ITMI970346A1 - Tappo a base di sughero protetto - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda i tappi a base di r sughero, sia naturale che agglomerato, tradizionalmente utilizzati per tappare soprattutto bottiglie di bevande alcooliche.
Come ben sa il normale consumatore di bevande alcooliche e in particolare di vino, le bottiglie in cui tali bevande vengono conservate e messe in commercio sono tradizionalmente tappate con tappi a base di sughero.
Come è noto agli esperti del ramo, i tappi più pregiati di questo tipo sono costituiti da un unico pezzo di sughero e sono detti tappi naturali, attualmente utilizzati soprattutto per vini di pregio.
Dagli anni ’30 sono pure noti e utilizzati tappi di sughero agglomerato cioè formati non da un unico pezzo di sughero naturale, ma ottenuti legando tra loro con un opportuno collante granuli di sughero. Tali tappi agglomerati, oltre ad essere meno costosi di quelli naturali, permettono di utilizzare anche quel sughero (che rappresenta la mag g i or parte della produzione totale di sughero) che non sarebbe altrimenti adatto ad essere trasformato in tappi naturali, con ciò venendo anche incontro alla sempre crescente richiesta da p arte del me reato di tappi (con seguente alla crescente produzione di vino in bottiglia), mentre la produzione di sughero restava pressoché costante.
In ogni caso, sia che si tratti di tappi naturali o di tappi agglomerati, può accadere che il sughero di cui sono costituiti presenti dei difetti che possono modificare sensibilmente il profilo organolettico delle bevande contenute nelle relative bottiglie. Questi difetti sono in prevalenza già presenti nel sughero di partenza, ma possono anche essere acquisiti durante la preparazione dei turaccioli o durante la loro conservazione se i turaccioli vengono conservati in un ambiente inadatto. Comunque il risultato è che la bevanda contenuta in una bottiglia tappata con turacciolo presentante un difetto di questo tipo assume un gusto anomalo, generalmente definito come gusto di tappo (si vedano le pagine da 12 a 15 degli Atti del 5' Simposio Internazionale sul Vino - Il Sughero in Enologia - Pavia, Italia, 12-13 Maggio 1 993, pubblicati da Chiriotti Editori, Pinerolo). Questo difetto annulla in pratica il valore commerciale della bevanda contenuta nella bottiglia e ha dato e dà luogo a numerose liti giudiziarie tra imbottigliatori e sugherifici. Il danno è ovviamente tanto più grave quanto più la bevanda è di pregio (si pensi agli spumanti metodo champenoise o metodo classico e ai grandi vini da invecchiamento).
E’ pure noto che da qualche decennio vengono utilizzati allo scopo tappi di materia plastica che non presentano il suddetto inconveniente. Tuttavia questi tappi vengono automati cam ente associ ati dal consumatore ad una bevanda di bassa qualità, per cui è opinione diffusa di noti e quaiiflcati esperti del ramo, che "...non si possa abbandonare il tappo di sughero per i grandi vini; ma è anche vero che occorre ricercare con urgenza una soluzione che consenta di non avere riflessi negativi sulla qualità dèi vino" (intervento di A.G. Denari nella tavola rotonda a conclusione del sopra riportato Simposio, riportato a pag. 127 degli Atti sopra citati); tanto da arrivare ad affermare: "Devo comunque dire che, per quanti problemi crei il sughero, non posso pensare a un tappo a vite o a corona per un prodotto di qualità: è una questione d’immagine assolutamente irrinunciabile. Mi auguro quindi che la ricerca possa ridurre al minimo, se non addirittura eliminare i sentori sgradevoli legati all’impiego del sughero" (intervento di U. Caselli riportato sempre a pag. 127 del suddetti Atti).
E’ pertanto uno scopo della presente invenzione quello di realizzare un tappo a base di sughero che non presenti l’inconveniente sopra esposto.
