ITMO20090238A1 - Produzione di tannini di alta qualita', e polifenoli associati, estratti da essenze di noce destinati ad applicazioni speciali (campo agroalimentare, nutraceutico, cosmetico-farmacologico) e tradizionali (settore tintorio, tessile, conciario, edilizi - Google Patents

Produzione di tannini di alta qualita', e polifenoli associati, estratti da essenze di noce destinati ad applicazioni speciali (campo agroalimentare, nutraceutico, cosmetico-farmacologico) e tradizionali (settore tintorio, tessile, conciario, edilizi Download PDF

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ITMO20090238A1
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Aldo Martinelli
Lorenzo Tassi
Moris Vignali
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Aldo Martinelli
Lorenzo Tassi
Moris Vignali
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01DSEPARATION
    • B01D11/00Solvent extraction
    • B01D11/02Solvent extraction of solids
    • B01D11/0288Applications, solvents

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Description

2. DESCRIZIONE
CAMPO DELL’INVENZIONE
L'invenzione si propone di promuovere innovazione di prodotti nel panorama generale dei tannini industriali, con particolare riferimento ai tannini per applicazioni speciali in ambito alimentare - cosmetico - farmacologico -biotecnologico in genere, e per altre applicazioni compatibili al tradizionale uso dei tannini (settore tintorio, tessile, conciario, edilizio, ecc.).
Scopo di questa invenzione à ̈ fornire una procedura per la produzione di tannini di alta qualità (TAQ) ottenuti da essenze di noce. Questi saranno generalmente bruni, o cuponeri; se utilizzati da soli od in miscela con altre specie, consentono di ampliare lo spettro cromatico ed aromatico di applicazione in qualunque contesto. Questi, ed altri scopi che saranno meglio evidenziati in seguito, sono raggiunti mediante una procedura che partendo da materie prime vegetali di noce, ovvero, essenze pregiate, aromatiche, che rilasciano tannini (e polifenoli associati) fortemente aromatici e caratteristici, diversificati anche per la provenienza da diversi distretti vegetativi, permette di eseguire:
- un eventuale condizionamento preliminare delle materie prime, sia mediante tecniche microbiologiche che mediante applicazione di tecniche fisiche,
- l’uso di metodologie estrattive solido-liquido, mediante processi multistadio, con diversi solventi applicati in sequenza di affinità con l’estratto, per frazionare quanto più possibile in forma "pura" i TAQ ottenibili dallo stesso lotto di materia prima, in funzione delle diverse caratteristiche di solubilità per ciascuna frazione in ciascun solvente.
STATO DELL’ARTE
Allo stato attuale, i Tannini industriali di qualità Standard (d’ora in poi indicati con la sigla TS) presenti sul mercato, provengono generalmente da legni di castagno e di quercia, oltre che da residui di lavorazione delle vinacce, ed altre forme vegetali più o meno diffuse (mimosa, ippocastano, ecc.). Il colore dei TS generalmente copre lo spettro cromatico dal giallo al marron bruno, con l’eccezione del tannino bianco (estratto dalla tara e dalla galla) e dei tannini violacei (dalle uve rosse, e relative vinacce).
I tannini in ingresso nei prodotti di filiera alimentare (indipendentemente dalle modalità di introduzione: per additivazione diretta, per estrazione a contatto con legni ed essenze, ecc.), in generale sviluppano azione ammendante e migliorativa delle caratteristiche organolettiche dei prodotti finiti cui sono destinati. Stante le spiccate caratteristiche nutraceutiche dei tannini, questi composti possono essere considerati, a tutti gli effetti, sostanze rappresentative delle classi degli additivi e dei coadiuvanti alimentari.
Oltre al comparto agroalimentare, i tannini sono ampiamente utilizzati come ammendanti e migliorativi delle performances prestazionali di una grande varietà di prodotti e materiali rappresentativi di altre filiere, quali settore tintorio, tessile, conciario, edilizio, elastomeri, esplosivi, ecc.
