ITMO20110088A1 - Dispositivo stabilizzatore per veicoli operatori. - Google Patents

Dispositivo stabilizzatore per veicoli operatori. Download PDF

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Orlando Ferrari
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Ferrari Internat 2 Spa
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    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66CCRANES; LOAD-ENGAGING ELEMENTS OR DEVICES FOR CRANES, CAPSTANS, WINCHES, OR TACKLES
    • B66C23/00Cranes comprising essentially a beam, boom, or triangular structure acting as a cantilever and mounted for translatory of swinging movements in vertical or horizontal planes or a combination of such movements, e.g. jib-cranes, derricks, tower cranes
    • B66C23/62Constructional features or details
    • B66C23/72Counterweights or supports for balancing lifting couples
    • B66C23/78Supports, e.g. outriggers, for mobile cranes
    • B66C23/80Supports, e.g. outriggers, for mobile cranes hydraulically actuated

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Vehicle Cleaning, Maintenance, Repair, Refitting, And Outriggers (AREA)
  • Vehicle Body Suspensions (AREA)

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: DISPOSITIVO STABILIZZATORE PER VEICOLI OPERATORI.
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo stabilizzatore per veicoli operatori.
Esistono diversi tipi di veicoli operatori, mobili su ruote di gomma, che sono provvisti di gru, bracci di sollevamento o altri organi in grado di sollevare un carico e di spostare orizzontalmente il carico sollevato ad una certa altezza. Durante gli spostamenti dell'organo di sollevamento, gru o braccio che sia, il baricentro del carico viene a trovarsi ad una certa distanza rispetto al punto di connessione dell'organo di sollevamento al veicolo, cosicché si genera un momento che tende ad inclinare il veicolo. Tale momento si scarica sulle ruote del veicolo le quali, non essendo rigide, non sopportano in maniera sicura le sollecitazioni che ricevono.
Per questo motivo, i veicoli operatori dotati di gru, bracci o altri organi di sollevamento sono provvisti di almeno un dispositivo stabilizzatore che ha la funzione di assorbire almeno una parte del carico che grava sulle ruote del veicolo stesso. Un dispositivo stabilizzatore comprende normalmente una traversa di supporto, associata solidamente al telaio del veicolo. Alle due estremità della traversa sono disposti due martinetti idraulici ciascuno dei quali è provvisto di un piede snodabile collegato all'estremità dello stelo. Il piede è rivolto verso il basso in modo che, quando deve entrare in funzione l'organo di sollevamento, è possibile azionare in estensione il martinetto al fine di portare il piede a contatto del terreno.
Normalmente ciascun martinetto è associato ad un'estremità della traversa di supporto orientato in verticale. Ciascuna estremità della traversa è provvista di un mezzo di connessione predisposto per consentire il fissaggio del martinetto. Tale mezzo di connessione è inoltre idoneo a consentire una regolazione preliminare della posizione verticale del martinetto, regolazione che è necessaria al fine di adattare la corsa del martinetto stesso al diametro delle ruote del veicolo ed all'altezza cui viene a trovarsi la traversa di supporto associata al telaio del veicolo.
Un primo esempio di mezzo di connessione tra la traversa ed il martinetto comprende un manicotto cilindrico, solidale ad un'estremità della traversa, ed un anello predisposto per essere saldato coassialmente al martinetto. Il martinetto viene inserito all'interno del manicotto e la posizione verticale del martinetto viene ricercata facendo scorrere il martinetto stesso all'interno del manicotto. Una volta raggiunta la posizione desiderata, l'anello viene saldato al martinetto in corrispondenza di un bordo inferiore del manicotto in modo da bloccare la posizione relativa tra il manicotto ed il martinetto rispetto a spostamenti in cui il manicotto scende lungo il martinetto. Un mezzo di connessione di questo tipo è piuttosto laborioso per quanto riguarda l'installazione, poiché richiede l'esecuzione di almeno una saldatura. Inoltre non ammette riposizionamenti.
