ITTO20130506A1 - Dispositivo di tenuta a basso attrito per gruppi mozzi ruota connessi a giunti omocinetici - Google Patents

Description

Descrizione a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: DISPOSITIVO DI TENUTA A BASSO ATTRITO PER GRUPPI MOZZI RUOTA CONNESSI A GIUNTI OMOCINETICI

D E S C R I Z I O N E

Settore Tecnico dell’Invenzione

La presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo di tenuta a basso attrito per gruppi mozzi ruota connessi a giunti omocinetici.

I gruppi mozzo ruota supportano da un lato una ruota di un veicolo e, nel caso in cui la ruota sia motrice, sono angolarmente connessi ad un relativo giunto omocinetico per la trasmissione della coppia motrice dal semiasse alla ruota stessa. I gruppi mozzo ruota presentano un asse di rotazione e comprendono un anello interno ed un anello esterno coassiali tra loro ed all’asse di rotazione e girevoli l’uno rispetto all’altro per l’interposizione tra loro di due corone di corpi volventi.

L’anello interno à ̈ un anello interno flangiato per permettere l’attacco di una ruota al gruppo, e comprende:

- una flangia trasversale all’asse di rotazione,

- un fusello che si estende lungo l’asse di rotazione e che à ̈ realizzato di pezzo e dello stesso materiale della flangia, ed

- un anello di riporto (detto anche piccolo anello interno o SIR, acronimo per “small inner ring†), il quale à ̈ montato sul fusello assialmente da banda opposta della flangia rispetto al fusello stesso, ed à ̈ assialmente bloccato contro uno spallamento del fusello da un bordino rollato.

Tecnica Nota

La trasmissione della coppia motrice dal giunto omocinetico al gruppo mozzo ruota à ̈ assicurata da mezzi dentati coniugati di trasmissione del moto presenti sulle estremità adiacenti ed affacciate del mozzo ruota e dell’anello esterno del giunto omocinetico; i mezzi dentati possono essere costituiti da un classico accoppiamento scanalato, oppure da una coppia di dentature frontali che si accoppiano testa a testa, come illustrato in WO2009/140996, in EP2042755, oppure ancora in EP2043880 (pubblicato anche come WO2008/006339).

In particolare nel caso di presenza di dentature frontali, la zona di giunzione tra mozzo ruota e giunto omocinetico deve essere protetta dalle infiltrazioni di contaminanti esterni (acqua, polvere, fango, sporcizia); lo stesso vale per i corpi volventi montati interposti tra l’anello interno e l’anello esterno, che à ̈ provvisto dei mezzi di fissaggio al montante della sospensione.

Tale protezione à ̈ ottenuta secondo EP2043880 mediante un unico complesso di tenuta realizzato da due schermi contrapposti, un primo fissato sull’anello interno, dalla parte rivolta verso il giunto omocinetico, ed un secondo fissato all’anello esterno e portante un anello di tenuta munito di uno o più labbri striscianti, che cooperano a contatto con il primo schermo. Il primo schermo ha una forma complessa realizzata in modo che una sua parte a sbalzo si estenda a copertura della zona di giunzione. Questa parte a sbalzo può essere provvista, almeno alla sua estremità libera, di una guarnizione anulare di tenuta che coopera radialmente con l’anello esterno del giunto omocinetico; inoltre, la parte a sbalzo, oppure la faccia di una parte a flangia del primo schermo, rivolta in uso verso il giunto omocinetico può essere provvista di un elemento anulare generatore di segnale (detto anche “ruota fonica†) costituito, se lo schermo à ̈ realizzato in materiale metallico ferromagnetico, da una alternanza di risalti ed avvallamenti, oppure da una porzione anulare realizzata in un materiale a base plastica o in una mescola elastomerica magnetizzabili, magnetizzata in modo da presentare una alternanza di zone magnetizzate e non, od aventi polarità opposte. Una volta in uso accoppiata ad un opportuno sensore, la rotazione della “ruota fonica†, che in base a quanto detto à ̈ solidale all’anello interno del cuscinetto, permette, quando accoppiata ad un opportuno sensore, di rilevare la velocità di rotazione della ruota del veicolo.

