ITPN20040013U1

ITPN20040013U1 - Dispositivo di serraggio,particolarmente per calzature sportive

Info

Publication number: ITPN20040013U1
Application number: IT000013U
Authority: IT
Inventors: Dino Giusti
Original assignee: Tecnologica S P A
Priority date: 2004-07-02
Filing date: 2004-07-02
Publication date: 2004-10-02
Also published as: EP1611811A1; DE602005000526T2; ATE352988T1; DE602005000526D1; EP1611811B1

Description

Descrizione

della domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:

“DISPOSITIVO DI SERRAGGIO, PARTICOLARMENTE PER

CALZATURE SPORTIVE"

La presente domanda di brevetto si riferisce ad un dispositivo di serraggio, particolarmente per calzature sportive quali, ad esempio, scarpe o scarponi da sci o da snowboard, pattini, scarpe da montagna, scarpe da ciclismo.

Il brevetto italiano per modello di utilità n° 243463, depositato il 17.3.1997 a nome Officine Everest S.p.A., mostra un dispositivo di chiusura a leva e cinturino dentato per calzature sportive in genere, comprendente una leva di trazione e mezzi di impegno ad arpionismo per un cinturino dentato; i mezzi di impegno ad arpionismo comprendono una coppia di nottolini di diversa lunghezza disposti affiancati tra loro ed impegnabili alternativamente con il cinturino dentato, in modo da consentire una riduzione controllata del grado di serraggio attraverso il rilascio dente per dente del cinturino dentato.

Un inconveniente che si riscontra in tale soluzione nota è dato dal fatto che il funzionamento alternativo dei due nottolini determina incertezza nell’azionamento del dispositivo, in quanto l’utilizzatore non è in grado sapere quale dei due nottolini sia in presa sul cinturino, e quindi non sa quale dei due nottolini azionare; se egli aziona entrambi i nottolini simultaneamente ottiene il rilascio completo del cinturino, eventualmente non desiderato; il dispositivo noto presenta quindi una scarsa comprensione ed immediatezza di utilizzo.

Un ulteriore inconveniente consiste nel fatto che, essendo uno solo dei due nottolini affiancati in presa sul cinturino, il carico su quest’ultimo derivante dalla tensione di serraggio agisce in maniera disassata rispetto all’asse longitudinale del dispositivo, con ciò potendosi avere impuntamenti del cinturino rispetto alla base di supporto, o comunque possibili malfunzionamenti derivanti da una tensione non assiale.

Un altro inconveniente del dispositivo noto risiede nel dimensionamento del cinturino: dal momento che il dente del nottolino temporaneamente in presa su una metà della sezione del cinturino deve resistere ai normali sforzi di trazione che si hanno in tali dispositivi di chiusura, e quindi essere adeguatamente dimensionato, il cinturino del dispositivo di cui al brevetto sopra menzionato dovrà avere ima larghezza doppia rispetto ad un normale cinturino in cui il dente agisce su tutta la sezione trasversale.

Compito del presente trovato è quindi quello di superare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, escogitando un dispositivo di serraggio che consenta sia il rilascio graduale dente per dente che il rilascio totale di un cinturino, ma che al contempo sia di facile ed immediato utilizzo attraverso l’impiego di azioni univoche e distinte per le due funzioni di rilascio graduale e totale.

Nell’ambito del compito sopra esposto, un importante scopo è quello di realizzare un dispositivo in cui il cinturino sia soggetto ad una tensione assiale sia durante il suo rilascio graduale che durante il periodo di chiusura della calzatura.

Un ulteriore scopo è quello realizzare un dispositivo in cui il cinturino presenti dimensioni contenute, e comunque non maggiori degli usuali cinturini attualmente sul mercato.

Non ultimo scopo è quello di realizzare un dispositivo di serraggio ottenibile ad un costo competitivo con gli usuali e noti macchinari ed impianti.

I vantaggi sopra indicati, nonché altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo di serraggio, particolarmente per calzature sportive, come definito alla rivendicazione 1.

