggancio della cerniera al bordo lente, sempre monofilo ma del tipo ad una andata.
Figura 16. Rappresenta una vista in prospettiva ed ingrandita della variante di clip illustrata in Figura 15.
Figura 17. Rappresenta un'ulteriore e diversa conformazione di clip di aggancio al bordo lente, del tipo con una andata ed un ritorno.
Figura 18. Rappresenta, una vista in prospettiva del solo bordo lente, lungo il quale, in logica corrispondenza è presente una sede ottenuta per fresatura, finalizzata ad accogliere una clip del tipo illustrata in Figura 17.
Figura 19. Rappresenta, una vista di pianta di una ulteriore variante alla
conformazione della clip unita lungo il bordo di una corrispondente lente Infine, le Figure 20., 21. e 22. Rappresentano delle ulteriori viste della clip, rappresentata in Figura 19, rispettivamente in prospettiva di fronte e di
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI ESEMPI DI REALIZZAZIONE
Prendendo come riferimento le Figure di cui alle allegate tavole, si rileva che una struttura di occhiale (A), del tipo a giorno, essendo composta da parti monolitiche ottenute in filo metallico che cooperano al sostegno delle lenti, comprende almeno una lente (1), provvista lungo il perimetro, dal lato prospiciente il viso, di mezzi (2), da un lato, di ancoraggio alla stessa, dall’altro finalizzati a conseguire a sbalzo rincerieramento alla lente (1), di una reladva astina (3), pure in filo metallico. Dal lato opposto, la stessa lente (1), prevede altresì dei mezzi (41) che consentono al ponte (4), di essere ancorato con una estremità alla detta lente (1), e dall’altra, ad una analoga lente (nella fattispecie non illustrata), formando l'occhiale.
Sia i mezzi (2) (notoriamente dei musetti), di incerieramento delle astine (3), che i mezzi di ancoraggio del ponte (4), comprendono una relativa clip (21-41), ottenuta ripiegando più volte l'estremità di un filo metallico, e sino a che la terminazione non richiama una tipica conformazione a doppia curva o ad "S". Più in dettaglio, per unire incerierando, l'astina (3) alla rispettiva lente (1), è necessario incerierare l'astina in corrispondenza di una estremità del mezzo (2), la quale, da un lato prevede la detta clip (21), dall’altro realizza a seconda del caso cerniera maschio (22) o femmina (23). Ancora più in dettaglio, la clip (21), realizza una prima forcella che si dispone a cavallo del bordo della lente (1), disponendo il tratto terminale (211), che in un caso può essere appiattito, a forzare sull'estradosso della lente (1), ed un tratto intermedio (212), anch'esso in un caso appiattito, a forzare sull'intradosso della medesima lente (1). La necessaria elasticità ed intensità dell'ammorsamento, è anche determinata da una seconda e contigua forcella, rivolta verso l'interno dell'occhiale, cooperante con la detta prima, la quale essendo contrapposta, sollecita quanto basta il tratto intermedio (212).
Al fine di assicurare, una maggiore tenuta della clip (21) alla lente (1), lungo il bordo di questa ed in logica corrispondenza, viene praticata, mediante l'ausilio di attrezzature di rito, una incisione (11), per lato. Questa incisione, realizza due cave (111) e (112), rispettivamente, l'una ricavata sull'estradosso della lente (1) e l'altra sull'intradosso, di modo tale che il suo dimensionamento sia eseguito considerando le dimensioni della clip (21) ed affinchè quest'ultima venga così ad essere accolta, almeno parzialmente, all'interno dell'incisione stessa (11). Nella realizzazione delle dette due cave (111) e (112), si deve tenere altresì conto, preferibilmente, di conferire una certa conicità alla porzione intermedia (113) e questo al fine di ottimizzare l'aggrappaggio della detta clip (21), il cui tratto terminale (211) viene accolto nella cava (111), mentre il tratto intermedio (212) viene accolto nella cava (112). Ancora, per ottimizzare ulteriormente l'aggrappaggio della clip (21), la superficie della stessa può essere irruvidita o zigrinata, od anche prevedendo delle incisioni tali da ricavare dei denti o arpioni di aggrappaggio.
