ITMO20100295A1 - Macchina smontagomme - Google Patents

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ITMO20100295A1
ITMO20100295A1 IT000295A ITMO20100295A ITMO20100295A1 IT MO20100295 A1 ITMO20100295 A1 IT MO20100295A1 IT 000295 A IT000295 A IT 000295A IT MO20100295 A ITMO20100295 A IT MO20100295A IT MO20100295 A1 ITMO20100295 A1 IT MO20100295A1
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IT
Italy
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tire
changing machine
machine according
tire changing
tool
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IT000295A
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Gino Ferrari
Franco Maioli
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Gino Ferrari
Franco Maioli
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Description

D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
L’invenzione riguarda una macchina smontagomme, particolarmente compatta ed economica, adatta per installazioni in piccole officine oppure spazi ristretti ed in grado di eseguire une serie di lavori senza richiedere la ciclica sostituzione dei normali attrezzi di lavoro previsti per montare oppure smontare i pneumatici dai rispettivi cerchi.
Stato della Tecnica
Sono note ed utilizzate da tempo macchine smontagomme per smontare e montare pneumatici di ruote di veicoli dai, oppure sui, rispettivi cerchi.
Queste macchine smontagomme note comprendono un basamento sul quale à ̈ sistemata una piattaforma rotante sulla quale vengono appoggiate le ruote in posizione coricata e che à ̈ dotata di dispositivi di bloccaggio, previsti per afferrare e mantenere immobili i cerchi delle ruote durante le operazioni di lavoro.
Dal basamento si prolunga verso l’alto una colonna, generalmente verticale che supporta alla propria estremità superiore un braccio sostanzialmente orizzontale, tipicamente montato su un carrello che à ̈ scorrevole lungo la colonna.
Ad una estremità libera di questo braccio orizzontale à ̈ montata un’asta rivolta verso la piattaforma, cioà ̈ verso il basso, che à ̈ a sua volta scorrevole rispetto al braccio, in modo tale da avvicinarsi oppure allontanarsi rispetto alla piattaforma.
Quest’asta à ̈ dotata, alla sua estremità inferiore, di un attacco per il montaggio di attrezzi di lavoro, intercambiabili secondo necessità.
Parallelamente alla colonna ne à ̈ prevista una seconda, anche questa generalmente vincolata al basamento, alla quale à ̈ supportato un dispositivo stallonatore, cioà ̈ un dispositivo predisposto per premere sui talloni dei pneumatici, sia per distaccarli dai bordi dei rispettivi cerchi su cui sono montati, sia per spingere i talloni verso ii canale interno dei cerchi.
Questo dispositivo stailonatore à ̈ composto da due bracci sostanzialmente orizzontali e paralleli tra loro, che sono montati a sbalzo in direzione della piattaforma rotante su carrelli scorrevoli indipendentemente uno dall'altro lungo guide previste su questa seconda colonna e che sono predisposti per avvicinarsi oppure allontanarsi reciprocamente parallelamente a loro stessi, azionati da gruppi fluidodinamici previsti oer questo scopo.
Ciascun braccio del dispositivo stailonatore porta, alla propria estremità libera, un attrezzo premi-tallone, normalmente un elemento troncoconico liberamente girevole con asse di rotazione opportunamente inclinato per agire con il proprio bordo esterno sui talloni dei pneumatici di una ruota quando questa à ̈ bloccata sulla piattaforma di lavoro, premendoli, come detto in precedenza, verso l'interno del canale del cerchio su cui sono montati, oppure spingendoli fuori da questo canale.
Queste macchine smontagomme note pur avendo un funzionamento sostanzialmente soddisfacente, presentano alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente à ̈ che hanno una struttura molto complessa ed ingombrante, dovendo essere dotate di due ed anche più colonne che si innalzano dal basamento e che sono indispensabili per supportare i vari attrezzi di lavoro.
Un altro inconveniente à ̈ che le distanze tra le colonne in posizione di lavoro e la piattaforma rotante, e, quindi, la lunghezza complessiva della macchina smontagomme, risulta rilevante ed aumenta ulteriormente quanto una delle colonne ha la possibilità di essere spostata verso la parte posteriore della macchina smontagomme per allontanarla dalla piattaforma rotante e liberare lo spazio di lavoro intorno a quest’ultima.
Un altro inconveniente à ̈ che à ̈ necessario regolare ad ogni fase di lavoro, le distanze delle colonne dalla piattaforma rotante per poter posizionare correttamente gli attrezzi di lavoro rispetto alle ruote poste sulla piattaforma rotante.
Un ulteriore inconveniente à ̈ che le altezze delle colonne che portano gli attrezzi di lavoro, devono essere tali da consentire ai gommisti di sollevare gli attrezzi dalla zona di lavoro e di posizionare e rimuovere le ruote rispetto alla piattaforma rotante, senza interferire con gli attrezzi stessi che la sovrastano.
Anche la seconda colonna à ̈ generalmente dotata di una articolazione rispetto al basamento, per permetterle di ruotare intorno ad un asse verticale, in modo tale da spostare i bracci del dispositivo stallonatore in una direzione di allontanamento rispetto alla piattaforma rotante.
