ITTO20100367A1 - Dispositivo di presa per macchine tappatrici automatiche - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Dispositivo di presa per macchine tappatrici automaticheâ€
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce a dispositivi di presa per macchine tappatrici automatiche. Più precisamente, la presente invenzione riguarda un dispositivo di presa atto all'installazione su una giostra di una macchina tappatrice automatica e atto a trattenere una bottiglia.
Descrizione della tecnica nota
Le macchine tappatrici automatiche hanno, in generale, una struttura a giostra comprendente una pluralità di diversi dispositivi, ciascuno preposto allo svolgimento di una particolare funzione. Fra essi, ad esempio, vi sono dispositivi di tappatura e dispositivi di presa.
In figura 1 à ̈ indicata con 1 una macchina tappatrice automatica di tipo noto. La macchina 1 ha un asse verticale X attorno al quale ruota una pluralità di giostre, comprendenti una giostra porta bottiglie indicata con 2 in figura 1. La giostra porta bottiglie 2 comprende una stella centrale 4, un elemento esterno di guida 6 e un castello di presa 8.
Il castello di presa 8 comprende una pluralità di dispositivi di presa 10. Ciascun dispositivo di presa 10 comprende un elemento di guida esterno 12 e un elemento di centraggio e bloccaggio interno 14.
Una pluralità di bottiglie 16 à ̈ portata dalla giostra porta bottiglie 2, in modo che il corpo di esse sia disposto in vani creati dalla stella centrale 4 e dall'elemento esterno di guida 6, mentre il collo di esse sia disposto fra gli elementi di bloccaggio e di guida 14, 12.
Con riferimento alla figura 1a, illustrante in scala ingrandita un particolare indicato da una freccia I in figura 1, ciascun elemento di centraggio e bloccaggio 14 ha un labbro ripiegato con un bordo dentato 18 che à ̈ atto a penetrare in una baga 20 di ciascuna bottiglia 16. La macchina 1 comprende inoltre una pluralità di dispositivi di tappatura 22, particolarmente del tipo con testa avvitatrice, posizionati in modo da risultare coassiali a una corrispondente bottiglia 16 portata dalla giostra porta bottiglie 2.
Durante il funzionamento della macchina 1, la giostra porta bottiglie 2 ruota attorno all'asse X e trascina in rotazione le bottiglie 16. I dispositivi di tappatura 22 ruotano assieme alla macchina 1 e non variano la loro posizione relativa rispetto alle corrispondenti bottiglie 16.
Ciascun dispositivo di tappatura 22 discende verso la corrispondente bottiglia 16 e avvita un tappo filettato sul collo di questa. Al fine di mantenere la bottiglia 16 fissa in rotazione durante l'avvitamento, il bordo dentato 18 penetra all'interno della baga 20 a seguito di un carico verticale, diretto parallelamente all'asse X, applicato sulle bottiglie 16 dai corrispondenti dispositivi di tappatura 22.
Questo, tuttavia, sollecita la filettatura presente nel tappo, nonché la baga 20 della bottiglia e inoltre, non essendo i dispositivi di presa 10 in grado di assicurare, da soli, il posizionamento della bottiglia, si impone l’uso della stella centrale 4 e dell'elemento esterno di guida 6. Ogniqualvolta sia necessario processare bottiglie di diverso formato si rende necessaria la sostituzione delle parti 4 e 6 il che aumenta il numero di stelle centrali ed elementi esterni di guida necessari per il corretto funzionamento della macchina 1 e crea inoltre ritardi nella catena produttiva dovuti ai tempi di attrezzaggio della macchina 1.
Scopo dell'invenzione
Lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di superare i problemi della tecnica nota. In particolare, lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di presa in grado di bloccare la rotazione di una bottiglia senza sollecitarne la baga e in grado di eliminare i problemi connessi all'utilizzo della stella centrale e dell'elemento esterno di guida per guidare ciascuna bottiglia.
Sommario dell'invenzione
Lo scopo dell'invenzione à ̈ raggiunto da un dispositivo di presa avente le caratteristiche formanti oggetto delle rivendicazioni annesse, le quali formano parte integrante dell'insegnamento tecnico qui somministrato in relazione all'invenzione.
