ITTO20110162A1 - Selettore per una macchina di lavaggio domestica e macchina di lavaggio domestica provvista di tale selettore - Google Patents

Selettore per una macchina di lavaggio domestica e macchina di lavaggio domestica provvista di tale selettore Download PDF

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ITTO20110162A1
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Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione dal titolo: “SELETTORE PER UNA MACCHINA DI LAVAGGIO DOMESTICA E MACCHINA DI LAVAGGIO DOMESTICA PROVVISTA DI TALE SELETTORE”
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un selettore di un liquido di lavaggio per lavatrici e simili.
Nella circostanza occorre precisare che in questa descrizione e nelle successive rivendicazioni, con il termine lavatrice si intendono indicare genericamente per brevità tutte quelle macchine destinate al lavaggio ed eventualmente anche all’asciugatura di panni o altri articoli, quali lavasciugatrici, lavastoviglie e altre macchine similari, preferibilmente ma non esclusivamente per uso domestico.
Ulteriormente, con il termine “selettore” si intende indicare un organo valvolare, capace di smistare selettivamente un liquido verso diverse utenze ad esso collegate, come ad esempio avviene spesso negli elettrodomestici moderni.
Infatti questi ultimi, per ottenere riduzioni nei consumi di acqua corrente e di energia elettrica, spesso prevedono dei cicli operativi in cui il liquido circolante viene riutilizzato; è questo, per esempio, il caso dell’acqua di risciacquo che può essere impiegata per una successiva fase di lavaggio di uno stesso carico, qualora essa soddisfi le condizioni per farlo: in questo modo si ottiene un risparmio nel consumo non solo di acqua corrente ma anche di energia elettrica, perché di solito l’acqua proveniente dalla rete idrica è più fredda di quella circolante nella lavatrice.
Per poter svolgere queste funzioni è necessario predisporre un circuito idraulico adeguato, con delle tubazioni di ricircolo dell’acqua proveniente dalla vasca di lavaggio, dei filtri per rimuovere le impurità che sono inevitabilmente disperse in essa e valvole per intercettare il liquido e indirizzarlo nelle varie parti della macchina.
E’ quindi comprensibile che le funzioni associate al risparmio di consumi energetici e di acqua rendono più complesso il circuito idraulico di un elettrodomestico: pertanto sarebbe auspicabile avere dei componenti del circuito stesso che siano in grado di svolgere più funzioni, così da limitare il numero di tubazioni, valvole ed altre parti del circuito.
Ad esempio, al fine di indirizzare il flusso di liquido proveniente dalla vasca di lavaggio verso lo scarico, oppure ad un serbatoio dove può essere temporaneamente accumulato per poi successivamente riutilizzarlo, è necessario avere un dispositivo valvolare a tre vie capace di smistare il fluido verso lo scarico o il serbatoio.
Al fine di semplificare alcuni tratti del circuito idraulico e di ridurre il numero di valvole e di tubazioni dedicate, sono nati dei dispositivi valvolari deviatori o distributori, che svolgono il compito di smistare i flussi d'acqua in diversi rami di circuito idraulico: la presente invenzione si riferisce ad un selettore del tipo appena considerato.
Un esempio di questi distributori noti, applicato ad una macchina lavastoviglie, è descritto ad esempio nella domanda di brevetto internazionale W003/053210 a nome di BSH BOSCH UND SIEMENS HAU S GERATE .
In questo caso il selettore è provvisto di un organo deviatore discoidale che smista il liquido di lavaggio in due diverse condotti, a seconda del suo orientamento.
Il selettore presenta una certa complessità costruttiva correlata ad una non eccellente flessibilità di utilizzo, essendo funzionalmente analogo ad una normale valvola a tre vie, con la conseguenza che eventuali semplificazioni indotte dal suo utilizzo in un circuito idraulico di una macchina di lavaggio sono sostanzialmente limitate.
Per esempio, se si volesse filtrare il liquido smistato dal selettore descritto nella domanda di brevetto già richiamata, sarebbe necessario predisporre una apposita derivazione dai tubi in cui circola il liquido per convogliarla verso un filtro esterno, richiedendo quindi ulteriori valvole di smistamento così che di fatto il beneficio di avere un selettore viene attenuato dall’ aumento di complessità del sistema.