Si è visto che, in una soluzione preferenziale, il mezzo di sostegno (2) di interposizione tra astina (3) e lente (1), comprende una cerniera maschio (22). In questa ipotesi, dunque, si richiede una astina (3), la cui terminazione sia ripiegata in modo tale da ottenere un singolo anello (31), ottenuto ripiegando e torcendo più volte il relativo filo metallico. Un primo passaggio è costituito dalla formazione di una prima asola (311), alla quale segue una seconda asola, praticata a 90° rispetto alla precedente, ricavando l'anello (31), per poi il capo del filo, essere fatto passare attraverso la detta prima asola (311), sulla quale così si aggancia. L'unione dell'astina (3) al mezzo di sostegno (2), viene ottenuta prevedendo l'introduzione del perno (221) all'interno dell'anello (31) ricavato sulla terminazione dell'astina (3). Con il fine di migliorare la ritenuta del perno (221) all'interno dell'anello (31), sulla superficie dello stesso è ottenuta una zigrinatura, od alternativamente delle incisioni tali da ricavare dei denti o arpioni di aggrappaggio. Sempre per ottimizzare lincerieramento, si rileva che il perimetro interno dell'anello (31), è appiattito, di modo tale da favorire una certa stabilità all'incerieramento dell'astina (3).
Si è rilevato in precedenza, che per l'unione delle due lenti (1) a formare la coppia, è necessario un ponte di collegamento (4). Anche questo ottenuto monoliticamente in filo, realizza al tempo stesso un mezzo per il supporto dei naselli (5). Poiché anche il ponte di collegamento (4), deve essere ancorato da un lato e dall'altro lungo il corrispondente bordo della relativa lente (1), si rileva che comprende una prima parte superiore ad arco (42) seguita da due montanti pressoché simmetrici e laterali (421) ottenuti facendo percorrere in andata e ritorno il medesimo filo, pressoché parallelamente. Funzione di questi due montanti laterali (421), è anche quella di realizzare una agevole guida per l'introduzione e viceversa del nasello (5), il quale viene così ad essere accolto nella parte inferiore degli stessi ove il percorso del filo realizza un anello (422). Ognuna, delle due estremità (41) del filo che realizza il ponte di collegamento (4), è finalizzata ad essere ancorata lungo il bordo della corrispondente lente (1). Più in particolare, anche in questo caso l'estremità (41) realizza una clip, avente la medesima conformazione ad "S" della clip (21), ne consegue, che anche per l'ancoraggio del ponte (4), è necessario provvedere, in logica corrispondenza, all'esecuzione, lungo il bordo della relativa lente (1), di una incisione del tipo (11).
Una possibile variante alla precedente tecnica di incerieramento, dell’astina (3) al mezzo (2) di ancoraggio ed incerieramento alla lente (1), consiste nel fatto di prevedere la terminazione di una astina (3) realizzata con un perno maschio (32). In questo caso, è il perno maschio (32) dell'astina (3) ad essere realizzato con una superficie zigrinata od irruvidita al fine di ottimizzare la ritenuta all'intero di un ricettacolo femmina (23) offerto dal mezzo (2) il quale dal capo opposto prevede sempre la clip (21) di ancoraggio al bordo lente (1). Questo ricettacolo (23), altro non è che un anello ricavato prevedendo una estremità del filo ripiegata a formare l'anello, per poi, rientrando, il capo (231) essere fatto passare attorno al tratto di andata precedente e risvoltato sullo stesso. Anche in questo caso e sempre per ottimizzare l'incerieramento, si rileva che il perimetro interno dell'anello (23), è appiattito, di modo tale da favorire una certa stabilità all’jncerieramento dell'astina (3).
In una soluzione preferenziale di realizzazione, si rileva che la clip (21, 41) può essere maggiormente chiusa, ovvero con le estremità (211) e (212) a convergere. E' intuibile che in questa condizione, anche l'incisione (11) praticata lungo il bordo lente, presenterà una forma convergente delle singole sedi (111) e (112), sicché la porzione intermedia di dente (113), si presenterà con una sezione maggiore verso l’esterno che non quella rilevabile verso l'interno della lente.
