ITPD20080382A1 - Dispositivo di trattamento di un velo di carda - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ applicabile al campo delle macchine per lavorazioni tessili ed à ̈ particolarmente indicata ad essere utilizzata nel settore delle macchine di lavorazione dei tessuti non tessuti.
Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per il trattamento di un velo di carda.
Stato della tecnica
Nel processo di ottenimento di superfici tessili di tessuto non tessuto, la fibra tessile viene inizialmente sottoposta a cardatura, ossia viene formato un velo, anche detto velo di carda, che successivamente viene faldato, ossia disposto su più strati tra loro sovrapposti, al fine di ottenere un multistrato dello spessore desiderato che viene poi consolidato mediante procedimento di agugliatura o mediante altri metodi.
In tutti questi passaggi, il velo viene accompagnato da nastri trasportatori mossi da rulli o cilindri rotanti. In generale il velo à ̈ disposto almeno sopra un nastro trasportatore, anche se spesso esso à ̈ inserito in un canale di convogliamento realizzato tra due nastri trasportatori sovrapposti al fine di trattenere e preservare il velo di carda durante le lavorazioni.
In effetti, la qualità del tessuto non tessuto risultante, valutabile neN’uniformità di spessore e densità di tessuto, dipende da molti fattori tra i quali l'uniformità di dimensioni del velo di carda in ogni passaggio del processo di lavorazione. In particolare, si deve cercare di preservare gli spessori predeterminati del velo che deve anche presentare, nella fase di faldatura, larghezza uniforme e assenza di punti di rottura
Per assicurare uniformità di trattamento e coerenza nella fibra del velo, dalla cardatura fino alla faldatura il movimento del velo deve essere il più possibile costante e comunque privo di brusche variazioni. Tuttavia, à ̈ evidente che ciascuna fase di lavorazione richiede velocità generalmente differenti dalle altre e, tra l’altro, una stessa fase presenta spesso velocità variabili durante il processo di lavorazione. Ciò implica che nel processo complessivo tra la cardatura e la faldatura vi à ̈ discontinuità nel movimento del velo.
In particolare, tra la cardatura e la faldatura vi à ̈ una fase di stiratura del velo per variarne, in alcuni tratti predeterminati, lo spessore.
Secondo la tecnica nota, infatti, la faldatura di un velo di carda di spessore costante consente di ottenere un multistrato sostanzialmente parallelepipedo. Tuttavia, le lavorazioni successive di consolidamento tendono a comprimere maggiormente il multistrato nella zona mediana della sua sezione longitudinale dando vita ad un multistrato consolidato di spessore non uniforme. Per compensare questo fatto, si effettua la stiratura del velo in modo da diminuirne lo spessore nei tratti che verranno faldati in corrispondenza delle estremità della sezione longitudinale del multistrato. Quest’ultimo non à ̈ più, quindi, un parallelepipedo ma presenta una sezione longitudinale con profilo sostanzialmente spiovente verso i bordi.
Poiché questa e altre discontinuità possono provocare rotture del velo o calo della qualità del tessuto non tessuto consolidato, sono stati introdotti una pluralità di dispositivi di immagazzinamento dinamico del velo di carda da interporre tra i vari stadi di lavorazione.
Tali dispositivi sono generalmente costituiti da una pluralità di rulli rotanti mobili che sottendono i nastri trasportatori del velo di carda e che si possono avvicinare e allontanare reciprocamente al fine di aumentare o diminuire lo spazio di percorrenza del velo di carda tra una stazione di lavorazione e la successiva. Di fatto, quindi, tali dispositivi sono magazzini di velo di carda dinamici, ossia ad immagazzinamento variabile dipendente dalla differenza di velocità di lavorazione tra una stazione e le stazioni immediatamente precedente e successiva.
Alcuni esempi di dispositivi di trattamento del velo di carda adatti ad effettuare un magazzino dinamico del velo stesso sono descritti nel brevetto EP 0,659,220 e nel brevetto US 7,320,154.
Pur nelle differenze che li distinguono, i dispositivi descritti nei due brevetti evidenziati, così come tutti quelli noti, presentano alcune caratteristiche comuni. Innanzitutto vi sono due nastri trasportatori, entrambi disposti ad anello chiuso, sovrapposti tra loro per almeno un tratto comprendente almeno una porzione sagomata sostanzialmente ad U. Tali due nastri trasportatori definiscono un canale di convogliamento del velo dove si individuano una zona di ingresso ed una zona di uscita.
