ITMI982727A1 - Elemento metallico di fissaggio e metodo per la sua fabbricazione - Google Patents

Elemento metallico di fissaggio e metodo per la sua fabbricazione Download PDF

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Yutaka Nagayama
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Nagayama Denshi Kogyo Kk
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    • F16BDEVICES FOR FASTENING OR SECURING CONSTRUCTIONAL ELEMENTS OR MACHINE PARTS TOGETHER, e.g. NAILS, BOLTS, CIRCLIPS, CLAMPS, CLIPS OR WEDGES; JOINTS OR JOINTING
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Description

DESCRIZIONE
CONOSCENZE DI BASE DELL’INVENZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione è relativa ad un elemento metallico di fissaggio, come un dato a T o un rivetto avente una parte di flangia che sporge in fuori da una estremità di una parte di gambo cavo, e ad un metodo di fabbricazione di un tale elemento metallico di fissaggio. Più in particolare, la presente invenzione è relativa ad un elemento metallico di fissaggio che include una parte destinata ad essere presellata a parete relativamente sottile in corrispondenza di un’estremità di una parte di gambo opposta all’estremità di una parte di flangia, e ad un metodo di fabbricazione di un tale elemento metallico di fissaggio.
Descrizione della tecnica nota
Un dado a T convenzionale che è dotato di una parte a parete sottile destinata ad essere presellata in corrispondenza della sua parte di gambo è rivelato per esempio nel brevetto degli Stati Uniti No. 5.238.344 o nel brevetto degli Stati Uniti No. 5.348.432.
Un dado a T 1 1 definito nel brevetto degli Stati Uniti No. 5.238.344 presenta una configurazione come quella mostrata nelle Figg. 40A e 40B. Il dado a T è realizzato in modo integrale mediante lavorazione, secondo tecniche per lamiera metallica, di una lamiera metallica di ferro, ed include una parte di gambo 12 e una parte di flangia 13 che sporge in fuori da una prima estremità della parte di gambo 12.
La parte di gambo 12 presenta una forma cilindrica cava di diametro esterno uniforme. Ad una seconda estremità della parte di gambo 12 opposta alla prima estremità, è disposta una parte destinata ad essere presellata 14. Nella parte di gambo 12 esclusa la parte destinata ad essere presellata 14, è ricavata una filettatura femmina 15a sulla circonferenza esterna di una porzione in cui è formata una filettatura femmina 15. La porzione 14 è resa più sottile che non la porzione in cui viene ricavata la porzione in cui è formata una filettatura femmina 15. Ciò fornisce il vantaggio che, nella formazione della filettatura femmina 15a, il lavoro di formazione del filetto può venire attuato dall’uno o dall’altro lato della prima estremità o della seconda estremità della parte di gambo 12.
La parte di flangia 13 include due denti di arresto 16 formati mediante estrusione verso l’interno di una parte del bordo esterno della parte di flangia 13 in modo tale che sporga verso la seconda estremità della parte di gambo 12. I due denti di arresto 13 sono disposti in opposizione uno all’altro di 180 gradi. In corrispondenza del bordo della parte di flangia 13, si lascia un intaglio 17 avente la sezione trasversale di un semicerchio come risultato della formazione dei dente di arresto 16.
La Fig. 42A mostra il dado a T 11 nel suo stato di utilizzo. Facendo riferimento alla Fig. 42A, la parte di gambo 12 è inserita in un foro passante 18 disposto in un oggetto che costituisce il pezzo in lavorazione 19 fatto di resina o di legno. La parte 14 viene sottoposta ad un processo di presellatura per mezzo di un dispositivo di presellatura grazie a cui si forma una parte a presellatura 14a su un lato della superficie dell’oggetto 19 di fissaggio. Allo stesso tempo, il dente di arresto 16 scava nell’altro lato superficiale dell’oggetto 19. In questo modo viene completato il fissaggio del dado a T 11 con l’oggetto 19.
Un dado a T 31 rivelato nel brevetto degli Stati Uniti No. 5,348,432 presenta una configurazione come quella mostrata nelle Figg. 41 A e 41B. In modo simile al dado a T 11 descritto più su, il dado a T 31 è formato in modo integrale mediante applicazione di un processo per lamiera metallica ad una lamiera metallica di tipo ferro. Il dado a T 3 1 include una parte di gambo 32 e una parte di flangia 33 che sporge in fuori da una estremità della parte di gambo 32. La parte di gambo 32 include una porzione in cui è formata una filettatura femmina 35 che è dotata di una filettatura femmina 36 formata in corrispondenza della circonferenza interna della parte di gambo 32. La parte di gambo 32 include una parte destinata ad essere presellata 34. La struttura del dado a T 31 differisce da quella del dado a T 1 1 per il fatto che vi sono due coppie di denti di arresto 37 e 38, e 39 e 40 che si estendono da una estremità verso la seconda estremità disposti in opposizione nella direzione radiale della parte di flangia 33 in corrispondenza del perimetro esterno della parte di flangia 33. La parte di flangia 33 nel suo complesso presenta sostanzialmente una forma ottagonale.
Ad un tale dado a T 31 si fa in generale riferimento come “dado a T per alimentazione a tramoggia”. Questo perché il dado a T 31 può venire fatto avanzare in modo regolare lungo la pista di alimentazione in un dispositivo di fissaggio con dado per il fissaggio di un oggetto che costituisce il pezzo in lavorazione. In altre parole, il dado a T può venire alimentato in modo automatico. Dettagli di una forma di un dado a T per alimentazione a tramoggia sono rivelati per esempio ne! brevetto britannico No.
1.157.734.
In Fig. 41 B, la pista di alimentazione 43 citata più su è illustrata con linee “fantasma” (tratteggiate). La pista di alimentazione 43 include una coppia di rotaie di guida 44 e 45 che presentano una sezione trasversale a forma di C disposta in modo simmetrico una di fronte all’altra. Il dado a T 31 viene fatto muovere assumendo una postura predeterminata lungo la pista di alimentazione 43 mentre la parte di flangia 33 è accolta in ciascuna delle rotaie di guida 44 e 45 con denti di arresto 37-40 tra le rotaie di guida 44 e 45. Anche se ciò non è illustrato, la pista di alimentazione 43 è spesso piegata in modo da sistemare il dado a T 1 in una postura desiderata, e presenta la parte di gambo 32 allineata in un foro formato nel pezzo in lavorazione da fissare (non mostrato).
Come è mostrato in Fig. 42B. per esempio, il dado a T 31 viene usato in un modo simile a quello del dado a T 11. Detto in modo più specifico, la parte di gambo 32 del dado a T 31 viene inserita in un foro passante 18 in un oggetto che costituisce il pezzo in lavorazione 19. Viene applicato un processo di presellatura sulla parte 34 del dado a T 31 per mezzo di un dispositivo di presellatura grazie a cui si forma una parte a presellatura 34a su un lato della superficie dell’oggetto 19. Allo stesso tempo, dei denti di arresto 37-40 scavano nell’altra superficie laterale dell’oggetto 19.
Al dado a T 31 viene impedito di distaccarsi dal foro passante 18 per mezzo dei denti di arresto 37-40 che impediscono la rotazione del dado a T 31 rispetto all’oggetto 19 e per mezzo della parte di flangia 33 e della porzione di presellatura 34a che racchiudono a “sandwich” l’oggetto 19. 11 dado a T 31 è fissato in modo saldo all’oggetto 19. Lo stato fissato viene mantenuto in modo sostanzialmente permanent Una volta che l’uno o l’altro dei dadi a T convenzionali 11 e 31 è stato fissa all’oggetto 19 per mezzo di una presellatura, è difficile distaccare il dado a T dall’oggetto 19 perché la fossa di fissaggio è estremamente alta. Ciò è preferibile dal punto di vista del mantenimento del prodotto a cui il dado a T 1 1 o 31 è applicato in uno stato fisso.
Tuttavia, quando il prodotto non viene più usato e deve venire smantellato per il recupero del materiale che forma l’oggetto 19 a fini di riciclo, il dado a T 11 o 31 deve venire allentato dall’oggetto 19. L’applicazione per il riciclaggio è richiesta in particolare nel caso in cui il materiale che forma Γ oggetto 19 sia una resina. Vi è una richiesta di un dado a T che non ostacoli il lavoro di separazione e di recupero di un oggetto 19 per usi di riciclo in un prodotto che è fissato per mezzo di presellatura e che ora deve essere smantellato.
Una tale richiesta di facilitare il lavoro di separazione per uso di riciclo non è limitata ad un dado a T. Vi è una richiesta simile per qualsiasi elemento di fissaggio fatto di metallo che viene fissato mediante presellatura ad un oggetto di fissaggio, come per esempio un rivetto che è un elemento che non è dotato di una filettatura femmina formata in corrispondenza di una superficie periferica interna della parte di gambo.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
Un obiettivo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un elemento metallico di fissaggio come per esempio un dado a T o un rivetto che include una parte destinata ad essere presellata che può venire distaccato con facilità da un oggetto di fissaggio in un prodotto già usato senza degradare la resistenza di fissaggio con l’oggetto di fissaggio quando si trova in uno stato bloccato mediante presellatura.
L’elemento metallico di fissaggio della presente invenzione per realizzare l’obiettivo di cui sopra è formato in modo integrale di un materiale metallico, indùdente una parte di gambo cilindrica e una parte di flangia che sporge in fuori da una prima estremità della parte di gambo. La parte di gambo include una parte destinata ad essere presellata in corrispondenza di una seconda estremità opposta alla prima estremità, e una parte di gambo principale che è continua con la parte destinata ad essere presellata e che si estende verso la seconda estremità. L’elemento metallico di fissaggio è caratterizzato dal fatto che una parte a parete sottile in cui la parete della parte di gambo è parzialmente ridotta è prevista alfinterno della regione sostanzialmente anulare che forma la circonferenza della parte di gambo in corrispondenza del lato della parte di flangia rispetto alla regione piegata che corrisponde alla parte destinata ad essere presellata. La parte a parete sottile mantiene la resistenza in modo tale che non si verificherà una frattura rispetto alla forza nella direzione dell’asse che viene esercitata quando si trova in uno stato di uso che corrisponde ad uno stato fissato per mezzo di presellatura nei confronti di un oggetto di fissaggio, e che si fratturerà se si esercita una forza a trazione più grande di un livello predeterminato nella direzione del gambo per permettere la separazione della parte di gambo in due parti.
In conformità con l’elemento metallico di fissaggio della presente invenzione che presenta la struttura descritta qui sopra, si usa una zeppa che è causa di una forza di trazione nella direzione dell’asse centrale della parte di gambo in corrispondenza della parte con solco nella parte di gambo con l’oggetto di fissaggio saldamente applicato per mezzo di presellatura. L’elemento metallico di fissaggio può venire separato con facilità in due parti per fratture in corrispondenza della porzione in cui si usa la zeppa. Come risultato, l’elemento metallico di fissaggio che era stato fissato mediante chiusura a sandwich dell’oggetto di fissaggio sia dalla faccia superiore che dalla faccia di fondo con la parte di flangia e la parte presellata può venire distaccato con facilità dall’oggetto di fissaggio.
Poiché l elemento metallico di fissaggio può venire disimpegnato con facilità dalfoggetto di fissaggio, la separazione e il recupero dell’oggetto di fissaggio che costituisce il prodotto che presenta l’elemento metallico di fissaggio della presente invenzione presellato possono venire facilitati successivamente al periodo di uso del prodotto al fine di promuovere il riciclaggio^
Quando l’elemento metallico di fissaggio della presente invenzione viene fissato all’oggetto di fissaggio in una maniera presellata, il dente di arresto in corrispondenza della parte di flangia scava nell’oggetto di fissaggio per un fissaggio più sicuro. Per di più, la forza di serraggio di una vite maschio, quando si trova in uno stato avvitato e serrato durante l’uso del prodotto in cui l’oggetto di fissaggio è un elemento costituente, agisce principalmente come sforzo a compressione sulla parte di gambo principale. Di conseguenza, in generale non verrà generato uno sforzo a trazione elevato in corrispondenza della parte di gambo del dado a T. Non vi è sostanzialmente alcun degrado della resistenza di fissaggio provocata dalla più bassa resistenza conseguente al fatto di prevedere un solco nella parte di gambo.
Come mezzo per fornire una parte a parete sottile, almeno una tra la superficie periferica esterna e la superficie periferica interna della regione sostanzialmente anulare della parte di gambo è dotata di un solco che si estende nella direzione della circonferenza in modo tale che la parete della parte di gambo è parzialmente ridotta. Un tale solco può essere previsto che sia continuo su tutta la circonferenza oppure dotato di almeno una zona discontinua. Come altro mezzo per fornire una parte a parete sottile, è possibile prevedere una tacca che è presente in modo intermittente nella direzione della circonferenza in almeno una tra la superficie periferica esterna e la superficie periferica interna della regione sostanzialmente anulare della parte di gambo.