La soluzione secondo EP2043880 Ã ̈ costosa, complessa da realizzare, e crea elevati ingombri, sia in senso radiale che assiale.

Da EP2541107 della stessa Richiedente à ̈ nota una soluzione che supera brillantemente tutti gli inconvenienti dell’arte nota. Tuttavia, seppur soddisfacente, questa soluzione comporta la riduzione della estensione radiale dell’elemento in gomma magnetizzata costituente la ruota fonica e che à ̈ portato da uno schermo indipendente vincolato solidale con l’anello interno. Tale inconveniente potrebbe causare in uso la generazione di un segnale non sempre sufficientemente forte.

Sintesi dell’Invenzione

Scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di tenuta per gruppi mozzi ruota connessi a giunti omocinetici che sia privo degli inconvenienti descritti, presentando bassi costi ed elevata facilità di produzione, elevata efficienza di protezione dei corpi volventi e della zona di accoppiamento tra giunto e mozzo ruota e ridotti ingombri sia assiali che radiali, il tutto accompagnato dalla generazione di un segnale magnetico sempre forte ed affidabile e da una sensibile riduzione degli attriti generati dallo strisciamento dei labbri dell’anello di tenuta sul primo schermo.

In base all’invenzione viene dunque fornito un dispositivo di tenuta per gruppi mozzi ruota connessi a giunti omocinetici, come definito nella rivendicazione 1.

In questo modo si ottiene una struttura complessiva del dispositivo compatta, con ridotti ingombri sia assiali che radiali, facile da realizzare e da montare, senza assoggettare a carico di punta le parti di lunghezza assiale elevata. Si ottiene parimenti un’ottima sigillatura a tenuta di fluido delle zone adiacenti del giunto e del mozzo ruota e, al contempo, si garantisce la generazione di un segnale da parte della “ruota fonica†sempre affidabile, unitamente ad una forte riduzione degli attriti tra le parti a contatto relativamente mobili del dispositivo di tenuta..

Breve Descrizione dei Disegni

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di un suo esempio non limitativo di attuazione, effettuata con riferimento alla figura del disegno annesso, che illustra schematicamente in sezione radiale una vista longitudinale di un dispositivo di tenuta secondo il trovato applicato ad un gruppo mozzo ruota connesso ad un giunto omocinetico, illustrati solo parzialmente per semplicità.

Descrizione Dettagliata

Con riferimento alla figura sopra specificata, à ̈ indicato nel suo complesso con 1 un dispositivo di tenuta per un gruppo mozzo ruota 3 un cui anello interno 5 à ̈ operativamente associato, per ruotare solidalmente ad esso, ad un giunto omocinetico 6, noto e pertanto illustrato solo in parte per semplicità. Il gruppo mozzo ruota 3 comprende inoltre un anello esterno 8 montato coassiale e concentrico con l’anello 5, radialmente sull’esterno dell’anello 5, ed una pluralità di corpi volventi 9 interposti tra gli anelli 5 e 8. L’anello interno 5 comprende un anello 5b, realizzato come un elemento indipendente bloccato assialmente da un bordo rollato 7 e delimitato esternamente da una superficie laterale esterna cilindrica 26, mentre il giunto omocinetico 6 comprende un anello esterno 10 (unica parte del giunto omocinetico 6 che à ̈ illustrata nel disegno) provvisto di una superficie laterale esterna cilindrica 29, disposta normalmente sostanzialmente coassiale con l’anello 5, e di un accoppiamento dentato a dentatura frontale 12 con l’anello interno 5, ricavato su porzioni 13 reciprocamente adiacenti del bordo 7 e dell’anello esterno 10.