I nastri sono tensionati e fatti avanzare da una pluralità di primi rulli rotanti assialmente fissi sui quali sono avvolti. Inoltre, si individua almeno un primo rullo rotante assialmente mobile nella direzione di sviluppo della porzione sagomata a U per allungarla o accorciarla, allungando o accorciando il percorso del velo di carda. In particolare, il rullo mobile à ̈ disposto in corrispondenza del fondo del tratto a U ed effettua un movimento di allontanamento, rispettivamente di avvicinamento, dai rulli fissi che si trovano in testa al tratto a U. Un movimento del rullo mobile in un senso o nel senso opposto provoca un allungamento o un accorciamento del tratto a U.
Poiché i nastri trasportatori sono chiusi ad anello, à ̈ evidente che per ciascun nastro trasportatore deve esserci almeno un secondo rullo rotante assialmente mobile rispetto ai rulli fissi per compensare, per il nastro trasportatore in questione, il movimento del primo rullo rotante mobile.
Come si osserva, ad esempio, in US 7,320,154, i secondi rulli sono mobili secondo una direzione coincidente alla direzione su cui si muove il primo rullo mobile. È evidente che una tale soluzione risulta particolarmente ingombrante poiché ad un movimento di una determinata ampiezza del primo rullo corrisponde un movimento della stessa ampiezza di ciascuno dei secondi rulli. Lo spazio interessato dagli spostamenti dei rulli lungo la comune direzione risulta triplo di quello interessato dal movimento del primo rullo.
Il caso descritto su EP 0,659,220 à ̈ solo apparentemente differente in quanto uno dei secondi rulli à ̈ sostituito da un carro mobile comprendente due rulli rotanti. Sebbene questi ultimi si spostino lungo direzioni distinte dalla direzione di spostamento del primo rullo, à ̈ evidente che l’elemento da considerare à ̈ il carro mobile la cui direzione di spostamento coincide con la direzione di spostamento del primo rullo, Anche in questo caso, quindi, si ripropone l'inconveniente per cui lo spazio interessato dagli spostamenti dei rulli e dei carri lungo la comune direzione risulta triplo di quello interessato dal movimento del primo rullo.
Oltre alla descritta necessità di prevedere zone di immagazzinamento di velo di carda, la stiratura del velo può indurre abbassamenti di qualità nel tessuto non tessuto anche in altri modi.
La stiratura di un velo di carda viene eseguita servendosi di almeno due rulli rotanti che girano ad una velocità differente l’uno dall’altro. Più in dettaglio, il velo viene fatto passare nell’interspazio tra un primo di tali rulli ed un elemento di contrasto, ossia attraverso una zona di trattenimento ed avanzamento del velo che sfrutta l’attrito di compressione tra il velo ed il rullo che lo accompagna nell’avanzamento. Successivamente, il velo passa tra il secondo di tali rulli ed un ulteriore elemento di contrasto, ossia attraverso una ulteriore zona di trattenimento ed avanzamento. Gli elementi di contrasto devono essere anch'essi mobili con il rispettivo rullo ed alla stessa velocità per evitare danneggiamenti al velo. Essi sono generalmente realizzati con ulteriori rulli rotanti o con nastri trasportatori avvolti su rulli rotanti.
Quando il quinto rullo ruota ad una velocità superiore al primo, il tratto di velo di carda compreso tra le zone di trattenimento à ̈ soggetto a trazione e viene quindi stirato. Tuttavia, nel passaggio tra le zone di trattenimento durante la stiratura, il velo, esattamente come accade ad un elastico, tende non solo a diminuire il suo spessore, ma anche a diminuire la sua larghezza. Quest'ultimo effetto della stiratura à ̈ indesiderato e diminuisce la qualità del prodotto finale costringendo l’utilizzatore a tagliare il bordo laterale del tessuto non tessuto per la presenza di scalinature.
Per evitare questo fenomeno, o almeno per ridurlo il più possibile, una possibilità à ̈ di ridurre lo spazio tra i rulli rotanti responsabili della stiratura. Più in dettaglio, tanto più corto à ̈ lo spazio in aria, ossia non accompagnato da rulli o nastri trasportatori, percorso dal velo tra una zona di stiratura e l’altra, minore à ̈ il suo restringimento trasversale. Poiché, durante la stiratura, il velo, sottoposto a trazione, esce da una zona di trattenimento ed entra nella successiva zona di trattenimento seguendo la direzione individuata dalla tangente ai due rulli delle zone di trattenimento, la diminuzione dello spazio in aria tra i rulli si ottiene avvicinandoli quanto più possibile.
