ITMI982510A1

ITMI982510A1 - Dispositivo di trasmissione del moto per ventole di autoveicoli agiunto ad induzione a concatenamento frontale

Info

Publication number: ITMI982510A1
Application number: IT1998MI002510A
Authority: IT
Inventors: Piercarlo Boffelli; Erminio Depoli; Fabio Natale; Claudio Bellotti
Original assignee: Baruffaldi Spa
Priority date: 1998-11-19
Filing date: 1998-11-19
Publication date: 2000-05-19
Also published as: EP1002940A2; DE69923524T2; IT1303836B1; EP1002940B1; EP1002940A3; DE69923524D1; US6468163B1

Description

DESCRIZIONE del Brevetto per Invenzione Industriale di:

Forma oggetto del presente trovato un dispositivo di trasmissione del moto a ventole di raffreddamento del liquido refrigerante di autoveicoli, il quale comprende un giunto di tipo elettromagnetico a concatenamento magnetico frontale e corrente d'induzione regolabile . E’ nota nella tecnica di raffreddamento dei liquidi refrigeranti contenuti nei radiatori di autoveicoli, la necessità di forzare aria sul radiatore stesso al fine di ottenere una più rapida dissipazione di calore dal liquido verso l'esterno, detto flusso di aria forzata essendo ottenuto ponendo in rotazione una ventola, normalmente montata o sull'albero della pompa dell'acqua, o su un albero rinviato portante una puleggia che prende moto da una cinghia azionata dall'albero motore.

E' anche noto che detta ventola deve essere posta in rotazione solamente al raggiungimento di una certa prefissata temperatura dell'acqua, rilevata tramite un termostato che aziona una frizione elettromagnetica la cui chiusura provoca l'avvio in rotazione della ventola.

Dette frizioni elettromagnetiche presentano tuttavia l'inconveniente di determinare un avvio in rotazione della ventola alla velocità di rotazione della puleggia di azionamento, senza possibilità di determinare una variazione della velocità di -rotazione della ventola dipendente dalla variazione di velocità dell'azionamento della stessa.

Più in dettaglio si richiede che una ventola per autoveicolo possa ruotare:

- a velocità ridotta rispetto a quella dell’albero di trasmissione, per raffreddamenti in condizioni di bassa temperatura esterna,

- a velocità pari o addirittura maggiori di quella dell'albero di trasmissione corrispondentemente a temperature esterne più elevate o all'uso in condizioni gravose che determinano il surriscaldamento del motore,

- a velocità nulla ovvero con ventola che non ruota affatto e si mantiene in condizioni di folle rispetto all'albero di trasmissione, per temperature particolarmente basse alle quali l'ulteriore raffreddamento è inutile o addirittura dannoso.

Nel tentativo di ottenere tali comportamenti sono stati realizzati degli innesti di tipo misto con frizioni ad attrito a comando elettromagnetico e giunti . a trascinamento basati sullo sfruttamento di correnti parassite generate dalla rotazione di un elemento conduttore in. vicinanza di magneti permanenti.

Tale soluzione è ad esempio nota da DE-32 03 143 che descrive una disposizione in- cui l'albero motore è collegato al rotore di una frizione elettromagnetica al quale si vincola un'ancora collegata alla ventola per la presa diretta, mentre per la velocità lenta si sfrutta l'accoppiamento tra un disco conduttore, rotante con l'albero di trasmissione, e i magneti permanenti solidali alla ventola, accoppiamento che determina una trasmissione di moto a velocità ridotta a causa dello scorrimento relativo tra le due parti.

Tale soluzione non consente tuttavia di ottenere nè la condizione di ventola in folle (=ferma), nè una velocità superiore a quella dell'albero di trasmissione .

Per ovviare a tali inconvenienti è stata descritta in EP-0 317 703 un giunto che, riprendendo la soluzione del precedente DE-32 03 143, prevede anche una seconda frizione elettromagnetica che consente in combinazione con le altre di ottenere tre differenti condizioni di funzionamento, ma non una velocità della ventola superiore a quella dell'albero di trasmissione.

Entrambe le soluzioni presentano poi un limite strutturale derivante dal fatto la velocità lenta è prefissata dal dimensionamento dell'elettromagnete costituente il comando della frizione e non è pertanto possibile regolare la velocità lenta di rotazione della ventola in un campo di variabilità corrispondente alle effettive condizioni di temperatura del motore.

