ITTO20080612A1 - Misuratore di flusso - Google Patents

Misuratore di flusso

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ITTO20080612A1
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IT
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tubular
coupling element
profile
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Paolo Savini
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Eltek Spa
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Description

“MISURATORE DI FLUSSOâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un misuratore di flusso, in particolare secondo almeno il preambolo della rivendicazione 1.
Come misuratore di flusso si intendono tutti quei dispositivi che misurano le grandezze di un flusso di un fluido, ad esempio per stabilire se vi à ̈ o meno flusso di fluido e/o per misurarne la portata e/o la velocità del flusso di fluido e/o per conteggiare o quantificare una quantità o volume di un fluido transitato.
Sono noti in generale allo stato dell’arte diversi tipi di misuratori di flusso, funzionanti in base a differenti principi, e sono provvisti di sensori atti a misurare almeno una grandezza del fluido; i sensori normalmente comprendono almeno un mezzo di rilevamento atto a individuare o riconoscere o misurare o rilevare la grandezza in questione.
Una prima distinzione può essere effettuata in base al tipo di misurazione che viene effettuato, suddividendo i misuratori di flusso in statici o a spostamento: sebbene entrambi misurino grandezze di un flusso di fluido all’interno di un corpo cavo, i misuratori a spostamento sono provvisti di mezzi di rilevamento (atti a rilevare almeno una delle grandezze del fluido, quale ad esempio la velocità), che sono mobili in funzione del flusso del fluido, mentre quelli statici presentano mezzi di rilevamento che non si muovono o il cui eventuale movimento o spostamento in funzione del flusso di fluido non à ̈ utilizzato per misurare le grandezze di quest’ultimo.
Tra i misuratori a spostamento si identificano ad esempio quelli che comprendono un corpo cavo all’interno del quale à ̈ previsto un mezzo di rilevamento comprendente un elemento mobile che si muove sotto l’azione del flusso di fluido, in cui tale movimento à ̈ rilevato ad esempio da un trasduttore per effettuare la misura della grandezza prescelta; a seconda del tipo l’elemento mobile può essere una girante (che ruota investita dal flusso), oppure un cursore (che invece si sposta linearmente).
Tra i misuratori statici si identificano ad esempio quelli cosiddetti a filo o film caldo, nei quali il mezzo di rilevamento à ̈ una resistenza riscaldata posta internamente ad un corpo cavo e la misurazione delle grandezze del fluido avviene indirettamente misurando il raffreddamento della resistenza che à ̈ funzione del flusso di fluido; un altro esempio di misuratore di flusso statico à ̈ quello cosiddetto “a vortice†che misura la portata del fluido nel corpo cavo utilizzando la legge di Karman, secondo la quale la frequenza dei vortici che si creano a valle di un elemento posto nel corpo cavo e che ostacola il flusso del fluido à ̈ proporzionale alla velocità del flusso e pertanto alla portata.
Nella descrizione che seguirà si farà riferimento indifferentemente a tutti i tipi di misuratori di flusso, infatti la presente invenzione prescinde dal tipo di misuratore di flusso e/o dal tipo di elemento mobile scelto.
Come accennato più sopra il misuratore di flusso comprende normalmente un corpo cavo che alloggia il mezzo di rilevamento ed à ̈ installato in linea su di un ramo di un circuito idraulico; a tal fine il corpo cavo presenta un ingresso ed una uscita così da essere in comunicazione di fluido con corrispondenti condotti di ingresso e di uscita appartenenti al circuito idraulico in cui scorre il fluido del quale si vogliono misurare una o più grandezze.
Al fine di abbassare il costo del misuratore di flusso, senza indebolire i punti di accoppiamento di questo con i condotti di ingresso ed uscita, sono nate soluzioni che prevedono l’accoppiamento tra un corpo plastico (leggero e poco costoso) e parti metalliche (più resistenti): ad esempio nel brevetto cinese CN 2757295Y viene descritto un misuratore di flusso provvisto di una girante alloggiata internamente ad un corpo plastico cavo, in comunicazione di fluido con due condotti di ingresso ed uscita percorsi dal fluido ed afferenti al misuratore; ad ogni estremità libera (atta ad essere accoppiata ai condotti di ingresso ed uscita) il corpo plastico à ̈ associato ad uno spezzone di tubo metallico (parzialmente “annegato†nella plastica mediante sovrastampaggio di questa sullo spezzone di tubo) provvisto di una filettatura per realizzare l’accoppiamento con i condotti di ingresso ed uscita afferenti al misuratore, ad esempio con l’utilizzo di una ghiera filettata.
Tuttavia l’operazione di sovra-stampaggio del corpo plastico sul tubo metallico (che ha dimensioni rilevanti rispetto al corpo stesso) tipicamente comporta alcuni problemi di accoppiamento o adesione tra i due, causati principalmente dal diverso ritiro e/o dilatazione termica con il rischio di avere indesiderate perdite di fluido.
In questo misuratore di flusso sono poi previsti mezzi anti-rotazione atti ad impedire la relativa rotazione tra il tubo metallico ed il corpo in plastica che sono realizzati da una serie di fori praticati nel tubo metallico, nei quali si insedia la plastica del corpo durante l’operazione di sovra-stampaggio.
Un ulteriore inconveniente di questa soluzione à ̈ dato dal fatto che la coppia applicata a questi mezzi anti-rotazione durante l’operazione di serraggio dello spezzone di tubo metallico filettato à ̈ spesso rilevante e può eccedere la loro resistenza meccanica, portandoli a rottura: spesso infatti l’installatore non dispone di un utensile di serraggio dotato di misuratore di coppia (cosiddetta “chiave dinamometrica†, relativamente costosa e delicata) e pertanto tende a serrare la ghiera sulla parte filettata dello spezzone di tubo applicando una coppia eccessiva, il che comporta normalmente una rottura in corrispondenza dei mezzi anti-rotazione: infatti la sezione resistente del corpo plastico, sulla quale si scarica la sollecitazione meccanica dovuta al serraggio à ̈ di fatto costituita dalle piccole porzioni di plastica alloggiate nei fori previsti sullo spezzone di tubo metallico, con il rischio di una precoce rottura, tanto più dannosa in quanto si verifica in una zona prossima a quella di tenuta idraulica, con conseguente danneggiamento sia dei mezzi antirotazione che del condotto idraulico.
Un ulteriore inconveniente, in questo senso, à ̈ dato dal fatto che durante la fase di fabbricazione una piccola variazione dei parametri di lavoro dell’operazione di stampaggio può causare un non corretto insediamento della plastica nei fori dello spezzone di tubo.