Una prima soluzione à ̈ descritta in EP 1 ,386,990 dove si presentano due rulli lamellari in modo che possano essere fatti parzialmente compenetrare avvicinandoli. Tale soluzione, pur consentendo di avvicinare i rulli, non supera totalmente l’inconveniente del restringimento in larghezza del velo durante la stiratura poiché il tratto in aria percorso dal velo à ̈ comunque notevole anche se minimizzato.
Il suddetto problema sarebbe limitabile diminuendo il diametro dei rulli, ma vi à ̈ un limite dettato dal fatto che con rulli di diametro eccessivamente ridotto il velo tende ad arrotolarsi su di essi bloccando la lavorazione e rovinando irrimediabilmente il velo.
Quest’ultimo inconveniente à ̈ stato superato nella domanda di brevetto WO 2006/051294 dove, con particolare riferimento alla figura 6 della domanda, dove si propone l’uso di rulli di piccolo diametro utilizzati per creare i vertici di quattro nastri trasportatori chiusi ad anello che a due a due realizzano le due zone di trattenuta tra le quali avviene la stiratura. È evidente che lo spazio in aria del velo di carda à ̈ particolarmente limitato, tuttavia ciò à ̈ ottenuto con un dispositivo particolarmente complesso.
Inoltre, non essendo nullo lo spazio in aria percorso dal velo nella zona di stiratura, esso à ̈ comunque soggetto ad un seppur piccolo restringimento di larghezza.
Nel brevetto EP 1 ,381 ,721 si propone invece di eseguire la stiratura su più punti per frazionare la forza di trazione cui il velo deve essere sottoposto per eseguire la stiratura desiderata. Ciò consente di limitare il restringimento in larghezza, ma non si riesce comunque ad escluderlo.
Presentazione dell’invenzione
Uno scopo generale della presente invenzione à ̈ quello di superare gli inconvenienti sopra lamentati mettendo a disposizione un dispositivo di trattamento di un velo di carda che superi gli inconvenienti e i limiti dell’arte nota.
In particolare, uno scopo dell'invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo di trattamento di un velo di carda che consenta di migliorare la qualità del tessuto non tessuto finale rispetto ai dispositivi equivalenti dell’arte nota tutelando l'uniformità del velo di carda.
Nell’ambito di questi scopi generali, uno scopo particolare dell'invenzione à ̈ di realizzare un dispositivo particolarmente compatto e di facile realizzazione rispetto ai dispositivi equivalenti noti.
Un altro scopo che si vuole raggiungere à ̈ che il dispositivo stesso consenta la stiratura di tratti predeterminati del velo di carda limitando o annullando completamente il restringimento laterale del velo stesso.
Questi scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un dispositivo di trattamento di un velo di carda in accordo con la rivendicazione principale.
In particolare, il dispositivo comprende:
- almeno un primo nastro trasportatore ed almeno un secondo nastro trasportatore sovrapposti tra loro per almeno un tratto per definire un canale di convogliamento del velo dove si individuano una zona di ingresso ed una zona di uscita;
- una pluralità di primi rulli rotanti e assialmente fissi sui quali sono avvolti detti nastri trasportatori per realizzarne almeno il tensionamento;
- almeno un primo carro accumulatore mobile assialmente e che insiste su almeno una porzione di detto canale di convogliamento per movimentarla secondo una prima direzione tale da produrre una variazione di lunghezza di detto canale di convogliamento;
- primi mezzi di compensazione della variazione di lunghezza di detto tratto di detto primo nastro trasportatore definente detto canale di convogliamento e secondi mezzi di compensazione della variazione di lunghezza di detto tratto di detto secondo nastro trasportatore definente detto canale di convogliamento,
e si caratterizza per il fatto che detti secondi mezzi di compensazione comprendono almeno un secondo carro accumulatore mobile assialmente in una seconda direzione differente da detta prima direzione.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i primi mezzi di compensazione comprendono almeno un terzo carro accumulatore mobile assialmente in una terza direzione.
