ITTO20130460A1 - Complesso di tenuta inseribile tra due organi relativamente scorrevoli - Google Patents

Complesso di tenuta inseribile tra due organi relativamente scorrevoli

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ITTO20130460A1
ITTO20130460A1 IT000460A ITTO20130460A ITTO20130460A1 IT TO20130460 A1 ITTO20130460 A1 IT TO20130460A1 IT 000460 A IT000460 A IT 000460A IT TO20130460 A ITTO20130460 A IT TO20130460A IT TO20130460 A1 ITTO20130460 A1 IT TO20130460A1
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IT
Italy
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ring
sealing
sealing ring
annular
radially
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IT000460A
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Marco Bresso
Francesco Scaramozzino
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Skf Ab
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    • F16F9/36Special sealings, including sealings or guides for piston-rods
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Description

Descrizione a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: COMPLESSO DI TENUTA INSERIBILE TRA DUE ORGANI RELATIVAMENTE SCORREVOLI
DESCRIZIONE
Settore Tecnico dell’Invenzione
La presente invenzione à ̈ relativa ad un complesso di tenuta inseribile tra un primo ed un secondo organo meccanico in moto relativo lineare alternativo, in particolare tra uno stelo ed una bussola di guida di un ammortizzatore. L’invenzione à ̈ inoltre relativa ad una unità di guida e di tenuta idraulica per uno stelo di un ammortizzatore utilizzante tale complesso di tenuta.
Tecnica Nota
Da DE102011084422A1 sono noti complessi di tenuta inseribili tra uno stelo ammortizzatore ed una bussola che viene accoppiata al corpo ammortizzatore e comprendenti un anello di tenuta munito di un labbro parapolvere rivolto in uso verso l’ambiente esterno e di un labbro di tenuta verso l’ambiente interno del corpo ammortizzatore, ed un anello di rinforzo accoppiato con l’anello di tenuta per migliorare l’azione di tenuta di uno o di entrambi i labbri, che strisciano in uso sullo stelo.
Questo tipo di complessi di tenuta devono essere usati in combinazione con un anello di guida per lo stelo ammortizzatore e con un ulteriore componente, di solito definito da un o-ring, destinato a fare da “energizzatore†per l’anello di guida, cioà ̈ a cooperare in contatto con l’anello di guida nella sua sede di alloggiamento sulla bussola per mantenere la bussola e lo stelo sostanzialmente coassiali pur consentendo quei piccoli movimenti laterali conseguenti alle vibrazioni di esercizio e ad eventuali giochi dovuti alle tolleranze di lavorazione.
Il montaggio delle unità di guida e tenuta per gli steli ammortizzatore richiede quindi l’assemblaggio sul componente (bussola) che viene accoppiato al corpo ammortizzatore di almeno tre componenti diversi, costituiti dal complesso di tenuta, dall’anello di guida e dall’o-ring.
Questo rende più complesse e costose le operazioni di montaggio, aumenta gli ingombri ed il peso delle unità di guida e tenuta e rende difficoltosa la gestione della logistica dei vari componenti.
Sintesi dell’Invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un complesso di tenuta inseribile tra un primo ed un secondo organo meccanico in moto relativo lineare alternativo, in particolare tra uno stelo ed una bussola di guida di un ammortizzatore, privo degli inconvenienti sopra descritti e che permetta di realizzare unità di guida e tenuta di ingombro e peso ridotti, semplificare la gestione della logistica dei componenti e ridurre i costi, assicurando una azione di tenuta pari o superiore a quella ottenibile con le soluzioni dello stato dell’arte.
In base all’invenzione vengono dunque forniti un complesso di tenuta inseribile tra un primo ed un secondo organo meccanico in moto relativo lineare alternativo, in particolare tra uno stelo ed una bussola di guida di un ammortizzatore, ed una unità di guida e tenuta per uno stelo ammortizzatore, aventi le caratteristiche enunciate nelle rivendicazioni annesse.
Secondo l’invenzione, le funzioni dei tre componenti separati dello stato della tecnica, complesso di tenuta, anello di guida ed o-ring, vengono tutte raggruppate in un unico componente costituito da un complesso di tenuta appositamente studiato e radicalmente modificato rispetto, ad esempio, a quello descritto in DE102011084422A1, conseguendo non solo un radicale semplificazione e riduzione in numero dei componenti richiesti, ma anche un effetto sinergico che migliora l’azione di tenuta.