II solco è previsto di preferenza almeno nel perimetro interno o nel perimetro esterno della parte di gambo in prossimità con l interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata e la parte di gambo principale. Inoltre il solco può essere previsto sìa sul perimetro interno che sul perimetro esterno della parte di gambo in prossimità dell’ interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata e la parte di gambo principale sostanzialmente una di fronte all’altra.
In questo modo, la parte a parete sottile è prevista in corrispondenza della circonferenza esterna della parte di gambo in prossimità con Pinterfaccia tra la parte destinata ad essere presellata e la parte in cui è formata la filettatura femmina. Grazie ad una tale struttura, tutta la lunghezza della parte destinata ad essere presellata può essere sottoposta a piegatura per la presellatura. Poiché la parte di parete più sottile è formata in corrispondenza della parte a gradino dell’interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata e la parte in cui è formata la filettatura femmina, una frattura può verificarsi in modo relativamente più facile nello stadio di distacco dall’oggetto di fissaggio. Questo è conveniente al fine di facilitare il lavoro di separazione di recupero per scopi di riciclo.
Il fatto di prevedere la parte a parete sottile in una tale posizione permette di distaccare l’elemento metallico di fissaggio dall’oggetto di fissaggio mediante il metodo presentato in seguito nello stato fissato per presellatura rispetto all’oggetto di fissaggio. Una zeppa a colonna viene spinta dentro dalla seconda porzione terminale che è presellata. L’estremità superiore della colonna viene colpita per mezzo di un martello o simili, grazie a cui l’estremità inferiore della colonna viene spinta contro il bordo superiore della porzione in cui è formata una filettatura femmina. In risposta alla forza di trazione che agisce sulla parte di gambo provocata dalla spinta, viene esercitato un alto sforzo a trazione sulla parte di parete più sottile dove è ricavata la parte a parete sottile. La frattura si verifica in corrispondenza di questa area a dividere l’elemento metallico di fissaggio in due parti. Come risultato, la parte di prima metà terminale separata, cioè la parte che include la porzione in cui è formata una filettatura femmina e la parte di flangia, viene spinta verso il basso per mezzo della estremità inferiore della zeppa ad essere distaccata dall’ oggetto di fissaggio. Poi la zeppa viene tirata fuori verso l’alto, e in questo modo la parte della seconda metà terminale che si trova in uno stato di accoppiamento stretto rispetto alla zeppa viene distaccata dall’oggetto di fissaggio insieme con la zeppa.
La parte a parete sottile dell’elemento metallico di fissaggio della presente invenzione può essere prevista sulla circonferenza esterna o sulla circonferenza interna o su tutte e due le circonferenze della parte destinata ad essere presellata un po’ più vicino al lato della porzione in cui è formata una filettatura femmina che non alla porzione in cui si verifica la deformazione di piegatura nello stato presellalo. Grazie al fatto di prevedere una parte a parete sottile in una tale posizione, l’elemento metallico di fissaggio può venire distaccato dall’oggetto di fissaggio con l’uso di una zeppa a colonna in un modo simile a quello della struttura descritta più su.
Per di più, la parte a parete sottile dell’elemento metallico di fissaggio della presente invenzione può essere prevista in corrispondenza della circonferenza esterna della parte di gambo nella parte che presenta la formazione della filettatura femmina. In questo caso, si inserisce una zeppa a cuneo nello spallamento esistente tra la parte di presellatura o la parte di flangia e la faccia dell’oggetto di fissaggio nello stato fissato all’oggetto di fissaggio per mezzo di presellatura. Si esercita uno sforzo di trazione sulla parte di gambo per provocare la frattura in corrispondenza della parte concava. L’elemento metallico di fissaggio viene separato in due pezzi e può venire rimosso dall’oggetto di fissaggio.
In questo caso è possibile mettere a disposizione una struttura in cui una regione a parete relativamente sottile che è rientrata di una larghezza predeterminata nella direzione in cui si estende la parte di gambo e in cui non è prevista una filettatura femmina viene formata in corrispondenza di una zona della faccia periferica interna della porzione in cui è formata una filettatura femmina. Si può formare una parte a parete sottile in corrispondenza della superficie periferica esterna di questa regione a parete relativamente sottile. In questo caso, la parte a parete sottile presenta lo spessore minimo che è reso abbastanza piccolo anche se essa è relativamente sottile e poco profonda. Di conseguenza, l’obiettivo di facilitare la rimozione dell’elemento metallico di fissaggio per il ricupero rivolto a scopi di riciclaggio può venire messo in atto.
Come alternativa alla parte a parete sottile descritta qui sopra, è possibile prevedere una struttura che include una porzione anulare a parete sottile su tutto il perimetro in corrispondenza dell’interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata e la porzione in cui è formata una filettatura femmina. Questa porzione anulare a parete sottile viene formata mediante trafilatura nella direzione radiale della parìe di gambo per mezzo di sagomatura della parte destinata ad essere .presellata in modo tale che il suo diametro interno e il suo diametro esterno risultino aumentati o ridotti rispetto alla porzione in cui è formata una filettatura femmina. Mediante il fatto di inserire una zeppa a forma di cuneo nell’attestamento tra la porzione di presellatura o la parte di flangia e la faccia dell’oggetto di fissaggio mentre l’oggetto che costituisce il pezzo in lavorazione è fissato in una maniera presellata, si esercita uno sforzo a trazione sulla parìe di gambo che provoca la frattura in corrispondenza della porzione anulare a parete sottile. Come risultato, l’elemento metallico di fissaggio può venire diviso in due pezzi destinati ad essere rimossi dall’oggetto di fissaggio.
In una forma preferenziale di esecuzione dell’elemento metallico di fissaggio della presente invenzione, il solco presenta un piano di fondo sostanzialmente planare con una larghezza predeterminata. Grazie ad un tale fondo sostanzialmente piatto di una larghezza predeterminata del solco, la variazione di larghezza de! tondo del solco causata da una qualsiasi leggera variazione di esecuzione del processo nella formatura alla pressa è così piccola che a malapena vi può essere una qualsiasi variazione di profondità. Come risultato, la parete più sottile della parte di gambo di livello desiderato può venire ottenuta in modo stabile. Nello stato in cui la parte destinata ad essere presellata è presellata, l’estremità della parte ripiegata mediante la presellatura sul lato della flangia può venire realizzata con facilità in modo che si da sovrapponga alla posizione del fondo del solco anulare. Vi è anche il vantaggio che il distacco nel lavoro di separazione durante il recupero può venire condotto con una relativa facilità perché la posizione dell estremità della porzione ripiegata mediante la presellatura sul lato della flangia si sovrappone con la posizione del fondo del solco.
La presente invenzione viene applicata in modo idoneo al cosiddetto dado a T in cui vi è una filettatura femmina ricavata in almeno una parte della regione della circonferenza interna della parte di gambo principale. Nel caso di un tale dado a T, è possibile mettere a disposizione una struttura che presenta una regione a parete relativamente sottile rientrante su una larghezza predeterminata nella direzione in cui la parte di gambo si estende su una zona della circonferenza interna della parte di gambo principale, e in cui non è ricavata una filettatura femmina. Il solco può essere disposto sulla circonferenza esterna o sulla circonferenza interna della parte di gambo in corrispondenza di tale regione a parete relativamente sottile.
Come altro mezzo per la formazione di una parte a parete sottile in corrispondenza della parte di gambo, è possibile mettere a disposizione una parte a parete sottile prevista che si estenda nella direzione della circonferenza in corrispondenza dell’ interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata e la parte di gambo principale.
La parte a parete sottile viene formata mediante il fatto che viene estesa nella direzione radiale della parte di gambo mediante il fatto di sagomare la detta parte destinata ad essere presellata in modo tale che il diametro interno e il diametro esterno siano almeno parzialmente ridotti o aumentati rispetto alla detta parte di gambo principale.
Il metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio della presente invenzione avente una struttura in un solo pezzo fatto di un materiale metallico, ed includente una parte di gambo cilindrica e una parte di flangia che si estende in fuori dalla prima estremità della parte di gambo, la detta parte di gambo includendo una parte destinata ad essere presellata in corrispondenza della seconda estremità opposta a detta prima estremità, e una parte di gambo principale che è continua con la parte destinata ad essere presellata e che si estende verso la seconda estremità, include gli stadi seguenti.
Per prima cosa, la zona centrale della parte di una lamiera metallica che diventerà la parte di flangia viene espansa verso una superficie principale della lastra di metallo a formare una parte di espansione che diventa la parte di gambo. Un foro passante viene ricavato in corrispondenza della faccia di estremità di attacco della parte di espansione. Lo spessore della parete della parte di estremità di attacco che corrisponde alla parte nella porzione di espansione in cui deve essere formata la parte destinata ad essere presellata viene reso più sottile che non la parete della parte di base che corrisponde alla regione in cui deve essere formata la parte di gambo principale. Per di più il diametro interno della parte di estremità di attacco viene reso più piccolo che non il diametro interno della parte di base (detto qui in seguito “stadio (A)<">). Poi, almeno o la parte di estremità di attacco o la parte di base viene deformata nella direzione radiale in modo tale che il diametro esterno della parte di estremità di attacco e il diametro esterno della parte di base diventino più simili pur mantenendo lo spessore della parete della parte di base (detto qui in seguito “stadio (B)”).
In una forma preferenziale di esecuzione della presente invenzione, lo stadio (B) viene condotto in modo tale che si formi un solco che si estende nella direzione della circonferenza almeno nella circonferenza interna della regione sostanzialmente anulare in prossimità con l’interfaccia tra la parte di estremità di attacco e la parte di base. In un’altra forma preferenziale di esecuzione della presente invenzione, lo stadio (B) viene condotto in modo tale che si formi un solco che si estenda nella direzione della circonferenza sia sulla circonferenza interna che sulla circonferenza esterna della regione sostanzialmente anulare in prossimità con l’interfaccia tra la parte di estremità di attacco e la parte di base.
Lo stadio (A) include di preferenza lo stadio di riduzione del diametro esterno e del diametro interno dell’estremità di attacco mentre viene limitata la deformazione della parte di base. Lo stadio (B) include di preferenza lo stadio di riduzione del diametro esterno e del diametro interno della parte di base mentre viene limitata la deformazione della parte di estremità di attacco. Per di più è di preferenza incluso lo stadio di esercitare una forza di spinta nella direzione dell’asse centrale della parte di gambo rispetto alla parte di estremità di attacco dopo lo stadio del punto (B).
In conformità con il metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio della presente invenzione che presenta gli stadi descritti qui sopra, è possibile fabbricare in modo efficiente un elemento metallico di fissaggio con una parte a parete sottile rivolta a facilitare il distacco per scopi di riciclaggio senza aumentare il costo di fabbricazione e senza un degrado della produzione di massa.
Gli obiettivi di cui sopra e altri obiettivi, aspetti peculiari, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più evidenti dalla descrizione dettagliata che segue della presente invenzione quando venga presa in combinazione con i disegni che la accompagnano.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le Figg. 1A e 1B sono una vista in sezione trasversale verticale centrale e una vista in prospettiva, rispettivamente, di un dado a T 51 in conformità con una prima torma di realizzazione della presente invenzione.
Le Figg. 2A e 2B sono una vista in sezione trasversale verticale centrale e una vista in prospettiva, rispettivamente, di un dado a T 61 in conformità con una seconda forma di realizzazione della presente invenzione.
Le Figg. 3A, 3B e 3C sono viste in sezione trasversale ingrandite delle zone vicine ai solchi 20 (50) in rispettive forme di realizzazione della presente invenzione che mostrano una forma ad U arrotondata, una forma a V e una forma ad U squadrata della sezione trasversale, rispettivamente, dei solchi.
Le Figg. 4A e 4B sono viste in sezione del dado a T 51 della prima forma di realizzazione e del dado a T 61 della seconda forma di realizzazione, rispettivamente, nello stato in cui il dado a T è accoppiato in un foro passante 18 in un oggetto di fissaggio 19 in una maniera presellata.