Prima di illustrare come, grazie alla presente invenzione, viene raggiunto tale scopo, è opportuno far ancora notare che il sughero è un prodotto naturale che costituisce il tessuto tugmentale (da 20 a 50 mm di spessore) della Quercus suber, prodotto che non si può standardizzare poiché le sue caratteristiche compositive e strutturali possono variare secondo la regione di produzione, la foresta di una stessa regione, l’albero di una stessa foresta, l’età del sughero. Pertanto, anche a causa di attacchi parassitari, della irrazionale raccolta e della stagionatura delle plance ottenute dall’albero, il sughero può presentare difetti di omogeneità del tessuto suberoso che alterano le caratteristiche fisiche e meccaniche del turacciolo, quali peso specifico, porosità, elasticità e permeabilità. Il risultato è che il turacciolo può non svolgere appieno la sua funzione di impedire che, a bottiglia orizzontale o inclinata, il vino trafili attraverso il turacciolo affiorando sulla sua superficie esterna (fenomeno chiamato della colatura o colosità dagli esperti), fino a permettere scambi gassosi con l’esterno che predispongono il vino a fenomeni di ossidazione.
E’ pertanto un altro scopo della presente invenzione quello di realizzare un tappo a base di sughero che sia pure esente da colosità, Imputabile però al turacciolo e non dovuto ad altre cause (per esempio ad un’ovalizzazione eccessiva dell’Interno del collo della bottiglia, od al dispositivo tappatore non ben regolato).
Un ulteriore scopo della presente invenzione è di realizzare un tappo a base di sughero che una volta utilizzato per tappare una bottiglia si presenti come un usuale tappo di sughero.
Gli scopi sopra enunciati vengono raggiunti grazie al tappo a base di sughero secondo la presente invenzione comprendente un turacciolo di sughero, sia naturale che agglomerato, caratterizzato dal fatto che sulla faccia d’estremità del turacciolo di sughero destinata a trovarsi all’interno della bottiglia è applicato un diaframma di materia plastica adatta all’uso alimentare (e quindi atta anche a non influenzare le caratteristiche organolettiche della bevanda). Una tale materia plastica è ad esempio il polietilene e il polietilentereftalato (PET), che non conferiscono alcun particolare sapore alla bevanda contenuta nella bottiglia. In particolare il polietilene viene già utilizzato per rivestire l’Interno dei tappi a corona e anche per formare la cosiddetta bidulle per la chiusura delle bottiglie in cui avviene la fermentazione dello spumante prodotto secondo il metodo champenoise o metodo classico.
Con ven ientemente il tappo sarà reai izzato in modo che la sua estremità a cui è applicato il diagramma sia leggermente rastremata, preferibilmente troncoconica, la superficie laterale del diaframma costituendo una parte della superficie laterale del tratto rastremato, o anche tutta la superficie di quest’ultimo.
Grazie alla presente invenzione è possibile utilizzare per formare il turacciolo anche sughero non di prima scelta, avendosi sempre la garanzia che il tappo di per se stesso non darà luogo a fenomeni di colatura, né influenzerà le caratteristiche organo lettiche delia bevanda contenuta nella bottiglia.
Il suddetto diaframma di materia plastica potrà essere applicato al turacciolo mediante incollatura, utilizzando una delle adatte, note colle compatibili con l’uso alimentare.
Se la materia plastica del diaframma è del tipo stampabile per iniezione, il tappo potrà anche essere realizzato inserendo il turacciolo, opportunamente preparato, in un adatto stampo e poi stampando per Iniezione su di esso il diaframma.
Il diaframma potrà anche essere ottenuto per immersione della relativa estremità del turacciolo in un bagno di materia plastica allo stato vischioso, e successivo finissaggio mediante punzonatura o centrifugazione.
Un’altra possibilità consiste nel realizzare il dia framma per colata della relativa materia plastica sui la corrispondente estremità del turacciolo preventivamente preparato. Nel far ciò si dovrà dosare opportunamente la quantità di materia plastica necesaria a realizzare ogni diaframma (che dipenderà dallo spessore che si vuole abbia quest’ultimo), per poi pressare il tutto mediante punzone opportunamente sagomato o utilizzando la centrifugazione. Lo spessore del diaframma suddetto verrà scelto in modo da ottenere la voluta impermeabilizzazione del tappo e dipenderà dal tipo di materia plastica utilizzato. A titolo d’esempio, nel caso di diaframma di polietilene si è visto che è opportuno prevedere uno spessore di almeno 1 mm, mentre per il PET io spessore può essere anche inferiore.
