ITTO950511A1 - Macchina di lavaggio, con mezzi di impostazione della prestazione di risciacquo, e relativo metodo di controllo - Google Patents

Macchina di lavaggio, con mezzi di impostazione della prestazione di risciacquo, e relativo metodo di controllo Download PDF

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Abstract

Viene descritta una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavabiancheria, comprendente tutti gli elementi noti per il suo funzionamento, tra i quali una unità di controllo (MP) e mezzi di misura (A, B) del grado di concentrazione ionica dell'acqua o di detersivo. Secondo l'invenzione, l'unità di controllo (MP) abilita l'espletamento di un processo di risciacquo che procede fintantoché non è stata raggiunta una predeterminata prestazione di risciacquo (MR, MC) rilevata in funzione di misure di concentrazione ionica dell'acqua operate da detti mezzi di rilevazione (A, B).

Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo:
"MACCHINA DI LAVAGGIO, CON MEZZI DI IMPOSTAZIONE DELLA PRESTAZIONE DI RISCIACQUO, E RELATIVO METODO DI CONTROLLO"
R I A S S U N T O
Viene descritta una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavabiancheria, comprendente tutti gli elementi noti per il suo funzionamento, tra i quali una unità di controllo (MP) e mezzi di misura (A,B) del grado di concentrazione ionica dell'acqua o di detersivo. Secondo l'invenzione, l'unità di controllo (MP) abilita l'espletamento di un processo di risciacquo che procede fintantoché non è stata raggiunta una predeterminata prestazione di risciacquo (MR, MC) rilevata in funzione di misure di concentrazione ionica dell'acqua operate da detti mezzi di rilevazione (A,B).
D E S C R I Z I O N E
La presente invenzione si riferisce ad una macchina di lavaggio, in particolare una lavabiancheria, del tipo descritto al preambolo della rivendicazione 1 allegata.
E' noto che le macchine lavabiancheria domestiche, per realizzare il lavaggio dei panni, necessitano dell’impiego di detersivi ed è pure noto che, al termine di un ciclo di lavaggio, i panni non dovrebbero contenere residui di detersivo; ciò allo scopo di evitare che i capi lavati abbiamo un odore indesiderato, oppure per evitare che eventuali residui di detersivo, rimasti in taluni capi di biancheria, possano causare irritazioni della pelle.
A tale scopo, prima del termine di un ciclo di lavaggio, le macchine lavabiancheria effettuano i cosiddetti cicli di risciacquo, consistenti in fasi di movimentazione del cesto della lavabiancheria, contenente i panni, in acqua pulita prelevata dalla rete idrica; i risciacqui, che solitamente sono di numero limitato (solitamente quattro), sono seguiti ciascuno da una fase scarico, da una breve fase di centrifugazione e da una ulteriore fase di scarico dell'acqua estratta dai panni nel corso della citata centrifugazione.
In linea di principio, tanto maggiore è il numero delle fasi di risciacquo, o la quantità d'acqua impiegata per effettuare ciascuna di tali fasi, e tanto minore è il rischio di permanenza di residui di detersivo nei panni.
Tale semplice concetto contrasta tuttavia con le normali esigenze di contenimento dei consumi di acqua, che in alcuni Paesi sono sancite da apposite normative, e con il fatto che in alcuni Paesi il costo dell'acqua è decisamente alto. In tale ottica alcune macchine lavabiancheria note vengono ad esempio pubblicizzate come in grado di funzionare con quantità ridotte di acqua per ciascun ciclo di lavaggio; va però sottolineato che, in tali macchine note, la qualità del risciacquo dei panni può risultare in alcuni casi assolutamente insoddisfacente, soprattutto nel caso che l'utente abbia esagerato neU'inserire nella macchina la dose di detersivo necessario al lavaggio.
Nelle macchine secondo l'arte nota, infatti, la quantità di acqua impiegata per le fasi di risciacquo ed il loro numero sono sostanzialmente fissi, e dipendono da parametri impostati in fase di progetto del sistema di controllo della macchina; più in particolare, la quantità di acqua caricata per ciascun risciacquo dipende dalla configurazione di un sensore di livello fìsso, quale un pressostato (il quale controllerà sempre il carico di quantità fisse d’acqua); il numero delle fasi di risciacquo dipende invece dal tipo di ciclo di lavaggio predisposto, e ciascun ciclo avrà sempre comunque quel numero di risciacqui. Le macchine di tipo noto si dimostrano quindi poco flessibili di fronte al problema di conciliare il miglioramento della qualità del risciacquo ed il risparmio del consumo di acqua.
Sono anche note macchine lavabiancheria dotate di un pulsante atto a determinare l'aggiunta di almeno una fase di risciacquo rispetto a quelle normalmente previste dal ciclo, oppure un aumento del livello di acqua utilizzato per le fasi di risciacquo; l'utente ha in tal caso la possibilità di premere il citato pulsante ed ottenere un risciacquo più efficace. Tale regolazione, tuttavia, è di tipo meramente "quantitativo" ed approssimativo, cioè è una regolazione ad anello aperto, nel senso che la pressione del pulsante citato, se da un lato determina sicuramente un maggior consumo di acqua, dall'altro lato non garantisce necessariamente il pieno raggiungimento del risultato desiderato, ossia l'eliminazione completa dei residui di detersivo: tale risultato è infatti legato a molteplici fattori, quali ad esempio la quantità di detersivo introdotta dall'utente nella macchina, la durezza dell'acqua di rete, il tipo di tessuto della biancheria da lavare e la sua quantità.
A tale scopo, si pensi in generale ad un utente che immetta nella macchina una quantità eccessiva di detersivo, oppure ad un utente con pelle facilmente irritabile dai residui di detersivo; in entrambi i casi, al termine del ciclo lavaggio, l'utente potrebbe essere costretto ad effettuare un ulteriore risciacquo, (selezionando un apposito ciclo ridotto), per rimuovere gli eventuali residui di detersivo non eliminati nel corso del lavaggio iniziale. Tale prassi risulta abbastanza diffusa in quei paesi, come l'Italia, in cui il costo dell'acqua è relativamente contenuto.