Le rivendicazioni successive definiscono ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato, che verranno meglio compresi nella descrizione di una particolare, ma non esclusiva, forma di realizzazione illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle allegate tavole di disegni in cui:

la figura 1 illustra, secondo una vista prospettica dall’alto, un dispositivo di serraggio secondo il presente trovato;

la figura 2 mostra, in una vista prospettiva in esploso, il dispositivo di cui alla figura 1;

la figura 3 mostra, secondo una vista in sezione, il dispositivo di cui alla figura 1 in posizione di chiusura o di riposo;

la figura 4 mostra, secondo una vista in sezione, il dispositivo in posizione di tensionamento del cinturino;

la figura 5 mostra, in una vista analoga alla precedente, il dispositivo in una posizione di rilascio graduale del cinturino;

la figura 6 mostra, in una vista analoga alla precedente, il dispositivo in una posizione di rilascio completo del cinturino.

Con riferimento alle figure precedentemente citate, il dispositivo di serraggio secondo il presente trovato, generalmente indicato con il numero di riferimento 1, comprende una base 2, solidale ad uno del lembi della calzatura (non illustrati), dotata di pareti laterali 3 ciascuna provvista di una prima coppia di fori asolati 4, che per brevità nel seguito verranno definiti asole 4, e di una seconda coppia di fori 5; le asole 4 sono disposte sostanzialmente inclinate rispetto al piano della base 2, e ad esse è connesso, mediante un primo perno 8, un braccio leva 6 a sua volta provvisto di un foro passante 7; il braccio leva 6 potrà quindi muoversi rispetto alla base 2 con un moto combinato oscillatorio e traslatorio lungo la direzione delle asole 4.

Il braccio leva 6 presenta, in corrispondenza della zona adiacente al foro passante 7, una pluralità di denti trasversali 9; sono inoltre previsti primi mezzi elastici 10, quali una o più molle a torsione disposte coassialmente al primo perno 8, che hanno il compito di mantenere il braccio leva 6 in posizione di riposo, come illustrato in figura 3, con il primo perno 8 alloggiato in corrispondenza delle estremità delle asole 4 affacciate al fondo della base 2.

Il braccio leva 6 presenta centralmente un’apertura 11 per l’alloggiamento di un arpione 12 e di una relativa biella di supporto 13, come verrà meglio spiegato qui di seguito.

L’arpione 12 è provvisto di primi mezzi di comando, quali un pulsante 14, di mezzi di guida 15, quali un foro asolato, di un foro passante 16, di un primo dente trasversale 17 e di un secondo dente trasversale 18, tra loro distanziati di un interasse pari a circa (n 1⁄2) volte il passo della dentatura 19 di un cinturino 20 inseribile tra la base 2 e l’assieme braccio leva 6, arpione 12.

La biella di supporto 13 è provvista di secondi mezzi di comando, quali un pulsante 2 1 , di una terza coppia di fori 22 e di una quarta coppia di fori 23.

Il montaggio dell’arpione 12 sulla biella 13, e di questa sulle pareti 3 della base 2, avviene come segue: un secondo perno 24 passante attraverso la quarta coppia di fori 23 della biella 13 ed il foro passante 16 dell’arpione 12 connette girevolmente l’arpione 12 alla biella 13, mentre un terzo perno 25 passante attraverso la seconda coppia di fori 5 della base 2, la terza coppia di fori 22 della biella 13 ed i mezzi di guida 15 dell’arpione 12 ha il compito di connettere girevolmente la biella 13 e l’arpione 12 alla base 2, permettendo comunque l’oscillazione dell’arpione 12 rispetto alla biella 13 ed alla base 2 attorno al secondo perno 24 grazie alla presenza dei mezzi di guida 15, costituiti ad esempio da un foro asolato. Sono previsti secondi mezzi elastici 26, quali una o più molle a torsione disposte coassialmente al secondo perno 24 ed interagenti con il terzo perno 25, per mantenere il primo dente 17 dell’arpione 12 in impegno con la dentatura 19 del cinturino 20 quando il dispositivo 1 è nella condizione di chiusura o riposo illustrata in figura 3; in tale condizione, anche l’estremità della biella 13 provvista della quarta coppia di fori 23 è forzata elasticamente dai secondi a mezzi elastici 26 verso il cinturino 20.