Il panorama globale della produzione dei Tannini di qualità Standard (TS), oltre ai prodotti "puri – monospecie vegetale" (poche decine di essenze sfruttate su scala industriale a livello planetario), offre una miriade di prodotti ottenuti per formulazione industriale mediante processi di mescolamento in varia concentrazione per le varie frazioni originarie dalle rispettive provenienze vegetali. Questi prodotti “di taglio†, sono miscele destinate soprattutto ad applicazioni mirate in campo alimentare (in particolare enologico) e mangimistico. Sono presenti in bibliografia diversi brevetti riguardanti l’estrazione di tannini e polifenoli da diverse matrici:
• Mandorle di girasole (Assoreni San Donato Milanese MI – Brev. N° 1144945 del 29/10/1986);
• Olive e derivati (Avogadro Milvio Genova – Brev. N°1229266 del 26/07/1991);
• Pinus Pinaster (Gruppo Empresarial Ence, s.a. Spagna – Brev. N° 1331109 del 06/12/2005);
• Ceratonia siliqua (Baraldi Mario Modena – Brev. N° 1326936 del 11/03/2005);
• Tà ̈ verde (Genprofiler s.r.l. (BZ) – Brev. N°1358556 del 08/04/2009; Bettuzzi, Corti Corvetta – Brev. N° 1350765 del 22/12/2008);
• Luppolo (Hammer Pharma s.p.a. VA - 2006);
• Propoli (Caviggioli Paride NO – dep. N° 2 del 15/01/2007), arance rosse (CNR RM – dep.436 del 09/08/2006);
• Bucce e semi d’uva (Angeletti Brev. N° 1345026 del 09/04/2008 - Indena s.p.a. Brev. N° 1366529 del 06/10/2009),
nessuno dei quali riguarda però tutti i distretti vegetativi del noce come materia prima su cui operare estrazioni.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Scopo dell’invenzione à ̈ pertanto una procedura per produrre Tannini di Alta Qualità (TAQ) allo scopo di allargare lo spettro dei Tannini Standard attualmente prodotti e disponibili nel mercato complessivo.
Tale processo può essere schematicamente rappresentato in Figura 1.
- FASE 1: utilizzo di essenze vegetali pregiate, quali il noce, fortemente aromatiche, utilizzando come materie prime i vari distretti vegetativi (radici, cortecce, legno d’affusto, rami, fiori, foglie, frutti, ecc.) (Fig.1 – [A]).
- FASE 2: pre-trattamento delle materie prime vegetali, che può essere eseguita i. mediante tecniche microbiologiche (per inoculo di enzimi in forma naturale od artificiale) (Fig.1 – [B]) ;
ii. mediante tecniche fisiche (Fig. 1 – [C]) (arrostimento – caramellatura, con o senza zuccheri aggiunti), e con metodologie diverse (a fiamma libera, mediante irraggiamento a microonde, con raggi infrarossi, con raggi laser, e genericamente, fasci elettromagnetici) ;
- FASE 3 : applicazione di processi di estrazione forzata (Fig 1 – [E]) con solventi (Fig 1 – [D]) diversi (α, β, γ, Î ́, ..), e con ricircolo del solvente (Fig 1 – [F]), lavorando in camera chiusa e fuori dal contatto (o limitando il contatto) con l’ossigeno atmosferico, a temperatura controllata (< 120 °C) e pressione controllata (< 30 bar).
- FASE 4 : purificazione e/o filtrazione degli estratti ottenuti di TAQ (Fig 1 – [H] :
Eα, Eβ, Eγ, EÎ ́, …) mediante tecniche:
i. cromatografiche (con resine e fasi stazionarie a base silicea, o di polimeri aromatici macromolecolari per uso alimentare, ad adsorbimento selettivo); ii. chimico-fisiche, mediante introduzione e dispersione in fase liquida di materiali ad adsorbimento selettivo (carboni attivi, calcari microgranulari, sabbie silicee, gelatine e/o estratti proteici) da separare successivamente mediante filtrazione; iii. metodi chimici, mediante introduzione e rimozione successiva di gruppi prostetici sui siti attivi (anidride solforosa e relativi sali, formazione di composti di Bertagnini, ecc.);
completata da processi in pre- o post-filtrazione con materiali a diversa porosità (Fig. 1 – [H]).