Tuttavia, queste articolazioni rendono ulteriormente complicate e costose le macchine smontagomme che ne sono dotate e per evitare di indebolirne la struttura, richiedono un dimensionamento adeguato e maggiorato rispetto alle macchine smontagomme nelle quali le colonne sono fisse, per sopportare gli sforzi che si scaricano sulle articolazioni durante il funzionamento.
Un altro inconveniente à ̈ che queste macchine smontagomme risultano estremamente costose a causa della complicazione della loro struttura, come descritta in precedenza.
Un ulteriore inconveniente à ̈ che sull’attacco dell’asta supportata al braccio orizzontale possono essere montati al massimo due attrezzi di lavoro per volta, entrambi sistemati su un comune supporto che ha una articolazione che, quando à ̈ montato sull’attacco dell’asta, permette di ruotare intorno ad un asse per orientare un attrezzo oppure l’altro attrezzo verso la piattaforma rotante.
Per questa ragione, durante le varie fasi di lavoro, i gommisti sono costretti a sostituire frequentemente gli attrezzi montati sull’attacco di questa asta, per poter eseguire sui pneumatici tutte le operazioni richieste.
Tutte queste sostituzioni, che sono frequenti per ogni veicolo, determinano complessivamente, nell’arco di un giorno di lavoro, una somma considerevole di tempi morti.
Presentazione dell’invenzione
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di migliorare lo stato della tecnica.
Uno scopo dell'invenzione à ̈ realizzare una macchina smontagomme che abbia una struttura molto semplificata, sensibilmente meno costosa e meno ingombrante rispetto a quelle delle macchine smonta gomme note.
Un altro scopo dell'invenzione à ̈ realizzare una macchina smontagomme che permetta di avere a disposizione per l’utilizzo immediato più di due soli attrezzi di lavoro senza dovere eseguire numerose sostituzioni di questi per completare tutte le operazioni di montaggio e smontaggio dei pneumatici e riducendo, pertanto, i tempi morti di lavorazione.
Un ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ realizzare una macchina smontagomme che non richieda molteplici regolazioni delle distanze tra gli attrezzi di lavoro e le ruote su cui questi attrezzi devono lavorare per eseguire smontaggi e montaggi di pneumatici dai cerchi.
Secondo un aspetto dell’invenzione à ̈ prevista una macchina smontagomme come definita dalla rivendicazione 1.
La macchina smontagomme secondo l’invenzione consente pertanto di eseguire le operazioni di montaggio oppure smontaggio di pneumatici dai rispettivi cerchi per le quali à ̈ costruita, in modo semplice, rapido ed economico.
La macchina smontagomme secondo l’invenzione permette anche di essere sistemata in spazi operativi molto ristretti, perché, grazie alla sua particolare struttura, ha dimensioni complessive molto compatte rispetto alle macchine smontagomme note.
La macchina smontagomme secondo l’invenzione permette anche di avere a disposizione pronti per essere utilizzati anche più di due utensili di lavoro alla volta, senza dover eseguire sostituzioni di questi per eseguire montaggi e smontaggi, riducendo, pertanto, in modo considerevole i tempi morti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di una macchina smontagomme secondo l'invenzione, illustrata a titolo indicativo, e non limitativo, nelle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 Ã ̈ una vista laterale schematica ed in trasparenza di una prima versione di una macchina smontagomme secondo l'invenzione; la FIG. 2 Ã ̈ una vista frontale della macchina smontagomme di FIG. 1; la FIG. 3 Ã ̈ una vista in scala ingrandita di una zona di lavoro della macchina smontagomme di FIG. 1 ;
la FIG. 4 Ã ̈ una vista interrotta, in scala ingrandita e parzialmente esplosa di un primo elemento di supporto di una terna di attrezzi di lavoro;
la FIG. 5 Ã ̈ una vista in scala ingrandita di un secondo elemento di supporto di un attrezzo stallonatore inferiore;
la FIG. 6 Ã ̈ una vista interrotta ed in scala ingrandita di una colonna porta-attrezzi in elevazione da un basamento, entrambi parti della macchina smontagomme di FIG. 1 ;
la FIG. 7 à ̈ una vista laterale schematica ed in trasparenza di una seconda versione di una macchina smontagomme secondo l’invenzione.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure, con 1 à ̈ indicata una macchina smontagomme che comprende un basamento 2 ed una colonna 3 porta-attrezzi che si eleva dal basamento 2 in direzione verticale, o sostanzialmente verticale, e che definisce un asse longitudinale Ύ†.
Sul basamento 2 à ̈ montata anche una unità di supporto 4, destinata a supportare ruote 5 durante le fasi di lavoro sui pneumatici "P" di queste ultime, e generalmente nota con il termine tecnico “autocentrante†.
Come si vede nella Fig. 1 , la unità di supporto 4 definisce un piano di appoggio “PA†ed un primo asse di rotazione “Z†, che à ̈ parallelo all'asse longitudinale ÎŽ" ed intorno al quale la unità di supporto 4 può ruotare a comando di un operatore, azionata da un rispettivo gruppo di motorizzazione “GM", alloggiato all'interno del basamento 2.