Dall'altro lato si pensi invece ad un lavaggio con un carico ridotto di biancheria, ovvero ad un utente che usi abitualmente quantità ridotte di detersivo: in tal caso le macchine di tipo noto possono comportare un impiego di acqua eccessivo rispetto alle reali necessità. Da un altro punto di vista, il problema di conciliare l'efficacia del risciacquo ed il risparmio di acqua è sentito anche dai produttori di elettrodomestici; si pensi ad esempio al medesimo modello di macchina lavabiancheria destinata a Paesi diversi, nei quali siano vigenti normative diverse in relazione ai consumi di acqua, o diversi prezzi dell'acqua. In questo caso i produttori di tali lavabiancheria sono costretti a configurare in modo diverso le macchine destinate ai due mercati, ad esempio intervenendo sui livelli di taratura del citato pressostato, o modificando il programmatore della macchina per ridurre o aumentare il numero delle fasi di risciacquo previste dai vari cicli di lavaggio selezionabili.
In definitiva, quindi, nelle macchine di lavaggio di tipo noto, l'entità del risciacquo, intesa come numero delle fasi di risciacquo e relativi livelli di acqua, è sempre predeterminata, con una eventuale e modesta possibilità di intervento di tipo quantitativo da parte dell'utente (il citato pulsante); come già accennato, ciò non garantisce necessariamente il pieno raggiungimento dell'effetto desiderato, soprattutto in relazione alle svariate esigenze degli utenti delle macchine lavabiancheria ed alla soggettività del tipo di risciacquo.
La presente invenzione si propone quindi di risolvere gli inconvenienti sopra citati e di realizzare una macchina di lavaggio che consenta di operare una selezione di tipo "qualitativo" in relazione alla reale esigenza dell'efficacia dei risciacqui e che, in particolare, consenta all'utente di gestire in modo diretto e personale il giusto compromesso tra la necessità di eliminare il più possibile il detersivo dai panni e quella di non consumare troppa acqua.
Tali scopi sono raggiunti secondo la presente invenzione da una macchina di lavaggio avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, nei quali:
- la figura 1 rappresenta schematicamente un dispositivo di comando della macchina di lavaggio secondo la presente invenzione;
- la figura 2 rappresenta in forma schematica una parte del circuito di controllo della macchina di lavaggio secondo la presente invenzione;
- la figura 3 rappresenta la relazione esistente fra la concentrazione del detersivo e la resistività, rilevata con un dispositivo presente nella macchina di fig. 2;
- la figura 4 rappresenta lo schema a blocchi di una parte del circuito logico di controllo della macchina di lavaggio secondo la presente invenzione;
- la figura 5 rappresenta lo schema a blocchi di una parte del circuito logico di controllo della macchina di lavaggio secondo una possibile variante della presente invenzione. Nel caso descritto a mo' d'esempio la macchina di lavaggio secondo la presente invenzione, in particolare una lavabiancheria, comprende di un'unità di controllo del tipo a microcontrollore, che dispone di opportune informazioni di programma codificate in mezzi di memoria permanente ad esso associati.
L’unità di controllo ha poi a disposizione, tramite opportuni mezzi sensori, informazioni relative a determinate caratteristiche fisiche del liquido di lavaggio. La macchina secondo l'invenzione presenta inoltre un dispositivo di selezione, costituito ad esempio da una manopola rotativa, tramite il quale l'utente indica all'unità di controllo il tipo di prestazione di risciacquo desiderata.
In altre parole, quindi, tramite il citato dispositivo di selezione, l'utente ha la possibilità di operare una scelta qualitativa sul tipo di risciacquo che la macchina deve effettuare.
In figura 1 è illustrata in forma schematica la citata manopola, indicata con M, tramite la quale l'utente ha la possibilità di scegliere una posizione compresa tra due estremi contrapposti; una posizione di minimo consumo di acqua, indicata con MC, ed una posizione di massima efficacia del risciacquo, indicata con MR.
Ciascuno di questi due estremi evidenzia un diverso punto di vista dell'utente, in modo che l'effettiva posizione scelta per la manopola M rappresenti il giusto compromesso tra la necessità di eliminare il più possibile il detersivo dai panni e quella di non consumare troppa acqua.
Nel caso qui descritto come esempio, la macchina secondo l’invenzione è dotata di un opportuno dispositivo di misura della resistività dell'acqua di lavaggio, una possibile forma realizzativa del quale è illustrata in figura 2.
Detto dispositivo per la misura della resistività dell'acqua di lavaggio all'interno della lavabiancheria secondo l'invenzione dispone di due elettrodi, indicati in figura 2 con le lettere A e B. L'elettrodo A è costituito da un elemento elettricamente conduttivo, posto a diretto contatto con l'acqua di lavaggio, che nel caso della figura 2 coincide con la stessa carcassa metallica V della macchina (gruppo vasca-cestello), ma potrebbe essere anche isolato dalla stessa mediante una opportuna guarnizione in gomma.
L'elettrodo B è costituito da un elemento elettricamente conduttivo posto a diretto contatto con l'acqua di lavaggio ed isolato rispetto all'elettrodo A.
Come si rileva in figura 2, collegando l'elettrodo A al polo positivo di un generatore di tensione continua E (esempio E = 5V) e ponendo l'elettrodo B a massa (polo negativo dello stesso generatore di tensione E) tramite un condensatore C di opportuna capacità (esempio C = 1 microfarad), e visto che l'acqua di lavaggio è conduttiva, si ha un flusso di corrente da A a B, proporzionale alla resistività che l'acqua contenuta nella vasca presenta.
Tale flusso di corrente va ad alimentare un transitorio di carica del condensatore C e si arresta quando tale transitorio è concluso, cioè quando ai capi del condensatore C è presente una tensione pari al valore di E. Il transitorio è generato dal microcontrollore MP e la sua durata dipende dal valore della capacità del condensatore C e dal valore della resistività del mezzo (l'acqua di lavaggio) attraverso cui fluisce la corrente di carica.
Stabilito un opportuno valore del condensatore C (per esempio C = 1 microfarad), è possibile ricavare informazioni sulla resistività dell'acqua di lavaggio attraverso la misura della durata del tempo di carica dello stesso condensatore G Come mostrato in figura 2, la misura della durata del tempo di carica viene effettuata tramite un qualsiasi microcontrollore commerciale MP (con architettura a 4 o 8 bit) in grado di misurare il tempo con buona risoluzione (per esempio con la risoluzione di 1 microsecondo).
