ITPC20000011A1 - Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche atto ad eseguire sia lavorazioni di potenza che di finitura - Google Patents

Description

GRUPPO-MANDRINO PER MACCHINE UTENSILI AUTOMATICHE ATTO AD ESEGUIRE SIA LAVORAZIONI DI POTENZA CHE LAVORI DI FINITURA

La presente invenzione propone un gruppo mandrino per macchine utensili automatiche, in grado di eseguire sia lavorazioni di potenza che lavorazioni ad alta velocità di finitura dei pezzi, con passaggio di liquido iobrorefrigerante attraverso l’asse mandrino.

A questo scopo il gruppo secondo l’invenzione comprende due mandrini coassiali montati l’uno internamente all’altro ed azionati da motori separati, oppure da un motore comune.

In particolare il gruppo secondo l’invenzione è concepito in modo che quando si eseguono lavorazioni con l’utensile di potenza il tiro esercitato da quest'ultimo sugli organi meccanici che stanno a monte, venga scaricato solamente sulla struttura di supporto del mandrino di potenza, evitando di trasmettere sforzi ai cuscinetti del secondo mandrino di velocità.

Si ottiene in questo modo un’unità in grado di accettare differenti tipi di utensili ed eseguire diversi tipi di lavorazioni, per le quali fino ad ora era spesso conveniente fare ricorso a due macchine separate.

Come noto, le macchine utensili automatiche di concezione più moderna per eseguire lavori di fresatura, contoratura ecc., comprendono una struttura sulla quale è montata una testa operatrice provvista di un certo numero di gradi di libertà e che comprende un "end effector" generalmente costituito da un mandrino o da un elettromandrino su cui viene montato di volta in volta l’utensile necessario per il lavoro richiesto.

Le caratteristiche di queste teste operatrici, specie nelle lavorazioni per asportazione di materiale, variano sensibilmente a seconda che si eseguono lavorazioni di potenza, con un utensile di sgrossatura che gira ad una velocità relativamente contenuta (circa 2000-3000 giri) asportando grosse quantità di materiale ed essendo perciò sottoposto ad uno sforzo notevole, oppure lavorazioni di finitura, nelle quali l'utensile gira ad una velocità notevolmente superiore (15-20000 giri al minuto), eseguendo un lavoro di finitura e quindi asportando piccole quantità di materiale.

Gli sforzi ai quali è sottoposto l’utensile e le reazioni che questo scarica sui dispositivi che stanno a monte richiedono l'uso di mandrini di differenti caratteristiche e dimensioni, cosa che comporta la realizzazione di differenti teste operatrici.

Per questa ragione attualmente nell’industria quando occorre effettuare due differenti tipi di lavorazione si ricorre spesso a macchine separate, anche a causa dei tempi lunghi necessari per sostituire queste teste e ripristinare la macchina.

E' invece sentita l’esigenza di una macchina che possa eseguire entrambi i tipi di lavorazione, sia di potenza che di velocità, senza la necessità di sostituire la testa operatrice o gli end effector.

Tale soluzione permetterebbe sensibili risparmi, consentendo anche alle industrie di non grosse dimensioni di attrezzarsi adeguatamente con macchine automatiche di questo tipo.

Questo problema viene ora risolto dalla presente invenzione, la quale propone un gruppo mandrino per macchine utensili automatiche atto ad eseguire lavorazioni sia di potenza che di finitura, che comprende due mandrini montati coassiali l'uno all'interno dell’altro e mezzi che permettono di montare su detti mandrini rispettivamente un utensile per lavori di sgrossatura ed un utensile per lavorazioni di finitura, e in cui sono previsti mezzi per scaricare sulla struttura del complesso il tiro che si esercita sul cono dell’utensile quando si monta l’utensile.

La presente invenzione sarà ora descritta dettagliatamente, a titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle figure allegate in cui:

• la figura 1 illustra, in sezione, un gruppo mandrino secondo l'invenzione con due motori;

• la figura 2 è la sezione del mandrino in posizione di riposo;

• la figura 3 illustra la sezione del gruppo mandrino in posizione per ricevere un utensile;

• la figura 4 è la sezione dei gruppo mandrino secondo l’invenzione con l’utensile di potenza montato;

• la figura 5 è la sezione del gruppo mandrino secondo l’invenzione, con montato l’utensile di finitura;

· Le figure 6 e 7 illustrano il gruppo mandrino secondo un’ulteriore versione preferita dell’invenzione, rispettivamente con gli utensili di potenza e di finitura inseriti;

• Le figure 8 e 9 illustrano, in sezione, un gruppo mandrino secondo l'invenzione con un singolo motore.