Il dispositivo 1 comprende un primo complesso di tenuta 14 interposto tra l’anello interno 5 (nella fattispecie l’anello 5b) e l’anello esterno 8 a protezione dei corpi volventi 9, ed un secondo complesso di tenuta 15 portato solidale dall’anello interno 5 (nella fattispecie dall’anello 5b), disposto a cavallo tra il mozzo ruota 3 e l’anello esterno 10 del giunto 6.

Il complesso di tenuta 14 comprende: due schermi 16 e 21 disposti affacciati l’uno all’altro e calettati, rispettivamente sull’anello interno 5 e nell’anello interno 8; ed un elemento anulare di tenuta 11 portato, nell’esempio non limitativo illustrato, solidale dallo schermo 21 e comprendente una pluralità di labbri anulari 22,23,24 cooperanti nel modo che si vedrà con lo schermo 16.

Lo schermo 16 à ̈ sagomato ad L in sezione radiale e comprende, a sua volta, una porzione a manicotto 17 ancorata in corrispondenza della superficie 26 ed una porzione a flangia 18, che si estende radialmente a sbalzo sull’esterno dalla porzione a manicotto 17 e verso l’anello esterno 8.

Lo schermo 21 à ̈ pure sagomato ad L in sezione radiale e comprende, a sua volta, una porzione a manicotto 117 ancorata angolarmente solidale ed a tenuta di fluido all’anello 8, in particolare entro una sede anulare frontale 88 dell’anello esterno 8 rivolta verso il giunto omocinetico 6, ed una porzione a flangia 118, che si estende radialmente a sbalzo sull’interno della porzione a manicotto 117 dalla parte opposta al giunto omocinetico 6 e verso l’anello interno 5.

La porzione a flangia 18, che à ̈ disposta di fronte alla porzione a flangia 118 ed all’interno della sede 88, supporta, su una rispettiva superficie 20 frontale rivolta verso il giunto 6, un elemento 19 generatore di segnale (nell’esempio illustrato di segnale magnetico) definito da un riporto anulare 19b piatto, il quale presenta una sezione radiale sostanzialmente rettangolare a spessore assiale costante, ed à ̈ realizzato di un materiale elastomerico o plastico sintetico magnetizzabile, il quale à ̈ stato magnetizzato ed ancorato alla superficie 20. Il riporto anulare 19b presenta o una pluralità di zone magnetizzate e non magnetizzate alternate tra loro attorno ad un asse A, oppure una pluralità di zone magnetizzate a polarità opposta; una volta che l’elemento o riporto anulare 19b viene operativamente accoppiato con un sensore, noto e non illustrato, tale sensore trasduce il segnale magnetico fornendo la velocità di rotazione dell’anello 5.

In base a quanto descritto, gli schermi 16 e 21 sono quindi ancorati per tramite delle proprie rispettive porzioni a manicotto 17 e 117 rispettivamente all’anello interno 5 e all’anello esterno 8 del mozzo ruota 3 e le rispettive porzioni a flangia 18 e 118 di ciascuno schermo 16 e 21 si estendono radialmente di sbalzo dalle porzioni a manicotto 17 e 117 verso l’altro schermo.

Il secondo complesso di tenuta 15 comprende una armatura 28 tubolare presentante una prima estremità 27 rivolta dalla parte opposta al giunto 6, ed una seconda estremità 36 opposta alla estremità 27 e rivolta quindi verso il giunto 6.

L’armatura tubolare 28 à ̈ generalmente realizzata in un materiale metallico stampato, à ̈ calettata solidale all’anello interno 5, nel modo che si vedrà, mediante l’estremità 27 e si estende assialmente a sbalzo dall’anello 5 (dall’anello 5b in particolare), coassialmente all’anello 5 e verso il giunto 6, intorno alle porzioni 13 del mozzo ruota 3 e del giunto 6.

Secondo il trovato, il dispositivo di tenuta 1 comprende, come sua parte integrante, un gradino anulare 25 ricavato dalla parte del giunto omocinetico 6 sulla superficie laterale radialmente esterna 26 dell’anello interno 5 (nella fattispecie dell’anello di riporto o “piccolo anello†o SIR 5b), in posizione immediatamente adiacente alla porzione a manicotto 17 dello schermo 16.