Il funzionamento del dispositivo è il seguente: con il braccio leva 6 e l’assieme arpione 12, biella 13 disposti nella condizione di chiusura o di riposo mostrata in figura 3, il cinturino dentato 20 viene inserito manualmente, nella direzione indicata dalla freccia A, nell’apertura esistente tra il fondo della base 2 ed i denti 9 del braccio leva 6, e quindi fatto proseguire verso il primo dente 17 dell’arpione 12. In questa fase il primo dente 17 dell’arpione 12, vincendo la reazione elastica dei secondi mezzi elastici 26, scorre sulla dentatura 19 del cinturino 20 permettendo il libero avanzamento di quest’ultimo rispetto al dispositivo 1 in direzione della freccia A, con il primo dente 17 che si impegna nella gola di un rispettivo dente della dentatura 19 ad ogni scavalcamento del dente precedente, mantenendo così la posizione raggiunta.

Per il successivo tensionamento forzato del cinturino 20 viene azionato il braccio leva 6 nella direzione indicata dalla freccia B in figura 4: in tal modo il braccio leva 6, ruotando attorno al primo perno 8 e traslando con quest’ultimo lungo la coppia di asole 4, porta elasticamente in impegno, grazie all’azione dei primi mezzi elastici 12, uno dei suoi denti 9 con uno dei denti della dentatura 19 del cinturino 20 con conseguente traslazione del cinturino 20 nel senso indicato dalla freccia A in figura 4; il comportamento dell’arpione 12 è il medesimo che si ha durante l’inserimento manuale del cinturino 20, il primo dente 17 scorrendo sulla dentatura 19 in contrasto all’azione elastica dei secondi mezzi elastici 26, e mantenendo la posizione raggiunta dal cinturino 20 attraverso l’impegno temporaneo con uno dei denti della dentatura 19.

Durante la corsa passiva di ritorno, il braccio leva 6 scorre lungo la coppia di asole 4 per disimpegnarsi dalla dentatura 19 e posizionarsi in corrispondenza della gola del dente successivo. La reiterazione di tale movimento oscillatorio del braccio leva 6 tensiona il cinturino 20 fino al grado di serraggio desiderato dall 'utilizzatore .

Per allentare gradualmente il grado di serraggio imposto durante il tensionamento, è sufficiente che 1 "utilizzatore agisca sul pulsante di comando 14 dell’arpione 12, come indicato dalla freccia C in figura 5; così facendo, il primo dente 17 viene disimpegnato dalla gola del rispettivo dente della dentatura 19, consentendo al cinturino 20 di traslare lungo la direzione di allentamento, indicata dalla freccia D, di circa 1⁄2 dente fino all’impegno di un altro dente della dentatura 19 con il secondo dente 18 dell’arpione 12; durante la successiva fase di rilascio del pulsante, il secondo dente 18 viene disimpegnato dal rispettivo dente della dentatura 19, consentendo al cinturino 20 di traslare di una quantità pari al restante 1⁄2 dente; in totale, il cinturino trasla di un dente, e quindi di una distanza pari al passo della dentatura 19, grazie all’interasse esistente tra il primo ed il secondo dente 17, 18 dell’arpione 12, come più sopra descritto. Ripetendo più volte l’operazione di azionamento e rilascio del pulsante 14, si ottiene un allentamento graduale, dente per dente, del cinturino 20 fino al grado di serraggio desiderato.

Per conseguire l’allentamento rapido del cinturino 20, l’utente dovrà semplicemente agire sul pulsante 21 della biella 13, come indicato dalla freccia E in figura 6: così facendo, la biella 13, ruotando attorno al terzo perno 25, porta sia il primo dente 17 che il secondo dente 18 dell’arpione 12 a disimpegnarsi completamente dalla dentatura 19 del cinturino 20, permettendo a quest’ultimo di essere allentato in maniera veloce o anche sfilato completamente dal dispositivo 1.

Da quanto precede risulta quindi evidente come il dispositivo di serraggio secondo il trovato consegua gli scopi ed i vantaggi inizialmente proposti: si è infatti escogitato un dispositivo che consente sia il rilascio graduale dente per dente che il rilascio totale di un cinturino in maniera facile ed immediata attraverso l’impiego di azioni univoche e distinte per le due funzioni di rilascio graduale e totale; infatti tali due funzioni sono svolte, rispettivamente, dall’arpione 12 e dalla biella 13, distinta e separata, in termini di azionamento, dall’arpione 12.