Un ingresso digitale del microcontrollore MP, denominato INP in figura 2, è connesso ai capi del condensatore C, mentre una sua uscita digitale, denominata OUT, viene utilizzata per pilotare un transistore Q, impiegato come interruttore che comanda il transitorio, il cui collettore è a sua volta connesso ai capi del condensatore C.
La misura del tempo di carica del condensatore C viene effettuata attraverso le seguenti operazioni del microcontrollore MP:
- scarica veloce del condensatore C, ottenuta applicando un breve impulso (per esempio con durata di 1 millisecondo) sulla base del transistore Q tramite l'uscita OUT;
- inizio del conteggio del tempo nell’istante in cui, terminato l'impulso di scarica del condensatore, il transistore Q toma nello stato di interdizione, consentendo l'inizio della carica del condensatore stesso;
- interruzione del conteggio del tempo nell'istante in cui la tensione ai capi del condensatore raggiunge la soglia di scatto dell'ingresso digitale INP, il valore della quale è tipicamente pari alla metà della tensione di alimentazione del microcontrollore MP (cioè E/2 = 2.5 V);
- il valore raggiunto dal contatore del tempo presente all’intemo di MP, nell'istante dell'interruzione del conteggio, costituisce il risultato della misura ed è in diretta relazione con le caratteristiche di resistività proprie del liquido di lavaggio.
Come detto, il microcontrollore MP è dotato di un programma, codificato nella sua memoria permanente ROM, per realizzare il calcolo della resistività presentata dal liquido in relazione alla misura del tempo di carica del citato condensatore.
Tramite tale informazione (grado di resistività), il sistema di controllo della lavabiancheria secondo l'invenzione è anche in grado di rilevare la presenza di agenti di lavaggio nell'acqua; infatti il valore della concentrazione ionica nell'acqua, proporzionale alla quantità di agente di lavaggio disciolto in acqua, può essere desunto, tramite un'opportuna tabella, attraverso la misura della resistività del liquido, dopo l'introduzione del detto agente di lavaggio.
A scopo esemplificativo, in figura 3 è rappresentato in forma grafica il risultato di un'indagine sperimentale, che illustra la relazione esistente fra la concentrazione del detersivo e la resistività, rilevata con il dispositivo di figura 2, espressa in grammi per litro, alla temperatura di 20°C (per un valore di durezza dell'acqua di 30°F).
Va in ogni caso sottolineato che, a prescindere da temperatura e durezza dell'acqua in condizioni normali, la differenza tra la concentrazione ionica di acqua pura e quella di acqua contenente detersivo è notevole, per cui il dispositivo di misura di figura 2 si dimostra nella pratica in grado di analizzare in modo assai preciso le due diverse condizioni.
Infine, in figura 2, con M viene indicato il già citato dispositivo di selezione, o manopola, che interagisce con il misuratore di resistività ed il microcontrollore MP, per l'impostazione del tipo di risciacquo desiderato; tale manopola M può essere ad esempio costituita da un semplice potenziometro che varia la sua resistenza a seconda della posizione angolare; come detto, la manopola M prevede una pluralità di posizioni selezionabili, tra il livello di qualità di risciacquo massimo (MR) ed il livello di minimo di consumo d'acqua (MC).
Ciascuna posizione assumibile dalla manopola M esprime secondo l'invenzione una ben determinata concentrazione di detersivo residuo nell’acqua deH'ultimo risciacquo.
Nel caso della posizione MR, di massima efficacia del risciacquo, la concentrazione di detersivo nell'acqua dell'ultimo risciacquo effettuato dalla macchina dovrà essere la minima possibile, compatibilmente con un consumo di acqua limitato ad un certo valore massimo, prefissato in fase di progetto del sistema di controllo della macchina ed in base ad apposite normative (come in seguito chiarito).
Nel caso della posizione MC di minimo consumo di acqua, la concentrazione del detersivo residuo dovrà comunque essere compatibile con dei limiti prefìssati; in particolare, tali limiti dovranno tener conto dell'apposita Direttiva ECO-Label, la quale indica che la concentrazione di detersivo dell'ultima fase di risciacquo eseguita dalla macchina dovrebbe essere di almeno 60 volte inferiore a quella dell'ultima fase del lavaggio.
La macchina lavabiancheria, oggetto della presente invenzione, funziona nel modo che segue.
L'utente carica i panni da lavare, imposta in modo in sé noto il ciclo di lavaggio desiderato e, tramite la manopola M, imposta la prestazione di risciacquo desiderata; dopo tali operazioni l'utente avvia la macchina, ad esempio tramite un idoneo pulsante di avvio. Come detto, a ciascuna posizione della manopola M corrisponde una ben determinata concentrazione ionica dell'acqua, indicativa della quantità di detersivo residuo presente nel'acqua dell'ultimo risciacquo. Pertanto, una volta nota all'unità di controllo la posizione della manopola M, risulta anche determinata la concentrazione di detersivo residuo che deve essere raggiunta in occasione dell'ultimo risciacquo eseguito dalla macchina, per poter considerare concluso un ciclo di lavaggio. A tale scopo, nei mezzi di memoria non volatile associati al microcontrollore MP possono essere contenuti dati codificati che indicano, per ogni posizione della manopola M, un corrispondente valore, o campo di valori, di concentrazione ionica che l'acqua deve presentare al termine del processo di risciacquo.
La macchina proseguendo nel suo normale funzionamento, esplica le normali fasi di lavaggio previste dal ciclo selezionato dall'utente. Il microcontrollore MP, tramite il dispositivo di misura di fig. 2, provvede a misurare la concentrazione ionica, o di detersivo, dell'acqua nell'ultima fase del lavaggio, ed a memorizzare tale valore in un opportuno registro di memoria, ad esempio di una memoria non volatile del tipo EEPROM.
Prima della conclusione del ciclo di lavaggio, vengono effettuate le fasi di risciacquo; si supponga a tale scopo che anche la macchina secondo la variante proposta effettui normalmente almeno due fasi di risciacquo.
