ITTV20070190A1 - Dispositivo di chiusura per calzatura sportiva - Google Patents

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ITTV20070190A1
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pulley
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operatively connected
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Roberto Gorza
Gianni Piva
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Northwave S R L
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    • A43FOOTWEAR
    • A43CFASTENINGS OR ATTACHMENTS OF FOOTWEAR; LACES IN GENERAL
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    • AHUMAN NECESSITIES
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    • A43CFASTENINGS OR ATTACHMENTS OF FOOTWEAR; LACES IN GENERAL
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    • A43C11/16Fastenings secured by wire, bolts, or the like
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    • A43C11/165Fastenings secured by wire, bolts, or the like characterised by a spool, reel or pulley for winding up cables, laces or straps by rotation
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    • A43C11/20Fastenings with tightening devices mounted on the tongue

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  • Footwear And Its Accessory, Manufacturing Method And Apparatuses (AREA)

Description

“DISPOSITIVO DI CHIUSURA PER CALZATURA SPORTIVA”
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di chiusura avente funzionalità migliorate e particolarmente adatto per l’utilizzo in calzature sportive, ad esempio per sci alpino, sci da fondo, snowboard, trekking, nordic walking, alpinismo, ciclismo e/o per il tempo libero.
E’ noto l’utilizzo di dispositivi di chiusura per permettere all’utente di serrare più efficacemente i lembi di una calzatura sportiva, particolarmente nel caso in cui tali lembi siano relativamente rigidi, come ad esempio negli scarponi da snowboard.
La funzione principale di tali dispositivi di chiusura è, infatti, quella di permettere all’utente di esercitare una maggiore tensione di serraggio tra i lembi della calzatura, nel contempo assicurando un’efficace azione di ritenuta dei lacci, evitandone allentamenti indesiderati. Il brevetto americano US4433456 descrive un dispositivo di chiusura comprendente un corpo scatolare, associabile ad una porzione della calzatura, all’interno del quale è libera di ruotare una puleggia. Il dispositivo di chiusura comprende un cavo provvisto di una prima estremità atta ad avvolgersi su detta puleggia e di una seconda estremità connessa ad uno o più lembi della calzatura. Una manopola è prevista per porre in rotazione la suddetta puleggia e mezzi meccanici per bloccarla in una posizione desiderata.
Il brevetto americano US4841649 comprende un dispositivo di chiusura comprendente un corpo scatolare associato ad uno scarpone da sci. Tale dispositivo comprende una manopola girevole interagente con mezzi meccanici atti a trasmettere il moto ad una prima e seconda puleggia, liberamente fùlcrate al corpo scatolare. Su tali pulegge sono avvolgibili un primo e secondo cavo di connessione, operativamente connessi a due lembi contrapposti della calzatura.
Tali dispositivi di chiusura presentano Tinconveniente di richiedere un’attivazione non sempre agevole, in particolare qualora l’utente indossi guanti di protezione.
Inoltre, la forza richiesta per ruotare le manopole girevoli aumenta con la tensione di serraggio, a volte fino ad indurre in ulteriore difficoltà l’utente.
La domanda di brevetto italiana TV2003A000063 descrive un dispositivo di chiusura comprendente un corpo scatolare comprendente un meccanismo di serraggio dei lembi della calzatura, attivabile mediante l’azionamento manuale di un meccanismo di comando. Detto meccanismo di serraggio comprende una prima puleggia per il recupero di un cavo di serraggio, associato ai lembi della calzatura. Una seconda e terza puleggia sono rispettivamente associate a detto meccanismo di serraggio ed a detto meccanismo di comando per il recupero di un cavo di trazione, atto a connettere detto meccanismo di comando a detto meccanismo di serraggio.
L’inconveniente principale di tale dispositivo di chiusura consiste in una struttura relativamente complessa e costosa, la quale può risultare relativamente poco robusta in condizioni di utilizzo non ottimali, particolarmente in presenza di ghiaccio e neve.
Un ulteriore inconveniente deriva dal fatto che l’azione di serraggio deve essere in pratica effettuata con un unico movimento da parte dell’utente, cosa questa che può risultare poco agevole e scarsamente efficace.
