ITMI20121690A1 - Macchina d'imballaggio incappucciatrice perfezionata, con regolazione in altezza del dispositivo di distribuzione. - Google Patents

Macchina d'imballaggio incappucciatrice perfezionata, con regolazione in altezza del dispositivo di distribuzione. Download PDF

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ITMI20121690A1
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Maurizio Orfano
Franco Tacchini
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Sestese Off Mec
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Description

MACCHINA D’IMBALLAGGIO INCAPPUCCIATRICE PERFEZIONATA, CON RE-GOLAZIONE IN ALTEZZA DEL DISPOSITIVO DI DISTRIBUZIONE
DESCRIZIONE
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda una macchina d’imballaggio a cappuccio di pellicola plastica, ossia una cosiddetta incappucciatrice. Si tratta di macchine previste per l’imballaggio di carichi, in genere accatastati su pallet, con un cappuccio di materiale plastico formato da una pellicola tubolare estensibile o termoretraibile ripiegata in piano ed avvolta su una bobina di alimentazione.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Il principio generale delle apparecchiature di imballaggio di carichi su pallet di questo tipo à ̈ il seguente: un carico disposto su pallet viene portato in corrispondenza di una posizione di imballaggio al centro di una incastellatura di una macchina di imballaggio. Un foglio tubolare, in uno stato appiattito viene prelevato da una rispettiva bobina, tagliato a misura, chiuso e saldato ad una estremità, detta convenzionalmente estremità posteriore, lasciando l’altra estremità aperta, detta convenzionalmente “imboccatura†, per formare un corpo a sacco, denominato “cappuccio†. Questo cappuccio viene poi afferrato per l'estremità di imboccatura, aperto e quindi portato ad “incappucciare†ovvero a ricoprire l’intero pallet.
Macchine di questo tipo sono largamente note. Varie tipologie sono rappresentate nei documenti EP 285.855 a nome Lachenmeier, EP 1.060.988 a nome Thimon, EP 1.086.893 ed EP 1.510.460 entrambi a nome della stessa Richiedente.
In questi documenti di tecnica nota, un lembo della pellicola tubolare, alimentata dalla bobina, viene afferrato da una posizione genericamente alla base di detta incastellatura e portato - mediante mezzi di pinzaggio e trascinamento - fino ad una posizione al disopra della sommità del carico, dove si trova una stazione di trasferimento; da qui, il tubolare viene preso in carico da mezzi di divaricazione che ne aprono l'imboccatura e lo calzano sul carico. Il taglio in misura (a seconda dell'altezza del carico) e la saldatura dell'estremità posteriore del cappuccio possono avvenire alternativamente alla base della macchina, quindi in una fase che precede la calzatura, oppure alla sommità della macchina, quindi in una fase terminale della calzatura.
Come già menzionato, per l’imballaggio si utilizza una pellicola d’imballaggio di materiale plastico, che può essere di tipo estensibile o termoretraibile.
Quando si fa impiego di una pellicola termoretraibile, la fase di calzatura non comporta particolari problemi perché il tubolare della pellicola à ̈ abbastanza ampio e si applica senza difficoltà sul carico; la fase finale dell’imballaggio consiste poi nella chiusura serrata del cappuccio sul carico, che viene eseguita sottoponendo la pellicola di imballaggio a termoretrazione per effetto di apporto di calore.
Quando invece si fa impiego di una pellicola estensibile, la fase di calzatura del cappuccio à ̈ preceduta da una fase di stiramento in senso trasversale e di divaricazione temporanea del cappuccio stesso che poi, nella fase finale dell’imballaggio, ritorna per effetto elastico nel suo stato iniziale e quindi si serra automaticamente attorno al carico. Macchine che operano in questo modo, con diverse tecniche, sono note ad esempio da EP1.832.515 e EP1.510.460 a nome della stessa richiedente.
In ogni caso, come ben si comprende dagli esempi riportati, queste apparecchiature presentano una dimensione in altezza significativa: infatti, il dimensionamento viene condotto sulla base dei carichi più alti che la macchina deve poter imballare, considerando poi che al di sopra dell'altezza del carico sono previsti ancora i mezzi di trascinamento del tubolare, gli organi di divaricazione e calzatura e, in alcuni casi, il gruppo di saldatura e taglio.
Ciò implica innanzitutto problemi di manutenzione. Gli operatori, infatti, per poter accedere a tutti gli organi funzionali della macchina, sono costretti a salire in alto per poter operare alla sommità della macchina. Peraltro, nelle macchine in cui il gruppo di taglio e saldatura si trova in testa alla macchina (ossia subito sopra agli organi di divaricazione e calzatura), l'operatore deve salire in alto anche ad ogni cambio bobina, perchà ̈ deve intestare il lembo iniziale della pellicola in dispositivi di presa disposti subito a valle del gruppo di saldatura.
