ITMI941013A1 - Processo per la preparazione di polimeri acrilici - Google Patents

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Fabio Giberti
Pasquale Relvini
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Atochem Elf Italia
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Description

Descrizione dell'invenzione industriale
La presente invenzione riguarda la produzione di perle di (co)polimeri acrilici, in particolare di perle adatte per le applicazioni come coating.
E' ben noto che per certi coating, ad esempio in certe applicazioni odontotecniche si richiedono perle di granulometria da 0,03 a 0,100 mm.
In particolare la presente invenzione riguarda la produzione di perle di (co)polimeri acrilici, ottenuti da processi in sospensione acquosa in presenza di sospendenti, utilizzabili come coating.
E' noto che con i processi di polimerizzazione in sospensione si ottengono perle di polimeri del diametro medio tra 0,1-1 mm.
La distribuzione granulometrica è molto ampia ed in genere si procede alla separazione tramite vagliatura se si vuole un certo tipo di dimensione media. Tuttavia lo svantaggio dal punto di vista industriale è che per le particelle per coating con le dimensioni indicate, la vagliatura è poco efficace e complessa ed in più c'è l'ulteriore svantaggio che le rese sono bassissime.
Non è (quindi ipotizzabile dal punto di vista industriale una produzione utilizzando questi processi noti nell'arte. La polimerizzazione in sospensione è un tipo di reazione che si realizza in un sistema in cui il monomero viene sospeso sotto forma di goccioline in una fase continua e polimerizzato utilizzando un iniziatore di tipo radicalico solubile nel monomero. La fase continua è generalmente l'acqua.
In genere il rapporto tra fase continua (acqua) e discontinua (monomero) è compreso tra 1:1 e 3:1.
Nella realizzazione pratica di questo tipo di procedimento è necessario l'impiego di stabilizzatori di sospensione che impediscono la coalescenza delle goccioline di monomero negli stadi più avanzati della polimerizzazione.
Come stabilizzatori di sospensione vengono impiegati, nella tecnica più usuale, composti macromolecolari idrosolubili con affinità verso il monomero che, disponendosi all'interfaccia tra fase organica e fase acquosa, formano un film protettivo che impedisce l'agglomerazione delle particelle.
Al termine della polimerizzazione il sospendente viene rimosso dalla superficie delle particelle di polimero mediante lavaggio con acqua.
L'agente sospendente è un fattore chiave in quanto le sue caratteristiche condizionano le prestazioni dell'intero processo sia sotto il profilo della qualità del polimero finale che sotto il profilo dei costi.
Sono noti anche procedimenti di polimerizzazione in sospensione acquosa di monoraeri acrilici e in particolare quello descritto nella domanda di brevetto europea 457.356, che qui viene integralmente incorporata come riferimento, in cui vengono impiegati, quali agenti sospendenti e stabilizzanti della sospensione acquosa, particolari polimeri scelti tra gli omopolimeri di composti di formula
in cui: R1 = H, CH3; R2 ed R3, uguali o diversi, sono H, alchili C1-C8 ed M = metallo alcalino o alcalino-terroso, o i copolimeri di detti composti con monomeri acrilici.
Con l'impiego di detti agenti sospendenti si ottengono vari vantaggi quali:
elevata stabilità della sospensione acquosa anche operando con rapporti acqua/monomeri acrilici prossimi all'unità
acque reflue aventi un bassissimo contenuto di polimero residuo
ottenimento di polimeri acrilici ad elevata purezza ottica.
Tuttavia secondo gli esempi del brevetto EP 457.356 le perle che si ottengono hanno dimensioni medie da 0,2 a 0,3 mm. E' ben noto che negli impianti industriali, che sono di dimensioni elevate, esistono dei vincoli all'agitazione per cui non è proponibile industrialmente agire su questo parametro per ottenere particelle fini per coating.
Si sentiva quindi l'esigenza di avere a disposizione un processo industriale con elevate rese che rendesse disponibili perle di dimensioni medie da 0,03 a 0,100 mm da poter essere utilizzate come coating e contemporaneamente potessero utilizzare i vantaggi indicati per il sospendente sopra citato.
E' stato ora inaspettatamente e sorprendentemente trovato che questo è possibile utilizzando il processo qui di seguito descritto.