Le Figg. 5A e 5B sono viste in sezione del dado a T 51 della prima forma di realizzazione fissato ad un oggetto di fissaggio 19 in una maniera presellata, in cui la prima mostra lo stato di una zeppa 70 spinta dentro dal lato di una parte presellata 14 e la seconda mostra lo stato del dado a T 51 diviso in un pezzo superiore e un pezzo inferiore per mezzo della frattura in corrispondenza di un solco 20 provocata da una forza di spinta F della zeppa 70 in conformità con un metodo per la rimozione del dado a T da un oggetto di fissaggio 19.
La Fig. 6A è una vista in sezione parziale di un dado a T in conformità con una terza forma di realizzazione della presente invenzione che mostra la modalità in cui viene formato il solco 20 (50), e le Figg. 6B e 6C mostrano due modifiche del dado a T della terza forma di realizzazione.
La Fig. 7A è una vista in sezione parziale di un dado a T in conformità con una quarta forma di realizzazione della presente invenzione che mostra la modalità in cui viene formato il solco 20 (50), e la Fig. 7B mostra una modifica del dado a T della quarta forma di realizzazione.
La Fig. 8 A è una vista in sezione parziale che mostra la modalità in cui viene formata una porzione anulare a parete sottile 70 di un dado a T in conformità con una quinta forma di realizzazione della presente invenzione, e la Fig. 8B è una vista in sezione ingrandita delle zone adiacenti alla porzione anulare a parete sottile 70 del dado a T di Fig. 8A.
La Fig. 9A è una vista in sezione centrale di un dado a T 81 in conformità con una sesta forma di realizzazione della presente invenzione, la Fig. 9B è una vista in sezione centrale di un dado a T 91 che è una modifica della sesta forma di realizzazione.
La Fig. 10A è una vista in sezione centrale di un dado a T 101 in conformità con una settima forma di realizzazione della presente invenzione e la Fig. 10B è una vista in sezione centrale di un rivetto 1 11 che presenta una struttura simile a quella dei dado a T 101 salvo per la mancanza di una filettatura femmina in corrispondenza della faccia periferica interna della parte di gambo principale.
La Fig. 1 1 è una vista in sezione che mostra il lavoro sequenziale della pressa in avanti applicato in modo sequenziale ad una lastra di metallo 201 per la formazione di un dado a T 101 di Fig. 10A o di un rivetto 1 11 di Fig. 10B.
La Fig. 12 è una vista in sezione ingrandita che mostra i dettagli del processo applicato in corrispondenza delle stazioni di lavoro da [a] a [c] tra gli stadi di lavoro di Fig. 11.
La Fig. 13 è una vista in sezione ingrandita che mostra i dettagli del processo applicato in corrispondenza delle stazioni di lavoro da [d] a [g] tra gli stadi di lavoro di Fig. 11.
Le Figg. 14 A, 14B e 14C sono viste in sezione ingrandite delFelemento da trattare in corrispondenza delle stazioni di lavoro [d], [f] e [g], rispettivamente, di Fig. 13 in prossimità della parte destinata ad essere presellata.
La Fig. 15A è una vista in sezione centrale di un dado a T 121 secondo una modifica della settima forma di realizzazione della presente invenzione, e la Fig. 15B è una vista in sezione centrale di un rivetto 131 che presenta una struttura simile a quella de! dado a T 121 salvo per la mancanza di una filettatura femmina in corrispondenza della faccia periferica interna della parte di gambo principale.
La Fig. 16 mostra in dettaglio il processo condotto in corrispondenza delle stazioni di lavoro da [d] a [g] del processo di Fig. 1 1 per la formazione di un dado a T 121 o di un rivetto 131 della settima forma di realizzazione delle Figg. 15A e 15B, ed è una vista in sezione ingrandita che corrisponde alla Fig. 13.
Le Figg. 17A, 17B e 17C sono viste in sezione ingrandite delFelemento da lavorare in corrispondenza delle stazioni di lavoro [d], [f] e [g], rispettivamente, di Fig. 16 in prossimità della parte destinata ad essere presellata.
La Fig. 18A è una vista in sezione centrale di un dado a T 141 che è un’altra modifica della settima forma di realizzazione della presente invenzione, e la Fig. 18B è una vista in sezione centrale di un rivetto 151 che presenta una struttura simile a quella del dado a T 141 salvo per la mancanza di una filettatura femmina in corrispondenza della faccia periferica interna della parte di gambo principale.
La Fig. 19A è una vista in sezione centrale di un dado a T 161 che è una modifica ulteriore della settima forma di realizzazione della presente invenzione, e la Fig. 19B è una vista in sezione centrale di un rivetto 171 che presenta una struttura simile a quella del dado a T 161 salvo per la mancanza di una filettatura femmina in corrispondenza della faccia periferica interna della parte di gambo principale.
La Fig. 20A è una vista in sezione centrale verticale di un dado a T 181 secondo un’ottava forma di realizzazione della presente invenzione, e la Fig. 20B è una vista in sezione verticale centrale di un dado a T 191 che è una modifica dell’ottava forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 21 A è una vista in prospettiva del dado a T 181 (o 191) dell’ottava forma di realizzazione della presente invenzione mostrata in Fig. 20A, e Fig. 21B è una vista in prospettiva di un dado a T 201 che è un’altra modifica dell’ottava forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 22A è una vista in sezione centrale verticale di un dado a T 21 1 secondo una nona forma di realizzazione della presente invenzione, e la Fig. 22B è una vista in sezione verticale centrale di un dado a T 211 che è una modifica della nona forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 23A è una vista in sezione parziale che mostra un ingrandimento della struttura che è dotata di una porzione irregolare parziale in corrispondenza della parte in cui è ricavata la filettatura femmina di un dado a T, e la Fig. 23 B è una vista in sezione presa lungo la linea X-X di Fig. 23A.
Le Figg. 24A e 24B sono viste in sezione verticale centrali di un dado a T 231 e di un rivetto 241, rispettivamente, secondo una undicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
Le Figg. 25A e 25B sono una vista in sezione dal davanti e una vista dal dietro verticale parziale, rispettivamente, di un dado a T 251 secondo una dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 26A è una vista in sezione presa lungo la linea X-X di Fig. 25A. e la Fig. 26B è una vista in prospettiva, rispettivamente, del dado a T 251 della dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 27 A è una vista in sezione dal davanti e la Fig. 27 B è una vista in sezione dal dietro parziale, rispettivamente, di un rivetto 261 che è una modifica della dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 28A è una vista in sezione dal davanti e la Fig. 28B è una vista dal dietro parziale in sezione, rispettivamente, di un dado a T 271 che è un’altra modifica della dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 29A è una vista in sezione dal davanti e la Fig. 29B è una vista dal dietro parziale in sezione, rispettivamente, di un rivetto 281 che è una modifica ulteriore della dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 30A è una vista in sezione dal davanti e la Fig. 30B è una vista dal dietro parziale in sezione, rispettivamente, di un rivetto 291 che è un’altra modifica della dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 31 è una vista in prospettiva di un rivetto 291 mostrato nelle Figg. 30A e 30B.
La Fig. 32A è una vista in sezione dal davanti e la Fig. 32B è una vista dal dietro verticale parziale, rispettivamente, di un rivetto 301 che è ancora una modifica ulteriore della dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 33A è una vista in sezione verticale centrale parziale e la Fig. 33B è una vista in prospettiva, rispettivamente, di un dado a T 31 1 secondo una tredicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 34A è una vista in sezione verticale centrale di un dado a T 321 secondo una quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione e la Fig. 34B è una vista in sezione verticale centrale di un dado a T 331 che è una modifica della quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 35A è una vista in sezione verticale centrale di un rivetto 341 secondo una quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione e la Fig. 35B è una vista in sezione verticale centrale di un rivetto 351 che è una modifica della quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 36 è una vista in sezione ingrandita dello stato in cui è prevista una stazione di lavoro [h] in posizione adiacente alla stazione di lavoro [g] nel caso in cui venga formato il T o il rivetto secondo la quattordicesima forma di realizzazione mostrata nelle Figg. 34A, 34B o nelle Figg. 35A e 35B.
La Fig. 37 è una vista in sezione ingrandita parziale che mostra la vicinanza di una parte di estremità di attacco che corrisponde alla parte destinata ad essere presellata 34 nella stazione di lavoro [h] mostrata in Fig. 36.
La Fig. 38A è una vista in sezione verticale centrale di un rivetto 361 secondo la quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione e la Fig. 38B è una vista in sezione verticale centrale di un rivetto 371 che è una modifica della quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
Le Figg. 39A e 39B sono viste in sezione verticale centrali di rivetti 381 e 391, rispettivamente, che sono altre forme di realizzazione della quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione.
La Fig. 40A è una vista in sezione centrale di un dado a T convenzionale 1 1 che è dotato di una flangia rotonda e una parte di gambo con una parete sottile in corrispondenza della parte destinata ad essere presellata, rivelato nel brevetto degli Stati Uniti No. 5.238.344, e la Fig. 40B è una vista in prospettiva del dado a T 1 1 di Fig. 40A.
La Fig. 41 A è una vista in prospettiva di un dado a T convenzionale 3 1 che è dotato di una flangia ottagonale e di una parte di gambo con una parete sottile in corrispondenza della parte destinata ad essere presellata, rivelato nel brevetto degli Stati Uniti No. 5,348,432, e la Fig. 41 B è una vista in sezione trasversale verticale centrale del dado a T 31 di Fig. 41 A.
La Fig. 42A è una vista in sezione di un dado a T convenzionale 11 delle Figg. 40A e 40B inserito e fissato ad un oggetto di fissaggio 19 in uno stato presellato, e la Fig. 42B è una vista in sezione del dado a T convenzionale 31 mostrato nelle Figg. 41 A e 41B inserito e fissato ad un oggetto di fissaggio 19 in uno stato presellato. DESCRIZIONE DELLE FORME DI REALIZZAZIONE PREFERITE
Forme di realizzazione della presente invenzione verranno descritte qui nel seguito con riferimento ai disegni.
[Prima forma di realizzazione]
Un dado a T 51 in conformità con la prima forma di realizzazione della presente invenzione è mostrato nelle Figg. 1A e 1B. La configurazione della parte di gambo 12 e della parte di flangia 13 è di base simile a quella del dado a T convenzionale 1 1 descritto nel brevetto degli Stati Uniti No. 5.238.344 con riferimento alle Figg. 7A e 7B. Di conseguenza, ad elementi comuni sono stati assegnati gli stessi caratteri di riferimento, e una descrizione dettagliata degli stessi non verrà ripetuta.
II dado a T 51 della prima forma di realizzazione è differente dal dado a T convenzionale 11 per il fatto che un solco anulare 20 è disposto in corrispondenza del perimetro esterno della parte di gambo 12 in corrispondenza della interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 14 e una porzione in cui è formata una filettatura femmina 15. Il solco 20 presenta una sezione trasversale come una forma ad U arrotondata, una forma a V o una forma a U squadrata come è mostrato nelle Figg. 3A, 3B e 3C, rispettivamente. La forma in sezione trasversale del solco 20 è scelta in modo appropriato a seconda del materiale del dado a T, delle sue proprietà di lavorazione o delle proprietà meccaniche, come la resistenza a trazione.
Il dado a T 51 avente la struttura di cui sopra viene usato come verrà descritto con riferimento alla Fig. 4A. La parte di gambo 12 del dado a T 51 viene inserita in un foro passante 18 ricavato in un oggetto che costituisce il pezzo in lavorazione 19 per esempio di resina o di legno. In questo stato, la parte 14 viene sottoposta ad un processo di presellatura per mezzo di un dispositivo di presellatura, grazie a cui si forma una parte presellata 14a su una superficie laterale dell’oggetto 19. Allo stesso tempo, il dente di arresto 16 scava nell’altra superficie laterale dell’oggetto 19 in modo tale che il dado a T 51 viene fissato saldamente all’oggetto 19.
Nel prodotto in cui l’oggetto di fissaggio 19 diventa un elemento costituente, un altro elemento viene collegato all’oggetto 19 mediante il fatto di avvitare una vite maschio nella porzione in cui è formata una filettatura femmina 15 per ottenere uno stato fissato con il dado a T 51 in una modalità a presellatura. La forza di serraggio della vite maschio agisce più che altro sulla porzione in cui è formata una filettatura femmina 15 come sforzo a compressione quando viene avvitata in impegno con la filettatura femmina della porzione in cui è formata una filettatura femmina 15. Di conseguenza, non verrà generato alcuno sforzo di tensione elevato, in generale, in corrispondenza della parte di gambo del dado a T. Di conseguenza, una riduzione della forza di fissaggio provocata da una riduzione di resistenza a causa del fatto di prevedere un solco in corrispondenza della parte di gambo non si verificherà.