Breve Descrizione dei Disegni
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra schematicamente ed in sezione radiale un complesso di tenuta realizzato secondo l’invenzione, illustrato diametralmente troncato, in quanto assialsimmetrico; e
- la figura 2 illustra schematicamente una unità di guida e tenuta per uno stelo ammortizzatore realizzata secondo l’invenzione,, utilizzante il complesso di tenuta di figura 1, anch’essa illustrata troncata in corrispondenza dell’asse di simmetria, in quanto assialsimmetrica.-Descrizione Dettagliata
Con riferimento alla figura 1, à ̈ indicato con 1 un complesso di tenuta inseribile (figura 2) tra un primo organo meccanico 2 ed un secondo organo meccanico 3 in moto relativo lineare alternativo, in particolare tra uno stelo ammortizzatore 2, nell’esempio non limitativo illustrato stazionario, ed una bussola di guida 3, nell’esempio non limitativo illustrato assialmente mobile lungo un suo asse A di simmetria che coincide anche con l’asse di simmetria dello stelo 2, che à ̈ coassiale alla bussola 3. Nell’esempio illustrato lo stelo 2 e la bussola 3 fanno parte di un ammortizzatore 4, per il resto di tipo noto, di cui sono illustrati per semplicità solo parte dello stelo 2, la bussola 3 ed un corpo ammortizzatore 5, che viene in uso fissato solidale ed a tenuta di fluido ad una parete laterale 6 della bussola 3.
Il complesso di tenuta 1, che à ̈ assial-simmetrico rispetto ad un suo asse B (figura 1) in uso disposto coassiale con l’asse A, comprende un anello di tenuta 7 accoppiato solidale, nel modo che si vedrà, con la bussola 3 e realizzato in un materiale elastomerico; l’anello di tenuta 7comprende almeno un primo labbro 8 ed un secondo labbro 9 anulari di tenuta elasticamente deformabili; ovviamente, l’anello di tenuta 7 può avere più di due labbri di tenuta, variamente disposti secondo configurazioni nel complesso note e che non vengono pertanto illustrate per semplicità. Il complesso di tenuta 1 comprende inoltre un anello di rinforzo 10 accoppiato solidale all’anello di tenuta 7 e realizzato in un materiale più rigido del materiale con cui à ̈ realizzato l’anello 7, ad esempio in un materiale plastico sintetico.
I labbri 8 e 9 si estendono almeno in parte assialmente e radialmente di sbalzo dall’anello di tenuta 7, il primo labbro a partire da una prima estremità assiale 11 dell’anello di tenuta 7 ed il secondo labbro a partire da una seconda estremità assiale 12 dell’anello di tenuta 7, opposta alla estremità 11, e l’anello di rinforzo 10 à ̈ accoppiato nel modo che si vedrà con l’anello d tenuta 7 radialmente dalla parte dei labbri 8 e 9.
Secondo una prima e più importante caratteristica dell’invenzione, l’anello di rinforzo 10 presenta dimensioni, nella fattispecie non limitativa illustrata un diametro radialmente interno,tali/tale da essere atto ad accoppiarsi in uso a strisciamento con l’organo stazionario 2 (lo stelo 2 dell’ammortizzatore 4, figura 2, nell’esempio non limitativo illustrato) per fare direttamente da guida per lo scorrimento relativo tra gli organi 2 e 3. In sostanza, mentre nello stato dell’arte i complessi di tenuta potevano eventualmente incorporare un elemento anulare più rigido avente unicamente funzioni di sostegno meccanico, secondo l’invenzione l’anello 10 serve anche e soprattutto come anello o bussola di guida, in uso, dello/sullo stelo 2, con cui l’anello 10 coopera a strisciamento, a contatto diretto. Ovviamente, quanto sopra descritto e quanto si dirà qui di seguito vale anche nel caso, duale, in cui sia lo stelo 2 l’organo assialmente mobile e sia la bussola 3 l’organo stazionario.
A tale scopo, l’anello di rinforzo 10 à ̈ realizzato, almeno in corrispondenza di una sua superficie laterale radiale 13, radialmente interna, di scorrimento verso l’organo scorrevole 2, in un materiale sintetico a basso coefficiente di attrito, ad esempio in un polimero fluorurato, elastomerico o meno, in ogni caso più rigido del materiale elastomerico con cui sono realizzati l’anello 7 ed i relativi labbri anulari 8 e 9. Ovviamente, sia l’anello di tenuta 7 con i relativi labbri 8,9, sia l’anello di rinforzo e guida 10 possono essere realizzati ciascuno con due o più materiali diversi tra loro, aventi caratteristiche fisico-meccaniche diverse, costampati o in altro modo chimicamente e/o fisicamente legati insieme.