Convenientemente II diaframma risvolterà ber un breve tratto sulla superficie laterale del turacciolo. In tal caso l’estremità del turacciolo dovrà essere opportunamente preparata, realizzando un gradino circonferenz iale in vicinanza della sua relativa estremità, in modo da ricavare in essa lo spazio per accogliere la parte risvoltata del diaframma.
Poiché II tappo è dotato del suddetto diaframma di materia plastica solo in corrispondenza della sua estremità destinata a trovarsi all’interno della bottiglia, il diaframma di materia plastica non è in pratica visibile da parte del consumatore che osservi una bottiglia tappata con un tale tappo, specie se si tratta di bottiglie di vino, che sono normalmente di vetro di colore piuttosto scuro.
Tuttavia, allo scopo di evitare di dover orientare in un determinato modo il tappo durante la tappatura (per far sì che l’estremità dello stesso recante II diaframma di plastica venga a trovarsi all’interno della bottiglia), può essere conveniente prevedere un diaframma di plastica in corrispondenza di entrambe le estremità dei turacciolo. In questo caso però non viene raggiunto lo scopo sopra citato per ultimo, poiché il diaframma che resta all’esterno potrà essere notato dal consumatore che osserva una bottiglia tappata con un tale tappo, anche se lo stesso consumatore, una volta stappata la bottiglia, si renderà conto che il tappo è in effetti composto quasi esclusivamente di sughero.
Per evitare che il diaframma possa staccarsi dal turacciolo di sughero durante le operazioni di imbottigliamento, sulla relativa superficie del turacciolo potranno essere previsti incavi o cavità con iugabiIi con corrispondenti rilievi protuberanze previste nel diaframma, ciò consentendo un miglior ancoraggio del diaframma stesso al turacciolo.
<' >Come già accennato, il diaframma di materia plastica (che, come la superficie del turacciolo a cui è applicato, è nel suo complesso di forma circolare), avrà una superficie laterale troncoconica, con la base minore del tronco di cono rivolta verso l’esterno. Il diametro di tale base minore verrà opportunamente dimensionato in funzione del diametro interno de! collo della bottiglia a cui è destinato il tappo. Oggigiorno ciò può essere fatto poiché le vetrerie garantiscono un certo diametro interno del collo della bottiglia fino ad una profondità di 45 mm con uno scarto in eccesso o In difetto che non superi 1 mm.
L’invenzione risulterà più chiaramente comprensibile dalla seguente descrizione di alcune sue forme di realizzazione. In tale descrizione si farà riferimento al disegni allegati, In cui:
la fig. 1 è una vista laterale di un tappo secondo la presente invenzione, del tipo dotato di un solo diaframma di materia plastica;
la flg. 2 ne è una vista nel senso della freccia 2 di fig. 1;
la fig. 3 ne è una sezione longitudinale eseguita secondo la traccia 3-3 di fig. 2;
la flg. 4 ne è una sezione trasversale eseguita secondo la traccia 4-4 di fig. 3;
la fig. 5 mostra una sezione verticale coassiale della sola parte superiore di una bottìglia di vetro da vino tappata con il tappo delle figure precedenti;
la fig. 6 è analoga alla fig. 5, il tappo essendo però del tipo per spumante;
la fig. 7 è una vista laterale di un tappo dotato di un diaframma di materia plastica in corrispondenza di ciascuna delle due estremità del tappo;
la fig. 8 ne è una vista secondo la freccia 8A o 8B di fig. 7;
la fig. 9 ne è una sezione longitudinale eseguita secondo la traccia 9-9 di fig. 8;
la fig. 10 mostra una sezione verticale coassiale della sola parte superiore di una bottiglia di vetro da vino tappata con il tappo delle figg. 7-9;
la fig. 11 è una vista laterale di una variante del tappo secondo la presente invenzione, il cui diaframma risvolta per un breve tratto sulla superficie laterale del turacciolo, interessandone parte dell’adiacente porzione troncoconica;
la fig. 12 ne è una vista secondo la freccia 12 di fig. 11;
' la fig. 13 è una vista laterale dei solo turacciolo utilizzato nel tappo delle figg. 1Ί e 12, per mostrarne la preventiva preparazione;
la fig. 14 è una sezione longitudinale del tappo delle figg. 11 e 12 eseguita secondo la traccia 14-14 di fig. 11;
la fig. 15 è una figura analoga alla fig. 10 in cui però il tappo è del tipo delle figg. 11-14;
la fig. 16, analoga alla fig. 14, illustra un’ulteriore variante del tappo secondo I’invenzione;
la fig. 17 è una sezione iongìtudinale coassiale parziale e ingrandita di On’ulteriore variante del tappo secondo l’invenzione;
la fig. 18, analoga alla fig. 17, illustra un’ulteriore variante del tappo secondo l’invenzione.