Si pone pertanto il problema tecnico di realizzare un dispositivo di trasmissione del moto di rotazione ad una ventola di raffreddamento del liquido refrigerante di autoveicoli, il quale sia azionato da un unico mezzo di azionamento e consenta di far girare la ventola con un numero di giri controllabile e regolabile in funzione della effettiva necessità di raffreddamento del motore, il che include anche la possibilità di mantenere ferma la ventola corrispondentemente a temperature esterne molto basse.

Nell'ambito di tale problema costituisce ulteriore necessità che il dispositivo sia controllato tramite rilevazione diretta della temperatura del liquido refrigerante e consenta una selezione del funzionamento sia manuale sia automatica.

Tali problemi tecnici sono risolti secondo il presente trovato da un dispositivo di trasmissione del moto ad una ventola di raffreddamento del liquido refrigerante di un'autoveicolo, solidale ad un elemento di supporto, che comprende un giunto di tipo elettromagnetico a concatenamento frontale e corrente d'induzione, regolabile.

Maggiori dettagli potranno essere rilevati dalla seguente descrizione di un esempio non limitativo di attuazione del trovato effettuata con riferimento ai disegni allegati nei quali si mostra:

in figura 1 : una sezione assiale schematica del dispositivo di trasmissione del moto alla ventola secondo il presente trovato con innesto a induzione di tipo asincrono; in figura 2 : una sezione secondo il piano di traccia II-II di fig. 1 illustrante la disposizione delle espansioni polari frontali del rotore dell'innesto di fig.1;

in figura 3 : una sezione secondo il piano di traccia III-III di fig. 1 illustrante il disco di materiale conduttore;

in figura 4 : una sezione assiale schematica del dispositivo di trasmissione del moto alla ventola secondo il presente trovato con innesto a induzione di tipo sincrono; in figura 5 : una sezione secondo il piano di traccia V-V di fig. 4 illustrante la disposizione delle espansioni polari frontali del rotore dell'innesto di fig.4;

in figura 6 : una sezione secondo il piano di traccia VI-VI di fig. 4 illustrante il relativo disco di materiale conduttore;

in figura 7 : una sezione analoga a quella di fig. 1 di un primo esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il trovato;

in figura 8a,8b: una sezione analoga a quella di fig. 1 di un terzo esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il trovato ;

in figura 9a,9b: una sezione analoga a quella di fig. 1 di un quarto esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il trovato; .

in figura 10,11: una sezione analoga a quella di fig. 1 dì un quinto esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il trovato;

in figura 12 : una sezione analoga a quella di fig. 1 di un sesto esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il trovato.

in figura 13 : una sezione analoga a quella di fig. 1 di un settimo esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il trovato.

in figura 14 : una sezione analoga a quella di fig. 1 di un ottavo esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il trovato.

in figura 15 : una sezione analoga a quella di fig. 1 di un decimo esempio di attuazione in variante del dispositivo secondo il • trovato.

Come illustrato in fig. 1, il dispositivo di trasmissione del moto ad una ventola 1 di. raffreddamento per autoveicoli è interposto tra la ventola stessa e un albero di azionamento 2 e per comodità di descrizione nel seguito si intenderà come direzione longitudinale quella parallela all'asse longitudinale dell'albero di azionamento 3.

La ventola 1 è a sua volta solidale ad un piatto la montato sull'albero 2 tramite un cuscinetto lb.

In una prima forma di attuazione il dispositivo di trasmissione comprende un giunto 10 ad induzione costituito da un elettromagnete 11 formato da una bobina Ila anulare inserita all'interno di un supporto anulare llb a "C" di ferro dolce, solidale ad un relativo disco Ile, concentricamente montato sull'albero 2 con interposizione di un cuscinetto lld; 11 disco Ile e la bobina Ila risultano pertanto folli rispetto all<1 >albero 3 e tenuti fermi in rotazione tramite un perno Ile disposto in senso longitudinale e solidale alla carcassa del motore.

La bobina Ila può essere alimentata con correnti regolate dall'esterno ad esempio tramite un potenziometro o equivalenete circuito di controllo 100 (indicato con linea a tratti in fig. 1)

Sull'albero 2 è coassialmente montato anche un rotore 12 formato da un corpo centrale 12a, solidale in rotazione all'albero 2 stesso, e da una parte radialmente periferica 13 sostanzialmente a "L" rovesciato che forma con il corpo 12a una sede 13a atta a contenere parzialmente l'elettromagnete 11.