La unità di supporto 4 à ̈ anche dotata di organi di bloccaggio e di rilascio di ruote 5 appoggiate sul piano di appoggio “PA" e che verranno descritti più dettagliatamente nei seguito.
Secondo una prima versione attuativa della macchina smontagomme 1 , la colonna 3 à ̈ montata su mezzi di spostamento 6 che comprendono una coppia guide orizzontali 7 parallele, sulle quali scorre guidata una base 8 che à ̈ solidale ad una estremità inferiore della colonna 3.
La base 8 à ̈ azionata mobile per mezzo di un gruppo di motorizzazione 9 che la sposta avanti e indietro per avvicinarsi oppure allontanarsi dalla unità di supporto 4.
Secondo un’altra versione attuativa della macchina smontagomme 1 , visibile nella Figura 7, la colonna 3 à ̈ mantenuta fissa sul basamento 2, mentre à ̈ la unità di supporto 4 che si sposta rispetto a quest’ultima utilizzando, in questo caso, propri mezzi di spostamento montati tra la unità di supporto 4 ed il basamento 2 e descritti in dettaglio più avanti.
Sulla colonna 3 sono montati un primo elemento di supporto 10 ed un secondo elemento di supporto 11 , entrambi scorrevoli e guidati lungo la colonna 3.
Il primo elemento di supporto 10 comprende, come si può vedere nelle Figure 1 , 4 e 6 un primo carrello 12 che circoscrive la colonna 3 e su cui à ̈ montato un collare 13 in una posizione sovrastante.
Questo collare 13 à ̈ montato sul primo carrello 12 con mezzi che ne consentono la rotazione intorno asse "Y†, in modo da poter ruotare secondo archi di circonferenza per posizionarsi in posizioni preselezionabili.
In corrispondenza di almeno tre posizioni preselezionabili, sul collare 13 sono montati tre attrezzi di lavoro, precisamente un attrezzo estrattore 14 utilizzabile per estrarre i bordi interni dei pneumatici “P†dai rispettivi cerchi “C†di una ruota 5, un attrezzo stallonatore 15 utilizzabile per stallonare i talloni “T†dei pneumatici “P†dai bordi “B†dei cerchi “C†ed un attrezzo di spinta 16 utilizzabile per spingere i fianchi T†dei pneumatici “P†all'interno dei bordi Έ†dei cerchi “C†di una ruota 5 durante una fase di montaggio dei pneumatici “P†.
Con il termine stallonare si intende una operazione di distacco meccanico forzato dei talloni “T†dei pneumatici dal rispettivi bordi “B†dei cerchi "C†sui quali sono montati ed ai quali si attaccano durante il normale utilizzo delle ruote 5 e, pertanto, con il termine stallonatore si intende un attrezzo di lavoro utilizzabile per questa operazione di distacco.
Le posizioni preselezionabiii del collare 13 rispetto al carrello 12 permettono di rivolgere alternativamente e con precisione ognuno degli attrezzi di lavoro verso la unità di supporto 4, oppure di definire uno spazio libero di lavoro sopra alla unità di supporto 4 per poter maneggiare le ruote 5 durante le fasi di appoggio sul piano di appoggio “PA†oppure di rimozione da questo.
Normalmente, secondo l'invenzione, i tre attrezzi di lavoro 14, 15, 16 sono disposti radialmente sul collare 13, distanziati tra loro secondo angoli di 120° e sono supportati ciascuno con organi di attacco rimuovibile 17 che, per gli attrezzi 15 e 16, comprendono un manicotto 18 orizzontale, orientato radialmente e solidale al collare 13, nel quale à ̈ innestabile di precisione ed in modo scorrevole un gambo 19 di accoppiamento che si protende dagli attrezzi di lavoro 15 e 16 da parte opposta a quella attiva di utilizzo.
Si deve anche notare che i punti di contatto degli attrezzi 14, 15, 16 con i talloni “T†sono tutti sostanzialmente equidistanti dall'asse longitudinale Ύ†della colonna 3, secondo una distanza “D†e che pertanto questi punti di contatto non cambiano anche ruotando il collare 13.
Sul manicotto 18 sono montati mezzi di bloccaggio 20 rimuovibile del gambo 19 in una posizione innestata, che possono essere realizzati, ad esempio, con un perno 21 filettato, dotato di una impugnatura di manovra, che à ̈ avvitabile trasversalmente in una sede passante ottenuta nel manicotto 18 e che à ̈ destinato, in una posizione di blocco, ad essere avvitato fino a giungere a contatto con il gambo 19, impedendone lo scorrimento.
Tra ogni manicotto 18 ed il rispettivo gambo 19, sono anche previsti mezzi per impedire rotazioni di quest’ultimo intorno al proprio asse longitudinale quando à ̈ innestato nel manicotto 18 e mantenerlo fermo secondo un orientamento prestabilito.
I mezzi per impedire le rotazioni del gambo 19 comprendono almeno uno spinotto trasversale 22 che si sborda dal gambo 19 e che, quando quest’ultimo à ̈ inserito nello spinotto 18, à ̈ accolto in un incavo 23 ottenuto ad una estremità di quest’ultimo rivolta verso l’esterno.
