ITTO20070656A1 - Metodo e macchina per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura - Google Patents

Metodo e macchina per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura Download PDF

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Angelo Lorenzo Carraro
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Alc Flenco Group S R L
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Description

D E SC R I Z I O N E
La presente invenzione è relativa ad un metodo per il deposito di un materiale collante su di una porzione di una calzatura.
Per il deposito di un materiale collante su di una porzione di una calzatura, ad esempio, una soletta è noto dalla domanda di brevetto italiana n. UD2006A000170 depositata il 30 Giugno 2006, in capo alla stessa richiedente e che viene qui richiamata integralmente per completezza di descrizione e per le parti necessarie, dì disporre il materiale collante su di un proprio supporto, ad esempio costituito da un nastro, di appoggiare la soletta al di sopra del materiale collante, di disporre al di sopra della soletta in posizione affacciata al citato supporto un materiale in foglio di dimensioni tali da sovrapporsi alla soletta ed al materiale collante lasciato scoperto dalla soletta stessa, di forzare l'uno contro l'altro il supporto ed il materiale in foglio in modo da portare il materiale in foglio a contatto del materiale collante, di rimuovere il materiale in foglio asportando contestualmente dal supporto il materiale collante che ha aderito al materiale in foglio.
Il materiale in foglio utilizzato è costituito da un nastro inestensibile di materiale cartaceo rivestito con un materiale adesivo ad adesività controllata.
Sebbene utilizzata, in quanto consente una agevole, rapida e certa applicazione del materiale collante alla soletta e permette agli addetti alla produzione di operare in ambienti estremamente salubri e nel rispetto delle norme sanitarie imposte per gli ambienti di lavoro, la modalità realizzativa descritta risulta essere, tuttavia, non completamente soddisfacente per quanto concerne la qualità finale della soletta.
Sperimentalmente si è, infatti, notato che la soletta gommata realizzata, ossia con materiale collante applicato, presenta, nella maggior parte dei casi, un bordo regolare o discontinuo di materiale collante che sporge a sbalzo oltre il contorno o bordo perimetrale esterno della soletta stessa.
Da prove sperimentali è emerso che la presenza di tale bordo di materiale collante è conseguente all'utilizzo del materiale in foglio utilizzato per l'asportazione. Infatti, sebbene l'adesività del materiale collante di rivestimento del materiale in foglio utilizzato possa essere variata anche in modo da non lasciare traccia di collante sulla superficie della soletta opposta a quella a contatto del materiale collante o da non aderire alla soletta stessa, sperimentalmente si è potuto, invece, constatare che durante il forzamento dell'elemento in foglio contro la soletta, proprio per la presenza di materiale adesivo sul materiale in foglio stesso, questo aderisce sempre almeno in parte o localmente alla soletta, con la conseguenza che il materiale cartaceo dell'elemento in foglio si strappa localmente, in alcuni casi, e/o si raggrinzisce, in altri, rendendo difficoltosa la successiva asportazione del materiale collante dal suo supporto.
Non solo. Sempre sperimentalmente si è potuto constatare che l'impossibilità di movimenti relativi tra il materiale in foglio e la soletta, e l'utilizzo di un materiale cartaceo, di per sé indeformabile, impediscono all'elemento in foglio di avvolgere strettamente la soletta, ossia di disporsi completamente a contatto dei fianchi della soletta che, normalmente, si estendono ortogonalmente all'elemento di appoggio ed allo strato di materiale collante e, conseguentemente, di collegarsi direttamente a tutto il materiale collante che circonda la soletta stessa. Per cui, a seguito della rimozione del materiale in foglio, diversamente da quanto atteso, una parte del materiale collante che circonda il bordo perimetrale della soletta e che non è pervenuto a contatto del materiale in foglio, non si distacca dal suo supporto, come previsto, ma continua a seguire la soletta nel suo avanzamento. Nel momento in cui la soletta viene inserita e posizionata nella calzatura, tale bordo di materiale collante sporca, inevitabilmente, la calzatura compromettendo la qualità e l'aspetto estetico della calzatura stessa.
Per evitare questi problemi, il materiale collante che sborda oltre la soletta potrebbe essere rifilato, con costi e tempi che sono però assolutamente inaccettabili .
Infine, sulla superficie estesa della soletta contro cui viene forzato il materiale in foglio è normalmente sempre depositato prima dell'applicazione del materiale collante uno strato di finitura superficiale e, in alcuni casi, sono previsti uno o più adesivi per migliorare il pregio estetico della calzatura. Sempre a causa del forzamento e per effetto del verificarsi dell'adesione prima discussa, durante la fase di allontanamento dell'elemento in foglio almeno parte dello strato di finitura e/o degli adesivi vengono inevitabilmente asportati dallo stesso materiale in foglio compromettendo ulteriormente l'aspetto estetico della calzatura.
