ITMI990128A1 - Dispositivo di impianto dentale endosseo - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale

Gli impianti dentali endossei sono impiegati da oltre trent'anni nella riabilitazione di pazienti parzialmente o totalmente edentuli, e l'implantologia deve ormai ritenersi parte integrante ed importante dell 'odontoiatria.

Il sistema impiantare si basa sul principio della osteointegrazione, che consente il diretto ancoraggio di un impianto mediante la formazione di tessuto osseo senza interposizione di tessuto fibroso all'interfaccia osso/impianto. Tale sistema garantisce una buona probabilità di successo anche a lungo termine.

Nella costruzione delle protesi su impianti endossei è di fondamentale importanza che i manufatti possano adattarsi perfettamente all'anatomia ed alla fisiologia masticatoria del singolo paziente.

Un impianto dentale endosseo del tipo a cui la presente invenzione si riferisce è essenzialmente di tipo bifasico, ossia comprende l'impianto vero e proprio costituito da un elemento filettato esternamente per il fissaggio all'osso mascellare o mandibolare che perciò rappresenta la parte endossea, ed un pilastro, chiamato anche moncone, che emerge operativamente nella cavità orale e che viene accolto e fissato all'interno dell'impianto endosseo.

Sul pilastro viene quindi inglobato oppure connesso il restauro protesico. Poiché non si deve creare alcuna possibilità di rotazione tra impianto endosseo e protesi, è necessario dotare la testa dell'impianto di una protezione antirotazionale. A tale scopo la parte terminale superiore dell'impianto endosseo è generalmente conformata secondo un elemento multiangolare, per lo più un esagono, che può sporgere esternamente dal collo dell'impianto oppure essere ricavato internamente al collo stesso, il quale garantisce che il pilastro, e con esso il restauro protesico, possano essere montati in una posizione fissa, sicura e ripetibile. In tale genere di impianto endosseo bifasico con protezione antirotazionale, non essendo possibile fissare per avvitamento la base del pilastro all'impianto endosseo, viene generalmente impiegata una vite per pilastri, cioè il pilastro e l'impianto vengono uniti mediante una vite separata.

Ciò che viene richiesto sostanzialmente ad un impianto dentale endosseo è sia un'ottima stabilità dell'accoppiamento tra moncone ed impianto, sia la possibilità di avere ripetibilità di posizionamento del moncone nell'operazione di trasferimento di impronta.

A tale riguardo, una adatta tecnica di impronta è notoriamente quella di riposizionamento, in cui delle cappette per impronta vengono applicate od avvitate sull'impianto prima che sia presa l'impronta. Dopo il disinserimento del portaimpronte dalla cavità orale, vengono prelevate anche le cappette per impronta che sono rimaste all'interno della stessa. Successivamente tali cappette vengono assemblate con i rispettivi analoghi di laboratorio e riposizionate nell'impronta. E' perciò di importanza fondamentale potere assicurare la posizione della cappetta di trasferimento completa di analogo di laboratorio in modo corretto.

Si comprende dunque l'importanza di avere una assoluta ripetibilità di posizionamento del moncone durante tale fase di impronta.

Si deve rilevare che negli impianti dentali endossei di tipo noto sono in genere soddisfacentemente ottenute o l'una o l'altra di tali due caratteristiche fondamentali, sicché in essi in genere la possibilità di avere una ripetibilità di posizionamento del moncone nel trasferimento di impronta va a scapito della stabilità dell'accoppiamento impianto-moncone.

Ad esempio negli impianti bifasici in cui impianto e pilastro sono accoppiati attraverso geometrie poligonali regolari, ad esempio un esagono, ricavate sul collo dell'impianto, in fase di masticazione si creano in corrispondenza degli angoli di tali geometrie poligonali dei punti di intaglio e di intensificazione degli sforzi che vanno certamente a detrimento della stabilità dell'accoppiamento impianto-pilastro, specie con l'andare del tempo.

