ITMI990595A1 - Macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti - Google Patents

Macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti

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ITMI990595A1
ITMI990595A1 IT1999MI000595A ITMI990595A ITMI990595A1 IT MI990595 A1 ITMI990595 A1 IT MI990595A1 IT 1999MI000595 A IT1999MI000595 A IT 1999MI000595A IT MI990595 A ITMI990595 A IT MI990595A IT MI990595 A1 ITMI990595 A1 IT MI990595A1
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IT
Italy
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leveling machine
cutter
carriages
translation
motion
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IT1999MI000595A
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Inventor
Silvio Attilio Deda
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Lomar S N C Di M Lovecchio E C
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    • E01CONSTRUCTION OF ROADS, RAILWAYS, OR BRIDGES
    • E01CCONSTRUCTION OF, OR SURFACES FOR, ROADS, SPORTS GROUNDS, OR THE LIKE; MACHINES OR AUXILIARY TOOLS FOR CONSTRUCTION OR REPAIR
    • E01C19/00Machines, tools or auxiliary devices for preparing or distributing paving materials, for working the placed materials, or for forming, consolidating, or finishing the paving
    • E01C19/22Machines, tools or auxiliary devices for preparing or distributing paving materials, for working the placed materials, or for forming, consolidating, or finishing the paving for consolidating or finishing laid-down unset materials
    • E01C19/42Machines for imparting a smooth finish to freshly-laid paving courses other than by rolling, tamping or vibrating
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04FFINISHING WORK ON BUILDINGS, e.g. STAIRS, FLOORS
    • E04F21/00Implements for finishing work on buildings
    • E04F21/20Implements for finishing work on buildings for laying flooring
    • E04F21/24Implements for finishing work on buildings for laying flooring of masses made in situ, e.g. smoothing tools
    • E04F21/241Elongated smoothing blades or plates, e.g. screed apparatus

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Description

DESCRIZIONE del brevetto per invenzione industriale:
La presente invenzione si riferisce ad una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti.
Pur dovendo sostanzialmente assolvere tutti alle medesime funzioni, i tipi di pavimento impiegati sono assai numerosi sia per quanto attiene ai materiali di cui sono costituiti sia per le loro diverse modalità costruttive, a seconda della struttura di appoggio, la destinazione e le caratteristiche dell'ambiente, l'intensità ed il tipo del traffico, la rapidità della posa in opera, il costo, la coibenza termica ed acustica, la resistenza agli acidi, ecc.
Peraltro, fondamentalmente i pavimenti possono distinguersi in battuti di terra o di cemento, pavimenti su sottofondo e pavimenti senza sottofondo.
Il battuto di terra si ottiene attualmente battendo e costipando energicamente a mano, a mezzo di ceppi di legno provvisti di apposite maniglie, uno strato di terreno preferibilmente argilloso di circa 30 centi- . metri; l'operazione viene eseguita operando successivamente su strati di circa 10 centimetri e bagnando il terreno con soluzioni acquose leganti per aumentare la compattezza del battuto.
Il battuto di cemento è di impiego piuttosto diffuso per i casi in cui occorre preoccuparsi in modo particolare della robustezza del manufatto; ad esso, perciò, si ricorre per depositi, capannoni industriali, cantinati e simili e può essere posato su strutture piane o direttamente sul terreno di un cantinato, tramite l'interposizione di un vespaio, costituito da pietrame o voltine attraverso i quali possa liberamente circolare l'aria.
Il battuto di cemento si compone di uno strato di calcestruzzo cementizio magro, battuto e livellato manualmente, di spessore pari a circa 10 centimetri, rifinito al fratazzo ed uno strato superiore di usura, costituito da malta cementizia di sabbia e cemento di spessore pari a circa 1-2 centimetri.