Al termine della seconda fase di risciacquo, prima di procedere allo scarico della relativa acqua, il microcontrollore MP provvede, sempre tramite il dispositivo di Fig. 2, a misurare la concentrazione ionica, o di detersivo, dell'acqua in tale fase finale di risciacquo.
il microcontrollore MP provvede quindi a confrontare il valore di concentrazione ionica dell'acqua di fine lavaggio con quello di concentrazione ionica dell'acqua di fine risciacquo (a partire da tale dato di concentrazione ionica, come detto, il sistema di controllo è in grado di risalire alla quantità di detersivo residuo che è presente nell'acqua). Come già accennato, tale confronto viene realizzato dal microcontrollore MP tenendo presente che la concentrazione di detersivo presente nella fase finale di risciacquo dovrà essere almeno 60 volte minore della concentrazione di detersivo rilevata durante l'ultima fase del lavaggio; ciò in accordo con il criterio dettato della già citata Direttiva ECO-Label, in caso di selezione di minimo consumo di acqua (MC).
Il rapporto tra la concentrazione di detersivo a fine lavaggio e quella della fine di ciascun risciacquo è qui definito come rapporto di diluizione della concentrazione del detersivo residuo.
Il criterio di fine risciacquo, quindi, è costituito dal raggiungimento di un determinato rapporto di diluizione della concentrazione del detersivo residuo, che va da un minimo (ad esempio 60, per la posizione MC di minimo consumo di acqua, in accordo con la Direttiva ECO-Label) ad un massimo (ad esempio di 600, per la posizione MR di massima efficacia del risciacquo); naturalmente tra le due posizione limite, secondo l'invenzione sono previste tutte le situazioni intermedie fra il minimo ed il massimo, in accordo con la effettiva posizione scelta per la manopola M.
Si supponga quindi che l’utente abbia selezionato tramite la manopola M la posizione di massimo risparmio di acqua (posizione MC).
Nel caso descritto dei due risciacqui di base, l'unità di controllo provvede a confrontare il dato relativo all'acqua del secondo risciacquo, il dato relativo all'ultima fase di lavaggio e il dato impostato dall'utente tramite la manopola M; se la concentrazione di detersivo dell'acqua della seconda fase di risciacquo è di almeno 60 volte inferiore a quella dell'ultima fase del lavaggio, il processo di risciacquo avrà termine; l'acqua del secondo risciacquo verrà scaricata e seguirà la relativa centrifugazione.
In caso contrario, invece, il sistema di controllo provvederà ad abilitare lo scarico dell'acqua del secondo risciacquo, ad effettuare la normale fase di centrifugazione che segue ogni risciacquo, col relativo scarico, e a comandare una terza fase di risciacquo con acqua pulita; al termine di tale terza fase di risciacquo l'unità di controllo opererà una nuova misurazione della concentrazione ionica dell'acqua al termine del terzo risciacquo, ed un nuovo confronto dei dati.
Tale "loop" potrà essere in teoria ripetuto sino a che il valore di concentrazione all'ennesima fase di risciacquo non sarà di almeno 60 volte inferiore a quella deU'ultima fase del lavaggio, in accordo a quanto disposto dalla Direttiva ECO-Label.
Si supponga dall'altro lato che l'utente abbia selezionato la qualità massima di risciacquo (posizione MR). La macchina funziona in tal caso in modo analogo a quello già descritto, poiché l'unità di controllo provvede a confrontare il dato di concentrazione ionica relativo all'acqua del secondo risciacquo con il dato di concentrazione ionica relativo all'ultima fase di lavaggio e il dato impostato dall'utente tramite la manopola M; se il dato di concentrazione di detersivo dell'acqua della seconda fase di risciacquo è compatibile con quello impostato dall'utente tramite la manopola M, il processo di risciacquo avrà termine; l'acqua del secondo risciacquo verrà scaricata e seguirà la relativa centrifugazione.
In caso contrario, il sistema di controllo provvederà ad abilitare lo scarico dell'acqua del secondo risciacquo, ad effettuare la normale fase di centrifugazione che segue ogni risciacquo, col relativo scarico, e a comandare una terza fase di risciacquo con acqua pulita; al termine di tale terza fase di risciacquo l'unità di controllo opererà una nuova misurazione della concentrazione ionica dell'acqua al termine del terzo risciacquo, ed un nuovo confronto dei dati.
Anche in questo caso il "loop" potrà essere in teoria ripetuto, sino a che il valore di concentrazione all'ennesima fase di risciacquo non sarà uguale al valore di concentrazione impostato dall’utente; anche in questo caso può risultare conveniente stabilire, a livello di circuito di controllo logico, un consumo di acqua limitato ad un certo valore massimo. In figura 4 viene rappresentato, in maniera schematica, lo schema a blocchi di una parte del possibile circuito logico di controllo della macchina lavabiancheria secondo la presente invenzione.
Il blocco 200 è il blocco di inizio del flusso logico, e corcisponde all'avvio di un ciclo di lavaggio in precedenza selezionato; il controllo passa al blocco 201, per la verifica del tipo di ciclo di lavaggio selezionato, e dal blocco 201 al blocco 202, di verifica del tipo di risciacquo desiderato, ossia del tipo di selezione che l'utente ha operato tramite la manopola M.
il controllo viene quindi ceduto al blocco 203, di avvio del ciclo di lavaggio, col quale si ottiene il caricamento iniziale di acqua nella macchina e l'espletamento delle varie fasi del ciclo, sino al termine della fase di lavaggio vero e proprio.
H controllo passa al blocco 204, per il calcolo della concentrazione ionica dell'acqua al termine dell’ultima fase di lavaggio prevista dal ciclo.
Il controllo passa poi al blocco 205, di controllo della prima fase di risciacquo, e poi al blocco 206, che realizza una seconda fase di risciacquo.
Il controllo viene quindi ceduto al blocco 207, che provvede al calcolo del grado di concentrazione ionica dell'acqua al termine del secondo risciacquo.
D controllo passa quindi al blocco 208, che è un blocco di test, di verifica della congruenza tra il dato di concentrazione ionica desiderata e quello effettivo rilevato.
In caso positivo (uscita SI), il controllo passa al blocco 209, di conclusione del ciclo di lavaggio; in caso negativo (uscita NO), il controllo ritorna al blocco 206, per l'esecuzione di una nuova fase di risciacquo ed una nuova rilevazione della concentrazione ionica; il ciclo o loop 206-208 verrà quindi ripetuto sino a che l'acqua di risciacquo testata dal blocco 206 non raggiungerà il livello di concentrazione ionica desiderato.
In una seconda possibile forma realizzativa dell'invenzione, la macchina di lavaggio funziona nel modo che segue.