In ogni caso, secondo una ulteriore caratteristica del trovato, l’anello 10 non à ̈ semplicemente giustapposto all’anello 7, come invece accade ad esempio nel complesso di tenuta di DE102011084422A1, ma à ̈ invece accoppiato integrale di pezzo con l’anello di tenuta 7, intendendo con il termine “integrale di pezzo†il fatto che l’anello 10 definisce con l'anello di tenuta 7 un componente unico, indivisibile ed inseparabile. L'indissolubilità dell'unione tra i due componenti 7 e 10 à ̈ ottenuta in modo noto durante la fase di vulcanizzazione dell’anello di tenuta 7, formando, per stampaggio a compressione, l’anello di tenuta 7 direttamente sull’anello 10 preventivamente disposto nello stampo.
Secondo quanto illustrato, l’anello 10 à ̈ ricavato integrale di pezzo con l’anello di tenuta 7 esternamente all’anello di tenuta 7 e radialmente sull’interno dell’anello di tenuta 7, dalla parte di una prima superficie laterale radiale 14, cilindrica e radialmente interna dell’anello di tenuta 7 (figura 1) rivolta dalla medesima parte della estensione radiale a sbalzo dei labbri 8 e 9. Il procedimento noto di unione chimica e fisica indissolubili tra i componenti 7 e 10 sopra descritto à ̈ indicato nella tecnica come “incollaggio in fase di vulcanizzazione†, secondo un procedimento noto, utilizzato per il fissaggio degli elementi elastomerici di tenuta sugli schermi delle guarnizioni a cassetta.
Il materiale o i materiali con cui viene realizzato l’anello 10 sarà/saranno dunque scelto/i in modo da essere idoneo/i a sopportare le pressioni e le temperatura di vulcanizzazione.
Secondo una ulteriore caratteristica dell’invenzione, l’anello di tenuta 7 presenta dimensioni tali, nella fattispecie illustrata un diametro esterno tale, da accoppiarsi in uso ad interferenza con il l’organo stazionario assialmente mobile 3 almeno in corrispondenza di tutto l’anello di rinforzo e guida 10; e, in combinazione, i labbri anulari 8 e 9 sono atti a cooperare entrambi a strisciamento, in uso, con l’organo stazionario 2, rispettivamente sempre l’uno a monte e l’altro a valle dell’anello di rinforzo 10 rispetto alla direzione di scorrimento relativo tra lo stelo 2 e la bussola 3 anulare da esso attraversata in uso; in altre parole, il labbri anulari 8 e 9 cooperano con lo stelo 2 assialmente da bande opposte dell'anello di rinforzo 10.
Secondo l’invenzione, l’anello 10 à ̈ montato alloggiato all’interno di una sede anulare 15 ricavata sulla superficie laterale radiale 14 dell’anello di tenuta 7 e delimitata tra il primo labbro 8 ed il secondo labbro 9.
L’anello di rinforzo 10 e la sede anulare 15 in cui l’anello di rinforzo 10 à ̈ inserito ed à ̈ fissato solidale di pezzo sono conformati in modo che l’anello di rinforzo 10 si estende in direzione radiale direttamente “sotto†, considerando una direzione assiale parallela all’asse B, a rispettive porzioni di radice 18 del labbro 8 e 19 del labbro 9, le quali porzioni di radice 18,19 sono disposte immediatamente adiacenti alla sede anulare 15, tra questa ed i labbri 8 e 9, rispettivamente, in modo da fiancheggiare in direzione assiale la sede 15 e l’anello 10 bloccato in essa.
Nell’esempio non limitativo illustrato, i labbi 8 e 9 si estendono a sbalzo radialmente sull’interno dell’anello di tenuta 7 ed il labbro 8 à ̈ più lungo, in direzione assiale, del labbro 9 ed à ̈ rivolto in uso verso l’ambiente esterno al corpo ammortizzatore 5 ed all’ammortizzatore 4 nel suo complesso, venendo a costituire un labbro parapolvere. Il labbro 9 à ̈ invece rivolto in uso verso l’interno del corpo ammortizzatore 5 e costituisce il labbro di tenuta vero e proprio del complesso di tenuta 1, verso l’olio e/o l’aria presenti in uso entro il corpo 5. I labbri 8 e 9 sono inoltre disposti divaricati tra loro, in modo da allontanarsi reciprocamente tra loro man mano che si avvicinano all’asse B.