Un secondo esempio di mezzo di connessione tra la traversa ed il martinetto è del tutto simile al precedente, ad eccezione dell'anello utilizzato che, in luogo di essere saldato al martinetto, viene serrato sullo stesso per mezzo di una o più viti. In particolare, l'anello presenta un'apertura che ne interrompe lo sviluppo circonferenziale, apertura che può essere serrata, stringendo circonferenzialmente l'anello stesso, per mezzo di una o più viti. Per quanto sia di installazione meno laboriosa rispetto all'esempio precedente, il mezzo di connessione di questo secondo esempio offre caratteristiche di sicurezza spesso non del tutto soddisfacenti.
Un terzo esempio di mezzo di connessione comprende una sede ricurva, disposta all'estremità della traversa, ed una piastra ricurva predisposta per essere vincolata in modo amovibile alla sede ricurva in modo da definire un alloggiamento di sviluppo sostanzialmente circolare. Il martinetto è provvisto di una pluralità di impronte circolari separate tra loro da determinati passi. Il posizionamento del martinetto avviene allineando una delle impronte circolari con la sede e la piastra e stringendo la piastra alla sede, in modo da serrare il martinetto. É quindi possibile per il martinetto solo un posizionamento per passi discreti, pari al passo che separa le impronte circolari.
Scopo della presente invenzione è di offrire un dispositivo stabilizzatore per veicoli operatori che consenta di superare gli inconvenienti dei dispositivi stabilizzatori di tipo noto.
Un vantaggio del dispositivo stabilizzatore secondo la presente invenzione è di essere estremamente stabile e sicuro.
Un altro vantaggio del dispositivo stabilizzatore secondo la presente invenzione è che consente un posizionamento preciso e totalmente stabile dei martinetti.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, fatta qui di seguito con riferimento alle unite figure in cui: — la figura 1 mostra una schematica vista in assonometria del dispositivo stabilizzatore secondo la presente invenzione;
— la figura 2 mostra, in esploso, il dispositivo di figura 1;
— la figura 3 mostra una vista dall'alto del dispositivo di figura 1.
Con riferimento alle citate figure, il dispositivo stabilizzatore secondo la presente invenzione comprende una traversa 2 di supporto, predisposta per essere vincolata al telaio di un vei<'>colo operatore non illustrato nelle figure. Un martinetto 3 è disposto ad un'estremità della traversa 2. Nella versione rappresentata, il dispositivo stabilizzatore è idoneo ad assorbire almeno in parte il carico agente su una ruota del veicolo. Per stabilizzare un veicolo a quattro ruote, è quindi necessario disporre quattro dispositivi stabilizzatori, uno in prossimità di ciascuna ruota. In alternativa è possibile disporre una traversa 2 con un martinetto 3 a ciascuna estremità, al fine di stabilizzare due ruote.
Il martinetto 3 presenta un asse longitudinale Y ed è provvisto inferiormente di un piede 4 associato all'estremità dello stelo del martinetto 3 stesso. Il piede 4, quando il dispositivo è associato ad un veicolo operatore, è mobile ad opera del martinetto 3 tra una posizione sollevata, in cui non appoggia al suolo, ed una posizione abbassata, in cui appoggia al suolo ed assorbe almeno una parte del carico che grava sulla ruota. Un circuito oleodinamico o pneumatico, di tipo ampiamente disponibile per il tecnico del settore, è associato al martinetto 3 per comandarne l'azionamento in estensione ed in accorciamento.