L'utente carica i panni da lavare, imposta in modo in sé noto il ciclo di lavaggio desiderato e, sempre tramite la manopola M, imposta la prestazione di risciacquo desiderata; dopo tali operazioni l'utente avvia la macchina.
In occasione del primo caricamento di acqua dalla rete idrica, il microcontrollore MP, tramite il dispositivo di misura di Fig. 2, provvede alla misura del grado di resistività dell'acqua in ingresso, e da questo calcola il relativo grado di durezza e di concentrazione ionica.
In tal modo, il sistema di controllo della macchina viene a conoscenza del grado di concentrazione ionica minimo ottenibile, ossia il grado di concentrazione ionica dell'acqua pura disponibile dalla rete idrica a cui la macchina è collegata. Va a tale scopo precisato che, come il grado di durezza, il grado di concentrazione ionica dell'acqua di rete può variare da luogo a luogo e, nel medesimo luogo, da stagione a stagione.
La macchina prosegue poi nel suo normale funzionamento, esplicando le normali fasi di lavaggio previste dal ciclo selezionato dall'utente. Prima della conclusione del ciclo, vengono effettuate le fasi di risciacquo; si supponga a tale scopo che anche la macchina secondo la variante proposta effettui normalmente almeno due fasi di risciacquo.
Al termine della seconda fase di risciacquo, prima di procedere allo scarico dell'acqua impiegata, il microcontrollore MP provvede al calcolo, tramite il dispositivo di misura di Fig. 2, e nel modo già descritto, del grado di concentrazione ionica dell'acqua presente in vasca, ossia dell'acqua utilizzata per il secondo risciacquo; da tale dato il sistema di controllo desume l'informazione relativa alla quantità di detersivo residuo che è presente nell'acqua di tale fase di risciacquo.
L’unità di controllo provvede quindi ad operare il confronto tra il dato di concentrazione ionica dell'acqua del secondo risciacquo, il dato di concentrazione ionica desiderata, impostato dall'utente tramite la manopola M.
Si supponga quindi che l'utente abbia selezionato un tipo di risciacquo più intenso possibile (posizione MR). Nel caso descritto dei due risciacqui di base, l'unità di controllo provvede a confrontare il dato relativo all'acqua del secondo risciacquo con il dato dell'acqua di rete iniziale; se i due dati sono congruenti, il processo di risciacquo avrà termine; l'acqua del secondo risciacquo verrà scaricata e seguirà la relativa centrifugazione.
In caso contrario, invece, il sistema di controllo provvederà ad abilitare lo scarico dell'acqua del secondo risciacquo, ad effettuare la normale fase di centrifugazione che segue ogni risciacquo, col relativo scarico, e a comandare una terza fase di risciacquo con acqua pulita; al termine di tale terza fase di risciacquo l'unità di controllo opererà la misurazione della concentrazione ionica dell'acqua al termine del terzo risciacquo, ed un nuovo confronto dei dati.
Tale "loop" potrà essere in teoria ripetuto sino a che il valore di concentrazione all'ennesima fase di risciacquo non sarà uguale al valore di concentrazione ionica iniziale; in ogni caso è anche possibile stabilire un numero massimo di risciacqui realizzabili, che consenta il sicuro raggiungimento dei limiti imposti dalla direttiva ECO-Label.
In un altro esempio di funzionamento, l'ulente può aver selezionato un livello di risciacquo intermedio, preferendo privilegiare il risparmio di acqua.
In tale caso, il sistema di controllo della macchina provvederà a confrontare il grado di concentrazione ionica dell'acqua al termine della seconda fase di risciacquo con il dato impostato dall'utente tramite la manopola M.
Va a tale scopo precisato che il dato impostato dall’utente costituisce sempre un valore relativo, poiché il grado di qualità del processo di risciacquo dipende ovviamente dalle caratteristiche di concentrazione ionica dell'acqua pura disponibile nella rete idrica. In altre parole, quindi, il dato impostato dall'utente viene interpretato dal sistema di controllo in funzione della qualità dell'acqua disponibile.
In ogni caso, se a seguito della misurazione della concentrazione ionica dell'acqua al termine della seconda fase di risciacquo, il sistema di controllo si rende conto che il risultato desiderato non è ancora stato ottenuto, il sistema di controllo stesso provvede ad abilitare lo scarico, ad effettuare la normale fase di centrifugazione che segue ogni risciacquo, col relativo scarico, e a comandare una terza fase di risciacquo con acqua pulita; al termine di tale terza fase il sistema di controllo opererà una nuova misurazione del grado di concentrazione ionica dell'acqua ed al successivo confronto dei dati, ripetendo il "loop" nel modo sopra citato, sino a che il valore di concentrazione ionica rilevato non sarà congruente (ad es. uguale, o molto prossimo, o minore) a quello impostato tramite la manopola M.
Da quanto sopra appare chiaro come la macchina realizzata secondo i dettami della presente invenzione consente di ottenere, in taluni casi, anche un risparmio di acqua rispetto all'arte nota.
Si pensi ad esempio all'utente che desideri effettuare un risciacquo grossolano di particolari capi (es. strofinacci), oppure che effettui un lavaggio con una quantità limitata di panni, oppure che impieghi tendenzialmente quantità limitate di detersivo a motivo di un lavaggio di capi poco sporchi.
E’ chiaro che in tali casi, secondo la presente invenzione, sarà possibile ottenere un risparmio di acqua rispetto alle soluzioni note, nelle quali il numero dei risciacqui è, in sostanza, sempre fisso e quindi può risultare sovrabbondante o carente rispetto alla reale necessità per ogni singolo lavaggio.
Da quanto descritto si può anche notare come il sistema di controllo della macchina secondo la variante sopra proposta provveda ad effettuare una misura relativa del grado di concentrazione ionica dell'acqua di risciacquo, poiché il dato di base sul quale operare il confronto col dato impostato dall’utente, è sempre la concentrazione ionica dell'acqua di rete, ossia l'acqua del primo caricamento effettuato dalla macchina; come detto, le caratteristiche di tale acqua iniziale variano da luogo a luogo e da stagione a stagione e comunque la macchina secondo la variante proposta è perfettamente in grado di adattare il suo funzionamento a tale variabilità delle condizioni ambientali.