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo per l'applicazione di un materiale collante su di una porzione di una calzatura, il quale consenta di risolvere in maniera semplice ed economica i problemi sopra esposti e permetta, in particolare, di contenere il materiale collante all'interno del perimetro della porzione della calzatura indipendentemente dalle azioni di forzamento esercitate durante l'applicazione del materiale collante e di evitare, nel contempo, danneggiamenti della stessa porzione di calzatura.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per il deposito di un materiale collante su di una porzione di una calzatura, come definito nella rivendicazione 1.
La presente invenzione è, inoltre, relativa ad una macchina per il deposito di un materiale collante su di una porzione di una calzatura.
Secondo la presente invenzione viene realizzata una macchina per il deposito di un materiale collante su di una porzione di una calzatura, come definita nella rivendicazione 9.
L'invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
la figura 1 illustra, in elevazione laterale e sostanzialmente a blocchi, una preferita forma di attuazione di una macchina secondo i dettami della presente invenzione per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura;
le figure 2 e 3, illustrano schematicamente ed in scala fortemente ingrandita, due diverse fasi operative di una preferita forma di attuazione di un metodo secondo la presente invenzione per disporre un materiale collante su una porzione di una calzatura; e la figura 4 illustra la porzione di calzatura realizzata con la macchina di figura 1.
Nella figura 1, con 1 è indicata, nel suo complesso, una macchina per disporre un materiale collante 2, convenientemente di tipo strutturale o a contatto, su una superficie 3 di una soletta 4 igienica di una calzatura (non illustrata). Con il termine "strato di materiale collante" si intende sia un film adesivo di spessore costante e/o regolare, sia uno strato adesivo di spessore variabile e/o irregolare, quale può risultare ad esempio da un'applicazione manuale.
La macchina 1 è del tipo descritto nella domanda di brevetto italiana n. UD2006A000170 depositata il 30 Giugno 2006, in capo alla stessa richiedente e che viene qui richiamata integralmente per completezza di descrizione e per le parti necessarie e comprende una struttura o telaio 5 di supporto ed una tavola 6 intermedia orizzontale di appoggio delimitata superiormente da una superficie 7 di appoggio e comprendente due porzioni 8 e 9 consecutive e fra loro allineate in una direzione 10 di avanzamento e delimitanti una feritoia 11.
Sempre con riferimento alla figura 1, la macchina 1 comprende, inoltre, un gruppo 13 di alimentazione disposto al di sotto della tavola 6 per avanzare un nastro 14 gommato, ed un gruppo 15 di alimentazione disposto al dì sopra della tavola 6 per avanzare un nastro 16 sempre al di sopra della porzione 9 nella direzione 10.
Il gruppo 13 comprende una testa 18 di svolgitura accoppiata in maniera girevole al telaio 5 e portante una bobina 19 del nastro 14 ed un rullo pressore 20 di rinvio, il quale è disposto in prossimità della feritoia 11 ed è accoppiato al telaio 5 per ruotare attorno ad un proprio asse 20a sotto la spinta di un relativo motore 21 per dirigere ed avanzare il nastro 14 al di sopra della porzione 9 nella direzione di avanzamento 10.
Con riferimento alla figura 2, il nastro 14 comprende uno strato 23 di supporto ed uno strato 24 del materiale collante 2. Lo strato 24, quando il nastro 14 scorre sul piano 7 di appoggio è rivolto verso l'alto e verso il nastro 16. In sostanza, il nastro 14 è un elemento biadesivo, in cui una prima superficie adesiva dello strato 24 è protetta dallo strato 23 di supporto, mentre una seconda superficie adesiva opposta dello strato 23 stesso è a disposizione per l'incollaggio della soletta 4.
Il nastro 16 è, invece, un nastro conformabile, preferibilmente, monolitico elasticamente o plasticamente deformabile avente uno spessore convenientemente di 0,1 millimetri. Convenientemente, il nastro 16 è definito da un film comprendente materiali polietilenici o politenici, o poliuretanici. Il nastro 16 è delimitato da una superficie 16a di prelievo non adesiva o priva di porzioni adesive rivolta verso il nastro 14 quando entrambi i nastri 14 e 16 scorrono al di sopra del piano 7 di appoggio. La superficie 16a di prelievo presenta caratteristiche chimico-fisiche tali da non aderire alla soletta 4, mentre lo strato 24 di materiale collante presenta caratteristiche di adesione allo nastro 16 che sono maggiori delle caratteristiche di adesione al supporto 23.