Inoltre, la produttività dell'apparecchiatura non à ̈ ottimizzata se vi sono variazioni significative di altezza dei carichi da imballare. Infatti il percorso di formazione e calzatura del cappuccio à ̈ sempre lo stesso (dimensionato per un carico della massima altezza) anche quando occorre incappucciare un carico basso che richiederebbe teoricamente un percorso di trattamento del cappuccio molto più breve. In sostanza, in base alla variabilità dell'altezza dei carichi, si determinano dei tempi di inutilizzo della macchina, sia nella fase di salita che nella fase di discesa del cappuccio, che riducono la produttività complessiva.
Questi problemi sono stati sinora affrontati adottando una configurazione di apparecchiatura in cui tutti gli organi fondamentali sono nella parte bassa della macchina (tipicamente il gruppo saldatura e taglio) o possono essere abbassati ad altezza operatore. Per la prima soluzione si veda ad esempio EP 1.086.893. Per la seconda soluzione si vedano invece EP 2.069.206 a nome Lachenmeier A/S o EP 2.336.034 a nome MSK - VERPA-CKUNGS-SYSTEME GMBH.
In particolare, EP 2.069.206 mostra un'apparecchiatura in cui, per risolvere parzialmente questi problemi, à ̈ stato previsto di montare anche il gruppo di trasferimento e l'unità di taglio e saldatura su un telaio mobile verticalmente ed accoppiabile al telaio mobile dei mezzi di calzatura.
Questa soluzione, tuttavia, non à ̈ del tutto soddisfacente, sia per la sua affidabilità, sia perchà ̈ risulta ancora scomoda nel cambio bobina. Nel corso di quest'ultima operazione, infatti, l'operatore à ̈ ancora costretto ad infilare la pellicola tubolare lungo il percorso di formazione del cappuccio, sino ad intestarla oltre l'unità di taglio e saldatura.
PROBLEMA E SOLUZIONE
Problema alla base dell’invenzione à ̈ dunque di proporre una struttura di macchina incappucciatrice del tipo sopracitato, che superi gli inconvenienti menzionati e che , da un lato, risulti più comoda nelle operazioni di manutenzione e cambio bobina, senza mettere a rischio l’operatore e, d’altro lato, consenta di eliminare degli indesiderati tempi morti nella lavorazione.
Questi scopi vengono raggiunti attraverso le caratteristiche menzionate nelle rivendicazione 1 e 8. Le rivendicazioni subordinate descrivono ca ratteristiche preferenziali dell’invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrata nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 à ̈ una vista schematica, in alzato frontale, di una macchina incappucciatrice secondo una forma d'esecuzione dell’invenzione;
figg. 2A, 2B e 2C sono viste schematiche, in alzato frontale, riprese nella stessa direzione di fig. 1, relative al solo sistema di trascinamento a cinghie, in tre assetti diversi di funzionamento;
fig. 3 Ã ̈ una vista schematica, in alzato frontale, relativa alla sola stazione di divaricazione ed applicazione del cappuccio, ripresa nella stessa direzione della fig. 1 ed in posizione di attesa del tubolare plastico;
fig. 3A Ã ̈ una vista in pianta dall'alto di fig. 3;
fig. 4 Ã ̈ una vista schematica, in alzato frontale, del tutto simile a quella di fig. 3, ma con stazione di divaricazione in posizione di apertura/divaricazione del tubolare plastico;
fig. 4A Ã ̈ una vista in pianta dall'alto di fig. 4;
fig. 5 Ã ̈ una vista schematica, ingrandita, del dettaglio indicato con A in fig. 2A; e
fig. 6 Ã ̈ una vista schematica, ingrandita, del dettaglio indicato con B in fig. 2A.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PREFERITA FORMA DI ATTUAZIONE
Come rappresentato nei disegni, una macchina incappucciatrice comprende, in modo di per sà ̈ noto, un montante principale 1 di una incastellatura di supporto (non meglio rappresentata nel suo complesso, essendo di tipo per se largamente noto).
Affiancato al montante 1 à ̈ disposto un carrello 2 portante bobine 3 di alimentazione di un foglio F di materiale plastico, di conformazione tubolare ma ripiegato in piano. Ai fini della presente invenzione risulta indifferente l’impiego di un foglio di materiale plastico termoretraibile oppure estensibile, anche se il sistema di apertura/divaricazione del foglio di materiale plastico – quale rappresentato in particolare nelle figure 3, 4 – à ̈ un sistema, a titolo esemplificativo, per pellicola di tipo estensibile.