Alternativamente, tutte le varietà attualmente in commercio di pavimenti su sottofondo poggiano su un massetto di sottofondo di spessore pari a circa 2-4 centimetri che viene disteso, ben livellandolo, a mano, solitamente tramite stagge, sulla struttura da pavimentare ed è costituito normalmente da malta di sabbia (piuttosto sottile e non superiore a 3 millimetri) e cemento; talvolta, in luogo della malta cementizia, viene impiegata malta di calce per -ottenere un legante più efficace con il sottofondo.
I pavimenti su sottofondo si dividono ulteriormente in omogenei, ottenuti gettando sul sottofondo uno strato di materiali in pasta che danno luogo ad una superficie continua ed uniforme suddivisa in seguito in lastroni e poi levigata, e ad elementi, i quali si differenziano da quelli omogenei solo per la circostanza che essi giungono in cantiere dalle industrie che li fabbricano in pezzi già pronti ad essere posti in opera; in quest'ultimo caso, sul sottofondo viene disteso uno strato di malta cementizia sottile sul quale vengono posati gli elementi che costituiscono la pavimentazione, talvolta mischiati a speciali adesivi, in modo da ottenere svariati tipi di pavimenti sia per quanto riguarda le dimensioni degli elementi sia per quanto riguarda i materiali impiegati (pietre naturali o artificiali, grès ceramico, legno o sughero, linoleum, gomma, materiali vinilici, moquette a tipo non tessuto o a superficie liscia, elastomeri. In ogni caso, il battuto o il sottofondo di preparazione alla posa del pavimento viene tirato manualmente, tramite livelle o stagge, da uno o-più operai, i quali, tuttavia, devono continuamente controllarne la consistenza e lo spessore, che deve risultare il più possibile uniforme, sostanzialmente basandosi sulla propria mano e sulla propria esperienza.
Tale metodo presenta, peraltro, una serie di inconvenienti caratteristici e, conseguentemente, inevitabili delle lavorazioni di tipo manuale, fra cui la precisione approssimativa della lisciatura, che si traduce in una posa non perfetta del pavimento, i tempi lunghi di lavorazione, i costi elevati della messa in opera; se si considera poi che la realizzazione finale di un pavimento è determinata interamente dal grado di compressione e di lisciatura del materiale impiegato nel battuto o sottofondo, ci si rende davvero conto della sostanziale importanza di ottenere opportune caratteristiche fisiche e meccaniche preparando la base su cui poggiare il pavimento.
Scopo della presente invenzione, quindi, è quello di ovviare agli inconvenienti dell'arte nota sopra menzionati e., in particolare, quello di indicare una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, che permetta di ottenere, in modo automatico, semplicemente e rapidamente, uno strato dì fondo liscio, opportunamente compresso e perfettamente piano.
In particolare, la macchina secondo l'invenzione ha lo scopo di livellare e spianare tutti i materiali per la realizzazione di sottofondi destinati al calpestìo o al rivestimento.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, che consenta di ottenere buoni risultati per ogni tipo di materiale impiegato come battuto ovvero come sottofondo nella posa dei pavimenti.
Ulteriore scopo dell'invenzione è quello di realizzare una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti automatica.
Non ultimo scopo dell'invenzione è quello di realizzare una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti che permetta di ridurre sostanzialmente i tempi di lavorazione ed i costi della messa in opera di un pavimento, rispetto alle tecniche note.
Tali scopi sono raggiunti da una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti secondo la rivendicazione 1, alla quale si rimanda per brevità.
In modo vantaggioso, è sufficiente disporre l'impasto di fondo sulla struttura da pavimentare ed azionare la macchina, la quale può essere adattata alle dimensioni del locale, al fine di ottenere uno strato di materiale avente uno spessore desiderato, compatto e perfettamente livellato, in modo tale che la posa successiva del pavimento risulti in piano e/o senza disconnessioni o fessure tra i vari elementi.
Il materiale spostato dalla macchina e che va accumulandosi può essere eliminato durante il lavoro oppure dopo un tempo di accumulo predeterminato, poiché la macchina può disporre di un dispositivo atto a fermare automaticamente il ciclo di lavoro, trascorso un tempo predeterminato.