E’ bene precisare che la descrizione della metodologia operativa, dei dispositivi necessari alla produzione dei TAQ, degli impianti descritti e rappresentati nella Figura 1, e quant’altro citato nel testo del brevetto a scopo utilitaristico per le finalità brevettuali, costituiscono una raffigurazione di comodo od una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, per la produzione dei TAQ. Tale rappresentazione à ̈ illustrata solo a titolo indicativo, ed assolutamente non limitativo, lungo il testo e nei disegni allegati, in cui l’unica figura rappresenta schematicamente un ipotetico impianto di trattamento per l’esecuzione della metodologia proposta, finalizzata alla produzione dei TAQ. In altri termini, la metodologia di estrazione dei TAQ proposta e corrispondente al trovato, si realizza in pratica mediante l’esecuzione di alcune “operazioni unitarie fondamentali†, correttamente ed univocamente identificate, indipendentemente dal numero degli steps di processo, degli stadi attivati, dei dispositivi utilizzati, e dalle sequenze adottate. Pertanto, ogni ulteriore indicazione oltre quelle fornite lungo il testo e nel disegno allegato, potrebbe risultare superflua ai fini della difendibilità dell’idea e del trovato brevettuale. Il trasferimento tecnologico per la produzione dei TAQ, nonchà ̈ l’ingegnerizzazione impiantistica di layout dei processi industriali, sono pertanto di proprietà di questo brevetto, indipendentemente dalle modalità esecutive (per es., estrazione per stasi macerativa, processo continuo o discontinuo, con o senza pretrattamento della materia prima, temperature e pressioni di esercizio, tempi di contatto, ecc.) realizzate mediante dispositivi diversi e/o alternativi (per esempio,
- abbrustolimento delle essenze legnose mediante applicazione di fiamme libere, o per applicazione di fasci elettromagnetici,
- concentrazione delle soluzioni estratte (Fig. 1 – [L]) mediante tecniche convenzionali per evaporazione del solvente, o per trattamento ad osmosi inversa, o per arricchimento separativo ed adsorbimento su fasi stazionarie (Fig. 1 – [ I ]),
- ottenimento dei TAQ puri (Fig. 1 – [N]) per trattamento in camera spray-dry a caldo, o mediante trattamento di crio-liofilizzazione, ecc.) (Fig 1 – [M]).
Queste nuove modalità operative consentono di ottenere e ricavare TAQ “modellati a progetto†secondo specifiche esigenze di utilizzatori ed operatori di filiere cui sono destinati i nuovi prodotti.
TAQ “modellati a progetto†, ovvero customizzati su precise indicazioni e con controllo delle variabili generiche di processo:
- “quel†distretto vegetativo (essenza),
- “quella†tecnica di precondizionamento della materia prima,
- “quella successione†di solventi di estrazione,
- “quelle†condizioni operative d’esercizio dell’estrattore.
In questo modo, si potranno ottenere frazioni estratte di TAQ (Eα, Eβ, Eγ, EÎ ́, …) (Fig 1 – [G]) particolarmente pure e raffinate, con caratteristiche compositive -qualitative di altissimo profilo e di grado alimentare (ovvero, soddisfano tutti i criteri di massima sicurezza richiesti ai prodotti destinati al consumo umano, vedi Direttiva della Commissione Europea 89/107/CEE), adatte per impieghi mirati su filiere di elezione, come l’Aceto Balsamico di Modena, salse e condimenti, produzioni vitivinicole, prodotti da forno, preparazioni cosmetiche – farmaceutiche e parafarmaceutiche, oltre a tutte le altre applicazioni come precedentemente indicato.
Evidentemente, le essenze vegetali fortemente aromatiche conferiranno caratteristiche analoghe ai tannini estraibili (TAQ), con possibilità applicative completamente nuove e perfettamente adeguate per le esigenze degli utilizzatori.
Il concetto di Alta Qualità scaturisce da queste considerazioni: non il generico TS per un utilizzo "speciale", ma un tannino speciale (TAQ) per un utilizzo altrettanto "speciale", che renderà ancora più "speciale" quel particolare prodotto finito di filiera.