Il dispositivo di chiusura, descritto nella domanda di brevetto W02006/050266, consente di esercitare una forza di serraggio di tipo incrementale per serrare i lembi di una calzatura. Tale dispositivo prevede un pomello di manovra, in grado di traslare reversibilmente tra una posizione di folle, in corrispondenza della quale può girare sostanzialmente a vuoto, ad una posizione di manovra, in corrispondenza della quale s’impegna con un sistema di pulegge, atte a determinare ravvolgimento di un cavo di serraggio dei lembi della calzatura. Per serrare la calzatura, l’utente deve prima posizionare il pomello nella suddetta posizione di manovra, ad esempio esercitando una pressione sullo stesso, e quindi ruotarlo ripetutamente. Una volta terminata la manovra, l’utente può riportare il pomello nella suddetta posizione di folle.
Anche tale dispositivo di chiusura risulta attivabile con difficoltà da un utente che indossi guanti di protezione. Tale difficoltà è ancora più accentuata dal fatto che sono necessari movimenti di roto-traslazione del pomello di manovra.
La struttura di tale dispositivo di chiusura risulta inoltre relativamente complessa ed ingombrante, realizzabile a livello industriale con costi di produzione relativamente elevati. Pertanto, compito principale della presente invenzione è fornire un dispositivo di chiusura per una calzatura sportiva che consenta di superare gli inconvenienti sopra citati.
All’intemo di questo compito, uno degli scopi della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di chiusura che sia particolarmente affidabile ed utilizzabile con facilità dall’utente, anche in condizioni ambientali avverse.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di chiusura che permetta all’utente di esercitare agevolmente un’adeguata forza di serraggio, selettivamente regolabile secondo le necessità.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di chiusura che abbia struttura particolarmente semplice, robusta e poco ingombrante.
Non ultimo scopo della presente invenzione, è quello di realizzare un dispositivo di chiusura che sia di relativamente semplice industrializzazione, a costi economicamente competitivi. Questo compito e questi scopi, nonché altri scopi che appariranno evidenti dalla successiva descrizione e dai disegni allegati, sono realizzati, secondo l’invenzione, da un dispositivo di chiusura, secondo la rivendicazione 1, proposta nel seguito, e le successive rivendicazioni dipendenti.
Nel dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione, è previsto sostanzialmente un meccanismo di serraggio, comprendente mezzi di serraggio e primi mezzi di trasmissione del moto, ed un meccanismo di comando, comprendente mezzi attuatori e secondi mezzi di trasmissione del moto.
Tale meccanismo di comando è in grado di connettersi operativamente al meccanismo di serraggio, in modo automatico e senza alcun intervento da parte dell’utente, non appena detti mezzi attuatori siano azionati. A tal fine, sono previsti mezzi di accoppiamento per connettere operativamente detti primi e secondi mezzi di trasmissione del moto, in fase di azionamento dei suddetti mezzi attuatori.
Di converso, il menzionato meccanismo di comando è in grado di disaccoppiarsi operativamente dal meccanismo di serraggio, ancora in modo automatico e senza alcun intervento da parte dell’utente. I suddetti mezzi d’accoppiamento sono, infatti, predisposti per permettere ai secondi mezzi di trasmissione del moto di svincolarsi meccanicamente dai primi mezzi di trasmissione del moto, in fase di rilascio dei suddetti mezzi attuatori.
L’utente può quindi serrare in modo incrementale i lembi della calzatura effettuando ripetuti azionamenti dei mezzi attuatori, con movimenti del tutto agevoli, anche in condizioni ambientali avverse o indossando guanti di protezione.
Ciò consente di effettuare una regolazione selettivamente regolabile della tensione di serraggio dei lembi della calzatura, in qualunque condizione operativa.
Come si vedrà meglio in seguito, il dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione, presenta una struttura robusta, molto compatta e di agevole realizzazione industriale.
Ulteriori vantaggi del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione, potranno essere meglio percepiti facendo riferimento alla descrizione data di seguito ed alle allegate figure, fornite a scopo puramente illustrativo e non limitativo, in cui:
la figura 1 rappresenta schematicamente una vista prospettica di una calzatura sportiva comprendente il dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione; e
la figura 2 rappresenta schematicamente una vista prospettica del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione; e
le figure 3A-3B rappresentano schematicamente una vista in sezione trasversale ed una vista frontale del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione; e
le figure 4A-4B rappresentano schematicamente viste parziali in sezione frontale del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione, in due diverse posizioni operative; e la figura 5 rappresenta schematicamente una vista parziale in esploso del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione; e
la figure 6A-6B rappresentano schematicamente due diverse viste prospettiche di una porzione del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione; e
le figure 7A-7B rappresentano schematicamente due diverse viste prospettiche di un’altra porzione del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione; e
le figure 8A-8B rappresentano schematicamente due diverse viste prospettiche di un’ulteriore porzione del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione; e
la figura 9 rappresenta schematicamente un’ulteriore vista parziale in sezione frontale del dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione.