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione che segue e dai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
- la figura 1 mostra una vista prospettica di una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, secondo la presente invenzione, durante il suo funzionamento;
- la figura 2 mostra una vista frontale della macchina spianatrice, secondo la presente invenzione, in posizione chiusa,·
- la figura 3 mostra una vista frontale della macchina spianatrice,.secondo la presente invenzione, in posizione aperta;
- la figura 4 è una vista in sezione fatta lungo la linea IV-IV di figura 3;
- la figura 5 è una vista in esploso dei componenti previsti nella macchina spianatrice, secondo la presente invenzione;
- le figure 6A-6H si riferiscono ad una serie di forme di realizzazione preferite, esemplificative e non limitative, della geometria di frese impiegata in una macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, secondo la presente invenzione. Con riferimento alle figure menzionate, la macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, secondo l'invenzione, comprende un telaio costituito da due guide parallele 10, 11, che poggiano su riferimenti precostituiti, poste a distanza tra loro e su ciascuna delle quali scorre un carrello 12, 13, dotato di ruote, rispettivamente, 18 e 19, 191. Le due guide 10, 11 costituiscono le piste di spostamento della macchina nella condizione di lavoro e presentano il medesimo spessore, che risulta uniforme per tutta la loro lunghezza.
Al carrello 13 è associato un corpo 15, in profilato estruso di alluminio, contenente due guide lineari 24, 25 con due carrelli di scorrimento 26, 27.
Un corpo 14 può scorrere guidato sul profilato 15 e può essere bloccato su di esso, tramite un morsetto 20, in una posizione chiusa (mostrata in figura 2) o aperta (mostrata in figura 3) della macchina ovvero in qualunque altra posizione intermedia desiderata e compresa fra dette posizioni estreme, a seconda delle dimensioni dell'area da pavimentare (si prevedono, comunque, varie lunghezze di macchina, intese come lunghezze dell'asse immaginario X, passante lungo l'interasse delle ruote 18, 19 e compreso tra le guide 10, 11, nelle diverse posizioni di macchina aperta o chiusa).
Un motore elettrico 22, connesso ad un riduttore 23 e ad un cinematismo articolato, che è illustrato in figura 5 e che verrà descritto in dettaglio successivamente, comanda la rotazione di una fresa 16, la traslazione di una struttura 17 sagomata a forma di L, a cui è associata la fresa 16, e la rotazione delle ruote 18, 19, 191 dei carrelli 12, 13, mentre all'interno del corpo 14 è presente un giunto telescopico 21, che ha lo scopo di trasmettere il moto della ruota 19 alla ruota 18, qualsiasi sia la posizione reciproca tra i corpi 14 e 15.
La ruota 191 del carrello 13 risulta folle, quindi non motorizzata.
Il profilato estruso di alluminio 15 ospita le guide lineari 24, 25 con i rispettivi carrelli di scorrimento 26, 27, che risultano connessi fra loro tramite la struttura di sostegno sagomata 17.
Sulla struttura sagomata 17 è montato un perno 28, intorno al quale, per mezzo di una serie di cuscinetti 32, ruota un mandrino 29, solidale ad una ruota di frizione 30, che, a sua volta, è contrastata dalla parete 31; nel momento in cui avviene la traslazione dei carrelli 26, 27, la ruota di frizione 30 genera una rotazione della fresa 16, il cui verso dipende dal senso di traslazione dei carrelli 26, 27.
Infine, con 33 è indicata una capsula della fresa 16 realizzata in metallo indurito montato alla pressa e con 34 una vite di fissaggio della fresa 16, che consente di regolare la fresa 16 stessa in altezza, al fine di recuperare l'usura dovuta al lavoro svolto. Con particolare riferimento alla figura 5, il funzionamento della macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, secondo la presente invenzione, è sostanzialmente il seguente.