Scopo fondamentale della presente invenzione è dunque quello di potere garantire nello stesso impianto dentale endosseo entrambe le fondamentali caratteristiche di stabilità dell'accoppiamento moncone-impianto e ripetibilità di posizionamento del moncone nell'operazione di trasferimento di impronta, senza che l'esaltazione di una delle due caratteristiche possa andare a scapito dell'altra. In particolare, si desidera risolvere tale problema in un impianto singolo.

Tale scopo, insieme ad altri vantaggi che risulteranno illustrati nel seguito della presente descrizione, sono raggiunti dalla presente invenzione mediante un

dispositivo di impianto dentale endosseo del tipo bifasico comprendente un impianto a vite con filettatura esterna e cavo internamente per accogliere un pilastro, la rotazione di detto pilastro entro detto impianto essendo impedita da una protezione antirotazionale di cui è provvista la testa di detto impianto, il fissaggio tra impianto e pilastro essendo provvisto da una vite per pilastro, caratterizzato dal fatto che detta testa dell'impianto è essenzialmente conica terminante superiormente con un collo che funge da protezione antirotazionale, a tale scopo detto collo essendo conformato secondo una pluralità di lobi arrotondati, detta testa conica e detto collo plurilobato dell'impianto essendo atti ad accoppiarsi con corrispondenti elementi maschi di forma complementare provvisti su detto pilastro.

Allo scopo di meglio descrivere caratteristiche e vantaggi dell'invenzione, se ne riporta un esempio di pratica attuazione con riferimento alle figure dei disegni allegati. Tale esempio non deve intendersi limitativo dell'invenzione stessa.

Con riferimento a tali disegni, la figura 1 mostra in esploso e parzialmente sezionate, le parti che compongono detto dispositivo.

La figura 2 mostra in sezione longitudinale le stesse parti connesse tra di loro operativamente.

La figura 3 mostra infine una sezione trasversale presa lungo la traccia III-III di figura 2.

In relazione a tali figure, con il riferimento 10 è complessivamente indicato un dispositivo di impianto dentale endosseo bifasico secondo l'invenzione.

Esso essenzialmente comprende un impianto 11 a vite con filettatura 12 esterna destinata al fissaggio nell'osso di mascella o mandibola.

Detto impianto 11 è dotato di una testa 13 di forma troncoconica terminante superiormente con un collo 14. La testa 13 è cava per formare una sede 15 anch'essa troncoconica atta ad accogliere un corrispondente elemento maschio 17 di un pilastro 16.

Internamente, il corpo dell'impianto 11 è pure cavo in direzione assiale per buona parte della sua lunghezza. Tale cavità è indicata in figura 1 con 18, e serve essenzialmente ad accogliere una vite di fissaggio 19 del pilastro all'impianto.

Il materiale in cui è realizzato l'intero dispositivo è qualsiasi adatto materiale alloplastico, preferibilmente titanio o sue leghe, oppure ceramica oppure un qualsiasi adatto materiale composito comunemente usato in implantologia .

Una volta accoppiati, la rotazione del pilastro 16 entro l'impianto 11 è impedita da una protezione antirotazionale di cui è provvista la testa 13 dell'impianto. Tale protezione antirotazionale è essenzialmente provvista dalla conformazione interna del collo 14 della testa 13, costituita da una pluralità di lobi 20 arrotondati. Nell'esempio raffigurato nei disegni tali lobi sono esattamente otto.

Tale conformazione interna plurilobata del collo 14 dell'impianto 11 costituisce in fase di fissaggio con il pilastro 16 l'elemento femmina con cui si accoppia un corrispondente elemento maschio di forma complementare indicato con 21 in figura 1, anch’esso pertanto recante otto lobi.

Quando l'impianto 11 e il pilastro 16 sono accoppiati tramite l'accoppiamento conico 15 - 17 e plurilobato 20 21, il fissaggio tra essi è operato mediante l'inserimento della vite 19, che nell'esempio raffigurato nei disegni è opportunamente una vite a testa cava esagonale.