Costituisce pertanto oggetto della presente invenzione un processo per la polimerizzazione in sospensione acquosa di monomeri acrilici in presenza di un iniziatore radicalico solubile nel monomero e di un sospendente polimerico scelto tra: a) gli omopolimeri di un composto di formula:
in cui: R3 è H o CH3; R2 ed R3, uguali o diversi, sono H o alchili C1-C8 eventualmente ramificati quando possibile; M è un metallo alcalino o alcalino-terroso o ammonio ed A è NH, ossigeno oppure NCH3,
b) i copolimeri di detto composto di formula I con al massimo il 40% in peso di monomeri acrilici,
caratterizzato dal fatto che la fase acquosa di polimerizzazione è costituita in tutto o in parte dalle acque madri ottenute dopo la separazione del polimero acrilico, dette acque madri contenenti una fase organica comprendente detto sospendente e altri prodotti ottenuti in polimerizzazione, eventualmente addizionata di una ulteriore quantità di detto sospendente in modo da avere una sospensione polimerizzatile contenente almeno lo 0,01% in peso e fino a circa 1% in peso di detto sospendente e almeno maggiore dell'1,5% in peso e fino a circa il 5% in peso dei suddetti altri prodotti ottenuti in polimerizzazione. Preferibilmente lo 0,03-0,3% in peso di sospendente e 2-3% in peso degli altri prodotti ottenuti in polimerizzazione .
I sospendenti di formula (I) sono preparati con i metodi indicati in EP 457.356, anche quando A=0 si possono utilizzare gli stessi metodi. Il polimero acrilico si separa dalle acque madri, ad esempio per centrifugazione o filtrazione.
II processo secondo l'invenzione può essere effettuato con le modalità note per le polimerizzazioni in sospensione acquosa, cioè operando con rapporti tra la fase acquosa e i monomeri acrilici in genere compresi tra 1:1 e 3:1, in presenza di agenti sospendenti e di un iniziatore di polimerizzazione radicalica a temperature alle quali avviene la decomposizione dell'iniziatore, in genere comprese tra 50°C e 120°C come è più specificatamente descritto nella domanda di brevetto EP 457.356.
La fase acquosa è costituita in tutto (100%) o in parte, anche dell'ordine del 30-50% in peso, dalle acque madri ottenute da una precedente polimerizzazione purché siano rispettati i limiti sopra indicati.
Tali acque madri ottenute dalla separazione del polimero acrilico alla fine della polimerizzazione, contengono in genere, in relazione al rapporto iniziale fase acquosa/monomeri e alle condizioni di reazione impiegate, dall'1,5% al 5% in peso di una fase organica, determinata come residuo secco a 160°C, costituita dall'agente sospendente e da "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione.
L'agente sospendente proviene per la quasi totalità da quello introdotto inizialmente.
Riciclando in tutto o in parte dette acque madri si ottengono quindi delle sospensioni acquose di monomeri acrilici, che contengono oltre all'agente sospendente usato in precedenza anche i suddetti "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione, e che risultano più stabili.
La quantità da riciclare deve essere almeno tale che, in relazione al contenuto in secco a 160°C di dette acque madri, si ottengono delle emulsioni acquose di monomeri acrilici contenenti almeno le quantità in peso indicate sopra di detti agenti sospendenti, e almeno le quantità in peso indicate sopra di detti "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione.
E' possibile riciclare dal 30 al 100% in peso di dette acque madri, se del caso integrando con ulteriori quantità di acqua eventualmente contenenti dell'agente sospendente fresco.
I monomeri acrilici che possono essere polimerizzati secondo il processo della presente invenzione sono costituiti dai C1-C8 alchilacrilati o metacrilati quali, ad esempio, metil (met)acrilato, etil(met)acrilato, propil(met)acrilato, isopropil (met)acrilato, butilacrilato, sec-butilmetacrilato, terbutilmetacrilato .
Essi possono essere impiegati da soli o in miscela tra loro, eventualmente in presenza di un altro monomero, in quantità al massimo del 50% in peso, contenenti dei doppi legami come, ad esempio, stirene, alfa-metilstirene, acrilonitrile, (met)acrilonitrile, n-alchil- o aril-maleimmidi, butadiene, oppure l'acido (met)acrilico.
Quali iniziatori radicalici possono essere impiegati perossidi come ad esempio t-butilperossi-2-etilesanoato, dibenzoilperossido, t-butilperossidietilacetato o azocomposti instabili come, ad esempio, azodiisobutirronitrile.