La specificità dell'applicazione, per la quale il TAQ sarà progettato e prodotto con modalità adeguate (estrazione forzata [E] e frazionata da materie prime [A] eventualmente "pre-trattate" [B,C]), renderà quella frazione di tannino particolarmente "pura" e adatta per conseguire gli obiettivi specifici individuali del prodotto finito destinato al consumo, sia questo un condimento, un prodotto da forno, una linea di prodotti cosmetici, pellame conciato, ecc.
Pertanto, l'Alta Qualità del Tannino estratto e modellato "a progetto" per quella particolare applicazione, consentirà di trasferire, in maniera altrettanto efficace, la stessa Alta Qualità al prodotto finito cui à ̈ destinato il servizio ancillare del TAQ nella formulazione di filiera. In altri termini, il cliente - utilizzatore potrà certamente contribuire a modellare le caratteristiche del TAQ necessario per soddisfare le particolari esigenze della sua filiera, esigenze che troveranno risposte adeguate nelle modalità di esecuzione del processo produttivo del TAQ medesimo (sia processi statici per stasi macerativa, che dinamici, per estrazione solido-liquido in controcorrente, lavorando sempre in camera chiusa ed a temperature medio basse nell’intervallo 40÷100°C), selezionando le variabili di processo e adottando parametri di controllo quali: gradazione dell’effetto di caramellatura dei legni, tempi di contatto, pressioni di esercizio, scelta dei solventi di estrazione, ecc.
Un esempio di applicazione del processo di produzione dei TAQ può consistere dei seguenti stadi di realizzazione:
i) - selezione delle materie prime per distretti vegetativi (radici, legno d’affusto, cortecce, rami, fiori, foglie, frutti, ecc.) [A],
- lavaggio preliminare igienizzante con acqua corrente “a perdere†,
- trinciatura - cippatura – macinazione, per ridurre le dimensioni particellari a qualche centimetro (max 1÷2 cm) o pezzature equivalenti a qualche grammo (max 1÷2 g);
ii) eventuale pre-condizionamento [B,C] delle materie prime [A], che può essere fatto con trattamenti enzimatici, e/o di abbrustolimento – caramellatura.
Gli enzimi utilizzati (pectolitici, proteolitici, glucolitici, cellulasici, e in generale con azione lisante) permetteranno la rottura dei complessi stabili che bloccano i TAQ all’interno dei vacuoli della matrice, rendendoli scarsamente solubili poiché generalmente presenti in forma legata con proteine, zuccheri, cellulose e particolato solido.
Un esempio di applicazione di enzimi per il trattamento preliminare della matrice può essere così schematizzato: inoculo di 2÷5 grammi di enzimi (puri, od in miscele complesse) per 100 kg di materia vegetale iniziale macinata, in sospensione con 100÷150 litri di acqua, per favorirne la dispersione omogenea e la reattività in soluzione all’interfase solido-liquido, lavorando a temperatura ambiente e con tempi di contatto di 1÷5 giorni, in funzione del grado di lignificazione e delle caratteristiche costitutive della matrice vegetale di partenza.
Nel caso di abbrustolimento – caramellatura (con o senza aggiunta di zuccheri) si possono usare condizioni diverse, del tipo soft- (90÷120 °C) , medium- (120÷160 °C) , strong- (160÷200 °C) , hard- (200÷250 °C) , extra-hard- (250÷300 °C), ecc., comprese tutte le possibili gradazioni intermedie di arrostimento delle materie prime (essenze legnose ed altri materiali cellulosici, citati a titolo indicativo, ma non limitativo) e, di conseguenza, graduazione dell’abboccamento del TAQ estraibile. Pertanto, il grado di abboccamento del TAQ ottenibile da ogni lotto di materia prima selezionata, sarà modellato mediante il controllo della temperatura di riscaldamento, e del tempo di contatto termico, realizzato secondo qualche metodologia preferita (fiamme libere, microonde, fasci infrarossi, ecc.) ma non esclusiva e non limitativa per le finalità di produzione del TAQ medesimo.