Ancora un altro inconveniente à ̈ dato dal diverso ritiro termico della plastica e del metallo, che nella zona provvista di fori può facilmente essere causa di vuoti o ritiri incontrollati, che indeboliscono la struttura proprio nella zona maggiormente sollecitata durante l’operazione di serraggio, eventualmente dando anche luogo ad un punto di formazione di cricche.
Più in generale si osserva anche che questi problemi sono comuni in tutti quei dispositivi di rilevazione provvisti di un corpo plastico cavo all’interno del quale scorre un fluido del quale si vuole misurare almeno una grandezza (ad esempio velocità, temperatura, pressione, torbidità, conducibilità o simili), qualora in questi dispositivi sia necessario prevedere almeno un elemento metallico di accoppiamento con un condotto afferente al corpo cavo.
Scopo della presente invenzione à ̈ la messa a punto di un dispositivo di rilevazione che possa ovviare a questi ed altri inconvenienti; questi ed altri scopi sono preferibilmente raggiunti da un misuratore di flusso realizzato in accordo agli insegnamenti della rivendicazione 1, che fa parte integrante della presente descrizione e/o realizzato con un metodo in accordo alla rivendicazione 15.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose sono oggetto delle allegate rivendicazioni che si intendono parte integrante della presente descrizione.
Una idea alla base della presente invenzione à ̈ quella di predisporre un dispositivo di rilevazione di almeno una grandezza di un fluido, del tipo comprendente almeno un corpo plastico cavo di alloggiamento di un mezzo di rilevamento della detta grandezza, in cui il dispositivo di rilevazione à ̈ provvisto di almeno una apertura di ingresso e di una di uscita per detto fluido, e almeno un elemento metallico di accoppiamento con almeno un condotto afferente al dispositivo di rilevazione, ed in cui il corpo plastico cavo à ̈ associato a detto elemento metallico di accoppiamento, ed in cui detto dispositivo di rilevazione definisce al suo interno un tratto di canale tubolare percorso dal fluido tra l’apertura di ingresso e quella di uscita, il mezzo di rilevamento essendo alloggiato all’interno del detto tratto di canale tubolare ed in cui vantaggiosamente le pareti del tratto di canale tubolare sono realizzate completamente in plastica.
Con il termine “canale tubolare†si intende definire nella presente descrizione e nelle allegate rivendicazioni un condotto avente almeno una apertura di ingresso ed una di uscita e pareti periferiche che delimitano il volume percorso dal fluido, avente in generale qualsivoglia sezione, anche variabile nel suo sviluppo tra l’apertura di ingresso e quella di uscita.
Una ulteriore e più specifica idea alla base della presente invenzione à ̈ quella di prevedere un dispositivo di rilevazione che sia un misuratore di flusso o portata.
Preferibilmente tale misuratore di flusso à ̈ un flussostato del tipo a spostamento o un misuratore a turbina o a girante.
Una ulteriore caratteristica della presente invenzione à ̈ quella di prevedere un misuratore di flusso, comprendente quale elemento metallico di accoppiamento almeno un manicotto metallico di accoppiamento del misuratore incorporato o associato almeno parzialmente nel corpo plastico del misuratore, dove detto corpo plastico realizza anche la parte di canale tubolare interno al manicotto; preferibilmente il detto corpo plastico realizza almeno parte dell’estremità di tenuta di almeno una parte di canale tubolare del misuratore, in particolare in corrispondenza del rispettivo manicotto.
Nell’arte nota, infatti, le eventuali perdite di fluido nel tratto di canale tubolare definito dal misuratore di flusso erano causate da un non perfetto accoppiamento tra il metallo (nei tratti terminali) e il corpo in plastica (nel corpo); in accordo alla presente invenzione invece il tratto di canale tubolare entro cui scorre il fluido nel misuratore di flusso ha pareti solo in plastica (e preferibilmente tutte di pezzo), così da non risentire di difetti nell’accoppiamento tra le parti metalliche e quelle plastiche.
Secondo gli insegnamenti della presente invenzione, poi, eventuali ulteriori tratti di canali tubolari o canali tubolari di diramazione compresi nel misuratore possono anche non presentare questa caratteristica, anche se, come si vedrà, essa permette un’ottima tenuta, ed à ̈ pertanto preferibile che questi tratti di canali tubolari o canali tubolari siano realizzati analogamente.
Una ulteriore caratteristica vantaggiosa, come si vedrà oltre, à ̈ data dal fatto che l’elemento metallico di accoppiamento presenta una prima ed una seconda porzione, preferibilmente almeno una di queste essendo parzialmente incorporata (ad esempio per stampaggio) nel materiale plastico del corpo, dove la prima porzione à ̈ provvista di mezzi di accoppiamento con un condotto di ingresso e/o di uscita del fluido e la seconda porzione (di impegno) à ̈ provvista di mezzi anti-rotazione, per prevenire la reciproca rotazione tra l’elemento metallico di accoppiamento e corpo plastico.
In accordo agli insegnamenti della presente invenzione la seconda porzione dell’elemento metallico di accoppiamento, che viene incorporata nella plastica del corpo, si estende almeno parzialmente verso l’esterno e/o radialmente oltre la prima porzione; preferibilmente, la seconda porzione dell’elemento metallico di accoppiamento presenta almeno una parte che avente una misura radiale o diametro maggiore rispetto alla prima porzione dell’elemento metallico di accoppiamento.
Questo comporta che, a differenza di quanto discusso per l’arte nota, la seconda porzione o i mezzi antirotazione che reagiscono con una coppia uguale e contraria a quella applicata dall’installatore durante il serraggio di una ghiera, godono in questo caso di un braccio di leva elevato, ovvero maggiore che nel caso dell’arte nota, il che comporta che la forza di reazione à ̈ minore e distribuita in modo più uniforme, riducendo così il rischio di rotture nei punti maggiormente sollecitati; inoltre, come si vedrà, eventuali tensioni o sollecitazioni nel materiale plastico dei mezzi antirotazione non interessano direttamente il materiale plastico del condotto idraulico, in quanto risultano essere tra loro distanti.
