ITMI952428A1 - Impianto per la preparazione di fili di acciaio,di ferro o materiali ferrosi in genere,all'operazione di trafilatura - Google Patents

Impianto per la preparazione di fili di acciaio,di ferro o materiali ferrosi in genere,all'operazione di trafilatura Download PDF

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Abstract

Il presente trovato si riferisce ad un impianto per la preparazione di fili di acciaio, di ferro o materiali ferrosi in genere, all'operazione di trafilatura. L'impianto comprende una stazione di fosfatazione costituita sostanzialmente da una vasca di contenimento di una soluzione fosfatante e da una bobina di avvolgimento-svolgimento del filo da trattare. La bobina è almeno parzialmente immersa nella soluzione di fosfatazione ed è azionabile con moto rotatorio attorno al suo asse per operare l'avvolgimento progressivo del filo da trattare con rilascio progressivo del filo trattato.

Description

DESCRIZIONE
Il presente trovato ha come oggetto un impianto per la preparazione di fili di acciaio, di ferro o materiali ferrosi in genere, all’operazione di trafilatura.
Come è noto, i fili in acciaio, ferro o materiali ferrosi in genere, di media e alta qualità che devono essere sottoposti ad operazioni di trafilatura devono subire adeguate operazioni di preparazione per evitare, durante l'operazione di trafilatura, il contatto tra il filo e la filiera e quindi i conseguenti grippaggi, e per consentire un'adeguata velocità di trafilatura.
Tali operazioni di preparazione comprendono una prima fase, denominata mordezzatura, che consiste sostanzialmente nell'immergere il filo in una soluzione acquosa di acido solforico o cloridrico, per un tempo predeterminato, al fine di rimuovere dalla superficie del filo le scaglie di laminazione e gli ossidi superficiali. In alternativa, questa operazione può essere eseguita mediante decapaggio elettrolitico, con soluzioni elettrolitiche con deboli concentrazioni di acido solforico o cloridrico.
Successivamente, il filo viene sottoposto a lavaggio e soffiaggio mediante acqua con ricambi continui e con ugelli di aria in pressione.
Il filo viene quindi sottoposto a fosfatazione (bonderizzazione) che viene effettuata immergendo il filo in una soluzione acquosa ove sono disciolti sali di zinco in ambiente leggermente acido per acido fosforico, con temperature variabili da 50°C a 85°C. L'operazione di fosfatazione ha lo scopo di creare sulla superficie del filo dei cristalli fortemente aderenti, di fosfato di zinco che favoriscono l'adesione degli stearati durante la trafilatura evitando il contatto filo-filiera che porterebbe ad un grippaggio, consentendo la desiderata velocità di trafilatura. Dopo la fosfatazione, il filo viene sottoposto a lavaggio e soffiatura impiegando aria calda per ottenere il filo asciutto e pronto per la successiva operazione di neutralizzazione mediante calce o borace con soluzioni ad alta concentrazione. Infine, il filo viene sottoposto a ulteriore asciugatura e viene stoccato pronto per essere trafilato.
Gli impianti attualmente utilizzati per eseguire queste operazioni di preparazione del filo alla trafilatura sono generalmente costituiti da più vasche attraverso le quali il filo viene fatto passare per subire le varie operazioni di decapaggio, di fosfatazione e di boraciatura.
Gli impianti attualmente in uso si possono distinguere in impianti di tipo continuo, ove il trattamento del filo viene eseguito in linea mediante l'avanzamento in continuo del filo nelle varie vasche, e in impianti di tipo discontinuo, ove le varie operazioni di preparazione del filo vengono eseguite mediante l'immersione in successione di matasse di filo nelle varie vasche.
Gli impianti di tipo continuo vengono impiegati generalmente per trattare fili semilavorati in uscita dal forno di patentamento. Tali impianti sono in grado di trattare più fili contemporaneamente e la velocità del processo di preparazione è strettamente correlata alla velocità di avanzamento del filo in uscita dal forno di patentamento. Per rispettare i tempi necessari per eseguire le varie operazioni di decapaggio e di bonderizzazione, nonché di boraciatura, si rende necessario l'impiego di vasche aventi una notevole lunghezza con l'impiego di notevoli quantità di soluzione acida e quindi con conseguenti problemi di natura ecologica per la neutralizzazione successiva di queste sostanze. Con questi impianti si rende quindi necessario avere a disposizione uno spazio rilevante a causa delle dimensioni delle vasche, come pure si rende necessario disporre di uno spazio elevato per l'immagazzinamento delle matasse successivamente alla preparazione.