La presente invenzione si propone di ovviare a questi ed altri inconvenienti presenti nello stato della tecnica: essa ha pertanto lo scopo di mettere a disposizione un selettore per macchine di lavaggio quali lavatrici, lavasciugatrici e simili, il quale abbia caratteristiche di struttura e funzionamento tali da consentire di smistare un flusso liquido ad una pluralità di utenze, preferibilmente superiore a due, mantenendo comunque dimensioni e complessità operative simili a quelle dei distributori noti.
In accordo con una forma di realizzazione preferita, il selettore è associato anche ad un filtro nel quale il liquido può essere fatto circolare con flussi incrociati ed anche in versi opposti.
In questo modo la macchina di lavaggio che comprende tale selettore rende possibile una veloce ed automatizzata operazione di pulizia del filtro, ad esempio attuabile vantaggiosamente quando il liquido di lavaggio non è più in condizioni tali da poter essere riutilizzato per operazioni di lavaggio ed è quindi destinato ad essere scaricato nella rete di scarico domestica.
Inoltre in questo modo è possibile distribuire in modo semplice verso diverse utenze il liquido di lavaggio che si vuole riutilizzare senza dover realizzare complessi sistemi idraulici specificamente atti allo scopo.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno più chiari dalla descrizione dettagliata dell'esempio di realizzazione non limitativo illustrato nelle allegate figure, in cui:
la fig. 1 mostra uno schema di un circuito idraulico di una macchina di lavaggio secondo la presente invenzione;
la fig. 2 mostra uno schema semplificato di parte del circuito idraulico di fig- 1;
le fig. 3 e 4 mostrano viste da rispettive angolazioni, di altrettanti esplosi di un selettore secondo la presente invenzione;
la fig. 5 mostra una vista in prospettiva del selettore delle figg. 3 e 4;
le fig. 6, 6a-6d mostrano una sezione longitudinale del selettore delle figure precedenti ed alcuni suoi particolari, in una prima condizione operativa;
le fig. 7, 7a-7d mostrano una sezione longitudinale del selettore delle figure precedenti ed alcuni suoi particolari, in una seconda condizione operativa;
le fig. 8, 8a-8d mostrano una sezione longitudinale del selettore delle figure precedenti ed alcuni suoi particolari, in una terza condizione operativa;
le fig. 9, 9a-9d mostrano una sezione longitudinale del selettore delle figure precedenti ed alcuni suoi particolari, in una quarta condizione operativa;
le fig. 10, 10a, 10b mostrano una sezione longitudinale del selettore delle figure precedenti ed alcuni suoi particolari, in una quinta condizione operativa le fig. 11, Ila, llb mostrano una sezione longitudinale del selettore delle figure precedenti ed alcuni suoi particolari, in una sesta condizione operativa.
Onde illustrare compiutamente le varie caratteristiche della presente invenzione, sia per il filtro che per la macchina di lavaggio domestica che lo comprende, conviene dapprima analizzare il circuito idraulico di quest'ultima.
A tal fine, e con riferimento alla fig.l, in essa si nota lo schema generale di un circuito idraulico 1 per una macchina di lavaggio domestica secondo la presente invenzione; in questo esempio il circuito di lavaggio 1 è destinato ad una macchina lavasciugatrice, del tipo provvista di un tamburo rotante all'interno di una vasca, in cui vengono posti i panni oggetto dell'azione di lavaggio e provvista opzionalmente di un condensatore e di canalizzazioni per l'aria che, scaldata da opportune resistenze, asciuga i panni nel tamburo al termine dell'azione di lavaggio.
Normalmente tali macchine di lavaggio comprendono un dispensatore all'interno del quale vengono posti gli agenti di lavaggio, come detersivi, ammorbidenti o simili; tale dispensatore è in comunicazione di fluido con la vasca e con una sorgente di acqua o, più in generale, di un liquido di lavaggio, così da far defluire l'agente di lavaggio in esso contenuto, nella vasca.
