ITUD20060170A1 - Macchina per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto, quale una soletta per calzatura, e relativo metodo - Google Patents

Macchina per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto, quale una soletta per calzatura, e relativo metodo Download PDF

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ITUD20060170A1
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adhesive layer
layer
adhesive
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IT000170A
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Angelo Lorenzo Carraro
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A L C Adhesives Line Chemicals
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"MACCHINA PER DISPORRE UNO STRATO ADESIVO SU UNA SUPERFICIE DI UN OGGETTO, QUALE UNA SOLETTA PER CALZATURA, E RELATIVO METODO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una macchina, ed al relativo metodo, per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto, quale ad esempio una soletta per calzatura, realizzando un oggetto avente almeno una superficie resa adesiva e pronta per essere incollata ad un altro oggetto, ad esempio una calzatura, senza ulteriori operazioni di rifinitura.
STATO DELLA TECNICA
Nel settore delle macchine che producono calzatura, è noto disporre uno strato di materiale adesivo su una soletta, da incollare all'interno di una calzatura, mediante spruzzatura od applicazione a pennello dell'adesivo stesso in forma liquida, ossia disperso o miscelato in un vettore liquido, come un solvente, tipo alcools, eteri, chetoni o idrocarburi. Un materiale adesivo utilizzato è, ad esempio, un adesivo policloroprenico a solvente, il quale viene steso mediante pennello sia sulla soletta, sia all'interno della calzatura. Una volta che il solvente è evaporato, ossia che l'adesivo è asciutto, la soletta e la calzatura sono incollate tra loro.
Tuttavia, l'utilizzo del solvente rappresenta una possibile causa d'intossicazione per gli operatori e richiede l'impiego di cappe d'aspirazione che sono costose e di complessa installazione e manutenzione .
Spesso, inoltre, l'utilizzo di solvente nella soletta provoca la residua presenza di solvente in quest 'ultima, anche a prodotto finito, e ciò è causa d'irritazioni ed allergie alla pianta del piede per 1'utilizzatore finale della calzatura.
Inoltre, l'applicazione nota dell'adesivo richiede un elevato numero di operazioni, delle quali molte da effettuarsi manualmente ed altre, come l'asciugatura del solvente, che richiedono molto tempo, limitando la produttività nella linea di produzione di calzature.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare una macchina per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto, che sia efficiente, automatizzata e rapida, ed esegua un numero ridotto di operazioni.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare una macchina per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto, che garantisca elevate condizioni di sicurezza in ambiente lavorativo per gli operatori.
Un ulteriore scopo è quello di mettere a punto un metodo per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto, che sia efficiente, rapido, che consenta elevata produttività e che garantisca elevate condizioni di sicurezza in ambiente lavorativo per gli operatori.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti.
Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.
Una macchina secondo il presente trovato è utilizzabile per disporre uno strato adesivo su un oggetto, dotato di almeno una prima ed una seconda superficie, piane e contrapposte. L'oggetto è, ad esempio, un oggetto piano o appiattito, tipo una soletta per una calzatura, uno stemma, una decorazione, un elemento segnaletico, un elemento di abbigliamento o un elemento d'arredo, oppure un oggetto non appiattito, con uno spessore elevato e/o di forma complessa.
In accordo con i suddetti scopi, la macchina secondo il presente trovato comprende primi mezzi di alimentazione, i quali sono atti ad alimentare un primo nastro, su una cui faccia è applicato il suddetto strato adesivo, per portare a contatto una prima parte dello strato adesivo stesso con la suddetta prima superficie dell'oggetto.
La macchina secondo il trovato comprende, inoltre, secondi mezzi di alimentazione, i quali sono atti ad alimentare un secondo nastro, su una cui faccia è applicato uno strato di rivestimento, per coprire completamente l'oggetto da dotare dello strato adesivo, in maniera da portare a contatto una prima porzione dello strato di rivestimento con una seconda parte dello strato adesivo, che circonda l'oggetto stesso, e per portare a contatto una seconda porzione dello strato di rivestimento con una seconda superficie dell'oggetto, contrapposta alla suddetta prima superficie.
I primi mezzi di alimentazione ed i secondi mezzi di alimentazione sono atti a cooperare tra loro, sia per comprimere la suddetta prima parte dello strato adesivo sulla prima superficie, per farle aderire tra loro, sia per comprimere la suddetta prima porzione dello strato di rivestimento sulla seconda parte dello strato adesivo, per farle aderire tra loro.