Gli agenti stabilizzanti (a) e (b) che sono impiegati nel processo della presente invenzione, vengono preparati per omopolimerizzazione dei composti di formula (I) o per copolimerizzazione di detti composti di formula (I) con monomeri acrilici in soluzione acquosa, in presenza di iniziatori radicalici, secondo quanto descritto nella domanda EP 457.356.
In particolare i composti di formula (I) possono essere, ad esempio, 2-acrilammido-2-metilpropansolfonato di sodio, 2-metacrilammido-2-metilpropansolfonato di sodio, 2-acrilammido-propansolfonato di sodio, 2-acrilammido-2-etansolfonato di sodio.
Preferiti sono i composti di formula I in cui R2 ed R3 sono alchili C1-C8 anche ramificati quando possibile.
I monomeri acrilici che possono essere copolimerizzati con i composti di formula (I) possono essere, ad esempio, (met)acrilammide, sali alcalini o alcalino-terrosi dell'acido (met)acrilico, esteri dell'acido (met)acrilico con un alcol alifatico C1-C4, acrilonitrile.
Con il processo della presente invenzione risulta pertanto possibile preparare industrialmente notevoli quantità di perle con le dimensioni dette di polimeri acrilici per coating con i vantaggi seguenti e-in particolare
drastica riduzione della quantità di acque madri da smaltire
drastica riduzione del consumo specifico di agente sospendente, senza tuttavia modificare le buone caratteristiche meccaniche e ottiche dei polimeri così ottenuti. La Richiedente ha pertanto trovato un processo industriale che permette contemporaneamente di ottenere le particelle fini indicate sopra da utilizzare come coating, ma nello stesso tempo anche un processo nello stesso impianto, senza modifiche significative, che permette di ottenere anche particelle per usi termoplastici. Questo permette di evitare un impianto industriale dedicato solo alle particelle fini.
Ulteriore oggetto dell'invenzione è che è possibile utilizzare il riciclo con i vantaggi sopra indicati anche per preparare perle per applicazioni termoplastiche di dimensioni medie da circa 0,2 a circa 0,3 mm.
In questo caso le condizioni da utilizzare, è stato trovato inaspettatamente, sono diverse e precisamente il processo è il seguente.
Costituisce pertanto ulteriore oggetto della presente invenzione un processo per la polimerizzazione in sospensione acquosa di monomeri acrilici in presenza di un iniziatore radicalico solubile nel monomero e di un sospendente polimerico scelto tra:
a) gli omopolimeri di un composto di formula:
in cui: R1 è H o CH3,- R2 e R3, uguali o diversi, sono H o alchili C1-C8, eventualmente ramificati quando possibile; M è un metallo alcalino o alcalino-terroso o ammonio ed A è NH, 0 oppure NCH3.
b) i copolimeri di detto composto di formula I con al massimo il 40% in peso di monomeri acrilici,
caratterizzato dal fatto che la fase acquosa di polimerizzazione è costituita in tutto o in parte dalle acque madri ottenute dopo la separazione del polimero acrilico, dette acque madri contenenti una fase organica comprendente detto sospendente e altri prodotti ottenuti in polimerizzazione, eventualmente addizionata di una ulteriore quantità di detto sospendente in modo da avere una sospensione polimerizzabile contenente almeno lo 0,01% in peso e fino a circa l'l% di detto sospendente e almeno lo 0,05% e minore di 1,5% in peso dei suddetti e altri prodotti ottenuti in polimerizzazione. Preferibilmente il sospendente è in quantità dallo 0,03 allo 0,3%. La fase acquosa, e ciò costituisce la parte caratterizzante della presente invenzione, è costituita in tutto o in parte dalle acque madri ottenute da una precedente polimerizzazione.
Tali acque madri ottenute dalla separazione del polimero acrilico alla fine della reazione, contengono in genere, in relazione al rapporto iniziale fase acquosa/monomeri e alle condizioni di reazione impiegate, dallo 0,5 all'1,5% in peso di una fase organica, determinata come residuo secco a 160°C, costituita dall'agente sospendente e da "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione.
L'agente sospendente proviene per la quasi totalità da quello introdotto inizialmente.