Con riferimento alla figura 1, il gruppo mandrino secondo l’invenzione comprende una struttura di supporto, indicata con 1, sulla quale sono montati un motore elettrico 2 ed il gruppo-mandrino vero e proprio, indicato nel suo complesso con 3 ed alloggiato in un cannotto 33 solidale alla struttura 1.

Il gruppo mandrino comprende un mandrino di potenza 4 al cui interno è montato, coassialmente con esso, un mandrino di velocità 5.

Il mandrino di potenza 4 è montato sulla struttura 1 tramite gruppi di cuscinetti 6 e su di esso è fissata una puleggia o una ruota dentata 7 alla quale il motore 2 trasmette il moto per mezzo di una cinghia 8.

Il mandrino 4 presenta un'imboccatura conica per un utensile di potenza, indicata con 9, dove sono previsti dei mezzi per il trascinamento dell’ utensile.

L’utensile viene afferrato per mezzo di una pinza, indicata con 10 e visibile nelle figure da 2 a 5, a sua volta fissata all’estremità di un albero 11 montato all’interno del mandrino di velocità 5.

L'asse dell’albero 11 , quello del mandrino 5 e del mandrino di potenza 4 coincidono.

Una serie di molle 12 agisce da una parte contro un’estremità del mandrino 5 e dall'altra contro uno spallamento dell’albero 11, per spingere l’albero 11 verso l'interno, nella posizione in cui questo tende a chiudere la pinza, allo scopo di bloccare l’utensile applicato al mandrino.

Anche il mandrino di velocità 5, come il mandrino di potenza 4, ha all'estremità un’imboccatura conica indicata con 13, dove sono previsti dei mezzi per il trascinamento dell’utensile, nella quale si inserisce il cono di un utensile di finitura.

Conformemente con l’invenzione, gli utensili di velocità hanno un cono che si inserisce nella sede del mandrino 5, senza venire in contatto con le pareti dell’imbocco conico 9 del mandrino di potenza, mentre gli utensili per la lavorazione di potenza hanno il cono dimensionato in modo tale da inserirsi nella corrispondente sede del mandrino 4 senza venire in contatto con il mandrino 5.

Il mandrino 5 è montato all'interno del mandrino 4 per mezzo di una serie di cuscinetti 15.

All’estremità interna del mandrino di potenza 4 è fissata una piastra o un elemento discoidale 16.

Sul mandrino 5 è montata scorrevolmente una boccola scanalata 17 sulla quale è montato il motore 18 che pone in rotazione il mandrino di finitura 5. In corrispondenza della parte anteriore la boccola 17 si allarga, definendo una parete anulare 19 destinata ad andare in appoggio contro la piastra 16.

AH’intemo della parete anulare 19 sono collocate una serie di molle 20 che agiscono da una parte contro la boccola 17 e dall’altra contro la piastra 16, tendendo ad allontanare la boccola 17 dai mandrino 4.

In prossimità dell’estremità posteriore il mandrino 5 è montato sulla struttura 1 per mezzo di cuscinetti 21.

Ai cannotto 33 è fissato, dalla parte posteriore, un cilindro 22 nel quale si muove un pistone 23.

Il pistone 23 a sua volta è cavo e al suo interno si muove un secondo pistone 24.

Da una parte e dall’altra del pistone 24, restano definite, da parti opposte, due camere 31 e 32, mentre da una parte e dall’altra del pistone 23 restano definite altrettante camere 35 e 36.

Sull’estremità posteriore del mandrino di velocità 5 è montata una bussola 25 dentro la quale scorre un corpo 26, spinto verso l’esterno da una molla 27 che agisce fra la parete di fondo della bussola 25 ed il corpo 26.

Il corpo 26 è cavo e in esso penetra da una parte l’estremità 34 dell'albero 11 e, dall’altra, un secondo albero 28 che porta una pinza, illustrata nelle figure da 2 a 5 e indicata con il numero 30.

La bussola 25 va in appoggio contro la boccola 17 che viene trascinata in rotazione, assieme a quest’ultima, dal mandrino 5.

A sua volta la bussola 25 trascina in rotazione il corpo 26 che può ruotare liberamente rispetto ai pistoni 23 e 24.

Una molla 29 agisce sull’albero 28 tendendo ad allontanarlo dall’albero 11. Verrà ora spiegato il funzionamento del gruppo secondo l’invenzione, con riferimento alle figure da 2 a 5.