In accordo a tale schema il circuito comprende un primo ramo 2A ed un secondo 2B ramo di alimentazione; lungo il primo ramo 2A si trova una prima valvola 20A, preferibilmente una elettrovalvola, connessa alla rete idrica domestica tramite opportune tubazioni (non mostrate), ed il cassetto 21 A che opera da dispensatore sopra menzionato; ovviamente si fa notare sin d'ora che in luogo del cassetto potrebbe essere previsto un equivalente dispensatore di liquido di lavaggio, riempibile da un utente.
La valvola 20A è connessa tramite opportune tubazioni al dispensatore 21 A e quest'ultimo alla vasca 3, così che quando la valvola 20 A è aperta l'acqua della rete idrica fluisce nel dispensatore 21A e da questo alla vasca 3, in modo da trasportare l'agente di lavaggio in quest'ultima, per effettuare le consuete operazioni di lavaggio o risciacquo dei panni.
Il secondo ramo di alimentazione 2B è opzionale, ed è previsto nel caso in cui la macchina di lavaggio sia una lavasciugatrice (come nel presente esempio).
In questo caso la macchina di lavaggio comprende infatti anche una funzione di asciugatura dei panni tramite un getto d'aria che viene riscaldato e convogliato sui panni umidi per sottrarre loro l'acqua.
L'umidità del flusso d'aria calda circolante nella macchina viene abbassata mediante un suo passaggio in un condensatore (di tipo noto in sé e sul quale non ci si sofferma oltre), sulle cui pareti fredde l'acqua allo stato di vapore contenuta nel flusso d'aria, condensa.
Il secondo ramo 2B comprende la valvola 20B, anch'essa di preferenza una elettrovalvola, ed il condensatore 21B appena descritto.
Quest'ultimo è a sua volta connesso alla vasca 3, in modo da scaricare in essa l'acqua che si condensa durante la fase di asciugatura dei panni o per riscaldare una portata di liquido di lavaggio che si vuole riutilizzare mediante scambio termico.
La vasca 3 presenta un pozzetto di scarico, in cui confluisce il liquido di lavaggio in essa contenuto, collegato ad un corrispondente condotto di scarico.
Immediatamente a valle della vasca 3, in corrispondenza del pozzetto o del condotto di scarico, è presente un sensore di torbidità 4 atto a rilevare la presenza di colore nel liquido di lavaggio.
Lungo il condotto di scarico è poi prevista una pompa 5 la cui mandata è collegata ad un selettore 6 secondo la presente invenzione, che provvede a convogliare il liquido di lavaggio uscente dalla pompa 5 a diverse utenze.
Sulla realizzazione pratica del detto selettore 6 si tornerà più oltre, in occasione delle figure successive; per ora basti notare che il selettore 6, nell'esempio mostrato, comprende due ingressi 61 e 62 e una serie di uscite 63, 64, 65, 66, 67, 69.
Il primo ingresso 61 del selettore è connesso alla mandata della prima pompa 5, mentre il secondo ingresso 62 è connesso alla mandata di una seconda pompa 7 (eventualmente sostituibile con un attuatore atto allo scopo) a sua volta in comunicazione di fluido con un serbatoio di recupero 8.
I due ingressi 61 e 62 del selettore 6 afferiscono ad una comune camera di ingresso 68 e, a partire da quest'ultima, il liquido viene indirizzato, a seconda delle esigenze, ad una delle uscite 63, 64, 65, 66, 67, 69.
Nelle figure da 6 a 11 per semplicità si è indicato come ingresso sempre quello 61 collegato alla mandata della prima pompa 5 e quindi alla vasca 3; tuttavia ciò non deve essere considerato limitante, in quanto si potrà utilizzare indifferentemente anche l’altro ingresso 62 collegato alla seconda pompa 7 e quindi al serbatoio 8.
Più precisamente, durante il funzionamento dalla macchina il selettore 6 convoglia, a seconda delle esigenze, il liquido di lavaggio da una camera di ingresso 68 alla uscita 65, diretta al serbatoio di recupero 8, oppure alla uscita 67, diretta al dispensatore 21 A, oppure alla uscita 63, diretta allo scarico 15, oppure alla uscita 66, diretta al condensatore 21B.
In accordo con questa forma realizzativa, il fluido non deve necessariamente attraversare il filtro 10 e pertanto a tale scopo, nel selettore 6 è prevista la possibilità che il fluido venga deviato direttamente alla vasca 3 o allo scarico 15: in tal caso dalla camera di ingresso 68 il fluido viene indirizzato alle uscite 69 o 64.