Ciò che si osserva da subito à ̈ che almeno uno dei mezzi di compensazione agisce su un direzione differente da quello di movimento del primo carro accumulatore. In particolare, poiché la direzione individuata dal movimento del secondo carro accumulatore à ̈ differente dalla direzione di spostamento del primo carro accumulatore, se à ̈ pur vero che ad un movimento di una determinata ampiezza del primo carro accumulatore deve corrispondere un movimento della stessa ampiezza di ciascuno dei secondi e terzi carri accumulatori, non vi à ̈ più, come si apprezzerà meglio nel seguito, una direttrice lungo la quale lo spazio interessato dagli spostamenti risulta triplo di quello interessato dal movimento del primo carro accumulatore, ma risulterà al massimo doppio, se uno dei tra il secondo carro e il terzo carro à ̈ allineato al primo, o pari all’entità dello spostamento del primo carro nel caso entrambi siano mobili su direttive differenti da quella del primo carro e tra loro.
Preferibilmente, ma non necessariamente, il primo carro accumulatore comprende almeno un secondo rullo rotante, il secondo carro accumulatore comprende almeno un terzo rullo rotante, ed il terzo carro accumulatore comprende almeno un quarto rullo rotante.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il dispositivo comprende, a monte della zona di ingresso del canale di convogliamento, mezzi di stiratura del velo di carda a loro volta comprendenti almeno un primo gruppo di trascinamento del velo di carda con una prima velocità di trascinamento ed almeno un secondo gruppo di trascinamento del velo di carda con una seconda velocità di trascinamento.
In particolare, il primo gruppo di trascinamento comprende almeno un quinto rullo rotante con una prima velocità di rotazione e primi mezzi di trattenimento del velo di carda a ridosso di almeno un tratto operativo della superficie del quinto rullo rotante, e il secondo gruppo di trascinamento comprende almeno un sesto rullo rotante ad una seconda velocità di rotazione e secondi mezzi di trattenimento del velo di carda a ridosso di almeno un tratto operativo della superficie del sesto rullo rotante. Inoltre, i mezzi di trattenimento sono tali per cui il velo di carda percorre, tra il primo gruppo di trascinamento e il secondo gruppo di trascinamento, almeno un tratto sagomato non rettilineo.
In sostanza, mentre nell’arte nota l’uscita del velo di carda da una zona di trattenuta e il suo ingresso nella successiva avviene lungo la tangente ai due rulli che realizzano le due zone di trattenuta, nel dispositivo proposto si cerca di fare in modo che il velo si stacchi da un rullo e vada ad appoggiarsi al rullo successivo nei punti più prossimi alla congiungente i centri dei cerchi individuati dalla sezione trasversale di ciascun rullo. Poiché la minor distanza tra due rulli à ̈ determinata da tale congiungente, à ̈ evidente che così facendo si minimizza quanto più possibile lo spazio in aria percorso dal velo e responsabile del restringimento trasversale dello stesso.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i primi e i secondi mezzi di trattenimento comprendono almeno un settimo rullo disposto tangente al quinto e al sesto rullo rotante per individuare, lungo la linea di contatto con il quinto rullo rotante, una prima zona di trattenuta del velo di carda e, lungo la linea di contatto con il sesto rullo rotante, una seconda zona di trattenuta del velo di carda.
Ciò consente, vantaggiosamente, di annullare il tratto in aria del velo di carda facendolo accompagnare, tra una zona di trattenuta e l’altra, da un rullo.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, del dispositivo dell’invenzione, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 rappresenta una vista funzionale del dispositivo di trattamento di un velo di carda secondo l'invenzione;
la FIG. 2 rappresenta una ulteriore vista funzionale del dispositivo di trattamento di un velo di carda secondo l’invenzione; le FIGG. da 3 a 7 rappresentano particolare del dispositivo di FIG. 2.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita Con riferimento alla FIG. 1 , Ã ̈ illustrato un dispositivo di trattamento 1 di un velo di carda V.
Si osserva che esso comprende almeno un primo nastro trasportatore 2 ed almeno un secondo nastro trasportatore 3 disposti sovrapposti tra loro per almeno un tratto per definire un canale di convogliamento 4 del velo V dove si individuano una zona di ingresso 5 ed una zona di uscita 6.
In particolare, i nastri trasportatori 2 e 3 sono avvolti su una pluralità di primi rulli rotanti 7 assialmente fissi, ossia il cui unico movimento ammesso à ̈ quello di rotazione, che ne realizzano almeno il tensionamento se non anche l’avanzamento.