In figura 2 il complesso è illustrato in posizione di riposo.

La molla 12 spinge indietro l’albero 11, con la pinza 10 all’interno del mandrino 5.

Le molle 20 spingono all’indietro la boccola 17 per cui fra la parete anulare 19 e la piastra 16 resta libero un certo spazio, ad esempio 1 o 2 millimetri. Per montare un utensile di sgrossatura si porta il complesso nella posizione di figura 3.

A questo scopo, partendo dalla posizione di figura 2 si immette un fluido sotto pressione nella camera 32 facendo così avanzare il pistone 24 che tramite l'albero 28 agisce sulla pinza 30 per portarla in posizione di apertura.

Contemporaneamente si immette un fluido sotto pressione anche nella camera 35 in modo da fare avanzare il pistone 23 il quale spinge in avanti il corpo 26 e l'albero 11 , per fare aprire la pinza 10.

L’avanzamento del corpo 26 comprime le molle 27 che a loro volta spingono in avanti la bussola 25 e con essa la boccola 17, vincendo la forza delle molle 20, portando la parete anulare 19 in contatto con le corrispondenti sedi nella piastra 20, chiudendo così il gioco fra le due parti. Si inserisce ora l’utensile di potenza nella sede conica 9 del mandrino 4 e lo si blocca per mezzo delle pinze 10.

A questo scopo, si rilascia dapprima il pistone 24 il quale si sposta al’indietro e chiude la pinza 30, che va a bloccare l'albero 1 1 in posizione di chiusura della pinza 10.

Si rilascia successivamente il pistone 23 che viene a sua volta spinto all’indietro e libera il corpo 26.

Quest’ultimo viene spinto dalle molle 27.

La forza esercitata da queste ultime da un lato attraverso il corpo 26 e la pinza 30 agisce sull’albero 11 per mantenere bloccato l’utensile e, dall'altro, attraverso la bussola 27 e la boccola 17 mantiene la parete anulare 19 premuta contro la piastra 20.

Si può allora avviare il motore 2 il quale tramite la cinghia 8 trasmette il moto alla puleggia 7 e da questa al mandrino 4.

Questo esegue la lavorazione di potenza e la spinta che controbilancia la forza di trazione esercitata sull’utensile dall'albero 11 per mantenerlo in sede, viene scaricata sulla boccola 17 e da questa sulla piastra 20 e sul mandrino 4, senza assoggettare a sforzi particolari i cuscinetti 15 e 21 del mandrino di finitura.

Quando occorre montare l’utensile di finitura sul mandrino 5 si riporta invece il gruppo nella posizione della figura 3, e si inserisce il cono del nuovo utensile nella sede 13 del mandrino 5.

Si libera poi il pistone 23 il quale si muove allindietro e rilascia il pistone 24 liberando la pinza 30 che si disimpegna dall'albero 11.

I due pistoni 23 e 24 si spostano all’indietro e le molle 27 si scaricano.

Sulla boccola 17 e sulla bussola 25 prevale allora la forza delle molle 20 le quali spingono all'indietro la bussola 17 e la parete anulare 19, ripristinando così il gioco con la piastra 20.

A questo punto si può azionare il motore 18 dell’elettromandrino il quale pone in rotazione la bussola 17 e con essa il mandrino di finitura 5, che può ruotare liberamente sui cuscinetti 15 e 21.

Nelle figure 6 e 7 è illustrata un'ulteriore versione preferita del gruppo mandrino secondo l'invenzione, che risulta, rispetto a quella sopra descritta, di dimensioni più compatte ed evita la necessità di prevedere flange per il passaggio del refrigerante, in quanto quest'ultimo può essere fatto passare direttamente attraverso l’albero 11.

In questa configurazione alla piastra posteriore 40 del cannotto 33 sono fissati due corpi cilindrici coassiali 41 e 42, il cilindro 41 avendo un diametro interno leggermente inferiore a quello del cilindro 42.

Internamente i corpi 41 e 42 sono conformati in modo da definire una coppia di camere anulari 43 e 44 nelle quali scorrono altrettanti pistoni anulari indicati con 45 e 46.

All'interno dei corpi cilindrici 41 e 42 si trova anche una bussola 47, montata scorrevolmente sull'albero 1 1.

il diametro della bussola 47 è maggiore del diametro interno dei pistoni 45 e 46, nei confronti dei quali funge da elemento di battuta o di fine corsa. Una flangia 48 è anch’essa montata scorrevolmente sull'albero 11 ed ha il diametro esterno sostanzialmente uguale al diametro interno delia bussola 47i

Nella bussola 47 alloggiano una serie di molle 60, le quali tendono ad allontanare la bussola 47 dalla flangia 48.