Una delle possibili varianti (21a) alla conformazione della clip (21) 41), si ipotizza la disposizione della terminazione (211) sull'intradosso della lente, nella corrispondente sede (112). Di conseguenza, avremo che il tratto (212) viene ad essere accolto nella corrispondente sede (111), ricavata dal lato opposto, ovvero sull'estradosso della lente (1), per poi rientrare ad oltrepassare il bordo lente, ed ottenere un relativo incerieramento (non illustrato) dell'astina (3). In questo modo si realizza una clip, la cui conformazione richiama una sola parte della conformazione ad "S", illustrata nelle soluzioni precedenti, ed in particolare una "C'V
In ancora una delle possibili varianti (21b) a delle clip di ancoraggio del tipo ad una andata, si prevede un tratto di filo (213), che, intestato in una conveniente sede (12) così sagomata, si protrae dapprima dall'esterno del bordo lente verso il centro della lente stessa, e quindi, ripiegato su se stesso per protrarsi nuovamente verso il bordo lente, per infine disporre a cavallo della stessa un tratto trasversale (214) e compiere dall'altro lato della lente (la) il medesimo percorso. Nel caso di specie, la sede (12), sul lato della lente (1) volta verso l'esterno, non termina sul bordo lente ma in prossimità, in modo tale da ricavare una battuta (121) contro la quale insiste l'estremità (213) del filo sovrapposto alla lente. Viceversa, poiché la cerniera che fulcra la corrispondente astina, è solitamente posizionata, arretrata, rispetto alle lenti, la sede (12), sul lato della lente rivolto verso Tintero; termina sul bordo lente, in modo tale da consentire la prosecuzione a sporgere (215) del tratto rettilineo (214) che costituirà, secondo diverse conformazioni, fulcro per l'incerieramento della corrispondente astina.
Una variante infine, è anche data dalla clip (21c) che appare illustrata in Figura 17., la quale, diversamente dalle precedenti, prevede, una conformazione del filo tale da interessare lo spessore del bordo lente, tanto in andata che in ritomo. Essa, sostanzialmente, realizza due superfici, simili, che si sovrappongono ciascuna, sulla corrispondente faccia della lente, interna ed esterna. Più in dettaglio, il tratto di filo (216) che proviene dalla conformazione di cerniera, si protrae, distante dal bordo lente, dapprima verso l'alto, poi ortogonalmente (217) verso il bordo lente, e quindi con un tratto ortogonale (218), in corrispondenza del bordo ne interessa lo spessore, per poi, dall'altro lato della lente nuovamente tornare (219) verso il centro lente ma sulla faccia anteriore. Giunto a questo punto, il filo metallico è ripiegato perpendicolarmente verso il basso (220) e quindi rinviato verso il bordo lente, il cui spessore è interessato da un tratto in ritorno (221) seguito da un nuovo tratto (222) proteso verso il centro lente.
Allo stesso modo, la lente (lb) prevede una scanalatura (13), che interessa entrambe le faccie, esterna - interna della lente, assecondando la conformazione della clip (21c). Nel caso di specie, si rileva che detta scanalatura (13), sulla faccia interna della detta lente (lb) non termina sul bordo lente ma in prossimità, in modo tale da ricavare una battuta (non illustrata) contro la quale insiste l'estremità (222) del filo così sovrapposto.
Una ennesima variante alla clip di cui alle soluzioni precedenti, consiste nel prevedere una clip (21d), monofilo, la quale, dal lato dell'incerieramento con l'astina (3), essendo finalizzata a costituire lo snodo, prevede la realizzazione, torcendo e piegando il filo, di un mezzo per fulcrare la detta astina, nel caso di specie, un anello (224). Dal detto anello (224), più in dettaglio, si protende un tratto di filo (225), pressoché rettilineo, il quale è ripiegato poi a 90°, nel caso di specie verso il basso, a realizzare una forcella (226). Funzione di detta forcella (226) è quella di agganciare la lente (1), nel caso di specie, dal basso verso l'alto, essendo praticata, nell'emisfero inferiore, una cava pressoché verticale ed analoga a quella indicata come sede (11) (v.Fig. 12).