Dall’esame delle figg. 1-4, si vede che il tappo 10 è costituito da un turacciolo di sughero 12 e da un diaframma 14 di materia plastica applicato ad una sua estremità. Il turacciolo 12 potrà essere di sughero naturale o anche di sughero agglomerato, mentre il diaframma 14 deve essere costituito da un tipo di materia plastica che deve essere compatibile con l’uso alimentare, e quindi per definizione atto anche a non alterare le caratteristiche organolettiche della bevanda contenuta nella bottiglia che il tappo è destinato a tappare, garantendone la tenuta. Come già accennato, una materia plastica adatta può essere ad esempio il polietilene o il PET.
Come si vede dalle figg. 1-4, il diaframma 14 ha una superficie laterale troncoconica che, nel caso specifico illustrato, si raccorda con una corrispondente superficie troncoconica del corrispondente tratto terminale del turacciolo 12. Si vede pure che il diaframma 14 presenta sulla sua faccia rivolta verso il turacciolo 12 quattro protuberanze 16 inclinate verso l’interno (ma potrebbero ovviamente essere in numero diverso e anche di diversa forma, o perfino mancare) che risultano inserite in relative cavità 18 (fig. 3) previste sulla reiativa superficie d’estremità del turacciolo 12. Come si vede dalla fig. 3, tali protuberanze e cavità sono inclinate verso l’asse del turacciolo 12 e hanno lo scopo di migliorare l’ancoraggio del diaframma 14 al turacciolo 12 in modo che ii diaframma 14 non si stacchi dal turacciolo 12 durante le operazioni di imbottigliamento e/o stappatura.
Le .dimensioni diametrali del diaframma 14 verranno scelte in modo che, una volta che ii tappo 10 sia stato utilizzato per tappare una bottiglia 18 (in fig. 5 lo stesso tappo, che risulta deformato, è stato indicato con 10’), venga impedito qualsiasi contatto tra la bevanda contenuta nella bottiglia 18 e il turacciolo (12’), il diaframma 14’ costituendo in sostanza una barriera impermeabile.
La fig. 6 serve a dimostrare che anche i caratte ristici tappi per spumante, a forma di fungo, possono essere realizzati secondo i principi della presente invenzione, il tappo 30’ essendo stato dotato di un diaframma 34’ analogo a! diaframma 14’ di fig. 5.
Al consumatore sia la bottiglia 18 di fig. 5 che la bottiglia 48 di fig. 6 si presenterà come dotata di un tappo de! tutto usuale. Infatti, anche se la bottiglia fosse di vetro incolore (il che capita piuttosto raramente, specie nel caso dei vini) il consumatore potrà difficilmente notare la presenza del diaframma di plastica attraverso la bottiglia, soprattutto se viene utilizzata una materia plastica op portu namente colorata con pigmenti alimentari.
Come già accennato, il diaframma potrà essere applicato al turacciolo in vari modi, per esempio mediante incollatura utilizzando un’opportuna colla compatibile con l’uso alimentare. Se la materia plastica utilizzata è del tipo stampabile per iniezione, il diaframma potrà essere formato direttamente sul turacciolo, preventivamente inserito in un opportuno stampo; oppure per colata sopra il turacciolo o per. immersione del turacciolo, come già descritto.
