ITMO20080099A1 - Apparato stabilizzatore per veicoli - Google Patents

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ITMO20080099A1
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Paolo Balugani
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Oil & Steel S P A
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66CCRANES; LOAD-ENGAGING ELEMENTS OR DEVICES FOR CRANES, CAPSTANS, WINCHES, OR TACKLES
    • B66C23/00Cranes comprising essentially a beam, boom, or triangular structure acting as a cantilever and mounted for translatory of swinging movements in vertical or horizontal planes or a combination of such movements, e.g. jib-cranes, derricks, tower cranes
    • B66C23/62Constructional features or details
    • B66C23/72Counterweights or supports for balancing lifting couples
    • B66C23/78Supports, e.g. outriggers, for mobile cranes
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
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    • B66C23/78Supports, e.g. outriggers, for mobile cranes
    • B66C23/80Supports, e.g. outriggers, for mobile cranes hydraulically actuated

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Vehicle Body Suspensions (AREA)

Description

OIL & STEEL S.P.A.
Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale -Modello di Utilità avente per titolo:
"APPARATO STABILIZZATORE PER VEICOLI".
Inventore designato: Balugani Paolo.
Depositata il: N° :
CAMPO TECNICO DELL'INVENZIONE.
L'invenzione riguarda un apparato stabilizzatore per veicoli, in particolare per veicoli che sono dotati di piattaforme sollevabili per eseguire lavori aerei.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE.
Nei veicoli dotati di gru per sollevamento di merci oppure di piattaforme sollevabili per eseguire lavori aerei, sono previsti, come è noto, almeno quattro apparati stabilizzatori che sono montati in corrispondenza dei quattro angoli del telaio del veicolo che supporta una gru oppure un pianale sul quale è montato un apparato di sollevamento.
Come è noto sia la gru, sia l'apparato di sollevamento sono normalmente costituiti da una serie di bracci articolati tra di loro ed estensibili o detraibili per mezzo di attuatori idraulici, alla estremità libera dell'ultimo dei quali è montato un organo di aggancio nel caso di una gru oppure una piattaforma che ospita uno o più persone addette ai lavori da eseguire, nel caso di apparati di sollevamento .
Gli apparati stabilizzatori noti comprendono ciascuno un gambo telescopico estensibile, che viene mantenuto in posizione ritratta e sollevata rispetto al terreno quando il veicolo si sposta sulle strade, e che viene invece allungato verso il terreno quando il veicolo viene fermato e posizionato in una zona di lavoro. In questo modo la estremità del gambo, che è normalmente dotata di un piede di appoggio sul terreno, viene a contatto con quest'ultimo e distribuisce la parte che le compete del peso proprio del veicolo.
I quattro piedi sono montati sul veicolo in posizione obliqua, in modo tale che quando vengono allungati verso il terreno, le loro estremità inferiori dotate dei piedi si allontanino dal baricentro di questo di una distanza prestabilita e forniscano un punto di appoggio allontanato dal veicolo di una quota per generare un braccio di reazione sufficiente a contrastare la eventuale forza di ribaltamento del veicolo che è favorita dall'innalzamento del baricentro di quest'ultimo quando, ad esempio, i bracci che sostengono una piattaforma di lavoro vengono sollevati dalla loro posizione di riposo per portare un operatore ad una quota di lavoro.
Per questa ragione, i gambi, che, come detto, sono montati sul telaio dei veicoli in posizione obliqua, restano in questa posizione anche quando non vengono utilizzati, cioè quando per consentire gli spostamenti del veicolo, vengono sollevati completamente dal terreno e ritratti.
Gli apparati stabilizzatori noti presentano alcuni inconvenienti .
Un primo inconveniente è che a causa della disposizione inclinata di montaggio degli apparati stabilizzatori noti, quando i piedi di appoggio di cui sono dotati toccano il terreno e gli attuatori idraulici o pneumatici che li azionano spingono su questi per sollevare il veicolo dal terreno, si creano delle forze di reazione sui piedi di appoggio che hanno delle componenti trasversali, cioè sostanzialmente parallele alla superficie del terreno e che causano scivolamenti dei piedi verso l'esterno del veicolo.
