ITRE20090101A1 - Apparecchio distributore automatico di prodotti alimentari, quali pizze od altri, riscaldati e metodo di funzionamento - Google Patents

Apparecchio distributore automatico di prodotti alimentari, quali pizze od altri, riscaldati e metodo di funzionamento Download PDF

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ITRE20090101A1
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IT
Italy
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food product
heating
tray
heating device
casing
Prior art date
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IT000101A
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English (en)
Inventor
Berardo Poli
Mauro Righi
Silvio Rocchelli
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Cierreci S R L
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“ APPARECCHIO DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI PRODOTTI
ALIMENTARI, QUALI PIZZE OD ALTRI, RISCALDATI E METODO DI
FUNZIONAMENTOâ€
Il presente trovato riguarda un apparecchio distributore automatico di prodotti alimentari, del tipo di pizze od altri prodotti, quali focacce e oggetti relativamente compatti e sufficientemente solido oppure, non compatti e tuttavia disposti su un supporto rigido.
Sono noti distributori automatici per vendere pizze calde, che sono in grado d’erogare, mediante un apposito quadro, dietro comando e dietro inserimento di monete, la pizza prescelta, i quali presentano almeno una camera di raccolta in grado di contenere una pluralità di pizze predisposte per il riscaldamento finale, ed una camera di riscaldamento per il riscaldamento delle pizze.
Più in dettaglio, i distributori automatici noti possiedono un’unità frigorifera capace d’immagazzinare diverse pizze racchiuse entro appositi contenitori, ed un forno per la cottura della pizza. I contenitori vengono estratti meccanicamente dall’unità frigorifera mediante un gruppo di movimentazione; poi, mediante un gruppo di taglio, i contenitori vengono aperti e le pizze estratte da essi; successivamente le pizze vengono portate entro il forno ove subiscono una fase di cottura; poi vengono trasferite in un magazzino di vassoi ove vengono poste su rispettivi vassoi e quind’erogate fuori dal distributore, all’utilizzatore, deposte sul vassoio di consegna. Tali apparecchi noti, sono tuttavia molto complessi, ingombranti e costosi.
Inoltre il tempo di un ciclo d’erogazione à ̈ relativamente elevato.
Infine tali macchine richiedono un consumo relativamente elevato di materiale di confezionamento.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ di realizzare un distributore automatico, adatto in particolare al trattamento di pizze, ma anche d’altri prodotti alimentari aventi caratteristiche fisiche equivalenti alle pizze, oppure sostenuti da supporti rigidi (piatti e simili) in grado di superare gli inconvenienti esposti.
In particolare, uno scopo dell’invenzione à ̈ di realizzare un distributore costruttivamente semplice, d’ingombro limitato, di fabbricazione relativamente economica e capace di prestazioni elevate, soprattutto riguardo alla velocità operativa. Detto ed altri scopi sono raggiunti dal trovato in oggetto così come si caratterizza nelle rivendicazioni.
L’invenzione viene esposta in dettaglio nel seguito con l'aiuto delle allegate figure che ne illustrano una forma, a titolo d’esempio e non esclusiva, d’attuazione.
La FIG. 1 à ̈ una vista frontale, in elevazione verticale dell’apparecchio distributore in oggetto, ove la pannellatura verticale anteriore à ̈ stata asportata per evidenziare le camere interne dello stesso.
La FIG. 2 Ã ̈ un particolare ingrandito della Fig. 1, che illustra la fase di passaggio del prodotto alimentare dalla camera di raccolta alla seconda camera.
La Fig. 2a à ̈ un particolare di Fig. 2 che mostra una fase successiva in cui il prodotto alimentare viene portato in posizione di riscaldamento.
La Fig. 2B Ã ̈ lo stesso particolare illustrato in Fig.2A, che mostra una fase successiva, in cui il dispositivo riscaldante inferiore viene portato in posizione idonea al riscaldamento del prodotto alimentare.
La FIG. 3 Ã ̈ la sezione ingrandita secondo il piano III-III di Fig. 1, in cui il prodotto alimentare viene portato in posizione di riscaldamento.
La Fig. 3A Ã ̈ la stessa sezione illustrata in Fig. 3, che mostra una fase successiva.
La Fig. 3B à ̈ la stessa sezione illustrata in Fig. 3A, che mostra una fase successiva, in cui il dispositivo riscaldante inferiore à ̈ stato portato in posizione idonea al riscaldamento del prodotto alimentare.