Breve descrizione dei disegni
- la figura 1, precedentemente descritta, illustra una macchina tappatrice automatica di tipo noto,
- la figura 1A Ã ̈ una vista secondo la freccia I di figura 1
- la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica di un dispositivo di presa secondo la presente invenzione,
- la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione secondo la traccia III-III di figura 2 e si compone di una figura 3A e una figura 3B illustranti una sequenza operativa del dispositivo secondo la presente invenzione,
- la figura 4 Ã ̈ una vista prospettica di un componente del dispositivo di presa secondo la freccia IV di figura 2, - la figura 5 ha struttura analoga alla figura 3 ma illustra una vista secondo la freccia V di figura 2 con alcuni componenti rimossi per chiarezza,
- la figura 6 à ̈ una vista in pianta di una linea di processo comprendente una macchina tappatrice sul quale à ̈ installato il dispositivo di presa secondo la presente invenzione, e
- la figura 7 Ã ̈ una vista secondo la freccia VII di figura 6 con alcuni componenti rimossi per chiarezza.
Descrizione dettagliata dell'invenzione
In figura 2 à ̈ indicato con 100 un dispositivo di presa per bottiglie secondo la presente invenzione. Il dispositivo 100 comprende un elemento di bloccaggio antirotazione 102 (nel seguito, per brevità , elemento di bloccaggio) avente una coppia di denti 103, un primo meccanismo 104 predisposto per l'azionamento dell'elemento di bloccaggio 102, un primo elemento di azionamento 106 operativamente connesso al primo meccanismo 104, un elemento di presa 108, un secondo meccanismo 110 predisposto per l'azionamento dell'elemento di presa 108 e un secondo elemento di azionamento 112 operativamente connesso al secondo meccanismo 110. Il dispositivo 100 comprende inoltre un asse di articolazione principale H, una piastra di supporto 114 che sopporta i componenti precedentemente descritti e un elemento di centraggio fisso 116 pure portato dalla piastra 114.
Con riferimento alle figure 2, 3, il primo elemento di azionamento 106 comprende una leva 118 girevole attorno all'asse H e avente una prima estremità a forchetta 120 e una seconda estremità a forchetta 122. La prima estremità a forchetta 120 à ̈ serrata, mediante viti 124, su un primo perno 126 coassiale all'asse H e avente sezione cilindrica cava. In tal modo, il perno 126 à ̈ rigidamente connesso in rotazione alla leva 118. In corrispondenza della seconda estremità a forchetta 122 à ̈ montato, girevole attorno a un asse A parallelo all'asse H, un rullino 124.
Con riferimento alle figure 2, 3, il primo meccanismo 104 comprende un primo bilanciere 128 girevole attorno all'asse H e rigidamente connesso in rotazione al perno 126, una prima biella 130 articolata, a una sua prima estremità 132 al bilanciere 128, un secondo bilanciere 134 articolato a una seconda estremità 136 della biella 130 e a sua volta girevole attorno a un asse B parallelo all'asse H. Il primo meccanismo 104 comprende inoltre un primo elemento elastico 138 avente una prima estremità 140 connessa al primo bilanciere 128 e una seconda estremità 142 connessa alla piastra di supporto 114, la quale supporta il secondo bilanciere 134.
La biella 130 à ̈ articolata al primo bilanciere 128 attorno un asse C parallelo all'asse H ed à ̈ articolata al secondo bilanciere 134 attorno a un asse D parallelo all'asse H. Gli assi C e D sono mobili relativamente alla piastra di supporto 114, mentre gli assi H e B sono fissi rispetto alla piastra 114. La prima estremità 140 dell'elemento elastico 138 à ̈ mobile relativamente alla piastra di supporto 114, mentre la seconda estremità 142 à ̈ fissa rispetto alla piastra 114, il che si riflette conseguentemente sui punti di connessione dell'elemento elastico 138 rispettivamente al primo bilanciere 128 e alla piastra 114.
L'elemento di bloccaggio 102 à ̈ inoltre rigidamente connesso al secondo bilanciere 134 ed à ̈ con esso rotante attorno all'asse B. L'elemento di bloccaggio 102 à ̈ inoltre scorrevole all'interno dell'elemento di centraggio 116.
Con riferimento in particolare alla figura 4, l'elemento di centraggio 116 ha forma sostanzialmente a “C†ed à ̈ predisposto per cooperare con gli elementi 102, 108 definendo con essi una zona di presa a geometria variabile 143.