In questo tipo di trattamento (arrostimento – abbrustolatura – caramellatura) delle essenze legnose in condizioni controllate (FASE 2; Fig. – 1 [B,C]), si ottiene la parziale degradazione termolitica della matrice cellulosica iniziale, mediante eliminazione di acqua di costituzione e con riduzione delle dimensioni molecolari delle catene polisaccaridiche. Gli effetti macroscopici di questo trattamento si possono facilmente percepire, poiché corrispondono all’imbrunimento generale delle masse riscaldate-abbrustolite, e la comparsa di profumi ed aromi volatili che ricordano la parziale caramellizzazione degli zuccheri. Pertanto, la caramellatura naturale delle essenze legnose si può ottenere semplicemente mediante riscaldamento-abbrustolimento della matrice iniziale.
E’ possibile incrementare il carattere di caramellizzazione degli estratti tannici dai materiali cellulosici iniziali, mediante impregnazione efficace delle materie prime macinate, con soluzioni zuccherine acquose.
Esempio di caramellizzazione forzata à ̈ l’aggiunta di soluzioni con tenore zuccherino 2÷10% circa, in sospensione 1 : 1 (100 kg di materiale iniziale mescolato con 100 kg di soluzione zuccherina, a temperatura ambiente e per tempi di contatto variabili, 1÷24 ore, secondo esigenze specifiche per il TAQ modellato a progetto).
In questo caso, a fine processo di impregnazione, il materiale solido viene sgrondato del liquido in eccesso (che viene ricircolato), essiccato, ed abbrustolitocaramellizzato al grado giusto secondo necessità.
iii) estrazione forzata [E] delle frazioni di TAQ desiderate dalle materie prime selezionate per distretto vegetativo, ed eventualmente pre-condizionate secondo le metodologie descritte, mediante applicazione di solventi biocompatibili diversi, od anche in miscele fra di loro, al fine di segmentare già in fase estrattiva la produzione dei TAQ. Solventi diversi aggrediscono in maniera diversa la materia prima, e solubilizzano frazioni diverse di TAQ (segmenti di produzione) già a partire dallo stesso lotto di matrice iniziale. Per esempio, a titolo indicativo, ma non esclusivo e non limitativo ai fini della brevettazione, si può citare una sequenza operativa di applicazione di solventi biocompatibili, del tipo:
- 1^ stadio di estrazione, mediante lavaggio con n-esano (solvente chimicamente inerte, apolare, che solubilizza sostanze grasse, sostanze pruiniche e cerose, oli essenziali, clorofille, ecc.);
- 2^ stadio di estrazione, mediante acetato di etile (solvente poco polare, scarsamente reattivo, fortemente rispettoso della struttura della matrice iniziale, per affinità chimica solubilizza i TAQ poco polari, solitamente composti di basso peso molecolare (300÷1000 Dalton, circa), tannini fortemente aromatici e di gusto morbido, che presentano caratteristiche d’impiego utili dove sono richieste peculiarità tipiche ed assolutamente uniche, ecc.);
- 3^ stadio di estrazione, mediante solvente idro-alcolico di composizione variabile nell’intervallo 10-90% di etanolo (solvente polare, che solubilizza i tannini compatibili con l’ambiente idroalcolico, generalmente costituiti da composti di basso-medio peso molecolare relativo alla classe di appartenenza (500÷2000 Dalton, circa), particolarmente aromatici, ecc.);
- 4^ stadio di estrazione, mediante soluzioni idro-acetiche di composizione variabile nell’intervallo 10-80% di acido acetico (solvente polare acido, fortemente aggressivo, che solubilizza la frazione di TAQ che persiste nella matrice iniziale anche dopo i trattamenti effettuati con i solventi precedenti), che produce un TAQ di gusto piuttosto corposo, sapido, particolarmente ricco anche di sali minerali;
- 5^ stadio di estrazione, mediante acqua solforosa (SO2 in concentrazione variabile 1.000÷10.000 ppm), per estrarre l’ultima frazione di TAQ in condizioni chimiche drastiche per la matrice iniziale.