L’attrezzo estrattore 14 à ̈ invece montato su una flangia di supporto 24 che si protende dal collare 23 e che sagoma una sede di montaggio per un cilindro fluidodinamico 25 il cui stelo, uscendo dal cilindro 25, muove un arpione 26 collegato ad esso, in direzione dei pneumatici “P†di una ruota 5 fissata sulla unità di supporto 4, in modo tale che questo arpione 16 si introduca tra un tallone “T†di un pneumatico “P†, preventivamente sgonfiato e stallonato, ed il corrispondente bordo Έ†del cerchio "C†.
In particolare, per poter introdurre correttamente ed estrarre e con un solo spostamento rettilineo l’arpione 26 tra il tallone “T†ed il bordo "B†di un cerchio, il cilindro fluidodinamico 25 à ̈ supportato alla flangia di supporto 24 con il proprio asse longitudinale “L†inclinato secondo un angolo “a†di ampiezza prefissata rispetto ad un piano verticale “V" e normalmente di circa 15 gradi.
In pratica, la inclinazione dell'asse “L†rispetto al piano verticale di traccia “V†à ̈ determinata dal fatto che, come si vede nella Figura 1 , l’arpione 26 deve scorrere tangenzialmente al bordo “B†e, dopo aver oltrepassato il tallone †̃T’, deve potersi introdurre fino all'interno del canale centrale del cerchio “C†, indicato con “CC†nelle Figure, prima di essere ritirato per agganciare il tallone “T†ed estrarlo dal bordo “B†del cerchio “C†.
Dopo che l’arpione 26 si à ̈ introdotto come detto sopra, il cilindro fluidodinamico 25 ritrae il proprio stelo in direzione opposta alla precedente e l’arpione 26 aggancia il bordo interno del tallone “T†del pneumatico “P†e lo solleva oltre il bordo “B†del cerchio “C†nel punto di inserimento.
Il secondo elemento di supporto 11 comprende, come il primo elemento 10, un carrello 27 che à ̈ scorrevole secondo l’asse "Y†lungo la colonna 3, dal basamento 2 verso l’alto e viceversa.
Il carrello 27 comprende un ulteriore manicotto 28, del tutto simile al manicotto 18, nel quale, analogamente a quanto à ̈ previsto per gli attrezzi di lavoro 15 e 16, à ̈ destinato ad essere introdotto un gambo 29 che si protende dalla parte posteriore di un ulteriore attrezzo di lavoro 30.
Anche il manicotto 28 à ̈ mantenuto orientato in modo fisso verso l’unità di supporto 4 ed à ̈ destinato a collaborare operativamente con l’attrezzo stallonatore 15, sia per stallonare i talloni “T†di un pneumatico “P†contemporaneamente a questo, sia per sollevare verso l’alto un pneumatico “P†stallonato, aiutando gli operatori ad estrarlo completamente dal cerchio “C†.
Come si vede nelle Figure 1 , 3, 4, 5, questi attrezzi stallonatori 15 e 30 sono realizzabili in forma di un disco e sono rispettivamente indicati con i numeri di riferimento 115 e 130.
Entrambi i dischi 115 e 130 hanno forma tronco-conica e definiscono rispettivi bordi esterni perimetrali, indicati con 116 e 131 , che sono destinati ad agire sui talloni “T†di un pneumatico “P†da stallonare.
Anche il gambo 29 à ̈ bloccabile all’interno del manicotto 28 in modo sostanzialmente uguale a quello descritto in precedenza per il manicotto 18.
Con riferimento alle Figure 2, 3, 4, si nota che l’attrezzo di spinta 16 comprende una staffa di supporto 31 che à ̈ montata ad una estremità del rispettivo gambo 19 ed à ̈ disposta verticalmente, rivolta verso la unità di supporto 4.
Questa staffa 31 à ̈ dotata alla propria estremità inferiore, di una seconda staffa trasversale 32, sostanzialmente orizzontale; come si può vedere, la staffa 31 sorregge un’unghia 33 che à ̈ rivolta verso il basamento 2 e che à ̈ destinata ad essere inserita tra il tallone del pneumatico “P†ed il bordo “ET del cerchio "C†in una fase di montaggio del primo sul secondo.
A sua volta, la seconda staffa trasversale 32 sorregge un disco pressore 34 che, secondo il senso di rotazione “R" dell’unità di supporto 4, à ̈ posto a valle dell’unghia 33 e che à ̈ destinato a mantenere premuto il fianco “F" superiore del pneumatico "P" durante il montaggio di quest’ultimo.