Più in dettaglio (fig.2) il ramo longitudinale 13b e il ramo radiale 13c della "L" sono realizzati in materiale magnetizzabile e il bordo interno del ramo radiale 13c è sagomato con espansioni 13d estendentisi radialmente verso l'asse di rotazione 'ad intervalli angolari regolari .

Dette espansioni 13d radiali definiscono pertanto altrettante sedi 13e radiali che consentono l'accoppiamento con corrispondenti espansioni radiali I2d e sedi 12e del corpo centrale 12a del rotore 12. L'accoppiamento 'tra le due parti è realizzato con interposizione di un cordone 14 in materiale isolante applicato ad esempio tramite saldo-brasatura.

Il giunto ad induzione 10 è completato da un anello 15 in materiale conduttore, quale rame; lo spessore dell'anello deve essere tale da impedire il contatto con il rotore 12,. rispetto al quale deve tuttavia essere mantenuto ad una minima distanza per favorire il concatenamento delle linee di flusso del campo magnetico come risulterà meglio evidente nel seguito. In tal modo il rotore 12 costituisce l'elemento di concatenamento frontale dell'innesto a induzione e le sue espansioni 13d e 12d costituiscono rispettivamente le polarità N (NORD=+) e S (SUD=-) dello stesso che determinano una induzione magnetica di tipo asincrono a concatenamento frontale atta a trascinare in rotazione l'anello 16 e quindi la ventola 1.

Il funzionamento del giunto è il seguente :

- si alimenta una corrente all'elettromagnete 11a il quale genera correnti parassite che determinano un campo magnetico le cui linee di flusso si concatenano con l'anello 15;

- contemporaneamente la rotazione del rotore 12, che ruota con l'albero 2, determina il passaggio alternato delle polarità 12d=N ed 13e=S nel traferro compreso tra l'elettromagnete 11 e. l'anello 15, provocando una variazione del flusso che tende a trascinare con sè in rotazione l'anello conduttore 15 e quindi la ventola 1. In tal modo poiché l'anello 15 è trascinato con un certo strisciamento rispetto al rotore 12 la ventola 1 ruoterà a sua volta con una velocità inferiore a quella dell'albero motore 2.

Regolando la corrente di eccitazione dell'elettromagnete 11 è però possibile regolare il campo magnetico indotto e quindi la velocità di rotazione della ventola 1 che può passare da condizioni di arresto (corrente =0) a condizioni di massima velocità (corrente =MAX) passando attraverso condizioni intermedie sostanzialmente regolabili con continuità mediante la regolazione della corrente di eccitazione dell'elettromagnete che può essere effettuata con dispositivi 100 molto semplici ed economici posizionati a distanza dal dispositivo, ma in prossimità dell 'utilizzatore che può effettuare una regolazione manuale, oppure collegati a centraline di controllo programmate che regolano automaticamente la velocità di rotazione della ventola in base alle reali condizioni di temperatura che si determinano nelle varie condizioni di impiego.

Nelle figg. da 3 a 6 è illustrata la forma di attuazione sincrona del giunto ad induzione secondo il trovato in cui l'anello conduttore 115 collegato al piatto 15 della ventola 1 è realizzato tramite tratti di corona circolare 115a disposti all'interno di una coppia di dischi concentrici 115b e 115c che cortocircuitano i detti settori.

In tal modo ad ogni coppia di espansioni radiali 13d e 12d del rotore 12 corrisponde un solo settore 115a del disco conduttore 115 e il funzionamento del giunto a concatenamento frontale diviene sincrono.

In fig. 7 è illustrato un primo esempio di attuazione in variante del dispositivo asincrono secondo il trovato in cui l'elettromagnete 111 prevede che il supporto anulare a "C" lllb della bobina llla presenta sulla parete di fondo radiale un magnete permanente 111g anulare.

In questa forma di attuazione l'anello conduttore 15 della ventola 1 è pertanto sempre concatenato al rotore 12 e la regolazione della sua velocità avviene alimentando corrente all'elettromagnete 111 che, eccitandosi, determina un campo magnetico che tende a neutralizzare il campo magnetico permanente. Regolando l'intensità di corrente alimentata all'elettromagnete ili si regola corrispondentemente l'intensità del campo magnetico residuo e quindi la velocità di rotazione della ventola.

In figg. 8a,8b è illustrato un ulteriore esempio di attuazione del dispositivo di trasmissione asincrono in cui il giunto a induzione 11 è associato ad una frizione ad attrito elettromagnetica 200.