Altre caratteristiche vantaggiose della presente invenzione sono oggetto delle allegate rivendicazioni, che si intendono anch’esse parte integrante della presente invenzione. Queste caratteristiche ed ulteriori vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente chiari dalla descrizione di un suo esempio di realizzazione mostrato nei disegni annessi, forniti a puro titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
la fig. 1 illustra una vista dall’alto di un primo dispositivo di rilevazione di grandezze in un fluido costituito da un misuratore di flusso in accordo alla presente invenzione; la fig.2 illustra la sezione lungo il piano AA del misuratore di fig. 1 accoppiato con un condotto afferente al misuratore di flusso;
la fig. 3 illustra il misuratore di fig. 2 in condizione disaccoppiata dal condotto esterno;
la fig.4 illustra una vista in prospettiva del misuratore di flusso di fig.1;
la fig.5 illustra una vista parzialmente in esploso del misuratore di fig.4;
la fig.6 illustra un “dettaglio ingrandito del misuratore di fig.3;
la fig.7 illustra una variante di fig.6;
le figg.8 e 9 illustrano varie viste in prospettiva del manicotto filettato;
la fig.10 illustra una vista in esploso del misuratore di flusso di fig.3;
la fig. 11 illustra una vista laterale di un secondo misuratore di flusso secondo la presente invenzione;
la fig.12 illustra una vista in prospettiva del misuratore di flusso di fig.11;
la fig.13 illustra una vista in sezione lungo il piano AA del misuratore di flusso di fig.
11;
la fig.14 illustra una vista frontale del misuratore di flusso di fig. 11.
Nella descrizione che seguirà si farà riferimento per semplicità a dispositivi di rilevazione di grandezze in un fluido esemplificati da misuratori di flusso a spostamento, tuttavia la presente invenzione può essere applicata in generale a qualsivoglia tipo di misuratore di flusso e/o flussostato o più in generale a tutti quei dispositivi di rilevazione di almeno una grandezza di un fluido in cui un corpo plastico cavo viene associato ad un elemento metallico di accoppiamento con un condotto afferente al corpo cavo.
Facendo riferimento alle figg. da 1 a 5 in esse si può notare un misuratore di flusso o flussostato 1, in particolare del tipo provvisto di un sensore comprendente almeno un mezzo di rilevamento costituito da un elemento mobile a cursore 3 ed un trasduttore 5. In generale ovviamente il sensore può comprendere anche altre componenti o essere diverso nel tipo o differire nella funzione o nelle funzionalità, come accennato in seguito, senza per questo uscire dall’ambito e dagli scopi della presente invenzione; ad esempio in alternativa al trasduttore si può pensare di avere un diverso dispositivo associato o cooperante con il mezzo rilevatore ed atto allo scopo di rilevare e/o convertire e/o trasmettere ameno un dato corrispondente ad almeno una grandezza e/o una variazione di una grandezza del fluido oggetto della misurazione.
Il misuratore di flusso o flussostato 1 secondo la presente invenzione comprende un corpo plastico cavo 2, aperto alle estremità, così da presentare una prima apertura A ed una seconda apertura B per il flusso che lo attraversa, il quale corpo cavo alloggia un cursore 3, spostabile nel corpo 2, e provvisto di un magnete 31.
Le aperture A e B possono essere alternativamente di ingresso o di uscita, a seconda della funzione del condotto C su cui sono affacciate, come verrà meglio descritto dopo.
Lo spostamento del cursore 3, nelle direzioni indicate dalla doppia freccia, à ̈ causato dal flusso di fluido che attraversa il misuratore di flusso 1 e/o dalla forza di gravità, e viene rilevato dal trasduttore 5 in base al corrispondente spostamento del magnete 31, così da misurare le grandezze del flusso di fluido che attraversa il misuratore 1 (presenza o no di un flusso di fluido, portata e/o velocità di questo); il trasduttore 5 può essere ad esempio un trasduttore Reed o ad effetto Hall, noti in sé, e sui quali non ci si dilunga oltre; in una variante non raffigurata potrebbe essere previsto anche un elemento resiliente, per il riposizionamento del cursore 3 al cessare o ridursi del flusso, quale una molla, preferibilmente con caratteristiche o forza predefinita o tarata. Il misuratore di flusso 1 realizza tra le aperture A e B un tratto di canale tubolare nel quale à ̈ alloggiato il mezzo di rilevamento 3 ed in cui scorre il fluido.
Nell’esempio illustrato il misuratore di flusso 1 comprende poi (in corrispondenza delle aperture di ingresso e/o di quella di uscita) almeno un elemento metallico di accoppiamento, che in questo esempio non limitativo à ̈ un manicotto metallico di accoppiamento del misuratore 1 con almeno il condotto C afferente al misuratore di flusso 1; il condotto C può essere alternativamente atto a convogliare o scaricare il fluido dal misuratore 1, esso comprende in questo esempio una ghiera 7, un attacco 8 ed una tubatura 9: in questo caso il manicotto metallico di accoppiamento à ̈ costituito da un manicotto metallico filettato 6 sul quale si avvita la ghiera 7.
Internamente alla ghiera 7 si può notare una guarnizione anulare 7A in contatto con l’attacco 8 ed atta, come si vedrà meglio dopo, ad essere compressa in tenuta mediante appoggio frontale.
Ovviamente à ̈ possibile pensare che l’attacco 8 sia assente e che la ghiera sia fissata direttamente sulla tubatura 9, oppure che la tubatura 9 sia avvitata o montata direttamente sul o al manicotto metallico 6; altrettanto à ̈ possibile prevedere che in alternativa al manicotto metallico filettato 6 sia previsto un elemento metallico di altro tipo, ad esempio per un accoppiamento del tipo a baionetta o ad innesto rapido (noto in sé anche sotto il nome di “push-in fittings†), o anche una ghiera azionata da una molla, o simili.
Altri esempi di elementi metallici di accoppiamento che possono essere utilizzati sono una serie di settori metallici filettati ognuno esteso per almeno parte della circonferenza che circonda l’apertura sulla quale à ̈ affacciato il condotto C, detti settori filettati essendo parzialmente annegati o incorporati o comunque associati al corpo plastico 2; in analogia si può pensare che siano provviste parti o elementi di profili ad incastro, che circondano anche solo parzialmente l’apertura di ingresso o di uscita.
In ogni caso, a prescindere dal tipo di elemento metallico di accoppiamento, in accordo agli insegnamenti qui forniti il misuratore di flusso 1, nel suo complesso, definisce il tratto di canale tubolare che à ̈ realizzato solo da pareti in materiale plastico, contrariamente al caso dell’arte nota, in cui le pareti erano parzialmente in metallo e parzialmente in plastica.
In altre parole le superfici interne delle pareti bagnate dal fluido del tratto di canale tubolare che si estende tra l’apertura di ingresso e quella di uscita e che comprende il mezzo di rilevamento del misuratore di flusso, sono realizzate completamente in plastica.
Ritornando all’esempio illustrato, con riferimento alle figg.6 e 7, ed in una visione di insieme nella fig. 5, il manicotto filettato metallico 6 comprende una prima porzione 61 provvista della filettatura, che à ̈ posta esternamente al corpo plastico 2, il quale nella zona della filettatura à ̈ costituito da un profilo plastico tubolare 21 che si estende internamente alla porzione 61; il manicotto metallico 6 comprende poi una seconda porzione, di impegno, 62 parzialmente incorporata nel corpo plastico 2 e provvista dei mezzi anti-rotazione che verranno descritti tra poco.