Questo costringe gli utenti a procurarsi delle piastre di appoggio che devono essere inserite tra i piedi ed il terreno e che sono predisposte per evitare, o almeno limitare, questi scivolamenti che, se eccessivi, possono creare problemi per la stabilità del veicolo durante il lavoro.
Un altro inconveniente è che a causa delle lunghezze dei gambi che sono necessarie per poter raggiungere l'appoggio sul terreno anche quando questo è inclinato, gli apparati stabilizzatori noti, quando sono mantenuti in configurazione sollevata, occupano un considerevole spazio sui veicoli anche verso la parte superiore del telaio di questi, poiché si prolungano verso l'alto oltre quest'ultimo.
Questi prolungamenti possono creare pericoli di interferenze con i dispositivi di sollevamento, durante la loro movimentazione che prevede anche rotazioni intorno ad un asse perpendicolare al telaio del veicolo.
Un altro inconveniente è che la loro posizione inclinata di montaggio sul telaio dei veicoli ne aumenta le dimensioni in pianta e per questa ragione richiede specifiche omologazioni per poter circolare sulle strade.
Un ulteriore inconveniente è che quando i gambi degli apparati stabilizzatori noti sono in configurazione di appoggio sul terreno, costituiscono un ostacolo in rilievo da questo e, pertanto, persone, cicli, motocicli e altri veicoli possono urtare i gambi, danneggiandoli e compromettendo la stabilità degli apparati di sollevamento e del veicolo al quale sono applicati, durante le fasi di lavoro.
Questa circostanza mette in pericolo sia la incolumità delle persone che urtano accidentalmente i gambi, sia di quelle addette che si trovano all'interno delle piattaforme di lavoro e che stanno eseguendo un intervento ad una quota sollevata.
SCOPI DELL'INVENZIONE.
Uno scopo dell'invenzione è migliorare lo stato della tecnica.
Un altro scopo dell'invenzione è realizzare un apparato stabilizzatore per veicoli che permetta di evitare scivolamenti del piede di appoggio quando questo è a contatto con il terreno.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è realizzare un apparato stabilizzatore per veicoli che sia molto compatto, specialmente quando si trova in una configurazione di riposo, in modo da ridurre gli ingombri complessivi e non occupare spazi nella zona superiore del telaio.
Un altro scopo dell'invenzione è realizzare un apparato sollevatore per veicoli che permetta di evitare di essere urtato accidentalmente.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è realizzare un apparato stabilizzatore per veicoli che permetta, se necessario, di aumentare la distanza dei punti di appoggio al terreno rispetto al baricentro del veicolo, senza che sia richiesto un ingombro maggiorato proporzionalmente.
Secondo un aspetto dell'invenzione è previsto un apparato stabilizzatore per veicoli comprendente un gambo di appoggio al terreno che ha una prima estremità di appoggio rivolta verso il terreno ed una contrapposta seconda estremità di attacco supportata ad un fianco di un telaio di un veicolo, caratterizzato dal fatto che detto gambo è suddiviso in almeno un primo segmento ed un secondo segmento che sono reciprocamente articolati in un punto di articolazione posto tra dette prima estremità e seconda estremità.
