ITVI990019A1 - Impianto dentale. - Google Patents

Impianto dentale.

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ITVI990019A1
ITVI990019A1 IT1999VI000019A ITVI990019A ITVI990019A1 IT VI990019 A1 ITVI990019 A1 IT VI990019A1 IT 1999VI000019 A IT1999VI000019 A IT 1999VI000019A IT VI990019 A ITVI990019 A IT VI990019A IT VI990019 A1 ITVI990019 A1 IT VI990019A1
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IT
Italy
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abutment
extension
screw
bushing
bush
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Application number
IT1999VI000019A
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English (en)
Inventor
Caterino Finco
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Biotec Srl
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Description

Descrizione
Il presente trovato riguarda un impianto dentale, secondo la parte generale della rivendicazione 1. Come è noto la perdita dei denti è un problema che colpisce molte persone ed a fini estetici, ma soprattutto per favorire la masticazione, è sempre opportuno ricostruire i denti mancanti.
Per fare ciò sono state utilizzate varie tecniche, tra le quali la più usata attualmente, consiste nel costruire un "ponte", che consente di applicare dei denti artificiali utilizzando il supporto dei denti sani vicini al dente mancante.
Una tecnica attualmente meno utilizzata, ma che sta viceversa prendendo sempre più il sopravvento per la sua indiscutibile efficacia, è quella impiantologica.
L'implatologia è una tecnica chirurgica mediante la quale è possibile inserire nell’osso mascellare o mandibolare una vite in titanio che funge da radice del dente.
La vite si ostiointengra con l'osso e funge da elemento di supporto per il moncone sul quale viene cementato il dente artificiale, oppure per gli attacchi della dentiera.
L’attuale stato della tecnica prevede che, nella maggior parte dei casi, l'impianto dentale presenti una boccola impiantata entro l'osso mascellare o mandibolare, alla quale è collegato un moncone, cavo internamente, posto entro il dente. Entro il moncone è presente una vite suscettibile, con il suo avvitamento, di determinare l'impegno reciproco tra boccola e moncone e quindi, in ultima analisi, tra dente ed osso.
Generalmente viene previsto un accoppiamento poligonale (in pratica ottagonale o esagonale) tra il moncone e la boccola, al fine di evitare la rotazione del moncone rispetto alla boccola durante l'avvitamento della vite.
Il problema che si riscontra con l'utilizzazione di tale impianto è costituito dal fatto che la vite, in seguito ai cicli di masticazione, tende, per sua natura, a svitarsi. Inoltre anche gli aggiustamenti dovuti al carico che grava sulla vite tendono a formare un leggero gioco, che è sufficiente a rendere mobile la protezione.
L'intervento di avvitatura è spiacevole sia per il paziente che per il medico e se non viene effettuato porta rapidamente all'usura dell'accoppiamento fra moncone e boccola, ciò che, oltre a rendere mobile la protezione , ne comporta ben presto la rottura. In questa malaugurato caso risulta impossibile togliere il pezzo di vite che rimane avvitato nella boccola; viene pertanto compromessa anche la possibilità di riutilizzazione della boccola, accoppiata ad un nuovo moncone.
Fino ad oggi la maggior parte dei costruttori ha cercato di ridurre il problema operando sulla precisione dell'accoppiamento sulla forza di avvitamento impressa alla vite (con chiave dinamometrica) ; alcuni costruttori hanno anche tentato di eliminare la vite, ma senza ottenere risultati apprezzabili, tenuto anche conto delle necessarie caratteristiche di adeguata praticità e semplicità del sistema.
D'altra parte è anche noto che una vite utilizzata su una macchina o un impianto, soggetta a vibrazioni o a stress, viene quasi sempre enormemente sovradimensionata, oppure accoppiata a rondelle, coppiglie, dadi autobloccanti od altri elementi consimili.
E' del tutto evidente che nell'implantologia endoossea non è pensabile di ricorrere a tali dispositivi a causa delle ridotte dimensioni in gioco, dei notevoli sforzi praticati sulla vite e dell'inaccessibilità intrinseca degli elementi entro i quali la vite dovrebbe essere inserita.
Scopo del presente trovato è quello di realizzare un impianto dentale del tipo descritto in precedenza, che superi gli inconvenienti citati, pure risultando nel contempo semplice da montare, nonché di ingombro limitato.
Ciò si ottiene, secondo il trovato, facendo in modo che il moncone presenti, in corrispondenza della sua estremità posta in contatto con la boccola, un prolungamento tubolare destinato ad inserirsi entro la boccola stessa.
Sull'estremità del prolungamento da porre in corrispondenza del fondo della boccola sono praticate delle feritoie longitudinali, mentre la superficie interna del prolungamento presenta una conicità, con la sezione trasversale della superficie interna che si restringe andando dall'estremità verso la parte intermedia del prolungamento.
E' inoltre previsto che la vite sia destintata ad avvitarsi con un nottolino cavo internamente, con superficie esterna di forma troncoconica, posto anch'esso entro lo boccola. L'avvitamento della vite con il nottolino è suscettibile di determinare l'ingresso del nottolino entro il prolungamento e il conseguente allargamento di quest'ultimo, ciò che determina una forte adesione del moncone alla bussola.
Il trovato verrà ora descritto in dettaglio, facendo riferimento ad una sua forma particolare di realizzazione, resa a titolo di esempio non limitativo, con l'aiuto delle tavole di disegno allegate, dove:
la fig. 1 (Tav. I) rappresenta una vista complessiva, sezionata longitudinalmente, di un impianto dentale appartenente allo stato dell'arte. La fig; 2 rappresenta una vista in esploso del suddetto .
La fig. 3 (Tav.· II) rappresenta una vista in esploso dell'impianto dentale di cui al trovato.-La fig. 4 rappresenta una vista in sezione longitudinale del suddetto, una volta impiantato. Nelle figure 1 e 2 si vede che un impianto dentale di tipo noto prevede la presenza di una boccola 1 da impiantare entro l'osso mascellare o mandibolare, che presenta una imboccatura 1' di forma poligonale, (generalmente esagonale od ottagonale), nella quale va ad inserirsi l'imboccatura 2' di un moncone 2, che viene viceversa inserito entro il dente.
Il fissaggio tra questi due elementi viene garantito da una vite 3, la cui porzione filettata 3' va ad impegnarsi nella madrevite 1" ricavata nella cavità della boccola 1, come ben visibile in fig. li
Il dispositivo di cui al trovato prevede che la boccola 4, da inserire nell'osso mascellare o mandibolare 8 (vedi figg. 3 e 4), accolga al suo interno un prolungamento tubolare 5' del moncone 5; caratteristica fondamentale del dispositivo di cui al trovato è costituita dal fatto che sull'estremità del prolungamento 5', che va a porsi in corrispondenza del fondo 4' della boccola, sono presenti delle feritoie 5". Inoltre la superficie interna 5''' del prolungamento presenta una conicità, essendo previsto che la sezione trasversale di detta superficie interna si restringa andando dall'estremità verso la parte intermedia del prolungamento stesso.
Come visibile in fig. 4, il moncone 5 viene inserito all'interno del dente 9, entro un'apposita cavità praticata mediante un trapano.
Anche nel dispositivo di cui al trovato è previsto l'inserimento di una vite 6 entro il moncone 5.
Tuttavia in questo caso la vite non va ad impegnarsi con la superficie internamente filettata della boccola 4, bensì con un nottolino 7, che presenta anch'esso una superficie esterna di forma troncoconica.
Questo nottolino va posto in corrispondenza del fondo della boccola. L'avvitamento della vite con questo nottolino è quindi suscettibile di determinare l'ingresso di quest'ultimo entro l'imboccatura del prolungamento 5' e quindi il suo conseguente allargamento, ciò che fa si che, come ben visibile in fig.· 4, le pareti esterne del prolungamento 5' vadano ad aderire fortemente contro la superficie interna della boccola 4.
Ciò provoca chiaramente una forte adesione reciproca tra il prolungamento 5' e quindi il moncone 5 e la boccola 4.
Come ben visibile nella fig· 3, anche nel dispositivo di cui al trovato risulta vantaggioso mantenere un accoppiamento poligonale del tipo utilizzato negli impianti consimili di tipo noto tra moncone e boccola, al fine di evitare problemi di rotazione reciproca tra questi due elementi, soprattutto in fase di assemblaggio dell'impianto. In pratica, secondo il dispositivo di cui al trovato, la funzione della vite cambia da organo diretto di collegamento, come nel caso dei dispositivi di tipo noto, ad un semplice tirante di un nottolino che espande un elemento tubolare dotato di feritoie
La conicità del nottolino permette sempre di mantenere la forza necessaria che garantisce un ottimo serraggio ed evita l’allentamento della vite stessa.
Inoltre gli sforzi, in particolare, quelli laterali, non vanno a riversarsi direttamente sul gambo della vite, bensì sul prolungamento 5' entro il quale essa va a porsi.
Oltre ai vantaggi precedentemente enunciati, vi è da far notare che la rottura della vite viene resa molto meno probabile, in quanto viene incrementata la robustezza dell'impianto, nonché ridotta la tendenza ai giochi causati da tolleranze ed usure. Inoltre, anche nell'improbabile caso in cui la rottura si verifichi, risulta facilmente asportabile la parte rotta, che può essere sostituita con un nuovo moncone.·