Con riferimento alle citate figure, la presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di chiusura 1 mostrato, a titolo esemplificativo e non limitativo, nel suo utilizzo in una calzatura sportiva 100, in particolare in uno scarpone da snowboard.
Resta inteso che il dispositivo di chiusura 1 può trovare applicazione in qualunque altro tipo di calzatura sportiva, ad esempio, calzature sportive per sci alpino, sci da fondo, trekking, nordic walking, alpinismo, ciclismo, e/o per il tempo libero.
Il dispositivo di chiusura 1 comprende un corpo scatolare 2, preferibilmente suddiviso in due semigusci di contenimento 3 e 4.
Almeno uno di detti semigusci, in questo caso il semiguscio 4, è vantaggiosamente vincolato ad un linguettone 101 della calzatura 100 od ad un suo altro lembo, preferibilmente in corrispondenza della zona tibiale della gamba delTutilizzatore, in modo da consentire un più agevole utilizzo del dispositivo di chiusura 1.
La connessione del semiguscio 4 al lembo 101 può essere vantaggiosamente realizzata mediante opportuni rivetti (non illustrati), inseriti in apposite sedi del semiguscio 4.
Il dispositivo di chiusura 1 comprende mezzi di serraggio 6 di uno o più lembi 102-103 della calzatura 100.
I mezzi di serraggio 6 comprendono almeno un cavetto 61, operativamente connesso ai lembi della calzatura da serrare.
II cavetto 61 può vantaggiosamente essere posizionato operativamente secondo modalità di tipo noto, ad esempio secondo una disposizione che prevede ripetuti incroci in corrispondenza della porzione mediana della tomaia della calzatura 100. In tal modo, una forza di trazione TI esercitata sul cavetto 61 determina il serraggio dei lembi 102 e 103.
Vantaggiosamente, entrambe le estremità 611 e 621 del cavetto 61 sono operativamente connesse al dispositivo di chiusura 1. Tali estremità possono accedere alTinterno del dispositivo di chiusura 1 mediante opportune finestre 42 ricavate in corrispondenza del semiguscio di contenimento 4.
Il dispositivo di chiusura 1 comprende primi mezzi di trasmissione del moto 5, operativamente connessi ai suddetti mezzi di serraggio 6 e preferibilmente comprendenti una prima puleggia 51.
La puleggia 51 è operativamente connessa alle estremità 611 e 621 del cavetto 61, in modo tale che una sua rotazione, secondo una prima direzione 500, determini Tawolgimento del cavetto 61 ed il conseguente esercizio di una forza di trazione TI su di esso, permettendo di ottenere il serraggio dei lembi 102 e 103.
Viceversa, una rotazione della puleggia 51, in una seconda opposta direzione 501, determina 10 svolgimento del cavetto 61 ed il relativo allentamento dello stesso.
La connessione delle estremità 611-621 del cavetto 61 con la puleggia 51, è vantaggiosamente rimovibile in modo da permettere la sostituzione del cavetto 61, in caso di necessità. Tale connessione può avvenire secondo modalità note, ad esempio inserendo le suddette estremità 611 e 621 in una o più asole 521 ricavate sul fondo 522 della puleggia 51 (figura 7B).
11 dispositivo di chiusura 1 comprende anche mezzi attuatori 7, azionabili dall’utente, e secondi mezzi di trasmissione del moto 8, operativamente connessi a detti mezzi attuatori 7. Preferibilmente, i mezzi attuatori 7 comprendono almeno un secondo cavetto 71 ed un elemento di presa 72, posizionato ad un’estremità del cavetto 72. Tale soluzione permette di esercitare una forza di trazione T2 sul cavetto 71, sollevando l’elemento di presa 72 con agevole movimento verso l’alto dell’avanbraccio dell’utente.
Il semiguscio di contenimento 3 comprende vantaggiosamente una porzione 33 di supporto per i mezzi attuatori 7. Preferibilmente, la porzione 33 comprende una cavità 34 di passaggio per il cavetto 71 ed una cavità 35 per il posizionamento dell’elemento di presa 72, a riposo. I secondi mezzi di trasmissione del moto 8 comprendono una seconda puleggia 81, ruotante attorno ad un perno 31 che si erge da un alloggiamento 32, ricavati nel semiguscio 3. La puleggia 81 è operativamente connessa al suddetto cavetto 71, anche con modalità note, in modo tale che l’esercizio di una forza di trazione T2, esercitata sul cavetto 71, determini una rotazione di della puleggia 81, secondo la direzione 500 che in questo caso coincide con il verso di svolgimento del cavetto 71.