Il metodo per allentare il dado a T 51 dall’oggetto di fissaggio 19 nel recupero dell’oggetto che costituisce il pezzo in lavorazione che forma il prodotto avente un dado a T 51 presellato successivamente al suo periodo di uso o allo scadere della vita utile per scopi di riciclaggio verrà descritto qui nel seguito con riferimento alle Figg. 5A e 5B.
Come è mostrato in Fig. 5A, il lato terminale inferiore di una zeppa a colonna 70 avente una dimensione leggermente più grande del diametro interno della parte 14 del dado a T 51 prima della presellatura viene collegata per forzamento dal lato 14a della porzione a presellatura del dado a T 51. L’estremità superiore della zeppa 70 viene colpita con un martello o un oggetto simile in uno stato in cui Festremità inferiore della zeppa 70 è attestata contro la porzione a gradini in corrispondenza dell’interfaccia tra la porzione 14 e la porzione in cui è formata una filettatura femmina 15. Come risultato viene esercitata la forza F mostrata in Fig. 5 A. Per mezzo di questa forza F, si sviluppa una concentrazione di sforzi nella regione a parete più sottile in corrispondenza del perimetro esterno della parte di gambo dove il solco 20 è ricavato all’interfaccia tra la parte 14 e la porzione in cui è formata una filettatura femmina 15. Lo sforzo a trazione generato di alta intensità provoca la f rattura in corrispondenza del solco 20. Come risultato, il dado a T 51 viene separato in due parti come è mostrato in Fig. 5B. L’estremità inferiore della zeppa 70 spinge in basso la parte della metà inferiore del dado a T 51 che include la porzione in cui è formata una filettatura femmina 15 e la parte di flangia 13. grazie a cui la parte più bassa viene distaccata dall’oggetto di fissaggio 19. La parte della metà superiore del dado a T 51 che include la porzione presellata 14a viene rimossa dal foro passante 18 dell’oggetto 19 in uno stato calettato con la zeppa 70 quando la zeppa 70 viene tirata fuori verso l’alto.
In conformità con il dado a T 51 della presente forma di realizzazione, il dado a T 51 può venire disimpegnato con facilità dall’oggetto di fissaggio 19. Al trascorrere del periodo di uso del prodotto in cui è presellato il dado a T 51, la separazione e il recupero dell’oggetto di fissaggio che forma il prodotto possono venire facilitate cosi da promuovere il riciclaggio dell’oggetto di fissaggio 19.
Poiché il solco 20 è disposto in corrispondenza dell’interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 14 e la porzione in cui è formata una filettatura femmina 15 nel dado a T 51 della prima forma di realizzazione, il metodo descritto qui sopra per il distacco con l’uso della zeppa 70 può venire impiegato anche quando sostanzialmente tutta la porzione 14 destinata ad essere presellata è ricurva. Poiché la parte a parete più sottile si forma in corrispondenza della porzione a gradino in corrispondenza dell’interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata e la porzione in cui è formata una filettatura femmina, la concentrazione degli sforzi in corrispondenza di tale zona diventa più significativa quando si distacca il dado a T dall’oggetto di fissaggio. Di conseguenza, la frattura viene generata con maggiore facilità così da facilitare l’operazione di separazione per il recupero nello stadio di riciclaggio. La necessità del recupero per scopi di riciclaggio è più notevole quando l’oggetto di fissaggio 19 è fatto di materia plastica.
[Seconda forma di realizzazione]
Un dado a T 61 in conformità con la seconda forma di realizzazione della presente invenzione è mostrato nelle Figg. 2A e 2B. La configurazione della parte di gambo 32 e della parte di flangia 33 è sostanzialmente simile a quella del dado a T convenzionale 31 di Fig. 10A e 10B che corrisponde al brevetto degli Stati Uniti No. 5.348.432. Di conseguenza, ad elementi simili sono stati assegnati gli stessi caratteri di riferimento, e una descrizione dettagliata degli stessi non verrà ripetuta.
11 dado a T 61 della seconda forma di realizzazione è differente dal dado a T convenzionale 31 per il fatto che un solco anulare 50 è realizzato intorno al perimetro esterno della parte di gambo 32 in corrispondenza della interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 34 e una porzione in cui è formata una filettatura femmina 35. 11 dado a T 61 è simile come struttura al dado a T 51 della prima forma di realizzazione con la differenza che una parte di flangia 33 presenta sostanzialmente una forma ottagonale e che vi sono una prima coppia di denti di arresto 37 e 38 e una seconda coppia di denti di arresto 39 e 40 che si estendono dalla prima estremità verso la seconda estremità sulla parte periferica esterna della parte di flangia 33 e che sono disposti esattamente uno di fronte all’altro (il cosiddetto “dado a T per alimentazione a tramoggia”). Il solco 50 presenta una sezione trasversale simile a quella del solco 20, come è mostrato nelle Figg. 3A-3C. La forma in sezione trasversale avente una forma ad U rotonda, una forma a V o una forma ad U squadrata è scelta in modo appropriato a seconda del materiale del dado a T, delle sue proprietà di lavorazione o delle proprietà meccaniche, come la resistenza a trazione 6.
Il fissaggio per mezzo di presellatura rispetto al foro passante 18 dell’oggetto di fissaggio 19 è simile a quella del dado a T 11 e della prima forma di realizzazione come è mostrato in Fig. 4B, con la condizione che l’effetto che impedisce il disimpegno è più sicuro grazie alle due coppie di denti di arresto 37, 38 e 39, 40 che scavano in maggior profondità nella superficie di fondo dell’oggetto di fissaggio 19. Di conseguenza, il metodo in cui si usa la zeppa 70 può venire impiegato per rimuovere il dado a T 61 dall’oggetto 19 per scopi di riciclaggio, come nella prima forma di realizzazione che corrisponde alle Figg. 5 A e 5B.
[Terza forma di realizzazione]
La posizione dei solchi 20 e 50 non è limitata al sito in corrispondenza del perimetro esterno delle parti di gambo 12 e 32 in prossimità dell’interfaccia tra le parti 14 e 34 destinate ad essere presellate e le parti per la formazione della filettatura femmina 15 e 35 come nei dadi a T 51 e 61 delle forme di realizzazione precedenti. Detto in modo più specifico, quando solo una zona locale delle porzioni 14, 34 in corrispondenza del lato ad estremità aperta è piegata mediante presellatura come è mostrato con la linea a tratto e doppio punto in Fig. 6A, i solchi 20, 50 possono essere disposti leggermente spostati verso le parti presellate 14, 34 che non verso l interfaccia tra le porzioni 14, 34 destinate ad essere presellate e le porzioni per la formazione della filettatura femmina 15 e 35. Il metodo descritto con riferimento alle Figg. 5A e 5B può venire impiegato per la rimozione del dado a T dall’oggetto di fissaggio 19 anche nel caso in cui il solco venga formato in corrispondenza di una tale posizione.
Nel caso in cui il solco sia previsto in corrispondenza della parte destinata ad essere presellata 14, un effetto simile può venire presentato mediante il fatto di prevedere il solco in corrispondenza del perimetro interno delle parti di gambo 12 e 32 come è mostrato in Fig. 6B, o sia sul perimetro interno che sul perimetro esterno delle parti di gambo 12 e 32 come è mostrato in Fig. 6C.
[Quarta forma di realizzazione]
Nelle forme di realizzazione di cui sopra, i solchi 20 e 50 sono disposti in prossimità dell’ interfaccia tra le parti 14, 34 destinate ad essere presellate e le parti di formazione della filettatura femmina 15, 35, oppure in corrispondenza del perimetro esterno delle parti di gambo 12 e 32 in corrispondenza con la regione delle porzioni 14, 34 destinate ad essere presellate. La presente invenzione non è limitata a questa posizione, ed è possibile prevedere solchi 20, 50 in corrispondenza del perimetro esterno delle parti per la formazione della filettatura femmina 15 e 35 come è mostrato in Fig. 7A.
Quando i solchi 20, 50 sono disposti in corrispondenza del perimetro esterno delle parti per la formazione della filettatura femmina 15, 35, non è possibile impiegare il metodo di distacco mostrato nelle Figg. 5 A e 5B. In questo caso, una zeppa a forma di cuneo viene inserita nell’attestamento tra le porzioni presellate 14a, 34a o le parti di flangia 13, 33 e la faccia dell’oggetto che costituisce il pezzo in lavorazione 19 con il dado a T inserito e presellato rispetto all’oggetto 19. Viene esercitato uno sforzo a trazione in corrispondenza della parte di gambo per provocare la l<'>rattura in corrispondenza del solco. Come risultato, il dado a T viene rotto in due parti per permettere il distacco dall’oggetto di fissaggio 19.
Come modifica della presente invenzione in cui i solchi 20, 50 sono previsti sul perimetro esterno delle porzioni per la formazione della filettatura femmina 15, 35, è possibile mettere a disposizione una struttura che presenta regioni a parete relativamente sottile 15b, 36b formate localmente in corrispondenza della faccia periferica interna delle porzioni per la formazione della filettatura femmina 15, 35. Regioni a parete sottile 15b, 36b rientrano per una larghezza predeterminata nella direzione di estensione della parte di gambo e non sono dotate di una superfìcie filettata internamente. Si possono formare dei solchi anulari 20, 50 in corrispondenza della superficie periferica esterna delle parti per la formazione della filettatura femmina 15. 35 che corrispondono alla zona delle regioni a parete sottile 15b, 36b. In questo caso, il dado a T può venire distaccato con facilità al momento del recupero per scopi di riciclaggio perché la parete che corrisponde alla porzione in cui sono disposti solchi relativamente poco profondi e sottili 20, 50 può venire resa sufficientemente sottile.
Nel caso della terza e della quarta forma di realizzazione, la forma della sezione trasversale del solco può venire scelta in modo appropriato come è mostrato nelle Figg. 3A, 3B e 3C. Per di più, la configurazione delle flange 13 e 33 non è limitata alla forma circolare o alla forma ottagonale come nelle forme di realizzazione di cui sopra. Il concetto tecnico della presente invenzione di facilitare la separazione e il distacco per scopi di riciclaggio mediante il fatto di formare dei solchi 20, 50 nelle parti di gambo 12, 32 può venire applicato in modo simile anche quando la flangia assume una forma diversa.
[Quinta forma di realizzazione]
Nelle forme di realizzazione descritte qui sopra, porzioni anulari a parete sottile sono disposte localmente mediante il fatto di formare solchi 20, 50 nelle porzioni di gambo 12, 32. Una porzione anulare a parete sottile può venire formata anche mediante il fatto di assottigliare la parte destinata ad essere presellata 34 in modo che il suo diametro sia ridotto, così che la parte di gambo 32 venga stirata in direzione radiale. Come risultato, viene messa a disposizione una porzione anulare a parete sottile 70 intorno a tutto il perimetro in corrispondenza dell’ interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 34 e la porzione in cui è formata una filettatura femmina 35.
Mediante il fatto di inserire una zeppa a forma di cuneo nell'attestamento tra la parte destinata ad essere presellata o la parte di flangia e la faccia dell oggetto di fissaggio in uno stato presellato, si esercita uno sforzo a trazione in corrispondenza della parte di gambo che provoca la frattura in corrispondenza della porzione anulare a parete sottile. Il dado a T viene separato in due parti e può venire rimosso dall'oggetto di fissaggio.
Nella struttura delle Figg. 8A e 8B, la parte di gambo 32 viene stirata in direzione radiale mediante il fatto di ridurre il diametro della parte destinata ad essere presellata 34. In un modo opposto, la parte di gambo 32 può venire stirata in direzione radiale mediante il fatto di realizzare la parte destinata ad essere presellata 34 in modo tale che sia di diametro aumentato. Mediante il fatto di realizzare la parte destinata ad essere presellata 34 in modo tale che abbia un diametro più piccolo o più grande rispetto alla porzione in cui è formata una filettatura femmina 35, è possibile formare una porzione anulare a parete sottile della parte di gambo 32 stirata in direzione radiale in modo completamente intorno al perimetro in corrispondenza dell'interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 34 e la porzione in cui è formata una filettatura femmina 35.
[Sesta forma di realizzazione]
La struttura del dado a T 81 in conformità con una sesta forma di realizzazione della presente invenzione verrà descritta qui nel seguito con riferimento alla Fig. 9A. In Fig. 9A, elementi identici a quelli del dado a T o che corrispondono a quelli del dado a T 61 nella seconda forma di realizzazione di Fig. 2A portano gli stessi caratteri di riferimento, e la loro descrizione non verrà ripetuta.