Per favorire l'inserimento completo del fianco “F†nel canale del cerchio “C†ed evitare che, nonostante la applicazione di una spinta in un punto del fianco “F" con il disco pressore 34 che à ̈ posizionato sostanzialmente vicino alla colonna 3 rispetto alla unità di supporto 4, il fianco “F" stesso, allontanandosi dal punto di spinta a causa della rotazione della unità di supporto 4 possa comunque uscire nuovamente dal canale del cerchio “C†, à ̈ previsto il montaggio temporaneo sulla unità di supporto 4 di un braccio 35 rimuovibile, che ha una estremità dotata di un attacco 36 per essere attaccato al primo asse di rotazione “Z†, in modo tale da poter ruotare insieme alla unità di supporto 4, e che ha una asola longitudinale 37 lungo la quale un tampone pressore 38 può scorrere per essere posizionato in direzione radiale e fissato momentaneamente in una posizione selezionata, in modo tale da adattarsi ad ogni diametro di un pneumatico “P" ed applicare una spinta su un punto fisso del fianco “F†di questo, anche lontano dal disco pressore 34, durante la rotazione della unità di supporto 4 nella fase di montaggio del pneumatico “P".
I due carrelli 12 e 27 sono azionati scorrevoli lungo la colonna 3 con corrispondenti mezzi di azionamento indipendenti, ciascuno dei quali comprende un motore 39 ed un motore 40, ognuno dei quali aziona in rotazione una rispettiva vite senza fine 41 e 42.
Ognuna delle viti senza fine 41 e 42 Ã ̈ impegnata in un corrispondente corpo filettato 43 e 44.
II corpo filettato 43 Ã ̈ solidale al carrello 12 mentre il corpo filettato 44 Ã ̈ solidale al carrello 27.
Tipicamente, la rotazione di una vite senza fine fa scorrere il corrispondente carrello lungo la colonna 3 verso l’alto oppure verso il basso, secondo il senso di rotazione a cui à ̈ sottoposta.
Le ruote 5 sono bloccate sulla unità di supporto 4 per mezzo di un albero 45 che si innalza coassialmente all’asse “Z", attraversando perpendicolarmente il piano di appoggio “PA" e che à ̈ destinato ad essere infilato nel foro centrale di cui sono dotati i cerchi “C" delle ruote 5.
L’albero 45 ha la porzione superiore che ha una filettatura esterna sulla quale à ̈ avvitabile una ghiera 46, sostanzialmente nota alla persona esperta, che à ̈ dotata di una superficie conica impegnabile in modo auto-centrante nel foro centrale dei cerchi “C†.
L'albero 45 ha una estremità inferiore 145 che à ̈ articolata d un gruppo di trazione/spinta 47 che à ̈ alloggiato all'interno del basamento 2 e che à ̈ destinato a muovere assialmente l’albero 45 con moto alternato verso il basso oppure verso l’alto.
Con riferimento alla Figura 7, si nota che nella seconda versione della macchina smontagomme 1, la unità di supporto 4 à ̈ montata in modo scorrevole su! basamento 2, mentre la colonna 3 à ̈ fissa.
Gli spostamenti della unità di supporto 4 avvengono, come nel caso della colonna 3 nella versione precedente, su mezzi di spostamento 206 che comprendono una coppia di guide orizzontali 207 parallele, sulle quali scorre una base 208 che à ̈ resa solidale alla base della unità di supporto 4.
Anche in questo caso, per muovere la unità di supporto 4 verso, oppure da, la colonna 3 à ̈ previsto un gruppo di motorizzazione 209.
Il funzionamento della prima versione della macchina smontagomme 1 secondo l’invenzione à ̈ il seguente: quando un operatore deve smontare un pneumatico “P" di una ruota 5, la dispone sul piano di appoggio "PA†delia unità di supporto 4, rimuovendo preventivamente la ghiera 46 ed infilando l’albero 45 all’interno del foro centrale di. cui sono usualmente dotati i cerchi “C†.
Il gruppo di trazione/spinta 47, in questa fase, mantiene l’albero 45 sollevato nella sua posizione più alta e l’operatore procede quindi ad avvitare la ghiera 46 sulla estremità filettata dell’albero 45 fino a quando la porzione conica di cui à ̈ dotata si impegna nel foro centrale del cerchio “C†.
Quando l’impegno tra ghiera 46 e cerchio “C" à ̈ completato, l’operatore attiva il gruppo di trazione/spinta 47 il quale applica una forza di trazione verso il basso, cioà ̈ vero il basamento 2, sull’albero 45 e sulla ghiera 46, bloccando, in questo modo, la ruota 5 sul piano di appoggio “PA".
Durante le manovre di sistemazione della ruota 5 sul piano di appoggio “PA†, la colonna 3 viene mantenuta in posizione distante dalla unità di supporto 4, cioà ̈ in una posizione spostata verso destra del basamento 2 per un osservatore che osserva la Figura 1.
Quando la ruota 5 à ̈ fissata sulla unità di supporto 4, l’operatore procede allo smontaggio del pneumatico “P†, preventivamente sgonfiato.
Per fare questo, la colonna 3 viene spostata sulle guide 8 attivando i mezzi di spostamento 6, costituiti, ad esempio, da una vite senza fine 106 azionata in rotazione dal gruppo di motorizzazione 8 ed impegnata con un manicotto filettato 206 solidale alla base scorrevole 8.
La colonna 3 viene posizionata in prossimità della unità di supporto 4, ad una distanza tale da permettere l’intervento dei due dischi 115 e 130 su entrambi i talloni “T†del pneumatico “P".