L’elemento 116 comprende una prima superficie 144 rispetto alla quale sporgono due risalti di supporto 146, 148 a sviluppo curvilineo. Ciascun risalto di supporto à ̈ conformato in modo tale da comprendere una rispettiva superficie di supporto 150, 152 e una rispettiva spalla conica 154, 156. Una analoga struttura comprendente una superficie di supporto 157 e una spalla conica 157’ à ̈ presente sull’elemento di presa 108. Quest’ultimo ha preferibilmente forma a uncino.
In corrispondenza di estremità opposte dell’elemento 116 sono provvisti recessi a parete cilindrica 158, 160, mentre in corrispondenza dei risalti di supporto 146, 148 à ̈ presente un recesso a parete conica 161. Una seconda superficie 161a à ̈ inoltre provvista a fianco del risalto 146 da un parte opposta rispetto alla prima superficie 144.
Fra i due risalti 146, 148, viene posizionato, parallelo alla superficie 144, l'elemento di bloccaggio 102.
Il primo recesso a parete cilindrica 158 accoglie la biella 130. Quest'ultima, con riferimento alla figura 2, Ã ̈ di preferenza realizzata con una coppia di elementi a biscotto identici.
Con riferimento alle figure 2, 5, il secondo elemento di azionamento 112 comprende una leva 162, di lunghezza inferiore alla leva 118, girevole attorno all'asse H e avente una prima e una seconda estremità a forchetta 164, 166.
La prima estremità a forchetta 164 à ̈ serrata, mediante viti 167, su un secondo perno 168 coassiale all'asse H. Il perno 168 à ̈ in tal modo rigidamente connesso in rotazione alla leva 162 e si estende attraverso l'intero dispositivo 100 essendo inoltre inserito all'interno del primo perno 126 (figure 3A, 3B). I perni 126, 168 sono girevoli in modo indipendente l’uno dall’altro poiché non à ̈ provvisto alcun mezzo che inibisca la loro rotazione relativa.
In corrispondenza della seconda estremità a forchetta 166 à ̈ montato girevole attorno a un asse E parallelo all'asse H un rullino 170.
Il secondo meccanismo 110 comprende un terzo bilanciere 172 girevole attorno all'asse H e connesso rigidamente in rotazione al perno 168, una seconda biella 174 articolata, a una sua prima estremità 176, al terzo bilanciere 172 e un quarto bilanciere 178 girevole attorno a un asse F parallelo all'asse H e articolato alla biella 174 a una seconda estremità 180 di essa. Il secondo meccanismo 110 comprende inoltre un secondo elemento elastico 182 avente una prima estremità 184 connessa al terzo bilanciere 172 e una seconda estremità 186 connessa al quarto bilanciere 178.
Più in dettaglio, il terzo bilanciere 172 e la biella 174 sono articolati rispetto a un asse G parallelo all'asse H mentre il quarto bilanciere 178 e la biella 174 sono articolati rispetto a un asse I, anch'esso parallelo all'asse H. Con riferimento in particolare alla figura 5, l'asse F à ̈ fisso rispetto alla piastra di supporto 114, mentre gli assi G e I hanno posizione variabile relativamente alla piastra di supporto 114. Si osservi inoltre che l’elemento di presa 108 à ̈ rigidamente fissato al bilanciere 178 mediante viti 188 ed à ̈ quindi esso stesso girevole attorno all'asse F.
Con riferimento alla figura 2, il secondo meccanismo 110 sormonta il primo meccanismo 104 dal quale à ̈ separato mediante un distanziale 190 lungo l'asse H ed à ̈ a sua volta sormontato da una piastra di chiusura 192. La piastra 192 à ̈ calzata sul perno 168 e su un perno 193 coassiale all'asse F attorno al quale à ̈ girevole il quarto bilanciere 178 e al quale à ̈ connessa la seconda estremità 186 dell'elemento elastico 182. Un ulteriore perno 194 à ̈ rigidamente connesso al terzo bilanciere 172 e attraversa la piastra 192 in corrispondenza di una scanalatura curvilinea 196. La forma della scanalatura 196 à ̈ tale da consentire il moto del perno 194 attorno all'asse H. Inoltre, il quarto bilanciere 178 ha sviluppo, lungo l’asse H, tale per cui esso poggia sulla piastra di supporto 114. Il recesso 160 à ̈ conformato per accomodare il bilanciere 178. L’elemento di presa 108 à ̈ sopportato dal perno 193 in rotazione attorno all’asse F.