La puleggia 81 è vantaggiosamente connessa operativamente a mezzi di recupero 9 del cavetto 71, comprendenti, ad esempio, una molla a spirale 91.
La molla 91 è preferibilmente ospitata in un apposita sede 811, ricavata in corrispondenza di una parete laterale 810 della puleggia 81.
La molla 91 è provvista di una prima estremità 911, fissata al corpo della puleggia 81, in corrispondenza di un’apposita scanalatura 812. Una seconda estremità 910 della molla 91 è invece fissata al perno di rotazione 31 (figura 6B) della molla 91.
La molla 91, durante la rotazione della puleggia 81 secondo la direzione 500 (di svolgimento del cavetto 71), si carica elasticamente, contrastando la forza di trazione T2, esercitata sul cavetto 71. Al rilascio dei mezzi attuatori 7, cessando ogni forza di trazione T2 sul cavetto 71, la molla 91 determina una rotazione della puleggia 81, secondo l’opposta direzione 501, coincidente con il verso di avvolgimento del cavetto 71.
Il dispositivo di chiusura 1 comprende anche mezzi di accoppiamento 20 per accoppiare meccanicamente i secondi mezzi di trasmissione del moto 8 ai primi mezzi di trasmissione del moto 5, durante l’azionamento dei mezzi attuatori 7.
In particolare, i mezzi di accoppiamento 20 accoppiano rotazionalmente le pulegge 81 e 21, secondo un piano di giacenza (non indicato) sostanzialmente perpendicolare all’asse di rotazione 10 delle pulegge 81 e 51. L’accoppiamento delle pulegge 81 e 51 avviene vantaggiosamente in seguito ad un movimento di rotazione da parte della puleggia 81, secondo la direzione 500.
I mezzi d’accoppiamento 20 sono inoltre predisposti in modo che i secondi mezzi di trasmissione del moto 8 si disaccoppino meccanicamente dai primi mezzi di trasmissione del moto 5, al rilascio dei mezzi attuatori 7. Tale disaccoppiamento meccanico avviene vantaggiosamente in seguito ad un movimento di rotazione della puleggia 81 secondo l’opposta direzione 501.
L’accoppiamento/disaccoppiamento dei secondi mezzi di trasmissione del moto 8 con i primi mezzi di trasmissione del moto 5 avviene quindi in modo sostanzialmente automatico, rispettivamente all’ azionamento/rilascio dei mezzi attuatori 7, senza alcun intervento da parte dell’utente.
I mezzi di accoppiamento 20 possono vantaggiosamente comprendere almeno un arpionismo di ritegno 21, operativamente associabile a mezzi di impegno 22. L’arpionismo di ritegno 21 è operativamente connesso ai secondi mezzi di trasmissione del moto 8, in particolare alla puleggia 81. I mezzi di impegno 22 sono operativamente connessi ai primi mezzi di trasmissione del moto 5, in particolare alla puleggia 51.
Preferibilmente, l’arpionismo di ritegno 21 è rotazionalmente associato alla puleggia 81, secondo un asse di rotazione 212, diverso dall’asse di rotazione 10 della puleggia 81. Come vedremo meglio in seguito, l’arpionismo 21 può oscillare reversibilmente intorno all’asse 212 tra una posizione di rilascio (figura 4A), in corrispondenza della quale è operativamente disaccoppiato dai mezzi di impegno 22, ed una posizione di fermo, in corrispondenza della quale è operativamente associato ai mezzi di impegno 22 (figura 4B).
Uno o più elementi di fermo 213 e 214 sono preferibilmente previsti per assicurare un corretto posizionamento dell’arpionismo 21 nelle suddette posizioni di riposo e/o di fermo.
Un primo elemento di fermo 213 può vantaggiosamente comprendere una lamina sagomata, posizionata coassialmente con la puleggia 81. La lamina 213 è associata al perno di rotazione 31 della puleggia 81, in modo da poter ruotare con un certo grado di frizione intorno ad esso. Le estremità 2131 e 2132 della lamina sagomata 213 si estendono rispettivamente in direzione delle estremità 2111 e 2112 dell’arpionismo di ritegno 21.
Dalla parete 216, nella porzione di parete 813 della puleggia 81 non occupata dall’arpionismo 21, emerge preferibilmente un promontorio sagomato 216 atto a definire una sede per il posizionamento della lamina 213 ed ad evitare un’eccessiva rotazione relativa rispetto alla puleggia 81.