Per fare questo, il carrello 12 viene spostato dapprima verso la estremità superiore della colonna 3 ed il collare 13 viene ruotato di un angolo prestabilito per orientare il manicotto 18 che supporta il disco 115 verso la unità di supporto 4, allineato parallelo al manicotto 28 che supporta il disco inferiore 130 e poi fissato in questa posizione.
Viene poi attivato il motore 40 che aziona in rotazione la vite senza fine 42 la quale richiama il carrello 12 verso il basamento 2, facendo abbassare progressivamente il disco 115 sul tallone “T†del pneumatico “P", più precisamente, introducendo il bordo 116 periferico di questo tra il bordo “B†del cerchio “C†ed il tallone “T" del pneumatico “P†e premendo in modo sensibile su questo.
Viene quindi attivata in rotazione la unità di supporto 4 per compiere un giro completo del pneumatico “P†e, durante la rotazione, il disco 115 agisce premendo sulla intera circonferenza del tallone “T", in questo caso il tallone rivolto verso l’alto, o tallone superiore, spingendolo all'interno del canale del cerchio “C†.
La stessa operazione viene ripetuta con il disco 130 sul tallone “T†del pneumatico "P" rivolto verso il basamento 2, o tallone inferiore durante la quale il carrello 27 viene sollevato attivando il motore 39 che aziona in rotazione la vite senza fine 41 la quale lo spinge verso l’alto fino a contatto pressante sul tallone “T" inferiore del pneumatico “P†fino a che anche il tallone “T†entra all’interno del canale del cerchio “C†.
Facendo ruotare nel senso di rotazione “R†la unità di supporto 4, si completa la spinta dell’intero tallone “T†inferiore nel canale “CC†del cerchio “C†, rendendo lasco il pneumatico “P" rispetto a quest’ultimo.
La persona esperta capisce che i termini “superiore" ed “inferiore†come usati in precedenza, ed anche di seguito, sono riferiti alla posizione coricata della ruota 5 sul piano “PA†della unità di supporto 4 nella forma di attuazione esemplificativa della macchina smontagomme 1 illustrata nelle Figure.
Quando la fase di stallonatura à ̈ completata, l'operatore procede a smontare il pneumatico “P†dal proprio cerchio “C†.
Per fare questo, prima allontana entrambi i carrelli 12 e 27 dal piano di appoggio “PA" della unità di supporto 4, azionando in modo inverso i motori 39 e 40 e, quindi, le viti senza fine 41 e 42.
Successivamente, ruota il collare 13 fino a che l’attrezzo estrattore 14 à ̈ allineato alla unità di supporto 4, e fissa il collare 13 in questa posizione.
Quindi, l’operatore aziona nuovamente il motore 40 e fa scendere il carrello 12 verso il basamento 2, fino a che l’arpione 26 si avvicina al bordo “B†del cerchio “C" ed il bordo interno del tallone “T" superiore.
Si deve notare che l'arpione 26 à ̈ equidistante dall’asse longitudinale “Y" come gli altri attrezzi di lavoro 15 e 16: questo permette di avere tutti tre gli attrezzi sempre distanziati correttamente dai talloni 'Ύ†dei pneumatici “P†dopo ogni rotazione di selezione e di posizionamento radiale del collare 13, evitando di dover correggere le posizioni degli attrezzi di lavoro con ulteriori spostamenti di aggiustamento della colonna 3 rispetto alla unità di supporto 4.
Se questa posizione non à ̈ raggiunta correttamente, l'operatore manovra la base 8 della colonna 3 lungo le guide orizzontali 7 in modo tale da raggiungere la posizione desiderata.
Successivamente l’operatore aziona il cilindro fluidodinamico 25 (normalmente di tipo pneumatico) e fa scorrere l’arpione 26 verso il basamento 2, di un tratto sufficiente per farlo penetrare tra il tallone “T†ed il bordo “B", come indicato schematicamente nella Figura 1 con le linee tratteggiate e da parte opposta a quella nella quale avviene realmente la manovra.
Quindi richiama in senso contrario l’arpione 26 il quale nello scorrimento di ritorno verso l’alto aggancia il bordo del tallone “T†e lo solleva oltre il bordo “B†del cerchio “C†.
L’operatore arresta in questo punto l’azione del cilindro fluidodinamico 25 e aziona in rotazione la unità di supporto 4 per un giro completo della ruota 5 ed in questo modo l’arpione 26 solleva l’intero bordo del tallone †̃T’ sopra il bordo “B" del cerchio “C†.
Dopo aver completato questa operazione, l’operatore allontana l’arpione 26 dal pneumatico, facendo sollevare il carrello 13 verso la estremità superiore della colonna 3 e ritraendo anche lo stelo del cilindro fluidodinamico 25.
Successivamente, l’operatore fa ruotare nuovamente il collare 13 disponendolo in una posizione nella quale due manicotti 18 sono orientati verso l’esterno, cioà ̈, in altre parole, in modo che la bisettrice dell’angolo di 120° che separa due manicotti 18 consecutivi sia allineata con l’asse di rotazione “Z" dell’unità di supporto 4.