Il motore elettrico 22 trasmette il moto alla puleggia dentata 50, che ruota attorno all'asse Y ed è collegata alla struttura 17, attraverso la cinghia dentata 35, in modo da far traslare i carrelli 26, 27; perpendicolarmente all'asse Y è disposto il riduttore 23, il cui asse Z coincide con l'asse di un dispositivo sensore 36 connesso ad un apparecchio attuatore o "micro" 37.
Il sensore 36 è fasato in modo da comandare il "micro" 37 quando il carrello 26, 27 è a fine corsa (posizioni A e B di figura 5), mentre il "micro" 37 ha lo scopo di invertire il senso di rotazione del motore 22, al fine di ottenere un moto di andata e ritorno del carrello 26, 27.
Si prevede, inoltre, di impiegare una apparecchiatura elettronica del tipo "inverter", non illustrata nelle figure, al fine di rendere il moto del carrello 26, 27 il più possibile uniforme, gestire le inversioni del moto, pilotare le decelerazioni, le fermate e le accelerazioni, che devono avvenire sotto controllo di coppia esercitata.
L'asse Z è solidale con l'asse di rotazione della puleggia 38, là quale, attraverso la cinghia 39 a doppia dentatura, trasmette il moto alla puleggia dentata 40, che si muove nello stesso senso di rotazione della puleggia 38; ulteriormente, la puleggia 38 trasmette il moto alla puleggia 42, la quale, peraltro, si muove con un senso di rotazione inverso rispetto a quello con il quale ruotano le pulegge 38, 40 e 41; inoltre, le ruote libere 43, 44 sono, per la loro parte esterna, solidali alle pulegge 40, 42 e, per la parte interna, solidali agli alberi 45, 46.
Poiché la caratteristica delle ruote libere 43, 44 è quella di trasmettere il moto alla parte interna solamente in un senso di rotazione e di rimanere folli nel senso di rotazione inverso e dal momento che le due ruote libere 43, 44 sono impegnate simultaneamente, ma con versi di rotazione opposti, nel cinematismo illustrato in dettaglio in figura 5 si nota che quando la ruota 43 trasmette il moto all'albero 45, la ruota 44 rende folle l'albero 46.
Al contrario, quando il motore 22 inverte il senso di rotazione, anche le pulegge 38, 40, 42 invertono il loro senso di rotazione e quindi la ruota 43 risulta folle, mentre la ruota 44 trasmette il moto all'albero 46.
Infine, le pulegge 47, 48 sono solidali, rispettivamente, agli alberi 45, 46 e sono in grado entrambe di far ruotare la cinghia dentata 49, la quale, a sua volta, trasmette il moto rotatorio alla puleggia 51, solidale alla ruota 19 del carrello 13, tramite l'albero 52.
L'albero 45, d'altra parte, è solidale al giunto telescopico 21, il quale trasmette il moto alla puleggia 53, tramite l'albero 54, alla puleggia 55, tramite la cinghia dentata 56, e, di conseguenza, alla ruota 18 del carrello 12, tramite l'albero 57.
Quindi, la struttura di sostegno 17, connessa alle guide 24, 25 dei carrelli 26, 27, permette la traslazione avanti e indietro, lungo il corpo 15, tra i punti A e B, della fresa 16, sulla cinghia 35, vincolata alla fresa 16 tramite la struttura di sostegno 17 e movimentata lungo l'asse Y dalla puleggia 50 connessa al motore 22 mediante la cinghia 60; il cinematismo utilizzato, inoltre, fa sì che, quando, in prossimità di ciascun punto di fine corsa A, B del corpo 15, il motore 22 ed il riduttore 23 invertono il senso di rotazione, comandati dal sensore 36 e dal "micro" 37, le ruote 18, 19 dei carrelli 12, 13 di avanzamento del corpo 15 siano in grado di ruotare sempre nel medesimo verso.