È da notare a tale proposito che il corpo plastico 2 e/o il profilo plastico tubolare 21 vengono realizzati mediante tecniche di stampaggio del materiale plastico sull’elemento metallico di accoppiamento 6.
La fase di fabbricazione del misuratore di flusso secondo l’invenzione comprende quindi almeno i passi di:
- prevedere l’elemento metallico di accoppiamento del misuratore di flusso ad un condotto di rete C
- realizzare mediante stampaggio o sovra-stampaggio di una materia plastica almeno un profilo plastico tubolare 21 internamente a detto elemento metallico di accoppiamento.
Nel caso di un elemento metallico di accoppiamento costituito da un manicotto metallico filettato 6 e di un corpo plastico realizzato in pezzo unico il metodo può comprendere anche il passo di:
- prevedere manicotto metallico filettato 6 per l’accoppiamento del misuratore di flusso ad un condotto di rete C;
- realizzare mediante stampaggio o sovra-stampaggio di una materia plastica il corpo cavo di un misuratore di flusso ed almeno un profilo plastico tubolare 21 internamente a detto elemento metallico di accoppiamento.
In questo modo le pareti comprese nel canale tubolare definito dal misuratore di flusso sono completamente in plastica.
Come si può notare negli ingrandimenti riquadrati nelle figg. 6 e 7 il profilo plastico tubolare 21 può terminare a filo dell’estremità libera della prima porzione 61, come in fig. 7, o sporgere oltre questa, come in fig. 6, ricoprendo o meno e anche solo in parte la detta estremità della prima porzione 61; in entrambi i casi esso presenta un bordo plastico di tenuta 22, che realizza una ottimale tenuta frontale tra il misuratore di flusso ed il o i condotti afferenti a questo, come ad esempio il condotto di rete C.
Più nello specifico, nel caso in cui sia prevista la guarnizione anulare 7A, il profilo plastico tubolare 21 (in condizione di misuratore di flusso montato sul condotto di rete C), mette in compressione assiale la detta guarnizione anulare 7A , con il risultato di ottenere una ottimale tenuta stagna, e di evitare eventuali fenomeni di usura della guarnizione: a tal fine infatti la guarnizione anulare 7A à ̈ messa in tenuta dalla forza di compressione assiale generata dall’elemento metallico di accoppiamento, essendo compressa tra un bordo a gradino terminale 9C della tubatura 9 del condotto di rete C ed il profilo plastico tubolare 21 stesso; in tal modo si previene la possibilità di avere corpi o elementi che strisciano sulla guarnizione anulare 7A a tutto vantaggio della sua durata.
Preferibilmente il bordo plastico di tenuta 22 aggetta dal profilo plastico tubolare 21 verso l’esterno in direzione assiale e/o , come nel caso di fig. 6, esso sporge anche esternamente in direzione radiale oltre la prima porzione 61, così da generare un bordo di battuta frontale almeno parzialmente in plastica.
Con riferimento all’ingrandimento di fig. 6 si nota inoltre che il bordo plastico di tenuta 22 aggetta dal profilo plastico tubolare 21 verso l’esterno in direzione radiale per poi essere ripiegato ad U contro il manicotto 6.
Questa soluzione garantisce un ulteriore vantaggio nel senso di prevenire lo sfilamento del manicotto 6 anche in caso di rotture inaspettate.
Per la realizzazione di un bordo 22 come quello mostrato in fig. 6 lo stampaggio o sovrastampaggio del profilo plastico tubolare 21 nel o sul manicotto metallico 6 Ã ̈ estremamente vantaggioso, a causa proprio del sottosquadro che si genera nel ripiegamento ad U del bordo plastico 22 contro il manicotto 6.
La detta fase di fabbricazione del misuratore di flusso o metodo secondo l’invenzione può comprendere il passo di:
- realizzare mediante stampaggio o sovra-stampaggio di una materia plastica almeno il detto profilo o bordo di tenuta 22.
Come si à ̈ visto quindi il tratto di canale tubolare percorso dal fluido oggetto della misura nel misuratore di flusso à ̈ costituito unicamente dal corpo 2, comprendente il profilo plastico tubolare 21, stampato nel e/o sull’attacco o manicotto metallico filettato, e che termina con un bordo di tenuta 22, anch’esso in plastica; all’interno del misuratore di flusso della presente invenzione il fluido pertanto scorre in un tratto di canale tubolare interamente definito da pareti perimetrali la cui superficie interna, ovvero quella rivolta verso il mezzo di rilevamento à ̈ interamente in plastica.
In questo modo anche se l’accoppiamento tra il manicotto metallico 6 e il corpo in plastica 2 dovesse risentire di imperfezioni dovute ad esempio ad un diverso ritiro termico dei due materiali, in ogni caso la tenuta sarebbe garantita dal fatto che il canale tubolare attraversato dal fluido à ̈ realizzato completamente in plastica e preferibilmente in pezzo unico con il corpo 2 (pur se prodotto con uno stampaggio o sovra-stampaggio di plastica sul metallo), e quindi non à ̈ soggetto agli inconvenienti dell’arte nota.
In tal senso il tratto di canale tubolare percorso dal fluido all’interno del misuratore di flusso si intende come comprendente pareti in materiale plastico, a prescindere dal fatto che sia previsto un manicotto 6 che circonda completamente o solo in parte tali pareti.
Un altro vantaggio che discende da dette caratteristiche à ̈ che il profilo plastico tubolare 21 può presentare uno spessore estremamente ridotto, in particolare perché la sua resistenza meccanica ad una eventuale pressione interna à ̈ conferita a questo dal manicotto metallico 6, che lo abbraccia.
Per quanto nelle figure sia mostrato un misuratore di flusso 1 provvisto di una estremità così realizzata (l’altra ha una semplice filettatura 40 ricavata sul materiale plastico del corpo 2) ovviamente à ̈ possibile prevedere che entrambe o eventualmente anche altre estremità aperte o di attacco del misuratore di flusso siano realizzate in questo modo.
Nel corpo 2 sono anche realizzati i rilievi di fermo 27, che sporgono verso l’interno del condotto così da definire lo spazio entro cui si sposta il cursore 3.
Ritornando al manicotto metallico 6, esso presenta poi una porzione di impegno 62 parzialmente incorporata nel materiale plastico del corpo (tramite stampaggio o sovrastampaggio della plastica sul metallo), la quale porzione di impegno 62 à ̈ provvista di mezzi anti-rotazione per prevenire la reciproca rotazione tra manicotto metallico e corpo plastico; come si può notare, in accordo agli insegnamenti della presente invenzione la seconda porzione 62 del manicotto metallico si estende almeno parzialmente in direzione radiale verso l’esterno, oltre la prima porzione.