Il dispositivo 1 dell’invenzione comprende anche almeno un primo carro accumulatore 8 mobile assialmente, ossia il cui movimento ammesso à ̈ almeno quello di traslazione, nel quale à ̈ preferibilmente presente, ma non necessariamente, almeno un secondo rullo rotante 9 che insiste su almeno una porzione 10 del canale di convogliamento 4 per movimentarla secondo una prima direzione X tale da produrre una variazione di lunghezza del canale 4 stesso. Si noti che, secondo varianti esecutive non rappresentate, il primo carro accumulatore 8 può insistere sulla porzione 10 di canale di convogliamento 4 anche con elementi sagomati differenti da un rullo rotante.
Il movimento trasversale del primo carro accumulatore 8 secondo la prima direzione X provoca quindi un allungamento o un accorciamento del canale di convogliamento 4 andando a generare un tratto curvo più o meno pronunciato nel canale 4 stesso in corrispondenza della porzione 10. Esso realizza, quindi, un magazzino variabile, ossia dinamico, del velo di carda V che percorre il canale 4 al fine di preservarne l'integrità e, più in generale, la qualità .
In figura si osserva che il primo carro accumulatore 8 à ̈ il principale responsabile della formazione della porzione 10 sagomata a forma di U, ma si nota che essa può presentare sagomatura semplicemente curvilinea, magari a forma di C o di L.
Ciò che à ̈ certo à ̈ che l’effetto del primo carro accumulatore 8 à ̈ di attrarre verso la porzione 10 del canale 4 una maggiore quantità di primo nastro trasportatore 2 e secondo nastro trasportatore 3.
Si rendono quindi necessari primi mezzi di compensazione 11 della variazione di lunghezza del tratto di primo nastro trasportatore 2 definente il canale di convogliamento 4 e, analogamente, secondi mezzi di compensazione 12 della variazione di lunghezza del tratto del secondo nastro trasportatore 3 definente il canale di convogliamento 4.
Secondo un aspetto dell'invenzione, i secondi mezzi di compensazione 12 comprendono almeno un secondo carro accumulatore 13 mobile assialmente in una seconda direzione Y differente dalla prima direzione X. In particolare, il secondo carro accumulatore 13 comprende almeno un terzo rullo rotante 14 su cui si avvolge il secondo nastro trasportatore 3.
È evidente che il movimento del secondo carro accumulatore 13 à ̈ in accordo con quello del primo carro accumulatore 8. In particolare, i due movimenti hanno la stessa escursione per mantenere sotteso il secondo nastro trasportatore 3 e per evitare di strapparlo.
Poiché i due carri 8 e 13 appena citati si muovono su direzioni differenti, gli spazi che essi percorrono non si sommano sulla stessa direzione con l’ovvia conseguenza di diminuire gli ingombri del dispositivo 1 dell'invenzione.
Analogamente ai secondi mezzi di compensazione 12, i primi mezzi di compensazione 11 comprendono almeno un terzo carro accumulatore 15 mobile assialmente in una terza direzione Z e comprendente almeno un quarto rullo rotante 16. Ancora, il movimento del terzo carro accumulatore 15 Ã ̈ in accordo con quello del primo carro accumulatore 8. In particolare, i due movimenti hanno la stessa escursione per mantenere sotteso il primo nastro trasportatore 2 e per evitare di strapparlo.
Si noti che analogamente a quanto accade per il primo carro accumulatore 8, secondo varianti esecutive non rappresentate il secondo carro accumulatore 13 e il terzo carro accumulatore 15 possono insistere sui rispettivi nastri trasportatori anche con elementi sagomati differenti da un rullo rotante.
Nelle allegate figure si osserva che la terza direzione Z à ̈ coincidente con la prima direzione X, con ciò ottenendo che gli spazi che essi percorrono si sommano sulla stessa direzione. Tuttavia, volendo diminuire ancor più gli ingombri del dispositivo 1 dell’invenzione, à ̈ possibile prevedere che anche la terza direzione Z sia distinta dalla prima direzione X.
Nelle figure si osserva anche che la prima direzione X e la seconda direzione Y sono parallele, ma ciò non à ̈ necessario. Ciò che à ̈ necessario à ̈ che esse siano al più incidenti in un punto esterno alla massima estensione della porzione 10 di canale di convogliamento 4 ove agisce il primo carro accumulatore 8. Secondo un altro aspetto dell’invenzione, gli ingombri risultano particolarmente limitati se il primo carro accumulatore 8 individua, nei suoi movimenti, una corsia di movimentazione differente dalla corsia di movimentazione individuata dal secondo carro accumulatore 13.