Inizialmente, i carrelli 12, 13 sono posizionati in corrispondenza di ciascun estremo delle guide 10, 11 (posizioni C, D di figura 1}, preventivamente livellate per ottenere il piano desiderato; dopo aver regolato il corpo 14 sul profilato 15, tramite il morsetto di bloccaggio 20, si dispone il materiale da livellare all'interno del telaio compreso tra le guide 10, 11, nella zona da livellare e spianare.
L'accensione della macchina provoca un avanzamento dei carrelli 12, 13 sulle guide 10, 11 secondo il verso determinato dalle frecce F di figura 1, contemporaneamente ad una traslazione della fresa 16 sul corpo 15 dal punto A al punto B, secondo la direzione ed il verso determinati dalla freccia G di figura 1, e ad una rotazione della fresa 16 secondo il verso della freccia H di figura 1.
Successivamente, durante un avanzamento continuo dei carrelli 12, 13 lungo la direzione F, la fresa 16 percorre avanti e indietro il tragitto da A a B sul corpo 15, in modo tale che ad una traslazione lungo la direzione e secondo il verso della freccia G corrisponda una rotazione su se stessa secondo il verso della freccia H, mentre ad una traslazione lungo la direzione e secondo il verso della freccia L corrisponda una rotazione su se stessa secondo il -verso della freccia M.
Si è notato che lo spostamento e la compressione ottimali del materiale da livellare, tramite battuta delle pareti laterali della fresa 16 e, in particolare, della zona laterale 33, si ottengono quando i suddetti moti di avanzamento F, di traslazione G, L e di rotazione H, M vengono combinati opportunamente, in modo tale che l'impasto da predisporre come battuta o sottofondo del pavimento si accumula progressivamente nella zona del telaio prospiciente il corpo 15, dalla parte del verso di avanzamento F dei carrelli 12, 13; il materiale in eccesso che va accumulandosi può essere successivamente drenato manualmente da tale zona.
E' previsto, eventualmente, un ciclo di lavoro alternato a fermate dello stesso per intervalli di tempo predeterminati per drenare periodicamente il materiale in eccesso.
In particolare, durante una traslazione della fresa rotante 16 da A a B secondo la freccia G è necessario che lo spostamento dei carrelli 12, 13, inteso come distanza coperta da un punto fisso individuato sulle ruote sincrone 18 e 19, non sia superiore a metà del diametro di base DB della fresa 16, nel caso in cui la suddetta fresa 16 abbia una conformazione sostanzialmente cilindrica e ruoti attorno al proprio asse K.
E' prevista una soluzione alternativa, secondo la quale l'avanzamento lungo le frecce F dei carrelli 12, 13, pari alla quantità sopra menzionata, avviene solamente nei momenti in cui la fresa 16 si trova in corrispondenza di ciascun fine corsa A, B.
Si precisa, peraltro, che la forma cilindrica della fresa 16 è un esempio realizzativo esemplificativo e preferito, ma non limitativo; altri esempi di forme geometriche, utilizzabili per particolari tipi di impasto da livellare e determinati gradi di compressione desiderati, sono illustrate nelle figure 6A-6H, tuttavia sarà possibile utilizzare qualsiasi forma poliedrica capace di dare eccellenti risultati in termini di spostamento e compressione del materiale e di lisciatura del piano.
A questo proposito, si fa presente che la particolare geometria della superficie laterale della fresa 16, indicata schematicamente con S nelle figure 6A-6H, è responsabile dello spostamento del materiale, mentre un eventuale smusso della stessa, ad angolo acuto o arrotondato, previsto solitamente in corrispondenza della zona inferiore 33 ed indicato, rispettivamente, con PI nelle figure 6A, 6C, 6E, 6G e con P nelle figure 6B, 6D, 6F, provoca una compressione del materiale più o meno accentuata.
Il piano inferiore T, infine, determina la lisciatura della superficie superiore del materiale da livellare .
Nelle figure 6A-6H, relative a frese 16 non cilindriche, sono indicati, inoltre, gli angoli a e β, variabili tra -90 e 90 gradi sessagesimali per grado di compressione e tipo di materiale o impasto da livellare.