L'utilità del carrello 2 porta bobine 3 non fa parte della presente invenzione e non verrà quindi descritta in ulteriore dettaglio.
A titolo esemplificativo, sul montante 1 sono disposti mezzi di comando della rotazione della bobina 3, costituiti da un braccio 4, montato con una sua estremità oscillante attorno ad un perno 4a e portante alla sua altra estremità, libera, una motorizzazione 5 per un rullo 6, il quale ultimo si appoggia sulla periferia della bobina 3 e la comanda in rotazione per attrito.
Il foglio o pellicola tubolare F, alimentato dalla bobina 3, passa dapprima attraverso un dispositivo di tensionamento 7 e successivamente su di un dispositivo 8 di rinvio verso una stazione 9 di taglio e saldatura. Nella forma d'esecuzione illustrata, l'unità di taglio e saldatura dei cappucci à ̈ dunque preferibilmente disposta nella parte inferiore della macchina.
L'unità di taglio e saldatura 9, in modo di per sà ̈ noto, comprende due barre saldanti contrapposte 9a, 9b, avvicinabili ed allontanabili tra loro, nonchà ̈ - a monte (nella direzione di avanzamento della pellicola F) o inferiormente ad esse - una lama di taglio 9c cooperante ed avvicinabile con un contrapposto riscontro di taglio 9d. I due gruppi contrapposti sono normalmente mantenuti distanti tra loro (assetto mostrato in fig. 6), così da definire un percorso di passaggio per il foglio F. Quando occorre chiudere un'estremità del foglio tubolare per formare un cappuccio, i due gruppi vengono provvisoriamente avvicinati per saldare e tagliare, e quindi nuovamente allontanati.
In questa forma d'esecuzione preferita, per poter dare continuità di alimentazione al foglio plastico F, il dispositivo di rinvio 8 comprende inoltre un'unità di ritegno e presentazione 8a (rappresentata, in maggiore dettaglio, in fig. 6) la cui funzione à ̈ di trattenere il lembo libero del foglio F (separato dal cappuccio mediante la sovrastante unità di taglio 9) fino al momento di rilasciarlo ad un mezzo di presa e di avanzamento – meglio descritto qui di seguito – che l’afferra per trascinarlo verso ed oltre detta stazione 9 di taglio e di saldatura.
A questa parte della macchina incappucciatrice, à ̈ associato un dispositivo di presa e di avanzamento secondo l’invenzione, indicato complessivamente con il riferimento 10 per la parte corrente in verticale e con il riferimento 10a per la parte corrente in orizzontale, la quale conduce verso una stazione di distribuzione, indicata nel suo complesso con 11 e collocata sulla verticale della postazione di stazionamento di del carico C da imballare.
Il dispositivo di avanzamento 10 à ̈ essenzialmente costituito – secondo la caratteristica fondamentale della presente invenzione, e come meglio rappresentato nelle figure 2A-2C – da due gruppi di nastri o cinghie 12, 13 contrapposti, che corrono su due percorsi ad anello chiuso, speculari, conformati in modo da avere entrambi almeno un lato verticale adiacenti fra loro ed un altro lato conformato ad ansa di forma variabile. I due lati adiacenti definiscono un piano verticale lungo cui à ̈ destinata a muoversi il foglio di materiale plastico F, trattenuto in posizione e trascinato in movimento per attrito dai due nastri contrapposti. L'ansa del percorso ad anello chiuso può essere modificata nella forma, così da accorciare o allungare l'ingombro complessivo (in altezza) dell'unità a nastri (pur a parità di estensione dei nastri ad anello chiuso) e quindi dei due lati verticali adiacenti del percorso.
In dettaglio, si noti che il nastro 12 del primo gruppo (quello di sinistra nelle figure) segue un primo tratto verticale 12a, da un rullo di rinvio inferiore 12b ad un rullo di rinvio superiore 12c; dopo una deviazione laterale (rullo 12e) esso segue quindi un secondo 12f ed un terzo 12j tratti verticali tra cui à ̈ definita un'ansa 12g di dimensioni variabili. L'ansa 12g viene definita dalla posizione relativa di due rulli 12h che sono montati tra loro relativamente mobili secondo una modalità che si spiegherà più avanti.
Poiché il primo tratto in verticale 12a à ̈ destinato a trascinare il foglio di materiale plastico F dal basso verso l'alto, à ̈ previsto che il primo gruppo di cinghie 12 ruoti sul percorso ad anello in senso antiorario (nel piano del disegno delle figg. 2A-2C), così che il tratto 12a si muova in salita secondo la freccia S.