L'apparato stabilizzatore per veicoli consente, pertanto:
di evitare scivolamenti del piede di appoggio sul terreno;
di contenere in modo rilevante gli ingombri complessivi quando si trova in una configurazione di riposo per consentire gli spostamenti dei veicoli sulle strade;
di evitare incidenti dovuti alla disposizione obliqua dei gambi quando sono in una configurazione di appoggio al terreno;
di adattarsi in modo completo alla conformazione del terreno, anche quando quest'ultimo non è completamente piano;
di essere montato su ogni tipo di veicolo senza modificarne in modo sostanziale gli ingombri in pianta.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di attuazione preferita, ma non esclusiva, di un apparato stabilizzatore per veicoli, illustrato a titolo indicativo, e non limitativo, negli uniti disegni in cui:
Figura 1 è una vista laterale di un veicolo dotato di una piattaforma per lavori aerei, sul quale sono montati apparati stabilizzatori per veicoli secondo 1'invenzione;
Figura 2 è una vista frontale del veicolo di Figura
1;
Figura 3 è una vista di dettaglio ed in scala ingrandita di un apparato stabilizzatore secondo l'invenzione, in una configurazione di riposo; Figura 4 è una vista laterale di dettaglio ed in scala ingrandita dell'apparato stabilizzatore di Figura 3, in una configurazione intermedia di predisposizione all'appoggio sul terreno;
Figura 5 è una vista laterale di dettaglio ed in scala ingrandita dell'apparato stabilizzatore di Figure 3 e 4 in una posizione di appoggio sul terreno;
Figura 6 è una vista laterale di dettaglio ed in scala ingrandita dell'apparato stabilizzatore di Figure 3, 4, 5 in una configurazione di appoggio su un terreno;
Figure 7a e 7b sono viste schematiche rispettivamente di un apparato stabilizzatore per veicoli di tipo noto ed un apparato stabilizzatore per veicoli secondo 1'invenzione.
FORME DI ATTUAZIONE DELL'INVENZIONE.
Con particolare riferimento alle Figure, con 1 è stato indicato un veicolo, nel caso specifico un autocarro, il quale comprende un telaio 2 longitudinale che supporta una cabina di guida 3 ed un pianale 4 di appoggio.
Su questo pianale 4 di appoggio è montato un dispositivo di sollevamento, indicato complessivamente con 5, il quale comprende tre bracci articolati uno all'altro ed indicati rispettivamente con 6, 7, 8.
Alla estremità libera del braccio 8 è montata una piattaforma 9 di lavoro, sulla quale possono stazionare uno o più operatori addetti ad eseguire lavori aerei.
Sul telaio 2 sono montati quattro apparati stabilizzatori 10, predisposti per mantenere stabile il veicolo su un piano di appoggio, normalmente il terreno "T", quando i bracci 6, 7, 8, e la piattaforma 9 vengono sollevati.
I quattro apparati stabilizzatori 10 sono sistemati sostanzialmente ai quattro angoli del pianale 4.
Ciascun apparato stabilizzatore comprende un primo segmento 11 ed un secondo segmento 12 che è incernierato al primo segmento il in un punto di articolazione a cerniera, indicato complessivamente con 13.
II punto di articolazione è realizzato con un accoppiamento tra un perno di articolazione 14, che è supportato trasversalmente ad una estremità inferiore del primo segmento 11, e che è impegnato in modo scorrevole in un'asola 15, che definisce una prima estremità 15' ed una contrapposta seconda estremità 15'', e che è ottenuta in prossimità di una estremità 12' del secondo segmento 12, mentre, la estremità opposta 12'' di quest'ultimo, cioè la estremità destinata ad appoggiarsi sul terreno "T", è dotata di un piede di appoggio 16.
11 primo segmento 11 è supportato telescopicamente in una camicia 17 che è resa solidale al telaio 2 e che, pertanto, è fissa rispetto a quest'ultimo.
Tra la camicia 17 ed il primo segmento 11 è interposto un attuatore lineare fluidodinamico 18, indicato in tratteggio nella Figura 4, il quale ha la funzione di spingere fuori il primo segmento 11 dalla camicia 17 oppure di richiamarlo all'interno di questa.
L'attuatore fluidodinamico 18 ha una estremità che è incernierata al telaio 2 mentre la estremità opposta dello stelo è incernierata al perno di articolazione 14, facendolo scorrere nell'asola 15 come verrà meglio descritto nel seguito.