Nelle figure da 7 a 10 è mostrata una variante 60 del tappo sopra descritto. Il tappo 60 ha un diaframma 64 in corrispondenza di ciascuna delle due estremità e ha il vantaggio di non dover essere orientato, all’atto dell'imbottigliamento, secondo uno dei due possibili versi d’inserimento. Per contro il consumatore potrà notare che la parte esposta del tappo è di materia plastica, benché stappando la bottiglia può rendersi conto che il tappo è quasi completamente di sughero. E’ tuttavia da far presente che il sopra citato inconveniente è in definitiva essenzialmente di natura psicologica.
Una variante del tappo delle figg. 1-4 è mostrato nelle figg. 11-14. Il relativo tappo 70 presenta un diaframma 74 che risvolta per un buon tratto sulla superficie laterale del turacciolo 72, per ricoprire una parte d’estremità, conformata a tronco di cono, del turacciolo 72.
Dalla fig. 12 si vede che nel caso specifico le protuberanze d’ancoraggio 76 sono solo due (ma potrebbero essere di più, per esempio quattro come nei casi precedenti, o anche mancare), sempre inclinate verso l’interno.
Come si vede dalla fig. 13, e più chiaramente dal particolare cerchiato ingrandito nella stessa, la relativa estremità del turacciolo 72 è stata opportunamente lavorata in modo da creare la sede troncoconica per accogliere la parte risvoltata 74A del diaframma 74.
Ci si rende facilmente conto osservando la fig.
15 che grazie al tappo 70 si ottiene una tenuta circonferenziaie tra tappo 70 e bottiglia 78 molto migliore che nel caso dei tappi 10 o 60.
Ciò è dovuto al fatto che essendo il sughero un materiale sostanzialmente elastico, una volta che il tappo è stato inserito nel collo della bottiglia (fig.
15) il sughero (che è compresso) che si trova all’interno del bordo risvoltato (74A<1>) premerà quest’ultimo contro il collo della bottiglia.
E’ evidente che un diaframma come quello (74) sopra descritto potrà essere previsto anche in corrispondenza dell’altra estremità del turacciolo, per ottenere così un tappo che non necessiti di orientamento all'atto della tappatura, cioè del tipo del tappo 60 delle fig. 7-10.
Un diaframma tipo il 74 potrà evidentemente essere utilizzato anche nel caso di un tappo per spumante (non mostrato).
Come si vede dalla fig. 16 per il tappo 80 (che è una variante de! tappo 70), il relativo diaframma 84 risvolta sulla superficie laterale del turacciolo 82 per un tratto (84A) tale da interessare tutta l’estensione dell’estremità troncoconica del tappo stesso. Nel caso specifico non sono state previste (ma potrebbero anche esserci) protuberanze d’ancoraggio per il diaframma slmili a quelle (16, 66, 76) dei tappi (10, 60 e 70) p recedentemente illustrati.
Dalle figg. 17 e 18 si vede come la parte risvoltata (94A e 104A) del diaframma (94 e 104) dei relativi tappi (90 e 100) può diminuire di spessore, fino ad annullarsi. In particolare, nel caso del tappo 90 (fig. 17) la parte risvoltata 94A del diaframma 94 interessa tutta la relativa estremità troncoconica del turacciolo 92. Nel caso del tappo 100 (fig. 18) la parte risvoltata 104A del diaframma 104 interessa solo quella più esterna di due porzioni troncoconiche coassiali e consecutive, di diversa apertura angolare, formanti l’estremità rastremata del turacciolo 102.
Come si comprende da quanto precede, ciò che è veramente importante è che grazie al tappo secondo la presente Invenzione vengono completamente eliminati gli ìneon ven ienti dovuti ai convenzionali tappi di sughero (sia naturali che agglomerati), soddisfacendo così appieno un’esigenza che col passar del tempo era sempre più sentita dagli operatori del settore.
E’ infine importante far presente che il tappo secondo l’invenzione elimina la colosità dovuta a difetti del turacciolo convenzionale (di sughero naturale o agglomerato), mentre non può eliminare totalmente il trafilamento della bevanda tra collo della bottiglia e tappo dovuto ad una ovalizzazione eccessiva della superficie interna dei collo della bottiglia od a difetti del dispositivo tappatore. La precisazione è necessaria poiché la colosità dovuta a queste cause viene a volte, a torto, attribuita al tappo, ma è invece da imputare a difetti della bottiglia.