Più in dettaglio il dispositivo presenta rotore 212 con una seconda sede a "C" 213 concentrica alla precedente e atta a contenere parzialmente un secondo elettromagnete 211; da parte opposta dell'elettromagnete 211 il rotore 212 presenta sedi 220 atte a contenere rispettive molle 221 che agiscono in spinta su un disco 223 in materiale di attrito montato sul rotore 212 tramite spine 223a.

In tal modo il disco 223 ruota con il rotore, ma può anche muoversi in traslazione verso/da il disco la di supporto della ventola 1, in particolare il disco 223 sarà sempre spinto a contatto con l'anello 15 dalle molle 221 (fig.8a) e sarà invece staccato dall'anello la dall'attrazione magnetica determinata dall'eccitazione dell'elettromagnete 211.

Con questa configurazione si ottiene una rotazione della ventola con numero di giri pari a quello del<1 >albero di azionamento (elettromagneti 11 e 211 diseccitati) oppure una rotazione più lenta con numero di giri regolabile con continuità, nel caso di giunto ad induzione 11 inserito e frizione ad attrito staccata (elettromagneti il e 211 eccitati).

Analogo funzionamento si ha nelle forme di attuazione di figg. 9a,9b in cui la frizione ad attrito 200 elettromagnetica è formata dall'elettromagnete 211 e da un ancora 323 collegata al supporto la della ventola 1 tramite un elemento elastico 323a, in tal modo l'eccitazione dell'elettromagnete 211 (fig. 9a) determina il richiamo dell'ancora 323 e il collegamento in presa diretta della ventola con il rotore 212, mentre il diseccitamento dell'elettromagnete 211 e l'eccitazione dell'elettromagnete 11 (fig. 9a) consente una rotazione della ventola 1 con velocità ridotta rispetto al rotore 212 ma regolabile con continuità tramite la regolazione della corrente di eccitazione della bobina 11.

In fig. 10 è illustrato un dispositivo di trasmissione secondo il presente trovato in cui il moto al rotore 412 viene trasmesso tramite una puleggia 2a azionata da una cinghia dentata 2b collegata ad un albero di trasmissione non illustrato.

Oltre all'innesto ad induzione 11, 15 il dispositivo prevede una frizione ad attrito 400 concentrica . al giunto ad induzione la quale comprende un disco 423 in materiale di attrito solidale al supporto 15 della ventola 1 e un disco 423b solidale in rotazione al rotore 412 rispetto al quale può traslare verso/da il disco 423 guidato da spine 423a e sotto la spinta di un fluido alimentato in una relativa camera 423c attraverso condotti di alimentazione 423d.

In fig. 11 è illustrato un dispositivo di trasmissione secondo il presente trovato analogo a quello di fig. 10 in cui l'azione di spinta sul disco 423b e quindi l'innesto della frizione ad attrito 400 è esercitata da molle 421 alloggiate in relative sedi 420 del rotore 412, mentre l'azione di spinta esercitata dal fluido alimentato ad una camera 423c determina il ritorno del disco 423 verso il rotore 412 e quindi il disinnesto della frizione ad attrito.

In fig. 12 è illustrata ύη' ulteriore attuazione in variante del dispositivo di trasmissione secondo il presente trovato, secondo la quale l'innesto 11 ad induzione frontale a corrente variabile è associato ad una prima frizione ad attrito ad innesto elettromagnetico 200 e ad una seconda frizione ad attrito ad innesto elettromagnetico 500 collegata al disco la di supporto della ventola 1 tramite un rotismo di tipo epicicloidale 550.

Più in dettaglio su un albero fisso 3 è montata, tramite cuscinetti 3a, una puleggia 2a mossa in rotazione da una cinghia dentata 2b collegata ad un albero del motore del veicolo.

Il rotore 512 presenta tre sedi concentriche 13a, 213a e 5l3a nelle quali sono alloggiati i relativi elettomagneti il, 211, 511.

L'elettromagnete 511 è atto a richiamare una rispettiva ancora 523 solidale ad un porta-satelliti 551 del detto rotismo epicicloidale 550; tra detta ancora 523 e detto portasatellite 551 il disco la di supporto della ventola essendo interposta una membrana elastica 523a atte a consentire uno spostamento in senso assiale dell’ ancora stessa.

Come si può rilevare dalla figura detto rotismo epicicloidale 550 è del tipo con sole 553 fisso sull'albero 3; su detto sole essendo ingranati i satelliti 551a portati dal relativo portasatelliti 551 e ingranati anche con il disco la.