La FIG. 4 Ã ̈ la sezione secondo il piano IV-IV di Fig.3.
La FIG. 5A à ̈ una sezione, secondo lo stesso piano di Fig. 3, che, oltre al dispositivo riscaldante superiore mostra la zona ove il prodotto alimentare riscaldato viene erogato all’esterno dell’apparecchi distributore.
La Fig. 6 à ̈ una vista prospettica dell’involucro che porta una pizza, in configurazione di vassoio.
La Fig. 7 à ̈ una vista prospettica dell’involucro di cui a Fig. 6, in configurazione di scatola che racchiude la pizza.
La presente invenzione à ̈ in grado di trattare convenientemente sia pizze sia altri prodotti alimentari; tuttavia nella descrizione che segue di una forma di realizzazione, viene fatto riferimento alle pizze, quale esempio d’applicazione, solamente per semplicità descrittiva.
L’apparecchio distributore in oggetto, comprende almeno una camera di raccolta 10, in grado di contenere una pluralità di pizze (od altri prodotti alimentari) 11 predisposti per un riscaldamento finale.
Preferibilmente, le pizze 11 sono disposte nella camera di raccolta, in appoggio su rispettivi involucri-vassoio 15 rigidi o semi-rigidi che, quando sono all’interno dell’apparecchio distributore mantengono la faccia superiore aperta ed hanno la forma di vassoio.
Un esempio d’involucro realizzato in cartoncino sufficientemente rigido, à ̈ illustrato nelle figure 6 e 7. Questo involucro 15 presenta una base inferiore orizzontale 16, d’ampia superficie (sostanzialmente quadrata nel caso di pizze) in grado d’accogliere la pizza, cui sono unite tre pareti verticali laterali 17a, 17b e 17c, consecutive, d’altezza relativamente piccola (essendo relativamente piccola l’altezza della pizza 11) che chiudono su tre lati lo spazio attorno alla pizza 11 posta nell’involucro; al bordo superiore della parete intermedia 17b à ̈ unita, in corpo unico, una porzione 18 di cartoncino che viene ripiegata inferiormente e posta aderente alla superficie inferiore della base inferiore 16. Durante la permanenza della pizza all’interno dell’apparecchio distributore, l’involucro 15 mantiene la forma ora illustrata e raffigurata in Fig. 6 e funge da vassoio. Invece, dopo che la pizza à ̈ stata riscaldata ed erogata all’esterno all’utilizzatore, la porzione 18 può venire ruotata, a mano dall’utilizzatore, sopra lo spazio aperto che contiene la pizza in modo da definire un coperchio superiore per chiudere la confezione di cartone e isolare termicamente, almeno in parte, la pizza dall’ambiente esterno.
L’apparecchio distributore comprende inoltre una seconda camera 30 avente mezzi per il riscaldamento dei prodotti alimentari.
Le due camere 10 e 30 sono racchiuse da apposite pareti laterali, frontali e da basi superiori ed inferiori. Nelle figure 5a e 5b sono indicate con 301 la parete verticale anteriore e con 302 la parete verticale posteriore, della camera 30; pareti analoghe e sostanzialmente complanari, sono previste anche per la camera di raccolta 10.
Secondo una forma preferita (ma non esclusiva) d’attuazione, la camera di raccolta 10 comprende almeno un magazzino 20 atto a raccogliere una pluralità di prodotti alimentari 11, disposti secondo una colonna verticale e posti l’uno a distanza dall’altro; in particolare, come illustrato in Fig. 1, il magazzino 20 comprende due dispositivi trasportatori a nastro 21 a sviluppo verticale aventi due facce operative verticali , reciprocamente affacciate e contrapposte che delimitano un corridoio verticale 22; sulle due facce contrapposte sono poste altrettante serie di mensole orizzontali 24, che a due a due definiscono un piano d’appoggio orizzontale per involucri-vassoio 15 con relative pizze 11 poste su di essi.
Nell’uso, il corridoio 22 contiene una pluralità d’involucri-vassoio 15 con rispettive pizze 11 posti in appoggio sulle coppie di mensole 24; ad ogni ciclo operativo dell’apparecchio distributore, i due dispositivi a nastro 21, scendono di un passo e di conseguenza l’involucro-vassoio 15 con pizza 11 posto nella postazione estrema inferiore viene rilasciato dalla rispettiva coppia di mensole 24, che si allontanano reciprocamente, su una base inferiore 25, fissa ed orizzontale, posta al di sotto dell’estremità inferiore del corridoio 22.