La macchina secondo il presente trovato comprende, inoltre, un gruppo di rimozione, il quale è atto a rimuovere lo strato di rivestimento dall'oggetto, per separare la seconda parte dello strato adesivo dall'oggetto stesso.
La macchina così realizzata è efficiente, automatizzata e rapida, ed effettua un numero ridotto di operazioni per dotare un oggetto di uno strato adesivo, senza la necessità di ulteriori operazioni di finitura e rimozione dell'adesivo eccedente.
Vantaggiosamente, inoltre, la macchina secondo il trovato garantisce elevate condizioni di sicurezza in ambiente lavorativo per gli operatori, poiché riduce notevolmente il numero di operazioni manuali ripetitive, tipiche della tecnica nota.
Vantaggiosamente, inoltre, lo strato adesivo è in materiale adesivo solido. Ciò evita la necessità di cappe di aspirazione dei fumi e/o solventi, abbassando il costo della lavorazione ed il rischio per la salute degli operatori.
In accordo con il presente trovato, risulta innovativo un metodo per disporre lo strato adesivo sulla prima superficie dell'oggetto. Secondo il presente trovato, si alimenta il primo nastro, comprendente lo strato adesivo, ed il secondo nastro, comprendente lo strato di rivestimento, e si posiziona la prima superficie dell'oggetto sullo strato adesivo, per portare a contatto la prima parte dello strato adesivo con la suddetta prima superficie. Ciò consente di ricoprire l'oggetto con il secondo nastro, in maniera che la suddetta prima porzione dello strato di rivestimento copra la seconda parte dello strato adesivo, che circonda l'oggetto, e la seconda porzione dello strato di rivestimento copra la suddetta seconda superficie dell'oggetto.
Successivamente, si comprime il secondo nastro e l'oggetto associato al primo nastro, per fare aderire la prima parte dello strato adesivo alla prima superficie e per fare aderire la seconda parte dello strato adesivo alla prima porzione dello strato di rivestimento.
Infine, si rimuove completamente il secondo nastro dall'oggetto, per separare, da quest'ultimo, la seconda parte dello strato adesivo.
Si ottiene, così, l'oggetto sul quale è disposto il suddetto strato adesivo, senza ulteriore necessità di lavorazioni di finitura per rimuovere materiale adesivo in eccedenza.
Vantaggiosamente, il metodo secondo il trovato può essere eseguito manualmente, o mediante una apposita macchina.
In accordo con un aspetto vantaggioso, il metodo secondo il presente trovato é efficiente, rapido, consente un'elevata produttività e garantisce elevate condizioni di sicurezza in ambiente lavorativo per gli operatori.
Vantaggiosamente, l'oggetto, quale una soletta, può essere incollato in modo più resistente, sia nel tempo, sia alla temperatura.
Nel caso della soletta, resa adesiva secondo il trovato, l'incollaggio alla calzatura è più durevole e resistente al movimento di disinserimento del piede dalla calzatura stessa.
Inoltre, si ottiene un'elevata qualità finale dell'oggetto reso adesivo, che non subisce decolorazioni e macchie dovute all'uso del solvente.