II suddetto secondo elemento di fermo 214 è vantaggiosamente costituito da un ulteriore promontorio sagomato che emerge dalla suddetta parete 813, in corrispondenza dell’estremità 2112 dell’arpionismo 21.
I mezzi di impegno 22 comprendono almeno una seconda corona dentata 221, solidalmente connessa con la puleggia 51. La corona dentata 221 comprende un numero relativamente ridotto di denti 215 ed è preferibilmente ricavata in corrispondenza di una parete 512, perpendicolare alla parete laterale 511 della puleggia 51.
La parete 512 definisce una nicchia sagomata 513, in posizione opposta rispetto alla parete laterale 514 della puleggia 51 dove avviene ravvolgimento del cavetto 61.
La nicchia 513 è in grado di ospitare al proprio interno Γ arpionismo 21 ed i promontori sagomati 214 e 216 (figura 7A).
II movimento basculante dell’arpionismo 21 tra le suddette posizioni di rilascio e di fermo è ora descritto in maggior dettaglio.
All’azionamento dei mezzi attuatori 7, la seconda puleggia 81 inizia a ruotare secondo la direzione 500.
Ciò implica che l’arpionismo 21 si muove lungo una traiettoria circolare intorno all’asse 10, essendo solidalmente connesso alla puleggia 81. Tale movimento, tenuto conto del fatto che l’asse di rotazione 212 dell’arpionismo 21 è diverso dall’asse di rotazione 10 della puleggia 81, determina l’insorgenza di una forza che tende a far basculare l’estremità 2111 dell’ arpionismo 21, in direzione della parete laterale 512. Tale movimento è assecondato dall’estremità 2131 dell’elemento di fermo 213.
In tal modo, l’estremità sagomata 2111 delTarpionismo 21 si muove in contatto strisciante con la parete 512, fino ad impegnarsi con uno dei denti 215 della corona dentata 221.
L’arpionismo 21 realizza così un accoppiamento meccanico tra le pulegge 81 e 51, le quali sono ora in grado di ruotare solidalmente tra loro, intorno al medesimo asse di rotazione 10. Da notare che, una volta impegnatosi con la corona dentata 221, l’arpionismo 21 è tenuto in posizione dallo stesso moto di rotazione della puleggia 81, dalla presenza dell’elemento di fermo 213 e dall’opportuna sagomatura della sua estremità 2111.
Al rilascio dei mezzi attuatoli 7, la seconda puleggia 81 tende a ruotare secondo la direzione 501, opposta alla precedente, grazie all’azione dei mezzi di recupero 9. Tale rotazione determina lo svincolo delTestremità sagomata 2111 dal dente 215 della corona dentata 221, disaccoppiando meccanicamente la puleggia 81 dalla puleggia 51.
La rotazione 501 della puleggia 81 determina una corrispondente rotazione dell’ arpionismo 21, intorno all’asse 10. Ciò determina l’insorgenza di una forza che tende a far oscillare l’arpionismo 21 intorno al proprio asse 212, in modo da posizionare la propria estremità 2112 tra l’estremità 2132 dell’elemento di fermo 213 e il secondo elemento di fermo 214. In tal modo, durante la rotazione della puleggia 81, l’estremità 2112 dell’arpionismo 21 si mantiene ad una distanza predefinita dalla parete laterale 512, evitando così l’insorgere di fenomeni di usura per strisciamento.
Da quanto sopra, si può osservare come le opposte rotazioni della puleggia 81, in fase di azionamento o in fase di rilascio dei mezzi attuatori 7, determinino l’insorgenza di opposti movimenti relativi dell’arpionismo 21 rispetto alla puleggia 81. Tali movimenti relativi consentono all’arpionismo 21 di impegnarsi correttamente con la corona dentata 221 o, di converso, di svincolarsi da essa, posizionandosi in modo da non interferire con la rotazione della puleggia 81.
Preferibilmente, il dispositivo di chiusura 1 comprende mezzi di bloccaggio 13 atti ad impedire il libero movimento dei primi mezzi di trasmissione del moto 5, al rilascio dei mezzi attuatori 7.
I mezzi di bloccaggio 13 comprendono una corona dentata 132, solidalmente connessa alla puleggia 51, in posizione circonferenziale esterna rispetto alla parete 512.