Al corpo cilindrico 41 è poi fissato un ulteriore corpo cilindrico 61 , che supporta il corpo cilindrico 49 al cui interno scorre il pistone 24, che definisce all’interno del cilindro 49 le due camere anulari contrapposte 31 e 32.

L’albero 11 sporge rispetto alla bussola 48 e si prolunga posteriormente fino a penetrare in una sede prevista nel pistone 24.

Il funzionamento avviene nel modo seguente.

Per montare l’utensile di potenza si parte dalla configurazione di figura 6, con il fluido sotto pressione nelle camere 43 e 44. Questa pressione spinge i pistoni 45 e 46 ad avvicinarsi l'un l’altro, con il pistone 46 che va in battuta contro la parete 65 del corpo cilindrico 41, di diametro inferiore, mentre il pistone 45 va in battuta contro il bordo della bussola 47, liberando un certo spazio che permette all’albero 11 di scorrere.

Si invia allora fluido sotto pressione nella camera 32, attuando così lo spostamento del pistone 24 che spinge in avanti l’albero 11 (verso destra in figura), aprendo la pinza 10 che va ad inserirsi nel cono dell’utensile di potenza, indicato con P.

A questo punto si scarica la pressione dalle camere 32, 43 e 44, mattando in pressione la camera 31.

Le molle 60 spingono allora verso la parte posteriore del gruppo mandrino la flangia 48, e con questa l'albero 11 , questo spostamento dell’albero 11 porta le pinze a bloccare l’utensile di potenza P nella sua sede.

Le flange 62 e 63 attraverso le molle 64 garantiscono il ritorno dei pistoni 45 e 46 nelle posizioni di fine corsa contro le flange 61 e 42.

La forza esercitata dalie molle 60 vince quella delle molle 20, per cui da un lato le molle 60 spingono la bussola 47 a premere contro la bussola 17, spingendo in tal modo la parete anulare 19 contro la piastra 16, mentre dalla parte opposta la flangia 48 impegna l'estremità ingrossata dell'albero 11 , indicata con il numero 50, esercitando sull'albero una forza sufficiente a contrastare le spinte scaricate dall'utensile,

Per montare l'utensile di finitura, si parte dalla configurazione di figura 6, con il fluido sotto pressione nelle camere 43 e 44, si porta nuovamente in avanti la pinza 10, si inserisce il cono dell'utensile dì finitura, che penetra nella sede 13, dopo di che si scarica il fluido sotto pressione solamente dalla camera 32 mettendo in pressione la camera 31.

Le molle 60 restano compresse a causa della forza esercitata dai pistoni 45 e 46.

In questa posizione il bordo della flangia 47 resta distanziato di alcuni millimetri dalla flangia 17, che può quindi essere spinta allindietro dalle molle 20, interrompendo il contatto fra la parete anulare 19 e la piastra 16. In questa posizione l'albero 11 viene spinto all’indietro, però questa volta ad opera delle molle 12, che esercitano la forza necessaria per serrare il cono dell'utensile di finitura.

Nelle figure 8 e 9 è illustrata un’ulteriore versione del gruppo-mandrino secondo l'invenzione che risulta, rispetto a quella sopra descritta, di costo notevolmente inferiore poiché non vengono utilizzati il motore elettrico 2, la puleggia o ruota dentata 7 e la cinghia 8, sfruttando il motore 18, se di potenza sufficiente, anche per le lavorazioni di potenza.

In questa configurazione il mandrino di potenza 4 riporta sulla sua parte posteriore una innesto maschio 70.

La flangia 17 riporta nella parete anulare 19 un innesto femmina 71.

il funzionamento avviene nel modo seguente:

Per montare l'utensile di potenza si parte sempre dalla configurazione di figura 6, con il fluido sotto pressione nelle camere 43 e 44.

Si invia allora fluido sotto pressione nella camera 32, attuando così lo spostamento del pistone 24 che spinge in avanti l’albero 1 1 (verso destra in figura), aprendo la pinza 10 che va ad inserirsi nel cono dellutensile di potenza, indicato con P.

A questo punto si scarica la pressione dalle camere 32, 43 e 44, mettendo in pressione la camera 31.