Negli impianti di tipo discontinuo, si opera immergendo le matasse singolarmente in vasche affiancate in modo tale da eseguire in successione la fase di mordezzatura, la fase di lavaggio, la fase di fosfatazione, un'ulteriore fase di lavaggio, la fase di boraciatura e il lavaggio finale. In questi tipi di impianti occorre prevedere vasche multiple per l'operazione di fosfatazione in modo tale da rispettare i tempi di processo e i tempi di produzione. Questi impianti denotano il problema di necessitare di una manualità molto accentuata per eseguire tutte le operazioni di preparazione mediante organi di sollevamento per lo spostamento delle matasse da una vasca all'altra. Anche con questi tipi di impianti si riscontrano problemi per quanto concerne lo spazio necessario per le vasche, nonché problemi legati alla neutralizzazione delle grandi quantità di liquidi da trattare, e si hanno tempi di trattamento elevati, ulteriormente incrementati dalle operazioni di spostamento delle matasse da una vasca all'altra.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti realizzando un impianto per la preparazione di fili di acciaio, di ferro o materiali ferrosi in genere, all'operazione di trafilatura che necessiti di spazi estremamente ridotti rispetto a quelli richiesti dagli impianti di tipo tradizionale.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un impianto che richieda, per la sua esecuzione, investimenti contenuti.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un impianto che consenta di ridurre notevolmente i costi per la preparazione del filo all'operazione di trafilatura.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un impianto che presenti un'elevata flessibilità di impiego.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un impianto che possa eseguire correttamente la preparazione di fili alla successiva operazione di trafilatura senza richiedere ingenti quantità di soluzioni o liquidi di trattamento e quindi riducendo l'entità delle sostanze inquinanti e i conseguenti costi per la loro neutralizzazione.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un impianto per la preparazione di fili di acciaio, di ferro o materiali ferrosi in genere, all'operazione di trafilatura, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione di fosfatazione comprendente una vasca di contenimento di una soluzione fosfatante ed una bobina di avvolgimento-svolgimento del filo da trattare, detta bobina essendo almeno parzialmente immersa in detta soluzione di fosfatazione ed essendo azionabile con moto rotatorio attorno al suo asse per l'avvolgimento progressivo del filo da trattare con rilascio progressivo del filo trattato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, dell'impianto secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra schematicamente l'impianto secondo il trovato; la figura 2 illustra schematicamente la stazione di fosfatazione vista in pianta dall'alto con asportata la copertura;
le figure da 3 a 5 illustrano tre varianti di esecuzione di un particolare della bobina di avvolgimento-svolgimento, situata nella stazione di fosfatazione, in una sezione eseguita secondo l'asse III—III della figura 2.
Con riferimento alle figure citate, l'impianto secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, definisce un percorso di avanzamento in continuo per un filo di acciaio, di ferro o materiali ferrosi in genere, 2 da trattare che si sviluppa attraverso una stazione di decapaggio meccanico 3, una stazione di fosfatazione (bonderizzazione) 4 ed una stazione di boraciatura 5.
Più particolarmente, la stazione di decapaggio 3 comprende mezzi di deformazione del filo 2 attorno ad almeno due assi che sono sostanzialmente perpendicolari tra loro in modo tale da ottenere il distacco, dalla superficie del filo 2, delle scaglie di laminazione e degli ossidi. Tali mezzi di deformazione sono costituiti, nella forma di esecuzione illustrata, da una serie di pulegge 6 che sono disposte con i loro assi in orizzontale e che sono seguite da una o più pulegge 7 disposte anch'esse con i loro assi in orizzontale, ma orientati perpendicolarmente agli assi delle pulegge 6. Il filo, in uscita dalla puleggia 7, è rinviato, mediante un'ulteriore puleggia 8, a mezzi di pulitura del filo che possono essere costituiti da spazzole di pulitura, di tipo noto e non illustrate per semplicità.
A valle della stazione di decapaggio 3, secondo il senso di avanzamento seguito dal filo 2, prima della stazione di fosfatazione 4, è disposta una stazione 9 di lavaggio del filo successivamente all'operazione di decapaggio. Tale stazione di lavaggio 9 comprende una camera 10 all'interno della quale sono disposti ugelli di erogazione di getti di acqua e ugelli di erogazione di aria. Inferiormente alla camera 10 è disposto un filtro 11 per il filtraggio dell'acqua utilizzata in questa fase di lavaggio.