Il funzionamento del dispositivo 100 à ̈ il seguente. Con riferimento alle figure 3, 5, ciascun meccanismo 104, 110 à ̈ mobile fra una posizione di riposo (figure 3A, 5A) e una posizione di lavoro (figure 3B, 5B). La posizione di riposo di ciascuno dei meccanismi 104, 110 corrisponde a una posizione di serraggio per entrambi gli elementi 102, 108. Le rispettive posizioni di lavoro dei meccanismi 104, 110 corrispondono invece a posizioni di apertura degli elementi 102, 108. I suddetti elementi di bloccaggio e di presa 102, 108 cooperano con l’elemento di centraggio 116 per afferrare e mantenere fissa in rotazione rispetto ad essi una bottiglia 16. Pertanto i termini “posizione di apertura†e “posizione di serraggio†sono riferiti evidentemente all’interazione fra il dispositivo 100 e la bottiglia 16.
In particolare (figure 3A, 5A), in posizione di serraggio l’elemento di presa 108 si trova accostato al risalto 146 dell’elemento di centraggio 116 in modo che la spalla 157’ e la superficie 157 realizzino sostanzialmente un prosieguo della spalla 154 e della superficie 150, mentre l’elemento di bloccaggio 102 à ̈ posizionato fra i risalti 146 e 148 in modo che i denti 103 sporgano all’interno del recesso a parete conica 161. Con riferimento alla figura 7, la baga 20 della bottiglia 16 à ̈ trattenuta assialmente dalle superfici 150, 152, 157 e radialmente dalle spalle 154, 156, 157’. La rotazione della bottiglia 16 à ̈ inoltre bloccata dai denti 103 in presa sul collo di essa.
Con riferimento alle figure 2, 3, 5, ciascuno dei meccanismi 106, 110 à ̈ azionabile mediante la rotazione dei rispettivi elementi di azionamento 106, 112, particolarmente delle leve 118, 162. Lo sfasamento angolare delle leve 118, 162 à ̈ nullo quando i meccanismi 104, 110 sono in posizione di riposo. Essendo tali leve rigidamente connesse in rotazione ai perni, rispettivamente, 126 e 168, esse comandano la rotazione del primo e del terzo bilanciere 128, 172. Questi ultimi, grazie alle rispettive catene cinematiche, comandano rispettivamente l’elemento di bloccaggio 102 e l’elemento di presa 108.
Con riferimento alla figura 3, il passaggio dalla posizione di riposo alla posizione di lavoro del primo meccanismo 104 avviene imprimendo alla leva 118 una rotazione nel verso R illustrato in figura 3b. Si osservi che in questa rappresentazione il verso R à ̈ antiorario. La rotazione secondo il verso R della leva 118 provoca una eguale rotazione, sempre in verso R, del primo bilanciere 128. Questo, a sua volta, provoca una rotazione in un verso R’, opposto al verso R della biella 130 e una ulteriore conseguente rotazione nel verso R del secondo bilanciere 134. Contestualmente, l’elemento elastico 138 viene posto in trazione a causa dell’allontanamento dell’estremità 140 dall’estremità 142.
La rotazione nel verso R del bilanciere 134 provoca una ritrazione in senso sostanzialmente radiale dell'elemento di bloccaggio 102 rispetto alle pareti del recesso conico 161 dell’elemento di centraggio 116. In tal modo, i denti 161b non sporgono all’interno del recesso a parete conica 161 e non sono in grado di esercitare alcuna azione sul collo della bottiglia 16.
Il dimensionamento della catena cinematica comprendente il primo e il secondo bilanciere 128, 134 e la biella 130 à ̈ di preferenza eseguito scegliendo rapporti di leva tali per cui una forza impressa al primo bilanciere 128 venga amplificata nella trasmissione al secondo bilanciere 134. Questo aspetto à ̈ importante poiché consente di mantenere basso il valore di rigidezza dell’elemento elastico 138. Infatti, l’elemento elastico 138 esercita sul bilanciere 128 una azione di richiamo elastico che provoca il ritorno del meccanismo 104 in posizione di riposo e conseguentemente blocca l’elemento 102 in posizione di serraggio. Grazie all’amplificazione di forza sopra descritta, una forza di modesta entità esercitata dall’elemento elastico 138 à ̈ sufficiente per trasmettere all’elemento di bloccaggio 102 una forza di entità maggiore che contribuisce al mantenimento della posizione di serraggio.