In fig. 1 tali connessioni idrauliche sono illustrate con linee variamente tratteggiate, in modo da facilitarne la comprensione.
I dettagli costttivi del selettore 6 saranno invece chiariti dopo, con riferimento alla descrizione delle figure 3 e 4, mentre considerando adesso la fig. 2, essa mostra un dettaglio del selettore 6 atto a illustrarne il principio generale di funzionamento.
Come detto più sopra, il selettore 6 comprende delle canalizzazioni interne per mettere in comunicazione di fluido alternativamente uno degli ingressi con una delle uscite 63, 64, 65, 66, 67, 69 in modo tale per cui il filtro 10 risulti attraversabile dal liquido di lavaggio in due sensi opposti.
Più in particolare, il filtro 10 comprende un’anima centrale 10B, definita da una maglia rigida in plastica così da renderla drenante, che può essere attraversata dal liquido in direzione radiale, dall’esterno verso l’interno e viceversa; il filtro 10 a tal fine è del tipo a cartuccia e comprende oltre all’anima drenante, che è percorsa internamente dal liquido in direzione assiale, anche un substrato filtrante 10C in materiale appropriato di per sé noto, ad esempio tessile oppure fibroso o poroso, disposto esternamente attorno all’anima centrale 10B.
Le canalizzazioni interne del selettore sono collegabili in modo variabile tra loro per determinare il passaggio in almeno due sensi opposti del liquido nella porzione interna 10B cava del filtro ed in una camera 30 esterna ad esso.
Scendendo nel dettaglio, il selettore 6 comprende un primo ed un secondo disco deviatore, rispettivamente 12 e 14, posti a monte ed a valle lungo il circuito idraulico che comprende il filtro 10.
Le modalità di funzionamento, in generale, sono sostanzialmente due: una prima modalità prevede che il liquido attraversi il filtro dall'interno verso l'esterno e la seconda modalità prevede un attraversamento del filtro in senso opposto.
Più nel dettaglio, nella prima modalità, il flusso di liquido è convogliato in senso assiale verso la zona interna del filtro 10, lo attraversa radialmente, e fuoriesce poi in corrispondenza della camera esterna 30, per essere quindi indirizzato verso l'uscita 67 collegata al dispensatore 21 A, oppure verso l'uscita 65 collegata al serbatoio 8 o verso l'uscita 66 collegata al condensatore 21B.
Nella seconda modalità il flusso di liquido è convogliato invece dapprima in corrispondenza della camera anulare 30 che circonda il filtro, poi lo attraversa radialmente verso Γ interno, per confluire nella porzione interna e raggiungere quindi l'uscita 63 diretta allo scarico 15.
Questa seconda modalità di funzionamento viene utilizzata qualora il sensore di torbidità 4 abbia rilevato la presenza, nel liquido uscente dalla vasca 3, di colori derivanti da una precedente azione di lavaggio dei panni (o di altre impurità simili che non possono essere filtrate) e che quindi impediscono il riutilizzo del liquido di lavaggio.
La prima modalità di funzionamento, invece, viene eseguita qualora il sensore di torbidità 4 non abbia rilevato la presenza di colore nel liquido uscente dalla vasca 3, il che significa che il liquido di lavaggio può essere convenientemente riutilizzato, a tutto vantaggio di un risparmio sia in termini di consumi di acqua che di energia elettrica (che sarebbe necessaria per riscaldare l'acqua della rete idrica).
Infatti, nella prima modalità di funzionamento, il liquido di lavaggio dopo essere stato filtrato viene inviato alle varie utenze della macchina, per essere riutilizzato nei processi di lavaggio o asciugatura propri della macchina stessa; in questo senso il liquido di lavaggio, dopo essere stato filtrato viene inviato alternativamente:
- al dispensatore 21A per essere immesso quindi successivamente nella vasca 3 per svolgere un nuovo ciclo di lavaggio,
- al serbatoio di recupero 8, in cui viene accumulato per essere poi riutilizzato successivamente
- al condensatore 21B per essere riscaldato per scambio termico e poi convogliato nella vasca 3 per un nuovo utilizzo.