In combinazione, l’estremità 27 dell’armatura tubolare 28 à ̈ calettata solidale con l’anello interno 5 del mozzo ruota 3 proprio in corrispondenza del gradino anulare 25, piantata a tenuta di fluido, ad esempio con leggera interferenza, sul gradino 25 medesimo, ed à ̈ provvista radialmente sull’esterno di un bordo 31 ripiegato ad L e sagomato in modo tale da accoppiare dentro una sede 30 anulare definita tra il gradino anulare 25 della superficie laterale radialmente esterna 26 dell’anello interno 5 ed il riporto anulare 19b portato dalla porzione a flangia 17 dello schermo 16, il quale riporto anulare 19b si estende assialmente di sbalzo sopra parte del gradino anulare 25, come à ̈ ben visibile in figura, e sporge quindi assialmente per il suo intero spessore assiale, entro l’estensione assiale del gradino 25 sulla superficie 26.

In questo modo, l’intera estremità 27 dell’armatura tubolare 28, ed in particolare il suo bordo 31 ripiegato ad L, risultano interamente contenuti entro il gradino anulare 25 ricavato sulla superficie laterale 26, alloggiati all’interno del gradino anulare 25 medesimo.

Secondo un ulteriore aspetto del trovato, l’estremità 27 dell’armatura tubolare 28 à ̈ accoppiata a tenuta di fluido contro e sul gradino anulare 25 senza necessariamente andare a cooperare in battuta assiale contro uno spallamento assiale 125 definito, verso il giunto omocinetico 6, dal gradino anulare 25. Nell’esempio non limitativo illustrato, tra estremità 27 e spallamento 125 esiste un gioco assiale prefissato.

Inoltre, il riporto anulare 19b costituente l’elemento generatore di segnale 19 à ̈ realizzato come un riporto anulare di spessore prefissato, misurato in direzione assiale, che ricopre interamente la superficie 20 e che si estende con un proprio bordo 43 radialmente interno fino ad arrivare a filo di una superficie 44 laterale radialmente interna della porzione a manicotto 17 dello schermo 16.

Preferibilmente, il bordo 43 à ̈ provvisto di sbalzo e verso il complesso di tenuta 15 di un risalto anulare 45 che si estende a sbalzo almeno in parte entro il gradino anulare 25 e fino sostanzialmente a filo del bordo ripiegato ad L 31 della estremità 27 dell’armatura tubolare 28.

In particolare, il bordo 31 ripiegato ad L à ̈ atto a definire un primo spallamento di spinta per il montaggio del complesso di tenuta 15 sull’anello interno 5. In questo modo, lo spallamento definito dal bordo ripiegato 31 risulta portato dalla estremità 27 dell’armatura 28, che in uso à ̈ rivolta nella direzione di montaggio. Inoltre, a montaggio avvenuto, il bordo 31 rimane totalmente incluso nell’ingombro assiale dell’elemento anulare 19 e pertanto non produce alcun aumento dell’ingombro assiale dell’armatura 28.

Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il riporto anulare 19b à ̈ conformato in modo da estendersi oltre un bordo 46 radialmente esterno della porzione a flangia 18 dello schermo 16 opposto alla porzione a manicotto 17 e verso lo schermo 21, in posizione immediatamente affacciata a, ma discosta da, la porzione a manicotto 117 dello schermo 21, con un proprio sperone anulare 47 disposto affacciato alla porzione a flangia 118 dello schermo 21 verso la quale lo sperone anulare 47 si estende assialmente a sbalzo dalla porzione a flangia 18 dello schermo 16.

In combinazione, il labbro 22 dell’elemento anulare di tenuta 11 si estende a sbalzo in uno spazio anulare racchiuso tra gli schermi 16 e 21, in una posizione immediatamente adiacente allo sperone 47 del riporto anulare 19b e compresa tra lo sperone 47 medesimo e la porzione a manicotto 17 dello schermo 16, in modo da cooperare senza strisciamento con la porzione a flangia 18 dello schermo 16 e con lo sperone 47 per definire tra gli schermi 16,21 e dalla parte della porzione a manicotto 117 dello schermo 21 una tenuta a labirinto.