Claims (33)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di occhiale del tipo a giorno, con mezzi di unione del ponte e delle astine, alle lenti, ricavati mediante del filo metallico ripiegato; comprendente un ponte (4) di collegamento tra le due lenti (1, la, lb) al quale sono impegnati corrispondenti naselli (5), ed almeno una cerniera monolitica (2) per lente (1, la, lb), che fulcra la relativa astina (3) anch’essa in filo, ancorata sull'intradosso in prossimità del bordo di ogni singola lente (1, la, lb), caratterizzata dal fatto che, almeno in corrispondenza della detta cerniera monolitica (2) di incerieramento dell'astina (3), è prevista una clip (21, 21a, 21b, 21c, 21d) di ancoraggio dello snodo, essendo disposta a cavallo del bordo di ciascuna lente (1, la, lb), ognuna provvista di sede (11, 12, 13) per l’alloggiamento parziale della detta clip, ed in cui là clip (21, 21a, 21b, 21c, 21d) è ricavata piegando e ripiegando una estremità del filo metallico, ottenendo una terminazione conformata secondo una forcella.
  2. 2. Struttura di occhiale del tipo a giorno, con mezzi di unione del ponte e delle astine, alle lenti, secondo la rivendicazione 1., caratterizzata dal fatto che, sia il ponte (4) di unione delle dette due lenti (1, la, lb) e di supporto dei relativi naselli (5) che la detta cerniera monolitica (2) di incerieramento dell'astina (3), prevedono una clip (21, 21a, 21b, 21c, 21d, 41) di ancoraggio essendo disposta a cavallo del bordo di ciascuna lente (1, la, lb), ognuna provvista di sede (11, 12, 13) per l'alloggiamento parziale della detta clip, ed in cui la clip (21, 21a, 21b, 21c, 21d, 41) è ricavata piegando e ripiegando più volte una estremità del filo metallico.
  3. 3. Struttura di occhiale del tipo a giorno, con mezzi di unione del ponte e delle astine, alle lenti, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che sia il ponte (4) di unione delle dette due lenti (1) e di supporto dei relativi naselli (5) che la detta cerniera monolitica (2) di incerieramento dell’astina (3), prevedono almeno una clip (21, 41) di ancoraggio a cavallo del bordo della relativa lente (1), detta clip, essendo ottenuta ripiegando una estremità del filo metallico secondo una conformazione essenzialmente ad "S" in cui la forcella è parte di detta conformazione.
  4. 4. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che lungo il bordo della lente (1) è ricavata almeno una sede (11), la quale realizza due cave (111) e (112), rispettivamente, l’una ricavata sull'estradosso della lente (1) e l'altra sull'intradosso, accogliendo a cavallo di una porzione intermedia (113), una clip (21, 41).
  5. 5. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la clip (21, 41), prevede: - una prima forcella che si dispone a cavallo del bordo della lente (1), disponendo il tratto terminale (211) a forzare sull’estradosso della lente (1), ed un tratto intermedio (212) a forzare sull'intradosso della medesima lente (D; - una seconda forcella, continua e cooperante con la detta prima, sporgente verso l'intero dell’occhiale.
  6. 6. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i tratti di filo (211) e (212) prevedono una superficie zigrinata, od anche comprendente delle incisioni che realizzano a sporgere, dei denti od arpioni di aggrappaggio.
  7. 7. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che un mezzo di sostegno ed incerieramento (2), delle astine (3), prevede da un lato la detta clip (21), dall’altro realizza una cerniera maschio (22) o femmina (23).
  8. 8. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il mezzo di sostegno ed incerieramento (2), interposto tra astina (3) e lente (1), comprende, da un lato una clip (21), dall’altro una cerniera maschio (22), la quale fulcra detta astina (3), la cui terminazione prevede un singolo anello (31), all'interno del quale è introdotto il perno (221) della cerniera maschio (22).