Per quanto riguarda il serbatoio 8, si noti che esso è connesso ad un circuito idraulico chiuso, costituito, oltre che dal serbatoio 8 stesso, dalla pompa 7 e dal selettore 6, in modo che, per utilizzare il liquido di lavaggio in esso conservato, è necessario utilizzare il selettore 6 per convogliarlo alternativamente al condensatore 21B o al dispensatore 21 A.
Scendendo adesso nel dettaglio costruttivo del selettore 6, si faccia riferimento alle allegate fig. 3, 4 che mostrano il selettore 6 in esploso ed alla figura 5 che lo mostra assemblato.
In esse si nota la struttura generale del selettore 6 che presenta sostanzialmente una simmetria cilindrica in questo esempio di realizzazione.
Secondo i suoi tratti generali, le canalizzazioni interne del selettore 6 sono alternativamente collegabili tra loro in modo variabile per mezzo di un primo ed un secondo disco deviatore 12,14 comunicanti con gli ingressi 61,62 e con una intercapedine 18D definita nel corpo 18 del selettore 6.
L’intercapedine 18D è delimitata dalle pareti 18A, 18B di un doppio setto di distribuzione trasversale forato, nelle quali sono definiti fori di accesso e scarico 16 A, 16B, 16C; 16D; 17 A, 17B, 17C, 17D, 17E, 17F.
In corrispondenza dell'intercapedine 18D, visibile nel dettaglio delle figg. da 6 a 11, il corpo 18 comprende una pluralità di canali, ciascuno aperto verso una delle uscite 63, 64, 65, 66, 67 e 69, tra loro distinti e non in comunicazione di fluido.
Il selettore 6 alloggia poi girevolmente il primo ed il secondo disco deviatore 12, 14, i quali sono entrambi forati e montati in corrispondenza delle opposte facce del doppio setto 18 A, 18B e quindi della intercapedine 18D.
Il primo ed il secondo disco deviatore 12, 14 sono solidali in rotazione tra loro, essendo accoppiati entrambi ad un unico albero di trasmissione 19A azionato da un attuatore 19, ad esempio un motore elettrico in corrente continua; nella soluzione mostrata il primo deviatore 12 è calettato direttamente all'albero 19A e presenta un perno aggettante in direzione del secondo deviatore 14, a cui quest'ultimo risulta accoppiato.
Il primo disco deviatore 12 comprende due finestre di deviazione 12A e 12B disposte eccentricamente rispetto all'asse di rotazione del deviatore 12, così che una sua rotazione ne comporta una dislocazione lungo corrispondenti circonferenze ideali aventi per centro il suo asse di rotazione (sostanzialmente coincidente con l'asse dell'albero 19 A).
Il secondo disco deviatore 14 è realizzato in modo analogo e comprende le due finestre di deviazione 14A e 14B che sono disposte, in condizione di montaggio, sostanzialmente affacciate alle due finestre 12A e 12B del primo deviatore 12, per permetterne il corretto funzionamento; il secondo deviatore 14 comprende poi una corona di innesto 14C su cui si tornerà tra poco.
Il corpo cavo 18 del selettore comprende inoltre una porzione a bicchiere 18E di alloggiamento del filtro 10: quest'ultimo e la porzione a bicchiere 18E sono conformati e dimensionati in modo che tra i due sia definita una camera di passaggio 30 per il liquido (visibile in figg.6-9), così da permettere a quest'ultimo di attraversare il filtro 10 dall'interno verso l'esterno e viceversa e di scorrere attorno al filtro, esternamente al suo substrato filtrante 10B.
La porzione a bicchiere 18E del selettore è chiusa da un coperchio 18H; in alternativa la chiusura con il coperchio potrebbe essere realizzata con una parete del dispensatore; in tal caso il coperchio inferiore sarebbe omesso anche perché potrebbe essere incorporato con una delle unità funzionali della macchina di lavaggio su cui il selettore 6 è montato, eventualmente di pezzo con essa.
Il selettore 6 comprende anche un collettore 40 provvisto di un foro centrale e posizionato tra il filtro 10 ed il secondo disco deviatore 14, così da convogliare il liquido che attraversa la prima finestra di deviazione 14A verso la porzione interna del filtro 10. Il foro centrale del collettore 40 alloggia un prefiltro a maglie larghe per la filtrazione meccanica di particelle grossolane. Vantaggiosamente il collettore 40 è incollato al filtro 10, in modo che non si generino trafilamenti tra filtro 10 e collettore 40.