Come si vede nelle Figure 3 e 4, il secondo segmento 12 presenta una concavità 19, avente profilo a semicirconferenza, che è ottenuta in una zona della estremità 12' che, quando il secondo segmento 12 è in una configurazione di appoggio sul terreno "T", come indicato nella Figura 4, è allineata al primo segmento 11.
Quest'ultimo è dotato di un ulteriore perno 20 di impegno che, nella configurazione illustrata, è destinato ad impegnarsi nella concavità 19, spinto dallo scorrimento del primo segmento 11 verso il terreno "T".
Questa condizione di impegno è visibile nella Figura 5, nella quale si nota anche che il perno di articolazione 14 si trova in una posizione dell'asola 15 opposta a quella visibile nella Figura 4.
Pertanto, il perno di impegno 20, quando è inserito nella cavità 19, impedisce la rotazione del secondo segmento 12.
Con riferimento alle Figure 3, 4, 5 si nota anche che tra il telaio 2 ed il secondo segmento 12, cioè più precisamente, tra il telaio 2 e la estremità 12' di quest'ultimo, è interposto un elemento elastico 21 di collegamento che è caricabile a trazione e che, quando è caricato, è destinato a realizzare la rotazione del secondo segmento 12 tra una configurazione di riposo, illustrata nella Figura 3, ed una configurazione pronta per l'appoggio al terreno "T", illustrata nella Figura 4.
L'elemento di collegamento 21 comprende una molla elicoidale 22, indicata in tratteggio nella Figura 4, che è contenuta in un corpo scatolare 23 di protezione, di forma cilindrica.
Il secondo segmento 12, quando è disposto nella configurazione di appoggio al terreno può essere coperto, come si vede nella Figura 4, con un elemento sovrapponibile 25, indicato con le linee tratteggiate, che è calpestabile sia dai pedoni sia dai veicoli.
In pratica, questo elemento sovrapponibile 25 comprende una calotta 26 che è appoggiabile sul terreno "T" ed eventualmente fissabile a questo con mezzi noti, come, ad esempio, chiodi o pioli.
Questa calotta 26 ha una superficie superiore calpestabile cha ha un profilo sostanzialmente arrotondato per favorire la salita e la discesa di pedoni o di ruote senza pericolo di inciampo.
In questo modo, anche se accidentalmente una bicicletta oppure un motoveicolo oppure un pedone passano molto vicini al veicolo 1 durante la esecuzione di un lavoro, viene evitata ogni possibilità di urtare il secondo segmento 12 appoggiato sul terreno "T".
Il funzionamento dello stabilizzatore per veicoli è il seguente:
Quando si trova nella configurazione di riposo (si veda la Figura 3) per permettere gli spostamenti sulle strade del veicolo 1 su cui è montato, il secondo segmento 12 è ruotato verso l'alto ed è disposto affiancato al primo segmento 11, per contenere gli ingombri trasversali all'interno della sagoma del veicolo 1.
In questa configurazione, come si può vedere dalla stessa Figura 3, il perno di articolazione 14 si trova appoggiato alla prima estremità 15' dell'asola 15 ed è trattenuto in questa posizione dall'attuatore lineare 18 che è in configurazione ritratta.
La molla 22 è sostanzialmente scarica e non oppone resistenza alla configurazione ruotata del secondo segmento 12.
Il perno di impegno 20 è sollevato dalla cavità 19, poiché anche questo è solidale allo stelo dell'attuatore lineare 18 che è in configurazione ritratta.
Quando il veicolo 1 è posizionato in una zona dove deve essere eseguito un lavoro aereo, i quattro apparati stabilizzatori 10 di cui è dotato il veicolo 1, vengono attivati per appoggiarsi sul terreno "T" e stabilizzare la posizione del veicolo 1: Questa configurazione è visibile nella Figura 4.
In ciascun apparato stabilizzatore 10 viene attivato l'attuatore lineare 18 che si distende, facendo uscire il proprio stelo 18' verso il terreno "T", all'estremità libera del quale è vincolato il perno di articolazione 14.