Vantaggiosamente, la macchina ed il metodo secondo il trovato realizzano, in sostanza, una fustellatura dello strato adesivo mediante l'asportazione dello strato di rivestimento. Quest'ultimo trascina con sé, in maniera predefinita, anche lo strato adesivo che circonda l'oggetto, seguendo precisamente il contorno esterno dell'oggetto stesso. Infatti, il contorno esterno dell'oggetto funge da profilo di taglio per lo strato adesivo, senza la necessità di prevedere stampi di taglio, sagomati in modo coniugato alla forma dell'oggetto. Parte dello strato adesivo rimane adeso omogeneamente alla prima superficie dell'oggetto, rappresentando lo strato adesivo che funge da strato di incollaggio per l'oggetto, mentre la parte di strato adesivo che lo circonda è asportata, in modo selettivo, mediante lo strato di rivestimento. Rispetto ad una tradizionale fustellatura, il trovato ha l'ulteriore vantaggio che non è necessario arrestare il ciclo di lavorazione e re-impostare la macchina, al variare del profilo di taglio, ossia del tipo di oggetto, eliminando i tempi morti connessi con queste operazioni, poiché la macchina si adatta al suddetto cambiamento. Ciò è vantaggioso, nella fattispecie, nel caso di cambiamento di tipologia e/o dimensione delle solette da rendere adesive. Le solette di qualunque tipo possono, così, essere rese adesive, in continuo, mediante la macchina ed il metodo secondo il trovato, per essere avviate, in serie, all'inserimento nella calzatura.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista tridimensionale di una macchina secondo il presente trovato per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto;
- la fig. 2 è una vista laterale schematizzata della macchina di fig. 1;
- la fig. 3 é una vista schematizzata di una fase di un metodo secondo il presente trovato per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto;
- la fig. 4 é una vista schematizzata di una ulteriore fase del metodo secondo il presente trovato; e
- la fig. 5 é una vista schematizzata in pianta di una ulteriore fase del metodo secondo il presente trovato.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DIREALIZZA-
ZIONE
Con riferimento alle figure allegate, si è rappresentata una macchina 10 per disporre uno strato adesivo 12 su una prima superficie 24 di un oggetto 22.
Per strato adesivo 12 si intende sia un film adesivo, tipicamente avente spessore costante e/o regolare e caratteristiche di planarità, sia uno strato adesivo di spessore variabile e/o irregolare, quale può risultare ad esempio da un'applicazione manuale.
II suddetto oggetto 22 può essere sostanzialmente piano o avente forma appiattita, ossia con spessore ridotto.
Alternativamente, l'oggetto 22 può essere non appiattito ed avere uno spessore consistente e/o una forma complessa, ossia avere caratteristiche spiecate di tridimensionalità.
Nella fattispecie, l'oggetto 22 è una soletta, cosiddetta soletta igienica, per calzatura, sulla quale viene disposto uno strato adesivo 12, per essere incollata all'interno della stessa calzatura. Nel caso di specie, la soletta ha lunghezza massima compresa tra circa 40 e 50 cm e larghezza massima compresa tra circa 10 e 20 cm.
L'oggetto 22 è posizionato, manualmente o mediante alimentatori automatici, a contatto con un piano di supporto 14, nella fattispecie orizzontale, supportato da un telaio 34 (fig. 1).
Vantaggiosamente, lo strato adesivo 12 comprende un materiale adesivo solido.
Secondo una soluzione, il suddetto materiale adesivo solido è di tipo polimerico.
Vantaggiosamente, il suddetto materiale adesivo solido è di tipo polimerico con elevate caratteristiche elastiche o elasto-plastiche, ossia elevata elongazione, flessibilità, resistenza a trazione ed al taglio.
Vantaggiosamente, il suddetto materiale adesivo solido è un adesivo acrilico, quale ad esempio, ma non limitatamente, un adesivo comprendente acido acrilico, acido metacrilico, estere acrilico, estere metacrilico, idrossialchilacrilato, idrossialchilmetacrilato o miscele di essi, e/o copolimeri di vinilpirrolidone o vinilalcool e acido acrilico o acido metacrilico.
Alternativamente, l'adesivo può essere del tipo "hot-melt" oppure "gommoresina".
Secondo un esempio realizzativo, il primo nastro 30, avente lo strato adesivo 12, è un film transfer, ad adesivo acrilico non supportato, avente elevata resistenza a temperatura ed all'invecchiamento .
La macchina 10 comprende primi mezzi di alimentazione 11, 13 atti ad alimentare un primo nastro 30 e secondi mezzi di alimentazione 17, 18, atti ad alimentare un secondo nastro 32, supportati girevolmente dal suddetto telaio 34.
Il primo nastro 30 comprende lo strato adesivo 12, il quale è disposto, ad esempio per spalmatura, su uno strato di supporto 15, o "liner", e supportato da quest'ultimo. In tal modo, il primo nastro 30 è, in sostanza, un elemento biadesivo, in cui una prima superficie adesiva è protetta dallo strato di supporto 15, mentre una seconda superficie adesiva è a disposizione per l'incollaggio.
Nella fattispecie, lo spessore dello strato adesivo 12 è compreso tra circa 0,05 mm e 20 mm, vantaggiosamente tra circa 0,8 e 0,12 mm, mentre lo spessore dello strato di supporto 15 è compreso tra circa 0,05 e 0,09 mm.