Ulteriormente, nel caso di frese 16 di tipo poliedrico come quelle rappresentate per esempio nelle figure 6A-6H, al fine di ottenere gli stessi risultati sul materiale da livellare di quelli ottenibili nel caso di frese 16 cilindriche, si dovrà rispettare la condizione secondo la quale, durante la traslazione della fresa 16 dal punto A al punto B, i carrelli 12, 13 dovranno avanzare di uno spostamento lineare pari o minore a metà del diametro di base DM (inteso come distanza fra due punti estremi, posti su uno stesso piano, della geometria esterna della fresa 16) ovvero, più in generale, pari o minore a metà del diametro DM della circonferenza descritta da uno o più corpi rotanti 62 attorno all'asse-K della fresa 16. In effetti, come illustrato in particolare nella figura 6H, la fresa 16 può essere eventualmente costituita da almeno un braccio 61, che descrive, ruotando attorno all'asse K (corrispondente all'asse di rotazione della fresa 16 di tipo cilindrico), una circonferenza di diametro DM e porta, in corrispondenza di una sua estremità 63, uno o più corpi cilindrici o poliedrici 62 rotanti attorno ad un proprio asse J. Dalla descrizione effettuata risultano,chiare le caratteristiche della macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, che è oggetto della presente invenzione, così come chiari ne risultano i vantaggi.
E' comunque chiaro che numerose varianti possono essere apportate alla macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, oggetto della presente invenzione, senza per questo uscire dai princìpi di novità ìnsiti nell'idea inventiva, così, come è chiaro che, nella pratica attuazione dell'invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e gli stessi potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi (10, 11), atti a far avanzare, lungo almeno una direzione (F), elementi (12, 13) di supporto di almeno un primo corpo (15), lungo il quale trasla (G, L) almeno un mezzo (16) rotante (H, M).
  2. 2. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (10, 11) di scorrimento sono costituiti da almeno una guida, su cui avanza almeno un carrello (12, 13) di supporto di detto corpo (15).
  3. 3. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che dette guide (10, 11) sono presenti in numero di due, parallele tra loro ed aventi spessore uniforme e costante, in modo tale da costituire due piste di spostamento di detti carrelli (12, 13) in condizione di lavoro.
  4. 4. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere altresì un secondo corpo (14), sostanzialmente longitudinale, che scorre guidato su detto primo corpo (15), detti primo (15) e secondo corpo (14) potendo essere bloccati in una posizione reciproca prefissata, tramite almeno un mezzo di serraggio (20).
  5. 5. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto primo corpo (15) comprende almeno una guida lineare (24, 25) di almeno un carrello scorrevole (26, 27), connesso ad una struttura sagomata (17) di sostegno di detto mezzo rotante (16).
  6. 6. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che un motore elettrico (22), connesso ad un riduttore (23), genera simultaneamente un moto lineare (F) di detti elementi (12, 13) di supporto e, contemporaneamente, un moto di rotazione (H, M) e di traslazione (G, L) lungo detto primo corpo (15) di detto mezzo rotante (16).
  7. 7. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che dette guide lineari (24, 25) e detti carrelli scorrevoli (26, 27) sono ospitati all'interno di un profilato estruso in alluminio, detti carrelli (26, 27) essendo collegati tra loro tramite detta struttura di sostegno (17), su cui è montato un perno (28) intorno al quale ruota un mandrino (29) solidale ad una ruota di frizione (30), che, contrastata da una parete (31), permette di ottenere la rotazione di detto mezzo rotante (16) simultaneamente a detto moto di traslazione di detti carreli scorrevoli (26, 27), il cui verso (H, M) dipende dal verso di traslazione (G, L) di detti carrelli scorrevoli (26, 27).
  8. 8. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto mezzo rotante (16) è costituito da una fresa, che comprende, in una sua porzione inferiore, una capsula (33) in metallo indurito montato alla pressa, la quale è responsabile dello spostamento del materiale.