Vantaggiosamente, la camera di raccolta, può essere refrigerata per favorire la conservazione degli oggetti 11 ivi raccolti.
La seconda camera 30 à ̈ posta adiacente alla camera di raccolta 10; una parete laterale 28 separa preferibilmente le due camere 10 e 30 ed un’apertura 29 à ̈ prevista in essa, allo stesso livello della base inferiore 25, per permettere il passaggio di un prodotto alimentare 11 sul rispettivo involucro-vassoio, dalla camera 10 alla camera 30.
Secondo l'invenzione, à ̈ prevista una piastra d’appoggio 31 per i prodotti alimentari 11, posta nella seconda camera 30 e mezzi atti a trasferire un prodotto alimentare 11 alla volta, dalla camera di raccolta 10 sulla piastra d’appoggio 31.
In particolare, à ̈ previsto uno spintore 27, azionato in direzione orizzontale trasversale da mezzi di movimento, atto a spingere un involucro-vassoio 15, uno alla volta, con rispettiva pizza 11, posto sopra la base inferiore 25, in modo da farlo scorrere fino a portarlo, attraverso l’apertura 29, in appoggio al di sopra della piastra d’appoggio 31, posta nella sua posizione inferiore, allo stesso livello della base inferiore 25.
È possibile prevedere una o più camere di raccolta 10 operanti con una sola seconda camera 30.
Ad esempio, le camere di raccolta 10 possono essere due, disposte a destra ed a sinistra della seconda camera 30, ed entrambe le pareti verticali 28 di separazione presentano una rispettiva apertura di passaggio 29.
Inoltre, ciascuna camera di raccolta 10 può prevedere più magazzini 20, affiancati ed allineati su uno stesso piano; in tal caso à ̈ possibile prevedere, un’unica base inferiore fissa 25, in comune a tutti i corridoi 22, ed un unico elemento spintore 27 in grado di trasferire il prodotto alimentare depositato sulla base 25 fino alla piastra d’appoggio 31.
Nella seconda camera 30 sono previsti mezzi per il riscaldamento del prodotto alimentare comprendenti un dispositivo riscaldante superiore 35, avente una faccia attiva riscaldante 36 rivolta verso il basso, ed almeno un dispositivo riscaldante inferiore 37, avente una faccia attiva riscaldante 38 rivolta verso l’alto.
Preferibilmente, i due dispositivi riscaldanti 35 e 37 utilizzano sorgenti di calore 39 a raggi infrarossi, ad onde corte, aventi una forma sostanzialmente piatta ed aventi la rispettiva faccia attiva 36, 38 (trasparente), in grado d’emettere calore sufficiente a riscaldare efficacemente il prodotto alimentare in un tempo limitato ad uno o pochissimi minuti.
Il dispositivo riscaldante inferiore 37 à ̈ mobile, ed à ̈ azionato a muoversi, tra una posizione attiva in cui à ̈ la propria faccia attiva 38 à ̈ rivolta verso l’alto ed à ̈ vicina, al di sotto, della faccia attiva 36 del dispositivo riscaldante superiore 35, tra dette due facce attive 36 e 38 essendo interposto il prodotto alimentare 11 in posizione di riscaldamento, ed una posizione inattiva in cui non ostacola l’avvicinamento e l’allontanamento del prodotto alimentare 11 che si avvicina o allontana dal dispositivo riscaldante superiore 35.
Secondo una forma preferita (ma non esclusiva) d’attuazione, il dispositivo riscaldante inferiore 37 possiede un telaio di sostegno 41 che à ̈ incernierato alla parete laterale 28 della camera in modo da definire un asse di rotazione orizzontale, posto a distanza dalla faccia attiva 38; la faccia attiva 38 passa con una rotazione di 90 gradi circa, dalla posizione inattiva in cui à ̈ disposta in verticale, adiacente alla parete 28, alla posizione attiva in cui à ̈ disposta in orizzontale, vicino alla faccia attiva 36 del dispositivo superiore (si vedano le figure 2A e 2B).
Nella seconda camera 30 à ̈ posta una paletta 50 atta a ricevere il prodotto alimentare 11 dalla piastra d’appoggio 31 ed a sostenere il prodotto alimentare 11 in posizione di riscaldamento, in prossimità ed al di sotto della faccia attiva 36 del dispositivo riscaldante superiore 35.