Un mezzo di connessione 5 è predisposto per consentire di regolare la posizione del martinetto 3 lungo l'asse longitudinale Y e per consentire di bloccare il martinetto 3 rispetto alla traversa 2 nella posizione regolata. Tale mezzo di connessione 5 comprende un manicotto 6, coassiale all'asse longitudinale Y, che è provvisto di un'apertura longitudinale 6a. L'apertura longitudinale 6a si sviluppa per tutta l'estensione longitudinale e per tutto lo spessore della parete del manicotto 6, interrompendone lo sviluppo circonferenziale . Due piastre di attacco 7,8 sono associate al manicotto 6 in posizioni contrapposte in prossimità dei bordi contrapposti dell'apertura longitudinale 6a. Le piastre di attacco 7,8 sono predisposte per essere vincolate all'estremità della traversa 2 e per serrare tra loro l'estremità della traversa 2 stessa, in modo da contrarre il manicotto 6 a contatto del martinetto 3.
A tal fine le piastre di attacco 7,8 possono assumere almeno una configurazione allargata ed almeno una configurazione serrata. Nella configurazione allargata, le piastre di attacco 7,8 si trovano ad una distanza reciproca maggiore e non serrano tra loro l'estremità della traversa 2. Nella configurazione allargata delle piastre di attacco 7,8, anche il manicotto 6 si trova in una configurazione allargata in cui è relativamente lasco rispetto al martinetto 3, o, in altri termini, è accoppiato al martinetto 3 con gioco. Il martinetto 3 può scorrere rispetto alla traversa 2 all'interno del manicotto 6 lungo la direzione longitudinale Y, cosicché è possibile regolarne la posizione. Nella configurazione serrata, le piastre di attacco 7,8 si trovano ad una distanza reciproca minore e serrano tra loro l'estremità della traversa 2. Nella configurazione serrata delle piastre di attacco 7,8, anche il manicotto 6 si trova in una configurazione serrata in cui è stretto sul martinetto 3, o, in altre parole, è accoppiato al martinetto 3 con interferenza. In questa configurazione il martinetto 3 è bloccato in posizione rispetto alla traversa 2, in quanto, a causa dell'interferenza prodotta nell'accoppiamento con il manicotto 6, il martinetto 3 non può scorrere rispetto alla traversa 2 lungo l'asse longitudinale Y.
Per portare le piastre di attacco dalla configurazione allargata alla configurazione serrata o viceversa sono previsti mezzi di serraggio. Preferibilmente i mezzi di serraggio comprendono almeno un primo foro passante 7a,8a di cui è provvista ciascuna piastra di attacco 7,8. I fori passanti la,8a sono allineati tra loro e sono allineati ad un primo foro passante 21 della traversa 2. Preferibilmente le piastre di attacco 7,8 presentano ciascuna anche un secondo foro passante 7b,8b. I fori passanti 7b,8b sono allineati tra loro e sono allineati ad un secondo foro passante 22 della traversa 2.
Un primo elemento di serraggio 9 è collocato attraverso i primi fori passanti 7a,8a,21 delle piastre di attacco 7,8 e della traversa 2. Preferibilmente un secondo elemento di serraggio 10 è collocato attraverso i secondi fori passanti 7b,8b,22 delle piastre di attacco 7,8 e della traversa 2. Tali elementi di serraggio 9,10 agiscono sulle piastre di attacco 7,8 per portare le piastre di attacco stesse dalla configurazione aperta alla configurazione serrata o viceversa. Preferibilmente, gli elementi di serraggio 9,10 sono costituiti da bulloni il cui serraggio comporta il passaggio delle piastre di attacco 7,8 dalla configurazione allargata alla configurazione serrata.
Il manicotto 6 può essere provvisto di una maniglia il, utile nel caso in cui la traversa 2 possa scorrere lungo la direzione trasversale X al fine di consentire un posizionamento del martinetto 3 e del piede 4 lungo tale direzione. Tramite la maniglia 11 1'utilizzatore può provocare lo scorrimento della traversa 2. In questo caso, l'estremità della traversa 2 è provvista di un perno sporgente 12 che è predisposto per consetire il bloccaggio della traversa 2 rispetto agli scorrimenti lungo la direzione trasversale X .