In questo modo sarà possibile "personalizzare" il TAQ sulla base di esigenze specifiche di ogni produttore di filiera che, anche all'interno dello stesso segmento produttivo, vorrà dare un'impronta del tutto particolare al suo prodotto, potendolo così identificare e differenziare da tutti quelli potenzialmente concorrenziali. Ovviamente, questa possibilità ora à ̈ avulsa (anche se non completamente), per tutti i produttori di filiera e per tutti i settori merceologici, poiché i TS non consentono di differenziare le applicazioni di contesto. L'unica chance che à ̈ concessa agli utilizzatori di TS che desiderano dare un imprinting particolare ai propri prodotti per renderli riconoscibili, distinguibili e identificabili, consiste nella possibilità di formulare (mescolare - tagliare) i TS medesimi secondo le proprie esigenze. Ovviamente anche i TAQ potranno entrare nella logica di mercato dei prodotti formulati come miscele TAQ TS (tannini preformulati per complementarietà di caratteristiche intrinseche dei singoli materiali primigeni).
I TAQ sono prodotti:
i. polverulenti [N], ottenibili per atomizzazione - liofilizzazione [M], od altra tecnica, ii. dopo opportuna concentrazione (per esempio: per evaporazione sottovuoto a temperatura controllata, per processi osmotici, per arricchimento su fasi stazionarie, o qualunque altra tecnica e metodologia) [ I ], possono risultare di consistenza liquido – pastosa – peciosa - gelatinosa,
iii. oppure prodotti in soluzione [L].
Il TAQ à ̈ da considerare pertanto un materiale per produzioni di filiera, potenzialmente aromatico, da utilizzare anche in modestissime quantità (concentrazioni finali nei prodotti alimentari comuni, destinati al consumo umano, inferiori a 0,5%), con caratteristiche intrinseche molto particolari, in grado di modificare, alterare e modellare (come coadiuvante, additivo o ingrediente) le proprietà organolettiche del prodotto finito cui à ̈ destinato. Inoltre i TAQ possono diventare ingredienti di formulazioni industriali per applicazioni extra-alimentari, nei settori tintorio, conciario, edilizio ed affini (concentrazioni d’impiego, generalmente inferiori al 10%). L'elevato valore intrinseco dei TAQ deriva fondamentalmente da una serie di fattori, quali:
- l'elevata capacità performante e prestazionale all'interno dei prodotti formulati; - l'elevato valore commerciale delle materie prime (essenze vegetali pregiate di partenza, quali le essenze di noce);
- cui si sommano ulteriori contributi di "apporto tecnologico", come l’eventuale step di precondizionamento [B,C] delle materie prime selezionate per distretti vegetativi [A] (radici, cortecce, legno d'affusto, rami, foglie, fiori, frutti);
- il processo di estrazione forzata frazionata [E], a medio-bassa temperatura, multistadio (con solventi diversi in sequenza [D]), unito al processo di purificazione e/o rettifica [H] per differenziare al meglio la possibile segmentazione del TAQ estraibile [G] anche da un unico lotto di matrice iniziale.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedura di estrazione ed ottenimento di TANNINI di ALTA QUALITA’ (TAQ) e POLIFENOLI ASSOCIATI, da essenze di noce, e da vari distretti vegetativi (radici, cortecce, legno d’affusto, rami, fiori, foglie, frutti) mediante estrazione solido-liquido forzata e/o frazionata, anche lavorando in diverse condizioni operative (per es.: stasi macerativa, in processo continuo o discontinuo, od altre possibilità preferite). In sintesi, le fasi rappresentative del processo produttivo sono costituite da: - lavaggio igienizzante della materia prima, - macinazione – triturazione – cippatura della materia prima, secondo necessità e preferenza, - eventuale pre-trattamento della materia prima (per es.: mediante enzimi, con abbrustolimento – caramellatura dei legni, od altre metodologie di condizionamento secondo necessità e preferenza), - estrazione forzata dei TAQ mediante solventi biocompatibili, ed eventuale frazionamento per applicazione di sequenze opportune di solventi biocompatibili (puri, ed in miscele fra di loro), a numero ed in sequenza variabile, secondo necessità e preferenza, - eventuale purificazione delle soluzioni degli estratti mediante applicazione di tecniche chimico-fisiche (per es.: mediante adsorbimento selettivo su fasi stazionarie in colonna cromatografica, o per aggiunta in sospensione di materiali microgranulari da filtrare), o mediante tecniche diverse ed alternative, secondo necessità e preferenza, - eventuale purificazione degli estratti in soluzione, mediante applicazione di metodologie chimiche (introduzione e rimozione successiva, di gruppi prostetici sui siti attivi), secondo necessità e preferenza, - concentrazione degli estratti (per esempio: mediante torre evaporativa, o per osmosi inversa, od altre metodologie alternative secondo necessità e preferenza), - eventuale ottenimento dei TAQ puri (per es.: mediante atomizzazione in camera flash-dry, o per crio-liofilizzazione, o mediante tecniche diverse ed alternative, da applicare secondo necessità e preferenza).