Nella maggior parte delle macchine note, peraltro, l'acqua caricata nella vasca di lavaggio transita in un cassetto distributore di detersivo a più scomparti distinti e, anche se raramente, può avvenire che l'utente desideri effettuare anche una fase di prelavaggio con utilizzo di un detersivo.
In tale caso, quindi, anche la prima acqua caricata in macchina conterrà detersivo, ed il dispositivo di misura della resistività, e della concentrazione ionica, non sarà in grado di rilevare un dato significativo.
Il tale caso, secondo l'invenzione, il sistema di controllo utilizzerà per effettuare le necessarie comparazioni un dato storico relativo alla concentrazione ionica dell’acqua di rete, che viene aggiornato di volta in volta, in occasione di ciascun ciclo nel corso del quale non viene effettuato un prelavaggio con detersivo.
A tale scopo, l'unità di controllo è vantaggiosamente dotata di una memoria non volatile del tipo EEPROM (Electrically Erasable Programmable Memory) e può quindi memorizzare dati sul grado di concentrazione ionica dell'acqua di rete. Tali indicazioni possono essere rilevate nel tempo, lavaggio dopo lavaggio, attraverso il citato dispositivo di misura, e conservate nella suddetta memoria non volatile, che viene aggiornata di volta in volta secondo opportuni criteri derivati dalle moderne tecniche software di apprendimento (leaming algorithms). E' quindi anche chiaro che, in tal modo, il sistema di controllo della macchina secondo l’invenzione è in grado di adattarsi nel tempo alle mutevoli caratteristiche dell'acqua di rete.
In figura 5 viene rappresentato, in maniera schematica, lo schema a blocchi di una parte del circuito logico di controllo della macchina lavabiancheria secondo la citata variante della presente invenzione.
D blocco 100 è il blocco di inizio del flusso logico, e corrisponde all'avvio di un ciclo di lavaggio in precedenza selezionato; il controllo passa al blocco 101, per la verifica del tipo di ciclo di lavaggio selezionato, e dal blocco 101 al blocco 102, di verifica del tipo di risciacquo desiderato, ossia del tipo di selezione che l'utente ha operato tramite la manopola M.
il controllo viene quindi ceduto al blocco 103, di avvio del ciclo di lavaggio, col quale si ottiene il caricamento iniziale di acqua nella macchina.
Il controllo passa al blocco 104, per il calcolo della concentrazione ionica dell'acqua in fase di carico, ed il controllo passa al blocco 105, che è un blocco di test, che verifica se il dato calcolato indica la presenza di detersivo nell'acqua (indicativo della presenza del prelavaggio).
In caso positivo (uscita SI), il controllo passa al blocco 106, tramite il quale l'unità di controllo provvede alla lettura del citato dato storico ed alla sua memorizzazione in un opportuno indirizzo di memoria, ed il controllo passa poi al blocco 108; in caso negativo (uscita NO), il controllo passa al blocco 107, che provvede alla memorizzazione del dato di concentrazione ionica rilevato dell'acqua di rete nel citato indirizzo di memoria ed all'aggiornamento del dato storico; il controllo passa poi al blocco 108.
Il blocco 108 controlla le varie fasi di lavaggio, compresa una prima fase di risciacquo, ed il controllo passa in seguito al blocco 109, che realizza una seconda fase di risciacquo. Il controllo viene quindi ceduto al blocco 110, che provvede al calcolo del grado di concentrazione ionica dell'acqua al termine del secondo risciacquo.
Il controllo passa quindi al blocco 111, che è un blocco di test, di verifica della congruenza tra il dato di concentrazione ionica desiderata e quello effettivo rilevato (ad esempio si può imporre che la concentrazione ionica effettiva debba sempre essere uguale o minore a quella impostata).
In caso positivo (uscita SI), il controllo passa al blocco 112, di conclusione del ciclo di lavaggio; in caso negativo (uscita NO), il controllo ritorna al blocco 109, per l'esecuzione di una nuova fase di risciacquo ed un nuovo calcolo della concentrazione ionica; il ciclo o loop 109-111 verrà quindi ripetuto sino a che l'acqua di risciacquo del blocco 109 non raggiungerà il livello di concentrazione ionica desiderato.
Poiché le moderne macchine lavabiancheria sono ormai quasi tutte dotate di un microcontrollore appare evidente come quest'ultimo, opportunamente programmato, permetta di ottenere nei modi descritti le informazioni richieste: l'idea innovativa può pertanto trovare applicazione sia su macchine a programmatore elettronico a microprocessore, o ibrido, che su macchine lavabiancheria tradizionali, dotate cioè di un sequenziatore di cicli elettromeccanico, purché caratterizzate dalla presenza di un microcontrollore in qualche loro sub-assieme elettronico (per esempio il microcontrollore normalmente presente in un modulo elettronico digitale per il controllo del motore della lavabiancheria).
Dalla descrizione effettuata risultano pertanto chiare le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione, in base alla quale viene indicata una macchina lavabiancheria che consente di operare una selezione di tipo "qualitativo" o da anello chiuso e perciò in relazione al risultato ottenuto dai risciacqui, ossia che permetta la selezione di un risciacquo ottimale in funzione di varie e mute voli esigenze; tale soluzione permette quindi di venire incontro alle variabili esigenze degli utenti, i quali a seconda dei casi potranno privilegiare il risparmio di acqua o la qualità del risciacquo, o mediare tra tali esigenze; la soluzione descritta consente inoltre, per particolari modalità di lavaggio (quantità ridotte, impiego di detersivo modesto, ecc.) un sicuro risparmio di acqua rispetto alle soluzioni note, perché consente un adattamento specifico per ogni ciclo di lavaggio.
E’ infine chiaro che numerose altre varianti possono essere apportate alla lavabiancheria oggetto della presente invenzione, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell'idea innovativa.
Ad esempio, con riferimento alla forma realizzativa dell'invenzione descritta con riferimento alla figura 5, il sistema di controllo della macchina potrebbe vantaggiosamente prevedere una opportuna routine di comando, da realizzarsi in modo automatico in occasione della installazione della macchina, qualora il primo ciclo venga effettuato con prelavaggio. In tale evenienza, infatti, il sistema di controllo non può disporre né del dato effettivo di concentrazione ionica dell'acqua di rete, né del dato storico: pertanto, tramite tale routine, il sistema di controllo provvederà a comandare, per tale primo ciclo di lavaggio della vita della macchina, un numero predefinito di risciacqui, maggiore di quelli mediamente previsti da una lavabiancheria (ad esempio doppio rispetto al normale), in modo da poter disporre, al termine dell'ultimo di tali risciacqui, di un dato presumibilmente attendibile sulle caratteristiche dell'acqua di rete.