Questo permette di liberare lo spazio sovrastante quest’ultima per consentire all’operatore di eseguire le operazioni finali di rimozione del pneumatico “P" dal cerchio “C†.
Queste operazioni finali comprendono ancora una volta l’impiego del disco inferiore 130 che viene fatto sollevare verso l’alto in modo da spingere il pneumatico “P†nella stessa direzione.
Contemporaneamente, l’operatore afferra il pneumatico con le mani e muovendolo rispetto al cerchio “C†, eventualmente con l’utilizzo di una leva nota, agevola lo scavalcamento del bordo Έ†superiore del cerchio “C†anche da parte del tallone “T†inferiore, completando la rimozione del pneumatico "P†.
Le operazioni di montaggio di un nuovo pneumatico sul cerchio “C†sono le seguenti: il carrello 27 viene abbassato nella posizione più bassa possibile verso il basamento 2 per evitare interferenze.
Il collare 13 viene mantenuto nella posizione in cui nessuno dei manicotti 18 possa interferire con lo spazio sovrastante la unità di supporto 4 e l’operatore appoggia un nuovo pneumatico “P†sul bordo “B†superiore del cerchio “C", mantenendo ferma la rotazione della unità di supporto 4.
Quindi, manualmente, muovendolo leggermente rispetto a quest’ultimo e, contemporaneamente, spingendolo verso il basamento, fà scavalcare il bordo “B†superiore dal tallone “T" inferiore del nuovo pneumatico “P†e lo sistema in modo lasco all'interno del canale centrale “CC†del cerchio “C†.
Per far scavalcare il bordo “B†superiore anche al tallone “T†superiore, l’operatore ruota il collare 13, portando l’unghia 33 ed il disco pressore 34 nella loro posizione di lavoro, cioà ̈ orientati verso la unità di supporto 4, e fissa questa posizione del collare 13.
Successivamente, aziona il motore 40 che richiama il carrello 12 verso il basso, inserendo l’unghia 33 tra fianco “F†e bordo "B" e facendo appoggiare il disco pressore 34 sul fianco “F" superiore del pneumatico “P†, come si può vedere nella Figura 3.
Quindi fa abbassare ulteriormente il carrello 12 in modo tale che la spinta faccia scavalcare il bordo “B†dal tallone “T" superiore, nel punto di spinta.
L’operatore fa poi ruotare di un breve tratto la unità di supporto 4 nel senso di rotazione “R†, in modo tale che un corrispondente tratto di circonferenza del tallone "T" superiore scavalchi il bordo “B†.
Quando la unità di supporto 4 à ̈ nuovamente ferma, applica il braccio 35 sulla estremità superiore dell’albero 45 e posiziona il tampone pressore 38 sul tratto di fianco “F†che ha scavalcato il bordo “B†, immediatamente a valle deH’unghia 33 e del disco pressore 34.
Quindi, l’operatore pone nuovamente in rotazione la unità di supporto 4 fino a farle compiere un giro completo del pneumatico 5.
La azione combinata dell’unghia 33 con la pressione esercitata dal disco pressore 34 e del tampone 38, che ruotando con il braccio 35, resta fissato nel punto di applicazione prestabilito sul fianco “F†superiore del pneumatico “P†, e la rotazione della unità di supporto 4 determina lo scavalcamento progressivo del bordo “B†superiore da parte di tutto il tallone “T†superiore verso il canale centrale “CC†, completando il montaggio del nuovo pneumatico “P†sul cerchio “C†.
Il funzionamento della seconda versione della macchina smontagomme 1 à ̈ sostanzialmente uguale a quello precedentemente descritto per la prima versione, con la sola differenza che la colonna 3 rimane fissata al basamento 2 mentre l’unità di supporto 4 si sposta per avvicinarsi oppure allontanarsi dalia colonna 3, in modo tale da portare le ruote 5 nelle posizioni di lavoro degli attrezzi di lavoro 14, 15 e 16.
Si à ̈ in pratica constatato come l’invenzione raggiunga gli scopi prefissati.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di modifiche e varianti, tutte rientranti nel concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili con altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati nonché le forme e le dimensioni potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, senza per questo uscire dall'ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni

Claims (17)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Una macchina smontagomme (1 ) che comprende: un basamento (2); una unità di supporto (4) di ruote (5) su un piano di appoggio (PA) che à ̈ girevole intorno ad un primo asse di rotazione (Z), supportata a detto basamento (2) e che à ̈ dotata di organi di bloccaggio e rilascio (45, 46, 47, 145) di ruote (5) supportate; e una colonna (3) porta-attrezzi di lavoro che si eleva rispetto a detto basamento (2) e che ha un secondo asse longitudinale (Y) sostanzialmente parallelo a detto primo asse di rotazione (Z), caratterizzata dal fatto che su detta colonna (3) porta-attrezzi à ̈ montato scorrevole secondo detto secondo asse longitudinale (Y) un primo elemento di supporto (10) al disopra di detto piano di appoggio (PA) di almeno tre attrezzi di lavoro (14, 15, 16).