I mezzi di bloccaggio 13 comprendono almeno un arpionismo di arresto 131, operativamente impegnabile con la corona dentata 132. L’arpionismo 131 ruota intorno ad un asse di rotazione 1312. L’arpionismo 131 comprende un dente 1313 atto ad impegnarsi con i denti 1321 della corona dentata 132. Un’estremità 1314 dell’arpionismo 131, in posizione opposta con riferimento all’asse 1312, è movimentabile dall’utente. In corrispondenza di tale estremità 1314, l’arpionismo 131 è operativamente connesso ad una molla a spirale 1315, vincolata ad un perno 1316, solidale con il semiguscio 4.
Grazie al tale posizionamento della molla 1315, l’arpionismo 131 può muoversi, azionato dall’utente, tra una stabile posizione di arresto (figura 9), in corrispondenza della quale, esso è impegnato con la corona dentata 132 ed un’altrettanto stabile posizione di riposo (non illustrata), in corrispondenza della quale esso è svincolato dalla corona dentata 132.
In una forma di realizzazione alternativa, la molla 1315 può essere posizionata in corrispondenza dell’asse di rotazione 1312. In questo caso, però, la posizione di riposo dell’arpionismo 131 può essere mantenuta premendo opportunamente sull’estremità 1314. Come sopra accennato, il desiderato serraggio dei lembi della calzatura 100 può essere ottenuto mediante una o più manovre di azionamento/rilascio del dispositivo di chiusura 1. Il funzionamento del dispositivo di chiusura 1 durante una di tali manovre è ora descritto in maggior dettaglio.
Nella fase di azionamento del dispositivo di chiusura 1, l’utente impugna l’elemento di presa 72 e lo solleva, con un semplice movimento verso l’alto. In tal modo, si esercita una forza di trazione T2 sul cavetto 71. La forza di trazione T2 determina una rotazione della puleggia 81 secondo la direzione 500. Il cavetto 71 si svolge dalla puleggia 81, assecondando il movimento manuale dell’utente. La rotazione della puleggia 81, inoltre, carica la molla antagonista 91 che si oppone al moto della puleggia secondo la direzione 500.
Non appena la puleggia 81 inizia a ruotare, l’arpionismo 21 s’impegna, secondo le modalità sopra descritte, con la corona dentata 221, determinando così l’accoppiamento rotazionale tra le pulegge 81 e 51, le quali ruotano solidalmente tra loro.
La rotazione della puleggia 51, secondo la direzione 500, cioè secondo il verso di avvolgimento del cavetto 61, determina l’esercizio di una forza di trazione TI sul cavetto 61, con il conseguente serraggio dei lembi 102 e 103 della calzatura 100.
Si noti come, durante la fase di azionamento del dispositivo di chiusura 1, i mezzi di bloccaggio 13 non influiscano sulla rotazione della puleggia 51. In tal fase, infatti, Tarpionismo 131, anche se in posizione di arresto, si trova in contatto strisciante con la corona dentata 132, grazie all’ orientamento dell’ arpionismo stesso ed al verso di moto della corona dentata 132. Ciò permette evidentemente anche un utente non esperto di effettuare una regolazione fine della tensione di serraggio.
La fase di azionamento del dispositivo di chiusura 1 termina a fine corsa del cavetto 71 o, più in generale, quando l’utente rilascia l’elemento di presa 72, secondo le proprie esigenze.
In fase di rilascio dell’elemento di presa 72, cessa l’esercizio della forza di trazione T2. La molla 91, caricatasi nella precedente fase di azionamento, determina la rotazione di quest’ultima secondo la direzione 501, opposta alla precedente. Tale rotazione provoca il disimpegno delTarpionismo 21 dalla corona dentata 221, secondo le modalità sopra illustrate. A questo punto, le pulegge 81 e 51 sono meccanicamente disaccoppiate tra loro.
La puleggia 51 tende a ruotare secondo la direzione 501 per la reazione vincolare alla tensione di serraggio imposta dal cavetto 61, in corrispondenza dei lembi 102 e 103. La rotazione della puleggia 51 è impedita dai mezzi di bloccaggio 13, i quali mantengono sostanzialmente inalterato lo stato di tensionamento del cavetto 61, impedendone l’allentamento.
La puleggia 81 continua invece a ruotare, secondo la direzione 501, per l’azione della molla 91. Tale rotazione è interrotta dal completo riavvolgimento del cavetto 71 oppure da una nuova manovra di azionamento dei mezzi attuatoli 7, effettuata prima del completo riavvolgimento del cavetto 71.
Risulta evidente come l’utente possa incrementare la tensione di serraggio dei lembi 102 e 103 con semplici manovre di azionamento/rilascio del dispositivo di chiusura 1, anche se effettuate in modo parziale (senza cioè il completo svolgimento/riawolgimento del cavetto 71), fino a raggiungere la tensione di serraggio desiderata.