Ovviamente, i labbri 8 e 9 potrebbero avere dimensioni relative diverse, a seconda delle necessità di tenuta da soddisfare, ed essere lunghi uguali, oppure essere il labbro 8 quello più corto.
L’anello di rinforzo 10, che à ̈ costituito da un blocco anulare pieno di materiale sintetico avene una sezione radiale di forma sostanzialmente quadrangolare, à ̈ preferibilmente provvisto, radialmente sull’interno, di un risalto anulare 20, che sporge radialmente a sbalzo all’interno dell’anello di tenuta 7, nello spazio compreso tra i labbri, 8 e 9, ma per una estensione radiale minore della estensione radiale a sbalzo dei labbri 8 e 9 e che à ̈ delimitato radialmente verso l’interno, quindi dalla parte del primo labbro 8 e del secondo labbro 9, dalla superficie cilindrica 13 di accoppiamento a scorrimento, in uso, con lo stelo 2.
Il risalto anulare 20 e la rispettiva sua superficie laterale radialmente interna cilindrica 13 di accoppiamento a scorrimento, in uso, con lo stelo 2, presentano estensione assiale minore di quella del resto dell’anello di rinforzo 10, il quale à ̈ delimitato, dalla parte dei labbri 8 e 9, da una superficie laterale cilindrica radialmente interna 21 (figura 1) dalla quale sporge radialmente a sbalzo il risalto anulare 20 e che à ̈ disposta a filo con la superficie laterale radiale 14 dell’anello di tenuta 7.
L’anello 10 à ̈ ulteriormente delimitato da una superficie laterale cilindrica radialmente esterna 22, parallela ed opposta alla superficie 14, e da una coppia di opposte superfici frontali piane 23 e 24 disposte adiacenti a, ed in contatto con, le porzioni di radice 18 e 19 dei labbri 8 e 9, per tutta la larghezza, misurata in direzione radiale, dei labbri 8 e 9; l’anello di rinforzo 10 risulta pertanto interamente annegato nell’anello di tenuta 7, chimicamente e meccanicamente vincolato solidale al medesimo, ad eccezione del suo risalto anulare 20 e della sua superficie laterale cilindrica radialmente interna 21 dalla quale sporge il risalto anulare 20 e che risulta l’unica superficie dell’anello 10 che non à ̈ in contatto con, e legata al, materiale elastomerico dell’anello 7.
Le porzioni di radice 18 e 19 dei labbri 8 e 9 hanno una estensione assiale sostanzialmente identica tra loro e sostanzialmente uguale alla estensione radiale di una porzione anulare 25 dell’anello di tenuta 7 disposta radialmente da banda opposta alla superficie laterale radiale 14 e immediatamente adiacente all’anello di rinforzo 10; la porzione anulare 25 à ̈ delimitata radialmente sull’esterno da una seconda superficie laterale radiale 26 dell’anello di tenuta 7, cilindrica ed opposta alla superficie 14, atta ad accoppiare ad interferenza ed a tenuta di fluido, in uso, con l’organo mobile definito dalla bussola anulare 3. A tale scopo, la superficie 26 à ̈ anche provvista di costole anulari o ondulazioni 27.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il complesso di tenuta 1 fa parte di una unità di guida e di tenuta idraulica 30 (figura 2) per lo stelo 2 dell’ammortizzatore 4, direttamente vincolabile alla parete laterale del corpo ammortizzatore 5 con una unica operazione, comprendente la bussola anulare 3, che à ̈ accoppiabile a tenuta di fluido al corpo ammortizzatore 5 in modo noto e pertanto non illustrato per semplicità, il complesso di tenuta 1 precedentemente descritto, che à ̈ piantato a tenuta di fluido in una sede a bicchiere 31, radialmente interna ed assialmente passante, della bussola anulare 3 atta a venire attraversata in uso dallo stelo ammortizzatore 2, ed un anello elastico 32 alloggiato a scatto in un scanalatura anulare 33 della sede a bicchiere 31 per bloccare assialmente in essa il complesso di tenuta 1, contro uno spallamento assiale 34 della sede a bicchiere 31 ricavato dalla parte della estremità 6 della bussola anulare 3 rivolta in uso verso il corpo ammortizzatore 5.