Riciclando in tutto o in parte dette acque madri si ottengono quindi delle sospensioni acquose di monomeri acrilici che contengono oltre all'agente sospendente usato in precedenza anche i suddetti "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione e che risultano più stabili.
La quantità da riciclare deve essere almeno tale che, in relazione al contenuto in secco a 160°C di dette acque madri, si ottengono delle emulsioni acquose di monomeri acrilici contenenti le quantità minime indicate di agenti sospendenti e di detti "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione.
E' possibile riciclare da 30 al 100% in peso di dette acque madri, se del caso integrando con ulteriori quantità di acqua eventualmente contenenti dell'agente sospendente fresco.
E' stato sorprendentemente trovato che utilizzando le stesse cinetiche di reazione, di circa 2 ore, si può operare con i processi dell'invenzione anche a concentrazioni di monomero prossime a 1, cioè il rapporto acqua e monomero è circa 1:1, senza che insorgano fenomeni di agglomerazione o instabilità della sospensione.
Nell'arte nota si può operare a rapporti 1:1, ma questo utilizzando cinetiche più lente.
Col processo dell'invenzione si ottengono, pertanto, anche produttività più elevate.
Pertanto il processo globale dell'invenzione, indipendentemente dalle dimensioni delle particelle, è un processo per la polimerizzazione in sospensione acquosa di monomeri acrilici in presenza di un iniziatore radicalico solubile nel monomero e di un sospendente polimerico scelto tra:
a) gli omopolimeri di un composto di formula:
in cui: R1 è H o CH3; R2 e R3, uguali o diversi, sono H o alchili C1-C8, eventualmente ramificati quando possibile; M è un metallo alcalino o alcalino-terroso o ammonio ed A è NH, 0 oppure NCH3.
b) i copolimeri di detto composto di formula I con al massimo il 40% in peso di monomeri acrilici,
caratterizzato dal fatto che la fase acquosa di polimerizzazione è costituita in tutto o in parte dalle acque madri ottenute dopo la separazione del polimero acrilico, dette acque madri contenenti una fase organica comprendente detto sospendente e altri prodotti ottenuti in polimerizzazione, eventualmente addizionata di una ulteriore quantità di detto sospendente in modo da avere una sospensione polimerizzabile contenente almeno lo 0,01% in peso e fino a circa l'l% di detto sospendente e almeno da 0,05% a 5% in peso dei suddetti e altri prodotti ottenuti in polimerizzazione.
Le perle fini per coating e le perle di dimensioni superiori per applicazioni termoplastiche si ottengono operando come indicato sopra.
Vengono dati esempi illustrativi dell'invenzione ma senza limitare la stessa.
ESEMPIO 1: Preparazione del sospendente
In un reattore si caricano 120 parti di soluzione di NaOH al 40% in peso e 630 parti di acqua deionizzata. Si alimentano lentamente 250 parti di acido 2-acrilammido-2-metilpropansolfonico (AMPS), quindi si regola il pH nell'intervallo 7-8 con piccole aggiunte di soda o di AMPS. Dopo aver flussato la soluzione con azoto per eliminare l'ossigeno ed averla scaldata a 50°C si aggiungono il persolfato di potassio 0,075 parti, ed il sodio metabisolfito 0,025 parti. La polimerizzazione si completa in circa 60 minuti. Quindi si diluisce con 4000 parti di acqua deionizzata ottenendo una soluzione con un residuo secco a 160°C del 5,5% in peso ed una viscosità Brookfield di 4 Pa-s, misurata a 25°C.
Esempi da 2 a 9 per preparazione di perle da circa 0,2 a circa 0,3 mm per estrusione.
ESEMPIO 2
Si realizza la polimerizzazione in sospensione del metilmetacrilato e dell'acrilato di etile utilizzando come sospendente l'omopolimero del sale sodico dell'acido 2-acrilammido-2-metilpropansolfonico ottenuto nell'Esempio 1.
In un reattore agitato, incamiciato e resistente alla pressione si caricano 193 parti di acqua deionizzata e 7 parti della soluzione ottenuta nell'Esempio 1, corrispondenti a 0,385 parti di prodotto secco. Si elimina l'ossigeno mediante flusso di azoto e si scalda la soluzione a 80°C. Si alimentano quindi 100 parti di una miscela, anch'essa deossigenata, costituita da: metilmetacrilato 96 parti, acrilato di etile 4 parti, t-butilperossi-2-etilesanoato 0,25 parti, n-butantiolo 0 ,12 parti.