Il nastro 13 segue a sua volta un percorso speculare rispetto al piano di avanzamento del foglio F, ossia al piano di giacitura dei due nastri contrapposti che definiscono il lato continuo verticale del percorso. Il nastro 13 presenta dunque anch'esso un primo tratto verticale 13a di salita (S) e due tratti verticali 13f, 13j di discesa (freccia D). Questi ultimi due sono uniti da un tratto 13g ad ansa. Nel suo percorso, l'unità a nastro 13 passa in sequenza sui rulli di rinvio 13b, 13c, 13e, 13h e nuovamente 13b. Il gruppo di destra, per coerenza con il movimento del gruppo si sinistra, si muove lungo l'anello chiuso in senso orario (nel piano del disegno).
Secondo una essenziale caratteristica dell’invenzione, i primi tratti di percorso in verticale 12a e 13a, sono reciprocamente adiacenti, in modo da definire tra di essi un piano di scorrimento; oltre a ciò, sono previsti anche mezzi di guida (non rappresentati in quanto alla portata di un tecnico del ramo) atti ad esercitare una pressione sui nastri, che tende a mantenerli strettamente aderenti l’uno contro l’altro.
Grazie a questa disposizione, come si comprende facilmente, quando il mezzo di ritegno 8a porge la estremità iniziale del foglio F in prossimità dei rulli inferiori 12b, 13b, questi svolgono una funzione di presa e guidano il foglio F tra i nastri 12 e 13, che dunque trascinano verso l’alto il foglio F, in direzione S, trattenendolo tra i tratti di percorso 12a e 13a dei due gruppi di nastri.
Per consentire una presa efficiente del lembo iniziale di foglio F, preferibilmente anche i rulli inferiori 12b e 13b sono mobili verticalmente così da scendere provvisoriamente al di sotto del livello in cui si trova la stazione di saldatura e taglio 9 (fig. 2A e 6). In particolare, il lembo di foglio F à ̈ trattenuto nella sua area centrale da lamelle di guida 8a', mentre i margini laterali del foglio F sono esposti e possono essere catturati dai nastri o cinghie 12a e 13a che scendono sotto al livello della stazione 9 e a fianco delle lamelle 8a'. Nel resto della fase operativa, particolarmente nella fase finale di taglio e saldatura, i rulli 12b e 13b risalgono sopra alla stazione 9 in modo da non interferire con le unità di saldatura e taglio 9a-9d (fig. 2A).
A tal fine, secondo una forma d'esecuzione preferita dell'invenzione, i rulli inferiori di rinvio 12b e 13b sono montati nella parte inferiore di un carrello 1a montato traslabile verticalmente sul telaio 1. Sullo stesso carrello 1a sono montati due rulli omologhi (uno per ciascun gruppo 12 e 13) della coppia di rulli 12h e 13h che definiscono le anse a dimensione variabile. In tal modo, quando il carrello 1a si abbassa, per portare i rulli inferiori di rinvio 12b e 13b al di sotto dell'unità di taglio e saldatura 9, anche le anse 12g e 13g variano in dimensione, consentendo il prolungamento verso il basso del percorso definito dai due gruppi di nastri, a parità di estensione dei nastri ad anello chiuso.
Il movimento in verticale del carrello 1a à ̈ comandato, ad esempio, da un motore di azionamento 100 con un comando biella/manovella 101 montato nella parte alta del telaio 1.
Quando il foglio F giunge alla sommità del percorso in salita S, il suo lembo iniziale (coincidente con l'imboccatura del cappuccio) esce tra i due rulli di rinvio 12c, 13c e viene qui prelevato da un secondo tratto del dispositivo di avanzamento, e precisamente il dispositivo di avanzamento 10a corrente in direzione orizzontale.
Quest'ultimo à ̈ costituito in modo del tutto analogo al primo tratto in verticale, ossia da due gruppi di nastri specularmente contrapposti aventi almeno un lato orizzontale adiacenti uno all'altro. In questo caso, i due gruppi adiacenti sono configurati e comandati in movimento in modo che i due tratti di nastro orizzontali ed adiacenti trascinino il foglio F, catturato fra di essi, verso l'estremità distale del dispositivo di avanzamento, ossia in direzione T (figg. 2A-2C).
In particolare, due nastri 14, 15 corrono su due percorsi ad anello chiuso in modo da avere due lati orizzontali adiacenti 14a, 15a, con i nastri in stretto reciproco contatto, i quali possono così attuare – in modo simile ai nastri 12, 13 – il trasporto del foglio F verso una stazione 11 di distribuzione.