Secondo l’invenzione ed in base a quanto già descritto, i labbri 8 e 9 ed almeno una porzione radialmente interna dell’anello di rinforzo 10 (il risalto 20, nella fattispecie illustrata) sporgono radialmente di sbalzo all’interno della sede a bicchiere 34 per cooperare in uso a strisciamento con lo stelo ammortizzatore 2 che la attraversa. Lo spallamento 34 si estende in direzione radiale, a partire dalla superficie 26, che à ̈ in contatto diretto con la parete laterale della sede 34, almeno fino ad una posizione sostanzialmente a filo con la superficie 22 dell’anello di rinforzo e guida 10, o poco oltre, verso l’asse A.
Il complesso di tenuta 1 svolge pertanto non solo una funzione di tenuta verso l’aria/olio che si trovano entro il corpo ammortizzatore 5 e verso la polvere ed i contaminanti esterni all’ammortizzatore 4, ma anche la funzione di guidare con basso attrito lo scorrimento relativo dello stelo 2 attraverso la bussola 3. La forma della bussola 3 viene quindi semplificata e soprattutto le sue dimensioni sia radiali che assiali vengono ridotte. Infatti, la posizione e le dimensioni reciproche specificamente selezionate per i labbri 8,9 e l’anello 10 permettono ai labbri 8,9 di svolgere nei confronti dell’anello 10 la funzione di elementi “energizzanti†prima svolte da un apposito o-ring accoppiato radialmente sull’esterno all’anello di guida per lo stelo 2, che era portato direttamente dalla bussola 3 invece che, come nella presente invenzione, direttamente dal complesso di tenuta 1 a sua volta portato, assialmente e radialmente bloccato, nella sede 34 dalla bussola 3.
Infine, la presenza delle superfici 23,24 disposte direttamente “sotto†le porzioni di radice 18,19 dei labbri 8,9, fornisce ai labbri 8,9 un ottimo supporto per le frequenti inversioni delle sollecitazioni meccaniche a cui sono sottoposti i labbri 8,9 a causa del moto alternativo tra stelo 2 e bussola 3, lasciando al contempo ai labbri 8,9 la massima possibilità di deformazione elastica, il che ne migliora l’azione di tenuta e ne riduce l’usura.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Complesso di tenuta (1) inseribile tra un primo (2) ed un secondo (3) organo meccanico in moto relativo lineare alternativo, in particolare tra uno stelo (2) ed una bussola di guida (3) di un ammortizzatore (4), comprendente: un anello di tenuta (7) realizzato in un materiale elastomerico e comprendente almeno un primo (8) ed un secondo (9) labbro anulare di tenuta elasticamente deformabili, i quali si estendono almeno in parte assialmente e radialmente di sbalzo dall’anello di tenuta, il primo labbro (8) a partire da una prima estremità (11) assiale dell’anello di tenuta ed il secondo labbro a partire da una seconda estremità assiale (12) dell’anello di tenuta, opposta alla prima estremità; ed un anello di rinforzo (10) accoppiato solidale all’anello di tenuta (7), radialmente dalla parte del primo e del secondo labbro di tenuta (8,9); caratterizzato dal fatto che, in combinazione, i)- l’anello di rinforzo (10) à ̈ accoppiato integrale di pezzo con l’anello di tenuta (7), esternamente all’anello di tenuta, dalla parte di una prima superficie laterale radiale (14) dell’anello di tenuta rivolta dalla medesima parte della estensione a sbalzo dei primo e secondo labbro (8,9), l’anello di rinforzo (10) essendo stato fissato integrale di pezzo all’anello di tenuta (7) in fase di vulcanizzazione in modo da definire un componente unico, indivisibile, inseparabile, con l'anello di tenuta (7); ii)- l’anello di rinforzo (10) presenta dimensioni tali che si accoppia in uso a strisciamento con il primo organo (2) per fare da guida per lo scorrimento relativo tra il primo ed il secondo organo; iii)- l’anello di tenuta (7) presenta dimensioni, almeno in corrispondenza dell’anello di rinforzo (10), tali da accoppiarsi in uso ad interferenza con il secondo organo (3); il primo ed il secondo labbro anulare (8,9) essendo atti a cooperare entrambi a strisciamento, in uso, con il primo organo (2), da bande opposte dell'anello di rinforzo (10) e, conseguentemente, sempre l’uno a monte e l’altro a valle dell’anello di rinforzo (10) rispetto ad una direzione di scorrimento relativo tra il primo ed il secondo organo.