La stazione di fosfatazione 4 comprende, secondo il trovato, una vasca 12 che è atta a contenere il liquido fosfatante ed una bobina 13 sulla quale, il filo 2, proveniente dalla stazione di lavaggio 9, viene progressivamente avvolto e svolto. La bobina 13 è disposta preferibilmente con il suo asse 13a in orizzontale ed è parzialmente immersa nella soluzione fosfatante. La bobina 13 è azionabile con moto rotatorio attorno al suo asse 13a, mediante un gruppo moto-riduttore 14 a velocità variabile.
La bobina 13, come illustrato in particolare nella figura 2, presenta la sua porzione, sulla quale è destinato ad avvolgersi il filo 2, conformata sostanzialmente a tronco di cono la cui sezione si restringe progressivamente a partire dalla zona di inizio avvolgimento del filo alla zona di rilascio del filo il quale si avvolge in spire attorno alla bobina 13. Tale porzione a tronco di cono, ove viene operato il tiro, è rivestita con un materiale antiusura che può essere costituito da materiale ceramico, oppure da un riporto in metallo duro come widìa o simili.
Inoltre, almeno una parte della porzione della bobina sulla quale si avvolge il filo 2, è realizzata con una struttura a gabbia.
Più particolarmente, tale struttura a gabbia è costituita da una pluralità di barre 15 che sono distanziate tra loro attorno all'asse 13a della bobina 13 e che sono orientate lungo direttrici della superficie tronco-conica della bobina 13.
Le porzioni delle barre 15 che sono destinate ad entrare in contatto con il filo 2, sono opportunamente realizzate in materiale ad elevata resistenza all'usura e alla corrosione da parte della soluzione fosfatante. Come illustrato nelle figure da 3 a 5, le porzioni destinate a contattare il filo 2 potranno essere costituite da inserti 16a, 16b e 16c, che potranno avere diverse conformazioni a seconda delle esigenze e che sono inserite in apposite sedi definite nel corpo delle barre 15 in modo tale da sporgere lateralmente dalle barre per entrare in contatto con il filo 2 e per preservare la restante parte delle barre 15 da tale contatto. Questi inserti 16a, 16b e 16c potranno essere costituiti ad esempio da materiali ceramici, metalli sinterizzati, o altri materiali ad elevata resistenza all'usura e alla corrosione, di tipo noto.
La soluzione fosfatante da impiegare nella vasca 12 è stoccata all'interno di un serbatoio 17 che è anche provvisto di mezzi per il riscaldamento della soluzione, costituiti ad esempio da un bruciatore 18, di tipo noto, connesso allo stesso serbatoio 17. Il serbatoio 17 è collegato alla vasca 12 attraverso mezzi di convogllamento della soluzione fosfatante dal serbatoio 17 alla vasca 12 e viceversa dalla vasca 12 al serbatoio 17.
Opportunamente, tali mezzi di convogliamento comprendono un condotto 19 che collega il serbatoio 17 alla vasca 12 e che sfocia nella vasca 12 superiormente alla bobina 13 in modo tale da erogare il liquido fosfatante, proveniente dal serbatoio 17, direttamente sulla bobina 13 sulla quale si avvolge e si svolge in continuo il filo 2.
Sul fondo della vasca 12 è previsto l'imbocco di un condotto di ritorno 20 attraverso il quale la soluzione fosfatante viene ri-immessa nuovamente all'interno del serbatoio 17 finché la concentrazione del ferro in tale soluzione non è tale da renderla praticamente inutilizzabile. A questo punto, si provvede alla sostituzione della soluzione fosfatante con una soluzione fresca.
E' inoltre previsto un circuito in parallelo a quello citato che provvede al filtraggio continuo della soluzione mediante pompa e filtro.
La vasca 12 è chiusa superiormente da un coperchio apribile 21.