Nella fattispecie, il primo nastro 30 ed il secondo nastro 32 hanno lunghezza minima di 50 metri e larghezza minima di 50 cm.
Il secondo nastro 32, invece, comprende uno strato di rivestimento 16, realizzato ad esempio in carta siliconica, che ha un adesivo di tipo controllato, chiamato anche adesivo removibile, ed atto ad incollarsi in modo predefinito e selettivo, per assicurare una determinata tenuta di adesione con lo strato adesivo, e per non aderire, o aderire di meno, ad alla prima superficie 24 dell'oggetto 22.
Ad esempio, il secondo nastro 32 è un nastro cosiddetto da carrozzieri, ma con adesivo removibile; lo strato di rivestimento 16, così, non lascia adesivo residuo, una volta che viene rimosso.
Lo strato di rivestimento 16, nella fattispecie, ha uno spessore compreso tra circa 0,05 e 0,09 mm. Secondo una soluzione del trovato, lo strato adesivo 12 ha caratteristiche di adesione allo strato di rivestimento 16 maggiori delle caratteristiche di adesione allo strato di supporto 15. Per questo motivo, quando lo strato di supporto 15 è applicato sullo strato adesivo 12 e lo strato di rivestimento 16 è applicato sullo strato adesivo 12, la rimozione dello strato di rivestimento 16 da quest'ultimo provoca il completo distacco tra lo strato di supporto 15 e lo strato adesivo 12, ed il trasferimento, sullo strato di rivestimento 16 stesso, dello strato adesivo 12 che si distacca (fig. 5).
I primi mezzi di alimentazione 11, 13 comprendono un primo rullo svolgitore 11, atto ad alimentare il primo nastro 30 ad un primo rullo pressore 13.
Il primo rullo pressore 13 è disposto sostanzialmente al livello del piano di supporto 14, o leggermente sotto di esso, ed è atto a ruotare su un suo asse di rotazione, per alimentare il primo nastro 30 verso il piano di supporto 14 e portare a contatto una prima parte 26 dello strato adesivo 12 con la prima superficie 24 (fig. 2). Nella fattispecie, il primo nastro 30 così alimentato rivolge lo strato adesivo 12 verso l'alto e lo strato di supporto 15 verso il basso (fig. 3).
I secondi mezzi di alimentazione 17, 18 comprendono un secondo rullo svolgitore 17, il quale è atto ad alimentare il secondo nastro 32 ad un secondo rullo pressore 18.
Il secondo rullo pressore 18 è disposto sostanzialmente al livello del piano di supporto 14, o leggermente sopra di esso, vantaggiosamente allineato al primo rullo pressore 13, ed è atto a ruotare su un suo asse di rotazione, parallelo all'asse di rotazione del primo rullo pressore 13, per alimentare il suddetto secondo nastro 32.
L'oggetto 22 viene introdotto, passo passo, tra il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18. La rotazione di questi ultimi è, vantaggiosamente, sincronizzata per fare avanzare efficacemente l'oggetto 22 tra i rulli stessi.
Il primo rullo pressore 13 può essere azionato da un motore 35 (fig. 2) e trascinare, cosi, in rotazione, il primo rullo svolgitore 11 e, opzionalmente, il secondo rullo pressore 18.
Alternativamente, il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18 sono folli e trascinati, rispettivamente, dal primo rullo svolgitore 11 e dal secondo rullo svolgitore 17.
Il secondo nastro 32, così, è atto ad essere posizionato sull'oggetto 22, nella fattispecie su una seconda superficie 25, contrapposta alla suddetta prima superficie 24, per coprire completamente il suddetto oggetto 22.
In particolare, il secondo rullo pressore 18 porta a contatto una prima porzione 28 dello strato di rivestimento 16 con una seconda parte 27 dello strato adesivo 12, ossia quella parte che circonda l'oggetto 22 stesso, quando quest'ultimo è posizionato sul primo nastro 30. Inoltre, il secondo rullo pressore 18 porta a contatto una seconda porzione 29 dello strato di rivestimento 16 con la suddetta seconda superficie 25 (fig. 3).
Ciò è possibile perché, come detto, le dimensioni in pianta del primo nastro 30 e del secondo nastro 32 sono maggiori delle dimensioni in pianta dell'oggetto 22 (fig. 5).