  2. 2. Complesso di tenuta secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’anello di rinforzo (10) à ̈ realizzato, almeno in corrispondenza di una sua superficie laterale radiale (13) di scorrimento verso il primo organo, in un materiale sintetico a basso coefficiente di attrito ed à ̈ montato alloggiato all’interno di una sede anulare (15) ricavata sulla prima superficie laterale radiale (14) dell’anello di tenuta (7), la sede anulare (15) essendo delimitata tra il primo ed il secondo labbro (8,9).
  3. 3. Complesso di tenuta secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che l’anello di rinforzo (10) à ̈ inserito nella sede anulare (15) per estendersi in direzione radiale direttamente sotto, secondo una direzione assiale, a rispettive porzioni di radice (18,19) del primo e del secondo labbro (8,9) immediatamente adiacenti la sede anulare (15).
  4. 4. Complesso di tenuta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la prima superficie laterale radiale (14) dell’anello di tenuta (7) à ̈ una superficie radialmente interna, il primo ed il secondo labbro (8,9) estendendosi a sbalzo radialmente sull’interno dell’anello di tenuta e l’anello di rinforzo (10) presentando radialmente sull’interno un risalto anulare (20) che sporge radialmente a sbalzo all’interno dell’anello di tenuta (7), ma per una estensione radiale minore della estensione radiale a sbalzo del primo e del secondo labbro (8,9); il risalto anulare (20) essendo delimitato dalla parte del primo e del secondo labbro da una superficie laterale radialmente interna cilindrica (13) di accoppiamento a scorrimento, in uso, con il primo organo.
  5. 5. Complesso di tenuta secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il risalto anulare (20) e la rispettiva sua superficie laterale radialmente interna cilindrica (13) di accoppiamento a scorrimento, in uso, con il primo organo, presentano estensione assiale minore di quella del resto dell’anello di rinforzo (10), il quale à ̈ delimitato da una superficie laterale cilindrica radialmente interna (21) dalla quale sporge radialmente a sbalzo il risalto anulare (20) e che à ̈ disposta a filo con la prima superficie laterale radiale (14) dell’anello di tenuta (7), da una superficie laterale cilindrica radialmente esterna (22) e da una coppia di opposte superfici frontali piane (23,24); l’anello di rinforzo (10) essendo interamente annegato nell’anello di tenuta (7), ad eccezione del suo risalto anulare (20) e della sua superficie laterale cilindrica radialmente interna (13) dalla quale sporge il risalto anulare.
  6. 6. Complesso di tenuta secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che tra il primo e secondo labbro (8,9) e l’anello di rinforzo (10) sono disposte rispettive porzioni di radice (18,19) del primo e del secondo labbro (8,9) che hanno una estensione assiale sostanzialmente identica tra loro e sostanzialmente uguale ad una estensione radiale di una porzione anulare (25) dell’anello di tenuta (7) disposta radialmente da banda opposta alla prima superficie laterale radiale (14) dell’anello di tenuta, immediatamente adiacente all’anello di rinforzo (10) e delimitata da una seconda superficie laterale radiale (26) dell’anello di tenuta, opposta alla prima, atta ad accoppiare ad interferenza ed a tenuta di fluido, in uso, con il secondo organo.
  7. 7. Unità (30) di guida e di tenuta idraulica per uno stelo (2) di un ammortizzatore (4), comprendente una bussola anulare (3) accoppiabile a tenuta di fluido ad un corpo ammortizzatore (5), un complesso di tenuta (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti piantato a tenuta di fluido in una sede a bicchiere (31), radialmente interna, della bussola anulare (3) atta a venire attraversata in uso dallo stelo ammortizzatore, ed un anello elastico (32) alloggiato a scatto in un scanalatura anulare (33) della sede a bicchiere per bloccare assialmente il complesso di tenuta (1) nella sede a bicchiere (31), contro uno spallamento assiale (34) della sede a bicchiere ricavato dalla parte di una estremità (6) della bussola anulare rivolta in uso verso il corpo ammortizzatore; in cui il primo e secondo labbro (8,9) ed almeno una porzione radialmente interna (20) dell’anello di rinforzo (10) sporgono radialmente di sbalzo all’interno della sede a bicchiere (31) per cooperare in uso a strisciamento con lo stelo (2) ammortizzatore.
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