Per dare una migliore continuità al percorso di avanzamento del foglio F, preferibilmente i due nastri ad anello chiuso 14 e 15 si avvolgono su rulli di estremità iniziale che sono coassiali, seppure svincolati, rispetto ai rulli di rinvio terminali 12c e 13c dei gruppi 12 e 13 (si veda fig. 5).
Considerando il gruppo superiore, che fornisce continuità al gruppo di sinistra 12, si individua un primo tratto lineare continuo 14a, che si piega poi verso il basso mediante l'azione congiunta di un rullo di apice 14' e l'adiacente rullo terminale 15c del gruppo di nastro sottostante 15. Questa deviazione all'estremità distale del dispositivo di avanzamento 10a, permette al foglio F di essere indirizzato verso il basso (T' in fig. 2A) per essere poi preso in carico dal gruppo di distribuzione 11.
Dal rullo di apice 14', il nastro ripiega verso l'alto sul rullo di deviazione 14c e torna indietro lungo un percorso lievemente scostato dal primo tratto 14a, terminando sul rullo terminale 14b che devia il nastro verso il rullo 12c.
Simmetricamente, un tratto continuo 15a del nastro inferiore - che assicura la continuità del percorso proveniente dal gruppo di destra 13 del primo dispositivo di avanzamento 10 - si svolge dal rullo 13c ad un rullo di estremità 15c, dal quale si diparte il tratto esterno 15d di ritorno.
Per poter avvolgere i due gruppi di nastri omologhi 12, 14 e 13, 15 su assi comuni che assicurano la continuità di trascinamento della pellicola F, la disposizione in pianta dei nastri à ̈ sfalsata lungo i rulli coassiali.
Peraltro, nelle figure à ̈ illustrato un solo nastro per ciascun gruppo di movimentazione ad anello chiuso, ma à ̈ inteso che ciascun gruppo potrebbe comprendere più nastri disposti sfalsati sul piano perpendicolare al piano delle figg. 1, 2A-2C. Preferibilmente, si prevede che ogni gruppo comprenda almeno due nastri che seguono identici percorsi, ma disposti in prossimità dei margini opposti del foglio tubolare F.
I due dispositivi di avanzamento 10 e 10a sono preferibilmente azionati in modo indipendente da separati motori, rispettivamente 17' e 17''. Nella fase di passaggio della pellicola F da un dispositivo a quello successivo, le velocità di trascinamento vengono mantenute il più possibile uguali (idealmente in sincronismo), semmai con una velocità leggermente maggiore per il secondo dispositivo di avanzamento 10a. Viceversa, i due movimenti possono essere resi autonomi per conseguire ulteriori vantaggiosi risultati che si descriveranno più avanti in relazione al funzionamento dell'invenzione.
Inoltre, preferibilmente, i nastri 12-15 sono in forma di cinghie dentate, con dentatura interna: ciò consente di conseguire una perfetta sincronizzazione di movimento dei due nastri di ciascuna coppia di nastri.
Una lieve deviazione del percorso dei nastri à ̈ definita in corrispondenza dei rulli 14f e 15f - che hanno la funzione di rispettive pulegge motrici del motore di movimentazione 17'' - allo scopo di ottenere un maggiore avvolgimento dei nastri e quindi un maggiore attrito di trascinamento.
La configurazione appena descritta, del secondo dispositivo di avanzamento in orizzontale, à ̈ certamente preferibile per ragioni di uniformità di costruzione e per conseguire ulteriori vantaggi che si metteranno in luce più avanti.
Ai fini dell'insegnamento principale qui offerto, la configurazione illustrata del secondo dispositivo di avanzamento 10a non à ̈ però strettamente necessaria e potrebbe essere sostituita da un altro mezzo di trasporto in orizzontale, per se noto e qui non rappresentato.
Viceversa, la disposizione, descritta più sopra, dei due nastri di trasporto 12, 13 strettamente adiacenti, à ̈ indispensabile al fine di raggiungere gli scopi della presente invenzione, così come risulta dalla descrizione che segue più avanti del funzionamento della macchina secondo l’invenzione.
Ritornando alla fig. 1, si noti un motore di sollevamento 18, che comanda il movimento di sollevamento/abbassamento di un telaio superiore 16, opportunamente guidato sulla colonna 1, che supporta l'intero gruppo di distribuzione 11 ed il secondo dispositivo di avanzamento 10a. Al telaio di sollevamento 16 sono solidali in movimento almeno anche l'insieme dei rulli di sommità 12c, 13c e 14b tramite i quali avviene la presa in consegna del foglio F dal primo dispositivo 10 al secondo dispositivo 10a.