Si chiude ermeticamente il reattore, si pressurizza a 100 KPa e sotto agitazione continua si riscalda la miscela gradualmente fino a 110°C in 120'. Si lascia stazionare il reattore a 110°C per 15 minuti, quindi si raffredda.
Il polimero, sotto forma di perle, viene separato dalle acque madri mediante centrifugazione, lavato con acqua deionizzata ed essiccato in stufa a 80°C.
La dimensione delle perle è riportata in Tabella 2.
Le acque madri, con un residuo secco a 160°C dello 0,62% in peso circa, in parte costituito dall'agente sospendente (0,2% in peso) e per la frazione restante da altri prodotti ottenuti in polimerizzazione, vengono raccolte per essere utilizzate nelle prove successive di polimerizzazione.
ESEMPIO 3
Nello stesso reattore già utilizzato nell'esempio 2 e con le modalità operative generali descritte in detto esempio, si realizza la polimerizzazione in sospensione del metilmetacrilato e dell'acrilato di etile utilizzando come soluzione sospendente una frazione delle acque madri provenienti dalla polimerizzazione descritta nell'esempio 2, diluite con un'identica quantità di acqua deionizzata e senza ulteriore aggiunta di sospendente.
Pertanto si caricano nel reattore 100 parti di acqua deionizzata e 100 parti di acque madri dell'esempio 2, ottenendo una soluzione allo 0,31% in peso di residuo secco.
Si scalda la soluzione a 80°C e si alimentano quindi 100 parti di una miscela, costituita da metilmetacrilato 96 parti, acrilato di etile 4 parti, t-butilperossi-2-etilesanoato 0,25 parti, n-butantiolo 0,12 parti.
La polimerizzazione viene condotta secondo le modalità già descritte nell'esempio 2.
Il polimero, sotto forma di perle viene separato dalle acque madri mediante centrifugazione, lavato con acqua deionizzata ed essiccato in stufa a 80°C.
Le acque madri, con un residuo secco dello 0,8% in peso, in parte costituito dall'agente sospendente {0,1% in peso) e per la frazione restante da altri prodotti ottenuti in polimerizzazione, vengono raccolte per essere riutilizzate.
ESEMPI 4 9
Nello stesso reattore già utilizzato nell'esempio 3, si realizzano 6 polimerizzazioni consecutive del metilmetacrilato e dell'acrilato di etile utilizzando come fase acquosa, una miscela costituita per il 50% da acque madri provenienti dalla prova precedente e per il 50% da una soluzione allo 0,1% in peso di sospendente fresco.
Pertanto si caricano nel reattore 100 parti di acque madri provenienti dall'esempio 3, 99 parti di acqua deionizzata e 1 parte della soluzione ottenuta nell'esempio 1, ottenendo una soluzione allo 0,41% in peso di residuo secco.
Si alimentano 100 parti di una miscela, costituita da metilmetacrilato 96 parti, acrilato di etile 4 parti, t-butilperossi-2-etilesanoato 0,25 parti, n-butantiolo 0,12 parti.
Si procede quindi con le stesse modalità descritte nell'esempio 2.
Gli esempi successivi da 5 a 9 vengono realizzati con le stesse modalità operative dell'esempio 4 precedente, nello stesso reattore di polimerizzazione e impiegando in ciascuna prova il 50% delle acque madri provenienti dalla prova immediatamente precedente.
In tabella 1 sono riportate le analisi delle acque madri, ottenute in ciascun esempio da 2 a 9, in termini di % in peso di agente sospendente, C.O.D. (Domanda di Ossigeno Chimico) e di residuo secco a 160°C.
Da dette analisi non si notano sensibili accumuli di "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione.
In tabella 2 sono riportate le caratteristiche delle perle di polimero ottenute negli esempi da 2 a 9, in termini di viscosità intrinseca, contenuto in monomeri residui, percento in peso di agglomerati polimerici con dimensioni superiori a 1 millimetro e granulometria media delle perle.
Da detta tabella non Si notano cambiamenti significativi delle caratteristiche delle perle di polimero con il procedere dei ricicli.
Le caratteristiche termoplastiche ed ottiche dei polimeri degli esempi 2-9 sono riportate in Tabella 2A.