Inoltre, il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore cooperano tra loro, sia per comprimere la suddetta prima parte 26 sulla prima superficie 24, per farle aderire tra loro, sia per comprimere la suddetta prima porzione 28 sulla seconda parte 27, per farle aderire tra loro.
Vantaggiosamente, il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18 sono atti ad essere disposti sostanzialmente a contatto, ad esempio a contatto strisciante, oppure leggermente discosti tra loro, per comprimere il primo nastro 30 sulla prima superficie 24 dell'oggetto 22 ed il secondo nastro 32 sulla seconda superficie 25 dell'oggetto 22
A tale scopo, il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18 sono realizzati almeno in parte, ad esempio sulla loro superficie laterale, in materiale deformabile.
Per materiale deformabile si intende un materiale atto a deformarsi a pressione ed a recuperare la propria forma originaria, una volta che la pressione non è più esercitata, ossia con elevate caratteristiche elastiche e/o elasto-plastiche, quali elevata elongazione, flessibilità, resistenza a trazione ed al taglio, quale un polimero elastico e/o elasto-plastico, come il silicone, o gomma a base siliconica, ad esempio metil-vinil-silicone, con un intervallo di durezza compreso tra 25 e 70 shore A. Secondo una forma realizzativa del trovato, si utilizza silicone avente durezza di 30 shore A.
Secondo una forma di realizzazione del trovato, il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18 sono del tipo avente la superficie laterale a spazzola, costituita da fili, più o meno elastici e di durezza predefinibile, i quali si adattano efficacemente alla forma dell'oggetto 22, nel caso in cui questo abbia spessore consistente e/o forma irregolare e complessa, ossia non sia di forma appiattita.
Vantaggiosamente, nonostante la forza di contrasto e reazione dell'oggetto 22, che viene compresso tra il primo nastro 30 ed il secondo nastro 32, grazie alla loro deformabilità, il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18 esercitano una pressione uniforme sul secondo nastro 32, sia per farlo aderire correttamente alla seconda superficie 25, sia per farlo aderire in modo efficace alla seconda porzione 27 dello strato adesivo 12 che circonda l'oggetto 22, sia per ottenere la corretta compressione ed adesione tra la prima porzione 26 dello strato adesivo 12 e la prima superficie 24. Ciò consente, nonostante la differente quota tra la seconda superficie 25 e lo strato adesivo 12, di far aderire omogeneamente lo strato di rivestimento 16, sia sull'oggetto 22, sia sullo strato adesivo 12 che eccede il profilo esterno dell'oggetto 22, ossia la seconda parte 27 dello strato adesivo 12.
Vantaggiosamente, le caratteristiche strutturali, elastiche e/o elasto-plastiche, dello strato adesivo 12 permettono che esso si distacchi completamente dallo strato di supporto 15, lungo il profilo esterno dell'oggetto 22, che funge da profilo di taglio, anche se lo strato di rivestimento 16 non aderisce completamente alla seconda parte 27, ossia anche se rimangono zone di quest'ultima, che, ad esempio, si estendono per una lunghezza compresa tra circa 0 e 1 mm oltre il profilo esterno dell'ogegtto 22, in cui lo strato di rivestimento 16 non è adeso.
É chiaro che la distanza, o luce, tra il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18 ed il materiale in cui sono realizzati, sono parametri scelti, a seconda delle necessità, in base al tipo e forma dell'oggetto 22 ed al materiale in cui è realizzato.
Secondo una variante, la superficie laterale del primo rullo pressore 13 e del secondo rullo pressore 18 sono zigrinate, per migliorare la pressione esercitata sull'oggetto 22.
Secondo un'ulteriore variante, il primo rullo pressore 13 ed il secondo rullo pressore 18 sono mobili l'uno verso l'altro per premere sull'oggetto 22
La macchina 10 secondo il trovato comprende, inoltre, un gruppo di rimozione 33 , il quale è atto ad impegnare il secondo nastro 32, ed in particolare lo strato di rivestimento 16, per rimuoverlo dall'oggetto 22.
In tal modo, grazie alle caratteristiche adesive dello strato adesivo 12 sopradescritte, si separa la seconda parte 27 dello strato adesivo 12 dall'oggetto 22 (fig. 4).
Il gruppo di rimozione 33 è disposto a valle del primo rullo pressore 13 e del secondo rullo pressore 18 (fig. 2).