Più in particolare i mezzi anti-rotazione secondo la presente invenzione, come si vedrà nel dettaglio tra poco possono comprendere estensioni o gole che si estendono almeno in parte radialmente verso l’esterno o verso l’interno del corpo, a partire da diametri diversi, preferibilmente maggiori, di quelli corrispondenti ai mezzi di accoppiamento e/o a quelli del profilo plastico tubolare 21; preferibilmente i mezzi antirotazione non operano direttamente su zone a spessore ridotto del profilo plastico tubolare 21, ma al contrario essi operano preferibilmente in zone di impegno 2A del corpo plastico 2 in cui lo spessore di parete o del corpo o comunque del materiale plastico à ̈ elevato. La zona di impegno 2A del corpo 2 atta cooperare con la detta seconda porzione 62 per impedire la rotazione reciproca del corpo plastico 2 e del manicotto metallico 6 si distingue da quella del profilo plastico tubolare 21 non soltanto per il fatto che essa si estende almeno in parte a distanze radiali maggiori dal centro del canale tubolare, ma anche perché presenta uno spessore di parete maggiore, sul quale si scaricano le forze dovute al serraggio e sopra descritte.
Inoltre il profilo plastico tubolare 21 che definisce le pareti del tratto di canale tubolare interno al corpo 2 presenta preferibilmente una superficie esterna liscia, ovvero la superficie rivolta verso il manicotto 6 del profilo plastico tubolare à ̈ preferibilmente priva di rilievi o di gole, così da impedire un reciproco impegno a rotazione del profilo plastico tubolare 21 con il manicotto 6, in modo che vantaggiosamente eventuali sollecitazioni di torsione non si trasmettano dal manicotto 6 al profilo plastico tubolare 21 stesso, il quale pertanto può essere realizzato con uno spessore di parete estremamente sottile.
Tornando quindi all’esempio illustrato i mezzi anti-rotazione per impedire la rotazione reciproca del corpo plastico 2 e del manicotto metallico 6 si estendono fino a diametri maggiori di quello della filettatura, ottenendo i vantaggi sopra discussi.
Questa soluzione prevede infatti che il manicotto metallico 6 presenti la porzione filettata 61 e la porzione di impegno 62 che si estendono radialmente fino a diverse distanze dal centro di rotazione della ghiera 7 ( o di un suo equivalente) che si avvita sul tratto filettato 61, ed in cui la porzione di impegno 62 Ã ̈ impegnata a rotazione con le zone 2A del corpo 2.
Si ricorda che la porzione di impegno 62 à ̈ almeno parzialmente incorporata nel materiale plastico del corpo, nella fattispecie almeno nelle zone plastiche di impegno 2A, ad esempio mediante la tecnica di fabbricazione che va sotto il nome di stampaggio o sovra-stampaggio, nota in sé, e che prevede di predisporre nello stampo per la plastica un inserto di altro materiale (in questo caso il manicotto metallico 6) che rimane quindi almeno in parte “annegato†o incorporato nella plastica dopo lo stampaggio.
L’effetto anti-rotazione à ̈ quindi dato dalla geometria della porzione di impegno 62, che presenta estensioni o gole che impediscono una reciproca rotazione del manicotto 6 e del corpo 2, poiché si sviluppano su curve che non coincidono con le traiettorie percorse da un punto in rotazione attorno all’asse del canale tubolare, creando di fatto una interferenza meccanica alla reciproca rotazione delle due parti.
Più nel dettaglio il profilo geometrico illustrato nell’esempio delle figg. 8 e 9 che realizza i mezzi anti-rotazione previsti sulla porzione di impegno 62 comprende almeno una flangia, provvista due estremità allungate e smussate 64, contrapposte tra loro, e due estremità contrapposte a sviluppo rettilineo 63, a formare due superfici piane tra loro parallele.
Nello specifico esempio illustrato, poi, la smussatura curvilinea delle estremità allungate 64 si sviluppa su di una circonferenza avente per centro l’asse della filettatura 61: tale soluzione impedisce almeno in parte che si vengano a creare sollecitazioni concentrate in un solo punto, a tutto vantaggio della robustezza dell’accoppiamento tra metallo e plastica.
Il tecnico del ramo potrà poi prevedere, senza uscire dagli insegnamenti e dall’ambito protettivo della presente invenzione, anche ulteriori varianti o modifiche, ad esempio costituite da più superfici piane e/o flange a diverso spessore, ad esempio in funzione delle sollecitazioni che si prevede possano essere applicate.
Per quanto la geometria illustrata sia di fatto non complessa, possono tuttavia essere previste geometrie diverse, ad esempio con profili o superfici a croce, a stella, poligonale o simili, senza per questo uscire dall’ambito protettivo della presente invenzione; à ̈ interessante notare però che per quanto la geometria illustrata sia semplice, essa à ̈ estremamente efficace, infatti la porzione di impegno giace su diametri maggiori di quello della filettatura e/o del profilo tubolare 21, realizzando al contempo un efficace sistema anti-sfilamento, che previene un indesiderato sfilamento del manicotto metallico dalla sua sede nel corpo in plastica, per effetto del sottosquadro che si predispone tra il corpo in plastica 2 e il manicotto in metallo 6. È ancora da notare che la preferibile assenza di spigoli vivi nel profilo geometrico dei mezzi anti-rotazione consente vantaggiosamente di evitare punti di possibile formazione di cricche nel materiale plastico che li circonda, in quanto in questo modo le forze si scaricano uniformemente sul bordo, evitando di scaricarsi su di un solo punto o di un’area molto ristretta (come invece avviene solitamente nel caso di spigoli vivi); questa caratteristica si dimostra estremamente vantaggiosa anche nel caso in cui siano presenti tolleranze dimensionali relativamente elevate, causate da un non perfetto accoppiamento tra il metallo e la plastica, per i motivi anzidetti.
Relativamente ai mezzi anti-rotazione si fa notare poi una ulteriore caratteristica vantaggiosa: essi sono preferibilmente realizzati almeno in parte da un manicotto metallico privo di fori o cavità passanti nel verso radiale, ovvero privo di fori almeno nella prima porzione 61 (che circonda o abbraccia il profilo plastico tubolare 21) , in cui si andrebbe ad insediare la plastica durante il processo di stampaggio, di fatto eliminando i problemi legati alla costruzione secondo l’arte nota; vantaggiosamente potrebbero tuttavia essere previste delle cavità o fori ad esempio orientati in senso assiale, preferibilmente ubicati nella detta seconda porzione 62, dove lo spessore della parete plastica della zona di impegno 2A del corpo 2 à ̈ maggiore di quella del profilo plastico tubolare 21 e pertanto più adatta ad assorbire eventuali sollecitazioni senza rotture.