Il movimento verticale del telaio, come accennato, à ̈ vincolato da una guida, indicata complessivamente con il riferimento 20, che può essere costituita, ad esempio, da una rotaia 20a, lungo la quale à ̈ scorrevole un carrello 20b - solidale al telaio 16 - sostenuto da una catena 20c, mossa da un rullo motorizzato 20d.
Secondo una caratteristica essenziale dell'invenzione, il movimento in verticale del telaio 16 à ̈ coordinato con la variazione di configurazione delle anse 12g e 13g. In particolare, man mano che il telaio 16 si abbassa, le anse 12g e 13g si approfondiscono e allungano artificiosamente il percorso dei nastri 12 e 13 così da recuperare il lasco che altrimenti si determinerebbe dall'avvicinamento dei rulli di rinvio superiori 12c e 13c ai rulli di rinvio inferiori 12b e 13b. Viceversa, quando il telaio risale verso l'alto, le anse 12g e 13g si contraggono di dimensioni, per concedere al percorso ad anello dei nastri di estendersi verso l'alto. In sostanza, un prolungamento in altezza del percorso ad anello dei gruppi a nastro 12 e 13, si riflette in una contrazione della dimensione delle anse 12g e 13g, così da mantenere il corretto tensionamento dei nastri (poichà ̈ l'estensione lineare del nastro chiuso ad anello non può variare). Viceversa, un accorciamento dell'altezza del percorso, produce una estensione delle anse 12g e 13g.
Si determinano così almeno due configurazioni estreme, quando i gruppi 12 e 13 hanno massima estensione e le anse minima estensione (fig.
2B) e quando i gruppi 12 e 13 hanno minima estensione (corrispondente alla minima altezza della macchina) e le anse hanno massima estensione (fig. 2C).
Come già accennato, la variazione geometrica delle anse si può verificare anche quando solo i rulli inferiori 12b e 13b scendono al di sotto della stazione di taglio e saldatura 9, per prelevare il lembo di foglio plastico F, e non si desideri abbassare il telaio 16 (fig. 2A per confronto con la fig. 2B).
La variazione geometrica delle anse si può conseguire in una pluralità di modi diversi. Preferibilmente, come illustrato, le due anse 12g e 13g sono formate ciascuna da una coppia di rulli tenditori, rispettivamente 12h e 13h, tra di loro sfalsati in orizzontale e mobili relativamente uno rispetto all'altro in direzione verticale. Nella forma d'esecuzione illustrata, i rulli interni delle coppie 12h e 13h sono solidali al carrello 1a, mentre i rulli esterni delle coppie 12h e 13h sono solidali al movimento verticale del telaio 16.
Come visibile ancora in fig.1, la stazione di distribuzione comprende bracci di presa 11a, 11b, che sono in grado di afferrare il lembo iniziale della pellicola a cappuccio F, proveniente dai rulli 15c, 14c', per portarlo in corrispondenza della stazione di divaricazione e di applicazione, indicata nel suo complesso con 25. Quest'ultima stazione comprende, per esempio, un dispositivo divaricatore formato dai quattro gruppi 25a, 25b, 25c, 25d (come rappresentato nelle figg. 3-4A); questi gruppi sono schematizzati sia in posizione di prelievo del cappuccio F (figg. 3 e 3A), sia quando sono in posizione di divaricazione del materiale plastico estensibile del cappuccio F (figg.
4, 4A). Della struttura e del modo di funzionamento di questa stazione di divaricazione ed applicazione non si forniscono ulteriori dettagli, ma si rimanda semplicemente, a titolo esemplificativo, al meccanismo di accumulo e calzatura descritto in EP 1.510.460.
Funzionamento
Come si vede bene dal raffronto delle figure 2A, 2B e 2C, attraverso il primo dispositivo di avanzamento costituito dai due gruppi di nastri di trasporto provvisti di anse a geometria variabile, à ̈ possibile ottenere la regolazione in altezza del telaio 16 e della stazione di distribuzione 11. Quest'ultima può assumere almeno le seguenti posizioni:
- una posizione di massima altezza, come illustrata in fig. 2A, in cui i rulli tenditori 12h e 13h delle anse 12g e 13g sono abbastanza ravvicinati, formando anse di scarsa estensione;
- una posizione di distensione massima, come illustrata in fig. 2B, in cui il telaio 16 Ã ̈ alla massima altezza ed i rulli inferiori sono abbassati per avviare la fase di prelievo del foglio plastico F; i rulli di tensionamento 12h, 13h sono molto ravvicinati e le anse hanno un'estensione trascurabile;
- infine, una posizione di altezza minima, come illustrata in fig. 2C, in cui i rulli di tensionamento sono alla massima distanza relativa; per esempio, i rulli esterni - mobili insieme al telaio 16 - si trovano a loro livello inferiore, praticamente prossimi alla stazione 9 di taglio e saldatura, così che si formano anse di rinvio 12g, 13g molto estese.