Le molle 60 spingono allora verso la parte posteriore del gruppo mandrino la flangia 48, e con questa l'albero 11 , questo spostamento dell’albero 11 porta le pinze a bloccare l’utensile di potenza nella sua sede.

Le flange 62 e 63 attraverso le molle 64 garantiscono il ritorno dei pistoni 45 e 46 nelle posizioni di fine corsa contro le flange 61 e 42.

La forza esercitata dalle molle 60 vince quella delle molle 20, per cui da un lato le molle 60 spingono la bussola 47 a premere contro la bussola 17 innestando in tal modo la parete anulare 19 con l'innesto femmina 71 sopra l’innesto maschio 70 del mandrino 4.

Dalla parte opposta la flangia 48 impegna l'estremità ingrossata dell'albero 11, indicata con il numero 50, esercitando sull'albero una forza sufficiente a contrastare le spinte scaricate dall'utensile.

Per montare l'utensile di finitura, si parte sempre dalla configurazione di figura 6, con il fluido sotto pressione nelle camere 43 e 44, si porta nuovamente in avanti la pinza 10, si inserisce il cono dell'utensile di finitura, che penetra nella sede 13, dopo di che si scarica il fluido sotto pressione solamente dalla camera 32 mettendo in pressione la camera 31. Le molle 60 restano compresse a causa della forza esercitata dai pistoni 45 e 46.

In questa posizione il bordo della flangia 47 resta distanziato di alcuni millimetri dalla flangia 17, che può quindi essere spinta all'indietro dalle molle 20, interrompendo il contatto fra la parete anulare 19 con l’innesto femmina 71 e il mandrino 4 con l’innesto maschio 70.

In questa posizione l'albero 11 viene spinto all'indietro, però questa volta ad opera delle molle 12, che esercitano la forza necessaria per serrare il cono dell'utensile di finitura.

Come apparirà chiaro dalla descrizione fornita, il gruppo mandrino secondo l’invenzione risulta di notevole utilità, poiché permette di effettuare con un’unica macchina, due differenti tipi di lavorazioni e consente di passare dall'una all’altra in pochi secondi, semplicemente sostituendo l'utensile, senza la necessità di disporre di una seconda macchina o di sostituire gli end effector con la relativa necessità di rifare gli zeri, riposizionare i pezzi e cosi via, cosa che comporterebbe notevoli perdite di tempo e lunghi tempi di fermo macchina.

Un esperto del ramo potrà poi prevedere diverse modifiche e varianti, che dovranno però ritenersi tutte comprese nellambito del presente trovato.

Claims (13)