All'interno della vasca 12 sono inoltre disposti mezzi per ridurre il tiro del filo 2 tra la zona di inizio avvolgimento sulla bobina 13 e la zona di rilascio in modo tale da evitare un impaccamento del filo 2 sulla bobina 13 e quindi da favorire il contatto tra la soluzione fosfatante e la superficie del filo 2. Tali mezzi per la riduzione del tiro sono costituiti da una coppia di pulegge 22a e 22b che sono disposte con i loro assi in orizzontale e parallelamente tra loro e che impongono al filo una deformazione secondo due curvature contrapposte in modo tale da ridurre la tensione T2 applicata al filo in uscita dalla stazione di fosfatazione 4 fino ad avere una tensione T1 sul filo che si svolge dalla bobina 13 sensibilmente inferiore alla tensione T2 e sensibilmente inferiore alla tensione T che si esercita sul filo all'inizio del suo avvolgimento sulla bobina 13, tiro determinato dalle deformazioni che il filo subisce nell'operazione di decapaggio e allo sfilamento dello stesso dalla bobina 13 a seguito dell'azionamento della bobina 13 con moto rotatorio attorno al suo asse. Per il fatto che la tensione T1 è sensibilmente inferiore rispetto alla tensione T, si evita efficacemente l'impaccamento del filo 2 sulla bobina 13 e si mantengono le spire del filo, nella zona occupata dalla struttura a gabbia, adeguatamente distanziate tra loro ottenendo in tal modo un'elevata efficacia nel contatto tra il liquido fosfatante e la superficie del filo.
In uscita dalla stazione di fosfatazione 4 sono previsti mezzi di lavaggio con acqua ed asciugatura del filo che possono essere costituiti ad esempio da ugelli di erogazione di getti di acqua in pressione e di aria calda disposti in una camera 23 attraversata dal filo in uscita dalla vasca 2.
La stazione di boraciatura 5 comprende una vasca a stramazzo 24 che viene attraversata dal filo 2 in immersione e che viene alimentata in continuo con calce o borace in soluzione ad alta concentrazione, mediante una pompa che pesca in una vasca 25 sottostante.
E' da notare che la vasca 25 potrà essere mantenuta ad una temperatura idonea, sostanzialmente di 75*C, mediante la circolazione di acqua calda a ridosso delle pareti della stessa vasca 25.
In uscita dalla stazione di boraciatura 5, è prevista una camera 26 nella quale sono disposti ugelli di soffiaggio di aria calda che eseguono l'asciugatura del filo.
A valle della stazione di boraciatura 5, il filo viene inviato alle bobine della macchina di trafila che esercitano sul filo stesso un tiro che si ripercuote anche sul percorso seguito dal filo lungo l'impianto secondo il trovato.
Opportunamente, per rendere compatibile la velocità della bobina 13 con la velocità della prima bobina della trafila, tra la stazione di fosfatazione 4 e la stazione di boraciatura 5 sono disposti mezzi compensatori 27 delle variazioni della velocità di avanzamento del filo in uscita dall'impianto.
Tali mezzi compensatori 27 comprendono una coppia di pulegge 28a 28b sulle quali si avvolge il filo in uscita dalla stazione di fosfatazione 4 e che sono disposte con i loro assi orizzontali e paralleli tra loro. La posizione della puleggia 28a è fissa, mentre la puleggia 28b può avvicinarsi o allontanarsi dalla puleggia 28a essendo supportata da una struttura 29 in modo scorrevole verticalmente.
L'avvicinamento della puleggia 28b alla puleggia 28a è contrastato mediante un cilindro fluidodinamico 30, disposto con il suo asse in verticale e connesso con lo stelo 30a del suo pistone alla puleggia 28b. Il cilindro fluidodinamico 30 è opportunamente costituito da un cilindro pneumatico che viene alimentato in continuo con aria in pressione attraverso un condotto 31 sul quale è disposta una valvola di regolazione per regolare il tiro del filo in uscita dalla vasca di fosfatazione (T2).
Inoltre, la puleggia 28b è controllata da un sensore 33 che rileva gli spostamenti della puleggia 28b, ovvero le variazioni della distanza tra la puleggia 28a e la puleggia 28b, e che è collegato ad un organo di comando e controllo 34 che sovrintende al funzionamento della macchina. L'organo di comando e controllo 34 è collegato al motoriduttore 14 in modo tale da variare la velocità di azionamento della bobina 13 per adeguare tale velocità alla velocità di avanzamento del filo imposta dall'impianto di trafilatura.
Inferiormente alla puleggia 28a è disposta una puleggia di rinvio 35 e, tra tale puleggia 35 e l'ingresso della stazione di boraciatura 5, sono disposti mezzi di rilevamento della velocità di avanzamento del filo che possono essere costituiti ad esempio da un encoder montato sull'asse di una puleggia 36. Anche l'encoder montato sulla puleggia 36 è collegato all'organo di comando e controllo 34 che, in tal modo, controlla costantemente la velocità di avanzamento del filo 2 operando eventualmente una variazione della velocità di azionamento della bobina 13.