Nel caso in cui il prodotto alimentare 11 Ã ̈ raccolto sopra un involucro-vassoio 15 (come nel caso illustrato nelle figure), sono previsti mezzi di movimentazione atti a separare il prodotto alimentare 11 dal rispettivo involucro-vassoio 15 ed a trattenerlo da solo tra i due dispositivi riscaldanti 35 e 37, durante la fase di riscaldamento, ed infine atti a riportare il prodotto alimentare 11 riscaldato in appoggio sul rispettivo involucro-vassoio 15.
Secondo una forma preferita (ma non esclusiva) d’attuazione, detti mezzi di movimentazione comprendono la piastra d’appoggio 31, la quale à ̈ azionata da organi attuatori del movimento (vite e madrevite) atti a traslarla verticalmente, detta traslazione essendo tale da portare la piastra stessa da una posizione inferiore, in cui à ̈ in grado di ricevere un prodotto alimentare trasferito dalla camera di raccolta 10, in una posizione superiore in cui il prodotto alimentare 11 à ̈ in posizione di riscaldamento prossimo alla faccia attiva 36 del dispositivo riscaldante superiore 35 e a riportare in basso il prodotto alimentare 11 in una posizione soggetta ai mezzi per erogare all’esterno il prodotto alimentare caldo;
i detti mezzi di movimentazione comprendono inoltre il detto mezzo a paletta 50, e organi attuatori del movimento atti a muovere la paletta per inserirla tra la superficie superiore dell’involucro-vassoio e la superficie inferiore del prodotto alimentare posto su questo, quando la piastra d’appoggio à ̈ in posizione superiore.
Il metodo secondo l’invenzione riguarda il metodo di trattamento e riscaldamento degli prodotti alimentari (pizze) 11 che viene attuato dall’apparecchio distributore automatico, il quale prevede:
trasferire i prodotti alimentari 11, uno alla volta, dalla camera di raccolta 10 alla seconda camera 30 fino a porli sulla piastra d’appoggio 31, posta nella seconda camera 30,
sostenere, mediante la paletta 50, il prodotto alimentare 11 in posizione di riscaldamento, questa posizione essendo definita quando il prodotto 11 à ̈ in prossimità ed al di sotto della faccia attiva 36 del dispositivo riscaldante superiore 35, ove detta faccia attiva à ̈ rivolta verso il basso,
portare il dispositivo riscaldante inferiore 37, in una posizione attiva in cui la sua faccia attiva 38 à ̈ rivolta verso l’alto ed à ̈ posta al di sotto della faccia attiva 36 del dispositivo riscaldante superiore 35, essendo interposto il prodotto alimentare, e successivamente spostare tale dispositivo riscaldante inferiore 37 in una posizione inattiva in cui à ̈ permesso l’avvicinamento ed allontanamento del prodotto alimentare rispetto al dispositivo riscaldante superiore;
detti dispositivo riscaldante superiore e dispositivo riscaldante inferiore producendo il riscaldamento del prodotto alimentare.
Secondo una forma preferita (ma non esclusiva) d’attuazione del metodo, come illustrato nelle figure, ogni magazzino 20 delle camere di raccolta 10 viene inizialmente riempito con pizze (od altri prodotti alimentari) poste su rispettivi involucri-vassoio rigidi o semi-rigidi di confezionamento 15, aventi la faccia superiore aperta.
Vantaggiosamente, le pizze 11 sono precotte e nelle camere 10 viene mantenuta una temperatura di circa 0-5°C. In tal modo si assicura una conservazione relativamente lunga (alcuni giorni) del prodotto.
Quando viene dato inizio ad un ciclo di trattamento d’una pizza, a seguito d’attivazione d’un sistema di gestione ed azionamento elettronico (di tipo noto e non illustrato nelle figure), tipicamente mediante inserimento di moneta, la prima fase consiste nel trasferire ogni prodotto alimentare dalla camera di raccolta 10 alla seconda camera 30 insieme con il rispettivo involucro-vassoio 15. Ciò viene ottenuto facendo avanzare d’un passo, verso il basso, i due trasportatori verticali 21, in modo che l’involucro-vassoio15, con pizza 11, scenda in appoggio sulla base inferiore 25, al di sotto e a distanza dai trasportatori a nastro 21 (come illustrato con linea continua in figura 2) ; poi mediante lo spintore 27, l’involucro-vassoio viene trasferito nella seconda camera 30, sopra la piastra 31 , passando attraverso l’apertura 29 (come illustrato con linea a tratti in figura 2) .