L’assenza di fori almeno nella prima porzione 61 consente infatti di mantenere un basso spessore del profilo plastico tubolare 21, a tutto vantaggio di un basso costo di produzione; inoltre, il profilo plastico tubolare 21 può presentare uno spessore estremamente ridotto anche perché à ̈ distinto dalle zone di impegno 2A del corpo 2 e quindi à ̈ meno soggetto a sollecitazioni meccaniche.
Realizzando infatti i mezzi anti-rotazione come un corpo pieno, che si allarga secondo una qualsiasi geometria oltre al diametro della filettatura, e privo di fori passanti almeno nella prima porzione 61, si ottengono altri vantaggi oltre a quelli già discussi: ad esempio il processo di fabbricazione (perlomeno della porzione sprovvista di fori) risulta semplificato, poiché in tale porzione non à ̈ necessario prevedere alcun riempimento di nessun foro, ma la plastica del corpo 2, al contrario, si dispone più facilmente attorno ai mezzi anti-rotazione (almeno nelle zone di impegno 2A), con il risultato di avere un processo di fabbricazione meno critico, in cui anche un non perfetto controllo dei parametri non si esplica in un difetto strutturale che indebolisce gravemente l’accoppiamento.
Il materiale plastico del corpo 2, poi, nella zona di impegno 2A che circonda ed incorpora la porzione di impegno 62 del manicotto metallico, à ̈ preferibilmente conformato con un profilo di presa 26, che nel caso illustrato à ̈ esagonale (ma che potrebbe presentare altre forme), così da permettere ad un installatore di utilizzare un utensile adatto per impegnarlo, generando un punto di reazione sul quale scaricare la coppia esercitata durante il serraggio della ghiera, evitando vantaggiosamente di scaricare tale coppia attraverso il corpo plastico sulla estremità opposta del misuratore di flusso (se già in condizione di impegno con un condotto ad esso afferente).
A tal fine si fa infatti notare che, particolarmente nell’utilizzo del misuratore di flusso nelle caldaie a muro, questo durante la fase di installazione viene normalmente dapprima accoppiato con il condotto di uscita o scarico e poi con quello di ingresso o alimentazione C; pertanto la fase di accoppiamento con il tubatura 9 avviene con il misuratore di flusso già bloccato in posizione sul condotto di scarico e, in assenza di detto profilo di presa 26, la forza di accoppiamento con il tubatura 9 verrebbe completamente trasferita al misuratore 1 e/o agli dispositivi dell’apparato utilizzatore o caldaia a cui questi à ̈ accoppiato, sollecitando a torsione il misuratore 1 stesso.
È poi da notare che nell’esempio appena illustrato il misuratore di flusso 1 prevede anche un filtro 11 (opzionale) posizionato internamente al profilo tubolare plastico 21, il quale filtro 11 presenta un corpo cilindrico terminante con un bordo periferico 111, visibile in fig. 3, che si impegna in una sede di alloggiamento 23 definita da una riduzione di spessore del profilo 21 stesso, a tutto vantaggio del posizionamento e/o della tenuta; la sede di alloggiamento 23 ha anche la funzione di evitare che il filtro, a seguito del funzionamento del misuratore di flusso, si muova dalla sua posizione e/o penetri o scivoli troppo in profondità nel corpo, rendendone difficoltosa l’estrazione, ad esempio nel caso in cui sia necessario effettuare operazioni di pulizia.
Inoltre vantaggiosamente (in termini di economia di fabbricazione), il trasduttore 5, nell’esempio non limitativo in cui à ̈ di tipo Reed come mostrato in fig.10, à ̈ alloggiato in un involucro 51 realizzato almeno in parte di pezzo con il corpo plastico 2.
Il trasduttore di tipo Reed, molto brevemente, à ̈ (in una sua forma più semplice) un interruttore o contatto a lamina inserito in un contenitore di vetro o simili riempito di gas inerte, il quale interruttore varia il suo stato (aperto o chiuso) in presenza di un campo magnetico, come quello generato dal magnete 31.
Tale trasduttore Reed trova la sua applicazione ideale nel caso in cui il misuratore di flusso sia un misuratore di flusso che emette un segnale non appena il valore di portata del fluido che lo attraversa raggiunge un valore predefinito.
In fig. 10 si può notare il contatto Reed 54 associato al circuito stampato 52 che viene alloggiato nell’involucro 51; l’involucro 51 viene chiuso dal connettore elettrico 53 che agisce a guisa di coperchio, così da preservare il circuito stampato 52 dal contatto con liquidi o polvere o sporco; sul connettore elettrico 53 sono previsti i terminali elettrici 55, 56, connessi al circuito stampato 52.
In questo modo si realizza vantaggiosamente (in termini di economia e/o semplicità di fabbricazione) nella stessa operazione di stampaggio del corpo 2, anche l’involucro 51 del trasduttore 5.
Una ulteriore caratteristica vantaggiosa prevede che i terminali elettrici 55, 56 siano costituiti dallo stesso circuito stampato 52, opportunamente sagomato, così da facilitare anche le operazioni di assemblaggio e ridurre il costo.
Nelle figure allegate inoltre il misuratore di flusso 1 à ̈ illustrato provvisto di un condotto di diramazione 35, il quale à ̈ tuttavia solo opzionale; vale la pena soffermarsi però sul fatto che questo condotto di diramazione potrebbe non presentare le pareti completamente in materiale plastico, per quanto questa soluzione sembri preferibile. Il tipo di misuratore appena descritto à ̈ utilizzato principalmente, ma non esclusivamente, nelle caldaie a muro o negli apparati domestici o elettrodomestici, dove costituisce un flussostato, ovvero un misuratore di flusso che emette un segnale non appena il valore di portata del fluido che lo attraversa raggiunge un valore predefinito; il vantaggio insito nell’utilizzare questo misuratore di flusso à ̈ relativo al fatto che, come si può notare chiaramente nelle figure prima discusse, esso occupa uno spazio molto ridotto, avendo un ingombro simile a quello dei condotti con cui à ̈ in comunicazione di fluido.
Nelle figg. da 11 a 14 à ̈ mostrato schematicamente un diverso tipo di misuratore di flusso 1’, comprendente quale elemento mobile una girante 3’ che ruota investita dal flusso del fluido, così da misurarne le grandezze di interesse in modi noti in sé e sui quali non ci si dilunga oltre; con gli stessi numeri provvisti dell’apice ’ si indicano le stesse parti dell’esempio precedente, o parti aventi la stessa o equivalente funzione, e presentanti gli stessi o analoghi vantaggi.