In particolare, l’elemento anulare di tenuta 11 à ̈ portato solidale dalla porzione a flangia 118 dello schermo 21 ed il labbro 22 anulare si estende in direzione radiale obliquamente a sbalzo dalla porzione a flangia 118 e verso la porzione a manicotto 117, parzialmente entro l’ingombro in direzione assiale dello sperone 47 ma sfalsato in direzione radiale rispetto allo sperone 47, in modo da risultare radialmente interposto tra lo sperone 47 e la porzione a manicotto 17 dello schermo 16.

L’elemento anulare di tenuta 11 comprende inoltre almeno una coppia di ulteriori labbri anulari 23 e 24, i quali si estendono a sbalzo dalla porzione a flangia 118 in direzioni tra loro divergenti per andare a cooperare, rispettivamente, a strisciamento, con lieve interferenza, con la porzione a flangia 18 il labbro 23, e realizzando una tenuta a labirinto con la porzione a manicotto 17 il labbro 24, che quindi non striscia sulla porzione a manicotto 17; in questo modo, i labbri 23,24 definiscono tra di loro e con il primo schermo 16 una camera anulare 48 riempita in uso di grasso lubrificante e che si trova interposta in direzione radiale tra il primo labbro 22 e la porzione a manicotto 17 dello schermo 16.

Preferibilmente, lo sperone anulare 47 presenta dalla parte dello schermo 21 un risalto radiale 49 anulare che si estende verso la porzione a manicotto 117 dello schermo 21 formando su un bordo 50 radialmente esterno del riporto anulare 19b, nel quale à ̈ annegato il bordo 46 radialmente esterno della porzione a flangia 18, un gradino 51 disposto entro lo spazio anulare racchiuso tra gli schermi 16,21 e rivolto verso il giunto omocinetico 6.

I dettagli descritti, agendo in sinergia con l’estremità 27, permettono, oltre che di ottenere ridotti ingombri sia assiali che radiali, di ottenere una centrifugazione di eventuali contaminanti che tentano di introdursi tra gli schermi 16,21 e dentro la sede 30, permettendo così di rimpiazzare i tradizionali labbri di tenuta strisciante, eventualmente caricati da molle, con un unico labbro 23 a limitata interferenza e pertanto riducendo fortemente l’attrito prodotto in uso dal dispositivo di tenuta 1.

Allo scopo di assicurare la protezione a tenuta di fluido delle porzioni adiacenti dell’anello interno 5 e del giunto 6 (con il relativo accoppiamento dentato frontale 12), non solo l’estremità 27 à ̈ accoppiata a tenuta di fluido, ad esempio per piantaggio ad interferenza, con il gradino 25 nel modo descritto; l’estremità 36 à ̈ infatti anche provvista di una guarnizione anulare 35 realizzata in un materiale elastomerico e comprendente a sua volta almeno un primo labbro 37 anulare elasticamente deformabile, che si estende radialmente di sbalzo dalla seconda estremità 36, verso l’interno dell’armatura 28 e da banda opposta al bordo 31 ripiegato ad L della prima estremità 27, fino ad intercettare con interferenza la superficie laterale esterna 29, sostanzialmente cilindrica, dell’anello esterno 10 del giunto 6, per realizzare su di essa una tenuta radiale statica.

La guarnizione anulare 35 comprende inoltre anche un secondo labbro anulare 38, che si estende in direzione obliqua e radialmente di sbalzo dalla estremità 36, sostanzialmente da banda opposta al labbro anulare 37 ed in posizione assialmente arretrata verso l’estremità 27 rispetto al labbro 37, in modo da delimitare nella guarnizione 35 e verso il labbro 37 un incavo anulare 39 frontale, rivolto dalla parte del giunto 6, atto a permettere al labbro 38 di funzionare come elemento centrifugatore nei confronti di eventuali contaminanti presenti in prossimità del labbro 37.