Sempre con riferimento alla figura 1, il gruppo 15 comprende un rullo svolgitore 27, il quale porta una bobina 28 del nastro 16 ed è atto ad alimentare il nastro 16 stesso ad un ulteriore rullo pressore 29 sincronizzato con il rullo 20 e posto ad una distanza variabile dal piano 7. Convenientemente, il rullo pressore 29 è disposto sostanzialmente al livello del piano di supporto 7, o leggermente sopra di esso, vantaggiosamente sovrapposto al rullo pressore 20, ed è atto a ruotare attorno ad un suo asse 29a di rotazione, parallelo all'asse 20a del rullo pressore 20, per avanzare il nastro 16 sulla porzione 9 della tavola al di sopra del nastro 14. I rulli pressori 20 e 29 sono, convenientemente, realizzati, almeno in parte di materiale deformabile. Per materiale deformabile si intende un materiale atto a deformarsi elasticamente a pressione ed a recuperare la propria forma originaria una volta che la pressione non è più esercitata, ossia con elevate caratteristiche elastiche, quali elevata elongazione, flessibilità, resistenza a trazione ed al taglio, quale un polimero elastico e/o elasto-plastico, come il silicone, o gomma a base siliconica, ad esempio metil-vinil-silicone, con un intervallo di durezza compreso tra 25 e 70 Shore A.
Secondo una forma realizzativa del trovato, si utilizza silicone avente durezza di 30 shore A.
Convenientemente, i rulli pressori 20 e 29 sono del tipo avente la superficie laterale a spazzola, costituita da fili, più o meno elastici e di durezza predefinibile, i quali si adattano efficacemente alla forma della soletta 4 nel caso in cui la soletta 4 abbia spessore consistente e/o forma irregolare e/o complessa, ossia non sia di forma appiattita.
Ancora con riferimento alla figura 1, la macchina 1 comprende, inoltre, un gruppo 30 di rimozione o allontanamento, il quale è disposto al di sopra della porzione 9 della tavola 6 a valle del gruppo 15 nella direzione 10 di avanzamento per allontanare il nastro 16 dal nastro 14 e, conseguentemente, l'intero materiale collante dello strato 24 lasciato scoperto dalla soletta 4 dal suo supporto 23, come verrà meglio chiarito nel seguito. Il gruppo 30 di rimozione comprende un rullo riavvolgitore 31 disposto parallelo e affiancato al rullo 27 per riavvolgere il nastro 16, ed un lamierino 33, il quale è disposto sostanzialmente parallelo al, e distanziato dal, piano 7 di appoggio di una quantità prestabilita e funzione dello spessore della soletta e dei nastri 14 e 16. Il lamierino 33 è poi atto a deviare il nastro 16 per ed a ripiegarlo all'indietro di circa 180° in una direzione e verso opposti alla direzione 10 di avanzamento.
Tra il lamierino 33 ed il rullo riavvolgitore 31 è disposto un rullo 34 di rinvio, che è atto a deviare il nastro 16 verso il rullo riavvolgitore 31.
Nel preferito esempio di realizzazione descritto, il rullo riavvolgitore 31 ed il rullo svolgitore 27 sono azionati da un unico motore, non illustrato e sono collegati angolarmente fra loro mediante comuni cinghie o catene per ruotare in modo sincrono.
Il deposito del materiale collante 2 sulla superficie 3 della soletta 4 viene effettuato mediante la macchina 1 nel modo seguente.
Durante lo spostamento dei nastri 14 e 16 nella direzione 10, la soletta 4 viene avanzata tra i nastri 14 e 16 che la avanzano nella direzione 10. Durante il transito dei nastri 14 e 16 tra i rulli 20 e 29, la soletta 4 viene compressa tra i nastri 14 e 16 stessi e conseguentemente forzata contro una rispettiva sottostante porzione del materiale 2 collante provocando l'adesione del materiale collante 2 alla superficie 3 della soletta 4 stessa. Simultaneamente, il nastro 16 viene forzato contro la superficie 3a della soletta 4 opposta alla superficie 3 e contro la parte del materiale collante 2 lasciato scoperto dalla soletta 4 stessa causando l'adesione di tale parte di materiale collante 2 alla superficie 16a del nastro 16. Durante il forzamento, essendo il nastro 16 monolitico e realizzato di materiale deformabile e quindi cedevole senza raggiungere una condizione limite di rottura, e per il fatto di presentare una superficie di 16a non adesiva il nastro 16 stesso di appoggia semplicemente sulla superficie 3a della soletta 4 senza aderire alla stessa qualunque sia il forzamento tra i nastri 14 e 16, per cui la porzione del nastro 16 estendentesi a cavallo della soletta 4 è libera di autoadattarsi e di spostarsi rispetto alla superficie 3a della soletta 4 stessa a seconda della spinta di reazione della soletta 4.