Come si può comprendere, la variazione geometrica delle anse 12g, 13g e la posizione in altezza del telaio 16 (quindi del gruppo di distribuzione 11) viene determinata di volta in volta in funzione dell’altezza del carico da imballare, in modo tale che la stazione di distribuzione 11 sia quanto più possibile vicina alla sommità del carico.
In questo modo si realizza un primo degli scopi della presente invenzione, cioà ̈ di ridurre quanto più possibile il percorso di discesa del cappuccio sul carico e quindi eliminare il tempo morto occorrente a portare l'imboccatura del cappuccio sino al carico.
L'abbassamento della stazione di distribuzione 11 all'altezza minima (fig. 2C) si consegue anche per facilitare l’accesso di un operatore ai fini manutentivi.
Grazie alla separazione del percorso di trasporto del foglio plastico F in due dispositivi di avanzamento, pur di provvedere ad un dimensionamento opportuno dell'estensione complessiva del percorso, si può conseguire un ulteriore vantaggioso risultato. Infatti, specie per i formati più alti, che quindi richiedono di lavorare con la macchina impostata alla massima altezza (fig. 2B), risulta possibile presentare un cappuccio alla stazione di distribuzione 11 (attività delegata al movimento del secondo dispositivo di avanzamento) mentre, contemporaneamente, viene formato un altro cappuccio nel primo tratto del dispositivo di avanzamento 10.
Ciò richiede di rilevare il formato del carico C quando sopraggiunge verso la macchina, in modo da anticipare i tempi e formare il cappuccio di dimensioni giuste mentre se ne applica un altro al carico precedente. Questa modalità, come intuibile, aumenta ulteriormente la produttività della macchina.
S'intende comunque che l'invenzione non à ̈ limitata alle particolari configurazioni illustrate sopra, che costituiscono solo degli esempi non limitativi della portata dell'invenzione, ma che numerose varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione stessa.
Per esempio, benchà ̈ si sia descritto un percorso di movimentazione del foglio F scomposto in due tratti l'uno perfettamente verticale e l'altro perfettamente orizzontale, non si esclude che i due percorsi possano essere diversamente inclinati.
Coerentemente, con "tratti lineari continui adiacenti" dei due gruppi di nastri contrapposti, non si intende che essi siano strettamente rettilinei, ma semplicemente che rimangono adiacenti su quel tratto per garantire la continuità del percorso di accompagnamento del foglio F. In tal senso, ciò che risulta essenziale ai fini dell'insegnamento qui fornito, à ̈ che i gruppi di nastri abbiano sempre un tratto di percorso interno - che definisce, insieme al gruppo contrapposto, l'interstizio continuo tra cui viene pizzicato e trascinato il foglio tubolare F - ed un tratto di percorso esterno lungo il quale si chiude l'anello del nastro.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina incappucciatrice d’imballaggio di carichi, del tipo comprendente un telaio di supporto (1) su cui à ̈ disposto un sistema di formatura di un cappuccio di materiale plastico, a partire da un foglio tubolare (F) ripiegato in piano ed avvolto su almeno una bobina (3) di alimentazione, in cui detto sistema di formatura comprende in prossimità della base della macchina, mezzi di presentazione (8a) di un lembo iniziale di detto foglio tubolare, mezzi di presa ed avanzamento che guidano detto foglio tubolare (F) lungo un percorso di formatura sino al di sopra di una posizione di stazionamento di un carico da imballare, una unità di taglio e di saldatura (9), disposta lungo detto percorso di formatura, e una unità di distribuzione (11) e calzatura (25), disposte nella parte superiore della macchina, adatte a cooperare per prendere in consegna detto cappuccio da detti mezzi di presa ed avanzamento e calzarlo su detto carico, caratterizzata da ciò che detta unità di distribuzione (11) à ̈ montata mobile verticalmente rispetto al telaio di supporto (1) della macchina, e detti mezzi di presa e avanzamento sono costituiti da almeno un primo dispositivo di avanzamento (10, 10a) comprendente due gruppi di nastri di trascinamento simmetricamente contrapposti (12,13; 14,15), che circolano su due percorsi ad anello chiuso aventi almeno tratti continui adiacenti (12a,13a; 14a,15a), lungo i quali detti nastri aderiscono a pressione l’uno sull’altro trascinando tra di essi detto foglio plastico (F), e da ciò che detti gruppi di nastri contrapposti presentano ciascuno anche almeno un'ansa a geometria variabile (12g, 13g) la cui dimensione viene ridotta od estesa in base almeno allo spostamento in verticale di detta unità di distribuzione (11).