In seguito, si provvede a separare, mediante la paletta 50, la pizza 11 dall’involucrovassoio 15 e trattenere la sola pizza in posizione di riscaldamento, tra i due dispositivi riscaldanti reciprocamente affacciati, effettuando a quel punto la fase di riscaldamento. È preferibile che la paletta 50 sia ampiamente traforata, a guisa d’una griglia (come illustrato in figura 4) per permettere la migliore trasmissione di calore verso la pizza 11 da parte della faccia attiva inferiore 38.
Più in dettaglio, secondo una forma preferita (ma non esclusiva) d’attuazione, questa fase viene realizzata sollevando verticalmente la piastra d’appoggio 31, dopo che questa ha ricevuto l’involucro-vassoio 15 con rispettiva pizza 11 dalla camera di raccolta 10, fino a portarla in una posizione superiore in cui tale pizza risulta posta in posizione di riscaldamento, ossia al di sotto e vicina alla faccia attiva 36 del dispositivo riscaldante superiore 35 (come illustrato con linea continua in figura 2A ed in figura 3). Durante tale fase di spostamento, il dispositivo riscaldante inferiore 37 à ̈ posto di lato, in posizione inattiva, adiacente alla parete laterale 28, in modo da non ostacolare il passaggio della piastra 31.
Dopo di ciò, con la piastra d’appoggio 31 in tale posizione superiore, la paletta 50 viene azionata a muoversi, orizzontalmente, in modo da inserirsi tra la superficie inferiore della pizza e la superficie superiore del suo involucro-vassoio 15 (come illustrato con linea a tratti in figura 4); poi, la pizza viene trattenuta in tale posizione (di riscaldamento) e la piastra d’appoggio 31 si allontana dalla pizza 11, verso il basso, portando con sé l’involucro-vassoio 15 (si veda la Fig. 3A), fino ad un livello inferiore a quello in cui trova il dispositivo riscaldante inferiore 37 in posizione inattiva (come illustrato con linea continua in figura 2B) .
In seguito, il dispositivo riscaldante inferiore 37 viene portato, dietro rotazione di circa 90° verso l’alto, in posizione attiva, in cui la sua faccia attiva 38 si pone al di sotto e vicino alla paletta 50 che regge la pizza 11 posta in posizione superiore (come illustrato in figura 2B ed in figura 3B) .
Infine viene attuata una fase di riscaldamento alimentando con energia elettrica i due dispositivi 35 e 37, con la potenza e per un tempo calibrati, in funzione delle caratteristiche di riscaldamento che si vuole fornire alla pizza.
Dopo di ciò, il dispositivo riscaldante inferiore 37 si riporta in basso nella posizione inattiva e la piastra 31 risale fino alla posizione superiore (si veda la Fig. 5A), fino a venire in contatto o quasi con la paletta 50. Dopo di ciò, la paletta viene ritratta orizzontalmente, sfilandosi fuori dall’appoggio della pizza, fino a portarsi all’esterno rispetto al bordo della pizza 11 (come illustrato con linea continua in figura 4), cosicché questa resta in appoggio sul solo involucro-vassoio 15; poi la piastra 31 si abbassa nuovamente, portando con sé l’involucro-vassoio 15 insieme con la pizza 11 riscaldata e si ferma in corrispondenza del corridoio d’uscita definito da una bocca d’uscita 45 della pizza posta sulla parete anteriore 301 della seconda camera 30, ad un’altezza intermedia, (come illustrato con linea continua in figura 5B) .
In tale posizione viene azionato un dispositivo espulsore 44 che spinge orizzontalmente l’involucro-vassoio 15 con relativa pizza calda fuori dalla camera 30, attraverso la bocca d’erogazione 45, in modo che la pizza sull’involucro-vassoio sia a disposizione dell’consumatore (come illustrato con linea continua in figura 5B) posto all’esterno del distributore.