Inoltre, sempre per il fatto che il nastro 16 è monolitico e deformabile, durante la compressione esercitata dai rulli 20 e 29 le porzioni del nastro 16 affacciate ai fianchi 3b della soletta 4 si deformano disponendosi completamente o anche solo parzialmente a contatto dei fianchi 3b stessi ma disponendosi comunque sempre a contatto di un bordo perimetrale 3c della soletta 4, a sua volta, estendesi a contatto dello strato 24 del materiale collante 2, come illustrato in figura 2. In questo modo, tutta la porzione di materiale collante 2 lasciata scoperta dalla soletta 4 e circondante la soletta 4 stessa aderisce stabilmente alla superficie 16a del nastro 16 stesso. Oltrepassati i rulli 20 e 29, la soletta 4 racchiusa tra i nastri 14 e 16 avanza verso il gruppo 30 di rimozione transitando nel canale definito dal lamierino 33, da una parte, e dalla porzione 9 della tavola 6, dall'altra. All'uscita dal canale, il nastro viene deviato all'indietro di sostanziali 180° e questo provoca un graduale allontanamento del nastro 16 dal nastro 14. A causa della prima esposta differenza di adesione del materiale collante al nastro 16 ed al supporto 23, l'intera porzione del materiale collante 2 aderente al nastro 16 segue il nastro 16 stesso staccandosi dal supporto 23, come illustrato nella figura 3. In questo modo, il materiale collante 2 solidale alla soletta 4 e quello solidale al nastro 16 risultano separati lungo una linea di taglio T che coincide esattamente con il bordo 3c della soletta 4. Ne Consegue, che, diversamente dalla modalità realizzativa nota, nella soletta realizzata secondo la modalità descritta ed utilizzando il particolare nastro 16, il materiale collante 2 depositato sulla superficie 3 si estende completatamene all'interno del perimetro esterno della superficie 3 stessa. Pertanto, la modalità di deposito descritta permette di realizzare solette perimetralmente "pulite" ossia prive di materiale collante sbordante oltre il bordo perimetrale esterno della soletta 4 stessa.
Sperimentalmente si è potuto constatare che la deformabilità del nastro 16 è una caratteristica essenziale per l'ottenimento del risultato appena esposto. Tale caratteristica associata alla completa assenza di materiali adesivi portati dal nastro 16 e quindi all'assenza di adesività del nastro 16 stesso migliora ulteriormente l'adattabilità della porzione di nastro 16 disposta a cavallo della soletta 4 in quanto vengono eliminati tutti i vincoli di adesione tra nastro 16 e soletta 4 mantenendo, invece, invariata l'aderenza del nastro 16 con il materiale collante 2.
L'assenza di adesione del nastro 16 con la soletta 4 è, in particolare, con la superficie 3b della soletta stessa evita, in fase di allontanamento del nastro 16, l'asportazione di strati di finitura superficiale della superficie 3b e/o di parti di essi o di particolari associati alla superficie 3b stessa.
Da quanto precede appare evidente che al metodo ed alla macchina 1 descritta possono essere apportate modifiche e varianti senza uscire dall'ambito di protezione della presente invenzione. In particolare, i nastri 14 e 16 o solo uno di essi potrebbero essere sostituiti da spezzoni di materiale in foglio alimentati in successione in una stazione di pressatura e separati l'uno dall'altro in una successiva stazione di allontanamento. Per quanto riguarda, invece, espressamente il nastro 16 di rimozione del materiale collante 2 lasciato scoperto dalla soletta 4 è evidente che lo stesso nastro 16 potrebbe essere realizzato di materiali diversi da quello indicato a titolo di esempio purché tali da essere deformabili elasticamente o plasticamente. La deformabilità elastica è preferibile in quanto agevola l'asportazione del materiale collante ed il successivo ribobinamento del nastro 16 con materiale collante. Altra caratteristica importante nel miglioramento del processo è l'assenza di adesività tra nastro 16 e soletta 4 anche a seguito della compressione esercitata dai rulli 20 e 29. Infine, il nastro 16 potrebbe essere sostituito con un nastro non necessariamente monolitico, ma, ad esempio, costituito da due o più strati.