A tal fine, infatti, il disco deviatore 14 è provvisto di una corona di innesto 14C circonferenziale, che separa fluidodinamicamente la prima finestra di deviazione 14A dalla seconda, 14B, e che si innesta a tenuta di fluido su una corrispondente corona circonferenziale 40C del collettore 40, in modo che un liquido che attraversa la prima finestra 14A viene convogliato nella porzione interna del filtro 10, mentre un liquido che attraversa la seconda finestra di deviazione 14B viene convogliato esternamente al filtro 10, nella camera 30.
In condizione assemblata i due dischi deviatori 12 e 14 sono montati aderenti alle rispettive facce del doppio setto 18 A, 18B da parti opposte dello stesso, in modo che la loro rotazione porti progressivamente in condizione affacciata le varie finestre 12A,12B,14A,14B con le luci 16A-16D e 17A-17F del doppio setto 18 A, 18B così da aversi una pluralità di condizioni diverse di funzionamento, ciascuna corrispondente all'apertura di un passaggio che va dalla camera di ingresso 68, attraverso il filtro 10 sino ad una delle uscite 63, 64, 65, 66, 67, 69. Le luci 16D del setto 18A e 17D del setto 18B compongono un foro passante attraverso l’intercapedine 18D che permette il collegamento di fluido tra la camera di ingresso 68 e la porzione centrale 10B del filtro 10. Analogamente, le luci 16B del setto 18Ae 17E del setto 18B compongono un foro passante attraverso l’intercapedine 18D che permette il collegamento di fluido tra la camera di ingresso 68 e la camera anulare 30 circostante il filtro 10.
Il funzionamento complessivo del selettore 6 è illustrato nelle figure da 6-6d a 11-1 lb in rispettive diverse condizioni di funzionamento, ognuna delle quali corrisponde all'alimentazione di una differente uscita, 63, 64, 65, 66, 67, 69.
Si noti che le sezioni raffigurate nelle figure da 6 a 11 sono state ottenute sezionando il deviatore 6 secondo piani diversi tra loro e pertanto alcuni dettagli risultano o meno visibili in funzione del piano di sezione prescelto.
In linea generale, il funzionamento prevede che ad una rotazione dell'albero 19A dell'attuatore 19 corrisponda un allineamento prefissato delle finestre dei dischi deviatori 12, 14, alla quale corrisponde una delle diverse condizioni operative già citate.
Più in particolare, tre di queste condizioni, ovvero quelle mostrate nelle figure 6, 7, 8 prevedono il funzionamento del selettore 6 secondo la prima modalità sopra descritta: il liquido dalla camera 68 viene immesso nella intercapedine 18D e da questa accede assialmente alla porzione centrale 10B del filtro 10 attraversando la finestra di distribuzione 14A.
Il liquido di lavaggio attraversa quindi in senso radiale verso l’esterno l’anima centrale 10B per accedere alla camera anulare 30; passando esternamente al filtro 10 il liquido ritorna verso il secondo disco deviatore 14 e attraversa la finestra periferica 14B, a valle della quale accede ad uno dei canali dell'intercapedine 18D a seconda della necessità; seguendo questo canale il liquido raggiunge infine una delle uscite 65, 66 o 67 a seconda dei casi, vale a dire a seconda se esso debba essere stoccato nel serbatoio 8 oppure convogliato al condensatore 21B oppure ricircolato in vasca 3 attraverso il dispensatore 21 A. Nella seconda modalità di funzionamento (fig. 9) il liquido entra nella camera 68 e da questa, attraverso la finestra periferica 12B del primo disco deviatore 12, viene immesso nelle luci 16B e 17E sulle facce 18A e 18B dell'intercapedine 18D; la luce 17E sulla faccia 18B risulta affacciata non già alla finestra centrale 14A (come nella prima modalità di funzionamento), ma alla finestra periferica 14B del secondo disco deviatore 14, tale finestra periferica 14B essendo in comunicazione di fluido con la camera anulare 30, che circonda il filtro 10
Il liquido attraversa quindi il filtro 10 radialmente ed in senso opposto a quello della prima modalità, per accedere alla porzione centrale drenante 10B, che percorre in direzione della finestra centrale 14Adel secondo disco deviatore 14.