Secondo una forma preferita (ma non esclusiva) d’attuazione illustrata nelle figure 3 e 4, il dispositivo riscaldante superiore 35 presenta un bordo periferico 49 che circonda la sua faccia attiva 36 e che sporge lateralmente a forma di campana, in modo da abbracciare il bordo della faccia attiva 38 posta inferiormente ad esso; sul bordo laterale 49 sono fissati sottili elementi di riscontro 51 sporgenti verticalmente verso il basso per un tratto maggiore dell’altezza del prodotto alimentare, atti a circondare il prodotto stesso posto in posizione di riscaldamento. In particolare, detti riscontri 51 sono posti in corrispondenza dei quattro angoli dalla base dell’involucro-vassoio 15. La paletta 50 ha forma di piastra sottile e presenta un bordo anteriore 50a preferibilmente arrotondato in grado di scivolare tra la superficie superiore della base 16 dell’involucro-vassoio 15 e la superficie inferiore della pizza 11 che appoggia su tale base. La paletta à ̈ mobile su un piano fisso orizzontale posto al di sotto del bordo inferiore dei riscontri 51, tra una posizione retratta (illustrata con linea continua in Fig. 4) ed una posizione attiva (illustrata invece con linea a tratti); quando la paletta à ̈ in posizione retratta, e l’involucro-vassoio 15, posto sulla piastra 31, viene portato in posizione superiore (come illustrato in figura 4), il bordo anteriore 50a resta, secondo la vista in pianta (si veda la Fig. 4), di lato e a breve distanza rispetto alla periferia della pizza 11 e tuttavia al di sopra del bordo anteriore 16a della base 16 dell’involucro-vassoio; allo stesso tempo il bordo anteriore 50a della paletta à ̈ posto al di sotto dei riscontri 51 più vicini.
Nel funzionamento, quando la piastra 31 porta l’involucro-vassoio 15 e la pizza 11 in posizione superiore (figure 3 e 4), la base 16 si ferma a contatto (o quasi) con la faccia inferiore del bordo anteriore 50a della paletta, il quale à ̈ a sua volta sostanzialmente a contatto con il bordo estremo inferiore dei riscontri 51; successivamente, mentre l’involucro-vassoio 15 e la pizza 11 sono posti in tali posizioni, la paletta 50 viene spostata in avanti: il proprio bordo anteriore 50a si trova già in appoggio sulla superficie superiore della base 16, e scorre senza ostacoli né difficoltà al di sotto della pizza 11 portandola in appoggio su sé stesso; questa fase à ̈ agevolata anche dalla presenza dei riscontri 51 che trattengono la pizza ferma, nella posizione di riscaldamento (in posizione centrata sulla base 16), mentre la paletta scorre sotto d’essa. La stessa azione, all’inverso, viene eseguita dai riscontri 51 quando, dopo la fase di riscaldamento, la paletta 50 torna in posizione retratta e viene sfilata via, sotto la pizza 11 e questa viene rilasciata sulla base 16 dell’involucro-vassoio.
Vengono qui di seguito illustrati alcuni dettegli costruttivi, raffigurati schematicamente ed a titolo d’esempio realizzativo, nelle figure:
i mezzi di movimento dello spintore 27 comprendono un braccio di sostegno 271 guidato da guide orizzontali 272, poste al di sotto della base inferiore 25, azionato in movimento lineare orizzontale da una vite 273 azionata da un motore 274 (si veda la Fig. 2) ;
la movimentazione della piastra d’appoggio 31 viene attuata mediante una vite verticale 311 che muove verticalmente una madrevite 313 unita alla piastra stessa la quale à ̈ guidato da guide verticali 312, poste adiacenti alla parete posteriore 302 della camera 30 (si vedano le figure 2, 2A e 2B);
le due aperture di passaggio 29, poste sulle due pareti laterali 28 della camera 30, vengono aperte e chiuse mediante sportelli 291 a ghigliottina, azionati da attuatori 292 (si veda la Fig.2);
il movimento, orizzontale, della paletta 50, viene realizzato da un attuatore lineare 501 ad asse orizzontale posto allo stesso livello e posteriormente al dispositivo di riscaldamento 35, che aziona un supporto 502 cui à ̈ fissata il bordo posteriore della paletta 50 (si veda la Fig.3);
il dispositivo espulsore 44 comprende una barra trasversale 441 atta a venire in contatto con l’involucro-vassoio 15, guidata alle proprie due estremità, mediante guide 442 aderenti alle pareti 28, ed azionata in movimento da una vite 443 con madrevite, posta aderente ad una guida 442 (si vedano le figure 2, 5A e 5B).