1. RIVENDICAZIONI 1) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche, caratterizzato dal fatto di prevedere due mandrini indipendenti, montati coassiali, atti ad accogliere differenti utensili, le sedi per detti utensili essendo anch'esse coassiali e disposte dalla stessa parte del gruppo-mandrino.
2. 2) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mandrini sono montati uno internamente all'altro.
3. 3) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mandrini sono azionati da motori indipendenti.
4. 4) Gruppo-mandrino secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere una coppia di flange, spinte da molle, che tirano l'albero sul quale sono montate le pinze di serraggio del cono dell'utensile in posizione di chiusura e scaricano il tiro sulla struttura del complesso.
5. 5) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto di prevedere: • un supporto sul quale è montato un mandrino per un utensile di potenza, detto mandrino essendo azionato da un primo motore; • un secondo mandrino, montato all'interno del precedente e coassiale con esso, azionato da un secondo motore indipendente; • essendo previsti mezzi atti a scaricare il tiro dell’utensile di potenza su detto supporto.
6. 6) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche secondo le rivendicazioni 2 e 4, caratterizzato dal fatto che detti mandrini sono azionati da un motore comune.
7. 7) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto di prevedere: · un supporto; • un cannotto fissato a detto supporto; • un mandrino di potenza montato su detto cannotto, detto mandrino di potenza essendo azionato da un motore montato su detto supporto; • un mandrino di finitura montato all'interno di detto cannotto coassialmente con il mandrino di potenza e internamente a quest'ultimo; • all'interno di detto mandrino di finitura essendo alloggiato un albero alla cui estremità è prevista una pinza di serraggio del cono dell'utensile, detto albero essendo soggetto all'azione di molle 12 che tendono a spingerlo all'indietro per serrare dette pinze; • una bussola 17 montata scorrevolmente su detto mandrino di finitura e trascinato dal motore di azionamento di detto mandrino; • mezzi 20 atti a spingere detta bussola 17 in direzione di allontanamento da detto mandrino di potenza; una seconda bussola 25 montata scorrevolmente su detto mandrino di finitura; • un pistone 26 montato all'interno di detta seconda bussola 25 e soggetto all'azione di mezzi elastici 27 che impegnano da un lato la parete di fondo di detta bussola 25 e dall'altro detto pistone 26; l'azione di detti mezzi elastici 27 spingendo da un lato detto pistone 26 ad andare in battuta contro mezzi di riscontro previsti dalla parte posteriore del gruppo-mandrino e dall'altro spingendo detta bussola 25 ad andare in impegno con detta bussola 17 per spingere detta bussola 17 ad impegnare con il suo bordo anteriore il mandrino di potenza 4 o una parete solidale a quest'ultimo, essendo previsti mezzi atti ad impegnare detto albero 11 per comandarne lo scorrimento rispetto a detta bussola e portare le pinze 10 montate su detto albero 11 ad aprirsi e a serrare il cono dell'utensile che viene inserito nel mandrino di potenza o nel mandrino di finitura.
8. 8) Gruppo-mandrino secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di prevedere un secondo pistone 23, coassiale con detto primo pistone 26, atto ad impegnare detto pistone 26 per spingerlo a comprimere dette molle 27, all'interno di detto pistone 23 essendo montato un albero 28 provvisto di pinza 30 atta ad impegnare l'estremità posteriore di detto primo albero 11.
9. 9) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche secondo fa rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto di prevedere: • una bussola 17 montata scorrevolmente su detto mandrino di finitura, detta bussola essendo mobile fra una posizione in cui va in appoggio con il bordo anteriore contro una piastra solidale a detto mandrino di potenza e una posizione in cui detta bussola si distacca da detta piastra; • una seconda bussola 47 montata scorrevolmente sull'albero 11 posteriormente a detta prima bussola 17; • una flangia 48 montata scorrevolmente sull’albero 11 e mobile fra una posizione nella quale si avvicina a detta bussola 47 ed una posizione nella quale si sposta allontanandosi da detta bussola 47; • una serie di molle 60 collocate all'interno di detta bussola 47, tendenti ad allontanare detta flangia 48 da detta bussola 47; • una coppia di pistoni 46 e 45, collocati da parti opposte rispetto a detta bussola 47 e detta flangia 48; • un pistone 24 montato posteriormente a detta bussola 47 e atto ad impegnare detto albero 11 sul quale sono montate le pinze 10 di serraggio dell'utensile; • mezzi atti a pompare un fluido sotto pressione nelle camere ove sono collocati detti pistoni anulari 45 e 46 per spingere detti pistoni 45 e 46 ad avvicinarsi, portando uno di detti pistoni, 46, ad impegnare un riscontro fisso 65 e l'altro di detti pistoni, 45, ad impegnare detta bussola 47, posizionando la flangia 48.
10. 10) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto di prevedere, fra detti pistoni anulari 45 e 46, una coppia di flange 62 e 63 soggette all’azione di mezzi 64 tendenti ad allontanarle, per garantire il distacco di detti pistoni 45, 46 da dette flange 47, 48.
11. 11) Gruppo-mandrino secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di prevedere: • una coppia di mandrini montati coassiali uno internamente all'altro, atti ad accogliere rispettivamente un utensile di potenza ed un utensile di finitura; • un albero sul quale è montata una pinza di serraggio del cono dell'utensile; • una bussola, montata scorrevolmente sul mandrino interno e collegata ad un motore di azionamento, detta bussola presentando mezzi atti ad impegnare detto mandrino esterno per trascinarlo in rotazione; • mezzi di spinta tendenti a mantenere distanziata detta bussola da detto mandrino esterno; • una coppia di flange, spinte da molle, che tirano l'albero sul quale è montata la pinza di serraggio del cono dell'utensile per chiudere detta pinza scaricando il tiro sulla struttura del complesso; • mezzi atti ad agire su detta bussola vincendo la forza esercitata da detti mezzi di spinta, per spingere detta bussola ad impegnare detto mandrino esterno.
12. 12) Utensili per un gruppo-mandrino secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzati dal fatto di prevedere il tratto di cono fra l’attacco per la pinza ed il corpo dell’utensile di dimensioni tali da impegnare la relativa sede senza interferire con la sede del secondo mandrino.
13. 13) Gruppo-mandrino per macchine utensili automatiche atto ad eseguire sia lavorazioni di potenza che lavori di finitura, come descritto e illustrato.