A fine attività, o semplicemente per allentare la tensione di serraggio dei lembi, l’utente può agire semplicemente sul dispositivo di bloccaggio 13, portando l’arpionismo d’arresto 131 nella posizione di rilascio. Agendo sul linguettone 101 oppure sui lembi della calzatura l’utente può esercitare una tensione T3 sulle estremità 611 e 621 del cavetto 61. Si determina così una rotazione 501 della puleggia 51, con conseguente svolgimento del cavetto 61 e allentamento della tensione di serraggio esercitata dallo stesso.
Il funzionamento del dispositivo di chiusura 1 è stato descritto con specifico riferimento alle forme realizzative, illustrate nelle figure 1-9.
Sono ovviamente possibili varianti realizzative.
Ad esempio, i suddetti mezzi di serraggio 6 potrebbero comprendere una molteplicità di cavetti 61 per il serraggio dei lembi della calzatura. Ciascuno di tali cavetti può vantaggiosamente avere le estremità connesse rispettivamente ad un lembo della calzatura ed al dispositivo di chiusura 1. Inoltre, ciascun cavetto di serraggio può essere connesso operativamente alla tomaia della calzatura, secondo modalità diverse da quelle illustrate. Infine, la molla di recupero 91 potrebbe essere posizionata esternamente rispetto alla seconda puleggia 81, ad esempio in un’apposita sede ricavata su un semiguscio di contenimento 3. I versi di rotazione delle pulegge 81 e 51 potrebbero essere invertiti, modificando opportunamente la connessione dei cavetti 61 e 71 alle pulegge 51 e 81, rispettivamente. Tale inversione deve, però, accompagnarsi ad un’inversione dell’orientazione relativa delTarpionismo di ritegno 21, dell’ arpionismo di arresto 131 e dei denti delle corone dentate 221 e 132.
Secondo un’altra forma realizzativa alternativa, la puleggia 51, la corona dentata 221 e la corona dentata 132 potrebbero essere ricavate da elementi strutturali distinti, successivamente connessi operativamente alla puleggia 51 in fase di assemblaggio del dispositivo di chiusura 1. Lo stesso arpionismo 21 ed i promontori 214 e 216 potrebbero essere posizionati su un distinto elemento strutturale, successivamente connesso operativamente alla puleggia 81. Risulta evidente come tali forme realizzative permettano di privilegiare un’ulteriore semplificazione della lavorazione dei componenti del dispositivo di chiusura 1 rispetto ad un’ulteriore riduzione degli ingombri complessivi.
Si è visto nella pratica che il dispositivo di chiusura, secondo l’invenzione, permette di soddisfare i compiti e gli scopi prefissati.
Il dispositivo di chiusura 1, secondo l’invenzione, permette di serrare in modo incrementale i lembi della calzatura, con semplici manovre manuali da parte dell’utente. Ciò consente di ottenere un ottimale livello di serraggio dei lembi, facilmente regolabile con continuità e selettività da parte dell’utente.
I mezzi attuatori 7 del dispositivo di chiusura 1 possono essere azionati con minimo sforzo da parte dell’utente, anche in condizioni ambientali avverse oppure indossando guanti di protezione.
L’integrazione strutturale tra i sopra descritti mezzi attuatori 7, secondi mezzi di trasmissione del moto 8, mezzi d’accoppiamento 20, primi mezzi di trasmissione del moto 8 e mezzi di bloccaggio 13 consentono di ottenere una struttura complessiva relativamente semplice, poco ingombrante e robusta.
Tale struttura, particolarmente compatta, permette una relativamente facile produzione industriale del dispositivo di chiusura, a costi molto competitivi rispetto ai dispositivi di chiusura di tipo noto.
Sulla base della descrizione data, altre caratteristiche, modifiche o miglioramenti sono possibili ed evidenti al tecnico medio. Tali caratteristiche, modifiche e miglioramenti sono perciò da considerarsi parte della presente invenzione.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo di chiusura (1) per una calzatura sportiva (100) comprendente almeno mezzi di serraggio (6) di almeno un lembo (102, 103) di detta calzatura sportiva, primi mezzi di trasmissione del moto (5) operativamente connessi a detti mezzi di serraggio, mezzi attuatoli (7), azionabili dall’utente, e secondi mezzi di trasmissione del moto (8), operativamente connessi a detti mezzi attuatoli, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di accoppiamento (20) per accoppiare solidalmente detti secondi mezzi di trasmissione del moto a detti primi mezzi di trasmissione del moto, in fase di azionamento di detti mezzi attuatori, detti secondi mezzi di trasmissione del moto disaccoppiandosi meccanicamente da detti primi mezzi di trasmissione del moto, in fase di rilascio di detti mezzi attuatori.