Tutti gli organi di movimentazione descritti posti nella camera 30, sono organizzati in modo da definire un corridoio verticale, libero, per lo scorrimento della piastra 31 dalla sua posizione inferiore, complanare con l’apertura 29, fino alla posizione superiore (vicino al dispositivo riscaldante superiore 35), ed alternativamente per la rotazione del dispositivo riscaldante inferiore 37 e per il movimento trasversale dell’espulsore 44.
Ovviamente all’invenzione in oggetto potranno venire apportate numerose modifiche di natura pratico-applicativa, senza con ciò uscire dall'ambito dell'idea inventiva come sotto rivendicata.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il trattamento e riscaldamento di prodotti alimentari, quali pizze od altri prodotti, in un apparecchio distributore automatico, detto apparecchio comprendendo almeno una camera di raccolta (10) in grado di contenere una pluralità di prodotti alimentari (11), ed una seconda camera (30) avente mezzi per il riscaldamento dei prodotti stessi (11), caratterizzato dal fatto che comprende: - trasferire i prodotti alimentari (11), uno alla volta, dalla camera di raccolta alla seconda camera (30), - sostenere, mediante una paletta (50), il prodotto alimentare (11) in posizione di riscaldamento, questa posizione essendo definita in prossimità ed al di sotto della faccia attiva riscaldante (36) d’un dispositivo riscaldante superiore (35), detta faccia attiva (36) essendo rivolta verso il basso, - portare almeno un dispositivo riscaldante inferiore (37), avente una faccia attiva riscaldante (38), in una posizione attiva in cui la sua faccia attiva (38) à ̈ rivolta verso l’alto ed à ̈ posta al di sotto della faccia attiva (36) del dispositivo riscaldante superiore (35), essendo interposto il prodotto alimentare (11), e - successivamente spostare tale dispositivo riscaldante inferiore (37) in una posizione inattiva in cui à ̈ permesso l’avvicinamento ed allontanamento del prodotto alimentare (11) rispetto al dispositivo riscaldante superiore (35); - detti dispositivo riscaldante superiore (35) e dispositivo riscaldante inferiore (37) producendo il riscaldamento del prodotto alimentare (11).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende: - disporre prodotti alimentari (11) posti su rispettivi involucri-vassoio (15), aventi la faccia superiore aperta, nella camera di raccolta (10), - trasferire ogni prodotto alimentare (11) dalla camera di raccolta (10) alla seconda camera (30) insieme con il rispettivo involucro-vassoio (15), - separare, mediante la paletta (50), il prodotto alimentare (11) dall’involucro-vassoio (15) e trattenere lui solo, in posizione di riscaldamento, tra i due dispositivi riscaldanti (35 e 37) reciprocamente affacciati, durante la fase di riscaldamento, - riportare il prodotto alimentare (11) riscaldato in appoggio sul rispettivo involucrovassoio (15), - erogare il prodotto alimentare (11) riscaldato posto sul rispettivo involucro-vassoio (15) all’esterno dell’apparecchio distributore.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che comprende: - trasferire i prodotti alimentari (11) posti sugli involucri-vassoio (15), uno alla volta, dalla camera di raccolta (10) su una piastra d’appoggio (31), - sollevare l’involucro-vassoio (15), con rispettivo prodotto alimentare (11), mediante la piastra d’appoggio (31), un fino a portarlo in una posizione superiore in cui il prodotto alimentare (11) risulta posto in posizione di riscaldamento, - mentre la piastra d’appoggio (31) à ̈ in tale posizione, muovere orizzontalmente la paletta (50) per inserirla tra la superficie inferiore del prodotto alimentare (11) e la superficie superiore della base dell’involucro-vassoio (15), trattenere, poi, il prodotto alimentare (11) in tale posizione di riscaldamento e allontanare verso il basso la piastra d’appoggio (31) e il solo involucro-vassoio, successivamente, portare il dispositivo riscaldante inferiore (37), in detta posizione attiva in cui la sua faccia attiva (38) à ̈ posta al di sotto e vicino alla paletta (50) che regge il prodotto alimentare (11) posto in posizione superiore, attuare una fase di riscaldamento, ed infine, dopo il riscaldamento del prodotto alimentare (11), riportare questo in basso per la sua erogazione all’esterno.