Analogamente, il passaggio dalla posizione di riposo alla posizione di lavoro del secondo meccanismo 110 avviene imprimendo una rotazione in verso R alla leva 162. Si osservi che questo non implica in alcun modo che l'ampiezza della rotazione delle leve 162 e 118 sia la stessa. L’ampiezza di rotazione dipende unicamente dalle modalità di azionamento, che verranno successivamente descritte.
La rotazione della leva 162 provoca una eguale rotazione, sempre in verso R (qui rappresentato antiorario), del terzo bilanciere 172. Ciò provoca una conseguente rotazione della biella 174 nel verso R’, qui rappresentato orario, e infine una rotazione sempre nel verso R’ discorde rispetto al verso R, del quarto bilanciere 178 che provoca un allontanamento dell'elemento di presa 108 dal risalto di supporto 146 dell'elemento di centraggio 116 e dalla baga 20 della bottiglia 16.
Contestualmente, a causa della rotazione del terzo bilanciere 172, e analogamente a quanto accade per il meccanismo 104, l'elemento elastico 182 viene posto in trazione a causa dell'allontanamento della prima estremità 184 dalla seconda estremità 186.
Analogamente al meccanismo 104, il meccanismo 110 può ritornare nella posizione di riposo grazie a un’azione elastica fornita dall’elemento elastico 182.
Inoltre, il dimensionamento della catena cinematica fra il terzo bilanciere 172 e il quarto bilanciere 178, in particolare la scelta della posizione relativa degli assi F, G, H, I, à ̈ eseguito in modo tale che il meccanismo 110 sia sostanzialmente di tipo irreversibile, ossia azionabile unicamente mediante uno o più elementi ben precisi della catena cinematica, ma non tramite qualunque elemento.
Ciò significa che à ̈ possibile azionare il meccanismo 110 unicamente tramite la leva 162 e/o il terzo bilanciere 172 (l’azionamento tramite il solo bilanciere 172 à ̈ evidentemente realizzato dall’elemento elastico 182 nel riportare il meccanismo 110 in posizione di riposo), inibendo quindi la possibilità di azionamento tramite l’elemento di presa 108, il che infine rende impossibile il disimpegno accidentale della bottiglia 16.
Essendo i perni 126, 168 coassiali e girevoli in modo indipendente l’uno dall’altro, à ̈ che l'azionamento di ciascun meccanismo 104, 110 à ̈ del tutto indipendente ed à ̈ possibile avere quattro combinazioni delle posizioni dei suddetti meccanismi che generano quindi quattro configurazioni operative del dispositivo di presa 100.
Tuttavia, come apparirà chiaro dalla descrizione che segue, di queste quattro configurazioni solo tre vengono utilizzate e in particolare:
- configurazione di ricezione, in cui gli elementi 102, 108 sono in posizione aperta e i rispettivi meccanismi 104, 110 sono in posizione di lavoro,
- configurazione di bloccaggio parziale, in cui il meccanismo 110 Ã ̈ in posizione di riposo e il meccanismo 104 Ã ̈ in deposizione di lavoro, quindi in cui l'elemento di presa 108 Ã ̈ in posizione di serraggio mentre l'elemento di bloccaggio 102 Ã ̈ in posizione aperta, e
- configurazioni di bloccaggio totale, in cui entrambi i meccanismi 104, 110 sono in posizione di riposo e in cui conseguentemente entrambi gli elementi 102, 108 sono in posizione serrata.
Con riferimento alla figura 6, una pluralità di dispositivi di presa 100 à ̈ installata su una macchina tappatrice 200 avente struttura a giostra. La macchina 200, qui rappresentata in modo schematico, coopera con una giostra di carico 202 e una giostra di scarico 204.
La macchina 200 à ̈ nel complesso girevole attorno a un asse X1, mentre e giostre 202, 204 sono girevoli attorno a rispettivi assi X2, X3 paralleli fra loro e all’asse X1.