La presente forma di realizzazione è un’applicazione della presente invenzione al dado T rivelato nel brevetto degli Stati Uniti No. 5,618,144. Il dado a T 81 della presente forma di realizzazione presenta caratteristiche comuni con il dado a T delle forme di realizzazione descritte più su per il fatto che è il dado a T del cosiddetto tipo a rivetto. La differenza consiste nella configurazione della parte destinata ad essere presellata. Detto in modo più specifico, il dado a T 81 della presente forma di realizzazione è dotato di una parte destinata ad essere presellata 134 della parte di gambo 32, come è mostrato in Fig. 9A. La parte 134 presenta un diametro interno e un diametro esterno maggiore del diametro interno e del diametro esterno, rispettivamente, della parte per la formazione della vite femmina 35.
In corrispondenza della circonferenza della parte di gambo 32 in prossimità dell’ interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 134 e la porzione in cui è formata una filettatura femmina 35, si ricava un solco anulare 50 simile a quello della seconda forma di realizzazione intorno a tutto il perimetro. L’oggetto, la configurazione specifica e il distacco per l’utilizzo di riciclo sono simili a quelli descritti in associazione con il solco anulare 50 della seconda forma di realizzazione.
La Fig. 9B mostra una modifica della presente forma di realizzazione. Questo dado a T 91 è simile al dado a T 81 della Fig. 9A in quanto la parte destinata ad essere presellata 134 della parte di gambo 32 presenta un diametro interno e un diametro esterno che sono maggiori rispetto al diametro interno e al diametro esterno, rispettivamente, della porzione in cui è formata una filettatura femmina 35. Il dado a T 91 è diverso dal dado a T 81 per il fatto che è prevista una porzione anulare a parete sottile 70 simile a quella della quinta forma di realizzazione al posto del solco anulare 50 in corrispondenza della circonferenza esterna della parte di gambo 32 in prossimità dell’ interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 134 e la porzione in cui è formata una filettatura femmina 35.
La porzione anulare a parete sottile 70 del dado a T 91 può venire formata mediante il fatto di aumentare il diametro interno e il diametro esterno della parte destinata ad essere presellata 34 e di stirare la parte di gambo 32 nella direzione del raggio. Il vantaggio di includere la porzione anulare a parete sottile 70 è simile a quello della porzione anulare a parete sottile 70 del dado a T 81 descritto nella quinta forma di realizzazione.
Le forme di realizzazione dalla prima alla sesta di cui sopra mostrano una struttura in cui la presente invenzione viene applicata ad un dado a T che è dotato di una filettatura femmina formata sulla faccia periferica interna della parte di gambo. La presente invenzione può venire applicata in ciascuna di queste forme di realizzazione con un rivetto, in cui manca la formazione di una filettatura femmina in corrispondenza della superficie periferica interna della parte di gambo esclusa la parte destinata ad essere presellata.
[Settima forma di realizzazione]
Una struttura di un dado a T 101 secondo una settima forma di realizzazione della presente invenzione verrà descritta con riferimento alla Fig. 10A. Nel dado a T 101 della presente forma di realizzazione mostrato in Fig. 10A, la configurazione della parte di gambo 32 e della parte di flangia 33 è fondamentalmente simile a quelle del dado a T 61 della seconda forma di realizzazione. Di conseguenza, in Fig. 10A componenti simili o che corrispondono a quelli del dado a T 61 della seconda forma di realizzazione portano gli stessi caratteri di riferimento assegnati nella Fig. 2A, e la loro descrizione non sarà ripetuta.
Il dado a T 101 della presente invenzione differisce dal dado a T 61 della seconda forma di realizzazione per il fatto che è previsto anche un solco anulare 150b con una forma sostanzialmente a V con una sezione trasversale maggiore di quella del solco anulare 150a in corrispondenza del perimetro interno della parte di gambo 32 in corrispondenza di un sito che è sostanzialmente di fronte al solco anulare 150a, in aggiunta al solco anulare 150a disposto in corrispondenza del perimetro esterno della parte di gambo 32. Il solco anulare 150 è formato in corrispondenza deil’interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 34 e la parte in cui è formata la filettatura femmina 35. La parete della parte di gambo 32 ha lo spessore minimo in corrispondenza della regione in cui è disposto il solco anulare 150a in opposizione a! solco anulare 150b. Quando si distacca il dado a T dal materiale di pannello a cui è fissato il dado a T in una maniera presellata per mezzo di un metodo simile a quello mostrato nelle Figg.
5 A e 5B, la parte di gambo 32 si rompe in corrispondenza di questa regione in cui la parete presenta il settore minimo per la separazione. In questo modo il recupero risulta facilitato.
La Fig. 10B mostra una vista in sezione verticale di un rivetto 1 1 1 che è dotato di una struttura simile a quella del dado a T 101, a parte il fatto che non è ricavata una filettatura femmina in corrispondenza della faccia periferica interna del corpo principale 135 della parte di gambo che corrisponde alla parte in cui è formata la filettatura femmina 35 del dado a T 101. Questo rivetto 111 può venire usato come foro rinforzato attraverso il quale si fa passare un bullone nel fissaggio di una pluralità di lamiere metalliche a strati con un bullone. Il rivetto 1 11 di questa struttura viene usato in una maniera fissata in un foro della lastra in una modalità presellata, simile al dado a T 101. Il distacco viene effettuato per mezzo di fratture in modo simile al metodo mostrato nelle Figg. 5A e 5B per facilitare il recupero.
Il metodo per la formazione della parte destinata ad essere presellata 34 e dei solchi anulari 150a e 150b in un elemento metallico di fissaggio che presenta una struttura come quella del dado a T 101 o del rivetto 111 verrà qui descritto nel seguito con riferimento alle Figg. da 1 1 a 14C.
La fabbricazione del dado a T 101 o del rivetto 111 è presentata nel seguito. Con riferimento alla Fig. 11, si prepara una striscia longitudinale di lastra metallica 201 fatta per esempio di materiale ferroso. La lastra di metallo 201 viene fatta avanzare in sequenza in un modo intermedio ad un passo predeterminato nella direzione longitudinale indicata per mezzo della freccia 202 per venire sottoposto ad un lavoro predeterminato in stazioni rispettive.
Per prima cosa si forma un taglio 204 intorno ad una parte 203 per determinare la posizione della regione che corrisponde alla parte di flangia 33 sulla lastra di metallo 201. AI fine di mantenere lo stato in cui la parte 203 viene trattenuta dall’altra parte della lastra di metallo 201 durante i vari processi successivi applicati alla parte 203, il taglio 204 non viene formato intorno a tutta la circonferenza della parte 203. Il taglio 204 è fornito in modo tale che si formi una parte di giunzione deformabile tra una pluralità di posizioni sulla circonferenza della parte 203 e la parte rimanente del pannello di metallo 201.
Si applica un processo di imbutitura sulla lastra di metallo 201 per espandere la zona centrale della parte 203, che diventerà una parte di flangia 33, verso la superfìcie inferiore principale della lastra di metallo 201. Questo lavoro di imbutitura viene condotto in una pluralità di stadi. In corrispondenza della stazione di lavoro [a] mostrata in Fig. 1 1 che è lo stadio finale, viene formata un’espansione 205 che diventa la parte di gambo 32. Poiché l’espansione 205 è formata da una porzione parziale 203 circondata dal taglio 204, la larghezza del taglio 204 viene espansa.
Dopo la fornitura di un foro passante 206 in corrispondenza dell’estremità di attacco dell’espansione 205 in corrispondenza della stazione di lavoro [b], si forma una parte di estremità di attacco 221 a parete relativamente sottile che corrisponde alla parte destinata ad essere presellata 34 in corrispondenza delle stazioni di lavoro da |c] a [g] di Fig. 11. I dettagli del processo applicato nelle stazioni di [a] a [c] e nelle stazioni di lavoro da [d] a [g] sono mostrati nelle Figg. 12 e 13, rispettivamente, in una maniera ingrandita.
Come è mostrato nelle Figg. 12 e 13, una matrice di stampaggio 207 è disposta al di sotto della lastra di metallo 201. Una matrice di serraggio 208 è disposta al di sopra della lastra di metallo 201. La matrice di stampaggio 207 e la matrice di serraggio 208 sono regolate in modo da venire una più vicino all’altra o una più lontana dall’altra verso o dalla lastra di metallo 201 in modo sincrono. Espulsori 21 1 a-221 g vengono mantenuti sul lato della matrice di stampaggio 207 in associazione con ciascuna stazione di lavoro. Dei punzoni 212a-212g sono mantenuti sul lato della matrice di serraggio 208.
Nel funzionamento di ciascuna stazione di lavoro, ciascuno dei punzoni 212a-212g viene spinto verso il lato periferico interno dell’espansione 201 con ciascuno degli espulsori 211 a-21 1 g attestato contro l’estremità inferiore dell’espansione 205 mentre la lastra di metallo 201 è serrata tra la matrice di stampaggio 207 e la matrice di serraggio 208. La lastra di metallo 201 viene fatta avanzare in modo intermittente come è mostrato per mezzo della freccia 202 (Fig. 11) al completamento di ciascuna delle operazioni della matrice di stampaggio 207. della matrice di serraggio 208. degli espulsori 21 la-221g e dei punzoni 212a-212g. Un lavoro predeterminato viene applicato a ciascuna espansione 205 in una maniera sequenziale.
In corrispondenza della stazione di lavoro [c], che è quella più a sinistra di Fig. 12, la parete della parte di estremità di attacco 221 può venire resa più sottile rispetto alla parete della parte di base 222 mediante il fatto di regolare il diametro esterno della parte di estremità di attacco 221 che corrisponde alla parte destinata ad essere presellata 34 dell’espansione 205 più piccolo che non il diametro esterno della parte di base 222 che corrisponde alla parte in cui viene formata la filettatura femmina 32 o la parte di gambo principale 132. Detto in modo più specifico, in corrispondenza della matrice di stampaggio 207 è previsto un piano di forgiatura 226 che include una parte di grande diametro 223, una parte in pendenza 224 e una parte di piccolo diametro 225. L’espansione della parte di base 222 viene regolata dalla parte di grande diametro 223 del piano di forgiatura 226, mentre la riduzione del diametro interno della parte di estremità di attacco 21 è regolata per mezzo del punzone 212c. La parete della parte di estremità di attacco 221 viene stirata e resa più sottile dal diametro esterno della parte di estremità di attacco 221 che viene ridotto per mezzo della porzione inclinata 224 e la parte di piccolo diametro 225 del piano di forgiatura 226.
Qui, il diametro esterno del punzone 2I2c è regolato leggermente più grande del diametro interno della parte di base 222. Come risultato, si forma una parte a gradino in corrispondenza della faccia periferica interna nella posizione sostanzialmente di fronte alla parte a gradino della faccia periferica esterna della parte di gambo 32 formata dalla porzione inclinata 224 del piano di forgiatura 226.
L’estremità di attacco del punzone 212c usato in corrispondenza della stazione di lavoro [c] presenta una forma emisferica in modo tale che il punzone viene azionato in modo non brusco senza danneggiare la superficie della lastra di metallo 201 nel processo di imbutitura della parte di estremità di attacco 221. Di conseguenza si forma un’angolazione in corrispondenza della faccia terminale della parte di estremità di attacco 72 durante il processo di imbutitura in corrispondenza della stazione di lavoro [c]. Nella successiva stazione di lavoro [d], la parte di estremità di attacco 221 viene formata in modo che sia sostanzialmente cilindrica per mezzo del punzone 2 12d che ha una estremità di attacco con una forma sostanzialmente cilindrica pur mantenendo lo spessore della parete e il diametro della parte di base 221.
In corrispondenza di questa stazione di lavoro [d], il punzone 212d è dotato di una parte a gradino in corrispondenza del perimetro esterno in modo tale che il diametro interno Di \ della parte di estremità di attacco 221 è leggermente più piccolo del diametro interno D[2 della parte di base 222, di modo che il diametro interno è limitato su tutta la lunghezza della parte di gambo 32. Come risultato delle regolazioni del diametro esterno e del diametro interno della parte di estremità di attacco 221 e della parte di base 222 come descritto qui sopra, si forma una parte a gradino 223 in corrispondenza del perimetro esterno all’interfaccia tra la parte di estremità di attacco 221 e la parte di base 222, e si forma una parte a gradino 224 in corrispondenza della periferia interna in una posizione sostanzialmente corrispondente.