In termini generali, l'impianto dell'invenzione come sopra descritto si dimostra in grado di garantire un'ottima stabilità dell'accoppiamento tra moncone (o pilastro) ed impianto, accompagnata da una proprietà di ripetibilità di posizionamento del moncone stesso per il trasferimento di impronta in un sistema bifasico, che garantisce inoltre un accoppiamento antirotazionale essenziale nei casi di un impianto singolo.

Per ciò che riguarda la stabilità dell'accoppiamento, l'impianto bifasico dell'invenzione presenta un accoppiamento conico con il moncone che, grazie alla possibilità di impiegare una vite di fissaggio di diametro maggiore (2mm), permette una tenuta migliore rispetto ad ancoraggi esagonali o ottagonali fissati con viti di diametro ridotto (1.5÷1.6 mm a causa della mancanza di spazio) come quelli proposti da molti impianti noti.

Per ciò che concerne la ripetibilità del posizionamento, secondo l'invenzione è stato inserito un sistema antirotazionale costituito da una serie di lobature all’interno del collo che permette il trasferimento d'impronta dei monconi ed il riposizionamento degli stessi sui modelli e sul,paziente.

La particolare geometria delle lobature arrotondate evita punti di intaglio e di intensificazione degli sforzi, come invece avviene in geometrie poligonali regolari (esagoni, ottagoni, ecc.) di tipo noto.

Secondo la presente invenzione, in tale sistema antirotazionale la lobatura non partecipa alla tenuta meccanica dopo la fase di impianto, che è garantita solamente dall'accoppiamento conico. A ciò si deve sostanzialmente una migliorata stabilità di accoppiamento monconeimpianto .

La forma del collo dell'impianto nel dispositivo della presente invenzione permette sia la tecnica di implantologia dentale sepolta (previa preparazione del sito osseo recettore con apposita fresa) già quella transmucosa (con gli ovvii vantaggi derivanti dalla non riapertura dei tessuti).

L'impianto dell'invenzione presenta una filettatura con profilo unificato ed autofilettante. Secondo la presente invenzione, inoltre possono impiegarsi monconi preangolati ed un moncone universale, con ciò avendosi una gamma completa di soluzioni protesiche.

Riassumendo, oltre a quelle già sopra descritte le caratteristiche salienti dell'impianto secondo l'invenzione sono: una sostanziale facilità di impianto; resistenza dei materiali impiegati (titanio puro grado 4 e lega di titanio grado 5); superficie rugosa sabbiata con corindone (biossido di alluminio); accoppiamento conico impianto-moncone con bloccaggio tramite vite separata; ripetibilità della posizione con una pluralità di posizionamenti (otto nell'esempio) possibili grazie alla geometria di nuovo disegno plurilobato; possibilità di guarigione transmucosale aperta senza seconda riapertura dei tessuti·per l'esposizione dell'impianto; impianto a vite autofilettante con preparazione standardizzata del letto impiantare a favore della stabilità primaria; disponibilità di impiego di monconi retti, angolati e universali; dispositivo di montaggio e vite di chiusura forniti nella confezione sterile assieme all'impianto.

Claims (5)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di impianto dentale endosseo del tipo bifasico comprendente un impianto a vite con filettatura esterna e cavo internamente per accogliere un pilastro, la rotazione di detto pilastro entro detto impianto essendo impedita da una protezione antirotazionale di cui è provvista la testa di detto impianto, il fissaggio tra impianto e pilastro essendo provvisto da una vite per pilastro, caratterizzato dal fatto che detta testa dell'impianto è essenzialmente conica terminante superiormente con un collo che funge da protezione antirotazionale, a tale scopo detto collo essendo conformato secondo una pluralità di lobi arrotondati, detta testa .conica e detto collo plurilobato dell'impianto essendo atti ad accoppiarsi con corrispondenti elementi maschi di forma complementare provvisti su detto pilastro.
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta testa è cava per formare una sede anch'essa conica atta ad accogliere un corrispondente màschio conico di detto pilastro.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto collo è conformato internamente secondo una pluralità di lobi arrotondati.
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta pluralità di lobi arrotondati è in numero di otto.
5. 5. Dispositivo sostanzialmente come sopra descritto e mostrato nelle figure dei disegni allegati.