La macchina 200 (figura 6 e figure 3, 5) comprende una prima e una seconda camma 206, 208 predisposte per l'azionamento, rispettivamente, del primo meccanismo 104 e del secondo meccanismo 110. Ciascuna camma 206, 208 ha sviluppo circolare e comprende una rispettiva pista 210, 212 predisposta per lo scorrimento dei rullini 125, 170. La pista 210 ha raggio r210 minore rispetto al raggio r212 della pista 212, ma ha estensione angolare α210 maggiore dell'estensione angolare α212 della pista 212. Ciascuna pista 210, 212 comprende, a estremità opposte, rispettive rampe ascendenti 210a, 212a e rampe discendenti 210b, 212b. La loro caratterizzazione funzionale dipende evidentemente dal verso di rotazione della macchina 200.
I dispositivi di presa 100 sono montati sulla macchina 200 in posizioni angolarmente equispaziate. I dispositivi di presa 100 sono girevoli con la macchina 200 attorno all’asse X1 mentre le camme 208, 206 sono fisse in rotazione.
La giostra di carico 202 comprende una pluralità di gruppi di presa 214 ciascuno atto a portare una bottiglia 16.
La giostra di scarico 204 comprende una pluralità di recessi 216 ciascuno atto a trattenere una rispettiva bottiglia 16 e un piatto 218 che sopporta le bottiglie 16.
La giostra di scarico 204 à ̈ girevole attorno a un asse X3 parallelo all’asse X1.
La macchina 200, la giostra di carico 202 e la giostra di scarico 204 definiscono una linea di processo per le bottiglie 16.
Durante il funzionamento, la macchina 200 e le giostre 202, 204 ruotano attorno ai rispettivi assi X1, X2, X3. In particolare, le giostre 202 e 204 definiscono con la macchina 200 una coppia di punti di interazione.
In particolare, la giostra 202 definisce un punto di carico bottiglia L quando un dispositivo di presa 100 e un gruppo di presa 214 occupano una posizione comune, mentre la giostra 204 definisce, analogamente, una posizione di scarico bottiglia U nel punto in cui un recesso 216 e un dispositivo di presa 100 si trovano in una posizione comune.
Il funzionamento della linea di processo sopra descritta à ̈ il seguente.
La macchina 200 ruota attorno all’asse X1 in un verso R1, qui rappresentato antiorario. Le giostre 202 e 204 ruotano in versi, rispettivamente, R2 e R3 fra loro concordi e opposti al verso R1. Le velocità di rotazione sono tali per cui a ogni giro i punti in cui ciascun dispositivo di presa condivide una posizione comune con un gruppo di presa 214 e con un recesso 216 hanno sempre le medesime posizioni spaziali assolute, illustrate in figura 6. Quindi i punti L e U hanno posizione fissa rispetto alla macchina 200.
Considerando un dispositivo di presa 100 in rotazione attorno all'asse X1 nel verso R1, quando questo si trova in un intervallo angolare compreso fra le due rampe 212a, 212b, entrambi i meccanismi 104, 110 sono in posizione di lavoro poiché le camme 206, 208 ne realizzano l’azionamento imprimendo una rotazione alle leve 118, 162, pertanto l'elemento di bloccaggio 102 e l'elemento di presa 108 sono nelle rispettive posizioni di apertura.
In corrispondenza della posizione di carico bottiglia L, la bottiglia 16 passa da un gruppo di presa 214 al dispositivo di presa 100. La baga 20 si appoggia sulle superfici 150, 152 mentre le spalle oblique 154, 156 la trattengono in posizione.
Contestualmente, la posizione del dispositivo 100 rispetto alle camme 206, 208 à ̈ tale per cui esso si trova in corrispondenza della rampa discendente 212b, che à ̈ conformata per rilasciare gradualmente parte dell'azione sulla leva 162 provocando in tal modo una progressiva chiusura dell'elemento di presa 108 sulla baga 20.
Il dispositivo 100 tuttavia non à ̈ ancora in posizione corrispondente alla rampa discendente 210b, pertanto l'elemento di bloccaggio 102 à ̈ ancora in posizione aperta.
Procedendo quindi la rotazione nel verso R1 il rullino 125 percorre la rampa discendente 210b provocando un graduale rilascio dell'azione sulla leva 118, e il conseguente spostamento in posizione di chiusura dell'elemento di bloccaggio 102, che si completa quando il dispositivo 100 ha superato la corrispondente estremità camma 206.
Come descritto, l’elemento 102 esercita grazie ai denti 103 un'azione di presa sul collo della bottiglia 16 impedendone la rotazione rispetto al dispositivo di presa 100.
Dunque le camme 206, 208 realizzano, immediatamente a valle del punto L, una chiusura sequenziale dell'elemento di presa 108 e dell’elemento di bloccaggio 102.