In corrispondenza delle stazioni di lavoro [c] e [d] della presente forma di realizzazione, il processo di rendere più sottile la parete della parte di estremità di attacco 221 dell’espansione 205 che non la parete della parte di base 222 viene messo in atto mediante la regolazione del diametro esterno della parte di estremità di attacco 221 dell’ espansione 205 su un valore leggermente più piccolo del diametro esterno della parte di base 222 mentre allo stesso tempo il diametro interno dell’estremità di attacco 221 o la riduzione del diametro interno su tutta la lunghezza della parte di gambo 32 viene limitato o limitata. Questo processo può venire condotto in una maniera opposta aumentando il diametro interno dell’espansione 205 mentre viene formata la parte a gradino 224 con la limitazione di aumento del diametro esterno della parte di estremità di attacco 221 dell’espansione 205.
In corrispondenza delle stazioni di lavoro da [a] a [g], il diametro interno e il diametro esterno della parte di base 222 vengono ridotti gradualmente mentre si mantiene lo spessore della parete senza modificare il diametro interno Dj] e lo spessore della parte di estremità di attacco 221. Detto in modo più specifico, i diametri interni Dj3 e D}4 della parte di base 222 nelle Figg. 14B e 14C che corrispondono alle stazioni di lavoro [t] e [g] mostrano la transizione Dj2 > Dj3 > DÌ4. In corrispondenza della stazione di lavoro [g] in Fig. 14C, il diametro esterno dell’estremità di attacco 221 e della parte di base 222 è sostanzialmente identico. Il diametro interno Di4 della parte di base 222 diventa più piccolo del diametro interno Dil della parte di estremità di attacco 221.
Detto in modo più specifico, in corrispondenza della stazione di lavoro [e], un piano di forgiatura 234 che include una parte di diametro più grande 231 avente un diametro interno minore della parte di grande diametro 223, una parte inclinata 232 e una parte di piccolo diametro 233 è previsto in corrispondenza della matrice di stampaggio 207. La faccia periferica esterna della parte di base 222 è pressata verso l’interno per mezzo del piano di forgiatura 234. Il punzone 212e serve ad impedire che la parte di base 222 venga deformata in una forma non desiderata.
In modo simile, alle stazioni di lavoro [f] e [g] la faccia periferica esterna della parte di base 222 viene spinta verso l’interno dal piano di forgiatura della matrice di stampaggio 207 mentre viene mantenuto invariato il diametro della parte di estremità di atacco 221. Il diametro esterno della parte di base 222 diventa sostanzialmente uguale al diametro esterno della parte di estremità di attacco 221 al passaggio della stazione di lavoro [g]. In corrispondenza della stazione di lavoro [g], il piano di forgiatura retilineo 235 previsto in corrispondenza della matrice di stampaggio 207 fa sì che il piano periferico esterno della parte di base 222 venga spinto ancora di più verso rintemo. Come risultato, l’espansione 205 presenta un diametro esterno sostanzialmente uniforme. I punzoni 212f e 212g in corrispondenza delle stazioni di lavoro [f] e [g] agiscono in un modo simile a quello del punzone 212e in corrispondenza della stazione di lavoro [e].
In conformità con il processo della pressa ad avanzamento sequenziale della presente forma di realizzazione, si forma un solco anulare 150a relativamente piccolo in corrispondenza del perimetro esterno e un solco anulare 150b avente una stazione trasversale maggiore di quella del solco anulare 150a viene formato in corrispondenza del perimetro interno della parte di gambo 32 in prossimità con l’interfaccia tra l’estremità di attacco 221 e la parte di base 222 della parte di gambo 32 come risultato della transizione della deformazione a formare una parte di estremità di attacco 221 a pareti relativamente sottili.
Poi, anche se ciò non è mostrato, la parte 203 che diventa la parte di flangia 33 viene tagliata via dalla lastra di metallo 201 . Ciascun prodotto intermedio del dado a T o del riveto formato come descritto sopra viene lucidato in barile per rimuovere tutte le eventuali sbavature generate nel corso del processo. Nel caso in cui venga formato il dado a T 10, il processo di formazione della filettatura femmina 35 in corrispondenza della faccia periferica interna della parte di base 222 che corrisponde alla parte di gambo 32 viene poi condoto.
In conformità con il metodo di fabbricazione descritto qui sopra, la parte destinata ad essere presellata 34 del dado a T 10 lo del rivetto 111 della presente forma di realizzazione può venire formata non solo per mezzo di un processo di taglio ma anche per mezzo di un processo di formatura plastica. Per mezzo della serie di processi che includono il processo di formatura plastica a produrre l’espansione 205 che diventa la parte di gambo 32 nella fabbricazione del dado a T 101 o del rivetto 11 1 , il processo di stampaggio può venire condotto insieme con la formazione di solchi anulari 150a e 150b per facilitare la separazione per scopi di riciclo. Dato che ciascun processo può venire condotto facendo avanzare una lunga striscia di lastra metallica 201 con l’uso dello stampo ad avanzamento, è possibile eliminare la complicazione nella lavorazione di un prodotto intermedio di diversi stati. La fabbricazione del dado a T 101 o del rivetto 111 della presente forma di realizzazione può venire condotta in modo efficiente.
Una struttura di un dado a T 121 e di un rivetto 131 che è una modifica della presente invenzione verrà descritta con riferimento alle Figg. 15A e 15B. La struttura del dado a T 121 e del rivetto 131 differisce dalla struttura del dado a T 121 e del rivetto 131 mostrati nelle Figg. 10A e 10B per il fatto che un solco anulare 150c previsto in corrispondenza di un perimetro interno della parte di gambo 32 in vicinanza con l’interfaccia della parte destinata ad essere presellata 34 e la parte in cui è formata la filettatura femmina 35 o parte di gambo 135 presenta sostanzialmente una faccia di fondo planare con una larghezza predeterminata. Il solco anulare 150a disposto in corrispondenza del perimetro esterno della parte di gambo 32 è disposto di fronte al fondo piatto del solco anulare 150c sul lato della flangia 33.
Quando la sezione trasversale viene formata in modo da avere sostanzialmente una forma a V come solco anulare 150b in corrispondenza del perimetro interno della parte di gambo 32 del dado a T 101 e del rivetto 111, la parte di fondo si estenderà in modo lineare. Questo significa che una variazione di profondità del solco anulare 150b si verifica con facilità a causa di qualsiasi leggerissima variazione nelle operazioni di lavorazione durante il processo di stampaggio alla pressa. Al contrario, mediante il vantaggio della configurazione del solco anulare 150c avente una faccia di fondo piatta di una larghezza predeterminata come nel dado a T 121 e nel rivetto 131. con difficoltà vi è una qualsiasi variazione di profondità anche se l’operazione di lavorazione durante il processo di stampaggio alla pressa viene leggermente variata. Vi è solo una minima variazione di larghezza del fondo sostanzialmente piatto del solco anulare 150c. In questo modo, è possibile ottenere in modo stabile una parte di gambo 32 della parete più sottile desiderata. Per di più nello stato in cui la parte 34 viene presellata, diventa più facile per la parte di terminazione piegata mediante presellatura in corrispondenza del lato della flangia sovrapporsi con la posizione in cui è disposto il fondo del solco anulare 150c. Mediante la sovrapposizione della estremità delia parte piegata mediante presellatura sul lato della flangia con la posizione in cui la faccia di fondo del solco anulare I50c è posizionata, vi è un vantaggio dato dal fatto che il distacco nel processo di separazione per scopi di riciclaggio può venire condotto in modo relativamente più facile.
Il dado a T 121 o il rivetto 131 che presenta un tale solco anulare 150c può venire formato mediante il processo alla pressa ad avanzamento sequenziale mostrato in Fig. 16 che corrisponde alla Fig. 13. Detto in modo più specifico, il dado a T 121 o rivetto 131 che presenta un tale solco anulare 150c può venire formato stabilendo la posizione della parte a gradino 224 sul perimetro interno della parte di gambo 32 i modo che sia disposta sostanzialmente in opposizione rispetto alla parte di estremit della parte a gradino 223 sul lato dell’estremità di attacco 221 in corrispondenza de perimetro esterno della parte di gambo 32, come è mostrato in modo ingrandito i Fig. 17A nella stazione di lavoro [d] descritta con riferimento alla Fig. 16. Questo succede perché la parte della faccia periferica interna della parte di base 222 adiacente alla parte a gradino 224 rimane sostanzialmente planare in corrispondenza delle stazioni di lavoro [e] - [g] che riducono il diametro interno e il diametro esterno della parte di base 222. Questa parte corrisponde al piano di fondo del solco anulare 150c. La vicinanza della parte di estremità di attacco 221 della parte di gambo 32 in corrispondenza delle stazioni di lavoro [e] e [g] è mostrata rispettivamente nelle Figg. 17b e 17C.
I solchi anulari 105a, 105b e 105c della presente forme di realizzazione possono essere applicati anche al dado a T rivelato nel brevetto degli Stati Uniti No. 5.618. 144. Detto in modo più specifico, la Fig. 18A mostra un dado a T 141 che è il dado a T del brevetto degli Stati Uniti No. 5.618.144 in cui sono incorporati solchi anulari 105 e 105b simili al dado a T 101 mostrato per esempio in Fig. 10A. Per di più è possibile mettere a disposizione un rivetto 151 come è mostrato in Fig. 18B non formando una filettatura femmina in corrispondenza del perimetro interno della parte in cui viene formata la filettatura femmina 35 del dado a T 141. Per di più la Fig. 19A mostra un dado a T 161 che è il dado a T del brevetto degli Stati Uniti No. 5.618. 144 in cui sono incorporati solchi anulari 105 e 105c simili al dado a T 121 mostrato in Fig. 15 A. Per di più è possibile mettere a disposizione un rivetto 171 come è mostrato in Fig. 19B mediante il fatto di non formare una filettatura femmina in corrispondenza del perimetro interno della parte in cui viene formata la filettatura femmina 35 del dado a T 161.
Anche se ciascuna delle forme di realizzazione descritte qui sopra presenta una struttura in cui sono previsti dei denti di arresto 16 e 17-40 sul perimetro esterno delle parti a flangia 13 e 33, la parte di flangia può avere una configurazione planare senza alcun dente di arresto. Per di più non è necessario che la parte di flangia sia dimensionata come nelle forme di realizzazione descritte qui sopra. Un dado a T o un rivetto metallico che abbia una configurazione che sporge leggermente in fuori rispetto al perimetro esterno della parte di gambo principale in modo da fungere da elemento di impegno quando viene spinto in un oggetto di fissaggio si ricava dall’ invenzione della presente domanda.
[Ottava forma di realizzazione]
La struttura di un dado a T 181 secondo un’ottava forma di realizzazione della presente invenzione verrà descritta con riferimento alla Fig. 20A. Il dado a T 181 della presente forma di realizzazione presenta una configurazione, come è mostrata nelle Figg. 20A e 21A, simile a quella del dado a T 101 della settima forma di realizzazione descritta con riferimento alla Fig. 10A. Di conseguenza a componenti comuni sono stati assegnati gli stessi caratteri di riferimento e una loro descrizione dettagliata non verrà ripetuta.
Il dado a T 181 della presente forma di realizzazione è diverso dal dado a T 101 della settima forma di realizzazione nei punti seguenti. La parte di gambo 32 è dotata di una parte a gradino 103 intorno a tutto il perimetro della parte 34 in cui è formata la filettatura femmina in prossimità del lato della flangia 33. Una parte cilindrica cava 104 di estremità distale in corrispondenza del lato della parte destinata ad essere presellata 34 rispetto alla parte a gradino 103 e una parte cilindrica allargata 105 cava di estremità prossimale in corrispondenza del lato della parte di flangia 33 rispetto alla parte a gradino 103 sono previste con la parte a gradino 103 come confine.
In conformità con il dado a T della struttura di cui sopra, viene messo a disposizione un vantaggio presentato in seguito in aggiunta al vantaggio simile a quello del dado a T 101 grazie al fatto di mettere a disposizione solchi anulari 105a e 105 b in corrispondenza della parte cilindrica cava 104 di estremità distale nella parte di gambo 32. Grazie al fatto di mettere a disposizione la parte a gradino 103 nella parte di gambo 32 con la parte cilindrica 105 allargata di estremità prossimale sul lato della parte di flangia 33, la parte cilindrica cava 104 di estremità distale che include la parte destinata ad essere presellata 34 e la parte in cui è formata la filettatura femmina 35 può venire realizzata relativamente più corta. Una parte con formazione della filettatura femmina 35 più lunga rispetto a quella necessaria non è necessario che sia prevista nemmeno quando la parte di gambo 32 è di una grande lunghezza. La lunghezza più corta richiesta che concordi con uno standard come la norma industriale giapponese JTS è la sola richiesta. Di conseguenza il numero di stadi extra di lavoro nel processo di formazione della filettatura per mezzo di un maschio per filettare può venire ridotto così da migliorare la produttività del dado a T.