  2. 2. Macchina incappucciatrice come in 1, caratterizzata da ciò che detta unità di distribuzione (11) à ̈ supportata su un telaio (16) guidato in mo vimento verticale su detto telaio di supporto (1) della macchina.
  3. 3. Macchina incappucciatrice come in 1 o 2, caratterizzata da ciò che detto primo dispositivo di avanzamento (10) a nastri definisce un primo tratto lineare continuo (12a, 13a) sostanzialmente verticale ed à ̈ previsto inoltre un secondo dispositivo di avanzamento a nastri (10a) che definisce un secondo tratto lineare continuo (14a, 15a) sostanzialmente orizzontale.
  4. 4. Macchina come in 3, in cui i gruppi di nastri omologhi del primo dispositivo di avanzamento (10) e del secondo dispositivo di avanzamento (10a) hanno almeno un asse di rulli di rinvio (12c, 13c) in comune.
  5. 5. Macchina come in 3 o 4, in cui detto secondo dispositivo di avanzamento (10a) à ̈ solidale nel movimento verticale con detta unità di distribuzione (11) e presenta due gruppi contrapposti di nastri (14, 15) a geometria fissa.
  6. 6. Macchina come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta stazione di taglio e di saldatura (9) à ̈ disposta tra detti mezzi di presentazione (8a) e un'estremità inferiore di detto primo dispositivo di avanzamento (10), una porzione inferiore del percorso di detti nastri (12, 13) del primo dispositivo di avanzamento à ̈ estendibile verso il basso, al di sotto di detta stazione di taglio e saldatura (9), in una fase di presa del lembo di foglio plastico (F), ed in cui la dimensione di detta almeno un'ansa a geometria variabile (12g, 13g) à ̈ modificata coerentemente anche con lo spostamento di detta porzione inferiore del percorso dei nastri (12, 13).
  7. 7. Macchina come in 6, in cui almeno un rullo di rinvio inferiore (12b, 13b) ed un rullo di rinvio (12h, 13h) di detta ansa a geometria variabile (12g, 13g), per ciascun gruppo di nastri contrapposti (12, 13) di detto primo dispositivi di avanzamento (10), sono montati solidali in movimento con un carrello (1a) traslabile verticalmente.
  8. 8. Metodo di formazione di un cappuccio di imballaggio in una macchina incappucciatrice, comprendente le fasi di prelevare un foglio tubolare plastico (F), ripiegato in piano, da una bobina di magazzino (3), far avanzare detto foglio tubolare plastico (F) in un percorso di formazione lungo il quale à ̈ prevista almeno una unità di saldatura e taglio (9), trasferire un cappuccio formato lungo detto percorso di formazione ad unità di distribuzione (11) e calzatura (25) montate alla sommità della macchina incappucciatrice, applicare detto cappuccio su un carico da imballare (C) mediante detta unità di calzatura (25), caratterizzato da ciò che detto foglio tubolare plastico (F) viene fatto avanzare lungo detto percorso di formazione catturato fra nastri adiacenti (12a, 13a, 14a, 15a) appartenenti ad almeno due gruppi di nastri contrapposti (10, 10a) e montati mobili su due percorsi ad anello chiuso, e da ciò che detta unità di distribuzione (11) viene comandata in traslazione verticale in modo da adattarne la posizione in altezza alla dimensione del carico da imballare, concordemente modificando la geometria di almeno un'ansa a geometria variabile (12g, 13g) di detti gruppi di nastri contrapposti (10, 10a).
  9. 9. Metodo di formazione di un cappuccio di imballaggio in una macchina incappucciatrice come in 8, in cui detto percorso di formazione à ̈ suddiviso in due sezioni definite da quattro gruppi di nastri contrapposti, a due a due accoppiati simmetricamente così da definire due distinti tratti lineari continui di trascinamento in successione uno all'altro, la movimentazione dei due tratti lineari continui di trascinamento venendo comandata in modo indipendente.
  10. 10. Metodo di formazione di un cappuccio di imballaggio in una macchina incappucciatrice come in 9, in cui mentre un primo cappuccio viene formato lungo il primo di detti due tratti lineari continui di trascinamento, un secondo cappuccio viene trasferito a dette unità di distribuzione (11) e calzatura (25) lungo il secondo di detti due tratti lineari continui di trascinamento.
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