Inoltre, l’estremità 36 dell’armatura tubolare 28 presenta diametro minore di quello della estremità 27 ed à ̈ collegata alla prima estremità 27 tramite una porzione 41 ripiegata obliquamente a gradino dell’armatura 28, in modo da aumentare la rigidezza assiale dell’armatura 28 stessa. Tale seconda estremità 36 dell’armatura tubolare 28 à ̈ interamente annegata all’interno della guarnizione anulare 35.

Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, in combinazione con quanto già descritto, la estremità 36 dell’armatura 28 à ̈ provvista radialmente sull’interno di un bordo 42 ripiegato ad L, che si estende in direzione opposta e parallela al bordo 31 ripiegato ad L della estremità 27 e che à ̈ annegato nella guarnizione 35, nello spazio compreso tra i labbri 37 e 38, in modo da costituire, in caso di necessità, un ulteriore (secondo) spallamento di spinta per il montaggio del complesso di tenuta 15 sull’anello interno 5.

Risulta evidente da quanto descritto che grazie alla combinazione sinergica di diverse caratteristiche e, soprattutto, alla presenza del gradino 25, si ottiene a parità di ridotti ingombri assiali e radiali tipici di EP2541107, una disposizione di mozzo ruota 3 guidato da un giunto omocinetico 6 in cui à ̈ presente un maggior spazio per l’elemento generatore di segnale 19, assicurando così la generazione di un segnale elettrico sempre potente ed affidabile, e, al contempo, una drastica riduzione degli attriti generati dal dispositivo di tenuta 1.

Claims (10)