  2. 2. Procedura di estrazione dei TAQ come da rivendicazione 1, in cui il processo di pre-condizionamento delle materie prime può essere eventualmente attivato grazie all’azione di enzimi aggiunti, del tipo pectolitici, proteolitici, glucolitici, cellulasici, ed in generale con azione lisante, o rilasciati direttamente mediante condizionamento microbiologico (naturale o forzato) delle materie prime medesime.
  3. 3. Procedura di estrazione come da rivendicazione 1, in cui le materie prime possono essere pre-trattate (vale per tutti i distretti vegetativi) mediante tecniche di arrostimento e caramellatura (con o senza zuccheri aggiunti), e stress termomeccanico indotto da fiamme libere, o dall'azione di fasci di radiazione elettromagnetica (raggi infrarossi, fasci laser, microonde) per modellare il grado di abboccamento del TAQ estraibile. Le caratteristiche di abboccamento del TAQ ottenibile risulteranno strettamente correlate all’efficacia del pretrattamento applicato, che induce un certo grado di imbrunimento ed abbrustolatura per la caramellizzazione di saccaridi e polisaccaridi (comprese le cellulose) presenti nella materia prima, oltre che dai parametri di controllo delle variabili di processo (temperature di abbrustolimento, tempi di contatto, ecc.).
  4. 4. Procedura di estrazione come da rivendicazione 1, per l’estrazione forzata e/o frazionata dei TAQ da materie prime naturali o precondizionate, mediante solventi biocompatibili per prodotti di grado alimentare (per esempio, acqua, etanolo, acetone, acetato di etile, n-esano, glicerolo, acido acetico, ecc., e miscele di questi in composizione variabile), di diversa affinità con il TAQ estratto, applicati in sequenza, a numero ed ordine variabile, ed a qualunque condizione operativa di temperatura, pressione, tempi di contatto, ecc. A ciascun solvente, puro od in miscela, corrisponde uno stadio di frazionamento estrattivo del TAQ dallo stesso lotto di materia prima.
  5. 5. Procedura di estrazione come da rivendicazione 1, per l’applicazione del processo di estrazione solido-liquido in condizioni operative diverse (processo continuo o discontinuo) e per qualunque valore dei parametri di controllo delle variabili funzionali [per esempio: temperatura del bagno (sempre inferiore a 120 °C), pressioni di esercizio (sempre inferiori a 35 bar), velocità di flusso dei solventi, tempo di contatto, ecc.] per modellare e personalizzare il TAQ “a progetto†secondo le esigenze specifiche di ogni singola applicazione di filiera esogena.
  6. 6. Procedura di estrazione come da rivendicazione 1, per l’applicazione di metodologie di ulteriore purificazione dei prodotti estratti mediante utilizzo di materiali ad adsorbimento selettivo (carboni attivi, calcari microgranulari, sabbie silicee, resine specifiche di grado alimentare, tecniche cromatografiche in generale, e qualunque altra metodologia che consenta di raggiungere questo scopo, secondo necessità e preferenza). Pertanto, sono brevettabili e di proprietà del presente brevetto, anche le metodologie di eventuale recupero e valorizzazione di tutti i sottoprodotti dei processi di produzione dei TAQ, estratti in frazioni pure o co-estratti insieme ai TAQ, quali oli essenziali, sostanze pruiniche e cerose naturali, clorofille, e quant’altro potrà essere frazionato, identificato ed applicato per situazioni di contesto particolari (per esempio, come ingredienti di formulazioni in qualunque ambito: alimentare, farmaceutico, biotecnologico, ecc.).