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1. IMPIANTO DENTALE, del tipo che comprende una boccola (4) impiantata entro l'osso (8) mascellare o mandibolare, alla quale è collegato un moncone (5) cavo internamente, posto entro il dente (9), entro il moncone essendo presente una vite (6) suscettibile, con il suo avvitamento, di determinare l'impegno reciproco tra boccola e moncone, l'impianto essendo caratterizzato dal fatto che il moncone, in corrispondenza della sua estremità posta in contatto con la boccola, presenta un prolungamento tubolare (51), destinato ad inserirsi entro la boccola stessa, sull'estremità del prolungamento da porre in corrispondenza del fondo (4') della boccola (4) essendo praticate delle feritoie longitudinali (5"), mentre la superficie interna (5''') del prolungamento presenta una conicità, la sezione trasversale della superficie interna restringendosi andando dall'estremità verso la parte intermedia del prolungamento, essendo inoltre previsto che la vite (6) sia destinata ad avvitarsi ad un nottolino (7), cavo internamente, con superficie esterna di forma troncoconica, posto anch'esso entro la boccola (4), l'avvitamento della vite con il nottolino essendo suscettibile di determinare l'ingresso del nottolino entro il prolungamento ed il suo conseguente allargamento, ciò che determina una forte adesione del moncone (5) alla boccola (4).
  2. 2. IMPIANTO DENTALE, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di prevedere un accoppiamento di forma poligonale tra il moncone (5) e la boccola (4).
IT1999VI000019 1999-02-05 1999-02-05 Impianto dentale. IT1307070B1 (it)

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