Come modifica della presente invenzione, la configurazione della parte cilindrica cava 104 di estremità distale della parte di gambo 32 può venire applicata ad una struttura simile a quella del dado a T 121 della settima forma di realizzazione mostrata in Fig. 15A ottenendo come risultato il dado a T 191 mostrato in Fig. 20B. Grazie ad una tale struttura, è possibile godere sia del vantaggio dei solchi anulari 150A e 150C del dado a T 121, e del vantaggio dato dal fatto di prevedere la parte a gradino 103.
La flangia del dado a T della presente forma di realizzazione non è limitata a quella dei dadi a T 181 e 191. E possibile prevedere una flangia di una configurazione simile a quella del dado a T 51 mostrato in Fig. 1 B, come è mostrato in Fig. 21 B di un dado a T 201.
[Nona forma di realizzazione]
Un dado a T 211 in conformità con una nona forma di realizzazione della presente invenzione verrà qui descritto in seguito con riferimento alla Fig. 22A. I] dado a T 201 della presente forma di realizzazione è diverso dal dado a T 181 dell’ottava forma di realizzazione di cui sopra solo per il fatto che è formata una filettatura femmina anche sulla circonferenza interna della parte cilindrica cava di estremità prossimale 105 in corrispondenza del lato della parte di flangia 33 dalla parte a gradino 103 della parte di gambo 32. Grazie alla struttura del dado a T 201. la parte in cui è formata la filettatura femmina 35 sul lato della parte destinata ad essere presellata 34 rispetto alla parte a gradino 103 può avere la più piccola lunghezza richiesta nel campo definito da una norma come la norma JIS. Grazie al fatto di finire la filettatura femmina della parte in cui è formata la filettatura femmina 35 in modo critico in conformità con la specifica che corrisponde al requisito della norma, è possibile formare una filettatura femmina di una dimensione relativamente grossolana avente un diametro maggiore di quello della norma sulla circonferenza interna della parte cilindrica cava 105a di estremità prossimale. Di conseguenza, la formazione della filettatura femmina nel dado a T che è dotato di una parte di gambo relativamente lunga è più facile di quella di un dado a T convenzionale che aveva la filettatura femmina che era rifinita in modo critico su tutta la lunghezza della regione in cui vi è da formare la filettatura femmina. Di conseguenza si migliora la produttività. Vi è anche il vantaggio che la resistenza della vite viene aumentata grazie al fatto di formare una filettatura femmina anche sulla circonferenza interna della parte cilindrica cava 105a di estremità prossimale.
La Fig. 22B mostra un dado a T 121 che è una modifica della presente forma di realizzazione. La configurazione della parte cilindrica cava 104 di estremità distale della parte di gambo 32 è applicata ad una struttura simile a quella del dado a T 121 che è una modifica della settima forma di realizzazione mostrata in Fig. 15A. Grazie ad una tale struttura, è possibile godere sia del vantaggio dei solchi anulari 150a e 150c del dado a T 121 come pure del vantaggio dato dal fatto di prevedere la parte a gradino 103.
[Decima forma di realizzazione]
Nella regione in cui è formata la filettatura femmina nei dadi a T delle forme di realizzazione descritte qui sopra, una vite che è parzialmente regolare viene formata di preferenza come mezzo di bloccaggio per impedire che il bullone avvitato si allenti. Al fine di formare parzialmente una filettatura a vite irregolare, si può impiegare il processo di formazione di una parte concava 217 mediante il fatto di incidere verso Γ interno una parte della faccia periferica esterna della parte in cui è formata la filettatura femmina 216 in corrispondenza della parte di gambo 212 del dado a T, come è mostrato per esempio nelle Figg. 23 A e 23 B. Due parti concave 217 vengono formate con un intervallo angolare per esempio di 180°. Queste parti concave 217 possono venire formate racchiudendo a sandwich posizioni predeterminate delia parte in cui è formata la filettatura femmina 216 con una coppia di utensili adatti e spingendo con forza questi utensili verso la parte in cui è formata la filettatura femmina 216. Mediante il fatto di prevedere una tale porzione irregolare 218 della filettatura femmina, il bullone non può venire mosso a meno che il bullone avvitato non venga ruotato con una certa forza. Come risultato lo stato avvitato è bloccato per impedire che il bullone si allenti.
[Undicesima forma di realizzazione]
Le forme di realizzazione di cui sopra corrispondono ad una struttura di un dado a T o di un rivetto che include una flangia relativamente grande con una forma sostanzialmente ottagonale o circolare con un dente di arresto disposto sulla circonferenza esterna della flangia. Tuttavia, non è indispensabile che la flangia sia di una dimensione relativamente grande. Per di più il dente di arresto può essere assente. Detto in modo più specifico il concetto delle forme di realizzazione di cui sopra può venire applicato anche alla struttura che presenta una flangia 103 relativamente piccola con un diametro esterno leggermente più grande di quello della parte di gambo 32. come in un dado a T 231 mostrato in Fig. 24A o in un rivetto 241 come è mostrato in Fig. 24B. Nelle Figg. 24A e 24B sono stati assegnati gli stessi caratteri di riferimento per componenti comuni con quelli del dado a T 101 o del rivetto 11 1 mostrati nelle Figg.
10A e 10B. La loro descrizione dettagliata non verrà ripetuta.
[Dodicesima forma di realizzazione]
La struttura di un dado a T 251 secondo una dodicesima forma di realizzazione della presente invenzione verrà descritta qui nel seguito con riferimento alle Figg. 25A e 25B e alle Figg. 26A e 26B. Il dado a T 251 della presente forma di realizzazione è diverso dal dado a T 101 della settima forma di realizzazione mostrata in Fig. 10A per il fatto che non sono formati i solchi anulari 150a e 150b in modo continuo su tutto il perimetro, e per il fatto che vi è una zona discontinua. Grazie al fatto di prevedere una tale parte discontinua in corrispondenza dei solchi anulari 150a e 150b, la separazione per il distacco può venire effettuata mediante una forza a trazione relativamente piccola perché lo sforzo agisce in modo intenso sui solchi anulari 150a e 150b in corrispondenza della zona che corrisponde alla parte discontinua per dare inizio alla frattura da tale zona.
La zona discontinua dei solchi anulari 150a e 150b non è limitata ad una zona sola. La parte intermittente può essere prevista su una pluralità di zone. Modificando in modo appropriato il numero di zone intermittenti o il rapporto della lunghezza delle zone discontinue rispetto al perimetro intero quando la parte intermittente dei solchi anulari 150a e 150b è prevista in una pluralità di zone, è possibile regolare secondo quanto necessario la resistenza meccanica di tale zona.
Le Figg. 27A e 27B mostrano la struttura della presente forma di realizzazione applicata ad un rivetto 261 che manca della filettatura femmina in corrispondenza della circonferenza interna della parte di gambo principale 135 della parte di gambo 32. Le Figg. 28A e 28B mostrano la struttura in cui la presente forma di realizzazione è applicata ad un dado a T 271 che ha una configurazione simile a quella del dado a T 23 1 mostrato in Fig. 24A. Le Figg. 29A e 29B mostrano una struttura della presente forma di realizzazione applicata ad un rivetto 281 che ha una configurazione simile a quella del rivetto 241 di Fig. 24B.
I solchi anulari 150a e 150b previsti sul perimetro esterno della parte di gambo 32 possono venire formati in modo da avere una parte a gradino in corrispondenza della zona discontinua, come i rivetti 291 e 301 mostrati nelle Figg. 30A, 30B, 31, 32A e 32B.
[Tredicesima forma di realizzazione]
Un dado a T 311 secondo una tredicesima forma di realizzazione della presente invenzione verrà qui descritto in seguito con riferimento alle Figg. 33A e 33B. La formazione di una parte a pareti sottili della parte di gambo 32 per facilitare il distacco per scopi di riciclo del dado a T 311 della presente forma di realizzazione viene realizzata mediante il fatto di formare una pluralità di incisioni 150d in un modo intermittente nella regione sostanzialmente anulare in prossimità della interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 34 e la parte in cui è formata la filettatura femmina 35, come è mostrata in Fig. 33A e 33B, in mancanza del solco anulare. Una tale tacca 150d può venire formata sul lato periferico interno della parte di gambo 32. In alternativa, la tacca può venire formata sia sul perimetro interno che sul perimetro esterno della parte di gambo 32. In conformità con il dado a T 31 1 della presente forma di realizzazione, la dimensione, la profondità, la distanza da una tacca adiacente 150d e simili possono venire modificate in modo appropriato per consentire una regolazione della resistenza meccanica di questa zona secondo quanto necessario.
Le Figg. 33A e 33B mostrano una struttura in cui la presente forma di realizzazione è applicata ad un dado a T. La presente l<'>orma di realizzazione può venire applicata anche ad un rivetto che non è dotato di una parte in cui è formata una filettatura femmina. Anche se un esempio della struttura che è dotata di una parte di flangia relativamente grande con un dente di arresto è mostrato nelle Figg. 33A e 33B, una simile applicazione può venire effettuata su un dado a T o su un rivetto che abbia una flangia di un diametro relativamente piccolo mostrata in Fig. 24.
[Quattordicesima forma di realizzazione]
Un dado a T 321 secondo una quattordicesima forma di realizzazione della presente invenzione verrà qui descritto in seguito con riferimento alla Fig. 34A. La struttura del dado a T 321 della presente forma di realizzazione è in gran parte comune con la struttura del dado a T 101 mostrato in Fig. 10A. La struttura del dado a T 321 della presente forma di realizzazione è diversa dalla struttura del dado a T 101 per il fatto che si è formato un piccolo solco anulare ondulato 150e che si estende nella direzione del perimetro sul piano interno del solco anulare 150b previsto sulla faccia periferica interna della parte di gambo 32 in prossimità dell 'interfaccia tra la parte destinata ad essere presellata 34 e la parte in cui è formata la filettatura femmina 35. Per di più, la parte destinata ad essere presellata 34 è formata in modo da avere un diametro esterno leggermente più piccolo del diametro esterno della parte 35 in cui è formata la filettatura femmina. La struttura della presente forma di realizzazione può venire applicata al rivetto 111 di Fig. 10. Per di più la presente forma di realizzazione può venire applicata ad un elemento metallico di fissaggio come un dado a T 231 o un rivetto 241 di Fig. 24 come per esempio un dado a T 331 di Fig. 34B. Per di più la presente forma di realizzazione può venire applicata al rivetto mostrato nelle Figg. 10B e 24B come i rivetti 341 e 351 mostrati nelle Figg. 35 A e 35B, rispettivamente. Un piccolo solco anulare ondulato può per di più essere previsto sul lato interno del solco anulare che presenta un fondo sostanzialmente planare come il solco anulare 150c del dado a T 121 o del rivetto 131 di Fig. 15.
Grazie al fatto di prevedere un piccolo solco anulare 150e in corrispondenza della faccia interna del solco anulare 150b (o 150c), la separazione per mezzo di frattura può venire migliorata ancora di più nel lavoro di distacco per scopi di riciclaggio. Poiché il diametro esterno della parte destinata ad essere presellata 34 viene reso leggermente più piccolo del diametro esterno della parte 35 in cui è formata la filettatura femmina, la parte destinata ad essere presellata che è dotata di un diametro relativamente piccolo può fungere da guida anche nel caso in cui vi sia un leggero errore di posizionamento tra il dado a T 321 e il foro suo compagno neH’inserimento del dado a T 321 nell’oggetto di fissaggio. Di conseguenza il dado a T può venire inserito in modo affidabile nel corrispondente foro.
Il piccolo solco anulare ondulato 150e della presente forma di realizzazione può venire formato mediante il fatto di includere lo stadio di sagomare la parte 34 in modo che venga spinta verso l’alto con un colpo di estrazione, come stadio successivo alla stazione di lavoro [g] mostrata in Figg. 13 o 16. Detto in modo più specifico, in corrispondenza della stazione di lavoro [h] adiacente alla stazione di lavoro [g], come è mostrato in Fig. 36, il diametro interno della parte di estremità di attacco 221 è ridotto per una parte di diametro di riduzione 21 lx in prossimità dell’estremità superiore dell’espulsore 221h mentre il diametro interno della parte di base 222 è limitato con il punzone 212h. Per di più una parte a gradino 21 lz dell’estrattore 21 Ih in corrispondenza deU’estremità superiore del lato della parte di base 21 ly spinge verso l’alto la faccia di estremità di attacco della parte di estremità di attacco 211 con l’espulsore 21 Ih per la sagomatura. Per mezzo di questo stadio, si forma un piccolo solco anulare ondulato 150e sulla superficie interna dei solchi anulari 150b e 150c come è mostrato in modo ingrandito in Fig. 37. Il diametro esterno della parte di estremità di attacco 21 1 viene reso leggermente più piccolo del diametro esterno della parte di base 222. In questo modo la forma del dado a T o del rivetto mostrato nelle Figg. 34 e 35 rispetto alla vicinanza della parte destinata ad essere presellata viene completata.