Anche in questo caso à ̈ possibile prevedere di applicare gli insegnamenti della presente invenzione, in modo analogo e con gli stessi vantaggi sopra discussi, prevedendo un elemento metallico di accoppiamento mostrato nella forma di un manicotto metallico di accoppiamento 6’, per l’accoppiamento del misuratore 1’ con almeno un condotto di rete in cui scorre il fluido oggetto della misurazione, ed un corpo plastico 2’ che incorpora almeno parzialmente il manicotto metallico 6’.
Analogamente a quanto sopra ed in accordo agli insegnamenti qui forniti anche il misuratore di flusso 1’, nel suo complesso, comprende un corpo plastico cavo 2’ e definisce un tratto di canale tubolare che si estende da una apertura di ingresso ad una di uscita e che alloggia almeno il mezzo di rilevamento, (quale ad esempio la girante 3’) e all’interno del quale tratto di canale tubolare scorre il fluido; analogamente a quanto sopra il tratto di canale tubolare à ̈ realizzato solo da pareti in materiale plastico. Una evidente differenza tra questo tipo di misuratore di flusso a girante 3’ e quello a cursore 3 prima descritto à ̈ relativa alla diversa forma e dimensione dei due corpi plastici 2 e 2’, in quanto quest’ultimo deve essere conformato in modo da alloggiare la girante 3’.
Sempre in analogia a quanto sopra à ̈ possibile prevedere che il manicotto metallico 6’ presenti una prima porzione 61’ provvista di mezzi di accoppiamento atti ad accoppiare il manicotto metallico 6’ con almeno un condotto afferente al misuratore, ed una seconda porzione di impegno 62’ parzialmente incorporata nel materiale plastico del corpo 2’, provvista di mezzi anti-rotazione per prevenire la reciproca rotazione tra manicotto metallico e corpo plastico, in cui i mezzi antirotazione sono previsti in corrispondenza di diametri maggiori di quelli corrispondenti ai mezzi di accoppiamento; in generale infatti in questo tipo di misuratore di flusso 1’ a girante si ritrovano applicati gli stessi insegnamenti discussi più sopra in relazione al misuratore di flusso 1 a cursore.
Nelle fig. da 11 a 14 à ̈ mostrata la particolare conformazione del corpo 2’, che à ̈ almeno in parte cilindrico o presenta almeno una sede cilindrica con l’asse della generatrice del cilindro o della sede cilindrica sostanzialmente perpendicolare alla direzione di scorrimento del flusso nel corpo 2’ stesso, al fine di alloggiare la girante 3’ correttamente orientata; detta girante 3’ comprende o à ̈ provvista di un elemento di eccitazione, preferibilmente comprende almeno un magnete permanente o à ̈ realizzata in un ameteriale magnetico, quale una plastoferrite magnetizzata .
Il corpo cavo 2’, preferibilmente in corrispondenza della porzione che alloggia la girante 3’, à ̈ chiuso da un tappo amovibile 90’, così che durante la fase di assemblaggio si possa introdurre la girante 3’ nella sua sede interna al corpo cavo 2’. Il tappo amovibile 90’ nell’esempio illustrato à ̈ bloccato in posizione da un mezzo di fermo illustrato in una forma esemplificativa come una spina ad U 91’ che si insedia in corrispondenti sedi 92’ previste sul corpo 2’ e sul tappo amovibile 90’ così da trattenerlo in posizione.
Preferibilmente poi sul tappo amovibile 90’ à ̈ posizionato o integrato il trasduttore 5’, ed in particolare à ̈ realizzata almeno parte dell’involucro 51’ del trasduttore 5’ ; analogamente all’esempio precedente nella sede può essere alloggiato il circuito stampato e questa può essere chiusa poi da un coperchio che comprende i terminali elettrici, o il connettore elettrico può essere di altro tipo, con gli stessi o analoghi vantaggi e/o caratteristiche dell’esempio precedente.
Anche in questo esempio, così come in quello precedente preferibilmente lo spessore di parete del profilo plastico tubolare 21’ à ̈ minore rispetto allo spessore di parete della porzione del corpo plastico 2’ nella zona di quest’ultimo associata ai mezzi antirotazione.
In una variante non raffigurata, il misuratore di flusso può essere del tipo a turbina assiale, in particolare con una turbina di dimensioni tali da poter essere inserita assialmente nel condotto idraulico del dispositivo 1 secondo l’invenzione, preferibilmente dopo le operazioni di stampaggio del corpo 2, 2’ sull’elemento metallico 6, 6’.
Nella presente descrizione si à ̈ sempre fatto riferimento ad un generico materiale plastico, il quale deve poter essere stampabile, e quindi preferibilmente costituito da un materiale termoplastico atto allo scopo.
È da notare inoltre che il corpo in materiale plastico può eventualmente essere realizzato da più materiali tra loro stampati o saldati, oppure almeno in parte rivestito o trattato con un rivestimento superficiale , ad esempio atto a proteggerlo dagli attacchi chimici del fluido circolante nel misuratore di flusso: in tal senso il tratto di canale tubolare percorso dal fluido all’interno del misuratore di flusso si intende comunque come definito da pareti in materiale plastico, a prescindere dal fatto che queste siano o meno ottenute da più parti stampate o saldate o rivestite o trattate superficialmente.
Sulla base di quanto sopra il tecnico del ramo potrà mettere a punto molte altre varianti, senza tuttavia dipartire dagli insegnamenti e dagli scopi della presente invenzione.
Sebbene gli insegnamenti alla base della presente invenzione siano stati descritti con particolare riferimento al settore dei misuratori di flusso, va da sé che essi potrebbero, senza sforzo alcuno, essere implementati dal tecnico del ramo anche su dispositivi o sensori diversi, che si intendono anch’essi oggetto della presente invenzione.
Detti dispositivi possono essere in generale tutti quelli in cui à ̈ previsto un corpo cavo in plastica all’interno del quale transita un fluido del quale si vogliono misurare parametri e/o grandezze e che prevedono almeno un elemento di accoppiamento metallico per poter essere connessi ad almeno un condotto afferente al dispositivo stesso.