Il secondo segmento 12 viene spinto verso il terreno "T" dalla azione dell'attuatore lineare 18, mentre il perno di articolazione 14 si mantiene ancora appoggiato alla prima estremità 15' dell'asola 15. Contemporaneamente, lo spostamento verso il basso del primo segmento 11 e del secondo segmento 12, carica progressivamente a trazione la molla elicoidale 22 contenuta nell'elemento di collegamento 21 e quando la forza di trazione raggiunge un valore prestabilito, la molla 22 causa la rotazione del secondo segmento 12 verso il terreno "T", ponendo il piede di appoggio 16 in contatto con quest'ultimo. L'attuatore lineare 18 continua a distendersi e, poiché il secondo segmento 12 si è fermato a contatto con il terreno, il perno di articolazione 14 scorre nell'asola 15, e va ad appoggiarsi alla seconda estremità 15'' di questa.
Contemporaneamente, anche il perno di impegno 20 si introduce nella cavità 19 che, a causa della rotazione del secondo segmento 12, si è disposta rivolta verso questo.
Quando sia il perno dì articolazione 14 sia il perno di impegno 20 sono spinti nelle rispettive posizioni di appoggio, il secondo segmento 12 risulta bloccato nella posizione di appoggio sul terreno "T" senza la possibilità di ruotare.
Se la distensione dell'attuatore lineare di ciascun apparato stabilizzatore 10 prosegue, accade che il veicolo 1 viene sollevato dal terreno ed appoggia esclusivamente sui quattro piedi di appoggio 16 che sono distanziati dal veicolo stesso di un braccio sufficiente per creare un momento resistente al ribaltamento del veicolo 1 quando i bracci 6, 7, 8 del dispositivo di sollevamento 5 si alzano per portare in alto uno o più operatori, facendo alzare anche il baricentro complessivo del veicolo 1.
Per evitare che nella configurazione di appoggio il secondo segmento 12 possa costituire un pericoloso ostacolo per pedoni e veicoli che transitano intorno al veicolo 1, è possibile coprire il segmento 12 con l'elemento di copertura 25 che essendo calpestabile, ed avendo un profilo arrotondato, è facilmente sormontabile senza pericolo di urtare il secondo segmento 12.
E' importante notare anche il fatto che la rotazione del secondo segmento 12 ed il successivo appoggio sul terreno "T" del piede di appoggio 16 genera una forza di reazione che ha direzione sostanzialmente perpendicolare a quest'ultimo, cioè priva di componenti di forza trasversali apprezzabili.
Questa circostanza consente di evitare scivolamenti laterali del piede di appoggio 16 quando l'attuatore lineare 18 si distende sostanzialmente in modo completo e spinge su questo per sollevare il veicolo 1 dal terreno "T".
Quando l'apparto stabilizzatore 10 deve essere nuovamente ritirato nella configurazione di riposo illustrata nella Figura 3, l'attuatore lineare 18 viene attivato in modo da richiamare al proprio interno lo stelo 18'.
Lo scorrimento dello stelo 18' verso l'alto trascina con sé sia il perno di articolazione 14, sia il perno di impegno 20: il primo scorre, pertanto, nell'asola 15 spostandosi dalla seconda estremità 15'' alla prima estremità 15' ed il secondo viene estratto dalla cavità 19.
In questo modo, il secondo segmento 12 è nuovamente libero di ruotare.
L'attuatore lineare 18 continua a richiamare il proprio stelo 18' ed il perno di articolazione 14 va ad appoggiarsi alla prima estremità 15' dell'asola 15 e agisce con una forza di trazione sul secondo segmento 12 che ruota progressivamente intorno a questo perno di articolazione 14, riportandosi nella posizione parallela al primo segmento 11.