Inoltre si evidenzia come il cinturino dentato 20 sia soggetto ad una tensione puramente assiale sia durante il suo rilascio graduale che durante il periodo di chiusura della calzatura, per effetto dell’impegno del primo dente 17 o del secondo dente 18 dell’arpione 12 lungo tutta la sezione trasversale della dentatura 19 del cinturino 20.

Come conseguenza, si ha il vantaggio che la larghezza, o la sezione trasversale, del cinturino 20, pur interagendo con un dispositivo che consente il rilascio graduale del cinturino stesso, non deve essere incrementata rispetto agli usuali cinturini noti, come si avrebbe invece nel caso della soluzione mostrata nel modello di utilità italiano n° 243463 discusso nel preambolo.

Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose applicazioni, modifiche o varianti senza con ciò uscire dall’ambito protettivo della presente domanda. Inoltre i materiali, le forme e le dimensioni del trovato potranno essere i più idonei a seconda delle specifiche esigenze.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di serraggio, particolarmente per calzature sportive, comprendente una base (2) alla quale è movibilmente connesso un braccio leva (6) per il tensionamento di un cinturino (20) provvisto di una dentatura (19), mezzi di rilascio graduale (12, 17, 18) di detto cinturino (20) in ragione di uno o più denti di detta dentatura (19), e mezzi di rilascio completo (13) di detto cinturino (20), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rilascio graduale (12, 17, 18) e detti mezzi di rilascio completo (13) sono tra loro distinti e separatamente azionabili mediante rispettivi primi mezzi di comando (14) e secondi mezzi di comando (21).
2) Dispositivo come alla rivendicazione 1, in cui detti mezzi di rilascio graduale comprendono mezzi ad arpione (12) girevolmente connessi a detti mezzi di rilascio completo, comprendenti una biella di supporto (13).
3) Dispositivo come alla rivendicazione 2, in cui detti mezzi ad arpione (12) comprendono un primo dente (17) ed un secondo dente (18) disposto, rispetto a detto primo dente (17), ad una distanza compresa tra, ma non includente, due multipli contigui del passo di detta dentatura (19), detti primo e secondo dente (17, 18) essendo atti ad impegnarsi alternativamente con detta dentatura (19) durante razionamento ed il rilascio di detti primi mezzi di comando (14).
4) Dispositivo come alla rivendicazione 2, in cui detti mezzi ad arpione (12) sono girevolmente connessi a detta biella di supporto (13) in corrispondenza di un foro passante (16) provvisto su detti mezzi ad arpione (12) ed una rispettiva quarta coppia di fori (23) su detta biella (13).
5) Dispositivo come alla rivendicazione 4, in cui detta biella (13) è girevolmente connessa a detta base (2) in corrispondenza di una seconda coppia di fori (5) su detta base (2) ed una rispettiva terza coppia di fori (22) su detta biella (13).
6) Dispositivo come alla rivendicazione 5, in cui detti mezzi ad arpione (12) sono provvisti di mezzi di guida (15) assialmente allineati con detta seconda e terza coppia di fori (5, 22) per consentire roscillazione di detti mezzi ad arpione (12) rispetto a detta biella (13) e a detta base (2). Dispositivo come alla rivendicazione 6, in cui l’azionamento di detti secondi mezzi di comando (21) determina roscillazione di detta biella (13) rispetto a detta base (2) solidalmente con detti mezzi ad arpione (12), detta oscillazione causando il disimpegno completo di detti primo e secondo dente (17, 18) da detta dentatura (19) e quindi il rilascio totale di detto cinturino (20). 8) Dispositivo come ad una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui roscillazione di detti mezzi ad arpione (12) avviene in contrasto a secondi mezzi elastici (26). 9) Dispositivo come ad una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui l’oscillazione di detta biella (13) rispetto a detta base (2) avviene in contrasto a primi mezzi elastici (10). 10) Dispositivo come ad una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui detto braccio leva (6) presenta centralmente un’apertura (11) per l’alloggiamento di detti mezzi ad arpione (12) e di detta biella (13).