La movimentazione tra il gruppo di rimozione 33 e questi ultimi è consentita dal fatto che il gruppo di rimozione 33, in sostanza, funge da traino, in una direzione sostanzialmente parallela al piano di supporto 14 e longitudinalmente ad esso, per il secondo nastro 32, che è solidale allo strato adesivo 12, a sua volta solidale sia con l'oggetto 22, sia con lo strato di supporto 15.
Secondo una forma realizzativa del trovato, il suddetto gruppo di rimozione 33 comprende un rullo riavvolgitore 19, il quale è atto a riavvolgere il secondo nastro 32, sul cui strato di rivestimento 16 aderisce lo strato adesivo 12 precedentemente asportato.
Inoltre, il gruppo di rimozione 33 comprende un lamierino 21, il quale è disposto sostanzialmente parallelo al piano di supporto 14, distanziato da quest'ultimo di una predeterminata altezza, ed è atto a cooperare con il secondo nastro 32 per separarlo dall'oggetto 22. Nella fattispecie, il lamierino 21 è atto a deviare il secondo nastro 32, per piegarlo di circa 180°, in un verso opposto al verso di avanzamento dell'oggetto 22.
Tra il lamierino 21 ed il rullo riavvolgitore 19, è disposto un rullo di rinvio 20, che è atto a recuperare il secondo nastro 32 dal lamierino 22 ed a rinviarlo al rullo riavvolgitore 19.
Vantaggiosamente, il rullo riavvolgitore 19 ed il secondo rullo svolgitore 17 sono azionati da un unico motore, non rappresentato, e collegati mediante mezzi di movimentazione comuni, come cinghie o catene, per ruotare in modo sincrono.
Nella fattispecie, è azionato in rotazione il rullo riavvolgitore 19, che trascina in rotazione il secondo nastro 32 e, quindi, anche il secondo rullo svolgitore 17.
L'oggetto 22 è, infine, agevolmente separato dallo strato di supporto 15, che, come detto, aderisce in maniera debole allo strato adesivo 12 rispetto alla forza adesiva tra la prima superficie 24 dell'oggetto 22 e lo strato adesivo 12.
L'oggetto 22 reso adesivo può essere agevolmente incollato ad un ulteriore oggetto. Ad esempio, nel caso di una soletta, essa viene inserita ed incollata all'interno della calzatura. Nel caso di calzatura con un tacco alto, o comunque molto chiusa e/o con una superficie di appoggio del piede molto inclinata, lo strato adesivo 12 della soletta 22 può essere bagnato, ad esempio mediante acqua o altro liquido, per fare scivolare agevolmente la soletta 22 adesiva lungo la calzatura e consentire un efficace ed uniforme incollaggio.
È chiaro che alla macchina 10 ed al relativo metodo per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti e/o fasi, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
Ad esempio, secondo una variante del trovato, la macchina 10 comprende un gruppo di traino disposto a valle del gruppo di rimozione 33, ossia dopo il lamierino 21, costituito sostanzialmente da due rulli rotanti, disposti come i suddetti rulli pressori 13, 18, che sono posti in rotazione da un apposito motore per trainare lo strato di supporto 15, al quale è ancora fissato l'oggetto 22 tramite lo strato adesivo 12, in modo che sia correttamente teso, e non presenti increspature o pieghe che potrebbero ostacolare o rallentare il flusso di lavorazione

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per disporre uno strato adesivo (12) su una prima superficie (24) di un oggetto (22), quale una soletta per calzatura, avente una seconda superficie (25), contrapposta a detta prima superficie (24), caratterizzata dal fatto che comprende: - primi mezzi di alimentazione (11, 13) atti ad alimentare un primo nastro (30), su una cui faccia è presente detto strato adesivo (12), per portare a contatto una prima parte (26) di detto strato adesivo (12) con detta prima superficie (24) di detto oggetto (22); - secondi mezzi di alimentazione (17, 18) atti ad alimentare un secondo nastro (32), su una cui faceia è presente uno strato di rivestimento (16), per coprire completamente detto oggetto (22) in maniera da portare a contatto una prima porzione (28) di detto strato di rivestimento (16) con una seconda parte (27) di detto strato adesivo (12) che circonda detto oggetto (22) e per portare a contatto una seconda porzione (29) di detto strato di rivestimento (16) con detta seconda superficie (25), in cui, inoltre, detti primi mezzi di alimentazione (11, 13) e detti secondi mezzi di alimentazione (17, 18) sono atti a cooperare tra loro sia per comprimere detta prima parte (26) di detto strato adesivo (12) su detta prima superficie (24), per farle aderire tra loro, sia per comprimere detta prima porzione (28) di detto strato di rivestimento (16) su detta seconda parte (27) di detto strato adesivo (12), per farle aderire tra loro; - un gruppo di rimozione (33) atto a rimuovere detto strato di rivestimento (16) da detto oggetto (22), per separare detta seconda parte (27) di detto strato adesivo (12) da detto oggetto (22).