Discorso analogo si può fare per il terzo carro accumulatore 15 qualora la prima direzione X e la terza direzione Z siano differenti.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il dispositivo 1 comprende, a monte della zona di ingresso 5 del canale di convogliamento 4, mezzi di stiratura 17 del velo di carda V osservabili in FIG. 2.
Questi ultimi comprendono almeno un primo gruppo di trascinamento 18 del velo di carda V con una prima velocità di trascinamento ed almeno un secondo gruppo di trascinamento 19 del velo di carda V con una seconda velocità di trascinamento.
In particolare, il secondo gruppo di trascinamento 19 à ̈ disposto a valle ed in prossimità del primo gruppo di trascinamento 18 e la prima velocità di trascinamento à ̈ al più uguale alla seconda velocità di trascinamento per consentire, quando la seconda velocità di trascinamento à ̈ maggiore della prima velocità di trascinamento, di effettuare la stiratura del tratto del velo di carda V compreso tra i due gruppi di trascinamento 18 e 19.
Si osserva, anche se pare ovvio, che il magazzino dinamico prima descritto deve il suo posizionamento a valle dei mezzi di stiratura 17 per la loro azione a velocità variabile sul velo V.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il primo gruppo di trascinamento 18 comprende, come si può apprezzare anche nel particolare di FIG. 3, almeno un quinto rullo rotante 20 e primi mezzi di trattenimento 21 del velo di carda V a ridosso di almeno un tratto operativo 22 della superficie 23 del quinto rullo 20 stesso.
Opportunamente, l’effetto dei primi mezzi di trattenimento 21 à ̈ quello di trattenere il più a lungo possibile a contatto con la superficie 23 del quinto rullo rotante 20 il velo di carda V in modo che esso percorra, tra il primo gruppo di trascinamento 18 e il secondo gruppo di trascinamento 19, almeno un tratto sagomato 24 non rettilineo.
Come detto in precedenza, quindi, mentre nell’arte nota l'uscita del velo di carda da una zona di trattenuta e il suo ingresso nella successiva avviene lungo la tangente ai due rulli che realizzano le due zone di trattenuta, nel dispositivo 1 proposto si cerca di fare in modo che il velo V si stacchi dal quinto rullo rotante 20 in punti più prossimi possibile al secondo gruppo di trascinamento 19.
Per aumentare tale effetto, opportunamente anche il secondo gruppo di trascinamento 19 comprende almeno un sesto rullo rotante 25 e secondi mezzi di trattenimento 26 del velo di carda V a ridosso di almeno un tratto operativo 27 della superficie 28 del sesto rullo rotante 25.
In tal caso, nel dispositivo 1 si cerca di fare in modo che il velo V si stacchi dal quinto rullo rotante 20 e vada ad appoggiarsi al sesto rullo rotante 25 nei punti più prossimi alla congiungente i centri dei cerchi individuati dalla sezione trasversale di ciascun rullo 20, 25. Poiché la minor distanza tra due rulli à ̈ determinata da tale congiungente, à ̈ evidente che così facendo si minimizza quanto più possibile lo spazio in aria percorso dal velo V, spazio responsabile del restringimento trasversale dello stesso.
Una possibile forma di esecuzione dei mezzi di trattenimento 21 , 26 à ̈ osservabile nel particolare di FIG. 4 dove si osserva che essi comprendono una pluralità di fori passanti 50 realizzati sulla superficie perimetrale del quinto rullo rotante 20 per il passaggio di un flusso di aria di aspirazione dall’esterno all'interno del quinto rullo rotante 20 stesso.
Analogamente, i secondi mezzi di trattenimento 26, qualora presenti, comprendono una pluralità di fori passanti realizzati sulla superficie perimetrale del sesto rullo rotante 25 per il passaggio di un flusso di aria di aspirazione dall'esterno all'interno del sesto rullo rotante 25 stesso.
In sostanza, quindi, il trattenimento del velo V a ridosso dei rulli rotanti 20, 25 avviene per depressione.
Secondo una differente forma di esecuzione, invece, i primi 21 e i secondi mezzi di trattenimento 26 comprendono almeno un settimo rullo rotante 60 disposto tangente al quinto rullo rotante 20 e al sesto rullo rotante 25 per individuare, lungo una prima linea di contatto con il quinto rullo rotante 20, una prima zona di trattenuta 62 del velo di carda V e, lungo una seconda linea di contatto con il sesto rullo rotante 25, una seconda zona di trattenuta 63 del velo di carda V.