Esse risultano essere le caratteristiche tipiche di un PMMA da estrusione di buona qualità. In particolare non si notano cambiamenti significativi delle caratteristiche con il procedere dei ricicli. Le perle di polimero, estruse sotto forma di lastra piana, permettono di ottenere manufatti con ottime caratteristiche estetiche ed esenti da difetti superficiali.
Esempi da 10 a 15 per la preparazione di perle da utilizzarsi come coating con dimensioni da 0,03 a 0,100 mm.
ESEMPI 10 - 15
Nello stesso reattore già utilizzato nell'esempio 2 si realizzano 6 polimerizzazioni consecutive del metilmetacrilato utilizzando come fase acquosa le acque madri provenienti dalla prova precedente.
Pertanto si caricano nel reattore 200 parti di acque madri provenienti dall'esempio 3, ottenendo una soluzione allo 0,80% in peso di residuo secco.
Si alimenta una miscela costituita da 100 parti di metilmetacrilato, 0,2 parti di t-butilperossi-2-etilesanoato, 0,05 parti di n-butantiolo.
Si procede con le stesse modalità descritte nell'esempio 2 .
Gli esempi successivi da 11 a 15 vengono realizzati con le stesse modalità operative dell'esempio 10 precedente, nello stesso reattore di polimerizzazione e impiegando in ciascuna prova le acque madri provenienti dalla prova immediatamente precedente.
In tabella 3 sono riportate le analisi delle acque madri ottenute in ciascun esempio da 10 a 15 in termini di % in peso di agente sospendente, C.O.D. (Domanda di Ossigeno Chimico) e di residuo secco a 160°C.
Da dette analisi non si notano sensibili accumuli di "altri prodotti" ottenuti in polimerizzazione.
In tabella 4 sono riportate le caratteristiche delle perle.
Da detta tabella si osserva che il diametro medio delle perle diminuisce rapidamente e raggiunge dopo 3 ricicli i 50-60 micron che sono le dimensioni preferite richieste dai settori applicativi quali quello dei rivestimenti di superfici, degli inchiostri, delle resine dentali.
Le altre proprietà delle perle non variano in modo significativo con il procedere dei ricicli.
L'esempio 10 mostra che non si ottengono ancora le dimensioni volute.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Processo per la polimerizzazione in sospensione acquosa di monomeri acrilici in presenza di un iniziatore radicalicò solubile nel monomero e di un sospendente polimerico scelto tra: a) gli omopolimeri di un composto di formula: in cui: R1 è H o CH3; R2 e R3, uguali o diversi, sono H o alchili C1-C8, eventualmente ramificati quando possibile; M è un metallo alcalino o alcalino-terroso o ammonio ed A è NH, 0 oppure NCH3, b) i copolimeri di detto composto di formula I con al massimo il 40% in peso di monomeri acrilici, caratterizzato dal fatto che la fase acquosa di polimerizzazione è costituita in tutto o in parte dalle acque madri ottenute dopo la separazione del polimero acrilico, dette acque madri contenenti una fase organica comprendente detto sospendente e altri prodotti ottenuti in polimerizzazione, eventualmente addizionata di una ulteriore quantità di detto sospendente in modo da avere una sospensione polimerizzabile contenente almeno lo 0,01% in peso e fino a circa l'l% di detto sospendente e almeno da 0,05% a 5% in peso dei suddetti altri prodotti ottenuti in polimerizzazione.
  2. 2. Processo secondo la rivendicazione l in cui la quantità dei suddetti altri prodotti ottenuti in polimerizzazione è almeno lo 0,05% e minore di 1,5% in peso.
  3. 3. Processo secondo la rivendicazione 1 in cui la quantità dei suddetti altri prodotti ottenuti in polimerizzazione è almeno 1,5% e fino a circa il 5% in peso.
  4. 4. Processo secondo la rivendicazione 3 in cui la quantità dei suddetti altri prodotti ottenuti in polimerizzazione è compresa tra il 2-3% in peso.
  5. 5. Processo secondo le rivendicazioni precedenti in cui la quantità di sospendente è compresa fra lo 0,03 e lo 0,3% in peso.
  6. 6. Processo secondo le rivendicazioni 1-5 in cui il sospendente è scelto fra 2-acrilammido-2-metilpropansolfonato di sodio, 2-metacrilammido-2-metilpropansolfonato di sodio, 2-acrilammido-propansolfonato di sodio.
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