  2. 2. Macchina come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto strato adesivo (12) comprende un materiale adesivo solido.
  3. 3. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto primo nastro (30) comprende uno strato di supporto (15) sul quale è disposto detto strato adesivo (12).
  4. 4. Macchina come nella rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto strato di rivestimento (16) ha caratteristiche di adesione a detto strato di adesivo (12) maggiori delle caratteristiche di adesione di detto strato di supporto (15) a detto strato di adesivo (12).
  5. 5. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di alimentazione (11, 13) comprendono un primo rullo svolgitore (11) ed un primo rullo pressore (13), in cui detto primo rullo svolgitore (11) è atto ad alimentare detto primo nastro (30) a detto primo rullo pressore (13), e che detti secondi mezzi di alimentazione (17, 18) comprendono un secondo rullo svolgitore (17) ed un secondo rullo pressore (18), in cui detto secondo rullo svolgitore (17) è atto ad alimentare detto secondo nastro (32) a detto secondo rullo pressore (18).
  6. 6. Macchina come nella rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto primo rullo pressore (13) e detto secondo rullo pressore (18) sono atti a ruotare sul proprio asse, e che sono atti ad essere posizionati sostanzialmente a contatto, per comprimere detto primo nastro (30) su detta prima superficie (24) di detto oggetto (22) e detto secondo nastro (32) su detta seconda superficie (25) di detto oggetto (22).
  7. 7. Macchina come nella rivendicazione 5 o 6, caratterizzata dal fatto che detto primo rullo pressore (13) e detto secondo rullo pressore (18) sono realizzati almeno parzialmente in un materiale sostanzialmente deformabile.
  8. 8. Metodo per disporre uno strato adesivo (12) su una prima superficie (24) di un oggetto (22), quale una soletta per calzatura, caratterizzato dal fatto che comprende le fasi di: - alimentare un primo nastro (30), comprendente uno strato adesivo (12); - alimentare un secondo nastro (32), comprendente almeno uno strato di rivestimento (16); - posizionare detta prima superficie (24) di detto oggetto (22) su detto strato adesivo (12), per portare a contatto una prima parte (26) di detto strato adesivo (12) con detta prima superficie (24); - ricoprire detto oggetto (22) con detto secondo nastro (32), in maniera che una prima porzione (28) di detto strato di rivestimento (16) copra una seconda parte (27) di detto strato adesivo (12), che circonda detto oggetto (22), ed una seconda porzione (29) di detto strato di rivestimento (16) copra una seconda superficie (25) di detto oggetto (22), contrapposta a detta prima superficie (24); - effettuare una compressione di detto secondo nastro (32) e di detto oggetto (22) associato a detto primo nastro (30), per fare aderire detta prima parte (26) di detto strato adesivo (12) a detta prima superficie (24) e per fare aderire detta se conda parte (27) di detto strato adesivo (12) a detta prima porzione (28) di detto strato di rivestimento (16); - rimuovere completamente detto secondo nastro (32) da detto oggetto (22) per separare, da detto oggetto (22), detta seconda parte (27) di detto strato adesivo (12).
  9. 9. Metodo come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che comprende una fase in cui detto oggetto (22) avente detto strato adesivo (12) vien incollato ad un ulteriore oggetto.
  10. 10. Oggetto avente uno strato adesivo (12) ottenibile mediante un metodo come nella rivendicazione 8 o 9.
  11. 11. Calzatura comprendente una soletta (22) avente uno strato adesivo (12) ottenibile mediante un metodo come nella rivendicazione 8 o 9.
  12. 12. Macchina per disporre uno strato adesivo su una superficie di un oggetto, e relativo metodo sostanzialmente come descritto, con riferimento agli annessi disegni.
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