1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Dispositivo (1) di tenuta per mozzi ruota (3) connessi a giunti omocinetici (6) comprendente un primo complesso di tenuta (14) in uso interposto tra un anello interno (5) ed un anello esterno (8) del mozzo ruota(3), ed un secondo complesso di tenuta (15) portato in uso solidale dall’anello interno (5) e disposto a cavallo tra il mozzo ruota (3) ed un anello esterno (10) del giunto omocinetico (6); in cui: - il primo complesso di tenuta (14) comprende un primo schermo (16) e un secondo schermo (21) ancorati per tramite di proprie rispettive porzioni a manicotto (17,117) rispettivamente all’anello interno (5) e all’anello esterno del mozzo ruota e presentanti ciascuno una rispettiva porzione a flangia (18,118) che si estende radialmente di sbalzo dalla porzione a manicotto e verso l’altro schermo, ed un elemento anulare di tenuta (11) portato da uno dei primo e secondo schermo e che à ̈ provvisto di una pluralità di labbri anulari (22,23,24) di tenuta che cooperano con l’altro schermo; il primo schermo (16) avendo la sua porzione a flangia (18) disposta dalla parte del giunto omocinetico (6) e che si estende verso l’anello esterno (8), di fronte alla porzione a flangia (118) del secondo schermo, e che porta esternamente e verso il giunto omocinetico (6) un elemento generatore di segnale (19) consistente in un riporto anulare (19b); e - il secondo complesso di tenuta comprende una armatura tubolare (28) presentante una prima estremità (27) mediante la quale, in uso, l’armatura tubolare à ̈ calettata solidale all’anello interno (5); caratterizzato dal fatto che, in combinazione, i)- il dispositivo di tenuta comprende un gradino anulare (25) ricavato dalla parte del giunto omocinetico (6) su una superficie laterale radialmente esterna (26) dell’anello interno, in posizione immediatamente adiacente alla porzione a manicotto (17) del primo schermo (16); ii)- il riporto anulare (19b) à ̈ conformato in modo da estendersi oltre un bordo radialmente esterno (46) della porzione a flangia del primo schermo opposto alla porzione a manicotto del primo schermo e verso il secondo schermo (21), in posizione immediatamente affacciata a, ma discosta da, la porzione a manicotto (117) del secondo schermo, con un proprio sperone anulare (47) disposto affacciato alla porzione a flangia (118) del secondo schermo verso la quale lo sperone anulare (47) si estende assialmente a sbalzo dalla porzione a flangia (18) del primo schermo; iii)- l’elemento anulare di tenuta (11) comprende almeno un primo labbro anulare (22) che si estende a sbalzo in uno spazio anulare racchiuso tra il primo (16) ed il secondo (21) schermo in posizione immediatamente adiacente allo sperone (47) del riporto anulare e tra lo sperone del riporto anulare e la porzione a manicotto (17) del primo schermo, in modo da cooperare senza strisciamento con la porzione a flangia (18) di uno dei primo e secondo schermo e con lo sperone (47) del riporto anulare per definire tra il primo e secondo schermo (16,21) e dalla parte della porzione a manicotto (117) del secondo schermo una tenuta a labirinto; iv)- la prima estremità (27) dell’armatura tubolare del secondo complesso di tenuta à ̈ rivolta dalla parte opposta al giunto omocinetico (6) ed à ̈ calettata solidale con l’anello interno (5) del mozzo ruota in corrispondenza del gradino anulare (25) della superficie laterale radialmente esterna (26) dell’anello interno; la prima estremità (27) dell’armatura tubolare essendo provvista radialmente sull’esterno di un bordo (31) ripiegato ad L e sagomato in modo tale da accoppiare dentro una sede (30) anulare definita tra il gradino anulare (25) della superficie laterale radialmente esterna (26) dell’anello interno ed il riporto anulare (19b) portato dalla porzione a flangia (18) del primo schermo (16), il quale riporto anulare (19b) si estende assialmente di sbalzo sopra parte del gradino anulare (25).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la prima estremità (27) dell’armatura tubolare (28) à ̈ accoppiata a tenuta di fluido contro e sul gradino anulare (25) della superficie laterale (26) radialmente esterna dell’anello interno (5), preferibilmente ma non necessariamente senza andare a cooperare in battuta assiale contro uno spallamento assiale (125) definito dal gradino anulare (25) verso il giunto omocinetico (6); il bordo (31) ripiegato ad L della prima estremità dell’armatura tubolare essendo interamente contenuto entro il gradino anulare (25) della superficie laterale (26) radialmente esterna dell’anello interno.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che l’armatura tubolare (28) del secondo complesso di tenuta (15) si estende assialmente a sbalzo dall’anello interno (5) e verso il giunto omocinetico (6); il secondo complesso di tenuta (15) comprendendo inoltre una guarnizione anulare (35) realizzata in un materiale elastomerico e portata da una seconda estremità (36) dell’armatura tubolare opposta alla prima, comprendente almeno un secondo labbro anulare (37) elasticamente deformabile, che si estende radialmente di sbalzo dalla seconda estremità (36) dell’armatura tubolare, verso l’interno dell’armatura tubolare (28) e da banda opposta al bordo (31) ripiegato ad L della prima estremità (27) dell’armatura tubolare, fino ad intercettare con interferenza una superficie laterale (29) esterna sostanzialmente cilindrica dell’anello esterno (10) del giunto omocinetico, per realizzare su di essa una tenuta radiale.