Nel prosieguo della rotazione la bottiglia à ̈ portata dall'elemento di centraggio fisso 116 ed à ̈ bloccata in rotazione dall'elemento di bloccaggio 102, consentendo in tal modo l’avvitatura del tappo da parte del dispositivo 22 senza che essa possa ruotare vanificandone quindi l'azione.
Nell’avvicinarsi verso il punto di scarico bottiglia U, le camme 206, 208 realizzano, grazie alle rampe ascendenti 210a, 212a, una apertura sequenziale dell’elemento di bloccaggio 102 e dell'elemento di presa 108.
In particolare, considerando il verso R1, il dispositivo 100 incontra prima la camma 206 e la rampa ascendente 210a che azionano la leva 118 provocandone la rotazione nel verso R e causando l'apertura dell'elemento di bloccaggio 102, quindi, procedendo ulteriormente verso il punto di scarico bottiglia U, il dispositivo 100 incontra la camma 208 e la rampa ascendente 212a che provoca l'azionamento della leva 162 e la conseguente apertura dell'elemento di presa 108.
In tal modo, quando il dispositivo 100 si trova nel punto di scarico bottiglia U, la giostra di scarico 204 può prelevare la bottiglia 16 senza che vi sia alcuna interferenza con il dispositivo di presa 100.
La medesima sequenza di operazioni à ̈ ripetuta a intervalli periodici per ciascun dispositivo 100 ed à ̈ in tal modo sintetizzabile:
- nella zona compresa fra le rampe 212a e 212b ciascun dispositivo 100 si trova in posizione di ricezione,
- nella zona compresa fra le rampe 212b e 210b e fra le rampe 210a e 212a ciascun dispositivo 100 si trova in condizioni di bloccaggio parziale, in cui solo l'elemento di presa 108 Ã ̈ in posizione di serraggio, e
- in qualsiasi ulteriore posizione ciascun dispositivo 100 à ̈ in condizione di bloccaggio totale, in cui l’elemento di bloccaggio 102 e l’elemento di presa 108 sono in posizione di serraggio.
Molteplici sono i vantaggi nell'impiego del dispositivo di presa 100. In particolare, l'elemento di centraggio 116 esercita una duplice funzione di supporto della bottiglia tramite le superfici 150 e 152 e di trattenuta della stessa tramite le spalle oblique 154, 156, il che consente di eliminare la stella centrale 4 e l’elemento esterno di guida 6. Inoltre, l’elemento 116 non necessita di essere adattato a bottiglie di diversa dimensione.
Nondimeno, l’azione dell’elemento di bloccaggio antirotazione 102 si scarica sul collo della bottiglia 16 e non sollecita né deforma la baga 20 e il filetto come accade nei dispositivi di tipo noto.
Le caratteristiche di irreversibilità del meccanismo 110, precedentemente descritte, offrono la massima sicurezza rispetto al disimpegno accidentale delle bottiglie 16 e conseguentemente innalzano l’affidabilità della macchina 200.
Inoltre, l’amplificazione di forza realizzata dal meccanismo 104 consente di avere forze di azionamento modeste che corrispondono a bassi valori di carico sul rullino 125. Lo stesso vale per il meccanismo 110, in cui l’irreversibilità rende superfluo il ricorso a un elemento elastico 182 con alta rigidezza (il che richiederebbe elevate forze di azionamento sulla leva 162) per mantenere la posizione chiusa, che, al contrario, à ̈ mantenuta grazie all’irreversibilità del meccanismo. L’elemento elastico 182 funge quindi da semplice mezzo di richiamo elastico, così come l’elemento elastico 138.
È quindi possibile utilizzare materiali plastici e metalli inossidabili per la costruzione, il che consente di installare i dispositivi 100 in una zona lavabile della macchina 200, facilitandone perciò notevolmente lo operazioni di pulizia.