Quest'ultimo scorre all'interno della camicia 17 fino a quando è completato il sollevamento dell'apparato stabilizzatore 10.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato stabilizzatore per veicoli (1) comprendente un gambo di appoggio al terreno che ha una prima estremità di appoggio rivolta verso il terreno (T) ed una contrapposta seconda estremità di attacco supportata ad un fianco di un telaio (2) di un veicolo (1), caratterizzato dal fatto che detto gambo è suddiviso in almeno un primo segmento (11) ed un secondo segmento (12} che sono reciprocamente articolati in un punto (14) di articolazione posto tra dette prima estremità e seconda estremità.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo segmento (11) è supportato mobile a detto telaio (2) secondo una direzione sostanzialmente parallela a detto fianco di detto telaio (2).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detto secondo segmento (12) è articolato mobile in rotazione rispetto a detto primo segmento (11) intorno a detto punto (14) di articolazione, tra una configurazione di riposo sollevata dal terreno (T) ed una configurazione di appoggio al terreno (T), e viceversa.
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 3, in cui in detta configurazione di riposo detto secondo segmento (12} è ruotato verso detto fianco di detto telaio (2) in una posizione sostanzialmente parallela a detto primo segmento (11)·
  5. 5. Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui tra detti primo segmento (11) e secondo segmento (12) sono interposti mezzi attuatori (21, 22) per azionare in rotazione detto secondo segmento (12) rispetto a detto primo segmento (11) da detta configurazione di riposo a detta configurazione di appoggio.
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi attuatori comprendono un elemento elastico (22) caricabile a trazione ed interposto tra detto fianco di detto telaio (2) e detto secondo segmento (12) in modo tale da generare un momento di rotazione per ruotare detto secondo segmento (12) rispetto a detto primo segmento (11) tra detta configurazione di riposo verso detta configurazione di appoggio.
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detto punto di articolazione comprende un perno (14) di cerniera supportato trasversalmente in detto primo segmento (11) con asse sostanzialmente parallelo ad una direzione longitudinale di detto fianco di detto telaio (2), detto perno (14) essendo impegnato in una corrispondente asola (15) ricavata in detto secondo segmento (12).
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7, in cui detta asola (15) presenta profilo ad arco definente due contrapposte estremità (15', 15''} contro cui detto perno (14) è appoggiabile in battuta di arresto.
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui tra detto fianco di detto telaio (2) e detto primo segmento (11) sono interposti mezzi di azionamento (18) predisposti per sollevare oppure abbassare detto primo segmento (11) rispetto a detto fianco di detto telaio (2).
  10. 10.Apparato secondo la rivendicazione 7 oppure 9, in cui detti mezzi di azionamento comprendono almeno un attuatore lineare (18) ad azionamento fluidodinamico interposto tra detto fianco di detto telaio (2) e detto perno (14).
  11. 11.Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 10, in cui tra detti primo segmento (11) e secondo segmento (12) sono interposti mezzi di blocco (19, 20) della rotazione di detto secondo segmento (12) in detta configurazione di appoggio.
  12. 12.Apparato secondo la rivendicazione 11, in cui detti mezzi di blocco comprendono: - una concavità (19) definita ad una estremità di detto secondo segmento (12) rivolta verso detto primo segmento (11); - un perno (20) di impegno supportato trasversalmente su detto primo segmento (11), parallelo a detto perno (14) di cerniera, allineato a, ed impegnabile in, detta concavità (19) quando detto secondo segmento (12) è in detta configurazione di appoggio.
  13. 13.Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 12, in cui detto secondo segmento (12) è ricopribile con un elemento di copertura (25) amovibile.
  14. 14.Apparato secondo la rivendicazione 13, in cui detto elemento di copertura (25) è calpestatile.
  15. 15.Apparato secondo la rivendicazione 13 oppure 14, in cui detto elemento di copertura comprende una superficie esterna (25) convessa e dotata di un profilo di raccordo con il terreno.
  16. 16.Veicolo, caratterizzato dal fatto che comprende uno apparato stabilizzatore (10) per veicoli (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 15.
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