Da ultimo, la macchina 1 potrebbe comprendere un gruppo di traino disposto a valle del gruppo di rimozione 30, ossia dopo il lamierino 33 e costituito, ad esempio, da due rulli rotanti motorizzati, disposti come i suddetti rulli pressori 20 e 29 per trainare lo strato 23 di supporto.
Da quanto precede è evidente che il metodo e la macchina 1 descritta possono essere utilizzati per disporre materiale collante su porzioni della calzatura diverse dalla soletta 4.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.- Metodo per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura, il metodo comprendendo le fasi di avanzare il materiale collante disposto su di un primo elemento di supporto, di appoggiare la detta porzione di calzatura su detto materiale collante, di avanzare un secondo elemento di supporto su detta porzione di calzatura e sul detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura, di forzare l'uno contro l'altro i detti primo e secondo elemento di supporto in modo da portare il detto materiale collante a contatto di una superficie estesa di prelievo del detto secondo elemento di supporto, e di allontanare dal detto primo elemento di supporto il materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura caratterizzato dal fatto che l'allontanamento del detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura viene effettuato utilizzando un secondo elemento di supporto realizzato di materiale deformabile . 2.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'allontanamento del detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura viene effettuato utilizzando un secondo elemento di supporto, la cui detta superficie estesa di prelievo non aderisce alla detta porzione di calzatura a seguito della detta fase di forzamento. 3.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'allontanamento del detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura viene effettuato utilizzando un secondo elemento di supporto, la cui detta superficie estesa di prelievo è priva di materiale collante. 4.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'allontanamento del detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura viene effettuato utilizzando un secondo elemento di supporto monolitico. 5.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che durante la detta fase di forzamento il detto secondo elemento di supporto viene deformato elasticamente. 6.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che durante la detta fase di forzamento, il detto secondo elemento di supporto viene deformato in modo da portare la detta superficie estesa di prelievo a contatto di un bordo perimetrale della detta porzione di calzatura disposto a contatto del detto materiale collante ed a contatto di una porzione del detto materiale collante accostato al detto bordo perimetrale . 7.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'allontanamento del detto materiale collante aderente al detto secondo elemento di supporto viene effettuato utilizzando un secondo elemento di supporto in polietilene o materiale poliuretanico. 8.- Macchina per disporre uno materiale adesivo su una porzione di una calzatura; la macchina comprendendo primi mezzi di alimentazione per avanzare un primo elemento di supporto su una cui faccia è presente il detto materiale collante, al di sopra del quale viene disposta la detta porzione di calzatura, secondi mezzi di alimentazione per alimentare su detta porzione di calzatura e sul detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura un secondo elemento di supporto delimitato da una superficie estesa di prelievo del detto materiale collante, mezzi di forzamento per forzare l'uno contro l'altro i detti primo e secondo elemento di supporto e mezzi di rimozione per allontanare il detto secondo elemento di supporto, caratterizzato dal fatto che il detto secondo elemento di supporto è un elemento di supporto deformabile. 9.- Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che la detta superficie estesa di prelievo del setto secondo elemento di supporto presenta caratteristiche chimico-fisiche tali da non aderire alla detta porzione di calzatura. 10.- Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che la detta superficie estesa di prelievo è priva di materiale collante. 11.- Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il detto secondo elemento di supporto è un elemento monolitico in film. 12.- Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il detto secondo elemento di supporto è realizzato in polietilene. 13.- Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il detto secondo elemento di supporto è un elemento in foglio presentante uno spessore di sostanziali 0,1 millimetri. 14.- Uso di un elemento di supporto di materiale in foglio per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura, l'elemento di supporto in foglio essendo un elemento deformabile. 15.- Uso di un elemento di supporto di materiale in foglio in una macchina per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura e comprendente primi mezzi di alimentazione per avanzare un primo elemento di supporto su una cui faccia è presente il detto materiale collante, al di sopra del quale viene disposta la detta porzione di calzatura, secondi mezzi di alimentazione per alimentare su detta porzione di calzatura e sul detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura un secondo elemento di supporto delimitato da una superficie estesa di prelievo del detto materiale collante, mezzi di forzamento per forzare l'uno contro l'altro i detti primo e secondo elemento di supporto e mezzi di rimozione per allontanare il detto materiale collante lasciato scoperto dalla detta porzione di calzatura; il detto secondo elemento di supporto essendo un elemento di supporto deformabile. 16.- Metodo per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura, sostanzialmente come descritto con riferimento alle figure allegate. 17.- Macchina per il deposito di un materiale collante su una porzione di una calzatura, sostanzialmente come descritto con riferimento alle figure allegate.
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