Il rotismo epicloidale 550 è infine frontalmente chiuso da una coppa 554 atta mantenere sigillato il rotismo per evitare la fuoriuscita di lubrificante.

Il funzionamento del dispositivo è il seguente:

per ottenere un numero di giri della ventola superiore al numero di giri della puleggia 2a, si energizza l'elettromagnete 511 in modo che l'ancora 523 sia richiamata verso il rotore 512 e si impegni in rotazione con quest'ultimo; in tal modo il moto di rotazione è trasmesso alla ventola 1 tramite i portasatelliti 521, i satelliti 521a e il disco la, conseguentemente la ventola 1 ruota, rispetto alla puleggia 2a, con un numero di giri moltiplicato di un fattore derivante dal dimensionamento del rotismo epicicloidale 550;

- per ottenere una velocità di rotazione della ventola pari alla velocità di rotazione della puleggia 2a, si disattiva l'elettromagnete 511 e si energizza l'elettromagnete 211, richiamando in tal modo l'ancora 223 in accoppiamento al rotore 12; in tali condizioni il moto alla ventola 2 è trasmesso direttamente attraverso il disco la e la ventola ruota pertanto con un numero di giri sostanzialmente identico a quello della puleggia 2a;

per ottenere una velocità della ventola ridotta rispetto alla velocità della puleggia 2a si diseccitano entrambi gli elettromagneti 511 e 211 e si eccita l'elettromagnete 11 ad induzione che come già visto permette anche di regolare la velocità della ventola 1; per ottenere il fermo ventola è sufficiente disinnestare tutti gli elettromagneti 11, 211 e 511 disinnestando completamente la ventola la quale, essendo montata folle sull'albero fisso 3 non è in condizioni di poter ruotare se non tramite il collegamento alla puleggia 2a.

In fig. 13 è illustrata una variante costruttiva del dispositivo di fig,. 12 in cui l'innesto della frizione ad attrito intermedia che detrmina il funzionamento in* presa diretta con l'albero di trasmissione è detrminato dalla spinta di una molla 221 mentre il disinnesto della stessa frizione è derminato dall'eccitazione della bobina 211 analogamente a quanto descritto in relazione alla fig. 8a.

In fig. 14 si prevede che l'azionamento delle frizioni ad attrito sia ottenuto tramite la spinta di un fluido alimentato a corrispondenti camere ottenute tra il corpo del rotore 512 e dischi solidali in rotazione a quest'ultimo, ma mobili in traslazione da/verso lo stesso analogamente a quanto descritto e illustrato in fig. 10.

In fig. 15 è invece illustrata una forma di attuazione analoga a quella di fig. 14 in cui frizione intermedia ad attrito 1211 attua il collegamento della ventola 1 al rotore 1512 tramite ganasce 1260 disposte simmetricamente da parti opposte di un estensione radiale 1215 del supporto la della ventola 1 e serrate su detta estensione dall'azione di spinta di molle 1221 che reagiscono sul rotore 1212.

Tale configurazione consente di evitare le spinte assiali esercitate dalla frizione intermedia 1211 sul supporto la che esercita a sua volta un momento sul cuscinetto di supporto dell'ingranaggio epicicloidale, riducendone la durata.