Un’altra variante potrebbe essere quella di prevedere un dispositivo di misura del tipo di quello già descritto, direttamente sul condotto che adduce l'acqua dalla rete idrica, e quindi a monte del cassetto distributore di detersivi; in tal modo, quindi, anche in caso di prelavaggio il sistema di controllo potrà disporre del dato effettivo di concentrazione ionica dell'acqua di rete anche quando vengano effettuati prelavaggi con detersivo; tale soluzione si dimostra in ogni caso molto economica, poiché i componenti del sensore di resistività sono di costo assai contenuto.
Nell’esempio sopra descritto si è fatto riferimento alla variazione del numero delle fasi di risciacquo, con quantità fisse di acqua. In altra forma realizzativa, tuttavia, si potrebbe prevedere un numero fisso di fasi di risciacquo, provvedendo invece a variare i relativi livelli, ossia le quantità di acqua, di una o più fasi, in funzione del risultato da ottenere. La prima soluzione (variazione numero di risciacqui) appare comunque la più efficiente, in virtù del maggior ricambio di acqua (anche a parità di quantità impiegata) e poiché, come detto, ad ogni risciacquo è solitamente associata una fase di centrifugazione; l'aumento del numero di centrifugazioni contribuisce infatti alla migliore eliminazione dei residui di detersivo.
Una ulteriore possibile variante, volta a soddisfare le esigenze dei produttori di elettrodomestici, è infine quella di prevedere, in luogo della manopola M, di mezzi di regolazione non operabili dall'utente, quali un potenziometro interno al mobile della macchina. In accordo a tale variante, quindi, sarebbe il produttore della lavabiancheria ad avere la possibilità di configurare le macchine, tramite tali mezzi di regolazione, in funzione dei vari mercati.
Ad esempio, per i Paesi in cui vigono particolari normative sui consumi d'acqua, la regolazione potrebbe essere effettuata per impostare la miglior qualità di risciacquo ottenibile in funzione della quantità massima d'acqua consumabile, fermi restando tutti gli altri aspetti e vantaggi dell'invenzione sopra evidenziati. Al contrario, nei Paesi in cui tali normative non sussistono, ovvero il costo dell'acqua di rete è contenuto, la macchina potrebbe essere predisposta per ottenere sempre il miglior risciacquo.
In precedenza si è fatto riferimento all'impiego di un microcontrollore ai fini deH’implementazione dell'invenzione, in quanto esso è ormai presente in quansi ogni moderna macchina di lavaggio; va peraltro detto che le funzioni del microcontrollore e del dispositivo di misura di fìg. 2 potrebbero essere eventualmente ottenute tramite da un circuito elettronico a soglia regolabile dall’utente o dal produttore della macchina, che misuri il grado concentrazione ionica dell'acqua durante il risciacquo e che, all'occorrenza, abiliti la modifica, come in precedenza descritto, dell'esecuzione del processo di risciacquo stesso, fintantoché la prestazione desiderata dall’utente non è stata raggiunta.

Claims (27)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavabiancheria, comprendente tutti gli elementi noti per il suo funzionamento, tra i quali una unità di controllo (MP) e mezzi di misura (A,B) del grado di concentrazione ionica dell'acqua o di detersivo, caratterizzata dal fatto che l'unità di controllo (MP) abilita l'espletamento di un processo di risciacquo che procede fintantoché non è stata raggiunta una predeterminata prestazione di risciacquo (MR, MC) rilevata in funzione di misure di concentrazione ionica dell'acqua operate da detti mezzi di rilevazione (A,B).
  2. 2. Macchina di lavaggio, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la prestazione di risciacquo è variabile e regolabile, tra una pluralità di possibili regolazioni.
  3. 3. Macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavabiancheria, comprendente tutti gli elementi noti per il suo funzionamento, tra i quali una unità di controllo elettronica (MP), mezzi di memoria non volatile (ROM.EEPROM) associati a detta unità di controllo (MP), e mezzi di misura (A,B) del grado di concentrazione ionica dell'acqua o di detersivo, caratterizzata dal fatto che è previsto un dispositivo (M) di selezione di una determinata di una determinata prestazione di risciacquo (MR,MC) tra una pluralità di possibili prestazioni selezionabili e dal fatto che l'unità di controllo (MP) utilizza per espletare il processo di risciacquo in funzione della selezione effettuata tramite detti mezzi di selezione (M) ed in funzione di misure di concentrazione ionica dell'acqua o di detersivo operate da detti mezzi di rilevazione (A,B).
  4. 4. Macchina di lavaggio, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta prestazione di risciacquo è selezionabile tra due estremi (MC,MR), a cui corrispondono rispettivamente un consumo minimo di acqua da utilizzare per il processo di risciacquo ed una massima efficacia del processo di risciacquo, intesa come concentrazione ionica o di detersivo minima che l'acqua deve avere al termine del processo di risciacquo stesso.
  5. 5. Macchina di lavaggio, secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che in detti mezzi di memoria non volatile (ROM, EEPROM) sono contenuti dati codificati indicanti, per ogni posizione del dispositivo di selezione (M), un corrispondente valore, o campo di valori, di concentrazione ionica che l'acqua deve avere al termine di un processo di risciacquo, per poter considerare efficacemente concluso il medesimo.
  6. 6. Macchina di lavaggio, secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che in detti mezzi di memoria non volatile (ROM, EEPROM) sono codificati i criteri che l'unità di controllo (MP) utilizza per espletare il processo di risciacquo in funzione dei valori di concentrazione ionica dell’acqua rilevati ed in funzione del valore di concentrazione ionica dell'acqua corrispondente alla prestazione di risciacquo selezionata tramite detto dispositivo di selezione (M).
  7. 7. Macchina di lavaggio domestica, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta unità di controllo comprende un microcontrollore (MP).
  8. 8. Macchina di lavaggio domestica, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per rilevare il grado di concentrazione ionica, o di detersivo, dell'acqua comprendono un dispositivo di misura del grado di resistività dell’acqua, dal quale l'unità di controllo (MP) è atta a calcolare il grado di concentrazione ionica dell'acqua.