  7. 7. Procedura di estrazione come da rivendicazione 1, per l’applicazione di metodologie di purificazione dei prodotti estratti mediante tecniche chimicofisiche (cristallizzazione, separazione liquido-liquido, evaporazione del solvente, separazione solido-liquido, separazione su membrana, ecc.), od altre possibilità da implementare secondo esigenze specifiche, indipendentemente dai valori fissati e dai parametri di controllo delle variabili funzionali (per esempio: temperature, pressioni, tempi di contatto, ecc.).
  8. 8. Procedura di estrazione come da rivendicazione 1, per l’ eventuale applicazione di metodologie di ulteriore purificazione dei prodotti estratti (TAQ, e polifenoli associati), ed altre frazioni di sottoprodotti recuperati e nobilitati (quali oli essenziali, sostanze pruiniche e cerose naturali, clorofille, e quant’altro potrà essere frazionato, identificato ed applicato per situazioni di contesto particolari) mediante tecniche chimiche (introduzione, con o senza rimozione successiva, di gruppi prostetici sui siti attivi, quali SO2-anidride solforosa, glucosidi, od altre specie, secondo necessità e preferenza), indipendentemente dal numero degli steps di reazione e dei valori delle variabili di controllo dei processi medesimi.
  9. 9. Procedura di estrazione come da rivendicazione 1, per il recupero del TAQ di NOCE da ogni singolo distretto vegetativo e da ogni singola frazione estratta a solvente, mediante concentrazione ed eventuale successiva atomizzazione in camera flash-dry, o mediante crio-liofilizzazione, od altre tecniche alternative, implementabili secondo necessità o preferenza: TANNINO di NOCE; TANNINO di NOCE da radice; TANNINO di NOCE da corteccia; TANNINO di NOCE da legno d’affusto; TANNINO di NOCE da rami; TANNINO di NOCE da fiori; TANNINO di NOCE da foglie; TANNINO di NOCE da frutti; e relativi polifenoli associati, estraibili dai suddetti distretti vegetativi.
  10. 10. Ad integrazione della rivendicazione 1, e di tutto quanto rivendicato ai punti successivi, si precisa che i TANNINI di NOCE sono utilizzabili come ingredienti, coadiuvanti, additivi ed aromatizzanti alimentari, e nella formulazione di prodotti di filiera, destinati ad una varietà di applicazioni nei settori merceologici compatibili con l’uso dei tannini: - settore enologico (azione flocculante, chiarificante, antiossidante, stabilizzante, ecc., concentrazione < 0.5%); - produzione di salse e condimenti (colorante, aromatizzante, coadiuvante, conc. < 1 %); - comparto viti-vinicolo (flocculante, chiarificante, antiossidante, conc. < 0.5%); - comparto bevande (flocculante, antiossidante, aromatizzante, conc. < 0.5%); - comparto liquorifici (colorante, antiossidante, aromatizzante, conc. < 5%); - comparto prodotti da forno (aromatizzante, coadiuvante, colorante, conc. < 0.5%); - comparto pasticceria – gelateria (aromatizzante, colorante, conc. < 0.5%); - alimenti funzionali–settore nutraceutico (antiossidante, aromatizzante, conc. < 1%); - settore cosmetico-parafarmaceutico (antiossidante, stabilizzante, colorante fotoattivo, ecc., conc. < 5%); - settore farmaceutico (battericida - batteriostatico, antiossidante, pigmentante, colorante, antitumorale, ecc., conc. < 5%); - settore conciario, tintura pellami ed inchiostri (azione colorante, pigmentante, conciante, conc. < 10%); - settore gomme ed elastomeri (plastificante, stabilizzante, pigmentante, conc. < 10%); - settore edilizio (azione plastificante, fluidificante, ecc., conc. < 2%); - comparto esplosivi (antideflagrante, stabilizzante, conc. < 3%). Per esempio, nel caso delle produzioni di salse e condimenti balsamici per uso alimentare, il TAQ di NOCE (indipendentemente dal distretto vegetativo di origine), può entrare con funzione colorante – aromatizzante – antiossidante – stabilizzante – coadiuvante (concentrazione massima inferiore allo 0.5 %) in una formulazione tipo, a base di aceto, aceto balsamico, prodotti di acetificazione diversi di qualunque origine frutticola (mele, pere, more, ecc.), con acidità totale non inferiore al 6%, anche in presenza di altri addensanti, gelificanti, ecc.
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