Questa finestra centrale affaccia sulla luce centrale 17F della intercapedine 18D, che è in comunicazione di fluido diretta con l'uscita 63 diretta allo scarico 15.
In questo modo si ottiene vantaggiosamente una pulizia del filtro 10, che nella seconda modalità viene attraversato dal liquido di lavaggio nel senso inverso rispetto al senso del flusso durante la filtrazione, di modo che il liquido di lavaggio, se diretto allo scarico 15, possa trascinare con sé eventuali impurità raccolte dal filtro 10 durante la prima modalità di funzionamento.
In accordo con le opzioni rappresentate rispettivamente nelle figg. 10, 10a, 10b e nelle figg. 11, Ila, llb è comunque possibile escludere il passaggio del liquido di lavaggio attraverso il filtro 10.
Nell’ opzione di fig. 10 si intende creare un by-pass del filtro 10 al fine di eseguire tramite il selettore secondo la presente invenzione un ricircolo di liquido di lavaggio non filtrato in vasca 3, sfruttando l’uscita 69 ricavata sull’intercapedine 18D.
In tal caso il fluido che entra nella camera 68 dall’ingresso 61 attraversa la finestra periferica 12B del primo disco deviatore 12 e la luce 16C del setto 18Aper fuoriuscire dal selettore attraverso l’uscita 69 che è comunicante con la vasca 3 per mezzo del canale di derivazione 70.
Nell’opzione di fig. 11 si intende invece creare un by-pass del filtro 10 al fine di inviare direttamente allo scarico 15 liquido di lavaggio non filtrato, sfruttando l’uscita 64 ricavata sull’intercapedine 18D (ad esempio quando il filtro 10 è intasato e pertanto bloccherebbe il flusso di scarico e il corretto funzionamento della macchina oppure quando il sensore 4 ha rilevato che nel liquido di lavaggio è presente eccessivo colorante e, pertanto, esso non può essere ulteriormente riutilizzato o stoccato nel serbatoio 8).
In tal caso il fluido che entra nella camera 68 dall’ingresso 61 (o alternativamente dall’ingresso 62 se si vuole aggiungere alla macchina una funzionalità di svuotamento del serbatoio 8) attraversa la finestra periferica 12B del primo disco deviatore 12 e la luce 16A del setto 18A per fuoriuscire dal selettore attraverso l’uscita 64 che è comunicante con un canale 77 collegato allo scarico 15.
Sono ovviamente possibili numerose varianti rispetto a quanto sino ad ora descritto, tutte da ritenersi comprese nell'ambito della presente invenzione.
Una di tali varianti, ad esempio prevede che il ramo del circuito idraulico 2B e il condensatore 21B siano del tutto assenti, come accade quando la macchina di lavaggio è una semplice macchina lavatrice (cioè priva della funzione di asciugatura); in tal caso sarà assente anche l'uscita 66 diretta al condensatore 21B (assente) e pertanto il selettore 6 avrà solo tre uscite anziché quattro.
Un'altra variante, che può essere realizzata in alternativa o in combinazione con quella appena descritta, prevede che in luogo di due ingressi 61 e 62 sia presente un solo ingresso, ad esempio 61, al quale afferiscono entrambi i condotti provenienti dalla vasca 3 e dal serbatoio 8; oppure si potrebbe pensare ancora che al solo condotto d’ingresso afferisca il ramo del circuito connesso alla vasca 3, essendo invece il serbatoio 8 connesso in modo diverso, ad esempio direttamente, al dispensatore 21 A o alla vasca 3.
Analogamente è possibile che vi siano anche solo due o tre uscite nel selettore 6 (invece che quelle indicate da 63 a 69), oppure che queste ultime siano in numero maggiore, purché il selettore sia realizzato in modo da avere almeno due modalità di funzionamento in cui il liquido di lavaggio percorre le sue canalizzazioni interne in senso opposto tra le due modalità.