  9. 9. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo la rivendicazione 8., caratterizzata dal fatto che l'estremità dell'astina (3) da unire alla cerniera maschio (22), prevede un primo passaggio costituito dalla formazione di una prima asola (311), alla quale segue una seconda asola, praticata a 90° rispetto alla precedente, ricavando l'anello (31), per poi il capo del filo, essere fatto passare attraverso la detta prima asola (311), nella quale così si aggancia.
  10. 10. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 8. e 9., caratterizzata dal fatto che la superficie del perno (221) è zigrinata, od alternativamente prevede delle incisioni che ricavano dei denti o arpioni di aggrappaggio.
  11. 11. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni da 1. a 7., caratterizzata dal fatto che il mezzo di sostegno (2) di interposizione tra astina (3) e lente (1), comprende, da un lato una clip (21), dall'altro una cerniera femmina (23), la quale fulcra detta astina (3), prevedendo la terminazione di una astina (3) realizzata con un perno maschio (32).
  12. 12. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni da 1. a 7. e IL, caratterizzata dal fatto che il perno maschio (32) dell'astina (3), realizzato con una superficie zigrinata od irruvidita, è introdotto all'interno di un ricettacolo femmina (23) offerto dal mezzo (2) il quale dal capo opposto prevede sempre la clip (21) di ancoraggio al bordo lente (1).
  13. 13. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni da 1. a 7. e 11. e 12., caratterizzata dal fatto che il ricettacolo femmina (23) offerto dal mezzo (2), è costituito da un anello ricavato prevedendo una estremità del filo ripiegata a formare l'anello, per poi, rientrando, il capo (231) essere fatto passare attorno al tratto di andata precedente e risvoltato sullo stesso.
  14. 14. Struttura di occhiale del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni da 1. a 6., caratterizzata dal fatto che il mezzo (2), anch'esso in filo, di ancoraggio ed incerieramento alla lente (1), si compone di una estremità realizzata a formare una clip (21), atta ad essere disposta a cavallo del bordo lente (1), mentre l'estremità opposta, realizza un anello (224) che con il capo ripiegato verso l'interno dell'occhiale, ottiene di lato una apertura.
  15. 15. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l'unione delle due lenti (1) a formare la coppia di un occhiale, è ottenuta mediante un ponte di collegamento (4), il quale realizza al tempo stesso un mezzo per il supporto dei naselli (5), ed in cui detto ponte di collegamento (4), essendo ancorato da un lato e dall'altro lungo il corrispondente bordo della relativa lente (1), prevede una corrispondente clip (41) per parte.
  16. 16. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il ponte di collegamento (4), comprende una prima parte superiore ad arco (42) seguita da due montanti laterali pressoché simmetrici (421), ottenuti facendo percorrere in andata e ritorno il medesimo filo, pressoché parallelamente, la cui parte inferiore realizza un anello (422).
  17. 17. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ognuna delle due estremità (41) del filo che realizza il ponte di collegamento (4), è finalizzata ad essere ancorata lungo il bordo della corrispondente lente (1), consistendo in una clip (41), avente la medesima conformazione ad "S" della clip (21).
  18. 18. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che lungo il bordo della relativa lente (1), ed in corrispondenza delle estremità (41) che ancorano il ponte di collegamento (4), si prevede una incisione del tipo (11).
  19. 19. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la terminazione (211) della clip (21, 41) è accolta in un recesso (111) praticato sull'estradosso della lente, mentre il tratto (212) viene ad essere accolto nella sede (112), ricavata dal lato opposto, ovvero sull'intradosso della lente (1), per poi rientrare ad oltrepassare il bordo lente, ed ottenere un relativo incerieramento dell'astina (3).
  20. 20. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che una clip, (21, 21a 41) richiama una sola parte della conformazione ad "S", ed in particolare una "C".
  21. 21. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la clip (21, 41) presenta le estremità (211) e (212) a convergere.