  2. 2. Un dispositivo di chiusura, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento accoppiano rotazionalmente detti secondi mezzi di trasmissione del moto a detti primi mezzi di trasmissione del moto, quando detti secondi mezzi di trasmissione del moto eseguono un movimento di rotazione, secondo una prima direzione (500).
  3. 3. Un dispositivo di chiusura, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di trasmissione del moto si disaccoppiano meccanicamente da detti primi mezzi di trasmissione del moto, quando detti secondi mezzi di trasmissione del moto eseguono un movimento di rotazione, secondo una seconda direzione (501), opposta a detta prima direzione.
  4. 4. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di serraggio comprendono almeno un primo cavetto (61) operativamente connesso ad almeno un lembo (102, 103) di detta calzatura sportiva.
  5. 5. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di trasmissione del moto comprendono una prima puleggia (51), operativamente connessa a detti mezzi di serraggio.
  6. 6. Dispositivo di chiusura, secondo le rivendicazioni 4 e 5, caratterizzato dal fatto detta prima puleggia è operativamente connessa a detto primo cavetto, in modo che una rotazione (500) di detta prima puleggia determini l’esercizio di una forza di trazione (Tl) su detto primo cavetto.
  7. 7. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio (13) atti ad impedire il libero movimento di detti primi mezzi di trasmissione del moto, al rilascio di detti mezzi attuatori.
  8. 8. Un dispositivo di chiusura, secondo le rivendicazioni 5 e 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono almeno una prima corona dentata (132), solidalmente connessa a detta prima puleggia ed almeno un arpionismo di arresto (131), operativamente impegnabile con detta prima corona dentata.
  9. 9. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori comprendono almeno un secondo cavetto (71), operativamente connesso a detti secondi mezzi di trasmissione del moto, ed almeno un elemento di presa (72), operativamente connesso a detto secondo cavetto, in modo che un utente possa esercitare una forza di trazione (T2) su detto secondo cavetto, agendo su detto elemento di presa.
  10. 10. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di trasmissione del moto comprendono almeno una seconda puleggia (81), operativamente connessa a detti mezzi attuatori.
  11. 11. Un dispositivo di chiusura, secondo le rivendicazioni 9 e 10, caratterizzato dal fatto detta seconda puleggia è operativamente connessa a detto secondo cavetto, in modo l’esercizio di una forza di trazione (T2) su detto secondo cavetto determini una rotazione (500) di detta seconda puleggia.
  12. 12. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni da 9 a 11, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di recupero (9) di detto secondo cavetto, operativamente associati a detta seconda puleggia.
  13. 13. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento comprendono almeno un arpionismo di ritegno (21), operativamente associabile a mezzi di impegno (22), detto arpionismo di ritegno essendo operativamente connesso a detti secondi mezzi di trasmissione del moto, detti mezzi di impegno essendo operativamente connessi a detti primi mezzi di trasmissione del moto.
  14. 14. Un dispositivo di chiusura, secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detto arpionismo di ritegno è rotazionalmente associato a detta seconda puleggia, secondo un asse di rotazione (212) diverso dall’asse di rotazione (10) di detta seconda puleggia.
  15. 15. Un dispositivo di chiusura, secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detto arpionismo di ritegno oscilla reversibilmente tra una posizione di riposo, in corrispondenza della quale detto arpionismo di ritegno è operativamente disaccoppiato da detti mezzi di impegno, ed una posizione di fermo, in corrispondenza della quale detto arpionismo di ritegno è operativamente associato a detti mezzi di impegno.
  16. 16. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 15, caratterizzato dal fatto che detti mezzi d’accoppiamento comprendono uno o più elementi di fermo (213, 214) per assicurare un corretto posizionamento di detto arpionismo di ritegno in detta posizione di fermo e/o in detta posizione di rilascio.
  17. 17. Un dispositivo di chiusura, secondo le rivendicazioni 5 e 13, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di impegno comprendono almeno una seconda corona dentata (221) operativamente connessa a detta prima puleggia.
  18. 18. Un dispositivo di chiusura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo scatolare (2) comprendente una coppia di semigusci di contenimento (3, 4), almeno uno di detti semigusci essendo operativamente associato ad un lembo (101) di detta calzatura sportiva.
  19. 19. Calzatura sportiva (100) caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di chiusura (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
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