In questo modo il velo V à ̈ costretto a percorrere un tratto curvilineo 24 che ha come conseguenza uno stacco dal quinto rullo 20 e un contatto col sesto rullo 25 in punti il più possibile prossimi alla distanza minima tra i rulli 20, 25 stessi.
Inoltre, il tratto 24 percorso dal velo di carda V non à ̈ in aria, ma à ̈ in appoggio al settimo rullo rotante 60. Ciò consente di ridurre ancor più, se non annullare, il restringimento trasversale che esso subisce durante la stiratura.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, visibile nel particolare di FIG. 6, il settimo rullo 60 à ̈ di tipo lamellare ed individua, sul quinto rullo rotante 20, una pluralità di primi segmenti di trattenuta 64 del velo di carda V allineati lungo la prima linea di contatto tra il quinto rullo rotante 20 ed il settimo rullo rotante 60 ed intervallati da primi interstizi 65 in cui il velo di carda V à ̈ libero.
Ciò consente di mantenere “pettinato†il velo di carda V durante la stiratura, ossia nel passaggio dal primo gruppo di trascinamento 18 al secondo gruppo di trascinamento 19. In altre parole, ciò consente di evitare totalmente che, durante la stiratura, il velo di carda V si restringa.
Tuttavia, in questo modo la stiratura potrebbe essere non uniforme perché il velo V à ̈ trattenuto solo su strisce corrispondenti ai primi segmenti di trattenuta 64. È quindi previsto un rullo lamellare aggiuntivo 66, osservabile in FIG. 7, disposto a monte del settimo rullo 60 e tangente al quinto rullo rotante 20 per individuare su quest'ultimo una pluralità di secondi segmenti di trattenuta del velo di carda V, non osservabili in figura, allineati tra loro ed intervallati da secondi interstizi, anch’essi non osservabili in figura, in cui il velo di carda V à ̈ libero. In particolare, ai primi segmenti di trattenuta 64 corrispondono i secondi interstizi, mentre ai primi interstizi 65 corrispondendo i secondi segmenti di trattenuta. Ciò assicura una stiratura uniforme del velo.
La presenza del settimo rullo lamellare 60 e del rullo lamellare aggiuntivo 66 consente anche di eliminare l’aria da dentro il velo di carda V prima della stiratura e prima del suo ingresso nel canale di convogliamento 4, punti nei quali lo schiacciamento del velo V con la conseguente fuoriuscita dell’aria potrebbe provocare un degrado della qualità del velo V stesso.
Alla luce di quanto precede, si comprende che il dispositivo proposto raggiunge gli scopi prefissati superando gli inconvenienti e i limiti deN’arte nota.
In particolare, il dispositivo di trattamento di un velo di carda proposto consente di migliorare la qualità del tessuto non tessuto finale rispetto ai dispositivi equivalenti deN’arte nota tutelando l’uniformità del velo di carda.
A ben vedere, il dispositivo dell’invenzione à ̈ anche particolarmente compatto e di facile realizzazione rispetto ai dispositivi equivalenti noti e consente la stiratura di tratti predeterminati del velo di carda limitando o annullando completamente il restringimento laterale del velo stesso.
II dispositivo secondo il trovato à ̈ senz'altro suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri tecnicamente equivalenti senza uscire dalfambito del trovato.
Anche se il dispositivo à ̈ stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.
Claims (12)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Un dispositivo di trattamento di un velo di carda (V) del tipo comprendente: - almeno un primo nastro trasportatore (2) ed almeno un secondo nastro trasportatore (3) sovrapposti tra loro per almeno un tratto per definire un canale di convogliamento (4) del velo (V) dove si individuano una zona di ingresso (5) ed una zona di uscita (6); - una pluralità di primi rulli (7) rotanti e assialmente fissi sui quali sono avvolti detti nastri trasportatori (2, 3) per realizzarne almeno il tensionamento; - almeno un primo carro accumulatore (8) mobile assialmente e che insiste su almeno una porzione (10) di detto canale di convogliamento (4) per movimentarla secondo una prima direzione (X) tale da produrre una variazione di lunghezza di detto canale di convogliamento (4); - primi mezzi di compensazione (11) della variazione di lunghezza di detto tratto di detto primo nastro trasportatore (2) definente detto canale di convogliamento (4) e secondi mezzi di compensazione (12) della variazione di lunghezza di detto tratto di detto secondo nastro trasportatore (3) definente detto canale di convogliamento (4), caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di compensazione (12) comprendono almeno un secondo carro accumulatore (13) mobile assialmente in una seconda direzione (Y) differente da detta prima direzione (X).