  22. 22. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l'incisione (11) praticata lungo il bordo lente, presenta una forma convergente delle singole sedi (111) e (112), sicché la porzione intermedia di dente (113), si presenta con una sezione maggiore verso l'esterno che non quella rilevabile verso l'interno della lente.
  23. 23. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in una clip (21, 41), la terminazione (211) ed il tratto (212), sono, almeno lungo i due lati prospicienti, appiattiti.
  24. 24. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto· che il perimetro intero dell'anello (31) e dell'anello (23) di una estremità di cerniera, sono appiattiti.
  25. 25. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il ponte (4) di collegamento tra le due lenti (1) di un occhiale (A), realizza alle estremità delle clip (41) di ancoraggio alle rispettive lenti, dette clip (41) essendo ottenute monoliticamente ripiegando lo stesso filo.
  26. 26. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che la clip (21b) prevede un tratto di filo (213), che, intestato in una conveniente sede (12) così sagomata, si protrae dapprima dall'esterno del bordo lente verso il centro della lente stessa, e quindi, ripiegato su se stesso per protrarsi nuovamente verso il bordo lente, per infine disporre a cavallo della stessa un tratto trasversale (214) e compiere dall’altro lato della lente (la) il medesimo percorso.
  27. 27. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 1., 2. e 26., caratterizzata dal fatto che la sede (12), sul lato della lente (1) volta verso l'esterno, non termina sul bordo lente ma in prossimità, in modo tale da ricavare una battuta (121) contro la quale insiste l'estremità (213) del filo sovrapposto alla lente.
  28. 28. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che la conformazione della clip (21c) prevede, una conformazione del filo tale da interessare lo spessore del bordo lente (lb), tanto in andata che in ritorno.
  29. 29. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 1., 2, e 28., caratterizzata dal fatto che realizza due superfici, si sovrappongono ciascuna, sulla corrispondente faccia della lente, interna ed esterna, in cui il tratto di filo (216) che proviene dalla conformazione di cerniera, si protrae, distante dal bordo lente, dapprima verso l’alto, poi ortogonalmente (217) verso il bordo lente, e quindi con un tratto ortognale (218), in corrispondenza del bordo ne interessa lo spessore in andata, per poi, dall'altro lato della lente nuovamente tornare (219) verso il centro lente ma sulla faccia anteriore; ed ancora in cui il filo metallico prosegue per essere ripiegato perpendicolarmente verso il basso (220) e quindi rinviato verso il bordo lente, il cui spessore è interessato da un tratto in ritorno (221) seguito da un nuovo tratto (222) proteso verso il centro lente.
  30. 30. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 1., 2., 28. e 29., caratterizzata dal fatto che la lente (lb) prevede una scanalatura (13), che interessa entrambe le facce, esterna - interna della lente, assecondando la conformazione della clip (21c), ed in cui detta scanalatura (13), sulla faccia interna della detta lente (lb) non termina sul bordo lente ma in prossimità, ricavando una battuta contro la quale insiste restremità (222) del filo così sovrapposto.
  31. 31. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che una clip monofilo (21d) quale snodo, per incerierare l'astina (3), prevede: - dal lato dell'incerieramento con l'astina (3), la realizzazione, torcendo e piegando il filo, di un mezzo (224) per fulcrare la detta astina; - mentre la terminazione opposta, è costituita da una forcella non orizzontale (226) che sì dispone a cavallo del bordo lente (1) in una conveniente cava (11) la quale interessa ciascuna faccia della detta lente.
  32. 32. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo'Je rivendicazioni 1., 2. e 31., caratterizzata dal fatto che il mezzo (224) per fulcrare la detta astina è costituito da un anello (224).
  33. 33. Struttura di occhiale, del tipo a giorno, secondo le rivendicazioni 1., 2., 31. e 32., caratterizzata dal fatto che dall’anello (224) è proteso un tratto di filo (225), pressoché rettilineo, il quale è ripiegato poi a 90°, nel caso di specie verso il basso, a realizzare una forcella (226) la quale aggancia la lente (1), dal basso verso l'alto, essendo praticata, nell’emisfero inferiore, una corrispondente cava (11).
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