Esempi di dispositivi di tale tipo sono (non limitativamente) sensori o misuratori di temperatura, pressione, velocità, sensori ottici, sensori di sporco o torbidità, sensori di conducibilità , sensori di qualità del fluido o simili.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di rilevazione (1,1’) di almeno una grandezza di un fluido, del tipo comprendente almeno un corpo plastico cavo (2,2’) di alloggiamento di almeno un mezzo di rilevamento (3,3’) di un sensore della detta grandezza, in cui il dispositivo di rilevazione (1,1’) à ̈ provvisto di almeno una apertura di ingresso e di una di uscita per detto fluido, e almeno un elemento metallico di accoppiamento (6,6’) con almeno un condotto (C) afferente al dispositivo di rilevazione (1,1’), ed in cui il corpo plastico cavo (2,2’) à ̈ associato a detto elemento metallico di accoppiamento (6,6’), ed in cui detto dispositivo di rilevazione (1,1’) definisce al suo interno un tratto di canale tubolare percorso dal fluido tra l’apertura di ingresso e quella di uscita, il mezzo di rilevamento (3,3’) essendo alloggiato all’interno del detto tratto di canale tubolare caratterizzato dal fatto che le pareti del tratto di canale tubolare sono realizzate completamente in materiale plastico.
  2. 2. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo la rivendicazione 1, in cui almeno una parete di detto tratto di canale tubolare à ̈ associata almeno in parte a detto almeno un elemento metallico (6,6’) tramite stampaggio del materiale plastico del detto corpo (2,2’).
  3. 3. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto elemento metallico di accoppiamento (6,6’) comprende una prima porzione (61, 61’) provvista di mezzi di accoppiamento atti ad accoppiare detto elemento metallico di accoppiamento (6,6’) con detto almeno un condotto (C) afferente a detto dispositivo e/o comprende una seconda porzione di impegno (62,62’) dell’elemento metallico di accoppiamento (6,6’) con detto corpo plastico cavo (2,2’), ed in cui preferibilmente detta seconda porzione di impegno (62,62’) à ̈ almeno parzialmente incorporata nel corpo plastico (2,2’) .
  4. 4. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo la rivendicazione 1 o 2 o 3, in cui il corpo plastico (2,2’) presenta un bordo plastico di tenuta (22,22’), preferibilmente associato ad un profilo plastico tubolare (21,21’) che si estende almeno internamente alla prima porzione (61,61’) dell’elemento metallico di accoppiamento (6,6’).
  5. 5. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo la rivendicazione 4, in cui detto profilo plastico tubolare (21,21’) termina in corrispondenza o in prossimità dell’estremità libera della prima porzione (61,61’) dell’elemento metallico di accoppiamento (6,6’), e preferibilmente si estende radialmente e/o à ̈ atto a realizzare almeno un bordo di tenuta (22,22’) frontale in plastica.
  6. 6. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta seconda porzione (62,62’) di impegno di detto elemento metallico di accoppiamento (6,6’) à ̈ provvista di mezzi anti-rotazione, atti ad impedire la reciproca rotazione tra detto elemento metallico di accoppiamento (6,6’) e detto corpo (2,2’) in corrispondenza di almeno una zona di impegno (2A, 2A’) del detto corpo (2,2’) atta a cooperare con detti mezzi anti-rotazione, ed in cui preferibilmente lo spessore di parete di detto profilo plastico tubolare (21,21’) à ̈ minore rispetto allo spessore di parete della zona di impegno (2A, 2A’) del corpo plastico (2,2’).
  7. 7. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo la rivendicazione 6, in cui detta seconda porzione (62,62’) di impegno si estende almeno parzialmente in direzione radiale verso l’esterno, oltre la prima porzione (61,61’).
  8. 8. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui i mezzi antirotazione sono previsti in corrispondenza di diametri maggiori di quelli corrispondenti ai mezzi di accoppiamento, con riferimento al centro del condotto definito internamente al misuratore di flusso (1,1’).
  9. 9. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui i mezzi antirotazione comprendono estensioni o gole che si estendono almeno in parte radialmente verso l’esterno o verso l’interno del corpo, a partire da diametri maggiori di quelli corrispondenti ai mezzi di accoppiamento e/o della detta prima porzione (61,61’).
  10. 10. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta prima porzione (61,61’) comprende mezzi di accoppiamento idraulico e/o meccanico, in particolare à ̈ filettata, così da permettere un accoppiamento a vite con una ghiera filettata (7), e/o con un condotto (C) filettato e/o per una ghiera (7) filettata, e/o alternativamente detta prima porzione comprende un profilo di innesto rapido o a baionetta o simili.
  11. 11. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento metallico di accoppiamento (6,6’) à ̈ almeno parzialmente incorporato nel detto corpo (2,2’) mediante stampaggio o sovra-stampaggio del corpo (2,92) sopra e/o internamente all’elemento metallico di accoppiamento (6, 6’).
  12. 12. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo (2,2’) in corrispondenza della zona di impegno (2A, 2A’), à ̈ conformato con un profilo di presa (26) ad esempio un profilo esagonale o simili, così da costituire un punto di bloccaggio o di reazione per lo scarico di una forza o una coppia durante la fase di accoppiamento del detto misuratore (1,10) con almeno un condotto (C) afferente a detto dispositivo (1,1’).
  13. 13. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto profilo tubolare plastico (21) comprende una sede di alloggiamento (23) definita da una sua riduzione di spessore, ed in cui detto misuratore (1,10) comprende inoltre un filtro (11) alloggiato nel detto profilo tubolare plastico (21), il quale filtro (11) presenta un corpo cilindrico terminante con un bordo periferico (111), il quale bordo periferico (111) à ̈ alloggiato in detta sede di alloggiamento (23).
  14. 14. Dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che à ̈ un flussostato o flussometro (1), in cui detto mezzo di rilevamento (3,3’) à ̈ un elemento mobile sotto l’azione del fluido all’interno del corpo (2), quale un cursore (3) spostabile linearmente o una girante (3’) mobile angolarmente, in particolare del tipo comprendente almeno un elemento di eccitazione o un magnete (31) il cui movimento à ̈ rilevato da un sensore o un trasduttore (5,5’) all’esterno del corpo (2,2’), quale un sensore o un trasduttore magnetico o di tipo Reed o Hall.
  15. 15. Metodo di fabbricazione di un dispositivo di rilevazione (1,1’) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti comprendente almeno due tra i passi di: - prevedere un elemento metallico di accoppiamento (6,6’) del dispositivo di rilevazione (1,1’) ad un condotto (C) ad esso afferente, - realizzare mediante stampaggio o sovra-stampaggio di una materia plastica almeno un profilo plastico tubolare (21,21’) internamente a detto elemento metallico (6,6’) di accoppiamento detto profilo plastico tubolare (21,21’) essendo parte di un canale tubolare in cui scorre il fluido oggetto della misura del dispositivo di rilevazione (1,1’), - realizzare mediante stampaggio o sovra-stampaggio di una materia plastica almeno un profilo o bordo (22,22’) di tenuta in corrispondenza di almeno un tratto terminale libero di almeno un elemento metallico di accoppiamento (6,6’).
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