- 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di compensazione (11) comprendono almeno un terzo carro accumulatore (15) mobile assialmente in una terza direzione (Z).
- 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto primo carro accumulatore (8) individua una corsia di movimentazione differente dalla corsia di movimentazione individuata da detto secondo carro accumulatore (13), detto primo carro accumulatore (8) comprendendo almeno un secondo rullo rotante (9), detto secondo carro accumulatore (13) comprendendo almeno un terzo rullo rotante (14), detto terzo carro accumulatore (15) comprendendo almeno un quarto rullo rotante (16).
- 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere, a monte di detta zona di ingresso (5) di detto canale di convogliamento (4), mezzi di stiratura (17) del velo di carda (V) comprendenti almeno un primo gruppo di trascinamento (18) del velo di carda (V) con una prima velocità di trascinamento ed almeno un secondo gruppo di trascinamento (19) del velo di carda (V) con una seconda velocità di trascinamento, detto secondo gruppo di trascinamento (19) essendo disposto a valle ed in prossimità di detto primo gruppo di trascinamento (18), detta prima velocità di trascinamento essendo al più uguale a detta seconda velocità di trascinamento per consentire, quando detta seconda velocità di trascinamento à ̈ maggiore di detta prima velocità di trascinamento, di effettuare la stiratura del tratto del velo di carda (V) compreso tra detto primo gruppo di trascinamento (18) e detto secondo gruppo di trascinamento (19).
- 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto primo gruppo di trascinamento (18) comprende almeno un quinto rullo rotante (20) e primi mezzi di trattenimento (21) del velo di carda (V) a ridosso di almeno un tratto operativo (22) della superficie (23) di detto quinto rullo rotante (20), detto velo di carda (V) percorrendo, tra detto primo gruppo di trascinamento (18) e detto secondo gruppo di trascinamento (19), almeno un tratto sagomato (24) non rettilineo per effetto almeno di detti primi mezzi di trattenimento (21).
- 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che detto secondo gruppo di trascinamento (19) comprende almeno un sesto rullo rotante (25) e secondi mezzi di trattenimento (26) del velo di carda (V) a ridosso di almeno un tratto operativo (27) della superficie (28) di detto sesto rullo rotante (25).
- 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di trattenimento (21) comprendono una pluralità di fori passanti (50) realizzati sulla superficie perimetrale di detto quinto rullo rotante (20) per il passaggio di un flusso di aria di aspirazione dall'esterno all’interno di detto quinto rullo rotante (20).
- 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di trattenimento (26) comprendono una pluralità di fori passanti realizzati sulla superficie perimetrale di detto sesto rullo rotante (25) per il passaggio di un flusso di aria di aspirazione dall'esterno all'interno di detto sesto rullo rotante (25).
- 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti primi (21) e detti secondi mezzi di trattenimento (26) comprendono almeno un settimo rullo rotante (60) disposto tangente a detto quinto rullo rotante (20) e a detto sesto rullo rotante (25) per individuare, lungo una prima linea di contatto con detto quinto rullo rotante (20), una prima zona di trattenuta (62) di detto velo di carda (V) e, lungo una seconda linea di contatto con detto sesto rullo rotante (25), una seconda zona di trattenuta (63) di detto velo di carda (V).
- 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto settimo rullo (60) à ̈ di tipo lamellare ed individua, su detto quinto rullo rotante (20), una pluralità di primi segmenti di trattenuta (64) di detto velo di carda (V) allineati lungo detta prima linea di contatto ed intervallati da primi interstizi (65) in cui detto velo di carda (V) à ̈ libero.
- 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di comprendere un rullo lamellare aggiuntivo (66) disposto a monte di detto settimo rullo (60) e tangente a detto quinto rullo rotante (20) per individuare su detto quinto rullo rotante (20) una pluralità di secondi segmenti di trattenuta di detto velo di carda (V) allineati tra loro ed intervallati da secondi interstizi in cui detto velo di carda (V) à ̈ libero.
- 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11 , caratterizzato dal fatto che detti secondi interstizi corrispondono a detti primi segmenti di trattenuta (64), e detti secondi segmenti di trattenuta corrispondono a detti primi interstizi (65).
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