Tutte le configurazioni descritte che prevedono l'innesto di frizioni ad attrito tramite molle garantiscono in sostanza condizioni di sicurezza che determinano la rotazione della ventola, e quindi il raffreddamento, anche in caso di guasto elettrico che impedisca la corretta alimentazione dei vari circuiti di controllo.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di trasmissione del moto ad una ventola (1) di raffreddamento del liquido refrigerante di un'autoveicolo, comprendente mezzi (2;2a,2b) di generazione del moto sui quali la ventola (1) è montata tramite un supporto (la) folle, caratterizzato dal fatto che comprende un giunto ad induzione (10) ad azionamento elettromagnetico (lla,llb) a concatenamento frontale con un elemento conduttore (15,-115) solidale a detta ventola (l,la).
2) Dispositivo secondo rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto giunto (11) ad induzione comprende mezzi (100) di regolazione delle correnti di eccitazione dell'elettromagnete (lla,llb).
3) Dispositivo secondo rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto giunto (11) ad induzione comprende un rotore (12;112;212;312;412;512) interposto tra detti elettromagnete (lla,llb) ed elemento conduttore (15,-115) e solidale in rotazione con detti mezzi di azionamento (2;2a,2b).
4) Dispositivo secondo rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto rotore è formato da un corpo centrale (12a) e da una parte radialmente periferica (13) sostanzialmente a "L" rovesciato che forma con il corpo (12a) una sede (13a) atta a contenere parzialmente l'elettromagnete (11).
5) Dispositivo secondo rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che detto corpo centrale (12a) del rotore (12) presenta espansioni radiali (12d) ad intervalli angolari regolari e altrettante sedi (12e).
6) Dispositivo secondo rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che il bordo interno·del ramo radiale (13c) è sagomato con espansioni (13d) estendentisi radialmente verso l'asse di rotazione ad intervalli angolari regolari e definenti altrettante sedi (13e) radiali per l'accoppiamento con corrispondenti espansioni radiali (12d) e sedi (12e) del corpo centrale (12a) del rotore (12).
7) Dispositivo secondo rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che l'accoppiamento tra due parti (12a,13) è realizzato con interposizione di un cordone (14) in materiale isolante.
8) Dispositivo secondo rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il giunto ad induzione è di tipo asincrono .
9) Dispositivo secondo rivendicazione 8 caratterizzato dal fatto che l'elemento conduttore solidale alla ventola (1) è costituito da un anello (15) continuo.
10) Dispositivo secondo rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il giunto (11) ad induzione è di tipo sincrono.
11) Dispositivo secondo rivendicazione . 10 caratterizzato dal fatto che l'elemento conduttore solidale alla ventola (1) è costituito da una pluralità di tratti di corona circolare (115a) cortocircuitati da un primo anello (115b) radialmente esterno e da un secondo anello (115c) radialmente interno a detti settori (115).
12) Dispositivo secondo rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto giunto ad induzione (11) è associato ad almeno una frizione ad attrito (200/500) concentrica rispetto al giunto stesso.
13) Dispositivo secondo rivendicazione 12 caratterizzato dal fatto che detta frizione ad attrito comprende un elettromagnete (211) parzialmente alloggiato in una ^elativa sede (213) del rotore (212).
14) Dispositivo secondo rivendicazione 13 caratterizzato dal fatto che detto elettromagnete (211) disinnesta la frizione richiamando un elemento d'attrito (223) spinto in accoppiamento al supporto (la) della ventola (1) da mezzi elastici (221) reagenti sul rotore (212).
15) Dispositivo secondo rivendicazione 13 caratterizzato dal fatto che detto elettromagnete (211) innesta la frizione richiamando un elemento d'attrito (323) vincolato al supporto (la) della ventola (1) tramite una membrana elastica (323a).
16) Dispositivo secondo rivendicazione 13 caratterizzato dal fatto che la frizione di attrito (400) è ad innesto idraulico.
17) Dispositivo secondo rivendicazione 13 caratterizzato dal fatto che la frizione di attrito è ad innesto tramite mezzi elastici (421) e disinnesto idraulico.
18) Dispositivo secondo rivendicazione 12 caratterizzato dal fatto che detto giunto ad induzione (11) è associato ad un ulteriore frizione ad attrito (511) concentrica rispetto al giunto stesso.
19) Dispositivo secondo rivendicazione 18 caratterizzato dal fatto che detta ulteriore frizione (511) comprende un elemento di attrito (523) collegato al supporto (la) della ventola (1) tramite un rotismo epicicloidale (550).
20) Dispositivo secondo rivendicazione 19 caratterizzato dal fatto che detto rotismo epicicloidale presenta sole (553) fisso su un albero di supporto (3), elemento di attrito (523) solidale al portasatelliti (551) e satelliti (551a) ingranati sul supporto (la) della ventola (1).
21) Dispositivo secondo rivendicazione 19 caratterizzato dal fatto che detta ulteriore frizione ad attrito (511) è ad innesto elettromagnetico.
22) Dispositivo secondo rivendicazione 19 caratterizzato dal fatto che detta ulteriore frizione ad attrito (511) è ad innesto/disinnesto idraulico.
23) Dispositivo secondo rivendicazione 19 caratterizzato dal fatto che' la frizione intermedia (1211) è innestata da ganasce (1260) spinte contro un'estensione radiale (1215) del supporto (la) della ventola (1) dall'azione di mezzi elastici (1221) reagenti sul rotore (1512).
24) Dispositivo secondo rivendicazione 23 caratterizzato dal fatto che detta frizione (1211) è a disinnesto idraulico.