Il dispositivo stabilizzatore secondo la presente invenzione consegue importanti vantaggi. Il manicotto 6 offre un'ampia superficie di contatto con il martinetto 3, cosicché, nella configurazione serrata del manicotto 6 e delle piastre di attacco 7,8, il posizionamento del martinetto 3 è assolutamente stabile e sicuro. La superficie di contatto continua tra il manicotto 6 ed il martinetto 3 consente inoltre di regolare in maniera fine e precisa la posizione del martinetto 3. Grazie alla possibilità del manicotto 6 e delle piastre di attacco 7,8 di passare dalla configurazione allargata alla configurazione serrata o viceversa, è possibile eseguire uno o più riposizionamenti del martinetto in modo agevole e rapido, addirittura dopo che il dispositivo stabilizzatore è stato montato sul veicolo operatore. È infatti sufficiente allentare gli elementi di serraggio 9,10 per portare il manicotto 6 e le piastre di attacco 7,8 verso la configurazione allargata, regolare la posizione del martinetto 3 facendolo scorrere longitudinalmente e, una volta trovata la posizione ricercata, serrare nuovamente gli elementi di serraggio

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo stabilizzatore per veicoli operatori, comprendente: una traversa (2) di supporto, predisposta per essere vincolata al telaio di un veicolo operatore; un martinetto (3), dotato di un asse longitudinale (Y) e provvisto inferiormente di un piede (4) associato all'estremità dello stelo del martinetto (3) stesso; un mezzo di connessione (5), predisposto per consentire di regolare la posizione del martinetto (3) lungo l'asse longitudinale (Y) e per consentire di bloccare il martinetto (3) rispetto alla traversa (2); caratterizzato dal fatto che detto mezzo di connessione (5) comprende: un manicotto (6), coassiale all'asse longitudinale (Y), che è provvisto di un'apertura longitudinale (6a); due piastre di attacco (7,8), associate al manicotto (6) in posizioni contrapposte in prossimità dei bordi contrapposti dell'apertura longitudinale (6a), che sono predisposte per essere vincolate ad un'estremità della traversa (2) e per serrare tra loro l'estremità della traversa (2), in modo da contrarre il manicotto (6) a contatto del martinetto (3).
  2. 2) Dispositivo stabilizzatore secondo la rivendicazione 1, in cui le piastre di attacco (7,8) possono assumere almeno una configurazione allargata, in cui non serrano tra loro l'estremità della traversa (2) ed il martinetto (3) può scorrere rispetto alla traversa (2) all'interno del manicotto (6) lungo la direzione longitudinale (Y), ed almeno una configurazione serrata, in cui serrano tra loro l'estremità della traversa (2) ed il manicotto (6) è stretto attorno al martinetto (3) in maniera tale per cui il martinetto (3) non può scorrere rispetto alla traversa (2) lungo l'asse longitudinale (Y).
  3. 3) Dispositivo stabilizzatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di serraggio predisposti per portare le piastre di attacco (7,8) dalla configurazione allargata alla configurazione serrata, o viceversa .
  4. 4) Dispositivo di stabilizzazione secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui le piastre di attacco (7,8) presentano almeno un primo foro passante (7a,8a) ciascuna, detti fori passanti (7a,8a) essendo allineati tra loro ed essendo allineati ad un foro passante della traversa (2) .
  5. 5) Dispositivo di stabilizzazione secondo la rivendicazione 4, in cui le piastre di attacco (7,8) presentano un secondo foro passante (7b,8b) ciascuna, detti fori passanti (7b,8b) essendo allineati tra loro ed essendo allineati ad un secondo foro passante della traversa (2) .
  6. 6) Dispositivo di stabilizzazione secondo la rivendicazione 5, comprendente due elementi di serraggio (9,10), collocati attraverso detti fori passanti (7a,8a,7b,8b) delle piastre di attacco (7,8) e della traversa (2), che agiscono sulle piastre di attacco (7,8) per portare le piastre di attacco stesse dalla configurazione aperta alla configurazione serrata o viceversa .
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