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la seconda estremità dell’armatura tubolare à ̈ provvista radialmente sull’interno di un bordo (42) ripiegato ad L da banda opposta al bordo ripiegato ad L (31) della prima estremità; il bordo ripiegato ad L (42) della seconda estremità essendo completamente annegato nella guarnizione anulare (35); i bordi ripiegati ad L (31,42) della prima e della seconda estremità dell’armatura tubolare (28) essendo atti a definire rispettivi spallamenti di spinta per il montaggio del secondo complesso di tenuta sul gradino anulare (25) della superficie radialmente esterna dell’anello interno.
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto la guarnizione anulare (35) portata dalla seconda estremità (36) dell’armatura comprende inoltre un terzo labbro anulare (38), che si estende in direzione obliqua e radialmente di sbalzo dalla seconda estremità (36) dell’armatura tubolare, sostanzialmente da banda opposta al secondo labbro anulare (37) ed in posizione assialmente arretrata verso la prima estremità (27) dell’armatura tubolare rispetto al primo labbro (37), in modo da delimitare nella guarnizione e verso il secondo labbro un incavo anulare (39) frontale atto a permettere al terzo labbro (38) di funzionare come elemento centrifugatore nei confronti di eventuali contaminanti presenti in prossimità del secondo labbro.
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che la seconda estremità (36) dell’armatura tubolare (28) presenta diametro minore di quello della prima estremità (27) ed à ̈ collegata alla prima estremità tramite una porzione (41) ripiegata obliquamente a gradino dell’armatura, in modo da aumentare la rigidezza assiale dell’armatura tubolare (28); l’intera seconda estremità (36) dell’armatura tubolare essendo annegata all’interno della guarnizione anulare (35) facente parte del secondo complesso di tenuta (15).
7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elemento anulare di tenuta (11) del primo complesso di tenuta à ̈ portato solidale dalla porzione a flangia (118) del secondo schermo (21), la quale si estende radialmente a sbalzo dalla porzione a manicotto (117) del secondo schermo dalla parte opposta al giunto omocinetico (6) e verso l’anello interno (5) del mozzo ruota; il primo labbro anulare (22) si estende in direzione radiale obliquamente a sbalzo dalla porzione a flangia (118) del secondo schermo e verso la porzione a manicotto (117) del secondo schermo parzialmente entro un ingombro assiale dello sperone (47) del riporto anulare, in modo da risultare radialmente interposto tra lo sperone (47) e la porzione a manicotto (17) del primo schermo.
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che l’elemento anulare di tenuta (11) del primo complesso di tenuta comprende inoltre almeno un quarto (23) ed un quinto (24) labbro anulare, i quali si estendono a sbalzo dalla porzione a flangia (118) del secondo schermo in direzioni tra loro divergenti per andare a cooperare, rispettivamente, a strisciamento con la porzione a flangia (18) il quarto labbro (23), e realizzando una tenuta a labirinto con la porzione a manicotto (17) del primo schermo il quinto labbro (24), in modo da definire tra di loro e con il primo schermo (16) una camera anulare (48) riempita in uso di grasso lubrificante e che si trova interposta in direzione radiale tra il primo labbro (22) e la porzione a manicotto (17) del primo schermo.
9. 9. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il riporto anulare (19b) costituente l’elemento generatore di segnale (19) à ̈ realizzato come un riporto anulare di spessore prefissato, misurato in direzione assiale, di un materiale elastomerico o plastico sintetico magnetizzabile, che à ̈ stato chimicamente ancorato ad una prima superficie frontale (20) della porzione a flangia del primo schermo (16) rivolta verso il giunto (6) omocinetico, in modo da ricoprirla interamente e che si estende con un proprio bordo radialmente interno (43) fino ad arrivare a filo di una superficie laterale radialmente interna (44) della porzione a manicotto (17) del primo schermo; il bordo radialmente interno (43) del riporto anulare (19b) essendo provvisto di sbalzo e vero il secondo complesso di tenuta di un risalto anulare (45) che si estende a sbalzo almeno in parte entro il gradino anulare (25) della superficie laterale radialmente esterna (26) dell’anello interno, sostanzialmente a filo del bordo ripiegato ad L (31) della prima estremità (27) dell’armatura tubolare del secondo complesso di tenuta.
10. 10. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo sperone anulare (47) del riporto anulare (19b) definente l’elemento generatore di segnale presenta dalla parte del secondo schermo (21) un risalto radiale (49) anulare che si estende verso la porzione a manicotto (117) del secondo schermo formando su un bordo radialmente esterno (50) del riporto anulare, nel quale à ̈ annegato il bordo radialmente esterno (46) della porzione a flangia del primo schermo, un gradino (51) disposto entro lo spazio anulare racchiuso tra il primo ed il secondo schermo (16,21) e rivolto verso il giunto omocinetico (6).