Anche se vi è un piccolo solco anulare 150e sulla faccia interna dei solchi anulari 150b e 150c formato in modo continuo lungo tutto il perimetro nella forma di realizzazione mostrata nelle Figg. 34 e 35, è possibile formare un piccolo solco anulare ondulato 150e che sia dotato di una zona discontinua parziale sulla faccia interna dei solchi anulari 150b e 150c, come i dadi a T 361 e 371 mostrati nelle Figg. 38A e 38B, e i rivetti 381 e 391 mostrati nelle Figg. 39A e 39B.
Anche se la presente invenzione è stata descritta e illustrata in dettaglio, si deve chiaramente intendere che lo stesso è stato fornito solo a scopo di illustrazione e di esempio e non è da prendere come una modalità di limitazione, lo spirito e la portata della presente invenzione essendo limitati solo dai termini delle rivendicazioni allegate.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un elemento metallico di fissaggio avente una struttura in un solo pezzo formato in un materiale metallico comprendente una parte di gambo (12, 32) e una parte di flangia (13, 33) che sporge in fuori da una prima estremità della detta parte di gambo (12, 32), la detta parte di gambo (12, 32) includendo una parte destinata ad essere presellata (14, 34) in corrispondenza di una seconda estremità opposta alla detta prima estremità, e una porzione di gambo principale (15, 35) continua con la detta parte destinata ad essere presellata (14, 34) e che si estende verso la detta seconda estremità, in cui è ricavata una parte a parete sottile (20, 50, 150a, 150b, 150c, 150d) avente una parete di detta parte di gambo (12, 32) parzialmente ridotta in una regione sostanzialmente anulare che costituisce il perimetro della detta parte di gambo (12, 32) in corrispondenza del lato della suddetta parte di flangia (13, 33) che non la regione della detta parte destinata ad essere presellata (14, 34) che viene piegata mediante la presellatura, la suddetta parte a parete sottile mantenendo una resistenza che non presenta frattura rispetto ad una forza nella direzione dell’asse che viene esercitata nello stato di utilizzo quando è fissata ad un oggetto di fissaggio in uno stato presellato, e venendo fratturata per esercizio di una forza a trazione maggiore di un livello predeterminato nella direzione dell’asse in modo da consentire che la detta parte di gambo (12, 32) venga separata in due.
  2. 2. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 1 nel quale è ricavato un solco (20, 50, 150a, 150b, 150c) che si estende nella direzione del perimetro in almeno una qualunque tra una faccia periferica esterna e una faccia periferica interna in detta regione sostanzialmente anulare della detta parte di gambo (12, 32) in modo tale che la parete della detta parte di gambo (12, 32) sia in parte più sottile.
  3. 3. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 2 nel quale il detto solco (20, 50, 150a, 150b, 150c) è previsto in modo continuo su tutto il perimetro.
  4. 4. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 2 nel quale il detto solco (150a, 150b, 150c) è previsto in modo da avere una parte discontinua in almeno una zona.
  5. 5. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 1 nel quale è prevista una tacca (150d) in un modo intermittente nella direzione del perimetro in almeno una qualunque tra una faccia periferica esterna e una faccia periferica interna nella detta regione sostanzialmente anulare della detta parte di gambo (12, 32).
  6. 6. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 2 nel quale il detto solco (20, 50, 150a, 150b, 150c) è previsto in almeno uno tra un perimetro interno e un perimetro esterno di detta parte di gambo in prossimità di un’interfaccia tra la detta parte destinata ad essere presellata e la detta parte di gambo principale.
  7. 7. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 6 nel quale il suddetto solco (20, 50, 150a, 150b, 150c) è previsto sia sul perimetro interno che sul perimetro esterno della detta parte di gambo (12, 32) in prossimità di un’interfaccia tra la suddetta parte destinata ad essere presellata (14, 34) e la suddetta parte di gambo principale (15, 35) sostanzialmente una di fronte all’altra.
  8. 8. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 6 nel quale il detto solco (150c) presenta un piano di fondo sostanzialmente planare di una larghezza predeterminata.
  9. 9. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 7 nel quale il detto solco (150c) disposto in corrispondenza del perimetro interno della detta parte di gambo (12, 32) presenta un piano di fondo sostanzialmente planare con una larghezza predeterminata, e il detto solco (150a) previsto in corrispondenza del perimetro esterno di detta parte di gambo (12, 32) è disposto sostanzialmente di fronte al suddetto piano di fondo sostanzialmente planare del solco (150c) previsto in corrispondenza del perimetro interno di detta parte di gambo (12, 32).
  10. 10. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 2 nel quale vi è un piccolo solco ondulato (150e) di una larghezza più piccola rispetto a quella di detto solco (150b, 150c) e che si estende nella direzione del perimetro in corrispondenza di una superfìcie interna di detto solco (150b, 150c).
  11. 1 1. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 2 nel quale il detto solco (20, 50) presenta una sezione trasversale avente una qualsiasi forma tra una forma ad U rotonda, una forma a V e una forma ad U squadrata.
  12. 12. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 2 nel quale la detta parte destinata ad essere presellata (14, 34) della detta parte di gambo (12, 32) presenta un diametro interno più grande del diametro interno di detta parte di gambo principale e un diametro esterno sostanzialmente uguale al diametro esterno di detta parte di gambo principale (15, 35).
  13. 13. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 2 nel quale la detta parte destinata ad essere presellata (14, 34, 134) nella detta parte di gambo (12, 32) presenta un diametro interno più grande del diametro interno di detta parte di gambo principale (15, 35) e un diametro esterno più grande del diametro esterno di detta parte di gambo principale (15, 35).
  14. 14. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 1 nel quale vi è una filettatura femmina (36) formata in almeno una parte di una regione in corrispondenza di un perimetro interno della detta parte di gambo principale (15, 35).
  15. 15. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 14 nel quale è prevista una regione a parete relativamente sottile in cui non è formata una filettatura femmina in corrispondenza di una parte di un perimetro interno di detta parte di gambo principale (15, 35), che rientra con una larghezza predeterminata in una direzione di estensione di detta parte di gambo (12, 32), il detto solco (20, 50, 150a, 150b, 150c) essendo previsto in corrispondenza di un perimetro esterno o di un perimetro interno di detta parte di gambo (12, 32) che corrisponde alla detta regione a parete relativamente sottile.
  16. 16. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 1 nel quale è prevista una parte a parete sottile (70) che si estende nella direzione del perimetro in corrispondenza di un’interfaccia tra la detta parte destinata ad essere presellata (14, 34) e la detta parte di gambo principale (15, 35), allungata nella direzione radiale di detta parte di gambo (12, 32), mediante il fatto di sagomare la detta parte destinata ad essere presellata (14, 34) in modo tale che il diametro interno e il diametro esterno siano almeno parzialmente ridotti o aumentati rispetto alla detta parte di gambo principale (15, 35).
  17. 17. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 14 nel quale la detta parte di gambo (12, 32) include una porzione a gradino (103) disposta nella direzione del suo asse, una parte cilindrica terminale distale fino alla detta parte a gradino (103) da una seconda estremità opposta alla detta prima estremità, e una parte cilindrica allargata di estremità prossimale fino alla detta parte di flangia (13. 33) dalla detta parte a gradino (103), avente un perimetro interno maggiore del diametro interno di detta parte cilindrica di estremità distale, e un perimetro esterno maggiore rispetto al diametro esterno di detta parte cilindrica di estremità distale, la detta parte cilindrica di estremità distale includendo una parte destinata ad essere presellata (14, 34) formata su una lunghezza predeterminata da detta prima estremità, e una parte (35) in cui è ricavata una filettatura femmina in corrispondenza di una regione del detto lato di parte a gradino (103) che non la detta parte destinata ad essere presellata (14, 34) avente una filettatura femmina (36) formata in modo almeno parziale, ed avente un diametro interno più piccolo del diametro interno della detta parte destinata ad essere presellata (14, 34).
  18. 18. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 14 nel quale la detta flangia (33) presenta in piano una configurazione di un poligono, e sono previste due coppie di denti di arresto (37, 38, 39, 40) opposte una all’altra che si estendono verso la detta prima estremità in corrispondenza del perimetro esterno di detta flangia (33), ciascuna coppia includendo due denti di arresto.
  19. 19. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 14 nel quale la detta flangia (13) presenta in piano la configurazione di un cerchio e include una coppia di denti di arresto (16, 16) che si estendono verso la detta prima estremità in corrispondenza del perimetro esterno di detta flangia, ciascun dente di arresto essendo in posizione opposta rispetto all’altro.
  20. 20. L’elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 14 nel quale una filettatura a vite della filettatura femmina (36) formata in corrispondenza del perimetro interno di detta parte di gambo (12, 32) è parzialmente irregolare.
  21. 21. Un metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio avente una struttura in un solo pezzo fatto di un materiale metallico, comprendente una parte di gambo cilindrica (32) e una parte di flangia (33) aggettante in fuori da una prima estremità di detta parte di gambo 832), la detta parte di gambo (32) includendo una parte destinata ad essere presellata (34) in corrispondenza di una seconda estremità opposta alla detta prima estremità, e una parte di gambo principale (35, 135) continua con la detta parte destinata ad essere presellata (34) e che si estende verso la detta seconda estremità, il detto metodo di fabbricazione comprendendo gli stadi di: formare un’espansione (205) che diventa la detta parte di gambo (32) mediante il fatto di espandere una zona centrale della parte che diventa la detta parte di flangia (33) in una lastra metallica (201) verso una superficie principale di detta lastra di metallo (201), formare un foro passante in corrispondenza di una faccia di estremità di attacco della detta espansione (205), (A) regolare la parete di una parte di estremità di attacco (221) che corrisponde ad una parte in cui la detta parte destinata ad essere presellata (34) deve essere formata in detta espansione (205) più sottile che non la parete di una parte di base (222) che corrisponde ad una parte in cui deve essere formata la detta parte di gambo principale (35, 135), e regolare un diametro interno di detta parte di estremità di attacco (221) più piccolo del diametro interno di detta parte di base (222), e (B) deformare nella direzione radiale almeno una tra la detta parte di estremità di attacco (221) e la detta parte di base (222) in modo tale che il diametro esterno di detta parte di estremità di attacco (221) si avvicini al diametro esterno di detta parte di base (222) pur mantenendo lo spessore di parete di detta parte di base (222).
  22. 22. Il metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 21 nel quale il detto stadio (B) viene condotto in modo da formare un solco (150a, 150b, 150c) che si estende nella direzione del perimetro in almeno il perimetro interno di una regione sostanzialmente anulare in prossimità di un’interfaccia tra la detta parte di estremità di attacco (221 ) e la detta parte di base (222).
  23. 23. II metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 22 nel quale il detto stadio del punto (B) viene condotto in modo da formare un solco (150a, 150b, 150c) che si estende nella direzione del perimetro sia in corrispondenza del perimetro interno che in corrispondenza del perimetro esterno di detta regione sostanzialmente anulare in prossimità con l’interfaccia tra la detta parte di estremità di attacco (221) e la detta parte di base (222).
  24. 24. Il metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 21 nel quale la detta lastra di metallo (201) è una striscia longitudinale e il detto stadio di formazione di un’espansione (205), il detto stadio del punto (A) e il detto stadio del punto (B) vengono condotti facendo avanzare la detta striscia di lastra di metallo (201) lungo uno stampo progressivo.
  25. 25. Il metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 21 nel quale il detto stadio dei punto (A) include lo stadio di ridurre il diametro esterno e il diametro interno di detta parte di estremità di attacco (221) mentre allo stesso tempo si limita la deformazione di detta parte di base (222).
  26. 26. Il metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 21 nel quale il detto stadio del punto (B) include lo stadio di ridurre il diametro esterno e il diametro interno di detta parte di base (222) mentre allo stesso tempo si limita la deformazione di detta parte di estremità di attacco (221 ).
  27. 27. Il metodo di fabbricazione di un elemento metallico di fissaggio secondo la rivendicazione 21 nel quale è inoltre compreso lo stadio di esercitare una forza di pressione nella direzione dell’asse centrale di detta parte di gambo (32) rispetto alla detta parte di estremità di attacco (221) dopo il detto stadio del punto (B).
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