E poi opportuno sottolineare come il selettore 6 secondo la presente invenzione può agevolmente trovare applicazione in qualsivoglia macchina di lavaggio domestica, sia essa una lavatrice, una lavasciugatrice o una lavastoviglie, anche del tipo in cui il circuito idraulico è differente da quello descritto in fig. 1, che è stato qui introdotto per esemplificare non limitativamente un possibile e vantaggioso utilizzo del selettore 6 stesso.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Selettore (6) di liquido per lavatrici, lavastoviglie e simili macchine di lavaggio, comprendente un corpo (18) con almeno un ingresso (61,62) ed una pluralità di uscite (63, 64, 65, 66) per il liquido, mezzi (18D, 12A, 12B, 14A, 14B, 30) per mettere selettivamente in comunicazione di fluido detto almeno un ingresso (61,62) con una delle uscite (63, 64, 65, 66, 67, 69) caratterizzato dal fatto che detti mezzi comprendono una pluralità di dischi deviatori (12, 14) disposti uno a valle dell’altro lungo il percorso del fluido e comprendenti ciascuno almeno una apertura (12A, 12B; 14A, 14B) per il passaggio di quest’ultimo.
  2. 2. Selettore secondo la rivendicazione 1, in cui tra i dischi deviatori (12, 14) è presente almeno un setto (18A, 18B) comprendente una apertura (16A-16D; 17A-17F) per il passaggio del liquido.
  3. 3. Selettore secondo la rivendicazione 2, comprendente una intercapedine (18D) definita da un doppio setto (18A, 18B), in corrispondenza della quale sono predisposte le uscite (63, 64, 65, 66, 67, 69) del liquido dal corpo (18) del selettore.
  4. 4. Selettore secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui i dischi deviatori (12, 14) sono solidali in rotazione tra loro.
  5. 5. Selettore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una camera di ingresso (68) del fluido a monte del primo disco deviatore (12) e comunicante con detto almeno un ingresso (61, 62) del liquido.
  6. 6. Selettore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un filtro (10) associato al corpo (18) del selettore ed in cui il liquido nel suo percorso tra detto almeno un ingresso (61, 62) e le uscite (63, 64, 65, 66, 67, 69) passa attraverso il filtro.
  7. 7. Selettore secondo la rivendicazione 6, in cui i dischi deviatori (12, 14) dirigono il flusso del liquido in modo che il filtro (10) possa essere percorso da flussi opposti per la sua pulizia.
  8. 8. Selettore secondo la rivendicazione 7, comprendente una camera (30) esterna al filtro (10) il quale comprende inoltre una anima centrale (10B) drenante che può essere percorsa internamente dal liquido in direzione assiale.
  9. 9. Macchina di lavaggio quale una lavatrice, una lavasciugatrice o una lavastoviglie, caratterizzata dal fatto che comprende un deviatore (6) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8.
  10. 10. Macchina di lavaggio secondo la rivendicazione 9, comprendente almeno un circuito idraulico per il passaggio di un liquido di lavaggio, in cui detto circuito idraulico comprende: - un primo ramo di alimentazione di detto deviatore comprendente almeno una vasca (3) di detta macchina collegata ad una prima pompa (5) per alimentare almeno un primo ingresso (61) di detto deviatore (6); - uno scarico (15) connesso ad una prima uscita (63) di detto deviatore (6); - un dispensatore (21 A) per il caricamento di agenti di lavaggio connesso ad una seconda uscita (67) di detto deviatore (6).
  11. 11. Macchina di lavaggio secondo la rivendicazione 10, comprendente inoltre: - un secondo ramo di alimentazione di detto deviatore comprendente almeno un serbatoio di recupero (8) di detto liquido di lavaggio collegato ad una seconda pompa (7) per alimentare almeno un secondo ingresso (62) di detto deviatore (6), detto serbatoio (8) essendo connesso ad almeno una terza uscita (65) di detto deviatore (6).
  12. 12. Macchina di lavaggio domestica secondo una delle rivendicazioni 10 o 11, del tipo comprendente una funzione di asciugatura e comprendente almeno un condensatore (21B) per aria di asciugatura circolante in detta macchina, in cui il circuito idraulico comprende un ulteriore ramo di alimentazione in comunicazione di fluido con detto condensatore (21B) e con detta vasca (3), essendo detto condensatore (21B) connesso ad almeno una quarta uscita (66) di detto deviatore (6).
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