  2. 2. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo elemento di supporto (10) à ̈ orientabile intorno a detto secondo asse longitudinale (Y) con mezzi di orientamento (12, 13), in modo tale da orientare alternativamente ciascun attrezzo di lavoro (14, 15, 16) verso detta unità di supporto (4).
  3. 3. Una macchina smontagomme secondo le rivendicazioni 1 e 2, in cui ogni attrezzo di lavoro di detti attrezzi di lavoro (14, 15, 16) Ã ̈ supportato a detto primo elemento di supporto (10) con corrispondenti organi di attacco rimuovibile (17) che sono disposti perifericamente a detto primo elemento di supporto (10) ed orientati radialmente rispetto a detto secondo asse longitudinale (Y).
  4. 4. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 3, in cui detti organi di attacco rimuovibile (17) di detti almeno tre attrezzi di lavoro (14, 15, 16) sono disposti distanziati angolarmente tra loro secondo angoli prestabiliti.
  5. 5. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 4, in cui detti angoli prestabiliti comprendono angoli di 120 gradi.
  6. 6. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 1, in cui dette colonna (3) porta-attrezzi ed unità di supporto (4) sono avvicinabili oppure allontanaci tra loro secondo una direzione di spostamento perpendicolare a detti secondo asse longitudinale (Y) e di rotazione (Z) di detta unità di supporto (4).
  7. 7. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 6, in cui almeno detta colonna (3) porta attrezzi à ̈ montata su mezzi di spostamento (6, 7, 8, 9) spostabili lungo detto basamento (2) secondo detta direzione di spostamento.
  8. 8. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 6, in cui almeno detta unità di supporto (4) à ̈ montata su mezzi di spostamento (206, 206, 208, 209) spostabili lungo detto basamento (2) secondo detta direzione di spostamento.
  9. 9. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 1 , in cui su detta colonna (3) porta-attrezzi à ̈ montato scorrevole secondo detto secondo asse longitudinale (Y) tra detto basamento (2) e detto primo elemento di supporto (10), un secondo elemento di supporto (11) di almeno un ulteriore attrezzo di lavoro (30) orientato verso detta unità di supporto (4) di ruote (5) e configurato per operare dal basso su ruote (5) supportate cooperando con almeno un selezionato attrezzo di lavoro (15) speculare di detti attrezzi di lavoro (14, 15, 16) di detto primo elemento di supporto (10).
  10. 10. Una macchina smontagomme secondo le rivendicazioni 1 e 9, in cui detti primo elemento di supporto (10) e secondo elemento di supporto (11) sono mobili su detta colonna (3) porta-attrezzi indipendentemente uno dall’altro azionati con rispettivi mezzi di azionamento (39, 40, 41, 42, 43, 44).
  11. 11. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 1, in cui detti almeno tre attrezzi di lavoro comprendono: una unità di estrazione (14) di pneumatici (P) da rispettivi cerchi (C); una unità di stallonamento (15) di talloni (T) di pneumatici (P) dai rispettivi bordi (B) di cerchi (C); una unità di spinta (16) sui fianchi (F) di pneumatici (P) verso l’interno di rispettivi cerchi (C).
  12. 12. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 2, in cui detti attrezzi di lavoro (14, 15, 16) definiscono un rispettivo punto di contatto con dette ruote (5) ciascuno dei quali à ̈ sostanzialmente equidistante rispetto a detto secondo asse longitudinale (Y).
  13. 13. Una macchina smontagomme secondo le rivendicazioni 1 e 9, in cui detto ulteriore attrezzo di lavoro (30) comprende una ulteriore unità di stallonamento (130).
  14. 14. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 3, in cui detti organi di attacco rimovibile (17) comprendono, per ciascun attrezzo di lavoro: Un manicotto (18) associato radialmente in aggetto a detto primo elemento di supporto (10) e predisposto per ricevere al proprio interno Un gambo di accoppiamento (19) che si prolunga da ciascun attrezzo di lavoro da parte opposta ad una parte di lavoro di ciascun attrezzo di lavoro; mezzi di bloccaggio rimuovibile (20) di detto gambo (19) in detto manicotto (18).
  15. 15. Una macchina smontagomme secondo le rivendicazioni 1 e 11 , in cui a detta unità di supporto (4) à ̈ associabile un elemento pressore (35, 38) aggiuntivo rimuovibile configurato per cooperare con detta unità di spinta (16) durante rotazioni di detta unità di supporto (4).
  16. 16. Una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 15, in cui detto elemento pressore (35, 38) comprende mezzi di regolazione (37) di un punto di pressione su un fianco (F) di un pneumatico (P) in funzione del diametro di quest’ultimo.
  17. 17. Una macchina smontagomme secondo le rivendicazioni 1, 15, 16, in cui detto elemento pressore comprende: un braccio (35) che ha una estremità (36) incernierabile a detta unità di supporto (4) di ruote (5) secondo detto primo asse di rotazione (Z) ed una opposta estremità rivolta radialmente; un tampone pressore (38) montato scorrevole lungo detto braccio (35), guidato con mezzi di guida (37) e bloccabile in una posizione di pressione con mezzi di bloccaggio.
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