Per completezza descrittiva, occorre dire che, lungo lo sviluppo dell'impianto e, più particolarmente tra la stazione di lavaggio 9 e la stazione di fosfatazione 4, è disposta un'ulteriore coppia di pulegge di rinvio indicate con i numeri di riferimento 37 e 38.
Il funzionamento dell'impianto secondo il trovato è il seguente.
Il filo 2, trainato dall'azionamento con moto rotatorio attorno al suo asse 13a della bobina 13 e dall'impianto di trafilatura, passa progressivamente attraverso la stazione di decapaggio 3 ove la deformazione del filo attorno a due assi perpendicolari tra loro ottiene il distacco dalla superficie del filo delle scaglie di laminazione e degli ossidi formatisi nei processi di produzione precedenti. Il filo 2, in uscita dalla stazione di decapaggio 3, viene eventualmente sottoposto a spazzolatura meccanica che completa l'azione di rimozione delle scaglie di laminazione e degli ossidi.
Successivamente, il filo 2 viene sottoposto a lavaggio nella stazione di lavaggio 9 e ad asciugatura con getti di aria. Nella stazione di fosfatazione 4, il filo 2, avvolgendosi progressivamente sulla bobina 13 e svolgendosi progressivamente da questa, viene sottoposto all'azione della soluzione fosfatante. E' da notare che il movimento della bobina 13 attorno al suo asse, il fatto che tale bobina è parzialmente immersa nella soluzione fosfatante, il fatto che la soluzione fosfatante viene alimentata alla vasca 12 dall'alto con caduta della soluzione fosfatante sul filo 2 avvolto sulla bobina 13, nonché il particolare percorso seguito dal filo che si avvolge sulla bobina 13, ottengono una particolare efficacia nella fosfatazione. A seguito della presenza delle due pulegge 22a e 22b, è possibile mantenere un tiro ridotto sul filo durante il suo svolgimento dalla bobina 13 che, come si è detto, evita efficacemente l'impaccamento del filo sulla bobina 13 ed un tiro più elevato sul filo 2 in uscita dalla stazione di fosfatazione 4 che consente un funzionamento ottimale dei mezzi compensatori 27. In uscita dalla stazione di fosfatazione 4, il filo viene assoggettato a lavaggio e ad asciugatura nella camera 23 e, successivamente, passando attraverso la vasca 24, viene sottoposto a boraciatura. Infine, nel passaggio attraverso la camera 26, il filo viene asciugato ed è pronto per entrare nella trafila.
L'impianto secondo il trovato, per alimentare trafile di tipo tradizionale, necessita di spazi estremamente contenuti in quanto per l'esecuzione del decapaggio e della fosfatazione non richiede l'impiego di vasche di ingombro elevato.
Inoltre, grazie a questo fatto, l'impianto secondo il trovato è in grado dì operare impiegando quantità di soluzioni fosfatanti ridotte generando minori problemi di inquinamento e riducendo inoltre i costi per il trattamento di queste soluzioni al termine del loro impiego.
E' da notare anche che, con l'elevata efficacia che si ottiene con la stazione di fosfatazione dell'impianto secondo il trovato, è possibile utilizzare soluzioni fosfatanti a concentrazione estremamente ridotta con ulteriori risparmi sia in termini di materia prima che in termini di smaltimento delle soluzioni.
Si è in pratica constatato come l'impianto secondo il trovato assolva pienamente il compito prefissato in quanto richiede ridotti investimenti, presenta una facile gestibilità unita ad un'elevata flessibilità di impiego, il tutto con ingombri notevolmente ridotti rispetto a quelli richiesti dagli impianti di preparazione del filo alle operazioni di trafilatura di tipo tradizionale.
L'impianto cosi concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto per la preparazione di fili di acciaio, di ferro o materiali ferrosi in genere, all'operazione di trafilatura, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione di fosfatazione comprendente una vasca di contenimento di una soluzione fosfatante ed una bobina di avvolgimento-svolgimento del filo da trattare, detta bobina essendo almeno parzialmente immersa in detta soluzione fosfatante ed essendo azionabile con moto rotatorio attorno al suo asse per l'avvolgimento progressivo del filo da trattare con rilascio progressivo del filo trattato.
  2. 2. Impianto, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'asse di detta bobina è sostanzialmente orizzontale.