  4. 4. Apparecchio distributore automatico di prodotti alimentari, quali pizze od altri prodotti, riscaldati, comprendente almeno una camera di raccolta (10) in grado di contenere una pluralità di prodotti alimentari (11) predisposti per un riscaldamento finale, ed una seconda camera(30) avente mezzi di riscaldamento dei prodotti alimentari (11), caratterizzato dal fatto che comprende: mezzi atti a trasferire un prodotto alimentare (11) alla volta, dalla camera di raccolta alla seconda camera, , mezzi per il riscaldamento del prodotto alimentare (11) comprendenti un dispositivo riscaldante superiore (35) avente una faccia attiva riscaldante (36) rivolta verso il basso ed almeno un dispositivo riscaldante inferiore (37) avente una faccia attiva riscaldante (38) rivolta verso l’alto, una paletta (50) atta a sostenere il prodotto alimentare (11) in posizione di riscaldamento, in prossimità ed al di sotto della faccia attiva (36) del dispositivo riscaldante superiore (35), il dispositivo riscaldante inferiore (37) essendo azionato a muoversi tra: - una posizione attiva in cui la propria faccia attiva (38) à ̈ rivolta verso l’alto ed à ̈ posta al di sotto della faccia attiva (36) del dispositivo riscaldante superiore (35), tra dette due facce attive (36, 38) essendo interposto il prodotto alimentare (11) in posizione di riscaldamento, ed - una posizione inattiva in cui non ostacola l’avvicinamento e l’allontanamento del prodotto alimentare (11) rispetto al dispositivo riscaldante superiore (35).
  5. 5. Apparecchio secondo la rivendicazione 4, in cui i prodotti alimentari sono disposti nella camera di raccolta, in appoggio su rispettivi involucri-vassoio (15) rigidi o semirigidi, aventi la faccia superiore aperta, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di movimentazione atti a separare il prodotto alimentare (11) dall’involucro-vassoio (15) ed a trattenerlo da solo tra i due dispositivi riscaldanti (35, 37), durante la fase di riscaldamento, ed infine atti a riportare il prodotto alimentare (11) riscaldato in appoggio sul rispettivo involucro-vassoio (15).
  6. 6. Apparecchio secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono: un piastra d’appoggio (31) per i prodotti alimentari, posta nella seconda camera (30), atta a ricevere in appoggio un prodotto alimentare (11) alla volta, posto sul rispettivo involucro-vassoio (15), mezzi atti a traslare la piastra d’appoggio (31), detta traslazione essendo tale da portare la piastra d’appoggio (31) da una posizione inferiore, in cui à ̈ in grado di ricevere un prodotto alimentare (11) trasferito dalla camera di raccolta (10), in una posizione superiore in cui il prodotto alimentare (11) à ̈ in posizione di riscaldamento prossimo alla faccia attiva (36) del dispositivo riscaldante superiore (35) e a riportare in basso il prodotto alimentare (11) in una posizione soggetta ai mezzi per erogare all’esterno il prodotto alimentare (11) caldo; mezzi atti a muovere la paletta (50) per inserirla tra la superficie superiore della base (16) dell’involucro-vassoio (15) e il prodotto alimentare (11) posto su questo, quando la piastra d’appoggio (31) à ̈ in posizione superiore.
  7. 7. Apparecchio secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che comprende elementi di riscontro (51) fissati al dispositivo riscaldante superiore (35) e sporgenti verso il basso per un tratto maggiore dell’altezza del prodotto alimentare (11), atti a circondare il prodotto (11) stesso posto in posizione di riscaldamento ed a fungere da riscontro laterale di esso, in modo che il prodotto si mantenga fermo mentre la paletta (50) scorre sul piano orizzontale al di sotto del prodotto (11) stesso.
  8. 8. Apparecchio secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che la paletta (50) à ̈ mobile su un piano fisso orizzontale posto al di sotto del bordo inferiore dei riscontri (51), tra una posizione retratta ed una posizione attiva; quando la paletta à ̈ in posizione retratta, e l’involucro-vassoio (15), posto sulla piastra (31), viene portato in posizione di riscaldamento, il bordo anteriore (50a) essendo disposto, secondo la vista in pianta, di lato e a breve distanza rispetto alla periferia della pizza (11) e al di sopra del bordo anteriore (16a) della base (16) dell’involucro-vassoio (15); allo stesso tempo il bordo anteriore (50a) della paletta essendo posto al di sotto dei riscontri (51) più vicini.
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