E’ ancora il caso di precisare che il tappo secondo la presente invenzione non permette neppure di eliminare quei difetti (odori e sapori anomali del vino) spesso attribuiti al tappo, ma invece dovuti ad accidenti tecnologici verificatisi durante il processo di vinificazione o di conservazione del vino prima dell'imbottigliamento.
Da prove effettuate con dinamometro risulta che la forza necessaria per l’estrazione di un tappo secondo la presente invenzione dotato di diaframma di polietilene è sostanzialmente analoga a quella per estrarre un tappo tradizionale, mentre per estrarre un tappo con diaframma di PET è necessaria una forza un poco maggiore. Ciò porta a concludere che il tappo con diaframma di PET è più adatto per tappare bottiglie contenenti vini frizzanti.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Tappo a base di sughero per bottiglie, comprendente un turacciolo di sughero, sia naturale che agglomerato, caratterizzato dal fatto che sulla faccia d’estremità del turacciolo di sughero destinata a trovarsi all’interno della bottiglia è applicato un diaframma di materia plastica adatta all’uso alimentare.
  2. 2. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui il tratto d’estremità del tappo a cui è applicato il diaframma è rastremato, la superficie laterale del diaframma costituendo tutta o una parte della superficie laterale del tratto rastremato.
  3. 3. Tappo secondo la rivendicazione 2, in cui il tratto d’estremità rastremato del tappo è di forma troncocon ica.
  4. 4. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui il diaframma è applicabile al turacciolo mediante incollatura utilizzando una colla adatta per l’uso alimentare. 6. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui se la materia plastica utilizzata per formare il diaframma è del tipo stampabile ad iniezione, il diaframma è ottenibile per stampaggio ad iniezione mediante apposito stampo In cui viene inserito il turacciolo. 7. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui se la materia plastica è colabile, il diaframma è ottenibile per colata di una opportuna quantità di materia plastica sulla relativa estremità del turacciolo e successivo finissaggio mediante punzonatura o centrifugazione. 8. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui se la materia plastica è utilizzabile sotto forma viscosa, il diaframma è ottenibile per immersione nella stessa della relativa estremità del turacciolo, e successivo finissaggio mediante punzonatura o centrifugazione. 9. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui è previsto un altro diaframma sull’altra estremità del turacclolo. 10. Tappo secondo la rivendicazione 1 o 9, in cui II diaframma prevede delle protuberanze d’ancoraggio che si coniugano con corrispondenti incavi previsti nel turacciolo. 11. Tappo secondo le rivendicazioni 1 o 9, in cui la superficie laterale del diaframma è troncoconica con la base minore del tronco di cono rivolta verso l'esterno. 12. Tappo secondo la rivendicazione 1 o 9, in cui i) diaframma risvolta per un breve tratto sulla superficie laterale del turacciolo. 13. Tappo secondo la rivendicazione 12, in cui la relativa estremità de! turacciolo è stata precedentemente preparata in modo da presentare un gradino per accogliere la parte risvoltata dei diaframma. 14. Tappo secondo le rivendicazioni 13, in cui la parte risvoltata del diaframma interessa tutta l’estremità troncoconica del tappo. 15. Tappo secondo la rivendicazione 12, in cui la parte risvoltata del diaframma ha uno spessore man mano decrescente. 16. Tappo secondo la rivendicazione 15, in cui lo spessore della parte risvoltata del diaframma decresce fino ad annullarsi. 17. Tappo secondo la rivendicazione 16, in cui l’estremità rastremata del turacciolo è formata da due porzioni troncoconiche coassiali e consecutive di diversa apertura angolare, la parte risvoltata del diaframma interessando solo la più esterna di tali due porzioni troncoconiche. 18. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui il turacciolo è del tipo per spumante. 19. Tappo secondo la rivendicazione 1 o 9, in cui la materia plastica dì cui è formato il diaframma è polietilene o polietilentereftalato (PET).
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