Naturalmente, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato senza per questo uscire dall’ambito di protezione della presente invenzione, così come definito dalle rivendicazioni annesse.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di presa (100) per bottiglie (16) per macchine tappatrici automatiche (200), caratterizzato dal fatto che comprende: - un elemento di bloccaggio anti-rotazione (102) mobile fra una posizione di apertura e una posizione di serraggio, - un primo meccanismo (104) predisposto per l’azionamento di detto elemento di bloccaggio antirotazione (102) - un primo elemento di azionamento (106) operativamente connesso a detto primo meccanismo (104), - un elemento di presa (108) mobile fra una posizione di apertura e una posizione di serraggio, - un secondo meccanismo (110) predisposto per l’azionamento di detto elemento di presa (108), e - un secondo elemento di azionamento (112) operativamente connesso a detto secondo meccanismo (110), in cui detto elemento di bloccaggio anti-rotazione (102) e detto elemento di presa (108) sono predisposti per impegnarsi su una bottiglia (16).
- 2. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto primo meccanismo (104) e detto secondo meccanismo (110) sono azionabili in modo indipendente.
- 3. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un asse di articolazione principale (H).
- 4. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto primo meccanismo (104) comprende un primo bilanciere (128) girevole attorno a detto asse di articolazione principale (H), una prima biella (130) articolata, a una sua prima estremità (132), a detto primo bilanciere (128) e un secondo bilanciere (134) articolato a una seconda estremità di detta prima biella (130), detto secondo bilanciere (134) essendo rigidamente connesso a detto elemento di bloccaggio anti-rotazione (102) ed essendo girevole attorno a un asse (B) parallelo a detto asse di articolazione principale (H), detto primo meccanismo (104) avendo inoltre rapporti di leva che determinano un’amplificazione di una forza trasmessa da detto primo bilanciere (128) a detto secondo bilanciere (134).
- 5. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto primo meccanismo (104) comprende inoltre un primo elemento elastico (138) avente una prima estremità (140) connessa a detto primo bilanciere (128) e una seconda estremità (142) connessa a una piastra di supporto (114), detto primo bilanciere (128) essendo inoltre rigidamente connesso in rotazione a un primo perno (126) coassiale a detto asse di articolazione principale (H).
- 6. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto secondo meccanismo (110) comprende un terzo bilanciere (172) girevole attorno a detto asse di articolazione principale (H), una seconda biella (174) articolata, a una sua prima estremità (176), a detto terzo bilanciere (172), un quarto bilanciere (178) articolato a una seconda estremità (186) di detta seconda biella (174) e girevole attorno a un asse (F) parallelo a detto asse di articolazione principale (H), detto quarto bilanciere (178) essendo rigidamente connesso a detto elemento di presa (108), detto secondo meccanismo (110) essendo azionabile unicamente mediante detto secondo elemento di azionamento (162, 112) o detto terzo bilanciere (172).
- 7. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto secondo meccanismo (110) comprende inoltre un secondo elemento elastico (182) avente una prima estremità (184) connessa a detto terzo bilanciere (172) e una seconda estremità (186) connessa a detto quarto bilanciere (178), detto terzo bilanciere (172) essendo inoltre rigidamente connesso in rotazione a un secondo perno (168) coassiale a detto asse di articolazione principale (H).
- 8. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento di azionamento (106) comprende una leva (118) girevole attorno a detto asse di articolazione principale (H) e avente una prima (120) e una seconda (122) estremità a forchetta, in cui detta prima estremità a forchetta (120) à ̈ serrata su detto primo perno (126) e in cui in corrispondenza di detta seconda estremità a forchetta (122) à ̈ montato, girevole attorno a un asse (A) parallelo a detto asse di articolazione principale (H), un rullino (124).
- 9. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto secondo elemento di azionamento (112) comprende una leva (162) girevole attorno a detto asse di articolazione principale (H) e avente una prima (164) e una seconda (166) estremità a forchetta, in cui detta prima estremità a forchetta (164) à ̈ serrata su detto secondo perno (168) e in cui in corrispondenza di detta seconda estremità a forchetta (166) à ̈ montato, girevole attorno a un asse (E) parallelo a detto asse di articolazione principale (H), un rullino (170).
- 10. Dispositivo di presa (100) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un elemento di centraggio (116) includente due risalti di supporto (146, 148) a sviluppo curvilineo, ciascuno di detti risalti di supporto (146, 148) comprendendo una rispettiva superficie di supporto (150, 152) e una rispettiva spalla conica (154, 156), detto elemento di centraggio (116) definendo, con detti elemento di presa (108) ed elemento di bloccaggio anti-rotazione (102), una zona di presa a geometria variabile (143), detto elemento di presa (108) avendo inoltre forma a uncino e detto elemento di bloccaggio anti-rotazione (102) comprendendo una coppia di denti (103).
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