  3. 3. Impianto, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un moto-riduttore a velocità variabile per l'azionamento di detta bobina con moto rotatorio attorno al suo asse.
  4. 4. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta bobina presenta, almeno una parte della sua porzione sulla quale si avvolge il filo, realizzata con una struttura a gabbia.
  5. 5. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta bobina presenta la sua porzione di avvolgimento del filo a conformazione sostanzialmente tronco-conica rastremantesi dalla zona di avvolgimento alla zona di rilascio del filo.
  6. 6. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione di avvolgimento del filo a conformazione sostanzialmente tronco-conica, ove viene operato il tiro è rivestita con materiale antiusura in materiale ceramico, o riporto in metallo duro come widia o simili.
  7. 7. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta struttura a gabbia è costituita da una pluralità di barre orientate secondo le direttrici di una superficie tronco-conica e distanziate tra loro attorno all'asse della bobina, le porzioni di dette barre destinate a contattare il filo essendo realizzate in materiale ad elevata resistenza all'usura e alla corrosione da parte della soluzione fosfatante.
  8. 8. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un serbatoio di contenimento della soluzione fosfatante, essendo previsti mezzi di convogliamento della soluzione fosfatante da detto serbatoio a detta vasca alloggiente detta bobina e da detta vasca a detto serbatoio.
  9. 9. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mezzi di convogliamento della soluzione fosfatante comprendono un condotto di collegamento di detto serbatoio con detta vasca alloggiente detta bobina, detto condotto di collegamento sfociando, in detta vasca, superiormente a detta bobina.
  10. 10. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto serbatoio è provvisto di mezzi di riscaldamento della soluzione fosfatante.
  11. 11. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per la riduzione del tiro di detto filo tra la zona di inizio avvolgimento su detta bobina e la zona di rilascio
  12. 12. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, a monte di detta stazione di fosfatazione secondo il senso di avanzamento del filo, è disposta una stazione di decapaggio meccanico del filo.
  13. 13. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta stazione di decapaggio comprende mezzi di deformazione del filo attorno ad almeno due assi sostanzialmente perpendicolari tra loro.
  14. 14. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta stazione di decapaggio comprende, in uscita da detti mezzi di deformazione, spazzole di pulitura del filo.
  15. 15. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, tra detta stazione di decapaggio e detta stazione di fosfatazione, è disposta una stazione di lavaggio del filo.
  16. 16. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, in detta stazione di lavaggio, sono disposti mezzi di lavaggio del filo con acqua e mezzi di asciugatura.
  17. 17. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, a valle di detta stazione di fosfatazione, secondo il senso di avanzamento del filo, è disposta una stazione di boraciatura.
  18. 18. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta stazione di boraciatura comprende una vasca a stramazzo alimentata con borace e con definito un passaggio in immersione del filo
  19. 19. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, in uscita da detta stazione di fosfatazione, sono previsti mezzi di lavaggio e di asciugatura del filo.
  20. 20. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di lavaggio e di asciugatura del filo in uscita da detta stazione di fosfatazione sono costituiti da ugelli erogatori di getti di acqua in pressione e di aria calda.
  21. 21. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, tra detta stazione di fosfatazione e detta stazione di boraciatura, sono disposti mezzi compensatori delle variazioni della velocità di avanzamento del filo in uscita dall'impianto.
  22. 22. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi compensatori comprendono una coppia di pulegge di avvolgimento del filo in uscita da detta stazione di fosfatazione, dette pulegge essendo disposte con i loro assi paralleli tra loro ed una di dette pulegge essendo mobile in avvicinamento all'altra puleggia in contrasto ad una forza resistente.
  23. 23. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che su detta puleggia mobile agisce un cilindro fluidodinamico contrastante il suo avvicinamento all’altra puleggia.
  24. 24. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto cilindro fluidodinamico è costituito da un cilindro pneumatico.
  25. 25. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di compensazione comprendono un sensore della variazione della distanza tra dette due pulegge, detto sensore essendo operativamente collegato ad un organo di comando e controllo atto a variare la velocità di azionamento di detta bobina in funzione della variazione di detta distanza.
  26. 26. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, in ingresso a vasca di boraciatura, sono disposti mezzi di rilevamento della velocità di avanzamento del filo collegati a detto organo di comando e controllo.
  27. 27. Impianto per la preparazione di fili di acciaio, di ferro o materiali ferrosi in genere, all'operazione di trafilatura, caratterizzato dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche e/o illustrate.
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