  9. 9. Macchina di lavaggio domestica, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di misura comprende almeno due elettrodi (A,B) posti a contatto con l'acqua ed inseriti nel circuito di carica di un condensatore (C), e mezzi (MP,Q) per misurare il tempo di carica (Tc) di detto condensatore (C), la misura della resistività essendo ottenuta in maniera indiretta attraverso la misura di detto tempo di carica (Tc).
  10. 10. Macchina di lavaggio, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di misura è previsto per rilevare il grado di concentrazione ionica, sia dell'acqua pura proveniente dalla rete idrica, che dell'acqua che è stata utilizzata nelle varie fasi di un ciclo di lavaggio.
  11. 11. Macchina di lavaggio, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di memoria non volatile (ROM, EEPROM) comprendono una memoria del tipo a lettura/scrittura utilizzata per memorizzare ed aggiornare nel tempo informazioni relative al grado di concentrazione ionica dell'acqua di rete.
  12. 12. Macchina di lavaggio, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in detti mezzi di memoria non volatile (ROM) è contenuto un programma operativo che viene eseguito in modo automatico in occasione del primo ciclo di lavaggio di vita della macchina, qualora esso preveda una fase di prelavaggio con uso di detersivo.
  13. 13. Metodo per il controllo del processo di risciacquo in una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavabiancheria, del tipo comprendente tutti gli elementi noti per il suo funzionamento, tra i quali mezzi per realizzare il lavaggio ed il risciacquo della biancheria, una unità di controllo (MP) e mezzi di misura (A,B) del grado di concentrazione ionica dell'acqua o di detersivo, caratterizzata dal fatto che: - è prevista la possibilità di selezione di una determinata prestazione di risciacquo (MR,MC) tra una pluralità di possibili prestazioni selezionabili, ove tramite detta selezione all'unità di controllo viene fornita un'informazione indicativa della quantità di detersivo residuo che può essere presente nell'acqua al termine del processo di risciacquo per poter considerare concluso il medesimo, - il processo di risciacquo viene realizzato dalla macchina in funzione della selezione effettuata tramite detti mezzi di selezione (M) e di misure di concentrazione ionica dell'acqua operate da detti mezzi di rilevazione (A,B).
  14. 14. Metodo, secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che la prestazione di risciacquo è selezionabile in un campo di prestazioni comprese tra due posizioni limite, in cui: - nella prima posizione il processo di risciacquo viene realizzato con un consumo minimo di acqua, - nella seconda posizione il processo di risciacquo termina quando è stata raggiunta la massima efficacia di risciacquo, intesa come raggiungimento di una concentrazione ionica o di detersivo minima dell'acqua al termine del processo di risciacquo.
  15. 15. Metodo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che per la conclusione del processo di risciacquo deve essere comunque raggiunto un predeterminato grado di concentrazione ionica o di detersivo dell'acqua al termine del processo di risciacquo.
  16. 16. Metodo, secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che, indipendentemente dalla prestazione di risciacquo selezionata, è prevista l'imposizione di un predeterminato livello minimo di concentrazione ionica o di detersivo che l’acqua deve avere nell'ultima fase di risciacquo eseguita dalla macchina.
  17. 17. Metodo, secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che, indipendentemente dalla prestazione di risciacquo selezionata, è prevista l'im posizione di una predeterminata quantità massima di acqua da utilizzare per il processo di risciacquo eseguito dalla macchina.
  18. 18. Metodo, secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che prevede: - l'impostazione di una determinata prestazione di risciacquo, a ciascuna prestazione selezionabile corrispondendo un determinato grado di concentrazione ionica che l'acqua deve avere al termine del processo di risciacquo; - la misurazione, al termine di almeno una fase di risciacquo, del grado di concentrazione ionica dell'acqua che è stata impiegata per tale fase di risciacquo; - il confronto tra il grado di concentrazione ionica dell'acqua al termine di detta fase di risciacquo con quello corrispondente alla prestazione di risciacquo selezionata, ove, in caso di congruenza tra i due gradi di concentrazione, il processo di risciacquo ha termine, mentre in caso di incongruenza tra i due gradi di concentrazione il processo di risciacquo viene proseguito.
  19. 19. Metodo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che è ulteriormente prevista la misurazione del grado di concentrazione ionica dell'acqua nella fase finale di lavaggio prevista da un ciclo operativo della macchina, ed il suo rapporto con il grado di concentrazione ionica dell'acqua al termine di ciascuna fase di risciacquo realizzata.
  20. 20. Metodo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il processo di risciacquo ha termine quando il rapporto tra il grado di concentrazione ionica dell'acqua nella fase finale di lavaggio e il grado di concentrazione ionica dell'acqua al termine di una di dette fasi di risciacquo raggiunge un valore determinato.
  21. 21. Metodo, secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che è prevista la misurazione del grado di concentrazione ionica dell'acqua proveniente dalla rete idrica ed il suo confronto con il grado di concentrazione ionica dell'acqua di almeno una fase di risciacquo.
  22. 22. Metodo, secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che la prosecuzione del processo di risciacquo viene effettuata realizzando almeno una ulteriore fase di risciacquo, seguita da una nuova misurazione e comparazione dei dati di concentrazione ionica.
  23. 23. Metodo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la quantità di acqua utilizzata nellambito di una o più fasi di risciacquo è fissa ed è prevista la variazione del numero delle fasi di risciacquo.
  24. 24. Metodo, secondo almeno una delle rivendicazioni da 13 a 22, caratterizzato dal fatto che il numero delle fasi di risciacquo è fisso ed è prevista la variazione della quantità di acqua utilizzata nell'ambito di una o più delle fasi di risciacquo.
  25. 25. Metodo, secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che, in caso di prelavaggio con detersivo, il sistema di controllo della macchina utilizza per le necessarie comparazioni un dato storico della concentrazione ionica dell’acqua di rete, che è in particolare aggiornato di volta in volta, in occasione di ciascun ciclo nel corso del quale non viene effettuato un prelavaggio con detersivo.
  26. 26. Macchina di lavaggio, in particolare una lavabiancheria domestica, che implementa il metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 13 a 25.
  27. 27. Macchina di lavaggio e/o metodo per il controllo del processo di risciacquo, quale risulta dalla presente descrizione e dai disegni annessi.
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