  9. 9. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detta fresa comprende una vite di fissaggio (34), che consente di regolarne l'altezza, in modo da recuperarne l'usura.
  10. 10. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente almeno un dispositivo sensore (36) ed almeno un apparecchio elettronico attuatore (37), atti a comandare una inversione di rotazione di detto motore (33) in corrispondenza di ciascun fine corsa (A, B) di detto carrello scorrevole (26, 27) sul primo corpo (15).
  11. 11. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto di comprendere altresì un "inverter" elettronico, che provvede a gestire le accelerazioni, le decelerazioni e le inversioni di moto e gli arresti e a rendere uniforme l'intero moto e sotto controllo di coppia.
  12. 12. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto di prevedere una pluralità di prime pulegge (38, 40, 41, 42), connesse ad una prima cinghia (39) a doppia dentatura e ad almeno una ruota libera (43, 44), solidale ad almeno una di dette prime pulegge (38, 40, 41, 42) e ad almeno un albero (45, 46), collegato ad almeno una ruota (18) di almeno uno (12) di detti carrelli (12, 13) di supporto del primo corpo (15).
  13. 13. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detto albero (45, 46) è solidale ad un giunto telescopico (21), che trasmette il moto, tramite almeno una seconda puleggia (53, 55) ed almeno una seconda cinghia dentata (56), ad almeno una ruota (19) di un secondo carrello (12, 13) di supporto del primo corpo (15).
  14. 14. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto avanzamento (F) di detti elementi (12, 13) di supporto è continuo e durante una traslazione (G, L) di detto mezzo (16) rotante (H, M) tra due punti estremi o di fine corsa (A, B) di detto primo corpo (15) risulta minore o uguale a metà del diametro di base (DB) di detto mezzo (16) rotante (H, M), detto mezzo (16) rotante (H, M) essendo costituito da una fresa cilindrica, che consente di spostare e/o comprimere il materiale e di lisciare e spianare o livellare il piano.
  15. 15. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detto avanzamento (F) avviene solamente in corrispondenza di detti punti estremi o di fine corsa (A, B).
  16. 16. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detta fresa è di forma poliedrica e presenta almeno una parete (S) per lo spostamento del materiale, almeno uno smusso {P, PI) per la compressione del materiale ed almeno un piano (T) di lisciatura.
  17. 17. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che detto smusso {P, PI) è di forma arrotondata ovvero è ad angolo (a) acuto, tra -90 e 90 gradi sessagesimali.
  18. 18. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che detta parete (S) forma con la verticale un angolo (β) compreso tra -90 e 90 gradi sessagesimali.
  19. 19. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 17, caratterizzata dal fatto che detto avanzamento, durante una traslazione (G, L) di detta fresa (16) tra due punti estremi o di fine corsa (A, B) di detto primo corpo (15), risulta minore o uguale a metà della distanza (DM) fra due punti estremi, posti su uno stesso piano, della geometria esterna della fresa (16).
  20. 20. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 19, caratterizzata dal fatto che detta fresa (16) è costituita da almeno un braccio (61) rotante attorno ad un primo asse di rotazione (K), alla cui estremità (63) è disposto almeno un elemento cilindrico o poliedrico (62) rotante attorno ad un proprio asse (J).
  21. 21. Macchina spianatrice come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto mezzo (16) rotante ruota, attorno ad un proprio asse (K), in un senso (H, M), che dipende dal suo verso di traslazione (G, L), una combinazione opportuna fra detta rotazione (H, M) e detta traslazione (G, L) consentendo di ottenere automaticamente uno spostamento ed una compressione di materiale adeguati ad un livellamento e ad una lisciatura ottimali della battuta o del sottofondo di un pavimento.
  22. 22. Macchina spianatrice per la realizzazione di sottofondi di pavimenti come sostanzialmente descritto ed illustrato nei disegni allegati.
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